Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: askanews

Sci, Brignone: “Tanta pressione, il meglio nel giorno giusto”

Sci, Brignone: “Tanta pressione, il meglio nel giorno giusto”Roma, 6 feb. (askanews) – C’è tanto orgoglio nelle parole di Federica Brignone che nel SuperG di Saalbach 2025 è medaglia d’argento, quarta medaglia iridata della carriera dopo i due argenti in gigante del 2011 e 2023 e l’oro in combinata, sempre nel 2023.


“Sono orgogliosa e contenta – racconta la 34enne valdostana del Centro Sportivo Carabinieri – felicissima di aver fatto il mio massimo nel giorno giusto. In superG non mi era mai riuscito di fare bene in una grande rassegna. In superG non mi era mai riuscito di fare bene in una grande rassegna. Questa pista non era forse nelle mie corde e mi sono detta di rischiare anche nei due punti in cui si poteva, anche a costo di uscire. Oggi si doveva osare il massimo, cercando di essere morbida. Ci tenevo molto ad ottenere una medaglia in SuperG, posso dire che fosse uno degli obiettivi di questa stagione. E’ la mia quarta medaglia mondiale e dico solo una cosa, è bellissima come tutte le altre”. Un argento che arriva nel cuore di una stagione che ha visto l’azzurra già cinque volte vincitrice in Coppa del Mondo, anche se l’oro era distante solo dieci centesimi di secondo. “E’ una bella emozione, sentivo parecchia pressione addosso in una stagione così. Mi aspettavo io in primis di fare qualcosa di grande ma sono riuscita a concentrarmi sulla mia sciata. Impossibile capire dove sono quei dieci centesimi. Ho fatto qualche sbavatura, ma sono contentissima, sia della mia prova sia delle scelte fatte nei materiali e per questo ringrazio il mio team per il grande lavoro che abbiamo fatto in questi mesi. Stamattina quando ho visto il tracciato ho pensato che sarebbe stata dura per me, ma mi sono detta di sciare a tutta e di rischiare ed ora mi godo questa medaglia: un grande orgoglio. Come sempre nello sci, la gara si vince mentalmente. Questa pista non è ideale per me ed in discesa non mi vedo tra le favorite. Non c’è un punto in cui posso fare la differenza, l’aspetto in cui sono più brava in assoluto. Su questo pendio bisogna cercare di essere morbidi. Ma sono tranquilla, so di sciare bene da settimane, sono presente e lucida”.


Questione di centesimi – solo sei – lasciano invece Sofia Goggia ai piedi del podio, in quinta piazza: “Qualcuno deve essere ai piedi del podio ed oggi è toccato a me. Ho fatto una buona gara, qualche imperfezione qua e là, credo di essermi giocata tutto nel salto finale, troppo a destra. Anche nel Panorama Sprung ho saltato più lontano di quanto mi aspettassi e ho dovuto poi ritardare la successiva curva a sinistra. Mi spiace per quei centesimi: è esattamente quello che ho fatto a Schladming nel 2013 quando al mio primo mondiale ero stato quarta. Qualche imperfezione qua e là, insomma: ma da questa gara mi porto via la consapevolezza di essere competitiva. La discesa sarà diversa da questo superG: oggi c’era una neve bella da spingere. In discesa ho tante cose da limare, da rivedere. Nelle prove non sono ancora riuscita ad azzeccare la linea e la sciata perfetta. In discesa c’è molto spazio per la scorrevolezza, serve massima sensibilità. Le favorite saranno proprio tutte le ragazze che sanno far scorrere gli sci: la concorrenza sarà tanta, anche perchè sono pochi i punti in cui si riesce a fare la differenza. Sono molto contenta di essere qui oggi, nelle condizioni in cui sono: se ripenso a quello che c’è stato in questi dodici anni, mi dico che la Sofia del 2013 si era messa in gioco proprio per ottenere e vivere questa vita. Poi è chiaro che si vive sempre con lo sguardo puntato in avanti e la gara più importante è sempre la prossima”.

A Palazzo Venezia visite al cantiere di restauro Appartamento Barbo

A Palazzo Venezia visite al cantiere di restauro Appartamento BarboRoma, 6 feb. (askanews) – Il VIVE-Vittoriano e Palazzo Venezia, diretto da Edith Gabrielli, promuove un programma di visite guidate gratuite al cantiere di restauro dell’Appartamento Barbo costruito su committenza del cardinale veneziano Pietro Barbo, divenuto pontefice con il nome di Paolo II. Le sette sale più antiche di Palazzo Venezia – site al primo piano rivolto su Piazza Venezia – in cui era custodita, fra l’altro, la celebre collezione di glittica, numismatica e oreficeria del cardinale Barbo, si svelano al pubblico in tutto lo splendore dei propri dettagli decorativi grazie alla guida di operatori esperti, consentendo di toccare con mano l’eccellenza italiana nel settore del restauro.


Sono infatti in corso, nell’ambito dei lavori di realizzazione della nuova Stazione Venezia della Linea C della Metropolitana di Roma, gli interventi di consolidamento strutturale di Palazzo Venezia e, al contempo, quelli di restauro dell’Appartamento Barbo, autentico gioiello del Rinascimento. Le operazioni di restauro, eseguite in linea con le direttive metodologiche del Ministero della Cultura, sono volti a garantire la conservazione degli apparati decorativi (soffitti, pavimenti e dipinti parietali) che, nel corso del tempo, hanno subito numerosi interventi manutentivi e di restauro legati al mutare delle destinazioni d’uso degli ambienti.


I lavori nell’Appartamento Barbo costituiscono la prima fase di un intervento più ampio che coinvolgerà, nei prossimi mesi, altri ambienti del piano nobile di Palazzo Venezia, incluse le Sale Monumentali: la Sala del Mappamondo, la Sala Regia e la Sala delle Battaglie. Nel pieno rispetto del continuo e proficuo dialogo che il VIVE – Vittoriano e Palazzo Venezia intesse da sempre con la propria comunità, il cantiere di restauro è stato concepito come un cantiere “aperto”; in tal modo cittadini e turisti potranno prendere parte alle visite guidate organizzate sul cantiere stesso, dialogando con gli operatori e scoprendo da un punto di vista assolutamente inedito un patrimonio unico al mondo.


Le visite all’Appartamento Barbo avranno inizio sabato 8 febbraio – a partire dalle 10 con 4 turni di visita e per un massimo di 8 persone ciascuno – per poi proseguire fino al mese di giugno con cadenza mensile. In occasione della prima visita sarà possibile ammirare i pavimenti in cotto e maiolica di alcuni ambienti dell’Appartamento nonché i soffitti lignei dipinti e i fregi murali della Sala del Pappagallo – il cui nome richiama il pappagallo di Paolo II, animale esotico al tempo piuttosto raro e costoso – utilizzata dal Papa, insieme alla Sala delle Fatiche di Ercole, per ricevere gli ospiti più fidati. In questa Sala, salendo sui ponteggi, i visitatori potranno osservare la bellezza degli apparati decorativi da una prospettiva del tutto inedita.


Dopo l’8 febbraio, il calendario prosegue con le visite alla Sala dei Paramenti – dai paramenti di Papa Paolo II – o Sala delle Fatiche di Ercole (15 marzo), ed alle Sale Monumentali: la Sala del Mappamondo (12 aprile) e la Sala Regia (17 maggio e 21 giugno) con prenotazione obbligatoria. L’attività di visita rientra fra le iniziative educative del VIVE-Vittoriano e Palazzo Venezia affidate dall’Istituto ad Opera Laboratori Fiorentini. La visita di sabato 8 febbraio – prevista in 4 turni, alle ore 10.00, alle 11.30, alle 13.00 e alle 15.00 – è gratuita ed è riservata ad un massimo di 8 persone a turno previa prenotazione inviando richiesta a: vi-ve.edu@cultura.gov.it Per salire sui ponteggi sarà richiesto ai partecipanti di indossare le scarpe antinfortunistica fornite dall’Istituto ad inizio visita. Si richiede un abbigliamento comodo. Le viste all’Appartamento Barbo proseguiranno secondo il seguente calendario: sabato 15 marzo 2025 – Sala delle Fatiche di Ercole o Sala dei Paramenti; sabato 12 aprile 2025 – Sala del Mappamondo; sabato 17 maggio 2025 – Sala Regia; sabato 21 giugno 2025 – Sala Regia. Le visite sono in 4 turni: alle 10, 11.30, 13 e 15 per un massimo di 8 persone a turno.

M.O., Israele spinge il piano Trump, Tajani: è sbagliato

M.O., Israele spinge il piano Trump, Tajani: è sbagliatodi Corrado Accaputo Ashdod, 6 feb. (askanews) – La posizione italiana sulla Palestina è “chiara”, “siamo per due popoli e due stati, ma il neonato Stato palestinese dovrà riconoscere Israele e dovrà essere riconosciuto da Israele: ogni altra mossa sarebbe velleitaria e sbagliata, e direi controproducente”. Antonio Tajani è appena arrivato ad Ashdod, in Israele. È sollecitato dai giornalisti a commentare il piano Trump sulla Striscia di Gaza, e non si tira indietro. La risposta conferma la postura storica dell’Italia sulla crisi israelo-palestinese e suona, almeno al momento, come una presa di distanza dalle ultime esternazioni del presidente Usa. Al suo fianco, l’omologo israeliano Gideon Sa’ar lo ascolta interessato. Ha opinioni diverse. “Israele e Italia sono stretti alleati degli Stati Uniti e i nostri governi sono vicini al presidente Trump e alla sua amministrazione. Oggi credo sia importante ascoltare attentamente le nuove idee che sono state proposte e pensare fuori dagli schemi”, sottolinea.


Tajani segue Sa’ar fino a un certo punto. Concorda sulla necessità di guardare avanti e di “lavorare per il futuro”. Ammette che ci sono “molte idee”, ma qui si ferma. E ribadisce: “la posizione dell’Italia è molto concreta. Crediamo in una regione con due popoli, due stati”. Al momento però è “impossibile riconoscere” la Palestina, perché per ora “non esiste”. “Per questo occorre guardare avanti”, lavorare per la “futura stabilità della regione”. Il ministro conferma che non c’è posto per Hamas nella Striscia, mentre il suo omologo dello stato ebraico insiste sul fatto che “Gaza è un esperimento fallito” e “ha certamente fallito sotto il regime di Hamas”. “Gaza nel suo stato attuale non ha futuro. Dobbiamo cercare di trovare una soluzione diversa”, commenta Sa’ar, secondo il quale “gli Usa sono un ottimo candidato per ripristinare la Striscia di Gaza dopo la guerra”.


Quanto al presente, invece, non si può prescindere dall’impegno per l’assistenza umanitaria ai civili palestinesi di Gaza. Sa’ar invita tutti i Paesi che vogliono contribuire a “fare come l’Italia”, che collabora con “associazioni diverse dall’Unrwa”, che “non è parte della soluzione, ma parte del problema”. E anche Tajani su questo punto è molto chiaro, con un messaggio caro al governo di Benjamin Netanyahu. “Abbiamo sospeso i finanziamenti all’Unrwa per il suo coinvolgimento nell’attacco del 7 di ottobre. E condanno fermamente la scelta di utilizzare una sede dell’Unrwa per tenere ostaggi israeliani a Gaza da parte di Hamas”, preside il ministro. “Noi stiamo lavorando in questa fase con un’altra organizzazione della Nazioni Unite, che è il Programma alimentare mondiale, con il quale ci troviamo benissimo”. E proprio al Pam Tajani ha consegnato oggi un carico di beni di prima necessità forniti dalla nostra Cooperazione e 15 camion donati per facilitare le operazioni di distribuzione degli aiuti nella Striscia. Il titolare della Farnesina è arrivato con la ministra dell’Università e della ricerca Anna Maria Bernini e il presidente della Regione Piemonte Alberto Cirio. Presente anche una squadra di medici universitari italiani che rimarrà in Palestina per contatti immediati con l’Autorità Palestinese.


Per Tajani, “Food for Gaza può diventare un progetto da ribattezzare Italy for Gaza. Non siamo abituati a fare propaganda, siamo abituati ad agire”. Oltre ai mezzi pesanti donati al Pam, gli aiuti comprendono 14,5 tonnellate di beni di prima necessità, tra cui taniche per la distribuzione dell’acqua e beni volti a contrastare l’impatto dell’inverno, come materassi e coperte a media e alta resistenza termica. Il governo italiano ha anche deciso di ampliare il focus dell’iniziativa Food for Gaza alla ricostruzione della Striscia, a partire dal settore sanitario. A questo proposito, particolare attenzione è stata posta al tema delle evacuazioni mediche di bambini dalla Striscia. L’Italia accoglierà 14 piccoli palestinesi, malati oncologici, con i rispettivi familiari, per un totale di 42 persone, per garantire loro cure adeguate. “L’obiettivo è aumentare ulteriormente il numero di questi bambini”, secondo il ministro.


Israele ha ritirato la disponibilità a usare il valico di Kerem Shalom per la loro evacuazione e l’unica possibilità è un’uscita da Rafah, che al momento ha riaperto per le sole evacuazioni di combattenti feriti. Dal valico al confine con l’Egitto dovranno essere trasferiti con un unico trasporto al Cairo. Da qui, partiranno per l’Italia: quattro saranno assistiti a Milano, due a Monza, gli altri saranno curati all’Ospedale Regina Margherita di Torino e all’Umberto I di Roma. I tempi di uscita dipenderanno dalla rapidità di controlli e autorizzazioni al trasferimento. “La procedura burocratica è lunga, il problema non sono i bambini ma chi li accompagna”, conferma Tajani. Al momento, si pensa possano arrivare in Italia tra il 15 e il 16 febbraio. Coa

Debutta “Aquila”, il nuovo Sigaro Toscano lanciato da Manifatture per i 210 anni

Debutta “Aquila”, il nuovo Sigaro Toscano lanciato da Manifatture per i 210 anniRoma, 6 feb. (askanews) – Era l’estate del 1815 quando un acquazzone estivo bagnò una partita di tabacco che diede casualmente vita a uno dei prodotti più iconici della manifattura italiana. Da quell’evento sono trascorsi 210 anni e per il 2025 Manifatture Sigaro Toscano già prevede un anno ricco di novità. Si inizia infatti con il sigaro Toscano “Aquila” che è disponibile da oggi al dettaglio. Un nuovo prodotto ispirato ai valori che da sempre MST condivide con i suoi estimatori: istinto, eleganza e libertà. Proprio quelle stesse virtù ben simboleggiate dal rapace raffigurato sulla confezione.


Avvolto in una fascia di tabacco Kentucky nordamericano, selezionato dalle foglie del Tennessee, il nuovo prodotto racchiude un ripieno combinato di Kentucky italiano e statunitense. Un mix che esalta il gusto, offrendo un’esperienza intensa e appagante. La lunga stagionatura, condotta in ambienti a temperatura controllata, ne favorisce l’affinamento, rivelando una complessità aromatica fin dal primo istante. Il sigaro Toscano Aquila è disponibile in due formati, Assolo e Robusto, ed entrambi si distinguono per le dimensioni generose: l’Assolo mantiene la classica forma dei sigari a marchio Toscano, mentre il Robusto, noto come “l’inammezzabile”, è progettato per essere gustato intero, senza possibilità di divisione. Con questi formati, MST prosegue il percorso di evoluzione intrapreso negli ultimi anni, innovando con audacia nel rispetto della propria tradizione plurisecolare. Pur abbracciando il cambiamento, l’azienda preserva intatti i segreti produttivi che ne custodiscono l’eccellenza.


Con Aquila, Manifatture Sigaro Toscano non celebra solo un nuovo prodotto, ma un’eredità di oltre due secoli di dedizione, innovazione e artigianalità. Un sigaro che è espressione di qualità e maestria, tributo ai principi che hanno reso il marchio un simbolo della filiera tabacchicola e dell’eccellenza italiana. «Il lancio di Aquila avviene in un momento particolarmente positivo per Manifatture Sigaro Toscano», ha dichiarato Stefano Mariotti, Amministratore Delegato di MST. «Abbiamo chiuso il 2024 con risultati da record, registrando una crescita dell’export del +30% del fatturato. Il trend ci sta proiettando verso nuovi mercati, con grandi aspettative. Nell’ultima parte dell’anno, infatti, abbiamo effettuato la prima spedizione ai duty free cinesi, un mercato in cui crediamo fortemente per il futuro. Questi risultati, insieme all’impegno e alla passione che ogni giorno mettiamo nel nostro lavoro, ci spingono a guardare avanti con fiducia».

Film di Verdone “Compagni di scuola” diventa uno spettacolo teatrale

Film di Verdone “Compagni di scuola” diventa uno spettacolo teatraleRoma, 6 feb. (askanews) – “Compagni di Scuola”, liberamente ispirato al celebre film del 1988 di Carlo Verdone, diventa uno spettacolo teatrale in scena al Nuovo Teatro Orione di Roma dal 13 febbraio al 9 marzo 2025. Diretto da Giancarlo Fares e prodotto da Lea Production, adattamento di Sara Valerio, porta sul palco una commedia che mescola nostalgia, ironia e riflessioni sull’amicizia e sul tempo.


Nel cast: Stefano Ambrogi, Emy Bergamo, Sara Valerio, Gigi Palla, Marco Blanchi, Annalisa Favetti, Leonardo Bocci, Mattea Cirillo, Stefano Thermes, Pietro Romano e Marta Gagliardi. Lo spettacolo teatrale riprende l’essenza del film, narrando le vite di un gruppo di ex compagni di scuola, riunitisi dopo molti anni. Una giornata di festa che gradualmente si trasforma in un’occasione per fare i conti con il passato ed il presente. Durante l’incontro, tra battute ironiche e momenti di riflessione, emergono i sogni infranti e le delusioni, ma anche la consapevolezza che il tempo e le esperienze hanno modificato tutti in modo irreversibile.


Biglietti disponibili online sul sito ufficiale del Nuovo Teatro Orione e su Ticketone.

Vino, Nomisma-WM: cresce la preferenza per i fine wines italiani

Vino, Nomisma-WM: cresce la preferenza per i fine wines italianiMilano, 6 feb. (askanews) – Raddoppio del fatturato in vent’anni e una crescita straordinaria sui mercati internazionali: le 18 aziende associate all’Istituto Grandi Marchi (IGM) hanno raggiunto un valore aggregato di 660 milioni di euro, di cui oltre il 55% proveniente dall’export. Questi dati emergono dalla ricerca commissionata da IGM e realizzata da Nomisma-Wine Monitor in occasione del ventesimo anniversario dell’Istituto che riunisce alcune delle famiglie più prestigiose del vino italiano. I risultati dello studio sono stati presentati a Milano, nella suggestiva cornice di Terrazza Palestro, durante una conferenza stampa dedicata alle prospettive e ai successi del vino italiano di qualità sui mercati globali.


La ricerca esplora le evoluzioni e le prospettive del vino di qualità attraverso il punto di vista delle aziende associate, per poi approfondire i trend emergenti e i comportamenti di consumo dei fine wines negli Stati Uniti. “Al di là dei dati specifici, di indubbio interesse per l’intero movimento del vino, ciò che più conta e ci lusinga è registrare la crescita del peso dei fattori immateriali legati alla percezione del nostro mondo, nella considerazione dei consumatori di mercati importanti per valori e per volumi, come ad esempio gli Usa” ha commentato il presidente di IGM, Piero Mastroberardino, precisando che “i vini di pregio forniscono un contributo chiave all’immagine che gli stili di vita tipici della cultura italiana occupano nella mente del pubblico. Tale immagine – ha concluso – si lega intimamente con i valori positivi trasmessi dalla storicità, continuità, coerenza qualitativa delle imprese familiari multigenerazionali che si ergono a custodi delle radici dei propri territori”. Secondo la ricerca, il 70% del fatturato estero delle aziende associate è proveniente da mercati al di fuori dell’Unione Europea, con una crescita straordinaria nei mercati asiatici che hanno visto aumentare gli acquisti di vini oltre il 130% negli ultimi due decenni. Gli Usa si confermano il principale mercato di destinazione per i fine wines italiani dove, nonostante il contesto economico sfidante caratterizzato da inflazione e alti tassi di interesse, nel 2024 si è registrato (per il periodo gennaio-novembre e a livello complessivo di vini) un aumento delle importazioni dall’Italia del 5% in valore per i vini fermi imbottigliati e del 10% per gli spumanti, in controtendenza alla media del mercato che vede in leggera diminuzione gli acquisti dall’estero.


L’interessante studio ha anche analizzato i comportamenti di consumo di 2.400 consumatori statunitensi di vino (distribuiti in California, New York, New Jersey e Florida), rivelando che oggi il 30% di loro si definisce “real user” di fine wines, con una predominanza di consumatori “millennials”, uomini, appartenenti alla “upper class” e con una spiccata curiosità verso vini stranieri. Dopo quelli locali, sono i fine wines italiani i più consumati dagli americani nell’ultimo anno, grazie alla loro crescente reputazione. È cresciuta infatti la percezione dei fine wines italiani in termini di classe ed eleganza, attributi storicamente riservati ai vini francesi: nel 2024, il 27% dei consumatori statunitensi associa questi valori ai vini italiani, in crescita rispetto al 20% emerso dalla ricerca analoga elaborata nel 2017 da Nomisma Wine Monitor per IGM. Ulteriore dato particolarmente promettente riguarda i non consumatori di fine wines italiani: il 76% di loro si dichiara interessato a provarli, sottolineando le opportunità per ulteriori espansioni di mercato. “Le potenzialità di crescita sul mercato Usa per i fine wines italiani sono concrete” ha evidenziato Denis Pantini, Responsabile Nomisma Wine Monitor, rimarcando che “non solo perché si assiste da tempo ad una premiumization dei consumi di vino, ma anche perché il 44% dei consumatori statunitensi intervistati prevede di aumentarne l’acquisto nei prossimi tre anni, contro un 50% che ritiene di mantenerli invariati e solo un 6% che invece pensa di diminuirli”.


Il consumatore di fine wines italiani si distingue per un forte legame con l’Italia, che si esprime attraverso origini italiane o viaggi recenti. Un elemento che gioca un ruolo fondamentale nella valorizzazione dei nostri fine wines sul mercato Usa, dove la scelta di questi vini è influenzata principalmente da tre fattori: notorietà del brand, riconoscimenti ottenuti nelle guide di settore e l’unicità delle aziende a gestione familiare. Quest’ultimo elemento risulta particolarmente rilevante per i millennials, con il 16% che lo considera un aspetto determinante, rispetto all’11% della media generale. L’importanza del family business e dell’eredità culturale, dunque, non solo rafforza la reputazione dei fine wines italiani ma risulta anche un fattore cruciale per attrarre i consumatori più giovani, in particolare quelli sotto i 35 anni, che apprezzano la qualità e l’autenticità dei prodotti.

Malattia di Huntington, il 13 febbraio incontro LIRH su prevenzione

Malattia di Huntington, il 13 febbraio incontro LIRH su prevenzioneRoma, 6 feb. (askanews) – Giovedì 13 febbraio, dalle ore 17 fino alle 19,30, avrà luogo a Milano una giornata organizzata da LIRH, lega italiana ricerca di Huntington, in collaborazione con la Fondazione Prada. L’appuntamento parte del ciclo di incontri “Preserving the Brain: A Call to Action”, per la prevenzione delle malattie neurodegenerative. L’incontro, diviso in due sessioni, esplora il contesto delle malattie rare e raccoglie le voci di chi convive con la malattia di Huntington e con la paura di ereditarla insieme a quelle di chi studia la malattia, per renderla “la più curabile tra le malattie incurabili”.


Dalle 17 l’incontro al Cinema Godard “Un viaggio attraverso le generazioni, tra predizione, prevenzione e stereotipi”. La voce di chi convive con la malattia di Huntington e con la paura di ereditarla. I giovani. Il contesto malattie rare e il ruolo delle associazioni. All’interno della prima sessione “Le malattie rare neurologiche e l’impegno della Fondazione LIRH”, interviene Barbara D’Alessio, Presidente Fondazione LIRH. Le testimonianze di Andrea, Annarita, Daniela, Osvaldo e Francesco: come cambia la vita dopo un test genetico; assistere alla evoluzione inarrestabile della malattia in un genitore, un fratello, un figlio; spiegare all’esterno cose di cui è difficile parlare anche in famiglia; la difficoltà di essere presi in carico. La seconda sessione ha per protagonisti ricercatori e clinici: la voce di chi studia la malattia, per renderla “la più curabile tra le malattie incurabili”. Huntington come modello: le sfide della cura e della ricerca, interviene Ferdinando Squitieri, Direttore Scientifico Fondazione LIRH, Resp. Unità Huntington e Malattie Rare IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza. Gli aspetti psichiatrici (dalla depressione alla tendenza al suicidio). Interviene Alberto Salmoiraghi, Medical Director MHLD BCUHB/Visiting Professor Wrexham Glyndwr University, Galles. Crescere in una famiglia Huntington, Sabrina Maffi, Unità Huntington e Malattie Rare IRCCS Casa Sollievo della Sofferenza. Huntington e ricerca osservazionale, Selene Capodarca, Global Study Director Enroll-HD, European Huntington Disease Network. Huntington e ricerca terapeutica interviene Lorenzo Cottini, CEO Evidenze Health srl, Responsabile Gruppo di Lavoro sulla Sperimentazione Clinica, AFI- Associazione Farmaceutici dell’Industria. Le sessioni sono moderate da Laura Berti, Giornalista Rai.


“Preserving the Brain”, parte del progetto “Human Brains” che Fondazione Prada dedica dal 2018 alle neuroscienze, si concentra sulla prevenzione delle malattie neurodegenerative. Realizzato in collaborazione con quindici importanti istituti di neuroscienze di università internazionali e sei organizzazioni e associazioni italiane di pazienti, “Preserving the Brain: A Call to Action” è costituito da una mostra (fino al 7 aprile 2025) e da un programma di otto incontri (fino al 31 marzo 2025) che si svolgono nella sede di Milano di Fondazione Prada.

Cao Almasri, Europarlamento: martedì dibattito a Strasburgo sulla Cpi

Cao Almasri, Europarlamento: martedì dibattito a Strasburgo sulla CpiBruxelles, 6 feb. (askanews) – Martedì 11 febbraio, a Strasburgo, la sessione plenaria del Parlamento europeo terrà un dibattito, con dichiarazioni del Consiglio Ue e della Commissione, sul tema: “Protezione del sistema di giustizia internazionale e delle sue istituzioni, in particolare la Corte penale internazionale e la Corte internazionale di giustizia”.


Durante il dibattito “chiederemo ancora una volta chiarimenti sul caso Almasri: il Governo deve una spiegazione non solo al Paese, ma all’Europa intera”, ha annunciato in una nota l’europarlamentare del gruppo S&D Annalisa Corrado, membro della segreteria del Pd. “Il rispetto del diritto internazionale non è un optional, e la messa sotto indagine dell’operato del governo da parte della Cpi, per violazione dello Statuto di Roma, lo conferma. La Corte Penale Internazionale fa un lavoro preziosissimo, oggi sotto attacco da più fronti. È nostro dovere proteggerla da chi tenta di screditarla al solo scopo di sottrarsi alle proprie responsabilità”, afferma Corrado nella nota.

Cultura, BIPM: servono azioni collettive per tutela beni Unesco

Cultura, BIPM: servono azioni collettive per tutela beni UnescoRoma, 6 feb. (askanews) – I cambiamenti climatici, le guerre, le nuove frontiere del turismo di massa sono tutte sfide che mettono a dura prova la gestione dei Patrimoni Mondiali e per affontarle occorrono competenze condivise, consapevolezza e responsabilità collettiva da parte di tutte le Istituzioni coinvolte. E’ questo in sintesi il messaggio lanciato dall’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale, che oggi a Roma, presso la sede del Ministero della Cultura, ha raccolto rappresentanti del Governo e del Parlamento oltre a sindaci e amministratori locali.


L’Associazione Beni Italiani Patrimonio Mondiale è una realtà nata nel 1997 che oggi riunisce più di 50 Enti responsabili della gestione dei Beni italiani iscritti nella World Heritage List. Il nostro Paese può vantare il primato assoluto con ben 60 siti iscritti nella Lista del Patrimonio Mondiale dall’UNESCO: monumenti, centri storici, parchi archeologici e naturali, luoghi ai quali viene riconosciuto di essere uniche, eccezionali testimonianze del percorso dell’essere umano sulla Terra. L’iniziativa rientra all’interno del progetto finanziato grazie ai fondi della Legge 77/2006 del Ministero della Cultura. Obiettivo dell’Associazione è mettere al centro della discussione la protezione del Patrimonio Mondiale come impegno collettivo per il futuro e indagare quali sono le visioni e le strategie della politica italiana sul tema delle designazioni UNESCO e Patrimonio Mondiale a livello nazionale, regionale e locale. Il ministro dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica, Gilberto Pichetto Fratin, ha sottolineato come “la consapevolezza dell’importanza della manutenzione e della valorizzazione dei beni Unesco presenti nel nostro Paese è una delle sfide che vogliamo affrontare anche rafforzando i finanziamenti dello Stato a favore degli Enti Locali che si occupano della loro gestione. In Italia la valorizzazione dei beni ambientali ha assunto una valenza costituzionale solo nel 2022, segno che fino a quel momento questi temi non erano nella sensibilità dei nostri legislatori. Dobbiamo tutti insieme compiere lo sforzo di renderci conto di cosa abbiamo in questo Paese. La caratteristica del nostro Paese ci richiama ad una cautela sull’utilizzo del territorio che deve combaciare con la sua valorizzazione. Dobbiamo cogliere i meccanismi di equilibrio per manutenere al meglio i beni Unesco”.


Per Matteo Orfini, membro Commissione Cultura della Camera dei deputati, “abbiamo una responsabilità politica e culturale nella costruzione di un modello nuovo di gestione dei beni patrimonio mondiale presenti nel nostro Paese. Dobbiamo rivendicare un modello di tutela dei nostri beni ma allo stesso tempo occorre aggiornare il codice dei beni culturali con una discussione aperta che coinvolga soprattutto coloro che più da vicino si occupano della gestione, evitando che questa gravi esclusivamente sugli Enti Locali”. Ad intervenire anche Magdalena Landry, Direttore regionale Europa dell’UNESCO, che ribadito come “il principio della responsabilità collettiva rispetto alla protezione del patrimonio culturale è sancito a livello internazionale ed è fondamentale investire sulla sensibilizzazione relativa a questi temi. Il patrimonio mondiale non è solo una lista di beni ma un simbolo tangibile della memoria collettiva che valori e conquiste comuni. Oggi più che mai le sfide che dobbiamo affrontare sono cooperazione e solidarietà internazionale, serve uno sforzo unitario di tutti i Paesi. L’impatto dei cambiamenti climatici, ad esempio, impone scelte importanti sullo sviluppo di conoscenze e scelte indirizzate alla conservazione responsabile di questi patrimoni mondiali”.


Per Aruna Francesca Maria Gujral, Direttore Generale dell’ICCROM, “proteggere e valorizzare i nostri patrimoni è un dovere di tutti, gli Stati hanno il dovere di conservare i nostri patrimoni culturali. Questa missione è sempre più complessa per le molte sfide che ci sono. Serve un’azione collettiva, con sinergia di tutti gli attori che devono avere strumenti operativi per attuare le azioni necessarie per la conservazione e la gestione sostenibile del patrimonio mondiale”. Il presidente di BIPM, Alessio Pascucci, ha lanciato un appello alle Istituzioni: “vogliamo accendere un faro sulla necessità di costruire una nuova consapevolezza dei valori relativi al Patrimonio Mondiale. Chiediamo a tutte le Istituzioni di cogliere questa occasione per l’Italia per poter adempiere al meglio alle opportunità e ai doveri legati alle Convenzioni internazionali dell’UNESCO, in particolare alla Convenzione del Patrimonio Mondiale Culturale e Naturale”.


Per Carlo Francini, coordinatore scientifico di BIPM, “la conservazione e la valorizzazione dei patrimoni mondiali deve essere ricentrata attraverso il contributo che possono offrire gli Amministratori dei territori che li ospitano. È questo il lavoro che l’Associazione intende portare avanti, perché soltanto un territorio consapevole del patrimonio mondiale può fornire le indicazioni utili per una gestione corretta, capace di favorire la convivenza e lo sviluppo sotto tutti i punti di vista”.

Arte Fiera, vetrina italiana che unisce ricerca e popolarità

Arte Fiera, vetrina italiana che unisce ricerca e popolaritàBologna, 6 feb. (askanews) – Un evento per le gallerie d’arte italiane, ma proiettato verso la scena internazionale, con una scelta di partecipanti interessante e spazi luminosi che aiutano a valorizzare le opere. Arte Fiera a Bologna inaugura la propria 48esima edizione, l’ultima con la direzione artistica di Simone Menegoi. “Ci sono due idee fondamentali, non geniali, ma efficaci – ha detto ad askanews presentando le linee guida dell’evento -. Una è quella di puntare sull’italianità di questa fiera, non come limite, ma come tratto distintivo e addirittura come asset di marketing, per usare un linguaggio che non mi appartiene, però funziona. E l’altra è quella di innalzare il livello curatoriale e scientifico, senza rinunciare a dei tratti identitari come sono quelli della sua popolarità e incisività”.


Negli stand, che ospitano gallerie importanti come Lia Rumma, Continua, Mazzoleni o Franco Noero, si trova tanta pittura, ma anche molta fotografia, che rappresenta una piacevole sorpresa. E uno degli intenti è rivolgersi con un’offerta significativa ai collezionisti. “Abbiamo cercato di accogliere i collezionisti, coltivando una relazione diretta con loro – ci ha detto il direttore operativo della fiera, Enea Righi – per indirizzarli proprio nei confronti delle gallerie italiane e degli artisti italiani”. Ogni anno Arte Fiera commissione a un’artista un’opera inedita: per il 2025 è stato invitato Maurizio Nannucci che ha creato un multiplo, una shopper di carta, che reca una delle sue celebri scritte: “You Can Imagine The Opposite”. La fiera ha poi rinnovato la collaborazione con Fondazione Furla, che ha portato a Bologna una performance di Adelaide Cioni.


E poi ci sono i premi, come quello proposto da BPER Banca, main partner di Arte Fiera. “Per il secondo anno consecutivo in Arte Fiera – ci ha spiegato Sabrina Bianchi, responsabile Brand, Marketing Communication e patrimonio culturale di BPER Banca – proponiamo un prize, quindi assegneremo un premio a un artista, uomo o donna che sia, che però tratti il tema della valorizzazione e del talento femminile, talento femminile che BPER sostiene sia attraverso politiche interne all’azienda, quindi politiche di DNI, quindi non ci stiamo tirando indietro, anzi abbiamo appena ricevuto una certificazione ufficiale di azienda certificata DNI, ma anche attraverso appunto la cultura”. Un altro premio è invece legato a Ducati, altro partner dell’evento bolognese, che ha scelto di puntare sul concetto di comunità e sul legame di bellezza che lega la casa motociclistica all’arte. “Abbiamo pensato che l’unione di Ducati con un’eccellenza italiana del territorio come Arte Fiera – ha spiegato Patrizia Cianetti, direttrice Marketing e Comunicazione global di Ducati – andasse proprio un po’ a rafforzare il concetto e la volontà che è quella di regalare emozioni, arricchire la vita delle persone, regalare pensieri, sogni, in un qualche modo”.


I pensieri con cui si lascia la fiera di Bologna sono quelli di una scena italiana viva, curiosa e animata. Che prova a pensare se stessa in modo più contemporaneo e che, accanto al semplice mercato, cerca progetti che valgano anche oltre l’aspetto economico.