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Turismo in Zanzibar, gli italiani gruppo più numeroso con 15% arrivi

Turismo in Zanzibar, gli italiani gruppo più numeroso con 15% arriviMilano, 4 feb. (askanews) – Zanzibar continua a essere una destinazioni molto amata dai viaggiatori italiani, confermandosi il mercato di riferimento per l’isola africana al largo della Tanzania. Nel solo gennaio 2023, su un totale di 73.468 visitatori internazionali, ben 11.173 provenivano dall’Italia, pari al 15,2%% degli arrivi e una crescita del 6,8 per cento rispetto al mese di gennaio 2023. Per quanto riguarda l’intero anno 2024, Zanzibar ha accolto complessivamente 736.755 visitatori internazionali, registrando un aumento del 15,4% rispetto ai 638.498 arrivi del 2023


Un trend in crescita, alimentato dalle famiglie che scelgono questa destinazione per le sue strutture organizzate per ospitarle grazie al loro accesso a spiagge bianche, acque trasparenti e l’offerta di attività ed escursioni per i bambini e la sicurezza dei luoghi. Ma cosa rende Zanzibar così speciale per chi viaggia con bambini? Oltre alla bellezza della natura, l’isola offre una attività che coinvolgono tutta la famiglia. Tra le esperienze più apprezzate c’è l’escursione a Prison Island, dove i più piccoli possono ammirare da vicino le tartarughe giganti. La Foresta di Jozani è un’altra tappa imperdibile, con le sue scimmie colobo rosse che si muovono libere tra gli alberi. Per chi cerca avventura, il Blue Safari permette di esplorare atolli e lingue di sabbia, facendo snorkeling in acque poco profonde e sicure.


I resort dell’isola sono sempre più attrezzati per accogliere le famiglie. Spesso offrono tariffe scontate e servizi dedicati come mini-club, piscine per bambini e persino baby-sitting. Strutture come The Residence Zanzibar combinano il lusso con la comodità per chi viaggia con figli. Con possibilità di soggiornare in ville private con piscine e ampi spazi all’aperto. In particolare, oltre al Kids Club i bambini possono diventare “Junior chef” con lezioni di cucina dedicata e incontrare le tartarughe giganti.  Il residence si trova a meno di un’ora da Stone Town è celebre per essere la casa del leggendario Freddie Mercury, ma è anche la città che ha messo Zanzibar sulla mappa internazionale. Un tempo conosciuta come “The Spice Island” per l’abbondanza di chiodi di garofano, noce moscata, cannella e pepe nero, la città è il simbolo della storia esotica dell’isola, con le sue strade intrise di storia, dove sorgevano i mercati degli schiavi e i palazzi dei sultani d’Arabia. Il viaggio è ora facilitato dalle nuove normative per i turisti. Dal 1 ottobre 2024 è obbligatorio sottoscrivere un’assicurazione di viaggio del costo di 44 dollari, mentre nel prossimo futuro la Tanzania sospenderà l’emissione dei visti all’arrivo, che sostituirà con l’e-Visa da richiedere prima della partenza.

96% degli italiani acquista olio extravergine, è ‘bene sociale’

96% degli italiani acquista olio extravergine, è ‘bene sociale’Roma, 4 feb. (askanews) – L’olio extravergine di oliva è nel carrello della spesa del 96% dei consumatori italiani, rappresenta un “bene sociale” e un ingrediente irrinunciabile per la tavola tricolore. Secondo un’indagine realizzata dall’Osservatorio Nomisma-SOL2EXPO, presentata oggi al Masaf in occasione della conferenza stampa della manifestazione in programma a Veronafiere dal 2 al 4 marzo, il 36% dei consumatori considera l’olio extravergine uno degli alimenti più salutari, al pari di verdure, frutta e pesce, tanto che le parole più associate dagli italiani alla filiera olivicola sono “salute”, “sostenibilità” e “natura”, a cui si aggiungono i riferimenti a “qualità”, “bontà”, “benessere” e “beneficio”.


La presenza di olio extravergine di oliva – rileva l’Osservatorio – funge da incentivo anche per l’acquisto di pesce in scatola (70%), oli aromatizzati (69%), paté di olive e paste spalmabili a base di olio di oliva (64%) e prodotti sott’olio (63%). A orientare l’acquisto di olio Evo, prima ancora del prezzo (prima motivazione per il 18%) e della fedeltà al brand (15%), sono sempre più le indicazioni di origine, importanti per 4 consumatori su 10, attenti sia alla provenienza made in Italy (29%) che alla presenza di certificazioni Dop/Igp (15%). E quello dei prodotti a denominazione rappresenta uno dei segmenti in crescita anche sul versante produttivo che, negli ultimi dieci anni, ha registrato un aumento della quota degli oli Dop/Igp made in Italy dal 2% al 6%.


A questo dato si affianca quello della coltivazione biologica, oggi estesa a quasi un quarto (24% contro il 15% del 2013) degli 1,14 milioni di ettari dedicati alla coltivazione di olivi in Italia.

Lollobrigida: su olio non ci sono prezzi alti o bassi, ma giusti

Lollobrigida: su olio non ci sono prezzi alti o bassi, ma giustiRoma, 4 feb. (askanews) – “Iniziative come quella di SOL2EXPO contribuiscono a raccontare un grande prodotto, l’olio, dandogli valore. Più cresce il valore del prodotto e più ogni anello lungo la filiera ne beneficerà. Non si può più ragionare in termini di prezzi bassi o alti, ma di prezzi giusti che vanno spiegati e raccontati”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, intervenendo durante la presentazione, avvenuta oggi al Masaf, dell’edizione 2025 di SOL2EXPO – Full Olive Experience, il Salone in programma a Veronafiere da domenica 2 a martedì 4 marzo.


“Dobbiamo creare la giusta aspettativa di mercato rispetto ad un prodotto di eccellenza. La qualità è ciò che caratterizza la nostra nazione: dobbiamo capire come continuare a valorizzare questa qualità per creare ricchezza e consentire al sistema di continuare a investire proprio su questo”, ha concluso il ministro. Alla presentazione ha partecipato anche il sottosegretario di Stato del ministero dell’Agricoltura con delega alla filiera olivicola Patrizio La Pietra. “Credo che questa manifestazione rappresenti un’opportunità per potenziare la filiera dell’olio, che è uno dei prodotti bandiera del made in Italy nel mondo, ma anche un momento di confronto importante con le associazioni di categoria e con le organizzazioni di settore – ha detto La Pietra – Il ministero sarà presente con un ruolo centrale, perché crediamo fortemente in questo comparto. Abbiamo attivato il tavolo di filiera dell’olio d’oliva, passo fondamentale per definire un Piano Nazionale Olivicolo che ottimizzi risorse e interventi, con attenzione alla produzione e alla tutela paesaggistica e ambientale. È importante lavorare su temi come l’identità, il sistema delle denominazioni, fino al riconoscimento della qualità da parte dei consumatori e SOL2EXPO rappresenta l’inizio di un percorso in questa direzione”, ha concluso il sottosegretario.

Sol2Expo raddoppia superficie espositiva: appuntamento a Verona

Sol2Expo raddoppia superficie espositiva: appuntamento a VeronaRoma, 4 feb. (askanews) – L’Italia dell’olio e dell’olivo in diecimila metri quadrati. E’ stata presentata oggi al Masaf l’edizione 2025 di SOL2EXPO – Full Olive Experience, il Salone in programma a Veronafiere da domenica 2 a martedì 4 marzo. Nel suo nuovo ruolo da solista, dopo 28 edizioni in convivenza con Vinitaly, SOL2EXPO debutta con il raddoppio della superficie espositiva, passando da una tendostruttura a due padiglioni al completo: un risultato importante che denota la centralità e l’interesse per un prodotto simbolo del made in Italy.


Ai professionisti profilati già invitati e ospitati da Veronafiere, provenienti da Armenia, Austria, Azerbaijan, Brasile, Corea del Sud, Croazia, Cina, Colombia, Danimarca, Estonia, Finlandia, Francia, Giappone, India, Irlanda, Israele, Marocco, Paesi Bassi, Regno Unito, Repubblica Ceca, Slovacchia, Stati Uniti, Svizzera, Tunisia, Turchia, Ungheria e Vietnam, si aggiungeranno gli altri operatori nazionali e internazionali diretti a Verona. “Sarà un Salone rappresentativo non solo dell’intera filiera dell’olivo e dell’olio – ha spiegato durante il suo intervento il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo -, ma anche di tutte le regioni produttrici italiane, con una presenza massiccia e capillare delle Associazioni e dei protagonisti del comparto”.


Il consumo globale di olio d’oliva ha infatti superato i 3 milioni di tonnellate, allargando la platea di consumatori a mercati emergenti in Sud America e in Asia. “Allo stesso tempo, l’Italia vive una stagione produttiva difficile, messa alla prova dal cambiamento climatico. Per questo – ha proseguito Bricolo – abbiamo potenziato l’attività di analisi del comparto con due strumenti inediti: il nuovo Osservatorio di SOL2EXPO per il monitoraggio del mercato e dei consumi, realizzato in collaborazione con Nomisma e, a tendere, con altri partner istituzionali e non, e il neonato Comitato tecnico-scientifico, per un presidio scientifico su ricerca, innovazione e i temi caldi del settore”. Con focus che spaziano dall’olio vergine ed extravergine di oliva ai sottoprodotti, dagli oli di semi speciali a quelli nutrizionali fino ai prodotti per il wellness, la cosmesi a base di olio e la tecnologia, SOL2EXPO 2025 rilancia anche il programma formativo degli Evoo Days (3-4 marzo), con approfondimenti su temi di attualità tecnico-scientifica e di mercato, mentre gli insight su innovazione tecnologica e cosmesi saranno curati da Aipo, l’Associazione interregionale produttori olivicoli. Al palinsesto B2B si affianca il calendario degli appuntamenti consumer che prevede cooking show, workshop, degustazioni con pairing e trattamenti cosmetici mani-viso a base di olio.

In Italia meno investimenti in Agrifoodtech ma ci sono più startup

In Italia meno investimenti in Agrifoodtech ma ci sono più startupRoma, 4 feb. (askanews) – Scendono in Italia nel 2024 gli investimenti nel settore dell’Agrifoodtech (-38% sul 2023) ma aumenta il numero di startup, che ha raggiunto quota 407: erano 341 nel 2023. Il 50% delle nuove imprese nasce nel Nord Italia, è formato da team piccoli (1-5 dipendenti) ed è fondato da ex imprenditori tra i 25 e i 45 anni, di cui il 23% è donna. È quanto emerge dal nuovo Report sullo Stato dell’AgriFoodTech in Italia elaborato da Eatable Adventures, filiale italiana del principale acceleratore del settore su scala globale per il Verona Agrifood Innovation Hub, primo polo di sviluppo dell’ecosistema AgriFoodTech italiano.


Nel 2024, gli investimenti si sono fermati a 103 milioni di euro, segnando un netto calo rispetto ai livelli record dell’anno precedente. Un calo in linea con il panorama globale ed europeo che subiscono parimerito una contrazione, anche se meno marcata rispetto allo scenario italiano, del 7% a livello mondiale e del 19% in Europa. Secondo le analisi di VAIH, le startup AgriFoodTech italiane sono concentrate prevalentemente nel Nord Italia, che ospita il 50% delle realtà attive: Lombardia (31%), Piemonte (10%) e Veneto (9,7%) sono in classifica insieme a Emilia-Romagna (11%) e Lazio (9,7%). Al contrario, il Sud Italia, fatica ad emergere nonostante il suo notevole potenziale agricolo, rivelandosi un ecosistema imprenditoriale ancora poco sviluppato.


I fondatori italiani di startup nell’AgriFoodTech si distinguono per un solido bagaglio accademico e tecnologico: il 38% possiede un dottorato di ricerca, mentre circa il 30% ha conseguito una laurea magistrale o un master. Il settore è guidato principalmente da founder con esperienze pregresse nell’imprenditoria (60%) e nell’agroalimentare (60%), un vantaggio che permette di affrontare meglio le sfide e di cogliere le opportunità del mercato. Il 73% delle nuove realtà innovative viene lanciato da imprenditori tra i 25 e i 45 anni, mentre solo il 6% riesce a lanciare un’attività prima dei 25 e dopo i 56 anni. Inoltre, secondo l’analisi del Verona Agrifood Innovation Hub, i team sono piccoli: il 74% delle startup è composto da 1 a 5 dipendenti e solo il 6% dispone di più di 25 risorse. Le startup italiane si concentrano principalmente nei settori della produzione e trasformazione alimentare e dell’AgriTech, che insieme rappresentano oltre la metà delle attività. In particolare, nell’AgriTech automazione e robotica delle colture (38%) e nuovi sistemi di coltivazione (29%) guidano l’innovazione, mentre nella produzione e trasformazione alimentare l’attenzione è rivolta a prodotti innovativi (44%) e nuovi modelli di economia circolare (20,8%).


Tra i settori in crescita spiccano Logistica e Delivery (21%) – che mostra una forte centralità della categoria delivery&last mile (45%) e packaging (21%) -, seguiti da Retail e Horeca (17%), tecnologie per la Cucina e la Preparazione alimentare (3%) e, infine, Health Tech (2%) di cui fanno parte tecnologie per la nutrizione e la nutraceutica. Il 77% delle startup sviluppa le tecnologie in-house, con l’intelligenza artificiale al primo posto (43%) per la sua versatilità e capacità di adattarsi a diversi settori, seguita da Biotecnologie (32%) e piattaforme digitali (30%). Tuttavia, solo il 15% delle innovazioni deriva da collaborazioni con università, evidenziando la necessità di rafforzare le sinergie tra ricerca accademica e imprenditorialità.


Il 75% delle startup tutela le proprie innovazioni attraverso brevetti, un dato in forte crescita rispetto al 40% registrato nel 2023. Anche la registrazione di marchi ha visto un incremento, raggiungendo l’82%, a testimonianza di una maggiore consapevolezza sull’importanza di proteggere la proprietà intellettuale. Tuttavia, il 19% delle startup non utilizza alcuna forma di tutela, esponendosi a rischi di imitazione e perdita di vantaggio competitivo.

Vino, Beduschi: “Lake Garda Wines” esempio vincente di promozione

Vino, Beduschi: “Lake Garda Wines” esempio vincente di promozioneMilano, 4 feb. (askanews) – “Unire le forze per valorizzare il territorio è la strada giusta per affrontare le sfide dei mercati internazionali. ‘Lake Garda Wines’ è un’iniziativa che va in questa direzione, mettendo insieme le energie di cinque Consorzi per promuovere in modo coeso e strutturato i vini del Lago di Garda. Regione Lombardia sostiene con convinzione questo modello di collaborazione, che rafforza l’identità e la competitività delle nostre produzioni vitivinicole, facendo leva sulla qualità e sull’unicità del nostro territorio”. Lo dichiara l’assessore regionale all’Agricoltura, Sovranità alimentare e Foreste, Alessandro Beduschi, commentando il progetto “Lake Garda Wines”, che nasce dalla volontà dei Consorzi Bardolino, Custoza, Garda, Lugana e Valtènesi di presentarsi con un’immagine unitaria sui mercati esteri, a partire da “Vinexpo – Wine Paris 2025”, uno dei più importanti appuntamenti internazionali del settore.


“Questa sinergia rappresenta una grande opportunità per queste eccellenze vinicole, che non solo esprimono una qualità riconosciuta, ma hanno anche il privilegio di essere legate a un territorio unico, conosciuto e apprezzato in tutto il mondo” ha proseguito Beduschi, rimarcando che “il Lago di Garda è una vetrina naturale di straordinaria bellezza, e il fatto che i suoi vini possano raccontarlo con un’unica voce ne rafforza ulteriormente l’identità e l’attrattività”. Foto di Stefano Campana

Confagri Puglia: siccità, approvare emendamento La Salandra

Confagri Puglia: siccità, approvare emendamento La SalandraRoma, 4 feb. (askanews) – Approvare l’emendamento presentato dal parlamentare Giandonato La Salandra (FdI) nell’ambito del DL 208/2024, che mira a garantire un concreto sostegno alle imprese agricole pugliesi, duramente colpite dalla siccità eccezionale verificatasi nei primi otto mesi del 2024. Lo chiede Confagricoltura Puglia. L’emendamento prevede, in deroga alla normativa vigente, la possibilità per le aziende agricole di accedere agli interventi del Fondo di solidarietà nazionale anche se non hanno sottoscritto le polizze assicurative agevolate a copertura dei rischi. Una misura fondamentale per tutelare la continuità produttiva di migliaia di imprese che, a causa della prolungata assenza di precipitazioni, hanno subito ingenti perdite e necessitano ora di strumenti adeguati per la ripresa.


“La gravità della situazione impone risposte immediate ed efficaci. L’emendamento dell’on. La Salandra rappresenta un segnale importante di attenzione verso il settore agricolo pugliese, da sempre motore dell’economia regionale e nazionale”, evidenzia il presidente di Confagricoltura Puglia, Luca Lazzàro, che auspica “una rapida approvazione di questa proposta e un impegno congiunto delle istituzioni per affrontare, con strumenti adeguati, le sfide poste dai cambiamenti climatici”. Per la Puglia, il 2024 ha visto una delle estati più calde, con impatti significativi su numerose colture. In particolare, il frumento ha registrato una resa per ettaro estremamente ridotta; agrumi e fruttifere sono stati colpiti dalla cascola dei frutticini; l’olivo ha subito una cascola in fase di allegagione; le colture ortive hanno perso il raccolto o non sono state piantate a causa della carenza d’acqua; infine, i vigneti (sia da vino che da tavola) rischiano un danno superiore al cinquanta per cento rispetto alle rese abituali, con grappoli di dimensioni ridotte e spargoli.

Scomparsa Daniela Ruggi, Sossio: litigava con la famiglia

Scomparsa Daniela Ruggi, Sossio: litigava con la famigliaRoma, 4 feb. (askanews) – “Io e Daniela eravamo innamorati. Ci scambiavamo dei messaggi romantici, a volte sì a volte no dipendeva da come stava lei. L’ultima che l’ho vista è stato il 3 settembre. Lei mi diceva ‘mi voglio ammazzare, non mi voglio ammazzare’, io le dicevo ‘tu sbagli, invece di metterti contro i tuoi familiari, vattene’. Litigava sempre con la famiglia, con la madre e con il fratello. In particolare con il fratello aveva dei contrasti, mi diceva una volta ha aperto la porta, è entrato dentro e si è preso tutta la mia roba, un’altra volta la picchiava, un’altra volta mi diceva mi ha rotto la porta”. Lo ha detto Sossio l’amico speciale di Daniela Ruggi, la 31enne sparita a Montefiorino in provincia di Modena dallo scorso settembre. L’uomo è stato intervistato in collegamento da Ore 14, la trasmissione di Milo Infante in onda su Rai 2.


“Il 3 settembre- continua- stavamo dentro al cimitero, avevamo litigato e io non l’ho più vista da quel giorno. Litigavamo spesso perché lei cercava i numeri di telefono di tutti. Poi intono al 25, 26 ottobre Daniela è stata vista all’Associazione Porta Aperta con due miei amici, Gianluca e Paolino. Tramite di me aveva fatto amicizia con loro. Domenico Lanza detto lo sceriffo non lo conoscevo. Secondo me Daniela sta bene e se ne è andata con un altro. Lei diceva ‘devo vedere se quello mi vuole’. Non so chi può essere. Stava insieme a me, io le dicevo ‘Ci vogliamo sposare?’ e lei mi rispondeva ‘Devo vedere se quello mi vuole’”, conclude.

Festival Canzone Cristiana patrocinato da Senato e Camera

Festival Canzone Cristiana patrocinato da Senato e CameraRoma, 4 feb. (askanews) – Dopo aver annunciato, nei giorni scorsi, i nomi dei concorrenti e della co-conduttrice, che è Carmen Attardi, della quarta edizione del Festival della Canzone Cristiana, che si terrà a Sanremo dal 13 al 15 febbraio 2025, nel Teatro F.O.S., il Direttore artistico Fabrizio Venturi ha annunciato che la quarta edizione del Festival della Canzone Cristiana è patrocinata dal Senato della Repubblica Italiana, dalla Camera dei Deputati, dalla Regione Liguria e dalla Provincia di Imperia.


“I patrocini ottenuti – dichiara Venturi – testimoniano la serietà ed il valore morale ed umano, nonché il valore universale del Festival della Canzone Cristiana, che le Istituzioni avallano per essere una manifestazione di alto rilievo spirituale”. Venturi ha sottolineato altresì: “I patrocini ottenuti rappresentano per noi un riconoscimento del nostro impegno finalizzato alla diffusione della lode a Dio attraverso la musica e, nel contempo, un riconoscimento del valore fondante della fede cristiana nel nostro Paese. E’ un intento per noi cristiano e sociale veicolare il messaggio d’amore che la parola di Cristo ha lasciato in eredità ai credenti e ai non credenti in un mondo che ha visto e vede, nel corso della sua storia passata e presente, l’insorgere della violenza e dell’incitazione all’odio”. Il direttore artistico ha annunciato di recente che il Festival della Canzone Cristiana, in un’edizione special, si terrà a New York: “L’edizione che si terrà negli Stati Uniti sarà un incontro, mai verificatosi finora, che entrerà nella storia della musica, tra i nostri cantanti e i nostri musicisti di musica cristiana italiana e i grandi esponenti della canzone e della musica cristiana americana. Fondere le nostre espressioni musicali, le nostre tradizioni canore con le loro sonorità ed il loro stile è un grande esperimento che collegherà la nostra cultura musicale con la loro”.

Coldiretti Sardegna: subito tavolo tecnico regionale lingua blu

Coldiretti Sardegna: subito tavolo tecnico regionale lingua bluRoma, 4 feb. (askanews) – La situazione sulla lingua blu in Sardegna non è risolta e continua a destare grande preoccupazione tra gli allevatori sardi, colpiti duramente dalle conseguenze sanitarie ed economiche dell’epidemia 2024. Con una lettera inviata agli assessori regionali dell’Agricoltura e della Sanità, Gian Franco Satta e Armando Bartolazzi, Coldiretti Sardegna ha sollecitato un incontro urgente per affrontare le criticità ancora irrisolte: dagli indennizzi ai piani vaccinali, dalla gestione dei focolai alla necessità di strategie preventive efficaci. Una convocazione che potrebbe avvenire se si riunisse il ‘Tavolo tecnico regionale sull’emergenza lingua blu’ che era stato istituito lo scorso novembre, sulla scia delle richieste di Coldiretti per arginare l’epidemia e mettere in campo strategie efficaci.


“Chiediamo di essere coinvolti attivamente nelle decisioni ma soprattutto informati chiaramente sulla strategia regionale per affrontare il problema senza dimenticare la campagna vaccinale e la profilassi per il prossimo anno – scrivono nella missiva il presidente e il direttore Battista Cualbu e Luca Saba – non possiamo permetterci ritardi né il tentativo di scaricare responsabilità sugli allevatori”. Coldiretti sottolinea inoltre che, sebbene il vaccino sia uno strumento importante, la vera priorità è attuare un piano di contrasto che sia efficace per la lotta al culicoide e prevenire la diffusione della malattia. Su questa lotta all’insetto vettore, Coldiretti ritiene necessario aumentare i fondi per il contrasto alla proliferazione del culicoide sostenendo e implementando la sperimentazione.


Coldiretti Sardegna ritiene indispensabile comprendere quali siano le azioni che la Regione intende mettere in atto per contenere la lingua blu e prevenirne nuove recrudescenze. “Non si possono continuare a rincorrere le emergenze ed è necessario un piano organico che consenta di anticipare i problemi, considerato che ogni anno, con l’arrivo della stagione calda, il virus torna a colpire il comparto zootecnico sardo”, ricordano presidente e direttore.