Santanchè: l’ho detto e ribadisco non ho ricevuto un avviso di garanziaRoma, 6 lug. (askanews) – “L’ho detto ieri e lo ribadisco ora: non ho ricevuto l’avviso di garanzia”. Lo ha detto il ministro del Turismo, Daniela Santanchè, prima di lasciare la Nuvola do ve ha partecipato alla Seconda Edizione di ‘Missione Italia’ promosso dall’Anci. La ministra del Turismo è arrivata alla Nuovola attorno alle 14:28 e all’ingresso ha evitato i cronisti che la attendevano. Dopo il suo intervento davanti alla platea degli amministratore dell’Anci ha ribadito, rispondendo a una domanda, quanto detto ieri nel corso della informativa al Senato e cioè di non aver ricevuto, ad oggi, un avviso di garanzia, in relazione alle sue attività come imprenditrice.
Italia-Egitto,telefonata Meloni-El Sisi:focus relazioni bilaterali e migrantiRoma, 6 lug. (askanews) – Conversazione telefonica oggi tra la presidente del Consiglio Giorgia Meloni e il presidente egiziano Abdel Fattah El Sisi.
Al centro del colloquio, afferma in una nota un portavoce egiziano, i legami bilaterali e gli ultimi sviluppi su una serie di questioni, in particolare “la crisi alimentare globale e le migrazioni illegali”. Nel colloquio Meloni ed El Sisi hanno evidenziato le “eccellenti relazioni” e la “cooperazione esistente” per “affrontare molte sfide nella regione del Mediterraneo”. I due leader hanno anche scambiato opinioni su una serie di questioni regionali e internazionali di reciproco interesse.
Autonomia, 557 emendamenti a ddl Calderoli: 23 da Fdi, 2 Lega e 7 FiRoma, 6 lug. (askanews) – Sono stati depositati 557 emendamenti al ddl Calderoli, alla scadenza del termine fissato per oggi alle ore 14 in commissione Affari costituzionali del Senato. Il partito della Premier Giorgia Meloni ha presentato 23 proposte di modifica, 7 sono arrivate da Fi e solo 2 dalla Lega.
Nulla al momento è stato depositato dal governo che tuttavia può farlo in qualsiasi momento. Per quanto riguarda le opposizioni: 189 dal Pd, 204 da M5S, 22 da Az-Iv, 99 dal Misto, 9 dalle Autonomie (Svp, Pat-Uv), 2 da Civici d’Italia-Nm, Maie.
Il testamento di Berlusconi, a Marina e Pier Silvio la maggioranza di Fininvest. A Marta Fascina 100 milioniMilano, 6 lug. (askanews) – A Marina e Pier Silvio Berlusconi, figli della prima moglie dell’ex premier e fondatore di Forza Italia, la maggioranza della Fininvest (calcolata complessivamente al 53%), anche se “nessun soggetto deterrà il controllo solitario indiretto su Fininvest, precedentemente esercitato dal padre stesso”, come riporta una nota diffusa oggi da Fininvest su comunicazione dei figli, che siedono nel cda della società. Al fratello Paolo Berlusconi e alla compagna Marta Fascina 100 milioni ciascuno e 30 milioni all’amico Marcello Dell’Utri. E’ quanto emerge dalle disposizioni testamentarie di Silvio Berlusconi, diffuse oggi.
In dettaglio, i testamenti depositati dal notaio Roveda di Milano sono tre. La prima scheda testamentaria, del 2 ottobre 2006, riguarda la parte “disponibile” dell’eredità. “Lascio la disponibile in parti eguali ai miei figli Marina e Pier Silvio. Lascio tutto il resto in parti uguali ai miei cinque figli Marina, Pier Silvio, Barbara, Eleonora e Luigi”, è scritto in un foglio da blocco note, di colore giallo paglierino recante l’intestazione “Villa S. Martino” in colore verde. Nella seconda scheda testamentaria, redatta su un foglio simile in data 5 ottobre 2020, Berlusconi aggiunge “una donazione di 100 milioni di euro a titolo di legato” in favore del fratello Paolo. Il terzo testamento, redatto in forma di lettera con data 19 gennaio 2022, contiene un lascito ulteriore di 100 milioni di euro per la compagna Marta Fascina e uno di 30 milioni di euro per Marcello Dell’Utri. Quest’ultimo, è stato aperto mercoledì ad Arcore, alla presenza della Fascina e di due testimoni, Antonio Battaglia e Stefania Gaiani. A consegnare di persona ad Arcore al notaio Roveda questo terzo testamento è stata la stessa Fascina, come emerge dal documento del notaio, dove è scritto che Marta Fascina “alla presenza dei testimoni mi consegna una busta non sigillata recante la scritta ‘ai miei figli’ e la firma ‘S. Berlusconi’ contenente un foglio di carta intestata composto da due facciate scritto con inchiostro nero, apparentemente da un’unica persona… che ritiene essere il testamento olografo del signor Silvio Berlusconi e che mi chiede di pubblicare”.
Berlusconi ha scritto la lettera a mano, mentre si stava recando all’ospedale San Raffaele. “Cara Marina, Pier Silvio, Barbara e Eleonora, sto andando al San Raffaele, se non dovessi tornare vi prego di prendere ato di quanto segue”, scrive riferendosi alle donazioni al fratello Paolo, a Fascina e a Dell’Utri “per il bene che gli ho voluto e per quello che loro hanno voluto a me”. Berlusconi conclude poi così: “Grazie, tanto amore a tutti voi, il vostro papà”. Nella lettera non viene nominato il più giovane dei cinque figli, Luigi.
Semiconduttori, l’Europa seconda al mondo per ricercaRoma, 6 lug. (askanews) – Appena stanziati dall’Ue 43 miliardi di euro per potenziare l’industria dei semiconduttori, motore trainante del progresso tecnologico e settore chiave in un contesto geopolitico sfidante. Ma a che punto è l’Europa in termini di posizionamento su questo tema? Una risposta a questo interrogativo la fornisce “Semiconductors Chips. What published academic research can tell us”, il nuovo report di Elsevier, uno dei più importanti editori scientifici del mondo, con più di 3mila riviste accademiche in ogni ambito, che ha esaminato la produzione accademica globale sul tema dei semiconduttori dal 2003 al 2022.
Guardando al 2022, gli ultimi dati disponibili, ciò che emerge è che nonostante oggi l’Europa ricopra la seconda posizione mondiale dal punto di vista delle pubblicazioni sul tema, con 15.000 paper nell’ultimo anno, la distanza con la Cina – leader incontrastato con 30.000 output nello stesso periodo, circa il 40% della produzione globale in materia – è decisamente importante. Ancora di più se si considera che lo stesso numero di produzioni, 15.000, solo 5 anni prima, nel 2017, consentivano all’Europa di vantare una posizione di leadership. Insomma, mentre la regione europea si è mostrata incostante, passando dalle 15.000 pubblicazioni del 2017 alle circa 17.000 del 2019, per tornare alle 15.000 nel 2022, la Cina ha continuato a investire su questo tema, anno su anno, passando dai 13.000 output del 2017 ai quasi 30.000 del 2022. “I recenti investimenti dimostrano non solo la consapevolezza dell’Europa, fino a pochi anni fa leader mondiale nella ricerca sul tema, del ruolo strategico del settore, ma anche la sua vocazione collaborativa, di cui è un chiaro esempio il progetto IPCEI ME/CT a sostegno della ricerca e dell’innovazione e della prima diffusione industriale della microelettronica e delle tecnologie della comunicazione lungo tutta la catena del valore”, commenta Claudio Colaiacomo, Vice President for Academic Relations. Concepito e notificato da 14 paesi membri, il progetto prevede 8,1 miliardi di euro di finanziamenti pubblici, con la previsione di ulteriori 13,7 miliardi di investimenti privati. “Un’iniziativa che, combinata ai finanziamenti destinati specificamente all’industria dei semiconduttori, potrebbe giocare un ruolo fondamentale nell’inversione della tendenza che vede affermarsi il primato cinese, rilanciando la competitività europea su scala globale”, aggiunge Colaiacomo.
Un settore critico per l’economia globale Elemento fondamentale per l’elettronica moderna, i semiconduttori sono utilizzati per la produzione di circuiti integrati, nei transistor, per diversi componenti elettronici con proprietà variabili. Il loro impatto ha cambiato settori come le telecomunicazioni, i trasporti, la sanità, l’intrattenimento, grazie a elaborazioni dati più veloci ed efficienti, innovazioni nell’energia rinnovabile, nella robotica e nell’intelligenza artificiale.
Non mancano le sfide: il processo di produzione è molto complesso e richiede un alto livello di precisione, i materiali sono scarsi e costosi, si generano molti rifiuti, la produzione è ad alta intensità energetica. Tuttavia, sono diversi i Paesi che stanno cercando di incrementare la produzione, nel contesto di una complessa situazione geopolitica: gli Stati Uniti – il maggior produttore mondiale – e la Cina – il maggior consumatore mondiale – sono impegnati in una guerra commerciale che mette a rischio l’economia globale. Un “testa a testa” mondiale che emerge anche dalla lettura dei dati relativi alle attività di ricerca. In questo tentativo globale di affrontare la carenza di semiconduttori, l’Unione Europea non fa eccezione. L’European Chips Act, il piano UE da 43 miliardi di euro per potenziare l’industria dei semiconduttori, che prevede finanziamenti per la ricerca e lo sviluppo, la costruzione di nuove fabbriche e la formazione di nuovi lavoratori, oggi operativo, era stato annunciato a febbraio di quest’anno. Il programma fa parte di una più ampia strategia dell’UE per diventare più indipendente nelle tecnologie strategiche e più competitiva nell’economia globale.
In UE 104mila articoli, oltre la metà da collaborazioni internazionali Guardando agli ultimi 20 anni in Europa (considerando i paesi CE insieme a Svizzera, Norvegia e Regno Unito), vediamo una crescita non lineare della produzione accademica intorno alle tematiche dei semiconduttori, con le punte maggiori dopo il 2008 e il 2020, in linea con il trend mondiale. Dal 2017, autori europei compaiono nel 25% di tutta la ricerca pubblicata sui semiconduttori, con circa 104mila articoli accademici, il 54% del quale pubblicato con collaborazioni internazionali. Quest’ampia produzione scientifica colloca l’Europa al secondo posto al mondo dopo la Cina, ma comunque, come già anticipato, a una certa distanza. Guardando alle università più attive, il Politecnico di Milano è la prima università italiana, al 15° posto con 1220 pubblicazioni. Tra le aziende europee che pubblicano ricerca in questo settore, Leonardo è la prima italiana ad apparire nella lista delle 100 aziende europee più prolifiche, al 42° posto con 35 paper. Oltre 56mila articoli internazionali sono pubblicati da autori europei (54% del totale). La maggior parte dei paesi europei collabora con i loro vicini europei, mentre, al di là dell’Europa, gli Stati Uniti si posizionano al primo posto con 11.657 articoli co-autorizzati, seguiti dalla Cina con quasi 10mila. Taiwan ha 884 articoli co-autorizzati con l’Europa. Quanto ai brevetti, la Germania resta il paese europeo con il portafoglio più grande, nonostante sia diminuito in dimensioni e competitività negli ultimi anni. Il Regno Unito e la Francia occupano il secondo posto per numero di brevetti. L’Italia invece, sebbene abbia un portafoglio piccolo e stabile, ha visto il proprio livello di competitività aumentare, in un’accelerazione che va in direzione opposta a Regno Unito, Germania, Francia e alla maggior parte degli altri paesi UE. Italia: collaborazioni internazionali oltre la media UE Tra il 2017 e il 2022, l’Italia ha pubblicato circa 12.500 articoli correlati alla ricerca sui semiconduttori, mostrando un andamento stabile negli anni. La qualità della ricerca è piuttosto buona, con un indice di citazioni (FWCI) di 1.25, poco al di sotto della media nazionale di 1.43. In media, la collaborazione internazionale dell’Italia è leggermente superiore alla media: il 47% delle sue ricerche è in collaborazione con partner internazionali – la media per l’UE 27 è del 42% – e, nel caso della ricerca sui semiconduttori, raggiunge addirittura il 58%. I tre maggiori partner sono Germania e Stati Uniti. Seguono da vicino Francia e Regno Unito. Gli articoli con collaborazioni internazionali mostrano un FWCI complessivamente più elevato – di 1,41 per gli articoli con co-autori internazionali rispetto a 1,07 per le sole collaborazioni nazionali. Italia: 1,8 miliardi per potenziare il settore L’industria italiana dei semiconduttori, con aziende come STMicroelectronics, leader globale nel settore, e alcune aziende di nicchia, resta relativamente piccola rispetto a quella di paesi come Stati Uniti, Cina e Corea del Sud, i maggiori produttori di semiconduttori a livello globale. La Cina rappresenta da sola oltre il 30% delle importazioni totali di semiconduttori dell’Italia. Seguono Taiwan e Corea del Sud, con circa il 20% ciascuno. Altri paesi fornitori sono Giappone, Stati Uniti e alcuni paesi europei, tra cui Germania e Paesi Bassi. Per affrontare la carenza di semiconduttori, sono diverse le misure in via di adozione in Italia. Nel marzo 2023 è stato annunciato un piano di investimento da 1,8 miliardi di euro per potenziare l’industria dei semiconduttori nel Paese e rendere l’Italia più competitiva. Il piano prevede fondi destinati alla ricerca e allo sviluppo, alla costruzione di nuove fabbriche e alla formazione di nuove figure professionali. Commenta Colaiacomo: “Abbiamo davanti una sfida. Per il successo del piano di investimento saranno infatti fondamentali il coinvolgimento e la collaborazione attiva del settore privato. Solo attraverso uno sforzo congiunto tra governo, industria e istituzioni sarà possibile realizzare gli obiettivi prefissati”. La corsa di Cina e Usa e la rincorsa dell’India A livello globale vediamo negli ultimi 20 anni una forte crescita, con rallentamenti solo temporanei. Soprattutto, si osservano un cambiamento di leadership dagli Stati Uniti alla Cina e una rapida ascesa dell’India. Tra il 2017 e il 2022, la Cina distacca gli altri paesi a livello mondiale, con un totale nel periodo considerato di circa 144mila pubblicazioni e avvicinandosi nel solo 2022 alle 30mila. Nel 2022, infatti, la Cina è in testa, con quasi 3 volte la quantità di ricerca degli Stati Uniti e quasi il doppio di quella dell’UE+. L’India mostra una crescita significativa, soprattutto se si considera che, se nel 2012 pubblicava appena un quarto degli Stati Uniti, nel 2022 il paese ha raggiunto i livelli Usa, con un volume complessivo tra 2017 e 2022 di circa 49mila pubblicazioni, che nel quinquennio la collocano al terzo posto. In ogni caso, anche l’Europa, gli Stati Uniti e il Giappone con la Corea del Sud vantano un aumento nella produzione accademica dal 2017, seppur inferiore alla Cina. Nel 2012, l’UE+ ha svolto il doppio della ricerca rispetto alla Cina, superata anche dagli Stati Uniti. Ma se la Cina ha continuato a crescere, i paesi UE+ non si sono ancora ripresi dal calo del 2019. Una tendenza che potrebbe essere invertita grazie agli importanti finanziamenti annunciati a fine 2022. In termini di RAI (indice di attività relativa), cioè quanto un determinato paese è prolifico su un certo tema rispetto alla produzione globale su quell’argomento, i rapporti globali cambiano. Taiwan è il paese che mostra la maggiore attività relativa nell’ambito dei semiconduttori, seguito da Corea del Sud, India, Cina e Giappone. Gli Stati Uniti hanno un focus relativamente modesto rispetto ad altre regioni, ma i livelli di citazione degli studi americani sono particolarmente elevati, indicando come i ricercatori seguano da vicino ciò che viene prodotto in America in questo campo. In Europa, Germania e Francia sono leggermente più attive dei loro vicini, ma l’UE nel suo complesso non sembra aver dato priorità alla ricerca in questo settore. In generale, troviamo i livelli più elevati di collaborazione internazionale nei paesi europei, in Africa e in Canada, con gli Stati Uniti attorno al 45%. In Asia orientale, invece, si riscontrano livelli inferiori di collaborazione internazionale. Cina e India, in particolare, mostrano la percentuale inferiore, appena oltre il 20% del totale. Brevetti: la Cina in testa con 165mila brevetti Gli Stati Uniti conquistano il podio invece per quanto riguarda il trasferimento di tecnologia dalla ricerca accademica alle applicazioni industriali, con l’1,8% di produzione scientifica citata da brevetti. Seguono Corea del Sud e Regno Unito (1,3%) e Canada e Francia (1,2%). L’UE+ condivide il quarto posto con il Giappone (1%) e la Cina mostra livelli molto inferiori alla media, con lo 0,5%. L’Italia si allinea invece al trend mondiale con lo 0,9%. In termini di brevetti, però, la Cina torna a guidare la classifica, con oltre 165mila brevetti, seguita da Giappone, Sud Corea e Usa. Tuttavia, il quadro è reso ulteriormente complesso dalle differenze in termini di impatto competitivo. Se infatti la dimensione del portafoglio della Cina è aumentata notevolmente, questa non è ancora riuscita a superare l’impatto competitivo degli altri paesi. Il Giappone mostra la diminuzione più significativa nella dimensione del portafoglio – che nel 2014 superava gli altri paesi – seguito dagli Stati Uniti. Le posizioni della Corea del Sud e della Germania non sono cambiate molto e, se la dimensione del portafoglio di Taiwan è quasi invariata, il suo impatto competitivo è significativamente aumentato. Anche le dimensioni dei portafogli di Regno Unito, Francia, India e Canada sono state relativamente costanti negli ultimi anni, ma il loro impatto competitivo è diminuito, in particolare nel Regno Unito. L’Italia si fa invece notare in Europa per l’aumento dell’impatto competitivo nel periodo considerato.
Teleperformance è ora certificata Great Place to Work® in 72 PaesiRoma, 6 lug. (askanews) – Teleperformance, leader globale nei servizi aziendali digitali, ha annunciato che le sue attività in un numero record di 72 Paesi hanno ricevuto la certificazione Great Place to Work®, otto paesi in più rispetto al 2022. Con questo risultato, Teleperformance ha incrementato il numero dei Paesi certificati Great Place to Work® per tre anni consecutivi. Ora oltre il 99% dei suoi 410.000 dipendenti in tutto il mondo lavora in una sede certificata in Great Place to Work®.
Michael Bush, CEO di Great Place to Work, ha commentato: “Teleperformance ha lavorato diligentemente per stabilire una grande cultura del posto di lavoro in tutto il mondo. I risultati dell’indagine confidenziale e indipendente di oltre 220.000 dipendenti Teleperformance, hanno dimostrato che Teleperformance ha chiaramente a cuore il proprio personale. Guadagnare la fiducia e la credibilità di centinaia di migliaia di dipendenti in tutto il mondo non è un compito facile e non può essere realizzato senza un forte impegno da parte del management ed una costante attenzione al benessere dei propri dipendenti. È un vero piacere congratularmi con Teleperformance per questo eccezionale risultato globale di Great Place to Work® per il 2023. Più di 220.000 dipendenti di Teleperformance hanno partecipato al sondaggio annuale, valutando direttamente il proprio datore di lavoro in termini di equità, credibilità, orgoglio, rispetto, innovazione, integrità, comportamento di leadership e supporto. Il numero di dipendenti che valutano in modo confidenziale Teleperformance come datore di lavoro ha stabilito un nuovo record aziendale nella partecipazione al sondaggio Great Place to Work® e sottolinea la priorità dell’azienda ad ascoltare il proprio personale, al fine di creare un ambiente di lavoro eccezionale. I dipendenti Teleperformance hanno fornito un feedback estremamente positivo sulle iniziative aziendali in materia di Diversità, Equità e Inclusione; Cultura aziendale ed il senso di orgoglio che si traduce nei risultati professionali dei dipendenti. In un indicatore critico dell’eccellenza del datore di lavoro, valutato in modo indipendente, Teleperformance ha ricevuto un punteggio del Trust Index di 79, uno dei punteggi più alti tra le aziende con oltre 100.000 dipendenti a livello globale.
“Siamo un’azienda forte e guidata da valori, e le nostre priorità sono prenderci cura dei nostri dipendenti, in modo che possano apprezzare il proprio ambiente di lavoro; offrire i migliori risultati ai nostri clienti e farli crescere al massimo del loro potenziale”, ha affermato Daniel Julien, Presidente e CEO di Teleperformance Group. “Siamo incoraggiati e onorati da questo feedback di oltre 220.000 persone che ci hanno valutato così bene come un grande datore di lavoro. In qualità di leader globale nel nostro settore, il nostro obiettivo è quello di essere perennemente un luogo di lavoro di eccellenza e un datore di lavoro di prima scelta ovunque operiamo”. Great Place to Work® è l’autorità globale sulla cultura del luogo di lavoro e sull’esperienza dei dipendenti. Il suo programma di certificazione annuale si basa su una metodologia rigorosa e su un feedback indipendente da parte dei dipendenti.
Zelensky domani in Turchia, incontrerà Erdogan. In agenda la situazione in Ucraina e l’accordo sul granoRoma, 6 lug. (askanews) – Il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sarà in visita in Turchia per incontrare l’omologo Recep Tayyip Erdogan prima del vertice della Nato in programma la settimana prossima a Vilnius: è quanto riporta la stampa turca, citando fonti diplomatiche.
Nel corso della sua visita ad Istanbul, Zelensky e l’omologo turco Recep Tayyip Erdogan discuteranno della situazione in Ucraina e della proroga dell’accordo sull’export del grano attraverso il Mar Nero: è quanto riporta la stampa turca, citando fonti governative di Ankara. Il programma della visita prevede sia un incontro fra due delegazioni guidate dei rispettivi presidenti che un faccia a faccia fra Erdogan e Zelensky.
”Challengers” di Luca Guadagnino aprirà l’80esima Mostra di VeneziaRoma, 6 lug. (askanews) – Sarà “Challengers”, diretto da Luca Guadagnino, con Zendaya, Josh O’Connor e Mike Faist, il film d’apertura, Fuori Concorso, dell’80esima Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica della Biennale di Venezia, diretta da Alberto Barbera (dal 30 agosto al 9 settembre 2023).
Il film sarà presentato in anteprima mondiale mercoledì 30 agosto 2023 nella Sala Grande del Palazzo del Cinema (Lido di Venezia), nella serata di apertura della Mostra. “Challengers” sarà distribuito negli Stati Uniti da Metro Goldwyn Mayer Pictures / Amazon Studios e nel resto del mondo da Warner Bros. Pictures. “Luca Guadagnino è tra i pochi registi italiani abituato da sempre a lavorare con attrici e attori sia italiani che stranieri – ha dichiarato il direttore Alberto Barbera – riuscendo ogni volta a ottenere il massimo risultato da ciascuno di essi. Anche quando gioca fuori casa, come nel caso di Challengers. Senza porre limiti alla propria energia creativa, Guadagnino affronta qui con leggerezza e spavalderia sportiva temi come l’amore, l’amicizia e la rivalità maschile, dando vita a uno spettacolo trascinante ed emozionante, intriso di ironia, sensualità e piacevolezza. Cinema allo stato puro”.
“Sono molto emozionato di presentare al pubblico della Mostra di Venezia il mio nuovo film Challengers – ha detto Luca Guadagnino – è una storia moderna e potente, soffusa dall’energia della giovinezza, dell’amore e del potere del sé. Zendaya, Josh e Mike sono completamente originali e nuovi nel portare sullo schermo un’aura che non si è mai vista nelle loro interpretazioni. Non vedo l’ora che il pubblico del Lido balli sulle note della colonna sonora di Trent e Atticus nella notte di apertura dell’Ottantesima Edizione della Mostra. Per me come cineasta aprire il festival è un sogno che si realizza, e sono profondamente grato ad Alberto e all’intera famiglia della Biennale di Venezia per questo riconoscimento a Challengers”. Dal regista già candidato all’Oscar nella categoria miglior film con “Chiamami col tuo nome”, arriva “Challengers”, con protagonista Zendaya nel ruolo di Tashi Duncan, ex prodigio del tennis diventata allenatrice: una forza della natura che non ammette errori, sia dentro che fuori dal campo. Sposata con un fuoriclasse reduce da una serie di sconfitte (Mike Faist – West Side Story), la strategia di Tashi per la redenzione del marito prende una piega sorprendente quando quest’ultimo deve affrontare sul campo l’oramai finito Patrick (Josh O’Connor – The Crown), un tempo suo migliore amico ed ex fidanzato di Tashi. Mentre il loro passato e il loro presente si scontrano e la tensione sale, Tashi dovrà chiedersi qual è il prezzo della vittoria.
Diretto da Luca Guadagnino, è scritto da Justin Kuritzkes e prodotto da Amy Pascal, Luca Guadagnino, Zendaya, Rachel O’Connor. I produttori esecutivi sono Bernard Bellew, Lorenzo Mieli e Kevin Ulrich. La musica è di Trent Reznor & Atticus Ross.
A Perdasdefogu XIII edizione SetteSere SettePiazze SetteLibriRoma, 6 lug. (askanews) – SetteSere SettePiazze SetteLibri 2023, a Perdasdefogu appuntamento dal 24 al 30 luglio per la tredicesima edizione.
I libri che raccontano la cronaca con una traccia, attualissima, tratta da “Ultimo viene il corvo” di Italo Calvino: “Io poi, che la guerra sia finita non ci credo”. Con i linguaggi della contemporaneità i libri proposti sono lo specchio dei diritti civili in Italia e nel resto del mondo, con i temi delle migrazioni, la legalità il lavoro, la scuola, le disuguaglianze, la denatalità e lo spopolamento dalle Alpi al Gennargentu. Sette sere di buona letteratura ricordanto i centenari dalla nascita di due Grandi autori del Novecento: Giuseppe Fiori (Silanus 1923-Roma 2003) apre il festival lunedì 24 luglio, Italo Calvino (Cuba 1923-Siena 1985) concluderà la rassegna domenica 30 luglio. Per ogni serata scrittori, giornalisti, critici nazionali e internazionali, docenti universitari con la musica dei più amati artisti sardi. Prefestival in nove paesi delle quattro province sarde, anteprima domenica 23 e postfestival lunedì 31 con tre pièces tratte da “Il barone rampante”. Il festival, nato tredici anni “per chi non legge”, anche per l’attenzione dei principali mass media sardi, nazionali e internazionali, ha calamitato negli anni tanti nuovi lettori e scrittori che raggiungono Perdasdefogu (poco più di 1700 abitanti) da tutta l’isola e anche dall’Italia e dall’estero. Nelle precedenti edizioni il festival ha ospitato 92 scrittori, 308 relatori, 39 musicisti. Quest’anno gli eventi saranno 28 coinvolgendo 22 autori, 33 commentatori, sette musicisti e il coro Santu Larettu di Silanus.
Gli autori del festival (in ordine cronologico): Sergio Rizzo, Matteo Porru, Giovanni Caria, Giuseppe Fiori, Gherardo Colombo, Antiono De Rossi, Sergio Pascolo, Luca Bianchini, Sandro Veronesi, Edoardo de Angelis, Silvia Bottani, Beatrice Mariani, Giovanni Floris, Amira Ghenim, Francesca Bellino, Italo Calvino. Gli autori del prefestival: Mauro Pusceddu, Francesco Giorgioni, Bastiana Madau, Giosuè Calaciura, Sergio Rizzo. Le serate verranno presentate dalla giornalista Francesca Lai. L’organizzazione è della ProLoco di Perdasdefogu col sostegno finanziario della Regione sarda, la Fondazione di Sardegna, il Comune di Perdasdefogu.
Malattie rare, l’11 luglio UNIAMO presenta il IX “Rapporto MonitoRare”Roma, 6 lug. (askanews) – Si terrà martedì 11 luglio a partire dalle ore 10, presso il Centro Congressi Roma Eventi – Fontana di Trevi (piazza della Pilotta, 4), la presentazione del “IX Rapporto MonitoRare sulla condizione delle persone con malattia rara in Italia”, redatto da UNIAMO – Federazione Italiana Malattie Rare. Alla presentazione del Rapporto si accompagna, dallo scorso anno, la Convention MonitoRare: una giornata di dibattiti, approfondimenti, incontri, scambi, lancio di tematiche e bozze di possibili soluzioni, un’occasione unica per mettere a confronto tutti gli attori in gioco, stakeholder pubblici e player privati, partendo dal punto di vista delle persone con malattia rara, le vere protagoniste dell’evento a cui sono previsti più di 100 partecipanti.
La giornata, in continuità con il pomeriggio precedente, si aprirà con il saluto di Marcello Gemmato, per proseguire con interventi del CEO di EURORDIS – Rare Diseases Europe Yann Le Cam, del Vicepresidente Intergruppo Disabilità del Parlamento Europeo On. Brando Benifei, del Direttore ISS Andrea Piccioli. Romano Astolfo e Paola Bragagnolo, di Sinodè, presenteranno i dati salienti del Rapporto. La Presidente di UNIAMO sottolineerà il punto di vista della comunità dei pazienti sulla situazione delle malattie rare in Italia. Si proseguirà quindi con la sessione “Politiche e riforme a favore delle persone con malattie rare e le loro famiglie: dalla Legge 175/2021, al PNRR, fino al Piano Nazionale Malattie Rare”. Ad interrogarsi con i rappresentanti di UNIAMO sulle prossime sfide politiche ci saranno i Senatori Orfeo Mazzella (coordinatore dell’Intergruppo parlamentare Malattie Rare e Oncoematologiche), Daniele Manca (Presidente Intergruppo Innovazione sostenibile in Sanità), Beatrice Lorenzin ed Elisa Pirro, e le Deputate Elena Bonetti, Simona Loizzo e Ilenia Malavasi. Nel pomeriggio i lavori riprenderanno con la seduta plenaria dedicata al sistema malattie rare nel nostro Paese visto dalla prospettiva delle Istituzioni – saranno indagati i punti di forza, le criticità e le prospettive future della rete a partire dai dati presentati. Aprirà la sessione il saluto del Presidente dell’Istituto Superiore della Sanità Silvio Brusaferro; sono previsti interventi di Marco Silano, CNMR-ISS, Denise Giacomini, Segretariato Generale del Ministero della Salute, (delegata da Giovanni Leonardi), Giovanni Paolo Latella, Ministero della Salute (delegato da Stefano Lorusso), Paola Facchin, Coordinamento Malattie rare, Daniele Piccione, Consigliere Parlamentare del Senato, Maria Grazia Corradini, Ministero dell’Istruzione e del Merito (delegata da Clelia Caiazza). I lavori proseguiranno quindi con 4 sessioni parallele dedicate a: percorso diagnostico, presa in carico olistica, ricerca e terapie disponibili e accessibili. I gruppi saranno condotti dai Consiglieri della Federazione: Eva Pesaro, Marcello Bettuzzi, Rita Treglia, Fabrizio Farnetani, Barbara D’Alessio, Marco Sessa e Annalisa Scopinaro.
“Negli ultimi tempi abbiamo raggiunto una serie di obiettivi importanti che hanno impresso un cambiamento nel sistema, pensiamo solo al Piano Nazionale Malattie Rare arrivato dopo 3 anni di intenso lavoro. Questo cambiamento – afferma la Presidente UNIAMO Annalisa Scopinaro – dovrà portare ad una messa a terra che incida davvero sulla vita quotidiana delle persone con malattia rara. Occorre che la specificità delle malattie rare sia sempre più compresa e tutelata, occorre che alle parole facciano seguito i fatti, e crediamo che questo IX Rapporto rappresenti uno strumento essenziale per farlo”. La presentazione del Rapporto MonitoRare sarà preceduta, il 10 luglio, dall’evento di iniziativa del sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato. In questa occasione verrà presentato alle Associazioni e a tutti gli stakeholders il Piano Nazionale Malattie Rare. Appuntamento al Ministero della Salute, diretta streaming dalle ore 15 su www.salute.gov.it.