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Autonomia, Calderoli: Consulta ha sancito che legge è costituzionale

Autonomia, Calderoli: Consulta ha sancito che legge è costituzionaleRoma, 15 nov. (askanews) – “La Consulta ha sancito che l’Autonomia è costituzionale, questa è una rivoluzione copernicana per il sistema italiano”. Così il ministro per gli Affari regionali e le autonomie, Roberto Calderoli, commentando la decisione della Corte costituzionale, sul Corriere della sera.


“Abbiamo sentito per mesi raccontare che la nostra legge calpestava la Carta e amenità del genere. Non è andata così. Quello che conosciamo è un comunicato stampa e non la sentenza che aspetto di leggere bene e nel dettaglio. Ma non esistono dubbi sulla pronuncia dei giudici”, ha aggiunto. “Ringrazio di cuore i giudici per avermi dato tutte le indicazioni che andrò a leggere nella sentenza. In tutte le parti attuative ne terrò conto”, ha sottolineato.

Gruppo Branca: utile 2023 +47% a fronte di fatturato in calo del 16%

Gruppo Branca: utile 2023 +47% a fronte di fatturato in calo del 16%Milano, 15 nov. (askanews) – Il gruppo Branca, attraverso marchi come Fernet-Branca, Brancamenta, Borghetti, nel 2023 ha registrato un fatturato consolidato di 355 milioni di euro, con un calo del 16% rispetto all’anno precedente per effetto del cambio iper-inflattivo dei pesos argentini. L’Argentina, infatti, per il gruppo di spirits, rappresenta una roccaforte strategica e seconda sede del comparto del gruppo. Al netto dell’effetto di conversione, l’esercizio registra un aumento in valore e volumi. Questo incremento si è riflesso sull’utile netto, in crescita del +47%. Inoltre, grazie a una performance positiva nei mercati chiave, il valore generato dal gruppo ha raggiunto oltre 380 milioni di euro. E’ quanto emerge dal bilancio di sostenibilità 2023 di Branca International, holding della famiglia Branca che controlla le tre società dedicate alla produzione e commercializzazione di spirits (Fratelli Branca Distillerie, l’argentina F.lli Branca Destilerías e Branca USA) e l’immobiliare Branca Real Estate.


Nel 2023 il gruppo Branca, “pur in un contesto di sfide economiche globali, ha saputo capitalizzare sulla propria visione e consolidare la propria posizione nei mercati chiave” si legge in una nota. Lo scorso anno ha consolidato la propria presenza in oltre 160 mercati, registrando una crescita significativa in Europa, Stati Uniti e Argentina, e una recente espansione nel Sud Est Asiatico. I mercati al di fuori dell’Italia rappresentano circa l’80% del fatturato globale, sostenuto da una domanda in costante aumento. La strategia del gruppo punta a consolidare un forte interesse per i brand in portfolio sia in Italia che sui mercati internazionali. In particolare nel nostro Paese ha ulteriormente rafforzato la propria posizione registrando performance positive per tutti i brand, per un totale a volume di prodotto imbottigliato di quasi 80.000 tonnellate.


Il 2025 prevede una progressiva espansione delle occasioni di consumo e una presenza sempre più solida dei prodotti a livello globale. Il prossimo anno, che celebrerà il 180esimo anniversario di Branca, proseguirà la strategia della “de-stagionalizzazione” e della “de-regionalizzazione” dei consumi, estendendo il consumo e la distribuzione dei brand oltre i confini stagionali e geografici tradizionali. Accanto a questo, Branca punta a raggiungere nuove fasce di consumatori, guidata dal motto ‘Novare Serbando’. Questa espansione proseguirà nel rispetto dei principi Esg. “Viviamo in un mondo in costante evoluzione, dove non dobbiamo lasciarci sorprendere, ma essere previdenti e proattivi. Il 2023 ci ha messo alla prova con molte sfide, dall’inflazione alla crisi globale, ma abbiamo dimostrato che, quando si è preparati, si può affrontare qualsiasi situazione. Abbiamo continuato a investire nelle persone, nelle tecnologie e nei mercati”, ha commentato il presidente Niccolò Branca, che conclude: “Per noi, la sostenibilità non è solo un dovere morale; rappresenta una reale opportunità di crescita condivisa. Il nostro impegno per la qualità e il rispetto verso persone e ambiente si traduce in un modello di business che aspira a generare valore duraturo. Crediamo fermamente che solo un’impresa responsabile possa costruire un futuro migliore per tutti, fondando il proprio successo su radici salde e una visione lungimirante”. Sotto la guida di Niccolò Branca, esponente della quinta generazione della famiglia, il gruppo continua a seguire la visione dell’economia della consapevolezza, basata su quattro pilastri di sostenibilità, consapevolezza, qualità e cura. “In un anno segnato da incertezze, il nostro impegno verso l’ambiente e le persone non è mai venuto meno; Il gruppo Branca ha anche dimostrato di contribuire attivamente allo sviluppo economico e sociale. Infatti, oltre l’80% del valore generato è stato distribuito tra l’acquisto di beni e servizi, fornitori di capitali, Pubblica Amministrazione, dipendenti ed investimenti per la comunità. Questo è il nostro modo di agire responsabile in un mondo interconnesso” afferma Niccolò Branca, presidente e amministratore delegato del gruppo.


Nella gestione di una filiera di approvvigionamento globale, Branca ha implementato una strategia di green procurement per garantirsi fornitori con un forte impegno verso la sostenibilità. In Argentina, questa strategia ha portato al raggiungimento del 100% di fornitori con almeno una certificazione “green” (ISO 14001 per la gestione ambientale, OHSAS 18001 e ISO 45001 per la salute e sicurezza sul lavoro). Anche in Italia, con l’85% di fornitori certificati, e negli Stati Uniti, con il 25%, Branca punta ad allinearsi agli standard argentini nei prossimi anni, estendendo le pratiche sostenibili a tutti i livelli della supply chain. Sul fronte ambientale, ha registrato una diminuzione complessiva delle emissioni totali di CO2 pari al 10% rispetto all’anno precedente, attraverso l’adozione di impianti più sostenibili e il miglioramento dell’efficienza energetica in tutte le aree produttive. In Italia, nello specifico, il gruppo ha ridotto le emissioni di CO2 del 13% e i consumi energetici dell’8% rispetto al 2022. L’ottimizzazione dei consumi idrici rimane un tema importante, con un incremento dell’uso del 20%, su cui il gruppo sta attuando nuove strategie di ottimizzazione. Sul fronte sociale, in particolare nella parte attiva nella produzione e commercializzazione di spirits, ha incrementato la propria forza lavoro dell’8%, raggiungendo un totale di 341 dipendenti, il 99% dei quali assunti a tempo pieno e con contratto a tempo indeterminato, con l’obiettivo di mantenere questa percentuale nel tempo.

Cina: produzione industriale ottobre delude (+5,3%), giù prezzi case

Cina: produzione industriale ottobre delude (+5,3%), giù prezzi caseRoma, 15 nov. (askanews) – Delude le attese la produzione industriale cinese che ad ottobre cresce del 5,3%, in leggera frenata rispetto al +5,4% di settembre e sotto le previsioni degli analisti che si attendevano un +5,5%.


Dai dati macroeconomici diffusi questa notte emerge anche la conferma della crisi del mercato immobiliare nazionale con i prezzi delle case che continuano ad accelerare la discesa segnando un -5,9% ad ottobre dopo il -5,8% di settembre. Segnali positivi dalle vendite al dettaglio che crescono del 4,8% dopo il +3,2% di settembre e battono le attese di un punto percentuale. Disoccupazione in leggero miglioramento al 5,0% dal 5,1% di settembre.

Trump sceglie il no vax Robert F. Kennedy Jr. segretario alla Salute

Trump sceglie il no vax Robert F. Kennedy Jr. segretario alla SaluteRoma, 14 nov. (askanews) – Il presidente eletto Donald Trump ha scelto Robert F. Kennedy Jr. come prossimo segretario del Dipartimento della Salute e dei Servizi Umani. Lo scrive la CNN, sottolineando che si tratta di “una scelta che si aggiunge alla lista di scelte provocatorie di Trump i cui processi di conferma metteranno alla prova la lealtà dei repubblicani del Senato”.


Kennedy, che ha accettato l’offerta, è stato per anni uno dei più importanti teorici no vax della nazione e ha spesso diffuso teorie cospirative sulla sicurezza e l’efficacia dei vaccini. Trump si è detto entusiasta di condividere la scelta: “La sicurezza e la salute di tutti gli americani è il ruolo più importante di qualsiasi amministrazione e l’HHS avrà un ruolo importante nell’assicurare che tutti siano protetti da sostanze chimiche nocive, inquinanti, pesticidi, prodotti farmaceutici e additivi alimentari che hanno contribuito alla crisi della salute in questo Paese”, ha dichiarato Trump in un post su X.


“Il signor Kennedy riporterà queste agenzie alle tradizioni della ricerca scientifica di alto livello e ai fari della trasparenza, per porre fine all’epidemia di malattie croniche e per rendere l’America grande e di nuovo sana!”, ha concluso Trump.

Tennis, Sinner batte anche Medvedev: è semifinale alle Atp Finals

Tennis, Sinner batte anche Medvedev: è semifinale alle Atp FinalsRoma, 14 nov. (askanews) – Dopo le vittorie con De Minaur e Fritz, Sinner chiude nel migliore dei modi il round robin battendo anche Daniil Medvedev: 6-3, 6-4 lo score in favore dell’azzurro in un’ora e 15 minuti di gioco. Una partita di altissimo livello del n. 1 al mondo che ha accusato soltanto un piccolo passaggio a vuoto a metà del secondo set. Per il resto è stato un monologo azzurro contro una buona versione di Medvedev.


Il russo ha giocato bene nella prima parte del primo set, poi ha accusato un calo decisivo nel finale del parziale. Nonostante l’eliminazione aritmetica, il n. 4 al mondo ha giocato al massimo anche il secondo set, colpendo a braccio sciolto in risposta. Sono serviti due break a Sinner per chiudere, raggiungendo così le semifinali da imbattuto e da primo del girone Nastase. Medvedev, invece, saluta Torino: in semifinale va Fritz

Ue, Pd e socialisti a von der Leyen: no a destra in maggioranza

Ue, Pd e socialisti a von der Leyen: no a destra in maggioranzaRoma, 14 nov. (askanews) – Il Pd ora spera che sia la diplomazia dei prossimi giorni a sbrogliare la matassa del voto sulla Commissione Ue, perché se finora non era stato troppo complicato tenere la linea del “no a Fitto”, replicando a Giorgia Meloni, indubbiamente la situazione diventa più scivolosa dopo la “benedizione” di Sergio Mattarella all’ “importante incarico per l’Italia” ottenuto dal ministro. Elly Schlein, continua a ripetere che lei non intende rispondere alle accuse di Giorgia Meloni che rimprovera al Pd di remare contro l’Italia, ma le parole del presidente rendono più stretto il passaggio per i democratici.


Stamattina anche Pina Picierno, una delle più possibiliste dentro al Pd rispetto al nome di Fitto, teneva il punto della linea “anti-Meloni”, spiegando: “Ho letto il post infantile di Giorgia Meloni. Invece di fare i post su Facebook dovrebbe mettersi su un aereo, venire a Bruxelles e contribuire a risolvere la situazione”. E la Picierno fa capire che margini di trattativa ci possono essere: “Noi non ci siamo mai opposti all’idea che l’Italia, in quanto paese fondatore, potesse avere una vicepresidenza: le nostre perplessità erano e sono legate all’ipotesi di una nuova e diversa maggioranza. Esistono un programma e un tracciato di valori su cui Ursula von der Leyen ha ottenuto la fiducia del Parlamento Europeo. Si riparta da quelli, la presidente si esprima e ci dica se da luglio è cambiato qualcosa”. E questo, racconta anche un dirigente del partito, il filone su cui si lavora: provare a convincere la von der Leyen a fugare ogni dubbio sul perimetro della maggioranza a Bruxelles, ribadendo l’accordo della scorsa estate, il programma concordato, e chiarendo che conservatori e patrioti non ne fanno parte. Per poi procedere ad un voto magari sull’intera commissione e non sui singoli nomi.


Una soluzione che potrebbe permettere sia ai socialisti che al Pd di dare l’ok al nuovo “governo” Ue, superando le obiezioni su Fitto. Tanto più se poi al ministro venisse affidato un ruolo da commissario ma non la vice-presidenza. A meno che a complicare tutto non sia il no del Ppe sulla socialista Riberia. Ma a quel punto non sarebbe più un problema italiano e tantomeno del Pd. Di certo su un punto Pd e socialisti saranno rigorosi: von der Leyen deve sgombrare il campo dall’ipotesi delle “maggioranze variabili”. “Altrimenti salta tutto”, avverte un esponente democratico.

Ue, nomina vice presidenti dopo il 20. Mattarella “fa auguri” a Fitto

Ue, nomina vice presidenti dopo il 20. Mattarella “fa auguri” a FittoRoma, 14 nov. (askanews) – Slitta (almeno) alla prossima settimana la decisione sulla nomina dei vicepresidenti della nuova Commissione europea. Compresa quella di Raffaele Fitto, che oggi ha avuto il “supporto” assai rilevante del presidente della Repubblica, Sergio Mattarella.


Il capo dello Stato ha ricevuto al Quirinale il ministro a cui ha “formulato gli auguri per l’affidamento dell’incarico – così importante per l’Italia – assegnatogli dalla presidente Von der Leyen nell’ambito della Commissione dell’Unione europea”. Una sorta di “garanzia” – si potrebbe dire – sulla piena titolarità di Fitto a ricoprire quel ruolo. Per il momento però la nomina di Fitto – e quella degli altri vice presidenti – resta congelata, perlomeno fino al 20, quando Teresa Ribera si presenterà al Parlamento spagnolo per riferire sui danni provocati dalla Dana in Spagna e sui presunti errori e ritardi nella gestione dell’emergenza. Non è escluso un ulteriore rinvio, alla settimana successiva, prima che si arrivi al voto di fiducia del nuovo Esecutivo comunitario, a Strasburgo mercoledì 27 novembre.


Per il capo delegazione di Forza Italia nel gruppo del Ppe al Parlamento europeo, Fulvio Martusciello “c’è una ‘landing zone’, una zona di atterraggio: la settimana prossima si troverà un accordo, probabilmente”, ha detto ad alcuni giornalisti a margine della “mini plenaria” oggi a Bruxelles. “Si aspetta, il 20 novembre, che Teresa Ribera renda delle spiegazioni al Parlamento spagnolo, poi presumo che si possano approvare le nomine di tutti i vicepresidenti esecutivi” designati per la nuova Commissione. Teresa Ribera, socialista spagnola, è una dei sei vice presidenti esecutivi, con gli importanti portafogli della Transizione giusta e della Concorrenza. È lei, molto più degli altri due candidati bloccati, il vicepresidente esecutivo designato italiano, Raffaele Fitto e il commissario designato ungherese Oliver Varhelyi, il vero “casus belli” che ha bloccato il processo di approvazione delle audizioni. Come ministra per la Transizione verde del suo paese, è stata accusata in modo durissimo dal Partido Popular e dall’estrema destra in Spagna di avere delle responsabilità nella cattiva gestione dell’emergenza durante la catastrofica inondazione di Valencia, che ha causato oltre 200 morti. Il Ppe ha appoggiato le accuse del partito spagnolo, uno dei più potenti della sua famiglia, e l’audizione di Ribera si è trasformata in una trappola, un processo in cui ha dovuto difendersi dalle accuse che ha denunciato come manipolazioni e menzogne per nascondere la vera responsabilità, degli amministratori locali del Ppe, nel disastroso ritardo dell’intervento delle autorità a Valencia. “Immagino che il 27 novembre voteremo la Commissione, come ha detto Roberta Metsola”, la presidente del Parlamento europeo, ha osservato Martusciello. E ha spiegato: “La logica è dare via libera a tutti i vicepresidenti esecutivi, con l’idea di aspettare che Ribera parli al Parlamento spagnolo”. “Oggi Manfred Weber (il capogruppo del Ppe, ndr) ci ha detto in riunione di gruppo che c’era un accordo nel Consiglio europeo sulla vicepresidenza esecutiva di Fitto”, ha riferito il capo delegazione di Fi. E ha aggiunto: “La capogruppo dei Socialisti (la spagnola Iratxe García Pérez, ndr) ha detto che non era a conoscenza di questo accordo, ma ne prendeva atto. Mi pare, quindi, che si vada sostanzialmente verso uno scongelamento delle posizioni. L’hanno chiamata ‘landing zone’, è il nuovo termine che sta girando per trovare un accordo, per arrivare al voto del 27 in plenaria”. La sensazione a questo punto, insomma, è che, una volta sbloccato dal Ppe il via libera per l’audizione di Ribera, i Socialisti e Democratici (S&D)) e i liberali di Renew rinunceranno a chiedere a von der Leyen di togliere a Fitto il ruolo di vicepresidente esecutivo, se la presidente della Commissione assicurerà che non intende cambiare la sua “maggioranza europeista” di riferimento, che l’ha sostenuta a luglio. Perché il maggior potere affidato all’italiano nel nuovo Esecutivo Ue non è legato a un ingresso nella maggioranza del suo gruppo di destra, l’Ecr, ma è piuttosto un gesto di riguardo per l’importanza del suo paese di provenienza.


Meno ottimista e più allarmato è apparso invece un altro europarlamentare di lungo corso, il coordinatore del gruppo Renew in commissione Ambiente Pascal Canfin, francese, che ha . parlato con alcuni giornalisti dopo la “mini plenaria” di Bruxelles, in cui stamattina una maggioranza formata da Ppe, Ecr e i due gruppi di estrema destra ha approvato degli emendamenti sostanziali in un atto legislativo, la proposta di ritardare di un anno l’attuazione del regolamento Ue contro la deforestazione importata (già approvato nel 2023). “È la prima volta – ha rilevato Canfin – che vediamo la maggioranza Ppe-ultradestra in un voto legislativo”. Sulla deforestazione “siamo riusciti a evitare lo scenario peggiore, ma questo significa comunque che non possiamo avere il Ppe come partner affidabile, nemmeno per quanto riguarda i testi legislativi”, e non solo nelle risoluzioni non vincolanti. “Il Ppe deve scegliere: non può governare con l’estrema destra che va contro i progetti europei, e poi con noi per sostenere la Commissione von der Leyen”, ha sottolineato Canfin. “Siamo vicini al momento della verità, quando dovranno scegliere. Non siamo ancora alla crisi politica, ma iniziamo a vederne i segnali” ed è il Ppe che “sta aprendo il vaso di Pandora”. “Non possiamo permetterci una crisi politica – ha avvertito Canfin -, e vogliamo evitarla. Sarebbe irresponsabile, con l’attuale situazione negli Stati Uniti, in Ucraina, in Cina, il divario di competitività” dell’Ue rispetto alle altre economie globali. “Speriamo ancora di riuscire a trovare una via d’uscita. Ma se la prossima settimana si vedrà che il Ppe non sostiene Ribera, quello sarebbe l’inizio della crisi”, con la rottura dell’accordo in seno alla maggioranza europeista formata da Ppe, S&D e Renew. “Non ci siamo ancora, ma il rischio è alto. Oggi la linea rossa non è stata oltrepassata, ma potrebbe essere stata solo posticipata””, ha concluso Canfin. Intanto sulla nomina di Fitto Meloni, da Perugia, torna all’attacco del Pd. “Da giorni chiedo alla segretaria del Pd di dire quale sia la posizione ufficiale del Pd – accusa – e non riesco ad avere una risposta. Dice: ‘Non devo rispondere alla Meloni’. Non deve rispondere a me ma ai cittadini italiani, le persone serie fanno così. Rimango basita. Penso che ciascuno si debba assumere la responsabilità delle proprie scelte”. Pronta la replica Dem con il vicecapogruppo alla Camera Toni Ricciardi: “Con che coraggio Meloni mette in discussione la serietà del Pd sul voto a Fitto? La prima domanda dovrebbe farla al suo vice premier Salvini che non voterà la commissione e il commissario Fitto. Non prendiamo lezioni di serietà da chi si arrampica sugli specchi ogni giorno per nascondere le proprie divisioni. Quelle si che fanno male all’Italia”.

Padel, a Open Fitp Como arrivano star per sfidare big nazionale

Padel, a Open Fitp Como arrivano star per sfidare big nazionaleRoma, 14 nov. (askanews) – Entra nel vivo la Mediolanum Padel Cup, sesta e ultima tappa dell’Open Fitp da 15mila euro di Prize Money, uno dei più alti in Italia. Dopo i tabelloni di qualificazione, si legge in una nota, al The Padel Resort di Como giocheranno da domani (con ingresso gratuito per il pubblico) i campioni che contenderanno il titolo ai big della Nazionale reduci dal Mondiale in Qatar, i grandi favoriti per la vittoria finale.


Tra i nomi di spicco di giornata c’è Noa Bonnefoy, classe 2005, giovane promessa che a Como gioca quasi in casa (è nato a Lodi e vive in provincia di Milano). Da un talento “made in Lombardia” a uno sudamericano, con l’italoargentino Federico Dip Nazar , finalista a Roma. Dal Sudamerica arrivano anche Cristian Calneggia e German Tamame, due “leyendas” della disciplina ex top 20 della classifica mondiale: i due italoargentini tornano insieme dopo la vittoria nella tappa di Palermo. Attesissimi i giocatori della Nazionale, dopo i risultati record ai Mondiali in Qatar di due settimane fa. Tra le donne la grande protagonista è Giulia Sussarello nata e cresciuta proprio a Como, fresca di bronzo a Doha. Accanto a lei ci sarà Chiara Pappacena, altra figura di spicco azzurra e vincitrice della tappa di Roma. Spazio poi all’Italia maschile, dopo il quarto posto in Qatar che ha segnato il miglior risultato mai ottenuto nella competizione mondiale: in prima fila Giulio Graziotti che dopo il trionfo di Roma cerca la doppietta in coppia con Flavio Abbate. Dalla Nazionale arrivano infine Lorenzo Di Giovanni (10) e Riccardo Sinicropi (11), che prima dello storico piazzamento mondiale avevano conquistato un altro Open in Toscana.


Insieme al torneo Open, a Como ci si prepara anche per il grande appuntamento collaterale di domenica 17 novembre. Nella giornata delle finali, quatto leggende del pallone si troveranno a ora di pranzo per una sfida speciale. A incrociare le racchette – conclude la nota – saranno Billy Costacurta, Marco Borriello, Lucas Biglia e Massimo Oddo, che al termine della sfida incontreranno i tifosi.

Ue, Meloni: Schlein su Fitto deve rispondere agli italiani

Ue, Meloni: Schlein su Fitto deve rispondere agli italianiPerugia, 14 nov. (askanews) – “Ricordo – ha proseguito Meloni – che cinque anni fa quando Gentiloni fu designato dall’allora governo di centrosinistra come commissario italiano, Raffaele Fitto, che era parlamentare europeo, gruppo Fratelli d’Italia, votò a favore del commissario Gentiloni e Silvio Berlusconi, al tempo, cambiò commissione e chiese di sostituire un collega per andare nella commissione dove si votava per Gentiloni a fare un intervento a sostegno del commissario italiano, perché questo siamo noi! Gente che mette l’interesse nazionale italiano di fronte all’interesse di parte. Che cosa fa invece la sinistra? La sinistra invece in queste ore ci viene a dire che l’Italia non deve avere la vicepresidenza. Cioè il Partito Socialista Europeo, del quale ricordo che il Pd è il gruppo di maggioranza relativa, cioè sono il gruppo più numeroso, ieri ha dato mandato alla Capogruppo di andare a trattare con Von der Leyen il fatto che Raffaele Fitto, il commissario italiano, non deve essere vicepresidente della Commissione Europea”.


“Io penso – ha aggiunto la premier – che anche gli italiani di sinistra che in buona fede hanno votato per il Pd possano avere qualche dubbio perché questi sono rappresentanti italiani del Pd ma dovrebbero essere rappresentanti italiani e io penso che sia, lo voglio dire con garbo ma con determinazione, penso che questo sia inaccettabile. Penso che sia inaccettabile che noi abbiamo partiti di sinistra che non accettano che un governo di centrodestra che avrebbe dovuto portare l’Italia all’isolamento internazionale riesce a portare a casa un risultato migliore di quello che avevano portato a casa loro. Che fanno loro a quel punto – ha chiesto retoricamente Meloni – Dicono no”.

Autonomia, Todde: Consulta ripristina legalità costituzionale violata

Autonomia, Todde: Consulta ripristina legalità costituzionale violataRoma, 14 nov. (askanews) – “La Corte costituzionale ha dichiarato l’incostituzionalità di numerosi passaggi della legge sull’autonomia differenziata”. E “la Presidente della Regione Sardegna Alessandra Todde esprime piena soddisfazione perché i giudici costituzionali hanno ritenuto fondate le ragioni illustrate nel ricorso sardo”. Lo sottolinea la presidenza della Regione Sardegna.


“Tutte le disposizioni dichiarate incostituzionali infatti – prosegue la presidenza della Sardegnba- figurano tra quelle impugnate dalla Regione Sardegna, la quale colleziona tra le regioni ricorrenti il più alto numero di motivi di impugnazione accolti. A riprova del fatto che l’iniziativa sarda non aveva carattere pretestuoso, né era indotta da motivazioni propagandistiche, ma era sinceramente animata dal proposito di contribuire al ripristino della legalità costituzionale violata”. In particolare, “viene ribadito dalla Corte che questa legge non si può applicare automaticamente alle Regioni speciali come la Sardegna. Grazie a questa fondamentale pronuncia, che scrive un pezzo importante della storia del regionalismo italiano, possiamo finalmente reimpostare su basi più solide il rilancio di una nuova stagione di riforme del regionalismo speciale e ordinario, che vedrà la Sardegna in prima linea nella difesa e nello sviluppo del principio autonomistico”.


“Come più volte dichiarato, la Sardegna – afferma Todde- non può accettare una legge che mina la nostra specialità, che ci danneggia e che rappresenta una minaccia per il principio fondamentale di uguaglianza tra tutti i cittadini. Per come è stata pensata, questa è una legge che favorisce le Regioni più ricche a discapito dell’equità e della solidarietà nazionale oltre che delle prerogative costituzionali che ci sono state riconosciute attraverso il nostro Statuto. La Sardegna si è battuta con tutti gli strumenti possibili per difendere la Costituzione, i diritti, l’uguaglianza e la dignità dei sardi e di tutti i cittadini”-.