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Nasce prima guida dedicata al mercato ittico di Milano

Nasce prima guida dedicata al mercato ittico di MilanoMilano, 16 dic. (askanews) – SogeMi, la società che per conto del Comune di Milano gestisce il mercato alimentare della città presenta “Il Pesce a Milano 2025” la prima guida dedicata al mondo ittico e al Mercato Ittico di Milano. Un progetto editoriale innovativo pensato per promuovere l’acquisto consapevole del pesce e valorizzare la filiera ittica. Realizzata per offrire ai cittadini uno strumento pratico e autorevole, la guida si propone come punto di riferimento per orientare i consumatori milanesi verso scelte sostenibili, di qualità e informate.


La guida è stata presentata questa mattina presso il Foody Business Center di via Cesare Lombroso alla presenza di Cesare Ferrero, Presidente di Sogemi; Anna Scavuzzo, Vicesindaco di Milano e delegata Food Policy; Danilo Simonetta, direttore Mercato Ittico di Milano; Chicco Cerea, Ristorante da Vittorio, Brusaporto, Bergamo; Andrea Collodi, pescheria Pedol presso il Mercato Wagner. La presentazione è stata moderata da Mario Cucci, editore. L’inedito contiene voci autorevoli del settore che raccontano la filiera ittica e il suo ruolo strategico, tra queste Cesare Ferrero, Presidente di Sogemi, Anna Scavuzzo, Vicesindaco di Milano e delegata della Food Policy di Milano, Danilo Simonetta, responsabile del Mercato Ittico di Milano e il medico veterinario Fausto Quattrone che affronta il tema della sicurezza alimentare e della qualità del pescato. La guida propone anche un approfondimento a cura del professor Giorgio Calabrese, noto nutrizionista, che illustra i benefici del pesce all’interno di una dieta equilibrata.


“Come Sogemi siamo impegnati a riqualificare e rinnovare tutta l’area mercatale con un progetto molto ambizioso e importante per la città di Milano, che restituirà una piattaforma centrale per il cibo e per la mobilità delle merci, ma anche un centro in cui informazione e formazione giocheranno un ruolo determinante. Questo volume rappresenta un esempio concreto con cui iniziare a farlo. Un mezzo per far conoscere e approfondire una filiera strategica per il nostro Paese, come quella del pesce” ha commentato Cesare Ferrero, Presidente di Sogemi, Mercato Alimentare di Milano. “Sosteniamo con piacere la diffusione di questa guida che racconta l’eccellenza milanese del Mercato del Pesce di Milano, il cibo buono, sano e sostenibile – ha sottolineato la Vicesindaco e assessore all’Istruzione con delega alla Food Policy e Agricoltura Anna Scavuzzo. È proprio attraverso le Food Policy che il Comune di Milano fa propri questi principi, contribuendo a creare una cultura del cibo sano e di qualità che possa essere sempre più diffusa, a partire da bambini e bambine, educando e accompagnando grandi e piccoli nella scelta di cibo buono e sostenibile, di prodotti freschi e di stagione. Un’attenzione che abbiamo confermato anche nelle mense scolastiche, dove insieme a Milano Ristorazione siamo alle prese con nuove ricette, impegnati a migliorare sempre di più il gradimento di verdura, legumi e per l’appunto pesce! Sappiamo che alimenti sani e freschi possono contribuire a mantenerci in salute, sono elemento importante di prevenzione e contribuiscono a farci vivere meglio” ha sottolineato Anna Scavuzzo, Vicesindaco di Milano e delegata Food Policy.


Il manuale esplora il ruolo di chi trasforma e distribuisce il pesce, proprio a partire dagli operatori del Mercato Ittico di Milano, i principali ristoranti, le pescherie della città e gli ambulanti dei mercati rionali. In qualità di “Ambassador” dei ristoranti di Milano, l’intervista esclusiva alla famiglia Cerea (Ristorante Da Vittorio) con protagonisti gli chef Enrico e Roberto che raccontano il valore della qualità nel pesce per l’alta cucina e il ruolo strategico del Mercato Ittico nella distribuzione del pesce a Milano.


Segue un dialogo con Andrea Collodi, rappresentante della storica pescheria Pedol, situata all’interno del Mercato Wagner. La sezione include anche una mappa dei ristoranti di pesce, delle pescherie e degli ambulanti che animano i mercati rionali milanesi, per mettere in luce il legame tra tradizione, territorio e filiera del pesce. Questa iniziativa editoriale si colloca in un momento di grande attenzione alla sostenibilità ambientale e alimentare, ponendosi come uno strumento utile per incentivare l’acquisto di prodotti ittici di qualità e sostenibili. Il manuale sarà distribuito presso i ristoranti, le pescherie, i mercati rionali e in moltissimi altri luoghi di Milano.

Arriva il primo agnello di Sardegna Igp certificato bio

Arriva il primo agnello di Sardegna Igp certificato bioRoma, 16 dic. (askanews) – Arriva il primo Agnello di Sardegna IGP Biologico, presentato il 14 dicembre a Oristano. Un risultato, frutto della collaborazione tra il Contas e il Distretto di Sardegna Bio, che rappresenta un’importante evoluzione per la pastorizia sarda, coniugando la qualità garantita dal marchio IGP e le rigorose pratiche di allevamento bio. Il lancio rappresenta un nuovo tassello nel panorama economico e agroalimentare sardo che si fregia in Italia di un grande primato: è una delle Regioni con maggiore superficie in biologico (222mila ettari secondo Sardegna Agricoltura nel 2023 con ben 61mila ettari dedicati a pascolo); ben 731 aziende dedicate allevamento di ovini e circa 70mila capi allevati.


“Questo è un traguardo storico per il nostro settore – commenta Battista Cualbu, presidente del Contas – La certificazione IGP e il metodo di allevamento biologico rappresentano un ulteriore riconoscimento ufficiale della qualità e dell’eccellenza della nostra carne ovina”. “Abbiamo lavorato a lungo per raggiungere questo obiettivo – ha commentato Andrea Campurra, presidente del Distretto Bio Sardegna – Ora possiamo offrire al mercato un prodotto che non solo soddisfa le esigenze dei consumatori più attenti, ma promuove anche il benessere animale e la sostenibilità ambientale”. “L’inizio di un percorso del piano promozionale finanziato dalla Legge regionale n. 17 del 19 dicembre 2023 – spiega invece il direttore del Distretto Bio Aldo Buiani – uno strumento fondamentale che permetterà finalmente di avviare numerosi distretti rurali in Sardegna. Nei prossimi mesi saremo impegnati in numerose iniziative promozionali in ambito regionale e nazionale allo scopo di valorizzare le produzioni bio e garantire un futuro prospero e sostenibile per l’intero comparto agroalimentare sardo”.


Fondamentale sarà da ora continuare sulla strada della tutela e valorizzazione delle carni sarde. “Da subito abbiamo aderito al Distretto Bio Sardegna perché siamo convinti che le produzioni biologiche saranno un valore aggiunto a un prodotto che il consumatore già riconosce come eccellente. Questo ci permette di inserirci in un mercato tutto nuovo per il nostro agnello – commenta Alessandro Mazzette, direttore del Contas – 731 aziende di cui il 70% iscritte al Consorzio di Tutela dell’Agnello di Sardegna Igp. Abbiamo 70 mila capi ovini in biologico biologici, ma fino ad oggi non era mai stato venduto un solo chilogrammo di carne di agnello Igp certificato bio”.

Rc auto sempre più cara, Ivass: sale a 416 euro a ottobre 2024, +7,2% su anno

Rc auto sempre più cara, Ivass: sale a 416 euro a ottobre 2024, +7,2% su annoMilano, 16 dic. (askanews) – Nel mese di ottobre 2024, il prezzo medio della Rc Auto è di 416 euro (da 414 euro a settembre 2024), in aumento su base annua del +7,2% (+6,8% a settembre 2024) in termini nominali (+6,3% in termini reali). E’ quanto emerge dalla consueta indagine mensile Iper dell’Ivass sui prezzi effettivi della Rc Auto.


Tutte le province italiane, riporta una nota, registrano incrementi di prezzo su base annua, compresi tra il +1,5% di Reggio Calabria e il +11,5% di Roma. Il differenziale di premio tra Napoli e Aosta è di 267 euro, in aumento del +11,7% su base annua e in riduzione del 41,4% rispetto allo stesso mese del 2014.


Per gli assicurati appartenenti a classi di merito superiori alla prima, l’incremento di prezzo medio è del +10,3%, a fronte di un aumento del +6,4% per gli assicurati in prima classe.

Leone Alato (Generali) ottiene ok a target decarbonizzazione da Sbti

Leone Alato (Generali) ottiene ok a target decarbonizzazione da SbtiMilano, 16 dic. (askanews) – Leone Alato, holding agroalimentare e vitivinicola di Generali, è la prima azienda agricola italiana ad aver ottenuto l’approvazione dei propri obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2e da parte di Science based target initiative, network internazionale nato dalla collaborazione tra World resource institute, carbon disclosure project, United nations global compact e WWF. In linea con gli obiettivi globali sul cambiamento climatico, per contribuire a contenere il riscaldamento globale entro 1,5 gradi centigradi rispetto ai livelli preindustriali, Leone Alato rende concreto e misurabile l’impegno a ridurre del 90% entro il 2040 le emissioni assolute di gas serra (scope 1, 2 e 3) lungo tutta la catena del valore.


Nello specifico, per le emissioni Forest land and agriculture, ovvero emissioni legate all’uso del suolo e specifiche del settore agricolo, è stato validato un obiettivo altrettanto ambizioso: ridurre, sempre entro il 2040, del 72% le emissioni dirette e indirette (Scope 1 e 3). “Fare sostenibilità, principio ispiratore del nostro modello di business, per noi significa essere un’azienda trasformativa, generare un impatto positivo nelle comunità in cui operiamo e creare valore condiviso nel lungo periodo per tutti gli stakeholder – ha commentato Giancarlo Fancel, country manager & Ceo di Generali Italia e presidente del gruppo Leone Alato – L’approvazione dei target da parte di SBTi è un importante riconoscimento che consolida il ruolo del gruppo Leone Alato come riferimento per la sostenibilità nel settore agricolo italiano non solo nella lotta al cambiamento climatico, ma anche nella volontà di costruire un’eredità positiva per le generazioni future, coerentemente con gli obiettivi strategici di Generali”.


Contestualmente a quelli di lungo termine, sono stati definiti i cosiddetti obiettivi “near term”: entro il 2033, Leone Alato si impegna, infatti, a ridurre del 58,8% le proprie emissioni dirette (Scope 1 e 2) e del 35% le emissioni indirette (Scope 3). Nello specifico, sempre entro il 2033, per la categoria FLAG l’obiettivo è una riduzione del 42,4% delle emissioni Scope 1 e 3. Per raggiungere questi obiettivi, Leone Alato sta mettendo in campo e implementerà una serie di azioni mirate tra cui, ad esempio, l’adozione di pratiche agricole rigenerative, l’uso di tecnologie legate all’agricoltura 4.0 (droni, satelliti, etc.), l’impiego di biocarburanti, fertilizzanti organici e packaging sostenibile nonché la produzione e l’utilizzo di energia da sistemi fotovoltaici e agrivoltaici.

Riforma della giustizia, Santalucia(Anm): lo sciopero è in campo, decideremo quando

Riforma della giustizia, Santalucia(Anm): lo sciopero è in campo, decideremo quandoMilano, 16 dic. (askanews) – Lo sciopero della magistratura contro la riforma della giustizia all’esame del Parlamento è uno strumento che “abbiamo messo in campo, ma non ancora indetto, vedremo quando sarà opportuno farlo anche in base all’andamento dei lavori in Parlamento”. Così il presidente dell’Anm, Giuseppe Santalucia, a Affaritaliani.it. “Abbiamo deciso di creare un comitato di studiosi, non solo magistrati, per spiegare la nostra contrarietà alla riforma costituzionale della giustizia e utilizzeremo tutte le occasioni pubbliche per dirlo chiaramente ai cittadini” ha aggiunto.


“Il nostro sforzo sarà quello di contrastare una narrativa che non corrisponde alla verità. La riforma danneggia i rapporti tra i poteri dello Stato e non migliora la giustizia” ha continuato spiegando le ragioni della mobilitazione decisa all’unanimità dall’Associazione Nazionale Magistrati. “La discussione con il governo non si interrompe mai e i rapporti con il ministro Nordio sono buoni, ma ora il pallino è nelle mani del Parlamento che sta andando avanti in Aula. E sulla riforma il nostro dissenso è netto e totale. Ci sarà la consultazione referendaria al termine dell’iter parlamentare, che non avrà quorum, noi sfrutteremo ogni occasione per invitare i cittadini a votare no alla riforma. Non è questo il modo di toccare il sistema giudiziario” ha osservato.


“Come ha detto anche il ministro, il referendum deve essere l’occasione per un dibattito ampio e completo. Non va trasformato banalmente in ‘ti piace la giustizia o no?’ ma va spiegato all’esterno che servono altri cambiamenti e non stravolgere la Costituzione e un equilibrio che ha retto il Paese per 80 anni” ha proseguito. Quanto alla possibile riforma della responsabilità civile dei magistrati, il presidente dell’Anm ha dichiarato: “C’è già, esiste. La prima rivalsa obbligatoria è contro lo Stato e poi in seconda battuta nei confronti del magistrato se ha sbagliato. Ma che ci sia lo Stato in prima battuta è a garanzia dei cittadini stessi che eventualmente subiscono un danno perché se c’è un risarcimento di milioni e milioni di euro il magistrato non li ha e non può svolgere l’azione riparatoria. Poi ci sono le punizioni penali se quello è il piano e anche quelle disciplinari a discrezione del ministro. Non abbiamo alcun desiderio che gli errori dei magistrati non vengano a galla”, ha concluso Santalucia.

Agroalimentare, nasce Rete impresa di filiera dei Castelli Romani

Agroalimentare, nasce Rete impresa di filiera dei Castelli RomaniRoma, 16 dic. (askanews) – Nasce la Rete d’Impresa di Filiera dei Castelli Romani “V.I.P.”, Vino Innovazione e Pane. Un progetto unico e innovativo nel panorama laziale, finanziato dalla Regione Lazio, ai sensi della DGR n. 68/22 e che realizza una filiera produttiva intercomunale.


La rete è composta da 21 aziende produttive che ricadono nel territorio dei comuni di Genzano di Roma, Lanuvio, Velletri, Albano Laziale, Nemi e Ariccia e di cui 16 sono produttori di vino Doc dei Castelli Romani e olio, ma di cui fanno parte anche un forno e panificatore di pane di Genziano Igp; un’azienda che produce articoli per imbottigliamento per l’industria vinicola e olearia, in particolare tappi e capsule; un’azienda “agro-ecologica” di coltivazione e trasformazione di erbe officinali e prodotti botanici edibili; tre agriturismi che offrono vitto o vitto e alloggio”. Tra gli obiettivi, quello di aumentare la visibilità e importanza delle imprese locale tramite sinergie, promuovere il turismo enogastronomico, valorizzare i prodotti tipici, e incrementare le relazioni tra produttori, distributori e ristoratori.


L’evento di presentazione della Rete Vip a Roma si terrà il 2 e 3 febbraio 2025 presso lo spazio della Regione Lazio WeGil. Il progetto della rete delle imprese del vino e del pane dei Castelli Romani è stato proposto alla Regione Lazio con la finalità di “realizzare un’opportunità unica per valorizzare un territorio ricco di storia e di tradizioni, e per promuoverlo a livello turistico e commerciale, ma anche culturale e sociale”.

Liguria, Serracchiani (Pd): da Orlando gesto di responsabilità

Liguria, Serracchiani (Pd): da Orlando gesto di responsabilitàRoma, 16 dic. (askanews) – “Desidero ringraziare Andrea Orlando per la sua scelta di lasciare il Parlamento dopo le elezioni regionali in Liguria, rispettando così la volontà degli elettori. Si tratta di un gesto di grande coerenza e serietà, che dimostra ancora una volta il suo profondo legame con il territorio e il suo senso di responsabilità”. Così la deputata democratica, Debora Serracchiani.


“In questi anni, ho avuto modo di apprezzare la sua competenza e collaborazione, che non mancheranno di essere preziose anche a livello nazionale, soprattutto alla luce del ruolo significativo per le politiche industriali che gli è stato assegnato dalla segretaria. La sua presenza in Liguria sarà fondamentale per affrontare le prossime scadenze importanti: la scelta di Andrea Orlando rappresenta un atto di amore verso il territorio”, aggiunge.

Copa Cogeca: ok a codice aggiornato etichettatura green mangimi

Copa Cogeca: ok a codice aggiornato etichettatura green mangimiRoma, 16 dic. (askanews) – A seguito di una valutazione completa di 12 mesi, lo SCoPAFF sulla nutrizione animale della Commissione europea ha ufficialmente approvato il Codice aggiornato di buone pratiche di etichettatura Copa-Cogeca e FEFAC per i mangimi composti. L’approvazione alla riunione del 2-3 dicembre “segna un significativo passo avanti nella promozione della produzione sostenibile di mangimi e nella riduzione delle emissioni della produzione di bestiame”, commenta il Copa Cogeca in una nota.


Ispirato alla proposta della Direttiva sulle dichiarazioni verdi, il codice aggiornato include linee guida dettagliate per comunicare le prestazioni ambientali dei mangimi per animali agli allevatori, affrontando aree di impatto chiave come cambiamenti climatici, eutrofizzazione e tecniche di riduzione delle emissioni del bestiame. Il Codice migliorato, che integra la metodologia PEFCR Feed for Food-Producing Animals e il database del Global Feed LCA Institute, offre un approccio armonizzato all’etichettatura che supporta gli sforzi del settore dei mangimi per ridurre il suo impatto ambientale. Sviluppato con il supporto di FEFANA, il Codice fornisce anche chiare raccomandazioni per comprovare le dichiarazioni ambientali per i mangimi composti, in particolare in relazione alle tecniche di riduzione delle emissioni del bestiame. Più specificamente, garantisce che i produttori di mangimi possano riferire in modo trasparente sull’impatto ambientale dei loro prodotti, migliorando la trasparenza del settore dei mangimi sia nei confronti degli allevatori che dei consumatori. Includendo informazioni su 16 categorie di impatto ambientale, tra cui l’uso dell’acqua e la biodiversità, affronta la necessità di una rendicontazione accurata per soddisfare i requisiti sulle emissioni di gas serra di Scope 3.


L’approvazione del Codice aggiornato “rappresenta una pietra miliare importante nel percorso verso una produzione sostenibile di mangimi e bestiame. Grazie a questo quadro armonizzato, il settore dei mangimi è ora meglio posizionato per contribuire a ridurre le emissioni della produzione di mangimi e bestiame”, conclude il Copa Cogeca.

Planet Farms ottiene la certificazione B Corp

Planet Farms ottiene la certificazione B CorpMilano, 16 dic. (askanews) – Planet Farms, azienda agritech specializzata nell’agricoltura verticale, ha ottenuto la certificazione B Corp, rilasciata da B Lab. Questo traguardo consente all’azienda di entrare a far parte di un gruppo che conta a oggi 320 B Corp in Italia e più di 2.000 in tutta Europa, impegnate nella promozione di un’economia inclusiva, equa e orientata al progresso.


L’azienda già dallo scorso anno aveva assunto il titolo di Società Benefit, introducendo nel proprio statuto l’impegno di generare un impatto positivo sulla società e sull’ambiente congiuntamente al profitto finanziario. Il processo di valutazione ha analizzato le pratiche e i risultati aziendali considerando cinque differenti categorie: governance, lavoratori, comunità, ambiente e clienti. Il punteggio finale ottenuto da Planet Farms è di 84,1, superiore alla media nazionale e alle medie del settore manifatturiero e delle aziende della fascia dimensionale di riferimento. La certificazione è stata ottenuta da Planet Farms Holding Società Benefit includendo nella valutazione tutte le società del gruppo. “La certificazione B Corp rappresenta una milestone importante per il percorso di Planet Farms, il riconoscimento dei valori Esg che rappresentano le fondamenta dell’azienda e del nostro impegno concreto verso l’ambiente e la società – commenta Daniele Benatoff, Ceo Planet Farms Holding – Abbiamo già messo in atto politiche aziendali e valutazioni ambientali, tra cui il Life Cycle Assessment e la misurazione della Carbon Footprint, oltre a un codice di condotta per i fornitori e un importante piano di welfare aziendale per i nostri dipendenti, ma il percorso non si chiude qui. La certificazione misura e attesta questo impegno consentendoci di mettere in campo nuove sfide, a favore di un impatto rigenerativo che produca ancora più inclusività ed equità”.

Esselunga: 4 mln pasti donati ogni anno attraverso il Banco Alimentare

Esselunga: 4 mln pasti donati ogni anno attraverso il Banco AlimentareRoma, 16 dic. (askanews) – Nuovo episodio della campagna “Non c’è una spesa che non sia importante” di Esselunga in cui racconta l’impegno contro lo spreco alimentare, che rende importante anche “la spesa che non fai”. Un impegno che si traduce in circa 2.000 tonnellate di cibo, l’equivalente di oltre 4 milioni di pasti, devoluti ogni anno. Tutto ciò è possibile grazie alla collaborazione ventennale con Banco Alimentare, che permette a Esselunga di donare le eccedenze a scopo sociale, attraverso una catena organizzativa sistematica, controllata e sicura, in grado di raccogliere e distribuire prodotti food, anche freschi e freschissimi.


Lo stile è nuovo rispetto agli episodi precedenti della campagna. La centralità della spesa come gesto quotidiano che accompagna le storie delle persone viene confermata e si arricchisce di un nuovo punto di vista, quello di chi non può acquistare il cibo ma lo riceve in dono. Da qui il claim “Non c’è una spesa che non sia importante. Anche quella che non fai”. Lo spot, firmato dall’agenzia creativa di New York SMALL, è stato lanciato con un teaser da 10 secondi in rotazione sulle principali reti televisive dal 15 dicembre, mentre questa sera verrà trasmesso nel formato da 75 secondi. La regia è di Dario Fau, premiato quest’anno con un Leone d’Argento al Festival internazionale della creatività, prestigioso riconoscimento in ambito pubblicitario.