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Turismo, ospiti scelgono strutture con stazioni di ricarica elettrica

Turismo, ospiti scelgono strutture con stazioni di ricarica elettricaRoma, 11 mag. (askanews) – Nel mese di marzo 2023, le immatricolazioni di auto full electric in Italia sono aumentate dell’81,96% sul 2022, facendo registrare un record storico. Anche le infrastrutture di ricarica sono in netto aumento, con un nuovo record di punti di ricarica installati, che ormai hanno un ritmo superiore ai 300 a settimana e un totale nazionale che vola oltre quota 41.000*.

“È in atto un cambiamento epocale che sta modificando drasticamente non solo le abitudini di viaggio, ma anche quelle legate più strettamente al turismo. Oggi, mettere a disposizione dell’ospite un punto di ricarica per il proprio veicolo elettrico rappresenta un fattore differenziante che può incidere nella scelta della meta turistica e impattare pesantemente sul successo di una determinata struttura ricettiva. È però importante tener presente che a breve quello che da tanti oggi è ancora considerato un optional, diventerà un fattore irrinunciabile come il Wi-Fi o l’aria condizionata”. A raccontarlo è Alessandro Vigilanti, co-founder e Ceo di GASGAS azienda proprietaria di una vasta rete di stazioni di ricarica su tutto il territorio italiano e specializzata nell’installazione e gestione di punti di ricarica (PDR). “L’idea di installare colonnine di ricarica presso le nostre strutture è nata da una richiesta sempre più crescente da parte dei nostri ospiti che hanno scelto l’auto elettrica per i loro spostamenti”, spiega Alberto Fiammengo, Key Account Sales Manager di Lampo Group, azienda che gestisce diverse strutture turistiche in località balneari del Veneto, da Jesolo a Bibione, passando per Caorle.

“Il bilancio dei primi 12 mesi si è confermato assolutamente positivo e questo grazie anche all’approccio consulenziale tailor-made di GASGAS, che ci ha consigliato la soluzione più adatta. Nelle nostre strutture circolano centinaia di ospiti e l’idea di installare colonnine che si gestissero in completa autonomia è stata la chiave di volta del progetto”, ha continuato Fiammingo. Ma quali sono i vantaggi che una postazione di ricarica può offrire a un albergo o a un villaggio? “Ci sono tanti motivi – spiega Stefania Menguzzato General Manager di GASGAS -. Intanto, è importante sottolineare che l’energia erogata dalle nostre colonnine proviene tutta da fonti rinnovabili certificate e questo rappresenta un plus importantissimo che trasferiamo alla struttura ospitante. Ma vale la pena elencare almeno cinque ragioni per cui un PDR può fare la differenza”.

Ue, Aidr: manifestazione d’interesse per programma Anno europeo competenze

Ue, Aidr: manifestazione d’interesse per programma Anno europeo competenzeRoma, 11 mag. (askanews) – L’Italia ha bisogno di competenze e professionalità che siano in grado di guidare un processo di crescita sostenibile, in termini ambientali, economici e sociali. Nel nostro Paese è stimato un fabbisogno al 2025 da parte delle imprese e delle pubbliche amministrazioni pari a 2,2 – 2,4 milioni di lavoratori con requisiti digitali e verdi. Tuttavia, mancano le competenze. È una delle frasi più ricorrenti in cui ci s’imbatte quando s’affronta il tema del lavoro e della formazione.

Questa volta a far scattare l’allarme è uno studio della Commissione europea: il 77% delle aziende, infatti, afferma che ha grandi difficoltà ad assumere candidati con le competenze adeguate. Un problema da affrontare non solo nella fase d’ingresso nel mondo del lavoro, ma anche e soprattutto durante la vita professionale. In un contesto economico e tecnologico in continua evoluzione, diventa fondamentale aggiornarsi continuamente per rimanere al passo. È da questi presupposti che la Fondazione Aidr, in collaborazione con Parlamento e Commissione europea, ha annunciato nel corso della Festa dell’Europa, alla presenza del ministro per le Politiche europee, Raffaele Fitto, la pubblicazione della “manifestazione d’interesse per l’individuazione di partner pubblici e privati per la realizzazione, sul territorio nazionale, del programma dell’anno europeo delle competenze”. “Oggi non c’è settore che non sia soggetto a volatilità. Specie dopo la pandemia, le aspettative dei dipendenti e le esigenze sociali sono in continua evoluzione e rendono sempre più necessaria una trasformazione organizzativa dei luoghi di lavoro – ha dichiarato Mauro Nicastri, Presidente Fondazione Aidr -. La manifestazione d’interesse che abbiamo presentato nel corso della Festa dell’Europa arriva dopo mesi di costante coinvolgimento, ascolto e dialogo della società civile sul territorio e sul web a dimostrazione che senza un programma concreto sulle competenze digitali le ricadute peggiori saranno sui lavoratori. Questa iniziativa ha come obiettivo principale provare a fare rete tra soggetti pubblici per soddisfare il fabbisogno al 2025 da parte delle imprese e delle pubbliche amministrazioni ed evitare che nei prossimi anni molti cittadini possano perdere il posto di lavoro”.

Il testo della manifestazione d’interesse è consultabile sul link: https://www.aidr.it/wp-content/uploads/2023/05/Manifestazione-dinteresse-per-partnership-anno-europeo-competenze.pdf

Bankitalia: banche “stabilizzatore” durante tensioni su titoli Stato

Bankitalia: banche “stabilizzatore” durante tensioni su titoli StatoRoma, 11 mag. (askanews) – Nelle fasi di tensione le banche tendono a svolgere un ruolo di “stabilizzatore” sul mercato dei titoli di Stato, assicurazioni e fondi pensione hanno reazioni “molto contenute”, laddove altre tipologie di investitori istituzionali, come i fondi comuni e i fondi più speculativi, tra cui i fondi hedge hanno comportamenti prociclici, cioè accentuano la tendenza già in corso. Lo uno studio (“Comportamento degli investitori in condizioni di stress: evidenze dal mercato dei titoli di stato italiani”) pubblicato nella collana Mercati, infrastrutture e sistemi di pagamento della Banca d’Italia.

“Basandosi sui dati dei primary dealer, lo studio confronta il modo in cui le diverse tipologie di investitori in titoli di Stato italiani reagiscono a un rialzo dei tassi d’interesse e fornisce nuove evidenze sul ruolo svolto da soggetti non bancari, oltre che dalle banche. L’analisi copre i sette anni compresi tra il 2014 e il 2020, che includono episodi di elevato stress finanziario – si legge – come le turbolenze del maggio 2018 e quelle dovute alla pandemia di Covid-19 nel marzo 2020”. “Le evidenze raccolte – prosegue l’analisi – indicano che le reazioni degli investitori alle variazioni di rendimento si differenziano a seconda del settore di appartenenza. I fondi comuni e quelli speculativi (hedge fund) tendono a rispondere in modo prociclico, ossia acquistano titoli quando i prezzi salgono (e viceversa), mentre le banche non lo fanno, svolgendo così un ruolo stabilizzatore sul mercato. Altri operatori non bancari, come le imprese assicurative, i fondi pensione e i soggetti non finanziari, tendono a reagire alle variazioni dei tassi d’interesse in modo molto contenuto”.

Papa Francesco: migrazioni frutto di guerre e disastri ambientali

Papa Francesco: migrazioni frutto di guerre e disastri ambientaliCittà del Vaticano, 11 mag. (askanews) – I flussi migratori dei nostri giorni “sono espressione di un fenomeno complesso e articolato, la cui comprensione esige l’analisi attenta di tutti gli aspetti che caratterizzano le diverse tappe dell’esperienza migratoria, dalla partenza all’arrivo, incluso un eventuale ritorno”. Lo scrive Papa Francesco nel suo Messaggio per la 109.ma Giornata Mondiale del Migrante e del Rifugiato, che sarà celebrata domenica 24 settembre 2023, sul tema: “Liberi di scegliere se migrare o restare”.

“Migrare – afferma il Papa – dovrebbe essere sempre una scelta libera, ma di fatto in moltissimi casi, anche oggi, non lo è. Conflitti, disastri naturali, o più semplicemente l’impossibilità di vivere una vita degna e prospera nella propria terra di origine costringono milioni di persone a partire”. Lo stesso pontefice ricorda come già nel 2003, San Giovanni Paolo II affermava che “costruire condizioni concrete di pace, per quanto concerne i migranti e i rifugiati, significa impegnarsi seriamente a salvaguardare anzitutto il diritto a non emigrare, a vivere cioè in pace e dignità nella propria Patria”.

“Persecuzioni, guerre, fenomeni atmosferici e miseria sono tra le cause più visibili delle migrazioni forzate contemporanee. – aggiunge Francesco nel suo messaggio – I migranti scappano per povertà, per paura, per disperazione. Al fine di eliminare queste cause e porre così termine alle migrazioni forzate è necessario l’impegno comune di tutti, ciascuno secondo le proprie responsabilità. Un impegno che comincia col chiederci che cosa possiamo fare, ma anche cosa dobbiamo smettere di fare. Dobbiamo prodigarci per fermare la corsa agli armamenti, il colonialismo economico, la razzia delle risorse altrui, la devastazione della nostra casa comune”.

Fontana: in Paese civile non si devono fare raffronti su numeri stupri

Fontana: in Paese civile non si devono fare raffronti su numeri stupriRoma, 11 mag. (askanews) – “L’insicurezza è soprattutto percepita e mi permetto di dire che anche se gli stupri si sono ridotti del 39%, credo che in un Paese civile non si possa fare il raffronto fra 107 stupri e 87 stupri, in un Paese civile gli stupri non dovrebbero esserci, punto”. Così il presidente della Regione Lombardia, Attilio Fontana, a Radio Anch’io, su Radio1.

“Quindi fin tanto che ce ne sarà uno la sicurezza percepita rimarrà sempre poco percepita perché una ragazza non sa se sarà lei la sfortunata di quell’unico stupro che si verifica in un paese. Noi dobbiamo fare in modo che le nostre ragazze, le nostre mogli possano circolare in assoluta certezza perché è un loro diritto”, ha aggiunto. Il governatore della Lombardia ha poi espresso soddisfazione per l’incontro con il ministro Piantedosi che ha grantito l’invio di 430 nuovi agenti di polizia, “un messaggio importante anche ai fini della percezione della sicurezza perché vedere una divisa in strada è rassicurante”.

Giornata infermiere, Nursind: per 1 italiano su 2 figura di alto valore

Giornata infermiere, Nursind: per 1 italiano su 2 figura di alto valoreRoma, 11 mag. (askanews) – “Nella Giornata internazionale dell’infermiere cadono anche i 25 anni di vita del nostro sindacato che ha sempre lavorato con impegno e dedizione per valorizzare i contenuti umani e professionali della categoria”. Lo ricorda, alla vigilia della ricorrenza, il segretario nazionale del Nursind, Andrea Bottega. “Si tratta – aggiunge – di un patrimonio del quale gli italiani riconoscono l’alto valore sociale e tecnico, ma anche le difficoltà e i problemi, come dimostra proprio una ricerca demoscopica che il sindacato stesso ha commissionato a Swg per l’occasione”.

Secondo l’indagine, un intervistato su due ha ben chiaro il ruolo dell’infermiere tant’è che tra gli elementi positivi spiccano la possibilità di aiutare concretamente le persone, evidenziato dal 50% del campione, e l’alto valore sociale della professione (47%). Non mancano però le note dolenti. A cominciare dai i turni di lavoro, indicati come il principale fattore negativo dal 40% dei cittadini, mentre il 39% ne evidenzia il gravoso impegno fisico e mentale. Inoltre, soprattutto i giovani non vedono di buon occhio il percorso di studi, troppo lungo per il 18%, soprattutto in rapporto alla scarsa autonomia decisionale in ambiente lavorativo, denunciata sempre dal 18% dei ragazzi. C’è poi il nervo scoperto dell’appetibilità della professione: oltre 2 italiani su 3 supporterebbero la scelta di una persona cara di iscriversi al corso di laurea in Infermieristica, ma il dato, come evidenzia Swg, è in sensibile calo rispetto all’indagine Censis condotta nel 2012: -15%, che diventa -18% tra i più giovani. Le basse retribuzioni, infine, sono una piaga per il 58% degli italiani.

Quanto alla contrarietà espressa dal 40% degli intervistati rispetto all’esercizio della libera professione, secondo il segretario Nursind “tradisce soltanto un attaccamento della gente alla sanità pubblica e alle sue figure di riferimento. Non a caso, infatti, oltre metà del campione non esclude più autonomia decisionale e maggiori competenze per gli infermieri e il 62% fruirebbe anche delle nostre prestazioni a pagamento. A dimostrazione – conclude Bottega – di una professionalità ampiamente riconosciuta e percepita, soprattutto su prestazioni e medicazioni che non abbiano a che fare con diagnosi e prescrizioni terapeutiche”.

Sicurezza, Sala: Piantedosi presente, ora più agenti a Milano

Sicurezza, Sala: Piantedosi presente, ora più agenti a MilanoMilano, 11 mag. (askanews) – Il ministro dell’Interno, Matteo Piantedosi, “è presente” e “ieri ha detto delle parole di chiarezza” sulla sicurezza a Milano, “poi serve più presenza in zone come la stazione Centrale, con forze di polizia che di notte girano”. Lo ha detto il sindaco del capoluogo lombardo, Giuseppe Sala, intervenendo a Rai Radio 1. “C’è anche un problema di recupero sociale di quel degrado. Dietro c’è un disagio e qualcosa che va curato, non c’è solo il tema della repressione ma di un mondo degradato che va assistito. Servono più assistenti sociali, ci stiamo alleando con associazioni come i City Angels che fanno questo di lavoro” ha aggiunto.

Zelensky: per la controffensiva ci serve più tempo

Zelensky: per la controffensiva ci serve più tempoRoma, 11 mag. (askanews) – L’attesa controffensiva ucraina per liberare i territori occupati e respingere le truppe russe oltre i confini non è ancora iniziata. Kiev ha bisogno di “un po più di tempo” e necessita che sia completata la consegna degli armamenti promessi dall’Occidente. Il rischio di gravi perdite umane, ha avvertito oggi il presidente Volodymyr Zalensky, è troppo alto, al punto da rappresentare in prospettiva un errore imperdonabile. “Con quello che abbiamo, possiamo andare avanti e avere successo”, ha detto in un’intervista ad alcune emittente europee, tra cui la Bbc. “Ma perderemmo molte persone. Penso che sia inaccettabile”, ha spiegato dal suo quartier generale nella capitale ucraina. “Quindi dobbiamo aspettare. Abbiamo ancora bisogno di un po più di tempo”.

Quando e dove avverrà la controffensiva ucraina è un segreto. Le forze russe hanno rafforzato le loro difese su una linea del fronte lunga 1.450 km che va dalle regioni orientali di Luhansk e Donetsk a Zaporizhzhia e Kherson a sud. Il presidente ha descritto le brigate da combattimento ucraine, alcune delle quali addestrate dai paesi Nato, come “pronte”, ma ha precisato che l’esercito ha ancora bisogno di “alcune cose”, compresi i veicoli blindati che “arrivano in lotti”. Zelensky, tuttavia, ha espresso fiducia nel fatto che l’esercito ucraino possa avanzare, avvertendo al contempo sui rischi di un “conflitto congelato” che – ha sottolineato – era ciò su cui la Russia “contava”. Il capo di Stato ucraino ha quindi escluso, ancora una volta, eventuali colloqui con la controparte riguardo a presunte concessioni territoriali, dopo che il presidente Vladimir Putin ha dichiarato l’annessione di quattro regioni parzialmente occupate dalle sue forze. “Tutti avranno un’idea”, ha commentato Zelensky. Ma “non possono fare pressione sull’Ucraina affinché si arrenda sui territori. Perché un paese del mondo dovrebbe dare a Putin il suo territorio?” ha chiesto, escludendo nello stesso tempo il timore di perdere il supporto degli Stati Uniti nel caso in cui il presidente Joe Biden, che ha promesso di sostenere l’Ucraina per tutto il tempo necessario, non sarà rieletto nel 2024 alla presidenza degli Stati Uniti. “Credo che vinceremo per allora”, ha aggiunto.

Forum Confindustria Romania: Sfidare il presente, adattarsi al futuro

Forum Confindustria Romania: Sfidare il presente, adattarsi al futuroRoma, 11 mag. (askanews) – Innovazione, nuove tecnologie, intelligenza artificiale, ChatGPT, transizione digitale ed ecologica. Sono questi i temi che verranno affrontati nel 12esimo Forum economico di Confindustria Romania che si intitola “Sfidare il presente, adattarsi al futuro” e che si svolgerà a Bucarest il 17 maggio quando i maggiori investimenti italiani in Romania si riuniranno per l’atteso evento che nelle scorse edizioni, ha ospitato figure istituzionali di massimo rilievo come il presidente della Repubblica italiana Giorgio Napolitano, il presidente Sergio Mattarella, economisti come Giulio Tremonti, esperti di Relazioni internazionali come il professor Vittorio Emanuele Parsi e molti altri.

La possibilità di accedere a nuove e attendibili prospettive sull’Innovazione tecnologica, il sapiente utilizzo della tecnologia digitale per migliorare la produttività e la qualità del servizio verso le aziende associate e verso chiunque voglia interagire economicamente tra più Paesi: sono solo alcuni degli argomenti che verranno dibattuti durante il Forum approfondendo i risvolti e le conseguenze che le innovazioni e le nuove scoperte tecnologiche possono avere sul mondo delle imprese e sul tessuto sociale, sulle competenze e sulla forza lavoro, sulle istituzioni e sulle normative, guardando al futuro e alle prospettive che ci attendono. Confindustria Romania ha maturato in 20 anni di attività una comprensione approfondita dei processi associativi, economici, produttivi e relazionali delle imprese, nonché una capacità di innovare e adattarsi rapidamente ai cambiamenti delle loro esigenze, spesso legate a fattori imprevisti e inaspettati, come il passato contesto pandemico o l’attuale conflitto in Ucraina.

“Il 17 maggio è una data che coinciderà con l’anniversario dei nostri 20 anni di vita associativa, John Fitzgerald Kennedy citava ‘Il futuro non è un regalo, è una conquista’, ispirandoci a queste parole, durante lo svolgimento del Forum, avvieremo la conquista del nostro prossimo futuro, consolidando ulteriormente la nostra Confindustria Romania non solo come la più grande componente del Sistema Confindustria nell’Est Europa, ma anche come una delle Confindustrie più moderne e lungimiranti. Disporre della lungimiranza, in un’Associazione come la nostra, è determinante per affrontare la transizione digitale, in quanto è ciò che determina il successo o il fallimento di questo processo”, ha affermato il presidente di Confindustria Romania, Giulio Bertola presentando l’evento. Tra gli ospiti l’ambasciatore d’Italia in Romania Alfredo Maria Durante Mangoni, la presidente di Confindustria Est Europa Maria Luisa Meroni, il ministro della Ricerca, dell’innovazione e della digitalizzazione romeno Sebastian Burduja, il presidente di Erg e del Sole24ore Edoardo Garrone. Parteciperanno al dibattito moderato da askanews il presidente dell’Italian Institute for Future Studies Roberto Paura, l’onorevole Alfonso Pecoraro Scanio, presidente della Fondazione UniVerde, Andrea Allocco Ad di Technology Reply e Radu Stanescu, membro dello European Cybersecurity Competence Center.

Molto attesa anche la presentazione dell’innovativo Progetto “Confindustria Romania nel Futuro” che il presidente Bertola annuncerà al termine della parte congressuale. L’ambizioso Progetto confindustriale punta a potenziare e modernizzare l’interazione economica tra le imprese italiane e quelle romene, cambiando gli attuali paradigmi relazionali, riducendo le distanze tra Paesi e ottimizzando i costi.

Qin Gang a Parigi: Europa abbia “autonomia strategica” (dagli Usa)

Qin Gang a Parigi: Europa abbia “autonomia strategica” (dagli Usa)Roma, 11 mag. (askanews) – La Cina cerca di rafforzare i suoi agganci con l’Europa, sostenendo con gli interlocutori del Vecchio Continente che devono perseguire una linea di “autonomia strategica” rispetto agli Stati uniti. Dopo la visita in Germania, Qin Gang – il ministro degli Esteri – è andato a Parigi per chiedere alla Francia di rafforzare la cooperazione nell’affrontare “le sfide globali”. Un richiamo che non cade inascoltato a Parigi, dove ancora risuonano le parole del presidente Emmanuel Macron il quale, di ritorno da Pechino ad aprile, disse che l’Europa non può essere “vassalla” degli Stati uniti, in riferimento alla questione di Taiwan.

Qin ha incontrato ieri la ministra degli Esteri transalpina Catherina Colonna e le ha detto: “La Cina ha sempre visto l’Europa come un partner strategico globale e ha sempre espresso un chiaro sostegno agli sforzi dell’Europa per rafforzare l’autonomia strategica e il suo ruolo attivo sulla scena internazionale”.”Le relazioni Cina-Ue – ha continuato – “non dovrebbero né prendere di mira, essere collegate o essere limitate da una terza parte”. Pur non citati esplicitamente, il riferimento del ministro degli Esteri cinese è evidentemente agli Stati uniti che, con la crisi ucraina, hanno rafforzato fortemente il loro grip sull’Europa e, nel contempo, mentre stanno attuando in Asia orientale un irrobustimento militare e diplomatico che punta al contenimento dell’ascesa politica della Cina.

Colonna si è mantenuta prudente, affermando che la Francia è pronta a rafforzare la comunicazione con Pechino su importanti questioni internazionali e regionali, come l’Ucraina, e favorevole a “trovare un terreno più comune”, secondo quanto ha verbalizzato il ministero degli Esteri cinese. Ha anche affermato che Pechino ha un “ruolo importante” nella ricerca di una via d’uscita diplomatica alla guerra ucraina e ha, inoltre, ha esortato la Cina a intervenire nella “grave” proliferazione nucleare in Iran e Corea del Nord. Qin dal canto suo ha anche assicurato che la Cina si ritiene impegnata per una soluzione politica della guerra in Ucraina e ha affermato continuerà a comunicare con tutte le parti e che svolgerà un ruolo costruttivo. Una posizione che era stata già chiaramente manifestata durante la visita di Macron a Pechino, quando lo stesso presidente francese aveva detto al leader cinese Xi Jinping che “conta su di lui” per far ragionare il leader russo Vladimir Putin.

La Cina ha annunciato che un suo inviato si recherà in Ucraina dopo che Xi e il leader di Kiev Volodymyr Zelensky hanno avuto il loro primo colloquio telefonico dall’inizio dell’invasione russa. A Parigi, non a caso, Qin ha incontrato anche il consigliere del presidente Macron, Emmanuel Bonne, che sarebbe stato incaricato di essere l’uomo di contatto con Pechino per la questione ucraina. Il tono del colloquio tra Qin e Colonna è stato certamente più caloroso di quello riscontrato nel vertice tra il ministro cinese con la sua omologa tedesca Annalena Baerbock, “rovinato” in realtà dalla cancellazione annunciata lunedì della visita del ministro delle Finanze tedesco Christian Lindner a Pechino da parte cinese, a parole per sopravvenuti impegni del ministro delle Finanze cinese Liu Kun, ma molto più verosimilmente per la posizione pro-Taiwan del partito di Lindner. Ciò non toglie che anche a Berlino l’appello cinese a un’”autonomia strategica” dell’Europa dagli Stati uniti trovi orecchie attente.

Il rapporto della Cina con l’Europa è a uno snodo fondamentale e, in questo senso, investe anche l’Italia, unico paese del G7 e primo paese tra i fondatori dell’Unione europea ad aver sottoscitto nel 2019 il memorandum d’intesa sull’Iniziativa Belt and Road, la “nuova Via della Seta” sostenuta da Xi, provocando l’ira statunitense. La presidente del Consiglio Giorgia Meloni – che era stata contraria all’accordo sottoscritto dal governo giallo-verde guidato da Giuseppe Conte – si trova di fronte a un bivio: entro fine anno si dovrà decidere se rinnovare l’accordo o farlo morire alla sua scadenza con l’inizio del 2024. Ieri, da Praga, ha detto che si tratta di “una decisione che ancora non abbiamo preso, è un dibattito aperto sul quale gli attori da coinvolgere debbano essere molti e a vari livelli: il Parlamento, compreso” perché si trattsa di una questione “delicata” che “oggi va maneggiata con molta attenzione perchè è una situazione che riguarda molte dinamiche internazionali”.