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Tag: askanews

Paola Turci star a Tokyo dell’evento “Italia, amore mio! 2023″

Paola Turci star a Tokyo dell’evento “Italia, amore mio! 2023″Roma, 23 mag. (askanews) – Paola Turci ha partecipato al festival “Italia, amore mio! Open air” come testimonial d’eccezione con il rapper Dargen D’Amico, la cantante giapponese Anri e molti altri artisti. L’evento, organizzato dalla Camera di Commercio Italiana in Giappone (ICCJ), si è svolto il 20 e il 21 maggio presso il complesso commerciale “With Harajuku” a Tokyo, con l’obiettivo di sensibilizzare il pubblico giapponese su tematiche legate alla sostenibilità.

Paola Turci si è esibita per la prima volta in Giappone con una performance inedita dei suoi brani più significativi, portando oltre confine il suo talento e la sua determinazione. La cantante romana ha recentemente pubblicato i suoi ultimi singoli “Caramella” e “Fiore di ghiaccio”.

Due date italiane del tour dei Porcupine Tre a Roma e Padova

Due date italiane del tour dei Porcupine Tre a Roma e PadovaMilano, 23 mag. (askanews) – Grande ritorno dei Porcupine Tree in Italia con due eccezionali date del loro tour. La band progressive rock britannica farà vibrare il pubblico del Parco della Musica di Roma il 24 giugno e dell’Anfiteatro Camerini di Piazzola sul Brenta il 25 giugno, regalando momenti di pura magia musicale.

I Porcupine Tree, guidati dal talentuoso Steven Wilson, sono ammirati in tutto il mondo per la loro musica innovativa che abbraccia il rock progressivo, l’alternative e l’art rock. Le loro melodie avvolgenti, le liriche profonde e le atmosfere evocative hanno reso la band una delle più influenti nella scena musicale contemporanea da oltre 35 anni. Entrambi i concerti offriranno ai fan italiani dei Porcupine Tree l’opportunità di immergersi nel vasto repertorio della band, che spazia dai classici intramontabili ai brani tratti dai loro album più recenti. I Porcupine Tree trasporteranno il pubblico in un viaggio musicale unico, fatto di melodie avvolgenti e di performance coinvolgenti, in un concerto che passerà in rassegna l’intera carriera del gruppo, dalla durata complessiva di ben tre ore, tra cui materiale tratto dal loro ultimo album “Closure/Continuation”

Il cordoglio del mondo politico per la scomparsa di Maria Giovanna Maglie

Il cordoglio del mondo politico per la scomparsa di Maria Giovanna MaglieRoma, 23 mag. (askanews) – E’ morta la giornalista Maria Giovanna Maglie, 70 anni. Da tempo aveva problemi di salute. A dare la notizia del decesso è stata Francesca Chaouqui. “E’ tornata questa Mattina alla Casa del Padre. È stata portata al San Camillo Forlanini la scorsa notte per una complicazione venosa ed è spirata poco fa. Ero accanto a lei, ha lottato fino alla fine come sempre. Adesso è in pace”. “Esprimo il mio cordoglio per la scomparsa di Maria Giovanna Maglie. Cronista e scrittrice talentuosa e appassionata, la sua prematura scomparsa rappresenta una grande perdita per il giornalismo italiano”. Lo dichiara il Presidente della Camera dei deputati, Lorenzo Fontana. “Alla famiglia giungano le espressioni delle più sentite condoglianze”. “Buon viaggio Maria Giovanna, amica dalla voce forte e originale, oratrice appassionata, giornalista e intellettuale raffinata, soprattutto donna coraggiosa, indipendente e libera. L’Italia aveva ancora tanto bisogno di te, ci mancherai amica mia”. Così, il leader della Lega, Matteo Salvini, sui social. “Un grande dispiacere la scomparsa di Maria Giovanna Maglie, donna e giornalista forte, acuta e coraggiosa. Condoglianze alla sua famiglia e ai suoi cari” scrive su Twitter il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida. “Sono addolorato per la scomparsa prematura di Maria Giovanna Maglie, una grande giornalista, autorevole e indipendente, che ha dato tanto alla nostra informazione, raccontando in prima linea gli orrori delle guerre e delle dittature, affrontando inchieste difficili, non girandosi mai dall’altra parte su temi scomodi e divisivi. E non a caso proprio lei aveva anche raccontato, da scrittrice, un’altra donna con la schiena dritta e la testa alta come lei e un’altra voce libera e controcorrente come Oriana Fallaci: in questo momento le immagino insieme, lassù”. Lo afferma Roberto Calderoli, ministro per gli Affari Regionali e l’Autonomia. “Oggi purtroppo ci lascia una grande professionista, Maria Giovanna Maglie, giornalista attenta e capace, combattente nel lavoro e nella vita, voce libera e indipendente che mancherà al nostro Paese”, così scrive il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti su Twitter.

Il presidente della Cei: abbracciamo l’Emilia-Romagna, c’è stata poca cura della Casa comune

Il presidente della Cei: abbracciamo l’Emilia-Romagna, c’è stata poca cura della Casa comuneRoma, 23 mag. (askanews) – “In questo momento il nostro pensiero va all’Emilia Romagna, piegata dalla furia delle alluvioni, dalle esondazioni dei fiumi e dalle tante frane. L’acqua e il fango hanno mietuto vittime, devastato territori, distrutto abitazioni e aziende, cancellato ricordi e sacrifici. Anche questa volta piangiamo per esserci presi troppa poca cura della nostra Casa comune”. Così il card. Matteo Zuppi, Arcivescovo di Bologna e Presidente della CEI, nella sua introduzione alla 77 Assemblea Generale, in corso in Vaticano.

“Nell’abbracciare la gente dell’Emilia Romagna, che ha rivelato tanta solidarietà e laboriosità, ringrazio quanti – istituzioni, Forze dell’Ordine, Protezione Civile, volontari – si stanno prodigando per portare aiuto concreto e consolazione, fino ai luoghi più isolati. Un grazie anche ai sacerdoti, alle parrocchie e agli Istituti religiosi, ai tanti volontari che generosamente e spontaneamente si sono organizzati per aiutare in questo vero e proprio ‘ospedale da campo’”. “Tra di loro vi sono molti ragazzi e giovani che hanno deciso di dare una mano in modo concreto, per alleviare le sofferenze con la loro forza e la loro speranza. L’impegno è mantenere lo stesso spirito di solidarietà e di comunità nei prossimi mesi e forse anni per riparare quanto la furia delle acque ha rovinato”.

“La guerra è una pandemia. Ci coinvolge tutti. Non rimanga solo la logica spietata del conflitto. C’è una cultura di pace tra la gente da generare e fortificare. Tante volte l’informazione così complessa spinge all’indifferenza, a essere spettatori della guerra ridotta a gioco. La solidarietà con i rifugiati – quelli ucraini, ma non solo – è un’azione di pace” ha poi detto il card. Matteo Zuppi. “Per noi la pace non è solo un auspicio, ma è la realtà stessa della Chiesa, che germina – come il segno di pace – dall’Eucaristia e dal Vangelo. La Chiesa e i cristiani credono nella pace, siamo chiamati a essere tutti operatori di pace, ancora di più nella tempesta terribile dei conflitti”.

“Siamo il popolo della pace, a partire da Gesù che è la nostra pace. Lo siamo per la storia del nostro Paese, per la sua collocazione nel Mediterraneo, cerniera tra Nord e Sud, ma anche tra Est e Ovest. Lo siamo per le radici più profonde e caratteristiche del nostro popolo. Come cristiani italiani, con il Papa, siamo chiamati a una fervente e insistente preghiera per la pace in Ucraina. Preghino tutte le nostre comunità intensamente per la pace! L’impegno di intercessione cambia la storia, come diceva Giorgio La Pira”. “I conflitti si moltiplicano. Penso al Sudan e al suo dramma umanitario. In un mondo come il nostro non possiamo prescindere da una visione globale. Seguire le vicende dolorose dei Paesi lontani, con la preghiera e l’informazione, è una forma di carità. Del resto la cultura della pace è un capitolo decisivo della cultura della vita, che trae ispirazione dalla fede”, ha concluso Zuppi.

Cronache dalla Biennale: il Kuwait nelle spirali del tempo

Cronache dalla Biennale: il Kuwait nelle spirali del tempoVenezia, 23 mag. (askanews) – Alla Biennale Architettura il Kuwait ha presentato il progetto “Rethinking Rethinking Kuwait”. Ai Magazzini del Sale il padiglione esplora i nuovi metodi di progettazione architettonica e urbana che emergono dalle intersezioni di spazio e tempo, per tentare di correggere gli effetti dell’urbanistica modernista che ha portato alla cancellazione della maggior parte del tessuto edilizio storico del Paese. A curare il progetto, tra gli altri, l’architetto Mohammad Kassem.

“Il nostro approccio al tempo – ha detto ad askanews – è stato quello di concepirlo come una spirale verticale anziché che come una linea orizzontale. Queste spirali ci permettono di sovrapporre i momenti e di identificare della matrici, che possiamo avvicinare. Così facendo riusciamo a riportare in superficie il passato sotto forma di presente e speriamo anche di dare forma al futuro”. L’allestimento è verticale come i concetti, ma lo spazio del padiglione si allunga in profondità dentro gli ex magazzini veneziani e anche in questo gioco tra le dimensioni si trova la forma plastica di un progetto che vuole essere storico e teorico, ma non solo. “Noi – ha aggiunto il curatore – abbiamo un approccio accademico molto concettuale, ma al tempo stesso anche pratico per proporre delle soluzioni che possano rispondere ai temi contemporanei come equità, accessibilità, sostenibilità e progettazione urbana”.

Due parole chiave per la storia che il Kuwait porta a Venezia sono decolonizzazione e decarbonizzazione. Termini mai così attuali, che si uniscono al ragionamento sui diritti umani legati anche all’architettura. “Abbiamo bisogno di allontanarci dall’idea capitalista dell’architettura come una forma di marketing – ha concluso Kassem – e dobbiamo reimmaginare e rivalutare il nostro atteggiamento verso i corpi umani e la relazione con l’ambiente. Dobbiamo intrecciare le cose per fare in modo che l’architettura sia al servizio delle persone e non il contrario”. In questo modo anche gli spazi di transizione che la mostra esplora possono assumere un nuovo significato e soprattutto rappresentare nuove opportunità.

Strage di Capaci, Mattarella: la Repubblica reagì con rigore e giustizia

Strage di Capaci, Mattarella: la Repubblica reagì con rigore e giustiziaRoma, 23 mag. (askanews) – “Il 23 maggio di trentuno anni fa lo stragismo mafioso sferrò contro lo Stato democratico un nuovo attacco feroce e sanguinario. Con Giovanni Falcone persero la vita sua moglie Francesca Morvillo, magistrata di valore, Antonio Montinaro, Rocco Dicillo, Vito Schifani, che lo tutelavano con impegno”. Così il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in occasione del 31° anniversario della strage di Capaci.

“Una strage, quella di Capaci, che proseguì, poche settimane dopo, con un altro devastante attentato, in via D’Amelio a Palermo, nel quale morì Paolo Borsellino, con Emanuela Loi, Agostino Catalano, Walter Eddie Cosina, Vincenzo Li Muli, Claudio Traina. A questi testimoni della legalità della Repubblica, allo strazio delle loro famiglie, al dolore di chi allora perse un amico, un maestro, un punto di riferimento, sono rivolti i primi pensieri nel giorno della memoria”, prosegue Mattarella. “Quegli eventi sono iscritti per sempre nella storia della Repubblica. Si accompagna il senso di vicinanza e riconoscenza verso quanti hanno combattuto la mafia infliggendole sconfitte irrevocabili, dimostrando che liberarsi dal ricatto è possibile, promuovendo una reazione civile che ha consentito alla comunità di ritrovare fiducia. I criminali mafiosi pensavano di piegare le istituzioni, di rendere il popolo suddito di un infame potere. La Repubblica seppe reagire con rigore e giustizia”, sottolinea il Capo dello Stato.

“Magistrati come Giovanni Falcone e Paolo Borsellino hanno demolito la presunzione mafiosa di un ordine parallelo, svelando ciò che la mafia è nella realtà: un cancro per la comunità civile, una organizzazione di criminali per nulla invincibile, priva di qualunque onore e dignità. La mafia li ha uccisi, ma è sorta una mobilitazione delle coscienze, che ha attivato un forte senso di cittadinanza. Nelle istituzioni, nelle scuole, nella società civile, la lotta alle mafie e alla criminalità è divenuta condizione di civiltà, parte irrinunciabile di un’etica condivisa. L’azione di contrasto alle mafie va continuata con impegno e sempre maggiore determinazione. Un insegnamento di Giovanni Falcone resta sempre con noi: la mafia può essere battuta ed è destinata a finire”, conclude Mattarella.

31 anni fa la strage di Capaci, oggi le celebrazioni a Palermo

31 anni fa la strage di Capaci, oggi le celebrazioni a PalermoPalermo, 23 mag. (askanews) – È il giorno delle celebrazioni a Palermo in ricordo della strage di Capaci, in cui morirono il giudice Giovanni Falcone, la moglie Francesca Morvillo e gli agenti di scorta Vito Schifani, Rocco Dicillo e Antonio Montinaro. Oggi ricorre il trentunesimo anniversario da quella strage che cambiò la storia del paese. Alle manifestazioni del 23 maggio, la premier Giorgia Meloni interverrà, in collegamento da Roma, durante il Consiglio dei ministri dedicato all’alluvione dell’Emilia Romagna.

Parteciperà così all’iniziativa che si terrà nella mattinata all’interno e all’esterno dell’aula bunker dell’Ucciardone di Palermo. Sarà invece presente nel capoluogo siciliano il ministro degli Interni Matteo Piantedosi che inizierà la giornata nel giardino di Palazzo Jung, in via Lincoln, dove verrà ospitato il museo che sarà dedicato a Giovanni Falcone e Paolo Borsellino. Nel palco davanti all’aula bunker, ci saranno anche 80 baby sindaci con la fascia tricolore provenienti da tutta Italia.

Scaroni: sul gas comprato a Mosca avevo il via libera di Nato e Governo

Scaroni: sul gas comprato a Mosca avevo il via libera di Nato e GovernoRoma, 23 mag. (askanews) – “Entro in Eni nel 2005 e appena arrivato mi trovo sul tavolo il rinnovo del contratto con Gazprom. C’era una bozza, siglata dal precedente management, che era sotto la lente dell’Antitrust che ne lamentava la scarsa reciprocità essendo troppo sbilanciata a favore della parte russa. Dopo aver rinegoziato il contratto a nostro favore, lo porto in consiglio di amministrazione perché superava i 10 anni, e riguardava 22 miliardi di metri cubi, circa il 30% del consumo italiano che era di 70 miliardi di metri cubi”. Lo dice il presidente dell’Enel, Paolo Scaroni, in un’intervista al quotidiano la Repubblica.

“La Russia vende gas all’Europa e all’Italia dagli anni ’60 – prosegue – l’ho approvato perché era nell’interesse dell’Eni e perché l’ha condiviso il governo italiano. Nel corso del 2006, tutte le società energetiche europee, da Eon a Gaz De France, hanno esteso i loro contratti con la Russia. Mattei negli anni ’50, in piena Guerra Fredda, sottoscrisse il primo contratto per l’acquisto di petrolio russo. Negli anni ’60 cominciarono i primi progetti di esportazione di gas russo verso l’Europa. Fu possibile perché c’era l’approvazione della Nato. L’Eni fece la parte del leone fornendo apparecchiature, personale e tecnologie. Negli anni ’70 e ’80 si realizzano, grazie a Eni, i gasdotti di transito europei”.

Addio a Ray Stevenson, l’attore di Thor aveva 58 anni

Addio a Ray Stevenson, l’attore di Thor aveva 58 anniRoma, 23 mag. (askanews) – L’attore Ray Stevenson è morto all’età di 58 anni. Stevenson era noto per i ruoli nei film di Thor e nella serie Divergent, oltre che per la partecipazione a diversi programmi televisivi britannici come Band of Gold, Peak Practice e Murphy’s Law.

Stevenson ha anche lavorato come doppiatore in “Star Wars Rebels” e “The Clone Wars”, nel ruolo di Gar Saxon, e ha un ruolo nell’imminente live-action di Star Wars “Ahsoka”, che andrà in onda in estate su Disney+. La sua società di pubblicità con sede negli Stati Uniti, Viewpoint, ha confermato la sua morte alla Bbc, senza però fornire alcun dettaglio sulle circostanze e la causa della morte.

Secondo quanto si è appreso, Stevenson era stato ricoverato in ospedale durante alcune riprese sull’isola di Ischia. La sua morte è stata annunciata quattro giorni prima del suo 59esimo compleanno.

Modellare l’imperfezione: le sculture di Pelletti da Ersel

Modellare l’imperfezione: le sculture di Pelletti da ErselMilano, 23 mag. (askanews) – Le immagini della classicità, da riconoscere per poi poterle ripensare. È questo in sostanza il meccanismo intellettuale che sostiene l’esposizione “KOSMOS e KAOS”, dello scultore Massimiliano Pelletti, presentata da Ersel nei propri spazi milanesi di via Caradosso. Una mostra che indaga la materia prima della forma e che, partendo da un immaginario condiviso, si muove verso nuove prospettive dell’autorialità.

“Io sono l’autore di quest’opera – ha detto Pelletti ad askanews – insieme alla materia stessa, perché il risultato finale che si ottiene lavorando questa pietra è sempre una mediazione tra l’idea dello scultore e ciò che effettivamente la materia ti ha concesso di fare”. Interessante anche il fatto che l’artista, che viene da Pietrasanta, uno dei luoghi simbolo della scultura in Italia, non utilizzi il marmo, ma materiali molto meno perfetti. “In questo caso – ha aggiunto – abbiamo una pietra, che si chiama calcare grottoso: non esistono cave dove reperirla, si può trovare solo in alcuni terreni, per esempio nell’entroterra toscano. Questa pietra ha la caratteristica di avere delle irregolarità, dei difetti ed è una cosa c he mi piace molto. Mi piace molto confrontarmi con i difetti e cercare di trasformare queste imperfezioni della materia in pregio sopra l’opera”.

La mostra, curata da Barbara Paci e Cesare Biasini Selvaggi, si inserisce nei progetti culturali di Ersel, come ci ha confermato Paola Giubergia, responsabile delle Relazioni esterne dell’azienda. “Questa mostra – ha detto – ha suscitato il nostro interesse, un po’ per il personaggio, un po’ per la materia, un po’ per la tipologia di queste sculture, che riprendono le forme storiche e classiche, ma hanno una visione molto contemporanea, una lavorazione molto tecnica, con questo fortissimo contrasto tra la modernità e il passato, che in questo contesto si coniuga in maniera perfetta”. Guardando le sculture e la loro matericità complessa si avverte anche la sensazione del tempo e del suo scorrere, ma pure la possibilità dell’arte di attraversarlo e, per così dire, restringerlo, magari dentro uno sguardo fatto di micromosaico in vetro e oro.