Spazio, partita con successo missione lunare indiana Chandrayaan-3Roma, 14 lug. (askanews) – La nave spaziale indiana Chandrayaan-3 è decollata dal suo spazioporto in Andhra Pradesh ed è in viaggio verso la Luna. Lo ha riferito oggi l’agenzia spaziale indiana ISRO, dando conto della missione che punta in futuro a portare nuovamente l’uomo sul satellite terrestre.
“Chandrayaan-3 scrive un nuovo capitolo nell’odissea spaziale indiana”, ha scritto su Twitter il primo ministro Narendra Modi dopo il lancio. “Vola alto, elevando i sogni e le ambizioni di ogni indiano. Questa grande conquista è una testimonianza dell’impegno indefesso dei nostri scienziati. Io saluto il loro spirito e la loro passione!” Se la missione procederà come previsto, l’astronave impiegherà dai 15 ai 20 giorni per entrare nell’orbita lunare.
L’India con questa missione punta a riuscire a dimostrare di avere la capacità di effettuare un soft-landing sulla supergicie della Luna e di poter condurre esperimenti su quello che dovrebbe diventare un hub per l’esplorazione dello spazio profondo. Nuova Delhi vorrebbe stabilire entro il 2030 una stazione lunare. Candrayaan (in sanscrito: Veicolo lunare) effettuerà il secondo tentativo di soft-landing sulla Luna per l’India. Il primo – Chandrayaan-2 – è fallito nel 2019, mentre il Chandrayaan-1 ha testato l’orbita della Luna ed è stato poi deliberatamente fatto schiantare sulla superficie del satellite nel 2008.
La nave spaziale, sviluppata dall’Indian Space Research Organization (ISRO), è composta da un lander, da un modulo di propulsione e da un rover.
Crea: Pil agroalimentare italiano cresce in primo trimestre 2023Roma, 14 lug. (askanews) – In lieve ripresa la performance economica del comparto agroalimentare italiano nel primo trimestre del 2023, con un leggero aumento del Pil nei confronti del trimestre precedente (+0,6%) e del primo trimestre del 2022 (+1,9%), nonostante la flessione del valore aggiunto in agricoltura (-0,6%) e industria (-0,5%), mentre il settore dei servizi cresce del 2,9%. In crescita anche i consumi nazionali (+0,7%) e gli investimenti fissi lordi (+0,8%). È quanto emerge dalla fotografia scattata nel primo trimestre del 2023 da CREAgritrend, il bollettino trimestrale messo a punto dal CREA, con il suo Centro di Ricerca Politiche e Bioeconomia.
Rispetto allo stesso periodo del 2022, fra gennaio e marzo 2023, si conferma stabile l’indice della produzione per l’industria alimentare, mentre si registra una diminuzione per l’industria delle bevande (-5,8%). L’indice del fatturato cresce sia sul mercato estero, sia su quello interno: rispettivamente +19% nel complesso e +25% sui mercati esteri per l’industria alimentare, +12% e +7% per quella delle bevande. Le esportazioni agroalimentari nel I trimestre 2023 superano i 15,6 miliardi di euro (+13,2% rispetto al I trimestre 2022), confermando l’ottimo andamento rilevato nei trimestri precedenti, verso tutti i principali mercati esteri (Polonia + 27,4% e Francia e Spagna gli incrementi si attestano intorno ai 20 punti percentuali, rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente). In flessione le importazioni, che raggiungono i 16 miliardi (+12% rispetto al medesimo trimestre 2022) e riguardano tutti i principali fornitori dell’Italia.
I prodotti maggiormente esportati sono stati gli ortaggi trasformati, legumi e ortaggi freschi, i lattiero-caseari e i derivati dei cereali. Sul fronte delle importazioni si segnalano i derivati dei cereali, carni fresche e congelate, i prodotti lattiero caseari e i cereali.
Usa-Cina, Wang Yi a Blinken: dobbiamo parlare di più di sicurezzaRoma, 14 lug. (askanews) – Il capo della politica estera del Partito comunista cinese Wang Yi, nell’incontro di ieri con il segretario di stato Usa Antony Blinken a margine della riunione ministeriale Asean a Giacarta, ha chiesto che tra Pechino e Washington ci sia una maggiore comunicazione diplomatica e di sicurezza. Lo segnala oggi il ministero degli Esteri in una comunicazione rilanciata dai media cinesi.
In una dichiarazione di venerdì, il ministero degli Esteri cinese ha citato Wang secondo cui i due paesi dovrebbero trovare il modo di fermare i “rinoceronti grigi” e gestire i “cigni neri” – cioè gli eventi ad alto impatto o inaspettati – e creare le condizioni per stabilizzare le relazioni, tornando all’agenda di Bali, cioè dell’ultimo incontro tra i presidenti Joe Biden e Xi Jinping. “Gli Stati Uniti devono adottare un approccio razionale e pragmatico, lavorare con la Cina nella stessa direzione (…), espandere il canale di comunicazione nei settori diplomatico e della sicurezza, rendere la loro comunicazione più efficace e promuovere scambi interpersonali fluidi”, ha affermato il diplomatico di più alto livello nella gerarchia cinese, che a Giacarta ha sostituito il ministro degli Esteri Qin Gang, assente per “motivi di salute”.
Il ministero conese ha affermato che Wang ha incontrato Blinken “su richiesta” dell’esponente dell’amministrazione aqmericana e che i colloqui sono stati basati su una comunicazione “approfondita e sincera”. Entrambe le parti hanno concordato di mantenere la comunicazione dopo l’incontro. L’incontro è stato il secondo incontro in circa un mese, appena poche settimane dopo la visita di due giorni di Blinken in Cina, che includeva colloqui con il presidente Xi Jinping.
Wang ha affermato che la Cina e gli Stati Uniti hanno raggiunto “alcune intese comuni” dopo che Blinken ha incontrato Xi, definendolo un “passo importante verso la calibrazione della gigantesca nave dei legami sino-americani”. “Il prossimo passo fondamentale è intraprendere azioni concrete per riportare la relazione bilaterale sulla buona strada. Gli Stati Uniti devono riflettere sulla causa delle gravi difficoltà nelle relazioni Cina-Usa”, ha affermato ancora il direttore dell’ufficio affari esteri del Pcc.
Wang – come di prammatica – ha ribadito la posizione di Pechino su Taiwan, esortando Washington a evitare di interferire negli affari interni di Pechino o di minare la sua sovranità. Inoltre ha chiesto la revoca di sanzioni “illegali e ingiustificate” contro Pechino. Secondo quanto ha riferito oggi il portavoce del ministero degli Esteri cinese Wang Wenbin, Blinken ha anche sollevato la questione dei massicci attacchi informatici a cui è stato sottoposto il Dipartimento di Stato Usa da parte di hacker di origine cinese, ma Wang Yi gli ha respinto le accuse. “La Cina è la più grande vittima degli attacchi informatici. Gli Stati Uniti non dovrebbero etichettare la Cina indiscriminatamente”, ha detto Wang Wenbin spiegando la reazione del capo della diplomazia del Pcc. Ieri Blinken, dal canto suo, ha twittato di aver incontrato Wang “nell’ambito degli sforzi in corso per mantenere canali di comunicazione aperti in modo chiarire gli interessi degli Stati Uniti e ridurre il rischio di percezione errata e calcolo errato”. Dal punto di vista americano, l’incontro è stato descritto come “candido e costruttivo”. L’incontro Blinken-Wang viene in un momento di intensi scambi tra Pechino e Washington, in un tentativo di far ripartire relazioni che da anni hanno preso una brutta piega. Solo poche ore prima, a Washington, l’ambasciatore cinese Xie Feng aveva incontrato la sottosgretaria alla difesa Usa con delega all’Indo-Pacifico Ely Ratner e i due avevano concordato di mantenere aperte le linne di comunicazione militar, interrotte di fatto da un anno, dopo la visita dell’allora speaker della Camera dei rappresentanti Usa Nancy Pelosi a Taiwan. La scorsa settimana, inoltre, la segretaria al Tesoro Usa Janet Yellen ha visitato Pechino e ha affermato di aver tenuto discussioni “dirette, sostanziali e produttive” con il nuovo team economico cinese. Ha anche affermato che il suo viaggio ha contribuito a mettere le relazioni Usa-Cina su una “base più sicura”. Il prossimo appuntamento di alto livello sarà la visita in Cina dell’inviato speciale del presidente Usa per il clima, l’ex segretario di Stato e vicepresidente John Kerry da domenica fino al 19 luglio.
Il Pentagono: il gruppo Wagner non è più “significativamente” coinvolto nella guerra in UcrainaRoma, 14 lug. (askanews) – I mercenari del gruppo paramilitare russo Wagner non sono più “significativamente” coinvolti nelle operazioni di combattimento in Ucraina. Lo ha dichiarato il Pentagono, due settimane dopo il fallito ammutinamento dei combattenti del gruppo.
“In questa fase, non vediamo le forze del Gruppo Wagner partecipare in modo significativo alle operazioni di combattimento in Ucraina”, ha dichiarato il portavoce del Pentagono, generale Pat Ryder, in una conferenza stampa. Gli Stati Uniti reputano che “la maggior parte” dei combattenti Wagner si trovi ancora nelle aree dell’Ucraina occupate dalla Russia, ha aggiunto. A fine giugno, il gruppo paramilitare Wagner, che ha giocato un ruolo chiave nell’offensiva di Mosca in Ucraina, ha cercato di rovesciare la leadership militare russa in una rivolta lampo. Il leader del gruppo, Yevgeny Prigozhin, ha assicurato all’opinione pubblica che la sua rivolta non era finalizzata a rovesciare il governo, ma a salvare il Gruppo Wagner dallo smantellamento da parte dello stato maggiore russo, che accusa di incompetenza nel conflitto in Ucraina.
L’aspartame è stato classificato come possibile cancerogeno dall’OmsRoma, 14 lug. (askanews) – L’aspartame, dolcificante comunemente utilizzato da circa quarant’anni in migliaia di prodotti di consumo quotidiano in tutto il mondo, è stato dichiarato “possibile cancerogeno”. L’annuncio – del Centro Internazionale per la Ricerca sul Cancro (Iarc), l’agenzia dell’Organizzazione Mondiale della Sanità (Oms) responsabile di elencare le cause del cancro – aggiunge un peso decisivo alla controversia che accompagna questa sostanza chimica da diversi decenni.
L’aspartame, che può essere identificato anche con il codice “E951” sul retro dei prodotti, è stato inserito nel Gruppo 2B della classificazione Iarc, insieme ad altri 322 agenti con effetti e origini diverse come i contraccettivi progestinici, la benzina, il clordecone e l’aloe vera. Si tratta del terzo livello di gravità, dopo i “probabili” cancerogeni come la carne rossa o il glifosato e le sostanze classificate come cancerogene per l’uomo, come l’alcol o il tabacco. In pratica, questo significa che il livello di evidenza scientifica non è ancora sufficiente per classificare definitivamente l’aspartame come cancerogeno, ma che esistono seri segnali. Venticinque esperti indipendenti hanno esaminato un patrimonio di 1.300 studi scientifici pubblicati negli ultimi anni sull’aspartame. Quelli che hanno esaminato i meccanismi d’azione della sostanza sull’organismo hanno individuato prove di stress ossidativo, infiammazione cronica o assunzione di nutrienti, ma non sono stati considerati conclusivi per quanto riguarda la sua genotossicità, cioè la sua capacità di generare danni irreversibili al genoma. Per quanto riguarda gli esperimenti sugli animali, alcuni studi, in particolare quelli condotti dall’Istituto Ramazzini in Italia, hanno evidenziato un aumento dell’incidenza di tumori nei topi e nei ratti che consumano alte dosi di aspartame. Questa evidenza è considerata “limitata” dagli esperti a causa di alcuni pregiudizi negli studi.
Infine, tre studi epidemiologici condotti in Europa e negli Stati Uniti hanno stabilito un legame con un aumento del rischio di cancro al fegato, più specificamente di carcinoma epatocellulare, nei consumatori abituali di bevande addolcite artificialmente. Anche in questo caso, il livello di evidenza è stato giudicato “limitato”, a causa del numero insufficiente di studi.
Vino, Meritocrazia Italia: da Ue misure tempestive per crisi mercatoMilano, 14 lug. (askanews) – Il settore vitivinicolo europeo si trova in un affanno crescente. Dopo l’aumento delle materie prime e dell’energia registrato l’anno scorso, oggi l’inflazione ha determinato un aumento dei prezzi e il calo del potere d’acquisto, che sta portando ad una progressiva diminuzione dei consumi in questo settore che in Italia è stimata intorno al 7%. In più, le giacenze accumulate durante il periodo pandemico per le difficoltà di mercato, sono aumentate dopo la ricca vendemmia del 2022 che ha fatto registrare un +4% di produzione di vino in Europa.
Sul tema è intervenuta Meritocrazia Italia, spiegando che “Francia e Spagna hanno già adottato il processo di distillazione per eliminare le eccedenze, liberando spazio nelle cantine, e per tenere sotto controllo i prezzi di mercato. Ma è evidente che il problema delle eccedenze e di un sistema bloccato sia una questione che coinvolge l’intero mercato europeo”. L’associazione quindi evidenzia che, allarmata per questa situazione, la Commissione Ue ha dato il via libera negli ultimi giorni ad una serie di misure straordinarie per tamponare gli attuali squilibri di mercato e stoccaggio, “che vanno dalla maggiore flessibilità per i programmi nazionali di sostegno al vino, alla scelta per la vendemmia verde quest’estate, fino all’incremento del tasso di cofinanziamento delle misure relative alla ristrutturazione, alla raccolta verde, fino alla promozione e agli investimenti dell’Ue, che passerà dal 50% al 60%”. “Fino al 15 ottobre 2023 i Paesi membri potranno inserire nel piano di sostegno la ‘distillazione di crisi’, in forza della quale sarà possibile distillare il vino piu? colpito dalla crisi di mercato” prosegue Meritocrazia Italia, aggiungendo che “le eccedenze saranno trasformate a spese dell’Ue, ma il vino distillato potrà essere utilizzato solo per scopi industriali come biocarburante, al fine di evitare eventuali distorsioni della concorrenza. Gli Stati membri – continua – sono tenuti a destinare la misura di distillazione alle Regioni o ai tipi di vino che presentano maggiori squilibri di mercato, che vengono individuati in base a valutazioni e criteri oggettivi, quali l’aumento corposo delle giacenze o la diminuzione del prezzo di vendita”. “Il bilanciamento finanziario, concesso ai vini ammissibili alla distillazione, sarà limitato a una quota dei recenti prezzi di mercato, per evitare abusi o sovracompensazioni conseguenti all’attuazione di questa misura, che è misura eccezionale” prosegue l’associazione, precisando che “gli Stati membri, inoltre, sono tenuti ad indicare alla Commissione, entro il 31 agosto, in che modo intendono attuare la misura in questione, avendo gli stessi la possibilità di integrare il finanziamento comunitario, per un importo non superiore a quello messo a disposizione dall’Ue, con fondi nazionali”.
“Dato il contesto – chiosa l’associazione – è senza dubbio da valutare positivamente l’intervento tempestivo della Commissione Ue, ma nel contempo, resta una certa perplessità rispetto alla decisione presa dalla stessa Commissione, a inizio anno, di consentire all’Irlanda di apporre sulle bottiglie di vino etichette che segnalano il prodotto come potenzialmente pericoloso per la salute, atteso che si tratta di misura che di certo influenza negativamente il consumo del prodotto”.
Bankitalia: a maggio nuovo record del debito pubblico, 2.816,7 miliardiRoma, 14 lug. (askanews) – Nuovo record per il debito pubblico italiano. Lo scorso maggio il debito delle amministrazioni pubbliche è aumentato di 4,8 miliardi rispetto al mese precedente, risultando pari a 2.816,7 miliardi. Lo rileva la Banca d’Italia. Il fabbisogno delle amministrazioni pubbliche (15,8 miliardi) e l’effetto degli scarti e dei premi all’emissione e al rimborso, della rivalutazione dei titoli indicizzati all’inflazione e della variazione dei tassi di cambio (1,7 miliardi) hanno più che compensato la riduzione delle disponibilità liquide del Tesoro (12,7 miliardi, a 27,6 miliardi).
Con riferimento alla ripartizione per sottosettori, l’aumento del debito è sostanzialmente imputabile alle amministrazioni centrali (4,6 miliardi). La vita media residua del debito è rimasta stabile a 7,7 anni.
La quota del debito detenuta dalla Banca d’Italia è rimasta invariata al 25,8 per cento, mentre ad aprile (ultimo mese per cui questo dato è disponibile) quella detenuta dai non residenti è aumentata al 26,6 per cento (dal 26,3 del mese precedente) e quella degli altri residenti (principalmente famiglie e imprese non finanziarie) è rimasta sostanzialmente stabile al 10,8 per cento.
Trasporti, domani sciopero settore aereo: Ita cancella 133 voliRoma, 14 lug. (askanews) – Disagi ancora forti per chi viaggia in questi giorni. Dopo lo sciopero di ieri nelle ferrovie oggi Ita Airways annuncia che “a causa dello sciopero dei lavoratori del comparto aereo e delle società di handling proclamato per sabato 15 luglio, i voli di Ita Airways potrebbero essere cancellati e/o ritardati. La compagnia si è vista costretta a cancellare 133 tra voli nazionali e internazionali”, previsti per domani.
Sul proprio sito la comagnia spiega che “ha attivato un piano straordinario per limitare i disagi dei passeggeri, riprenotando sui primi voli disponibili il maggior numero possibile di viaggiatori coinvolti nelle cancellazioni: il 40% riuscirà a volare nella stessa giornata dello sciopero. Ita Airways invita tutti i viaggiatori che hanno acquistato un biglietto per la giornata dello sciopero, a verificare lo stato del proprio volo, prima di recarsi in aeroporto, sul sito ita-airways.com, nella sezione Info Voli , oppure contattando l’agenzia di viaggio presso cui hanno acquistato il biglietto.
I passeggeri che hanno acquistato un biglietto Ita Airways per viaggiare il 15 luglio, in caso di cancellazione o di modifica dell’orario del proprio volo, spiega la compagnia, potranno cambiare la prenotazione senza alcuna penale o chiedere il rimborso del biglietto (solo nel caso in cui il volo sia stato cancellato o abbia subito un ritardo superiore alle 5 ore) entro e non oltre il 22 luglio 2023, chiamando il numero verde dall’Italia 800 93 60 90 | dall’estero +39 06 8596 0020, oppure contattando l’agenzia di viaggio presso cui hanno acquistato il biglietto.
Enea: a Roma micromobilità elettrica ha buon potenziale di sviluppoRoma, 14 lug. (askanews) – A Roma bici e monopattini elettrici potrebbero coprire mediamente fino al 20% degli spostamenti effettuati con auto privata dal lunedì al venerdì, mentre l’uso del mezzo privato nell’ora di punta si potrebbe ridurre di un 10% utilizzando in alternativa metro o treno in combinazione con monopattini elettrici privati trasportabili a bordo. È quanto emerge da un’indagine condotta da Enea in collaborazione con le università Roma Tre e Roma Tor Vergata su un campione di 240 mila autovetture, per un totale di 9 milioni di spostamenti monitorati.
“La nostra indagine puntava a identificare i viaggi in automobile ‘trasferibili’ verso nuove forme di micromobilità elettrica”, afferma Carlo Liberto, ricercatore del Laboratorio ENEA Sistemi e Tecnologie per la Mobilità Sostenibile. “Siamo partiti fissando due soglie di distanza massima percorribile dai mezzi elettrici, 6 chilometri per le bici e 3 chilometri per i monopattini, tenendo conto delle caratteristiche delle infrastrutture, dell’accessibilità e dei costi dei servizi di sharing, presenti nelle diverse zone della città. Si è considerato che saranno più inclini ad adottare soluzioni di micromobilità elettrica quegli utenti che si muovono in zone con una prevalenza di piste ciclabili o di strade a velocità ridotta, laddove la percezione di sicurezza è maggiore”, aggiunge Liberto. Per questo studio i ricercatori hanno sviluppato un nuovo indice, denominato Micromobility Compatibility Index (MCI), che misura la potenziale compatibilità delle infrastrutture viarie con i mezzi di micromobilità (soprattutto e-bike e monopattini) per tutta l’area metropolitana di Roma suddivisa in circa 1.400 zone. Dall’indice – si legge nella notizia pubblicata sull’ultimo numero in italiano del settimanale ENEAinform@ – emerge che Roma ha un buon potenziale di sviluppo della mobilità alternativa, anche se sono emerse differenze marcate: in alcune aree il valore è basso per la quasi totale assenza di infrastrutture viarie a supporto della mobilità attiva, mentre in altre è alto per la presenza di aree verdi con molti percorsi pedonali e ciclabili.
Se si prende in considerazione la soluzione di viaggio che prevede la combinazione di monopattino e mezzi di trasporto pubblici, le percentuali più elevate di domanda potenziale di micromobilità si registrano lungo le linee B1 e C della metropolitana. “Questi risultati potrebbero essere utili a un fornitore di servizi di micromobilità condivisa per valutare meglio in quali aree della città e, persino, presso quali fermate della metropolitana proporre il servizio di biciclette e monopattini elettrici. Di contro, l’amministrazione avrebbe a disposizione una mappa con le aree dove sarebbero più necessari interventi infrastrutturali per offrire ai cittadini la possibilità di utilizzare altre forme di mobilità più rispettose della sostenibilità e della vivibilità cittadina”, sottolinea Francesco Vellucci, responsabile del Laboratorio Enea Sistemi e Tecnologie per la Mobilità Sostenibile.
L’approccio metodologico utilizzato permette di replicare lo studio per tutte le città che dispongono di banche dati su mobilità individuale, infrastrutture viarie e servizi di trasporti, identificando le aree urbane a maggiore potenziale di sviluppo della micromobilità. “Per stime più accurate sul mercato potenziale sarà necessario organizzare indagini campionarie più specificatamente articolate su fattori e caratteristiche personali dell’utente come, ad esempio, età, genere, reddito, attitudine a comportamenti ‘green’, esigenze di mobilità e stile di vita”, aggiunge Vellucci. “In Italia – conclude – il 32% degli spostamenti viene effettuato con micromobilità e mobilità attiva: certamente non possono sostituire completamente il mezzo privato in tutte le situazioni, ma possono diventare un alleato del trasporto pubblico nel contenimento del traffico cittadino, dell’inquinamento e nel miglioramento della qualità di vita”.
Giustizia, Salvatore Borsellino: la riforma Nordio è fatta a uso e consumo della mafiaRoma, 14 lug. (askanews) – “Se è una norma a favore della mafia? Assolutamente sì. È una riforma fatta a uso e consumo della mafia”. Così Salvatore Borsellino, fratello di Paolo, commentando la riforma della giustizia ai microfoni di Radio Capital.
“Sembra voler completare il manifesto di rinascita democratica di Licio Gelli i cui punti da governi di destra e di sinistra sono stati uno dopo l’altro attuati. Questa riforma Nordio dà il colpo finale”, dice Borsellino. “Io lo considero come un gravissimo attacco al patrimonio di leggi che mio fratello e Giovanni Falcone ci hanno lasciato, e smantellare questo loro lascito mentre a parole li si proclama eroi va in un senso che non è quello che mi aspetterei io da uno Stato che vuole veramente combattere la mafia”.
Il ministro della giustizia Nordio parla di “rimodulare” il concorso esterno in associazione mafiosa: “Lui parla di una rimodulazione, ma cosa vuol dire? Perché cambiare questa cosa? Quindi si sono sbagliati Paolo Borsellino e Giovanni Falcone?”, si chiede Borsellino intervistato a Radio Capital, “Perché continuate a dire di volere attuare il loro patrimonio? Lo dicono a parole ma agiscono in senso contrario. Significa strizzare l’occhio alle mafie”.