Tajani: seguiamo con attenzione la situazione in Russia, i cittadini siano prudentiRapallo (Genova), 24 giu. (askanews) – “Stiamo seguendo con grande attenzione da ieri sera con l’ambasciatore Starace tutto ciò che accade nella Federazione russa. La nostra unità di crisi è operativa 24 ore su 24 e gli italiani sono stati invitati a non spostarsi dalle loro case”. Lo ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, a Rapallo (Genova) commentando l’avanzata della brigata Wagner in Russia.
“Invito a grande prudenza. La nostra unità di crisi ha già diffuso sui social i numeri da chiamare dall’Italia per avere informazioni sui nostri concittadini. Non abbiamo segnalazioni negative, ma sono stati tutti invitati a essere molto prudenti”, ha aggiunto.In Russia “è veramente complicato capire cosa sta succedendo, certamente il fronte militare russo si è indebolito”. “Le notizie sono confuse, contradditorie, c’è una situazione di caos interno, non sappiamo cosa potrà succedere”.
Meloni: l’Europa deve essere un gigante politico, non un gigante burocraticoRoma, 24 giu. (askanews) – “L’Europa deve ripensarsi. Noi abbiamo bisogno della politica perché l’Europa riesca a essere un gigante politico, non un gigante burocratico” e “questo è” il momento “perché non dipende da noi ma dalle sfide che la storia ci pone di fronte. Alla fine il destino, diceva una bella canzone, ci sfida per spingerci ad essere fieri di noi”. Così la Premier Giorgia Meloni nel suo intervento all’Europa Forum Wachau in Austria.
“E quando capisci che sei seduto sulle spalle di un gigante, allora forse ti rendi conto di come quegli ostacoli che sembravano insuperabili forse alla fine sono alla tua portata, alla portata della civiltà europea, non alla portata di un’organizzazione, non alla portata di regole, non alla portata di burocrati” e occorre cogliere la sfida “se vogliamo uscire più forti da questa situazione difficile”, ha sottolineato.“In questo tempo si discute molto di allargamento – ha proseguito – l’Italia sostiene con forza quello che dal mio punto di vista è un ricongiungimento, verso i balcani occidentali e non solo. E il dibattito sull’allargamento porta a interrogarsi sulle regole di funzionamento prima di aprirci”.
Ma allora, per la Premier Meloni, il tema non è quello di “ripensare le regole ma – ha detto – occorre ripensare le priorità: più saremo e più credo sarà necessario applicare il principio previsto nei trattati e sinora applicato di meno, il principio di sussidiarietà: non si occupi Bruxelles di quello che può meglio fare Roma o Vienna, non facciano Roma o Vienna da sole quello che può fare solo Bruxelles”.“Penso – ha concluso – che si debba ragionare insieme e si debba comprendere insieme che l’Europa debba concentrare la sua attenzioone strategica sulle grandi materie, a volte secondarie nel passato” come “l’autonomia strategica, la competitività, il mercato unico, la sicurezza dei confini, la transizione energetica e digitale, la politica estera continentale, l’Europa ha il compito di stabilire gli obiettivi su queste materie e ha il compito di stabilire le priorità per raggiungerli. Mentre non credo sia necessarie occuparsi di normare ogni singolo aspetto della vita quotidiana perché quello lo possono fare meglio gli stati nazionali che conoscono meglio quei cittadini, anche per difendere le specificità che ogni nazione ha”, come “la transizione energetica”.
Kirill: chi ha preso in mano le armi ci ripensiRoma, 24 giu. (askanews) – Il patriarca della chiesa ortodossa russa Kirill ha lanciato un appello all’unità e a scongiurare guerre intestine in Russia. “Pregando per una risoluzione pacifica dell’attuale situazione in qualità di primate della Chiesa ortodossa russa, esorto coloro che, avendo preso in mano le armi, sono pronti a dirigerle contro i loro fratelli, a ripensarci”, si legge nella dichiarazione pubblicata sul sito del Patriarcato ortodosso russo.
“Lo scontro militare è una prova in cui noi, ancor più che in altri momenti, siamo chiamati a preservare con cura l’unità nazionale”, aggiunge Kirill, “sostengo gli sforzi del Capo del Stato russo volto a prevenire disordini nel nostro paese”.
La Cgil e una rete di 90 associazioni in piazza per il diritto alla saluteRoma, 24 giu. (askanews) – Cgil in piazza a difesa del diritto alla salute. La confederazione guidata da Maurizio Landini e una rete di circa 90 associazioni riunite nell’assemblea “Insieme per la Costituzione”, manifestano questa mattina a Roma a difesa dell’articolo 32 della carta costituzionale, per il rilancio del servizio sanitario nazionale e per garantire salute e sicurezza nei luoghi di lavoro.
L’iniziativa si sviluppa con un corteo che parte da piazza della Repubblica per giungere in piazza del Popolo, dove sono previsti 14 interventi dal palco. La manifestazione sarà conclusa da Landini. Insieme con Cgil e associazioni in piazza ci saranno alcuni leader della sinistra, a partire da Elly Schlein (Pd) a Giuseppe Conte (M5S) e Nicola Fratoianni (Sinistra italiana).“La Cgil e un centinaio un di associazioni, giovani e pensionati, sono in piazza perché vogliono difendere il diritto alla salute, anche sul lavoro, e chiedere il rilancio del Servizio sanitario nazionale. Basta tagli”, ha detto Landini dal corteo della manifestazione.
“Abbiamo bisogno di investire e di non perdere neanche un euro del Pnrr, di fare assunzioni e garantire i servizi sul territorio che sono decisivi. Ci sono 4 milioni di persone che non si curano perché non hanno i soldi, non è accettabile. La situazione sta esplodendo. Sono gli stessi che hanno tenuto in piedi il Paese durante la pandemia”.
Meloni: certa propaganda sulla compattezza del regime russo non era realtàRoma, 24 giu. (askanews) – “Quello che sta accadendo, quanto certa propaganda fatta in passato dalla Russia di forza e compattezza all’interno del regime non corrispondesse poi così alla realtà”. E’ quanto ha rilevato la Premier Giorgia Meloni, durante una conferenza stampa congiunta, dopo il bilaterale con il cancelliere austriaco Karl Nehammer. “E’ difficile fare valutazioni che non siano la consapevolezza di una situazione di caos all’interno della federazione russa che stona con certa propaganda degli ultimi mesi”, ha puntualizzato Meloni. Poi ha aggiunto che “c’è una riunione convocata a livello di ministri degli esteri per ora, per fare il punto e cercare di scambiare le informazioni, siamo tutti in contatto”
Governo, Landini: sciopero generale? Risposte o non ci fermeremoRoma, 24 giu. (askanews) – Gli scioperi generali “non si minacciano”, ma “si proclamano quando è necessario, se non ci sono risposte, se il Governo non ci ascolta”. Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, dal corteo della manifestazione sulla sanità che si concluderà in piazza del Popolo. “Vedremo – ha aggiunto – non abbiamo alcuna intenzione di fermarci finché non avremo risultati”.
La confederazione guidata da Landini e una rete di circa 90 associazioni riunite nell’assemblea “Insieme per la Costituzione”, manifestano a difesa dell’articolo 32 della carta costituzionale, per il rilancio del servizio sanitario nazionale e per garantire salute e sicurezza nei luoghi di lavoro. Insieme con Cgil e associazioni in piazza ci sono alcuni leader della sinistra, a partire da Elly Schlein (Pd) a Giuseppe Conte (M5S) e Nicola Fratoianni (Sinistra italiana). “La Cgil e un centinaio di associazioni, giovani e pensionati, sono in piazza perché vogliono difendere il diritto alla salute, anche sul lavoro, e chiedere il rilancio del Servizio sanitario nazionale. Basta tagli – ha affermato Landini – abbiamo bisogno di investire e di non perdere neanche un euro del Pnrr, di fare assunzioni e garantire i servizi sul territorio che sono decisivi. Ci sono 4 milioni di persone che non si curano perché non hanno i soldi, non è accettabile. La situazione sta esplodendo. Sono gli stessi che hanno tenuto in piedi il Paese durante la pandemia”.
Andrologi: con pancetta e difetti estetici rischio disfunzione erettileRoma, 24 giu. (askanews) – Dalle onde d’urto combinate con la dieta, per ridurre le adiposità addominali, in particolare localizzate in zona pubica, per eliminare l’effetto ottico di falsa brevità peniena, fino alle iniezioni di acido ialuronico o PRP per aumentare il volume del pene o correggere la curvatura. Sono sempre più numerose le tecniche per migliorare l’aspetto esteriore dell’intimità maschile che, anche se perfetta dal punto di vista anatomico, può subire un deficit funzionale da inestetismi. Un trend in crescita con oltre 10mila richieste l’anno di ritocchi ma accompagnato da un monito degli esperti. Procedure efficaci e sicure possono correggere difetti estetici più o meno gravi, che hanno un impatto sulla salute sessuale maschile, ma attenzione alla percezione di difetti inesistenti o lievi. In questi casi l’andrologo non deve assecondare il paziente ma indirizzarlo verso la scelta più giusta. Indispensabile rivolgersi a uno specialista competente.
Salute e bellezza sono un diritto anche per gli uomini: per migliorare il benessere maschile, che si riflette anche sul benessere della coppia occorre piacersi e non è solo una questione di vanità, perché gli inestetismi dell’intimità maschile, più o meno gravi, possono compromettere la salute sessuale, anche quando non sono legati a patologie deformative come ad esempio la malattia di Peyronie.”Si stima che circa il 45% degli uomini italiani sia in sovrappeso e che l’eccesso ponderale comporti un rischio fino al 70% di sviluppare disfunzione erettile, che è ancora maggiore al di sopra dei 60 anni. Anche cedimento dei tessuti, piccole dimensioni e curvature del pene acquisite o congenite, lesioni dermatologiche o cicatrici chirurgiche, possono avere un impatto negativo sulla salute sessuale maschile – afferma Alessandro Palmieri, presidente SIA e Docente di Urologia all’Università Federico II di Napoli – . Nel concetto olistico dell’andrologia, che prevede un approccio globale al paziente, non si può prescindere dalla valutazione delle condizioni estetiche, non solo perché spesso legate a condizioni patologiche ma anche perché una migliore percezione di sè ha ripercussioni funzionali sulla vita sessuale”. “Una nuova branca della medicina in continua evoluzione che si occupa di migliorare l’estetica e la funzionalità degli organi genitali maschili per consentire a chi soffre di inestetismi delle parti intime di vivere pienamente la propria sessualità, grazie a procedure correttive, sicure, efficaci e mini-invasive” sottolinea Palmieri. Ogni anno si rivolgono all’andrologo circa 7-10mila uomini che chiedono interventi per migliorare l’aspetto esteriore dei propri genitali. Non sempre però la percezione che un uomo ha della sua intimità corrisponde poi alla realtà. “Capita di frequente che i pazienti chiedano di accedere a procedure di cui non hanno davvero bisogno – spiega Stefano Lauretti, co-presidente del congresso, Servizio di Urologia, Andrologia e Riabilitazione uro-sessuale, Casa della Salute Santa Caterina, Asl Roma 2 – perché percepiscono difetti inesistenti o lievi. E’ quello che definiamo dal punto di vista scientifico dismorfofobia peniena. In questo caso il paziente non va assecondato ma va aiutato a comprendere l’errata percezione”. Per gli specialisti della SIA bisogna diffidare da informazioni, consigli e soluzioni facili che spesso si trovano sul web. “E’ indispensabile che i pazienti vengano seguiti da uno specialista che sappia indirizzarli verso le giuste scelte al fine di risolvere in maniera personalizzata la loro problematica estetica”, osserva Lauretti.
L’aumento delle richieste per accedere a trattamenti estetici non chirurgici in ambito andrologico è cresciuto in pochissimo tempo. “Si è passati da zero a un più 7-10 per cento negli ultimi 10 anni – specifica Claudio Marino, andrologo della SIA ed esperto in trattamenti estetici -. I motivi principali derivano da una sorta di imbarazzo nelle situazioni intime dovuti sia a difetti legati a vere e proprie patologie del pene, che all’avanzare dell’età. Può succedere infatti che, che a causa del trascorrere del tempo, l’aspetto dei genitali non corrisponde più ai desideri dell’uomo e possono emergere frustrazione e sfiducia, che incidono in modo negativo sulla sfera sessuale”.
In Russia il capo dei mercenari Wagner lancia l’ammutinamento: andiamo a MoscaRoma, 24 giu. (askanews) – In Russia il capo delle milizie Wagner, Evgeny Prigozhin, ha lanciato un ammutinamento che dichiaratamente mira a ottenere un cambio ai vertici della Difesa e nella pratica crea una situazione di estrema instabilità, una guerra interna parallela a quella in corso da Ucraina da 486 giorni.
Ieri sera, Evgeny Prigozhin ha accusato l’esercito russo di aver bombardato i suoi uomini che riposavano nelle retrovie ucraine e ha promesso di portare il ministero della Difesa, a cominciare dal ministro Sergei Shoigu, a rispondere delle loro responsabilità. Successivamente, in uno dei messaggi audio sul suo canale Telegram, Prigozhin ha annunciato che i suoi combattenti si stavano dirigendo a Rostov, dove si trova il quartier generale del Distretto militare meridionale e della cosiddetta “operazione militare speciale” in l’Ucraina. Nel giro di 10 ore, i mercenari Wagner hanno bloccato il centro di Rostov e dalla notte vi sono notizie di movimenti di colonne dell’organizzazione nelle regioni confinanti con l’Ucraina, in particolare l’oblast’ di Rostov e di Voronezh.
Il Servizio federale di sicurezza, l’Fsb, ha reso noto che è stato aperto un fascicolo per incitamento alla ribellione armata. Anche se Prigozhin non attacca direttamente il presidente Putin, le sue parolo sono di fatto un appello all’insurezione contro i vertici del Paese, e pongono le basi per un conflitto armato interno. Nella notte, il generale Sergey Surovikin – sino allo scorso ottobre comandante delle operazioni militari russe in Ucraina – ha lanciato un appello a Prigozhin a fermarsi: “il nemico non aspetta altro” e “prima che sia troppo tardi, bisogna obbedire alla volontà e ordine del presidente” e “fermare i convogli (…), risolvere i problemi solo con mezzi pacifici”, ha dichiarato, affiancato dal vice capo di stato maggiore Vladimir Alekseev.
Prigozhin ha poi incontrato a Rostov-sul-Don il vice ministro della Difesa russo Yunus-Bek Evkurov e il vice capo di stato maggiore Vladimir Alekseev. Momenti dell’incontro sono stati pubblicati in un video diffuso stamattina da un canale Telegram che fa capo al gruppo Wagner. Prigozhin ha affermato che fino a quando “non avrà” il capo di Stato maggiore Valery Gerasimov e il ministro della Difesa Sergei Shoigu, i suoi mercenari “bloccheranno la città di Rostov” e “andranno a Mosca”. Movimenti verso la capitale russa sono stati segnalati stamattina: da Rostov a Mosca sono circa sei ore di automobile.
Il presidente Vladimir Putin non ha commentato per ora. Ieri sera il suo portavoce Dmitri Peskov ha detto che il capo dello Stato è “al corrente della situazione che si sviluppa attorno al fondatore della compagnia militare privata Wagner, vengono prese tutte le necessarie misure”. Il sindaco di Mosca Sergei Sobyanin ha annunciato che in città sono in corso “misure antiterrorismo”. In relazione alle informazioni in arrivo, riferiscono le agenzie russe, a Mosca vengono prese misure antiterroristiche volte a rafforzare le misure di sicurezza: controlli aggiuntivi sulle strade, possibili limitazioni agli eventi pubblici. Nella notte sulle strade della capitale sono stati visti e filmati veicoli blindati ma stamattina le agenzie di stato hanno negato il dispiegamento di carri in città. Secondo i media ufficiali, le truppe antisommossa OMON sono in stato di allerta a Mosca, “le autorità statali e le strutture di trasporto sono state prese sotto state poste sotto innalzata protezione”.
In Molise contesa tra sindaci, primo test post BerlusconiMilano, 24 giu. (askanews) – Sono due sindaci i principali aspiranti presidenti in Molise, dove si vota domani e lunedì, 25 e 26 giugno. Il centrodestra, al governo dal 2018 con Donato Toma, punta questa volta sul primo cittadino di Termoli, Francesco Roberti di Forza Italia (sostenuto anche da Fdi, Lega, Udc, Popolari, Molise che Vogliamo e Roberti Presidente). Il centrosinistra candida invece il primo cittadino di Campobasso, Roberto Gravina del M5s (sostenuto anche da Pd, Avs, Socialisti, Costruire Democrazia e Gravina Presidente). Il terzo candidato è Emilio Izzo, in campo con la lista civica “Io non voto i soliti noti”, mentre Forza Nuova è riuscita a sorpresa a presentarsi con Nicola Ninni.
Il duello è per la guida della Regione più piccola d’Italia, ma è anche un primo banco di prova a livello nazionale per capire gli effetti sul quadro elettorale della scomparsa di Silvio Berlusoni. Un test dunque importante soprattutto per Forza Italia, esposta con un candidato proprio alla presidenza, che a fine maggio aveva ricevuto una telefonata dell’ex premier per assicurargli il proprio sostegno, ma anche per il centrosinistra in assetto “campo largo” e per la segrateria del Pd Elly Schlein, che a pochi giorni dal voto ha ricevuto la lettera di dimissioni dalla vicesegretaria regionale del partito, Maria Concetta Chimisso, in dissenso con la linea della nuova segreteria dem.Altro dato da tenere d’occhio, in un quadro che sarà probabilmente deciso da poche migliaia di voti, visto l’esiguo numero di elettori, poco meno di 250.000, e il calo costante dell’affluenza registrato a livello nazionale, sarà il risultato dei centristi di Iv e Azione, che non corrono con liste proprie, ma sostengono il candidato del centrodestra.
Le urne saranno aperte domani, domenica 25 giugno, dalle 7 alle 23 e di nuovo lunedì 26 giugno dalle 7 alle 15. Sulle schede i molisani troveranno 15 liste e 284 aspiranti alla carica di consigliere regionale a Palazzo D’Aimmo di Campobasso. Almeno una ventina sono i sindaci e molti volti noti come l’ex presidente della Regione Michele Iorio e l’assessore uscente Quintino Pallante, entrambi in corsa con Fdi. L’ex assessore Nicola Cavaliere è invece candidato per Fi. Con Avs corre, tra gli altri, Giovanni Germano, padre dell’attore Elio Germano. Nel 2018 il primo partito della coalizione vincente, il centrodestra, fu Fi. Il Consiglio regionale molisano è composto da venti consiglieri oltre al presidente della giunta.
Solovyev paragona la marcia della Wagner verso Mosca alla “marcia di Mussolini su Roma”Roma, 24 giu. (askanews) – Vladimir Solovyev, noto anchorman russo attivissimo nella propaganda pro-Cremlino e pro-guerra, ha paragonato le manovre dell’organizzazione paramilitare Wagner guidata da Evgeny Prigozhin alla “marcia di Mussolini su Roma” del 1922.
“Sono tempi difficli, il Paese combatte, non me l’aspettavo”, ha dichiarato in un video registrato mentre è al volante di un’automobile, commentando gli ultimi sviluppi dell’insurrezione dei mercenari Wagner lanciata da Prigozhin.“Che cos’è? La marcia di Mussolini su Roma? Noi amiamo la Russia, possiamo forse metterci a litigare ora e rischiare di perdere il Paese?”, ha detto Solovyev, noto per le sue invettive anti-occidentali. “Ventincinquemila uomini sarebbero molto utili” nella guerra in Ucraina, ha aggiunto, riferendesi agli effettivi della compagnia Wagner. “Bisogna marciare su Kiev, Leopoli, e se serve ancora più lontano”.
E ancora: “Tornate in voi il nemico è là in Ucraina, non c’è nulla di più terrificante della guerra civile”. non possiamo