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Di Maio possibile inviato speciale Ue per il Golfo Persico, la Lega (e non solo) insorge: scelta oltraggiosa

Di Maio possibile inviato speciale Ue per il Golfo Persico, la Lega (e non solo) insorge: scelta oltraggiosaRoma, 23 apr. (askanews) – A quanto pare – sono indiscrezioni stampa confermate indirettamente dalle reazioni politiche – l’ex ministro degli Esteri grillino Luigi Di Maio è stato indicato dall’Alto rappresentante dell’Unione europea per gli affari esteri Josep Borrell come inviato Ue per il Golfo Persico. La Lega (e non solo) è letteralmente insorta contro Bruxelles, gridando all’oltraggio. Anche se non tutto è ancora certo: “Per quanto riguarda l’inviato speciale dell’UE per il Golfo, non abbiamo annunciato nulla. La procedura per la scelta e la nomina dell’inviato non è ancora stata completata e, poiché questa procedura è una questione interna riservata al Consiglio, non la commenteremmo pubblicamente, né parteciperemmo alle speculazioni dei media”, ha riferito l’Ufficio del portavoce dell’Alto rappresentante dell’Unione per gli affari esteri Josep Borrell, interpellato sulla notizia anticipata dal Corriere sull’indicazione dell’ex ministro degli esteri Luigi Di Maio. “Comunicheremo su questa posizione una volta che tutte le decisioni saranno state finalizzate e adottate” ha aggiunto la stessa fonte.

Ma la possibilità, comunque, ha già fatto scattare le reazioni politiche nostrane. “Gli italiani hanno votato: hanno scelto e continuano a scegliere il centrodestra, non sinistra o grillini. Quella di Bruxelles è una indicazione vergognosa, un insulto all’Italia ed a migliaia di diplomatici in gamba”, così fonti della Lega hanno commentato subito le indiscrezioni stampa, per poi ribadirle. “La scelta di Josep Borrell di indicare, in una lettera inviata agli Stati membri, Luigi Di Maio per l’incarico di inviato Ue per il Golfo Persico, è politicamente oltraggiosa”, così in una nota i senatori della Lega in commissione Esteri e Difesa Marco Dreosto, Andrea Paganella e Stefania Pucciarelli. “Una decisione che – aggiungono i senatori leghisti – rappresenta, inoltre, un affronto alla volontà degli italiani che lo scorso 25 settembre si sono chiaramente espressi scegliendo il centrodestra e non grillini o Dem”. “Inaccettabile che Bruxelles indichi Di Maio come inviato speciale dell’Ue per il Golfo Persico. Abbiamo fior fiore di diplomatici in Italia, ma in Europa che fanno? Nonostante la scelta democratica di milioni di italiani per un governo di centrodestra, i burocrati si ostinano a pescare dal mazzo di grillini e Pd. È semplicemente vergognoso”, così in una nota il deputato della Lega e vicesegretario del partito Andrea Crippa, membro della commissione Affari Esteri. Altrettanto forte la critica del forzista Maurizio Gasparri: “L’ipotesi di Borrell, alto esponente Ue, che definisce Di Maio adatto a fare il rappresentante europeo nel Golfo è assurda e vergognosa. Squalifica chi la propone e l’Unione europea stessa. Di Maio è del tutto inadeguato”, lo dichiara il senatore di Forza Italia Maurizio Gasparri, aggiungendo: “Il solo fatto di prenderlo in considerazione mette nel ridicolo chi lo fa. Basta con questi incapaci acchiappa poltrone. Di Stefano grillino ex sottosegretario avrebbe avuto un incarico violando le leggi sul conflitto di interessi. E ora Di Maio ambisce a ruoli che non è in grado di svolgere. Chi può impedisca questo sconcio. Lo diremo in tutte le sedi. Il Golfo richiede persone serie non nullità come Di Maio”. Il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, intervenuto a Mezz’Ora In più su Rai Tre, per quanto non entusiasta, stempera: quella di indicare Luigi Di Maio come inviato dell’Unione europea nel Golfo “è una scelta di Borrell, legittima, ma non è Di Maio il candidato del governo italiano. Si era candidato prima della nascita del governo”. Quindi “è una scelta dell’Alto rappresentante, non è una scelta del governo italiano, è nelle sue facoltà”. Commenti positivi alla scelta arrivano sparuti. “Se la notizia sarà confermata, faccio i migliori auguri di buon lavoro a Luigi Di Maio nel suo nuovo incarico di inviato Ue nel golfo. L’ho apprezzato come vicepresidente della Camera e nello stile osservato da ministro di governi che ho sempre frontalmente avversato”, così su Twitter Gianfranco Rotondi, presidente di “Verde è Popolare”. “Buon lavoro a Luigi Di Maio scelto da Borrell come delegato dell”UE per il Golfo. Avere un italiano li è sempre una buona notizia per il nostro Paese”, lo scrive sui social il deputato di Azione – IV Ettore Rosato. “Se l’Europa sceglie un italiano come proprio inviato speciale è senz’altro una buona notizia per il Sistema Paese. A meno che non vogliamo esportare ancora una volta le nostre piccole beghe a livello comunitario”, ha sottolineato il senatore Pier Ferdinando Casini, concludendo: “Buon lavoro al nostro ex ministro degli Esteri, Luigi Di Maio”.

Fini: Meloni dica che libertà e uguaglianza sono valori antifascisti

Fini: Meloni dica che libertà e uguaglianza sono valori antifascistiRoma, 23 apr. (askanews) – “Io credo che tutti debbono fare quello che è in loro potere per evitare che anche l’anno venturo e gli anni successivi il 25 aprile sia ancora occasione di polemiche. E se lo deve chiedere soprattutto la destra, perché la destra oggi governa in prima persona, forte anche di un suffragio elettorale indiscutibile e soprattutto perché buona parte della polemica deriva dal fatto che, secondo molti, la destra attuale non avrebbe fatto i conti a sufficienza con il fascismo. Allora io spero che Giorgia Meloni voglia cogliere questa occasione del 25 aprile per dire senza ambiguità e senza reticenze che la destra i conti col fascismo li ha fatti fino in fondo, e senza infingimenti, quando è nata Alleanza nazionale, che condannò il fascismo”. Lo ha detto l’ex leader di Alleanza nazionale Gianfranco Fini, intervistato da Lucia Annunziata a “Mezz’ora in più” su Raitre.

“Giorgia Meloni – ha sottolineato Fini – dica, perché so che ne è convinta, che libertà, giustizia sociale, uguaglianza sono valori democratici, sono i valori della Costituzione, sono valori antifascisti. Non capisco la ritrosia nel pronunciare questo aggettivo”.

Il Consorzio Aceto Balsamico di Modena Igp compie trent’anni

Il Consorzio Aceto Balsamico di Modena Igp compie trent’anniMilano, 23 apr. (askanews) – Il Consorzio Aceto Balsamico di Modena Igp compie trent’anni: costituitosi nel 1993 con appena 12 produttori, il Consorzio dell’Aceto Balsamico di Modena oggi conta 49 soci. “Celebriamo un successo che nessuno trent’anni fa avrebbe mai immaginato e che si è tradotto in un valore importante per il nostro territorio e per la notorietà internazionale di Modena come simbolo dell’eccellenza agroalimentare” ha detto la presidente del Consorzio, Mariangela Grosoli nel corso dei festeggiamenti che si sono svolti nel Palazzo Ducale della città emiliana dove sono intervenuti, tra gli altri, il vicepresidente del Senato, Gian Marco Centinaio, il presidente della Commissione Agricoltura, Luca De Carlo, l’europarlamentare Paolo De Castro, oltre che il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, e il sindaco, Gian Carlo Muzzarelli.

Nel corso di un incontro dedicato alle prospettive di tutela ed evoluzione del sistema dei prodotti Dop e Igp, la presidente del Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena, Mariangela Grosoli, e il presidente del Consorzio Tutela Aceto Balsamico Tradizionale di Modena, Enrico Corsini, hanno annunciato la costituzione di un Consorzio di secondo livello tra le due realtà della Igp e della Dop, attraverso il quale i due enti opereranno insieme per il bene dei prodotti e del territorio. “L’esperienza del Consorzio è doppiamente felice – ha ricordato Bonaccini – in questi trent’anni ha saputo esaltare un prodotto unico al mondo e ha dimostrato come mettersi insieme e lavorare fianco a fianco sia la strada vincente per competere sui mercati internazionali”. “L’Aceto Balsamico di Modena è un elemento identitario del nostro territorio, parte della storia non solo gastronomica della città” ha spiegato Muzzarelli, sottolineando che “uno dei punti fondamentali della rinascita turistica della nostra città e di tutto il territorio provinciale è del resto legato all’enogastronomia”.

Lungo questi tre decenni molto è stato fatto a livello nazionale, comunitario e internazionale, sia dal punto di vista della promozione che da quello della tutela dei marchi e della denominazione. Il successo del prodotto a livello globale ha fatto sì che divenisse un prodotto particolarmente imitato spingendo il Consorzio ad attivarsi anche sotto il profilo legale. “Le eccellenze agroalimentari sono una risorsa non solo per i singoli produttori ma per tutto il sistema-Italia” ha dichiarato Centinaio, continuando “per questo abbiamo il dovere di tutelarle: i prodotti Dop e Igp sono unici per la qualità, la tradizione e per il loro legame con il territorio”. Al termine dell’evento, è stato consegnato un riconoscimento ai dodici soci fondatori: Acetificio Pontiroli Artos, Aceto Balsamico del Duca di Adriano Grosoli, Azienda Agricola Manicardi, Bellei Luigi e Figli, Bertoni Sante, Carandini Emilio e C., Cesare Fiorucci, Elsa di Federzoni Sabrina ed Elena, Fattorie Giacobazzi, Gran Deposito Aceto Balsamico Giuseppe Giusti, Modenaceti e Monari Federzoni.

Dopo aver toccato il suo record storico nel 2021, con una produzione certificata che ha superato i 100 milioni di litri e oltre un miliardo di euro al consumo, nel 2022 l’intero comparto dell’Aceto Balsamico di Modena ha registrato una flessione del 5%. Oggi oltre il 90% della sua produzione viene esportata in 130 Paesi. Complessivamente, al mondo dell’Aceto Balsamico di Modena appartengono 95 cantine, 47 concentratori, 79 acetaie e 174 confezionatori, con oltre mille addetti. Cifre che lo collocano come il primo ambasciatore del Made in Italy per l’export e nella top five delle specialità alimentari Dop e Igp italiane, al fianco delle Dop Grana Padano, Parmigiano Reggiano, Prosciutto di Parma e Mozzarella di Bufala Campana.

Sudan, Crosetto: avviata l’operazione di evacuazione degli italiani

Sudan, Crosetto: avviata l’operazione di evacuazione degli italianiRoma, 23 apr. (askanews) – “La Difesa è in costante contatto con la Presidenza del Consiglio, la Farnesina e l’Autorità delegata, rendendo disponibile ogni assetto utile a mettere in sicurezza, e poi portare in salvo, tutti i nostri connazionali presenti in Sudan”.

Così il Ministro della Difesa Guido Crosetto, che segue costantemente tutte le operazioni, e che ha aggiunto: “La Difesa monitora, in costante coordinamento con gli altri organi dello Stato e i partner internazionali, la preoccupante situazione in essere a Khartum che cambia in continuazione. Le attività di evacuazione dei nostri connazionali sono coordinate dal comando operativo di vertice interforze”. “Sono già decollati due C130 dell’Aeronautica militare alle 13,55 ora italiana da Gibuti alla volta di Khartum con a bordo personale delle forze speciali dell’Esercito Italiano e dei Carabinieri – annuncia – La sicurezza degli aeroporti è assicurata dai fucilieri dell’aria dell’aeronautica militare”.

Sono in totale “circa 200 le persone che dovranno essere evacuate dai nostri militari” dal Sudan, ha precisato il ministro degli Esteri Antonio Tajani. Si tratta di “140 italliani, civili, che devono essere evacuati. Il punto di incontro è l’ambasciata italiana che è pienamente operativa. Più ci sono dei cittadini svizzzeri, la Nunziatura apostolica, e un’altra ventina di cittadini europei”. L’operazione, ha aggiunto, si concluderà “mi auguro nelle prossime ore”.

25 aprile, Fini: Meloni chiuda i conti e dica che libertà e uguaglianza sono valori antifascisti

25 aprile, Fini: Meloni chiuda i conti e dica che libertà e uguaglianza sono valori antifascistiRoma, 23 apr. (askanews) – “Io credo che tutti debbano fare quello che è in loro potere per evitare che anche l’anno venturo e gli anni successivi il 25 aprile sia ancora occasione di polemiche. E se lo deve chiedere soprattutto la destra, perché la destra oggi governa in prima persona, forte anche di un suffragio elettorale indiscutibile e soprattutto perché buona parte della polemica deriva dal fatto che, secondo molti, la destra attuale non avrebbe fatto i conti a sufficienza con il fascismo. Allora io spero che Giorgia Meloni voglia cogliere questa occasione del 25 aprile per dire senza ambiguità e senza reticenze che la destra i conti col fascismo li ha fatti fino in fondo, e senza infingimenti, quando è nata Alleanza nazionale, che condannò il fascismo”. Lo ha detto l’ex leader di Alleanza nazionale Gianfranco Fini, intervistato da Lucia Annunziata a “Mezz’ora in più” su Raitre.

“Giorgia Meloni – ha sottolineato Fini – dica, perché so che ne è convinta, che libertà, giustizia sociale, uguaglianza sono valori democratici, sono i valori della Costituzione, sono valori antifascisti. Non capisco la ritrosia nel pronunciare questo aggettivo”.

Sudan, scatta il salvataggio internazionale. In corso l’operazione per evacuare gli italiani

Sudan, scatta il salvataggio internazionale. In corso l’operazione per evacuare gli italianiRoma, 23 apr. (askanews) – In Sudan la situazione dei combattimenti peggiora ed è scattata l’operazione di salvataggio internazionale, i cittadini di altri Paesi stanno lasciando il Paese. Già evacuata dalle forze speciali Usa l’ambasciata americana a Khartoum, mentre è in corso l’operazione per evacuare gli italiani.

“I nostri connazionali in Sudan sono stati tutti contattati dall’Unità di crisi. Sono stati chiamati uno per uno. Stanno tutti bene e raggiungeranno la nostra ambasciata”, ha detto il ministro degli Esteri, Antonio Tajani, parlando a margine della sua visita al Salone del Mobile di Milano. “Siamo mobilitati per mettere in sicurezza tutti nostri concittadini a Khartoum, la nostra ambasciata sarà il punto di raccolta. Dopodiché faremo in modo di poterli mettere in sicurezza”, ha aggiunto Tajani. Intervistato al TG1, Tajani ha poi spiegato: “La nostra ambasciata ha chiamato a raccolta tutti i nostri connazionali che intendono partire proprio nella sede della rappresentanza diplomatica. L’appuntamento era per le 12 e molti dei nostri connazionali sono arrivati e anche qualche cittadino di altri paesi europei. Siamo intervenuti anche per aiutare l’evacuazione della nunziatura apostolica”. “Poi naturalmente – ha aggiunto – l’operazione sarà tutta militare. I C-130 che arrivano da Gibuti dovranno atterrare a Karthoum e, come stanno facendo gli aerei militari di altri paesi, prenderanno i nostri concittadini e li porteranno di nuovo a Gibuti. I dettagli dell’operazione per garanzia dei nostri militari e concittadini dovranno rimanere riservati per evitare rischi”. In Sudan, infatti “la situazione rimane complicata. Sono in contatto sia col Presidente che col Generale capo dei ribelli. Li ho ringraziati per la tregua e ho chiesto loro di garantire a tutti i cittadini italiani di poter lasciare la città di Karthoum. Ho già ricevuto risposta positiva dal presidente e questo ci deve far ben sperare”, ha spiegato Tajani al TG1, ribadendo: “La situazione è complicata ma il governo sta facendo tutto ciò che è necessario. Ministero degli esteri, ministero della Difesa, Presidenza del Consiglio, intellligence siamo tutti mobilitati per garantire la sicurezza degli italiani. Il Presidente del Consiglio è informata costantemente da me. Speriamo che il caso si risolva positivamente”.

Anche gli altri Paesi stanno organizzando i piani di evacuazione dei loro connazionali. Forze speciali americane hanno già evacuato il personale dell’ambasciata Usa in Sudan. Lo ha confermato il presidente Joe Biden. “Oggi su mio ordine – ha spiegato in una nota – le forze armate degli Stati Uniti hanno condotto un’operazione per estrarre il personale governativo americano da Khartoum”. Secondo quanto riferiscono i media Usa l’operazione sarebbe stata condotta da un centinaio di membri delle forze speciali coordinate dal comando delle forze Usa in Africa e dal Dipartimento di Stato. Il segretario Antony Blinken ha spiegato che i combattimenti in corso erano diventati “un inaccettabile rischio per il personale della nostra ambasciata. Sospendere le operazioni in una delle nostre ambasciate è sempre una decisione difficile, ma la sicurezza del nostro personale è la mia prima responsabilità”.

Le forze ucraine avanzano a Kherson e hanno raggiunto la riva sinistra del fiume Dnepr

Le forze ucraine avanzano a Kherson e hanno raggiunto la riva sinistra del fiume DneprMilano, 23 apr. (askanews) – Le forze ucraine, secondo quanto riportato dall’Istituto per lo studio della guerra (Isw), hanno raggiunto la riva sinistra del fiume Dnepr della regione di Kherson. In particolare si specifica che i “corrispondenti militari” russi hanno fornito “ampie riprese video e messaggi di testo” che confermerebbero questo avanzamento.

Un filmato geolocalizzato pubblicato da un blogger di guerra russo il 22 aprile mostra che le forze ucraine hanno stabilito posizioni sulla riva del fiume Dnipro a nord di Oleshky (7 km a sud-ovest della città di Kherson) e sono avanzate fino alla periferia settentrionale dell’insediamento sull’autostrada E97, così come a ovest di Dachi (10 km a sud della città di Kherson). Questo filmato indica anche che le forze russe potrebbero non controllare le isole nei fiumi Kinka e Chaika a meno di mezzo chilometro a nord delle posizioni ucraine vicino al ponte Antonivsky. I milblogger russi hanno affermato il 20 e 22 aprile che le forze ucraine hanno mantenuto per settimane posizioni nell’Oblast di Kherson sulla sponda orientale, stabilito linee di rifornimento stabili per queste posizioni e condotto regolarmente sortite nell’area, il che indica una mancanza di controllo russo sull’area. La mappa di battaglia di un altro milblogger ha affermato che le forze russe non controllano alcune isole del delta del fiume Dnipro a sud-ovest della città di Kherson a partire dal 22 aprile, suggerendo possibili progressi ucraini su queste isole.

Santanchè difende la campagna del ministero del Turismo e la Venere influencer: è un’icona globale

Santanchè difende la campagna del ministero del Turismo e la Venere influencer: è un’icona globaleMilano, 23 apr. (askanews) – “Riguardo ai meme che circolano in rete mi sono fatta una risata. Ho scelto consapevolmente la Venere di Botticelli, un’icona conosciuta in tutto il mondo e simbolo della nostra italianità. È evidente che non la potevamo proporre nella campagna così com’è dipinta, perché uno degli obiettivi di questa campagna internazionale è quello di avvicinare i giovani, abbiamo quindi utilizzato strumenti e linguaggi a loro vicini”. Lo ha detto il ministro del Turismo Daniela Santanchè, intervenuta su Rtl 102.5 difendendo la campagna pubblicitaria del ministero del turismo, “Italia – Open to meraviglia”. Nella campagna voluta e realizzata dal ministero del Turismo e Enit, la celebre Venere del Botticelli è diventata un’influencer in abiti moderni, ritratta tra i luoghi più belli d’Italia, ad esempio a Venezia che indugia con lo smartphone in outfit elegante; a Roma, in bici, con dietro il Colosseo. Una campagna che però non è piaciuta a molti, scatenando critiche di “macchiettismo” e i meme sui social (complice Sgarbi con la sua definizione di “roba da Ferragni”).

“Nove milioni è il costo della campagna che faremo in tutto il mondo – ha aggiunto il ministro – ossia gli acquisti degli spazi negli aeroporti, nelle stazioni, nelle città, dagli Stati Uniti d’America all’India, fino a toccare tutti i Paesi e i continenti”. Prima tappa negli Emirati Arabi in occasione di Atm Dubai dall’1 al 4 maggio dove in oltre 500 metri quadrati verrà esportata l’eccellenza dell’italianità. “Come sempre, quando c’è malafede – aggiunge il ministro – vengono veicolate delle informazioni errate, lo fanno solo per avere qualcosa da dire. Non è che la campagna sia costata nove milioni, solo un cretino potrebbe pensare una cosa del genere. Non capisco la critica, la pizza è famosa in tutto il mondo, fa parte della dieta mediterranea e della nostra cucina, che è apprezzata, imitata e copiata in tutto il mondo. Forse viene criticata dalle persone un po’ snob e radical chic che mangiano caviale e salmone, ma la maggioranza degli italiani e dei tanti turisti che arrivano da ogni parte del mondo la apprezzano. Poi, per chi è abituato a bere champagne e a mangiare caviale capisco che la pizza sia un po’ pop”.

“Noi abbiamo il terzo brand al mondo: l’Italia. Lo dico sempre a tutti gli assessori al turismo e ai presidenti delle regioni. Quando andiamo all’estero – ha concluso Santanchè – dobbiamo promuovere l’Italia, poi le sue specificità. Chi viene dall’estero non conosce le nostre città, conosce l’Italia. Non credo sia un giusto metodo di comunicazione promuoverla diversamente, è come se la Coca-Cola promuovesse la caffeina, che è solo un ingrediente della ricetta. C’è voglia di Italia nel mondo. Finalmente il turismo, che è il settore che ha sofferto di più durante la pandemia, sta tornando ai numeri del 2019, un anno storico. Sono certa che il 2023 sarà l’anno del sorpasso di quell’anno pre-pandemico. I dati di Pasqua sono confortanti, in alcune regioni e città i dati del 2019 sono già stati superati. Questa tendenza mi dà la certezza che quest’anno sarà l’anno del sorpasso, magari anche grazie alla Venere di questa campagna, così criticata. Faremo i conti alla fine dell’anno”.

Il presidente della Camera Lorenzo Fontana: il 25 aprile è patrimonio nazionale

Il presidente della Camera Lorenzo Fontana: il 25 aprile è patrimonio nazionaleMilano, 23 apr. (askanews) – “Il 25 aprile è patrimonio nazionale. Patrimonio di tutti”. Lo ha detto il presidente della Camera Lorenzo Fontana, intervistato dal Corriere della Sera. “Io credo molto nel fatto che il 25 aprile debba essere la festa di tutti – ha aggiunto -. E dunque, proprio per questo, ritengo che sia un errore non riconoscersi in questa ricorrenza: l’antifascismo è un valore. Allo stesso modo, tante volte mi è capitato di pensare che sia un errore festeggiare la Liberazione come se fosse la festa solo di una parte, perché il suo valore è proprio questo: alla Resistenza hanno partecipato non soltanto comunisti e socialisti, ma anche liberali, monarchici e da cattolico voglio ricordarlo tanti cattolici”.

“Io credo – ha detto ancora il presidente – sia un errore gravissimo il non sentirsi rappresentati da una battaglia di questo tipo. Perché fu la lotta di tutto un popolo e di tutte le sue rappresentazioni e ispirazioni politiche. Mi pare quasi banale dire che si può essere antifascisti senza essere comunisti o comunque di sinistra”. Il 25 aprile “è il nostro patrimonio. La Liberazione – ha concluso Fontana – è stata il fondamento di questo Paese come lo abbiamo oggi. E il fatto che ci siano queste divisioni indebolisce il Paese in sé. Nel suo complesso. Se una festa fondante come questa non riporta a una visione comune, ci rende più deboli all’estero e al nostro interno. Quando manca una memoria condivisa, è lo Stato ad essere più debole. Io spero che questo sia un fatto che finalmente possa essere superato”.

Bambina investita e uccisa nel Napoletano: la madre era senza patente, si stava esercitando alla guida

Bambina investita e uccisa nel Napoletano: la madre era senza patente, si stava esercitando alla guidaRoma, 23 apr. (askanews) – Non aveva la patente e si stava esercitando alla guida, la donna che ieri ha investito la figlia con l’auto a Casalnuovo (Napoli). La donna era al volante di un’Audi A3, in un parcheggio, per fare pratica di guida e invece della prima, ha inserito per errore la retromarcia, travolgendo la figlia che era rimasta dietro l’auto. Per la bambina, 7 anni, non c’è stato nulla da fare: troppo gravi le ferite riportate, inutili i soccorsi arrivati sul posto, la piccola è morta sul colpo. Oltre alla piccola, è stato investito anche un conoscente, il proprietario dell’auto, che era con loro, ma per l’uomo niente di grave. Sul posto, in via Emilio Buccafusca, sono intervenuti i carabinieri di Casalnuovo, che insieme ai militari di Castello di Cisterna stanno conducendo le indagini, 118 e vigili del fuoco. Il veicolo è stato sequestrato su disposizione dell’autorità giudiziaria di Nola.