Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: askanews

Assodistil: spirits i più penalizzati da European Beating Cancer Plan

Assodistil: spirits i più penalizzati da European Beating Cancer PlanMilano, 13 feb. (askanews) – : “Il settore delle bevande spiritose è quello più penalizzato dalla revisione del piano contro il cancro ‘Beating Cancer Plan’ su cui la Commissione Europea è al lavoro”. A lanciare il grido d’allarme è AssoDistil, l’associazione che da oltre 75 anni rappresenta e tutela le principali realtà del settore della distillazione italiana, dopo la pubblicazione di un Documento di lavoro della Commissione Ue che minaccia aumenti delle accise sui prodotti alcolici e un’altra serie di misure con l’obiettivo di disincentivare l’abuso nel consumo di bevande alcoliche.


“Non contestiamo la volontà di incentivare un consumo moderato e consapevole delle bevande alcoliche, cosa che rientra pienamente nei nostri valori e nello stile di vita italiano. Quello su cui vogliamo porre l’attenzione sono le misure che andrebbero ulteriormente a danneggiare un settore strategico per il nostro Paese: un eventuale innalzamento della tassazione sulle bevande spiritose, che ricordiamo già avere l’accisa di gran lunga più alta rispetto alle altre bevande alcoliche, graverebbe in maniera inesorabile su un comparto già in sofferenza e che rischia di scontare un drastico calo dei consumi a seguito del Decreto Salvini” ha spiegato in una nota il direttore di AssoDistil, Sandro Cobror, aggiungendo che “inoltre si tratta di un provvedimento che, nel caso della Grappa e del Brandy italiano, graverebbe su due indicazioni geografiche protette dall’Unione europea e per le quali la stessa Commissione europea incentiva programmi di promozione in tutto il mondo: un vero controsenso! A questo – ha concluso Cobror – si aggiunge l’introduzione delle etichettature informative che, oltre a riportare i valori nutrizionali del prodotto, ci auguriamo non porti a un vero e proprio terrorismo psicologico dell’etichetta”.

Latte fieno Alto Adige: +220% conferitori in 6 anni

Latte fieno Alto Adige: +220% conferitori in 6 anniRoma, 13 feb. (askanews) – Crescono produzione e numero di conferitori di latte fieno in Alto Adige: la produzione di latte fieno è passata da 500 conferitori circa nel 2018 con 77 milioni di kg a 1600 conferitori e 96 milioni di kg nel 2023. Il late fieno è una produzione tradizionale tipica delle zone montane che rientra in una scelta alimentare sostenibile e salutare, perché ottenuta da mucche alimentate nel corso delle diverse stagioni con alternanza di erba, specie erbacee fresche, fieno e integrazioni a base di cereali macinati.


“Oggi il latte fieno, nella nostra regione montana, rappresenta il 26% del totale latte prodotto, un dato in crescita di almeno 25 punti percentuali rispetto al 2018, anno in cui è iniziata la sua produzione, a seguito della certificazione Stg (Specialità Tradizionale Garantita,ndr.)”, spiega Annemarie Kaser, direttrice Federazione Latterie Alto Adige che riunisce 9 cooperative di caseifici e latterie altoatesine. “Le nostre aziende associate sono piccole realtà, gestite per lo più da persone dello stesso nucleo familiare, dove si allevano in media 15 vacche da latte e 8 vitelli per azienda agricola, su territori ripidi e con un lavoro prettamente manuale”, aggiunge. La produzione di latte fieno necessita, però, di investimenti adeguati, come impianti di ventilazione per essiccare il fieno e garantire un’alta qualità del foraggio, ed edifici per la sua conservazione, dato che il fieno richiede spazi ampi per il suo stoccaggio. Non da ultimo, sottolinea Kaser “sono importanti gli investimenti in comunicazione per diffondere la conoscenza di latte fieno, i suoi benefici sia nell’ambito di un sistema alimentare più responsabile, sia per quelli legati agli aspetti ambientali”.


Anche il progetto “Think Milk Taste Europe, Be Smart!”, promosso dal settore lattiero-caseario di Alleanza delle Cooperative Italiane, realizzato da Confcooperative, è impegnato, su diversi fronti e in primis con attività digital, nella valorizzazione del latte fieno, per esaltarne le sue distintività e farne un esempio di connessione locale e di una produzione alimentare sostenibile, ecologica e sociale.

Piemonte, a Torino protagoniste le eccellenze del territorio

Piemonte, a Torino protagoniste le eccellenze del territorioRoma, 13 feb. (askanews) – Forbes Italian Excellence, il tour di Forbes Italia dedicato alle eccellenze italiane, inaugura il 2025 ripartendo da Torino. Presso l’Hotel Principi di Piemonte, il 19 febbraio, andrà in scena l’evento che racconta tutti quegli imprenditori, quegli artigiani, quei giovani visionari e tutte le istituzioni che ogni giorno sostengono la crescita e il cambiamento di questo territorio.


“Torino è una città importante dal punto di vista storico, artistico, architettonico, ma anche dal punto di vista imprenditoriale”, afferma Nicola Formichella, amministratore delegato di Forbes Italia. “Al nostro evento parteciperanno tutti i principali attori della provincia, che si racconteranno e si confronteranno sui temi chiave del momento. Il nostro tour rappresenta un’occasione importante per incontrarli, raccontarli e celebrarli, cercando di capire i segreti per tutelare e promuovere il nostro più grande tesoro: il made in Italy”. Tra tavole rotonde e interviste, oltre a Nicola Formichella interverranno Alessandro Rossi, direttore di Forbes Italia, Andrea Tronzano, assessore regionale Bilancio e Finanza del comune di Torino, e Paolo Chiavarino, assessore regionale al Commercio e ai Mercati del comune di Torino, per porgere i saluti istituzionali alla platea e raccontare lo stato dell’arte della città. A seguire alcune aziende rappresentative del territorio, associazioni che supportano il mondo imprenditoriale e altri ospiti che ogni giorno contribuiscono a costruire il futuro di Torino. Una città in salute dal punto di vista industriale, un export in crescita, ricca di attività artigianali, legate alle tradizioni e alla storia del territorio, ma allo stesso tempo attenta all’innovazione, come testimonia ad esempio il Polo Ict. In conclusione il format moderato da Enzo Argante, giornalista di Forbes Italia, che presenterà le startup più rivoluzionarie e promettenti.


L’evento è il primo del 2025 e prosegue un roadshow che attraverserà tutta Italia, da Palermo a Bologna, da Bari a Roma, sulla scia delle due tappe del 2024 di Verona e Napoli.

Drei (Fedagripesca): innovazione in agrioltura? Bisogna aggregare

Drei (Fedagripesca): innovazione in agrioltura? Bisogna aggregareRoma, 13 feb. (askanews) – “Se gli investimenti in tecnologia nel settore agricolo hanno subito nel corso del 2024 una battuta d’arresto, la dimensione aziendale e l’aggregazione in forma cooperativa si confermano straordinari acceleratori per l’introduzione di soluzioni di Agricoltura 4.0.”. Lo ha detto il presidente di Fedagripesca Confcooperative Raffaele Drei intervenendo oggi a Milano alla presentazione del report dell’Osservatorio Smart AgriFood, curato dal Politecnico di Milano e dal Laboratorio Rise dell’Università degli Studi di Brescia, dedicato allo studio delle soluzioni tecnologiche per la filiera agroalimentare.


L’ultima rilevazione dell’Osservatorio ha evidenziato come gli investimenti in tecnologia siano calati dell’8% nel corso del 2024, con una spesa che si è attestata sui 2,3 miliardi di euro. L’organizzazione in filiera resta tuttavia un fattore decisivo: se infatti una quota pari al 38% di aziende agricole non coinvolte in alcun tipo di aggregazione adotta soluzioni digitali, la percentuale sale al 44% nel caso di aziende socie di cooperative e al 55% se fanno parte di OP (Organizzazioni di produttori, ndr.). “Numeri che attestano in tutta la loro evidenza – ha commentato Drei – la rilevanza del ruolo che la cooperazione riveste a monte, dal punto di vista economico e dei servizi offerti ai soci, con la sua capacità di mettere a sistema progetti di ricerca, acquisto di macchinari, introduzione di tecnologie e servizi innovativi, cosi come progetti di formazione per consolidare le competenze degli agricoltori. Le soluzioni avanzate e l’assistenza tecnica che le cooperative forniscono hanno, come è noto, costi che un’azienda agricola da sola non sempre riesce a sostenere”.


“La fotografia che emerge dall’Osservatorio – ha concluso il presidente Drei – attesta ancora una volta come la dimensione media aziendale sia un vero e proprio limite strutturale per il nostro comparto anche dal punto di vista dell’ammodernamento e dell’innovazione. C’è un forte bisogno di maggiore aggregazione per riuscire a cogliere le sfide della transizione digitale”.

Cormmerzbank, Orlopp: UniCredit? “Puntiamo su strategia indipendente”

Cormmerzbank, Orlopp: UniCredit? “Puntiamo su strategia indipendente”Roma, 13 feb. (askanews) – A Commerzbank “insistiamo sulla nostra strategia per restare indipendenti” e “penso che abbiamo appena dimostrato nei dettagli che abbiamo ottimi piani per assicurare che fino al 2028 possiamo creare valore attrattivo per tutti gli stakeholder, che innanzitutto sono i nostri azionisti”. Lo ha affermato l’amministratrice delegata di Commerzbank, Bettina Orlopp, rispondendo ad una domanda sulle mosse di UniCredit durante una conferenza stampa.


Dopodiché “ci sta un investitore (UniCredit-ndr) che ha accumulato una quota di quasi il 30%” sul capitale Commerzbank e “saremmo pronti a sederci e a guardare qualcosa di più concreto e specifico, se ci fosse una proposta. Questo sarebbe il prerequisito”, ha proseguito. Serve “una proposta specifica che puoi analizzare. Se ci sta qualche tipo di combinazione, saranno analizzate le sinergie, i costi sulle sinergie, ma anche le potenziali perdite di clienti – ha detto – perché i nostri clienti di taglia media preferiscono e molto che Commerzbank resti indipendente. Poi ci sono costi di ristrutturazione e certamente, sempre, rischi di esecuzione. Con qualunque strategia bisogna valutare i pro e i contro, ma lo puoi fare solo quando ci sono” proposte concrete.


A Commerzbank “siamo semplicemente convinti che abbiamo un ruolo importante da giocare, in particolare sulle Pmi in Germania”, ha detto.

Expo2025, attrice Jun Ichikawa “ambassador” dell’Italia

Expo2025, attrice Jun Ichikawa “ambassador” dell’ItaliaRoma, 13 feb. (askanews) – Jun Ichikawa, attrice giapponese di cinema, teatro e tv che da anni vive e lavora in Italia, sarà tra gli Ambassador dell’Italia a Expo 2025 Osaka. L’attrice porterà al Padiglione Italia la sua preziosa esperienza nel campo della recitazione e dell’arte, con la creazione di progetti capaci di rafforzare il dialogo artistico e culturale tra Italia e Giappone. Attualmente in tournée con “Iliade – Il gioco degli dei” di e con Alessio Boni, Jun Ichikawa ha messo al centro della sua ricerca artistica il rapporto tra mito, attualità e il linguaggio del sacro: tematiche universali capaci di far dialogare culture come quella italiana e giapponese.


“È un grande onore poter essere Ambassador del Padiglione Italia e spero di poter dare il mio contributo affinché lo scambio tra Italia e Giappone possa ampliarsi attraverso la reciproca conoscenza nel mondo dell’arte e dello spettacolo” ha dichiarato Jun Ichikawa. “Sogno da sempre poter essere una messaggera, un ponte tra l’Italia e il Giappone. Da anni studio l’essere umano nella sua complessità e bellezza per poterlo interpretare nelle sue innumerevoli maschere. È di grande ispirazione poter far parte di due culture così ricche, vicine ma anche così lontane come l’Italia e il Giappone”. “Poter contare su Jun Ichikawa come Ambassador del Padiglione Italia è per noi motivo di grande soddisfazione. La sua carriera, esempio del profondo legame tra Italia e Giappone, rappresenta un’ispirazione per le giovani generazioni” ha dichiarato il Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka, Amb. Mario Vattani. “In vista di Expo 2025 Osaka, il cui tema è “Disegnare le società del futuro per le nostre vite”, il ruolo di Ambassador vuole essere un invito ad avvicinarsi non solo all’arte e alla cultura, ma anche uno stimolo ad approfondire, sviluppare curiosità”.


Jun Ichikawa, attrice, ballerina e doppiatrice giapponese di fama internazionale, è cresciuta tra il Giappone e l’Italia. Qui ha iniziato la sua carriera artistica, collaborando con grandi nomi del teatro come Anna Maria Guarnieri, Max Tortora e Paolo Rossi. Nel 2003 ottiene il ruolo di protagonista nel film “Cantando dietro i paraventi”, diretto da Ermanno Olmi, e in seguito sarà tra i protagonisti in serie TV come “R.I.S. Delitti imperfetti, “L’Allieva” e “Citadel: Diana” che le dà grande popolarità. Da allora ha lavorato con registi di fama mondiale, tra cui Ridley Scott, Dario Argento e Giuseppe Tornatore. Ha lavorato inoltre con Dustin Hoffman con il maestro Peter Greenaway nel suo ultimo film. Apprezzata anche come doppiatrice, ha prestato la sua voce a film di successo come la saga di Harry Potter, “The Karate Kid”, “Lost in Translation”, nel film Disney “Raya the last Dragon” e nel film Marvel “Eternals”. Attiva anche in Giappone, ha recentemente preso parte alla pellicola nipponica “Taverna de Gaga”, girato interamente a Tropea. Grazie alla sua versatilità e al suo talento, Jun Ichikawa ha vinto numerosi premi come miglior attrice, consolidando la sua posizione nel panorama cinematografico e teatrale sia italiano che internazionale. Jun Ichikawa si aggiunge alla lista di prestigiosi nomi della cultura e imprenditoria giapponese che hanno accettato di diventare Ambassador del Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka. Tra questi: la designer e stilista Junko Koshino, il designer d’industria Ken Okuyama, il designer Toshyuki Kita, la direttrice d’orchestra Tomomi Nishimoto, lo scultore Susumu Shingu, l’imprenditore e mecenate Yuzo Yagi – che ha finanziato il restauro della Piramide di Caio Cestio a Roma -, l’illustratore e character designer Yoshitaka Amano, il sommelier Takuma Yamada e la soprano Yasko Fujii.

Auto contro folla a Monaco di Baviera: diversi feriti

Auto contro folla a Monaco di Baviera: diversi feritiRoma, 13 feb. (askanews) – Un’auto è piombata contro un gruppo di persone nella città di Monaco di Baviera, in Germania, provocando diversi feriti. Lo ha riportato il quotidiano tedesco Bild.


La Conferenza di Sicurezza di Monaco inizierà domani e il vice presidente degli Stati Uniti JD Vance e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky sono oggi attesi in città. È in corso una vasta operazione di polizia vicino alla stazione centrale di Monaco di Baviera e gli agenti stanno cercando di verificare quanto accaduto, ha detto un portavoce senza fornire ulteriori dettagli.

Nato, su Ucraina posizioni non convergenti, Rutte cerca mediazione

Nato, su Ucraina posizioni non convergenti, Rutte cerca mediazioneMilano, 13 feb. (askanews) – Alla ricerca di una mediazione sul tavolo della Nato, mentre si delineano posizioni decisamente differenti dopo che il presidente degli Stati Uniti d’America Donald Trump ha dichiarato di aver parlato con il presidente russo Vladimir Putin di come negoziare la fine della guerra in Ucraina.


Il compito del segretario generale dell’Alleanza Mark Rutte è più arduo che mai e non a caso questa mattina, nelle battute pre ministeriale Difesa ha usato tutta la diplomazia che conosce: “Vedremo come si svilupperà, passo dopo passo”, ha detto per poi ripetere il suo mantra: “Dobbiamo assicurarci che l’Ucraina sia nella migliore posizione possibile”. Il tutto proprio mentre il segretario alla Difesa Usa Pete Hegseth definiva Trump “il miglior negoziatore del pianeta” per aver portato entrambe le parti al tavolo delle trattative per la pace e che “il mondo è fortunato” ad avere Trump. Va notato che non tutte le voci trasmesse in streaming dall’Alleanza hanno espresso posizioni convergenti, prima del vertice dei ministri della Difesa. La più netta è stata la Germania. Sarebbe stato meglio se gli Stati Uniti non avessero fatto concessioni alla Russia “prima ancora dell’inizio dei negoziati”, ha detto il ministro della Difesa tedesco Boris Pistorius ai media, arrivando alla ministeriale difesa della Nato, e aggiungendo che il fatto è “deplorevole”. “Sarebbe stato meglio discutere la questione dell’adesione dell’Ucraina alla NATO o delle possibili perdite territoriali al tavolo dei negoziati”, ha affermato, mettendo in campo le reali preoccupazioni sulle reali ambizioni della Russia nella regione: gli europei non possono semplicemente “sedersi e rilassarsi”.


Pistorius – a margine della riunione dei ministri a Bruxelles – ha messo inoltre in guardia dal reagire in modo eccessivamente celebrativo all’annuncio dei colloqui di pace, poiché afferma che Putin continua a provocare l’Europa e rimane una minaccia. Ha anche detto che, pur accettando la realtà di cui parlava Hegseth, lo aveva espressamente messo in guardia dal ritirare il coinvolgimento degli Stati Uniti in Europa. A Pistorius è stato anche chiesto chi dovrebbe rappresentare l’Europa in eventuali colloqui, e lui ha lanciato l’idea della partecipazione di Berlino, ma – afferma – spetta ad altri decidere, insistendo però sul fatto che una voce europea deve essere presente al tavolo. A sua volta il ministro della Difesa francese Sébastien Lecornu ha ammonito contro la “pace attraverso la debolezza”, che, avverte, potrebbe avere conseguenze drammatiche, opposte all’obiettivo di portare la pace in Europa. “Non possono esserci negoziati sull’Ucraina senza l’Ucraina”, ha affermato il Segretario alla Difesa britannico John Healey. Parole da cui trapelava una certa inquietudine sono giunte anche da Polonia e Svezia. In partolare il ministro della Difesa svedese Pal Jonson ha affermato che i Paesi europei hanno fornito circa il 60% del supporto militare a Kiev lo scorso anno e devono essere coinvolti.


Nel frattempo prosegue proprio in Europa l’esercitazione Steadfast Dart 25, una delle esercitazioni annuali più rilevanti dell’Alleanza Atlantica che rinnova il suo impegno per la sicurezza e la difesa collettiva: dall’inizio di febbraio, le Forze di Reazione Rapida saranno dispiegate in Romania, Bulgaria, Grecia e nel Mar Egeo per migliorare l’integrazione e l’interoperabilità tra unità e comandi operativi. Rutte – aprendo la riunione odierna – ha reagito con cautela ai negoziati annunciati dal presidente degli Stati Uniti Trump con il capo del Cremlino. “Vedremo come si svilupperà la situazione”, ha affermato a margine. È fondamentale che l’Ucraina sia strettamente coinvolta in tutte le decisioni che la riguardano, ha messo in evidenza, per poi tornare su un tema avanzato anche ieri nella conferenza stampa pre vertice: Putin deve capire “che questa è la fine, che non potrà mai più provare a conquistare un pezzo dell’Ucraina”, ha affermato l’ex capo del governo olandese. “Ciò deve essere parte di negoziazioni e non c’è dubbio che il presidente Trump e il suo team ne siano consapevoli”. D’ora in poi ci sarà uno stretto coordinamento tra gli alleati, ha promesso.


Trump ha detto di aver parlato per più di un’ora con Putin e che i due uomini vogliono incontrarsi di persona in Arabia Saudita. Ha detto di aver parlato anche con Volodymyr Zelensky, negando di aver “gelato” il presidente ucraino. Ma sono numerose le preoccupazioni, come quelle che giungono da Varsavia. Hegseth prima di entrare alla riunione odierna ha anche replicato a chi gli chiedeva se non fosse un tradimento quello degli Usa nei confronti di Kiev. “Beh, questo è il suo linguaggio, non il mio” ha replicato il segretario alla Difesa. “Di certo non un tradimento. Come ho detto ieri ai nostri alleati, riconosciamo l’incredibile impegno che è stato profuso nel corso di molti anni. E nessun paese, come ha sottolineato il Presidente Trump, ha preso un impegno maggiore nei confronti della missione ucraina degli Stati Uniti d’America, oltre 300 miliardi di dollari. Quindi gli Stati Uniti hanno investito nella stabilizzazione di quelle linee del fronte, dopo l’aggressione della Russia. Non c’è alcun tradimento in questo. C’è un riconoscimento che il mondo intero e gli Stati Uniti sono interessati alla pace, una pace negoziata, come ha detto il Presidente Trump, fermando le uccisioni”. Per aggiungere: “Ecco perché il mondo è fortunato ad avere il Presidente Trump”. (di Cristina Giuliano)

Rallenta il mercato dell’agricoltura 4.0: -8% a 2,3 mld euro

Rallenta il mercato dell’agricoltura 4.0: -8% a 2,3 mld euroRoma, 13 feb. (askanews) – Rallentano dell’8% nel 2024 gli investimenti sul mercato italiano dell’agricoltura 4.0, soprattutto su macchinari e attrezzature agricole, mentra crescono quelli su software gestionali, DSS, sistemi di mappatura di coltivazioni e terreni. Gli investimenti fatti nel 2024 si sono quindi attestati a 2,3 miliardi di euro, con un calo in particolare degli investimenti in macchinari (29% del totale del mercato) e attrezzature (26,5% del totale), mentre continua la crescita delle soluzioni software come FMIS (Farm Management Information System, 13,5 % del totale), Decision Support System (DSS, 9,5% del totale), sistemi di monitoraggio e mappatura dei suoli (9% del totale) e delle colture (9% del totale) che, tuttavia, non compensano il calo degli investimenti legati all’hardware.


E’ quanto emerge da una ricerca dell’Osservatorio Smart AgriFood del Politecnico di Milano e del Laboratorio RISE (Research & Innovation for Smart Enterprises) dell’Università degli Studi di Brescia, presentata oggi durante il convegno “Smart agrifood: è tempo di una nuova consapevolezza!”, nel quale è intervenuto in apertura tramite video messaggio il ministro dell’Agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste, Francesco Lollobrigida. Il rallentamento del mercato di Agricoltura 4.0 è causato dalla flessione dei redditi agricoli, dagli investimenti già realizzati negli scorsi anni, ma anche della riduzione degli incentivi pubblici. In Italia, infatti, l’84% delle aziende agricole utilizzatrici di soluzioni 4.0 ha già usufruito di almeno un incentivo e gli stessi provider tecnologici (81%) ritengono che le agevolazioni pubbliche negli ultimi anni siano state un fattore chiave per la crescita.


A fronte del rallentamento della spesa complessiva, nel 2024 la superficie italiana coltivata con soluzioni 4.0 è risultata quasi stazionaria, passando dall’9% del 2023 al 9,5% del 2024. L’adozione delle tecnologie si è infatti intensificata tra le aziende che ne erano già utilizzatrici, mentre è cresciuta poco la quota di nuovi investimenti. Il 41% delle aziende agricole italiane adotta oggi almeno una soluzione di Agricoltura 4.0 (considerando i software gestionali, la % sarebbe ben più alta), il 29% due o più. Il livello di digitalizzazione aumenta con le dimensioni aziendali e quando le aziende fanno parte di gruppi di produttori o consorzi o cooperative (il 38% delle aziende agricole “semplici” utilizza soluzioni di Agricoltura, contro il 44% di quelle che sono parte di cooperative e il 55% di organizzazioni di produttori).

Fisco, Tajani: ok rottamazione ma priorità Fi è riduzione Irpef

Fisco, Tajani: ok rottamazione ma priorità Fi è riduzione IrpefRoma, 13 feb. (askanews) – “Condividiamo la rottamazione” ma “la nostra priorità è la riduzione dell’Irpef dal 35% al 33% con allargamento della base a 60mila euro”. Lo ha detto il leader di Fi e ministro degli Esteri Antonio Tajani interpellato a Montecitorio sulla proposta di rottamazione delle cartelle avanzata dalla Lega.


“Sul principio siamo d’accordo, sediamoci al tavolo e vediamo cosa possiamo fare, possiamo vedere quanti soldi ci sono ma in linea di principio per noi va bene, l’abbiamo sempre detto. Tuttavia, ripeto: la priorità è dare un segnale al ceto medio. La rottamazione è una tantum, giusta, la riduzione Irpef è una cosa strutturale”, ha aggiunto Tajani.