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Italgrob-Censis: per 92% italiani convivialità fuori casa fa bene alla vita

Italgrob-Censis: per 92% italiani convivialità fuori casa fa bene alla vitaRimini, 20 feb. (askanews) – Stare fuori casa, bere una birra in compagnia, mangiare una pizza con gli amici e passeggiare nei luoghi della movida “fa bene alla vita”. Uscire la sera “fa vivere meglio” secondo il 47,3% degli intervistati da Censis che ha redatto, in collaborazione con Italgrob, il rapporto “Nuove sfide per la distribuzione: Horeca e il fuori casa”. Il 70,5% degli italiani ritiene che sia importante avere luoghi con una certa concentrazioni di locali, e il 78,5% è convinto che la chiusura di locali non faccia che attivare processi di degrado nelle città. Il 91,1% delle persone apprezza i locali che comunicano le pratiche ecologiche quali, ad esempio, la riduzione degli sprechi, la differenziata per i rifiuti, il ricorso a prodotti bio o a chilometro zero. Il rapporto, giunto alla seconda edizione, è stato presentato a Beer & food attraction alla fiera Rimini.
Nel Rapporto Italgrob-Censis, il 92,9% degli italiani dichiara che lo stare insieme per bere e mangiare è uno degli aspetti fondamentali dello stile di vita italiano. Un’opinione trasversale ai gruppi sociali e ai territori. Il 47,3% quando esce la sera si reca in locali pubblici e, in particolare, in quelli nei territori della Movida: l’8,8% (oltre il 23% tra i giovani) lo fa quasi sempre, il 10% almeno una volta ogni quattro giorni e il 28,5% sempre. Al 40,3% degli italiani piacerebbe uscire di più la sera, perché ritiene che avrebbe un effetto positivo sulla propria qualità della vita. Nel tempo è cresciuta l’attenzione degli italiani alla sostenibilità ambientale, alla lotta al riscaldamento globale, alla spesa e i consumi alimentari sono stati rimodulati anche in funzione di questi nuovi valori. Il 91,1% delle persone apprezza molto i locali che comunicano in modo trasparente le pratiche ecologiche quali, ad esempio, la riduzione degli sprechi, la differenziata per i rifiuti, il ricorso a prodotti bio o a chilometro zero. Farsi riconoscere come green, non a parole ma con i fatti, è oggi una sfida importante per gli operatori del fuori casa e della Distribuzione Horeca. Le pratiche anti-spreco sono particolarmente apprezzate dagli italiani, se si pensa che oltre il 57% dei giovani è pronto a portarsi via dal ristorante gli alimenti avanzati dai pasti.
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Lega del Filo d’Oro: un lascito solidale può fare la differenza

Lega del Filo d’Oro: un lascito solidale può fare la differenzaRoma, 20 feb. (askanews) – I bambini, i ragazzi e gli adulti con sordocecità e pluriminorazione psicosensoriale affrontano ogni giorno la difficile sfida di andare oltre il buio e il silenzio. Ma con il giusto sostegno e le migliori professionalità, quei piccoli, preziosi, traguardi quotidiani – come il primo “ciao” pronunciato dopo tanti anni di silenzio, come la soddisfazione di aver finalmente trovato un modo per comunicare con gli altri o, ancora, come la riconquista di semplici azioni, diventate difficili se non impossibili da compiere – rappresentano per le famiglie di queste persone doni dal valore inestimabile. Per queste ragioni, scegliere di fare un lascito solidale a favore della Lega del Filo d’Oro significa contribuire, in modo concreto e duraturo, a garantire un futuro migliore e più accessibile a chi non vede e non sente. Un futuro pieno di possibilità.
Grazie, infatti, alla generosità di tanti italiani che hanno scelto di ricordare la “Lega” nelle ultime volontà, oggi la Fondazione può continuare a fare la differenza per i propri utenti e le loro famiglie, garantendo sempre un elevato standard di servizio e raggiungendo più persone, in diversi territori, attraverso l’apertura di nuove Sedi in tutta Italia. Si tratta di obiettivi che richiedono investimenti importanti, capaci di volgere lo sguardo oltre il presente. Per promuovere la grande importanza di un gesto in grado di vivere per sempre, la Lega del Filo d’Oro rilancia la campagna di sensibilizzazione sui lasciti testamentari “Tra la tua vita e la loro c’è un filo sottile”, che vede come protagonista Renzo Arbore, storico amico e testimonial dell’Ente.
“L’importante lavoro svolto dalla Lega del Filo d’Oro necessita di tanta attenzione e cura, ma anche di progettualità capace di guardare al futuro. Attraverso un atto di amore e generosità, saremo in grado di programmare a lungo termine le nostre attività, garantendo risposte concrete alle sempre più crescenti richieste che ci arrivano quotidianamente – dichiara Rossano Bartoli, Presidente della Lega del Filo d’Oro – Questo si traduce, di fatto, in programmi educativi e riabilitativi personalizzati, in molte più diagnosi precoci per intervenire tempestivamente sui bambini al di sotto dei 4 anni e in una costante crescita a livello territoriale, per essere sempre più presenti e vicini ai nostri utenti e alle loro famiglie grazie all’apertura di nuove Sedi. Disporre un lascito solidale in favore di chi non vede e non sente è un atto di responsabilità alla portata di tutti e anche un piccolo contributo può fare la differenza”.
I lasciti testamentari rappresentano una delle principali forme di sostegno per la Lega del Filo d’Oro e nel 2022 sono stati oltre cento quelli pervenuti alla Fondazione. Un dato significativo a conferma non solo dell’affidabilità di questo strumento in costante crescita – quale gesto semplice e non vincolante, che può essere ripensato, modificato in qualsiasi momento, senza che vengano in alcun modo lesi i diritti legittimi dei propri cari e familiari – ma anche dell’impegno incessante dell’Ente, che grazie al loro contributo ha potuto potenziare, nel tempo, i servizi offerti in favore dei propri utenti e una continua implementazione delle sue strutture. Per destinare un lascito solidale alla Lega del Filo d’Oro non è necessario disporre di patrimoni ingenti, basta anche una piccola parte dei propri risparmi per fare la differenza. Un’altra possibilità, sempre più diffusa fra gli italiani, è nominare la Lega del Filo d’Oro come beneficiaria di una polizza vita: queste risorse non entrano nell’asse ereditario e saranno immediatamente utilizzabili.
Un lascito solidale a favore della Lega del Filo d’Oro ha dunque una triplice valenza: innanzitutto per le persone sordocieche e pluriminorate psicosensoriali rappresenta la sicurezza di essere assistite nel tempo, con le migliori competenze, guardando anche al “dopo di noi”. Per chi lo fa è l’occasione di restare nella memoria non solo dei propri cari, ma anche di persone sconosciute che avranno un futuro migliore. Per la Fondazione è la possibilità di pianificare a lungo termine le proprie attività e realizzare i progetti più sfidanti, dando maggiori risposte ai bisogni di più persone.
Quel filo sottile che ci lega per sempre alla vita di chi non vede e non sente. La campagna di sensibilizzazione sui lasciti solidali della Lega del Filo d’Oro si ispira proprio a quel “filo prezioso” – da cui prende il nome la Fondazione – che dal 1964 unisce le persone sordocieche al mondo esterno con l’obiettivo di condurle oltre il buio e il silenzio imposto dalla loro disabilità, per sostenere e promuovere il loro percorso verso la maggiore autonomia possibile. La volontà di dare un contributo per cambiare in meglio un pezzetto di mondo e il desiderio di lasciare traccia di sé, nel lascito solidale trovano una risposta concreta, tant’è che mai come in questi anni la Lega del Filo d’Oro ha ricevuto tante richieste di informazioni in merito. È un modo per esserci, per sempre. La campagna “Tra la tua vita e la loro c’è un filo sottile” vivrà con uno spot tv e radio, su stampa e su web.

Corso ISSMI, Premio “Davide De Luca” giunto alla quarta edizione

Corso ISSMI, Premio “Davide De Luca” giunto alla quarta edizione

Lecture dell’Amb. Giampiero Massolo sulla guerra in Ucraina

Roma, 20 feb. (askanews) – Si è tenuta questo pomeriggio, presso la suggestiva sede del Centro Alti Studi per la Difesa (CASD) di Roma, la consegna del Premio “Davide De Luca” rivolto ai frequentatori del Corso ISSMI. In particolare, il riconoscimento è stato conferito al Ten. Col. Marco Trentadue, come frequentatore più meritevole del 24° Corso Superiore di Stato Maggiore Interforze.
L’Associazione è stata accolta dal Presidente del CASD, Ammiraglio di Squadra Giacinto Ottaviani. Dopo l’indirizzo di saluto del Direttore dell’ISSMI, Colonnello CC Giovanni Ranucci, l’Ambasciatore Giampiero Massolo, Presidente di Atlantia e Presidente ISPI, ha tenuto una lecture ai frequentatori del 25° Corso Superiore di Stato Maggiore Interforze dal titolo “La Guerra in Ucraina e il mondo che verrà”. Partendo da come l’invasione dell’Ucraina da parte della Federazione Russa, ormai un anno fa, ha rimesso in discussione gli equilibri geopolitici in Europa, con conseguenze e riflessi a livello globale, l’Ambasciatore ha approfondito il campo di battaglia, lo stato di attrito, mettendo in luce alcuni tra i più rilevanti fattori di insicurezza. Nel suo intervento, analizzando l’attuale sistema delle relazioni internazionali, ha parlato di “transizione” e invitato a considerare l’assestamento di quattro ordini (sicurezza fisica, ordine digitale, clima e ordine economico complessivo).
Il Premio, giunto alla sua IV edizione, nella mutua contaminazione che è riuscito a creare con il mondo civile, si propone di contribuire allo sviluppo e alla diffusione della cultura della Difesa, di una percezione diversa dello Strumento Militare nazionale.

Dopo il successo del live alla Scala, Paolo Conte agli Arcimboldi

Dopo il successo del live alla Scala, Paolo Conte agli ArcimboldiRoma, 20 feb. (askanews) – Dopo l’enorme successo del live alla Scala, inserito nel calendario scaligero come concerto straordinario e che ha registrato il tutto esaurito a poche ore dalla messa in vendita, Paolo Conte torna dal vivo sabato 20 maggio 2023 al TAM – Teatro Arcimboldi Milano.
Un nuovo appuntamento con il celebre cantautore astigiano nella città meneghina, in cui si è appena tenuto il meraviglioso concerto al Teatro alla Scala. Un riconoscimento della statura iconica raggiunta da Conte nel panorama musicale del nostro Paese e del suo apprezzamento a livello internazionale.
PAOLO CONTE tornerà a Milano a maggio agli Arcimboldi con uno spettacolo nuovo e sarà accompagnato sul palco dal suo storico ensemble orchestrale di undici musicisti eccezionali: Nunzio Barbieri (Chitarra e Chitarra Elettrica), Lucio Caliendo (Oboe, Fagotto, Percussioni e Tastiere), Claudio Chiara (Sax Contralto, Sax Tenore, Sax Baritono, Flauto, Fisarmonica, Basso e Tastiere), Daniele Dall’Omo (Chitarre), Daniele Di Gregorio (Batteria, Percussioni, Marimba e Piano) Luca Enipeo (Chitarre) Francesca Gosio (Violoncello), Massimo Pitzianti (Fisarmonica, Bandoneon, Clarinetto, Sax Baritono, Piano e Tastiere), Piergiorgio Rosso (Violino), Jino Touche (Contrabbasso, Basso elettrico e Chitarra Elettrica) e Luca Velotti (Sax Soprano, Sax Tenore, Sax Contralto, Sax Baritono e Clarinetto).
Inoltre, quest’estate l’artista sarà impegnato con altre tre tappe che avranno luogo rispettivamente: martedì 6 giugno all’Auditorium Parco della Musica di Roma, sabato 15 luglio all’Arena Santa Giuliana di Perugia in occasione di Umbria Jazz e venerdì 21 luglio in Piazza della Santissima Annunziata a Firenze all’interno del MusArt Festival.

Sostenibilità, “Le nuove sfide per la distribuzione Horeca e il fuori casa”

Sostenibilità, “Le nuove sfide per la distribuzione Horeca e il fuori casa”Roma, 20 feb. (askanews) – Si è tenuta presso la Fiera di Rimini la presentazione del Secondo Rapporto Italgrob-Censis dal titolo ‘Nuove sfide per la distribuzione: Horeca e il fuori casa. Una più alta qualità della vita per una società più sostenibile’. Italgrob è la Federazione Italiana dei Distributori Horeca, unica associazione nazionale di riferimento per il settore della distribuzione nel canale Horeca – acronimo di Hotel, Restaurant e Café – che comprende tutto il circuito dei consumi “fuori casa”.
In un periodo segnato dal moltiplicarsi delle emergenze e dal primato della sostenibilità, che hanno modificato radicalmente la vita degli italiani, la relazionalità sociale acquisisce ancora più valore. In questo senso, è fondamentale il contributo della Distribuzione Horeca e della molteplicità di esercizi pubblici sui territori per promuovere la socialità tra le persone e per migliorare la qualità della vita individuale e collettiva.
La Distribuzione Horeca
Il fuori casa, grazie all’allentarsi dell’emergenza sanitaria dovuta dalla pandemia da Covid-19, è potuto ripartire, modulando l’offerta sulle nuove esigenze dei cittadini, anche grazie alla Distribuzione Horeca che, connettendo industrie produttrici e imprese, ha continuato a garantire l’approvvigionamento puntuale di cibi e bevande a costi sostenibili per imprese piccole e piccolissime, alle prese con enormi difficoltà a seguito dell’ondata inflazionista. In particolare, con modalità flessibili in relazione alla mutevolezza dei contesti, essa ha garantito e garantisce respiro nei pagamenti delle forniture, erogando credito sostanziale. La Distribuzione Horeca fa da argine allo sfoltimento estremo con relativi costi economici e sociali oltre a esercitare una funzione pedagogica di upgrading delle culture imprenditoriali e di gestione, trasferendo alle imprese del fuori casa approcci più evoluti con la promozione di prodotti locali inseriti dai punti vendita nella loro offerta, oltre ad adottare soluzioni più in linea con le nuove sensibilità e i nuovi valori dei consumatori. Secondo gli italiani, supportare l’azione dei protagonisti del fuori casa consente di dispiegare gli effetti positivi della loro azione sull’economia e sulla società italiana.
Quanto è diffuso il fuori casa tra gli italiani? È il quesito diretto a cui rispondono i dati del Rapporto Italgrob-Censis. Il 92,9% degli italiani dichiara che lo stare insieme per bere e mangiare è uno degli aspetti fondamentali dello stile di vita italiano. Un’opinione trasversale ai gruppi sociali e ai territori. Il 47,3% quando esce la sera si reca in locali pubblici e, in particolare, in quelli nei territori della Movida: l’8,8% (oltre il 23% tra i giovani) lo fa quasi sempre, il 10% almeno una volta ogni quattro giorni e il 28,5% sempre. Al 40,3% degli italiani piacerebbe uscire di più la sera, perché ritiene che avrebbe un effetto positivo sulla propria qualità della vita.
Sostenibilità ambientale e nuove sensibilità alimentari. Nel tempo è cresciuta l’attenzione degli italiani alla sostenibilità ambientale, alla lotta al riscaldamento globale, alla spesa e i consumi alimentari sono stati rimodulati anche in funzione di questi nuovi valori. Il 91,1% delle persone apprezza molto i locali che comunicano in modo trasparente le pratiche ecologiche quali, ad esempio, la riduzione degli sprechi, la differenziata per i rifiuti, il ricorso a prodotti bio o a chilometro zero. Farsi riconoscere come green, non a parole ma con i fatti, è oggi una sfida importante per gli operatori del fuori casa e della Distribuzione Horeca. Le pratiche anti-spreco sono particolarmente apprezzate dagli italiani, se si pensa che oltre il 57% dei giovani è pronto a portarsi via dal ristorante gli alimenti avanzati dai pasti.
Per Federico Freni, Sottosegretario di Stato al Ministero dell’Economia e delle Finanze: “Il Rapporto ci offre una fotografia nitida dell’importanza centrale che il settore della distribuzione nel canale Horeca riveste per il Paese, sia sotto il profilo economico che sociale, con 3.800 imprese, oltre 60 mila addetti e 17 miliardi di euro di fatturato. A fronte di un quadro economico particolarmente complesso a causa degli effetti negativi del caro energia e dell’inflazione, il circuito dei consumi ‘fuori casa’ sta mostrando, ancora una volta, un approccio resiliente. In questo scenario in rapida evoluzione, il compito del Governo deve essere quello di affiancare le imprese. In tal senso, si spiega la scelta di destinare una parte significativa delle risorse previste dalla Manovra finanziaria al contrasto del caro bollette, il cui impatto minacciava di mettere in ginocchio il tessuto produttivo del Paese. In secondo luogo, occorre intervenire attraverso una complessiva riforma della tassazione volta a favorire una maggiore semplificazione e una riduzione del carico fiscale, necessaria per immettere liquidità nell’economia reale”.
Secondo l’onorevole Maria Cristina Caretta, Vicepresidente della Commissione Agricoltura della Camera dei Deputati, delegata del Ministro dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste Lollobrigida: “Horeca è un soggetto industriale forte, che genera un volume economico importante sui mercati. Il settore ha saputo adattarsi ai profondi cambiamenti dei consumi mostrandosi attento alla sostenibilità delle attività più piccole. Con l’istituzione del Ministero dell’Agricoltura e della Sovranità Alimentare abbiamo voluto dare un messaggio chiaro, mettendo al centro la tutela delle eccellenze agroalimentari ‘Made in Italy’ e aprendo dei canali di interlocuzione con tutte le realtà del comparto Horeca per riuscire a dare risposte concrete. Il Rapporto Italgrob-Censis ci fornisce una fotografia nitida della nostra quotidianità, ovvero la convivialità e lo stare insieme. Due aspetti che accompagnano la diffusione di prodotti agroalimentari di qualità. Le nuove sfide sono il rilancio, la ripartenza e la capacità di confrontarsi in ambito europeo. Siamo certi che con il dialogo e il costante coinvolgimento delle realtà che operano all’interno della filiera riusciremo a difendere le nostre eccellenze e i nostri stili di vita”.
Per Antonio Portaccio, Presidente di Italgrob: “Il mercato Horeca è il contesto in cui nascono le mode dei consumi, è il contesto in cui il rapporto umano ha grande valore, dove per il 92,9% degli italiani bere e mangiare fuoricasa è parte irrinunciabile del proprio stile di vita e contribuisce al proprio benessere psico-fisico. La sfida che Italgrob vuole raccogliere è quella di portare il distributore a essere attore protagonista, e non comparsa “logistica” al servizio del nuovo ecosistema HO.RE.CA. Una sfida da cogliere e portare avanti non solo attraverso le attività politico sindacali, nelle quali questa Federazione è impegnata sin dalla sua fondazione (1992) a tutela di tutta la categoria dei distributori Horeca, ma anche attraverso un impegno “culturale” funzionale alla crescita del comparto: la collaborazione con il Censis e la realizzazione del rapporto va esattamente in questa direzione”.
Corrado Peraboni, CEO di Italian Exhibition Group, ha sottolineato che: “Beer&Food Attraction, BBTech Expo e l’International Horeca Meeting tornano quest’anno alla loro tradizionale collocazione di calendario, strategica per l’intero settore del fuori casa. Quest’anno sono ben 600 i brand presenti su 60mila metri quadri di area espositiva, disposti su 12 dei nostri padiglioni. E sono 114 i buyer, provenienti da 36 Paesi, presenti in fiera grazie alla consolidata collaborazione di IEG con ICE Agenzia e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale. E se le nostre fiere rispondono alle aspettative e trovano l’accoglienza del mercato avviene anche grazie alle consolidate e proficue collaborazioni con i principali e più attivi attori delle diverse filiere, quale è appunto il caso di Italgrob alla quale ci lega da anni una fattiva intesa per lo sviluppo del settore”.
Secondo Massimiliano Valerii, Direttore Generale del Censis: “La sostenibilità connoterà sempre più le attività economiche e la vita collettiva, ma la tutela dell’ambiente dovrà andare di pari passo con una più alta qualità della vita delle persone, altrimenti non conquisterà il consenso sociale. La filiera del fuori casa, e in essa la Distribuzione Horeca, possono apportare un contributo importante a questa transizione, poiché promuovono quella relazionalità sociale diffusa che è essenziale per un upgrading della qualità della vita ed è tanto apprezzata dagli italiani”.
Per Maurizio Marchesini, Vicepresidente per le Filiere e le Medie Imprese di Confindustria: “Le filiere rappresentano la via italiana per la competitività e la transizione digitale ed ecologica del sistema produttivo: è proprio nelle filiere che tante piccole imprese hanno trovato la strada per crescere e creare gruppi industriali di medie dimensioni. Questo ragionamento è applicabile a maggior ragione nell’Horeca, dove la distribuzione assume anche un compito pedagogico e finanziario. In una filiera composta a valle da piccole o piccolissime aziende e a monte da imprese industriali grandi o comunque medie, la distribuzione ha la responsabilità di questa intermediazione, non solo di interessi ma anche finanziaria e culturale. Le nostre filiere, e quella dell’Horeca in particolare, hanno dimostrato una grande resilienza, riuscendo a risollevarsi in brevissimo tempo e facendo fronte alla risalita dei consumi. I tempi sono difficili e incerti, ma noi siamo un grande Paese con imprese bellissime e ce la faremo anche stavolta”.
Dino Di Marino, Direttore Generale di Italgrob, ha dichiarato che: “Una manifestazione che nasce per aggregare i diversi attori della filiera, farli incontrare, dialogare, avviare un confronto, far nascere delle idee e delle proposte. Siamo e vogliamo essere i fautori delle tre ‘C’: collaborare con le istituzioni e con autorevoli Istituti di ricerca, cooperare e condividere progetti con associazioni di riferimento e crescere tutti insieme. È questo il ruolo di Italgrob nel contesto della filiera Horeca, prezioso e insostituibile”.

In Calabria nasce un laboratorio cinematografico di comunità

In Calabria nasce un laboratorio cinematografico di comunitàRoma, 20 feb. (askanews) – In Calabria, nel piccolo borgo di Casignana, nasce un laboratorio cinematografico di comunità con l’intenzione di raccontare una storia, triste, che successe qui il 21 settembredel 1922. Le Officine delle Idee realizza così con Antonio Blandi “Casignana Il Profumo del Tempo”, co-diretto da Francesco Aiello, Andrea Belcastro, Dario De Luca, possibile grazie all’Amministrazione Comunalee agli abitanti del luogo; un documentario che narra l’uccisione del vicesindaco di allora,Pasquale Micchia, e due contadini, Rosario Conturno e Girolamo Panetta, a cui si aggiunsero decine di feriti.
L’intenzione è quella di consentire alla comunità casignanese di recuperare e trasferire alle nuove generazioni la memoria di un avvenimento che ha fortemente influenzato la storia del paese – dichiara il Sindaco Rocco Celentano.
Cultura, coesione, innovazione sociale e sviluppo locale, poi, sono solo alcune delle parole chiave su cui poggia l’iniziativa che ha dato vita anche alla prima “Fabbrica di Comunità”. Si tratta di uno degli strumenti del progetto “Locride 2025 tutta un’altra storia” (progetto promosso dal Gal Terre Locridee e da Officine delle Idee con la partecipazione dei 42 comuni della Locride e la condivisione della Città Metropolitana e della Regione Calabria) per promuovere la partecipazione dal basso, attiva e creativa, delle comunità locali nel processo di produzione culturale.
“Casignana Il Profumo del Tempo” dopo l’anteprima locale si presenta a Roma. Subito emerge che per realizzarlo sono stati fondamentali i dibattiti con alcuni storici e scrittori e il confronto tra i locali, permettendo così a questi, al di là delle proprie competenze e ruolo sociale, di acquisire nuovi strumenti e chiavi di lettura per apprendere meglio ciò che è avvenuto attivando un approccio non solo consapevole, ma anche critico. Alla comunità di Casignana è stata così offerta l’opportunità di vivere un’esperienza unica ed originale e di poter esprimere la propria opinione in un contesto libero da preconcetti e quindi culturalmente interessante e coinvolgente. Gli incontri sono stati condotti e strutturati in modo da stimolare nei partecipanti le capacità critiche verso il racconto dell’evento, determinando anche una diversa capacità di osservazione e di interpretazione della realtà.
Il documentario è diventato uno strumento di sollecitazione culturale e formativa, un tassello importante che dà forza al borgo anche per svilupparsi a cominciare dall’offerta turistica – dichiara Franco Crinò, Vicesindaco di Casignana. Con l’Assessore Agata Mazzittelli c’è l’intenzione di lavorare in una ben precisa direzione valorizzando anche il contesto paesaggistico rurale e il centro storico, andando oltre quello che siamo riusciti a fare con la Villa Romana che, scoperta nel 1963, rappresenta un’importante testimonianza della ricchezza stilistica, architettonica e della raffinatezza artistica degli edifici nobiliari di epoca ellenistica. I piani pavimentali mosaicati, che rimandano stilisticamente a collegamenti con aree dell’Africa orientale rappresentando un unicum sul territorio calabrese.
Dunque, nuova linfa per Casignana che oggi pensa al ripopolamento e a nuove iniziative che si attualizzano grazie all’impegno di realtà come Le Officine delle Idee in un dialogo costruttivo con il territorio.

A Milano insieme live gli Haken e i Between the buried and me

A Milano insieme live gli Haken e i Between the buried and meMilano, 20 feb. (askanews) – Doppio concerto per gli amanti del progressive metal. I britannici Haken e gli statunitensi Between the buried and me, si esibiranno in Italia in co-headline all’interno del loro tour europeo Island in Limbo Tour. La prima data il 4 marzo al New Age di Roncade e la seconda il 5 marzo all’Alcatraz di Milano saranno gli unici due show previsti per il 2023. Un concerto che, dopo essere stato annullato nel 2022, finalmente vedrà le due band tornare a calcare i palchi italiani. Gli Haken sono attivi dal 2007 e hanno pubblicato 6 album in studio, più l’ultimo EP Taurus, uscito a gennaio. I Between the buried and me sono invece attivi dal 2002 e hanno all’attivo 10 album e un Ep.

Leonardo realizza con Arbolia un’area verde nello stabilimento di Foggia

Leonardo realizza con Arbolia un’area verde nello stabilimento di FoggiaRoma, 20 feb. (askanews) – Leonardo ha dato vita al primo intervento di riforestazione completa di un sito industriale del Gruppo attraverso la creazione di un’area verde realizzata nello stabilimento della Divisione Aerostrutture di Foggia. Si tratta di un progetto nato dalla collaborazione con Arbolia, società benefit creata da Snam e Fondazione Cassa Depositi e Prestiti, che promuove e realizza azioni di imboschimento e rimboschimento sull’intero territorio nazionale con l’obiettivo di combattere il cambiamento climatico, migliorare la qualità dell’aria e della vita nelle città e creare aree verdi per le comunità.
In particolare, l’intervento nello stabilimento di Foggia prevede la messa a dimora di oltre 1.650 piante, disposte sia in aree marginali del sito sia nelle aree frequentate dai dipendenti. Per il rimboschimento sono stati scelti, attraverso uno specifico studio agro-forestale, piante autoctone che rispettano la biodiversità locale, con lo scopo di preservarla. Obiettivi di riduzione delle emissioni di CO2 Grazie all’intervento nello stabilimento di Foggia si stima che in 20 anni di vita dell’area verde sarà assorbito un totale di CO2 di oltre 360 tonnellate, l’abbattimento di PM10, ovvero l’insieme delle polveri sottili presenti in atmosfera, fino a 16,6 tonnellate, con un rilascio di ossigeno di oltre 260 tonnellate.
L’area diverrà nel tempo un polmone verde, accessibile a tutti i dipendenti del sito. L’idea alla base del progetto di collaborazione tra Leonardo e Arbolia parte da un semplice assunto: in un orizzonte sempre più avanzato tecnologicamente, piantare un albero rimane un’azione efficace per contrastare il cambiamento climatico e favorire la biodiversità. Gli alberi rappresentano dei preziosi alleati: attraverso la fotosintesi, infatti, assorbono e accumulano grandi quantità della CO2 presente in atmosfera, contribuendo alla lotta ai cambiamenti climatici e al benessere e alla salute delle persone.
L’impegno di Leonardo per la decarbonizzazione Leonardo lavora da tempo a progetti volti a diminuire le emissioni – con l’obiettivo ad oggi di ridurre del 40% le emissioni di CO2 entro il 2030, per rendere più efficiente l’impiego delle risorse e supportare la transizione ecologica. Nel 2022 Leonardo ha inoltre ufficializzato il proprio commitment alla Science Based Target initiative (SBTi). SBTi supporta le aziende nella loro ambizione di decarbonizzazione, guidandole nella definizione di target allineati all’obiettivo di limitare l’incremento della temperatura ad 1,5 °C come definito dall’Accordo di Parigi del 2015.
Il sito produttivo di Leonardo a Foggia Con circa 1.000 dipendenti al netto dell’indotto, lo stabilimento di Foggia è uno dei fiori all’occhiello nel panorama aeronautico di Leonardo. Oggi è un centro di eccellenza per la produzione di aerostrutture in materiale composito in ambito militare e civile: dall’Eurofighter Typhoon all’F-35, dal Boeing 787 Dreamliner all’ultimo arrivato nella famiglia Airbus l’A220 fino al best seller nel settore dei velivoli regionali turboelica ATR. Il sito, inoltre, rappresenta un esempio concreto del percorso intrapreso dall’azienda nei processi di innovazione e trasformazione industriale, attuato attraverso investimenti sulla digitalizzazione delle linee produttive e dei processi aziendali per garantire competitività ai programmi attuali e catturare opportunità future. A Foggia è infatti in essere l’automazione completa della linea per l’assemblaggio automatico di alcuni prodotti del programma Airbus A220, finalizzata all’ampliamento e potenziamento delle capacità e dei processi produttivi nonché dei flussi logistici, attraverso soluzioni volte al miglioramento della competitività all’interno del mercato aeronautico globale, oltre che all’ottimizzazione dell’integrazione con le aziende dell’indotto.

Giornata sanitari, Fedriga: li ringrazio per loro abnegazione

Giornata sanitari, Fedriga: li ringrazio per loro abnegazioneRoma, 20 feb. (askanews) – “Non dimentichiamo con quale spirito di abnegazione i nostri professionisti sanitari hanno gestito l’emergenza nei momenti più tragici della pandemia, mettendo a rischio le proprie vite per gli altri e in alcuni casi perdendole”. Lo dichiara il presidente della Conferenza delle Regioni, Massimiliano Fedriga, ringraziando i rappresentanti del settore nel corso della “III Giornata Nazionale del personale sanitario, sociosanitario, socioassistenziale e del volontariato”, in un messaggio inviato per l’evento.
“Sono il vero capitale umano del Servizio Sanitario Nazionale. L’unico di cui non possiamo fare a meno. – aggiunge Fedriga – Dobbiamo ricordarci non solo delle emergenze, ma anche del ruolo insostituibile che tutti i giorni svolgono i nostri professionisti sanitari a difesa della salute, assicurando a tutti quel diritto alla salute riconosciuto dalla Costituzione. E’ un’eccellenza invidiata nel mondo, primato ben espresso nello slogan scelto quest’anno: Misure per garantire la salute di tutti.
Le Regioni rinnovano l’impegno ad investire nel nostro Servizio Sanitario Nazionale per mantenere sempre alti i livelli delle prestazioni e la professionalità di chi lavora. Sappiamo che bisogna investire ancora di più. Lavoriamo per valorizzare e trovare i giusti riconoscimenti all’attività svolta da oltre 1,5 milioni di professionisti sanitari”.

A Treviso un convegno di Ais Veneto sull’evoluzione di menù e carta vini

A Treviso un convegno di Ais Veneto sull’evoluzione di menù e carta viniMilano, 20 feb. (askanews) – Un convegno per indagare come è cambiato il gusto e il nostro modo di stare a tavola. E’ “La grammatica del gusto: l’evoluzione del menù e della carta vini” organizzato dalla delegazione del Veneto dell’Associazione italiana sommelier (Ais) il prossimo 12 marzo a Treviso.
L’incontro, che prenderà il via alle 10.30 a Palazzo dei Trecento, avrà come relatori Alessandro Scorsone, cerimoniere di Palazzo Chigi, Alessia Cipolla, curatrice della mostra “Note di Pranzi: i menù nella storia”, Marco Colognese, food writer e critico enogastronomico, e il presidente di Ais Veneto, Gianpaolo Breda. “Il vino rappresenta da sempre un elemento fondamentale della nostra cultura e dello stile italiano tanto celebrato all’estero” ha dichiarato Breda, spiegando che “la carta dei vini rappresenta uno specchio di questo patrimonio, che si evolve con il tempo assieme alla società: basti pensare alle carte vino digitali, nuovi mezzi con cui il sommelier deve misurarsi”.
“Nei ricevimenti la forma è sostanza” ha precisato Scorsone, ricordando che “la carta vini e il menù sono preziosi strumenti per assicurare il corretto svolgimento dell’incontro”. “La cultura e le consuetudini di un popolo passano anche attraverso le regole dell’etichetta a tavola, norme di comportamento consolidate da secoli, ma che evolvono assieme alla società” ha continuato, sottolineando che “i migliori ambasciatori del nostro Paese sono proprio il cibo e il vino, gli elementi fondamentali del convivio: abbiamo dei veri e propri capolavori che spesso sanno incantare gli ospiti seduti alla più importante tavola d’Italia”.
Il convegno si inserisce nel fitto programma di “Vinetia Tasting – Il Veneto nel calice”, la manifestazione dedicata ai migliori vini della regione secondo i degustatori della guida di AIS Veneto “Vinetia.it”, che si svilupperà nei giorni di sabato 11 e domenica 12 marzo nelle sale della Camera di Commercio di Treviso e Belluno. Durante “Vinetia Tasting”, oltre alla conferenza e ai banchi d’assaggio, sarà possibile partecipare alle quattro masterclass dedicate ai vini da vitigni rari e alle denominazioni Lessini Durello, Amarone della Valpolicella e Soave, organizzate in collaborazione con il Consorzio Tutela Vini Valpolicella, Consorzio Tutela Vini Lessini Durello, Consorzio Tutela Vini Soave e Recioto di Soave.