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Nordcorea: nostra deterrenza nucleare anche contro scudo Usa

Nordcorea: nostra deterrenza nucleare anche contro scudo UsaRoma, 3 feb. (askanews) – La Corea del Nord ha criticato oggi il piano dell’amministrazione Trump volto a potenziare la difesa missilistica a favore dei propri alleati in Asia orientale, Giappone e Corea del Sud, promettendo di avanzare le proprie capacità nucleari di deterrenza.


L’Istituto per il disarmo e la pace del ministero degli Esteri nordcoreano ha rilasciato tale critica in un comunicato diffuso dall’agenzia di stampa KCNA, dopo l’ordine esecutivo del presidente Usa Donald Trump, emesso la scorsa settimana, per realizzare uno scudo di difesa missilistica di “prossima generazione” per gli Stati uniti e gli alleati. L’istituto ha sostenuto che gli Stati uniti stanno accelerando visibilmente lo sviluppo congiunto, insieme al Giappone e ad altri alleati, di un sistema per intercettare missili ipersonici e stanno collocando ulteriori sistemi di difesa ad alta tecnologia in Corea del Sud, come il Sistema di difesa aerea terminale ad alta quota (THAAD).


L’istituto ha accusato gli Stati Uniti di accelerare la propria ricerca di egemonia militare, affermando che ciò giustifica lo sviluppo continuato, da parte della Corea del Nord, delle proprie capacità di autodifesa basate sulla deterrenza nucleare. Pyongyang “risponderà rafforzando senza limiti le proprie capacità militari in risposta all’accelerazione delle minacce militari da parte delle forze ostili”. La dichiarazione viene in contemporanea a una reazione del ministero degli Esteri nordcoreane a una serie di dichiarazioni del segretario di Stato Usa Marco Rubio, il quale ha definito il regime di Kim Jong Un uno “Stato canaglia con cui bisogna fare i conti”. Pyongyang ha definito le frasi di Rubio una “provocazione”, a cui la Corea del Nord “risponderà”.


Sono le prime critiche dirette da parte della Corea del Nord alla nuova amministrazione Trump, il che può suggerire un inasprimento delle relazioni, ma anche un posizionamento delle parti in vista degli annunciati approccio che Trump ha detto di voler avere nei confronti di Kim, con il quale nel suo primo mandato ha avuto tre summit e ha aperto un dialogo sul programma nucleare, che poi non ha portato a risultati concreti. Nelle sue prime dichiarazioni, Trump ha suggerito che la nuova base di partenza degli annunciati colloqui con Kim potrebbe essere il riconoscimento di Pyongyang come potenza nucleare. Ma questa prospettiva è stata fermamente respinta dall’alleato sudcoreano di Washington.


Pyongyang ha firmato lo scorso giugno un accordo di partenariato strategico globale con Mosca, che include la clausola di difesa reciproca.

Sbarra: lascio la guida della Cisl, è giusto rinnovare

Sbarra: lascio la guida della Cisl, è giusto rinnovareRoma, 3 feb. (askanews) -“Rispettare le regole è un dovere, soprattutto per chi ricopre ruoli di responsabilità. Credo nel rinnovamento, che apre spazi ai più giovani e garantisce un futuro solido per la Cisl. Si può continuare a contribuire al sindacato in molti modi, anche fuori dai ruoli di vertice”. Così, in un’intervista al Corriere della Sera, Luigi Sbarra, che si appresta a lasciare la guida della Cisl il 12 febbraio, data in cui è stato convocato il consiglio generale a via Rieti per l’elezione del nuovo segretario generale.


“È stato un cammino esaltante. Non privo di difficoltà e di scelte anche solitarie e in controtendenza. Il bilancio è positivo”, sottolinea Sbarra. La Cisl ha sempre avuto un ruolo centrale, responsabile senza rinunciare al conflitto. Lascio un’organizzazione in salute: più 172 mila iscritti tra i lavoratori attivi negli ultimi 4 anni, molti sotto i 35 anni. Daniela Fumarola la conosco da una vita, è preparata, determinata e soprattutto concreta, come deve essere un leader sindacale. Ha la fiducia di tutta la Cisl e non ha certo bisogno di consigli”. Quanto al leader della Cgil, Maurizio Landini, afferma: “Io e Maurizio abbiamo fatto tante battaglie comuni in questi anni. Ma noi abbiamo sempre valorizzato e ci siamo intestati i risultati del dialogo sociale con i governi Draghi e Meloni. La Cgil ha scelto la linea di uno scontro radicale, che si fatica a non definire ideologico, che trasforma e indebolisce la rappresentanza sindacale, trasformandola nel surrogato di un partito. Così però il sindacato rischia di diventare irrilevante”.

Borse Ue aprono in calo con dazi Usa, Milano -1,66%, Francoforte -2%

Borse Ue aprono in calo con dazi Usa, Milano -1,66%, Francoforte -2%Roma, 3 feb. (askanews) – Ondata di netti cali anche per le borse in Europa in avvio di seduta, alla ripresa delle attività dopo che nel fine settimana l’amministrazione Usa ha varato dazi alle importazioni da vari paesi, tra cui Canada e Messico. E successivamente il presidente Donald Trump ha avvertito che i sulle importazioni dall’Europa arriveranno “molto presto”. Alle prime battute Francoforte perde il 2,05%, Parigi cede il 2,04%, Londra segna meno 1,24%. A Milano l’indice Ftse-Mib perde l’1,66%.


In precedenza le piazze asiatiche si sono orientate tutte in netto calo, con una dinamica più moderata per i mercati della Cina. La giapponese Tokyo ha chiuso con una caduta del 2,69%, la sudcoreana Seul al meno 2,52%, Taiwan con un crollo del 3,53%. Hong Kong ha siglato gli scambi riducendo le perdite allo 0,06%, come Shanghai, che è la maggiore piazza della Cina continentale. Nel frattempo il dollaro risale rispetto alle maggiore divise globali, l’euro in mattinata cala fino a 1,0222 sul biglietto verde, sui minimi dal novembre del 2022.

Cina: dazi di Trump danneggeranno lotta ad abuso fentanyl

Cina: dazi di Trump danneggeranno lotta ad abuso fentanylRoma, 3 feb. (askanews) – Il ministero della Pubblica sicurezza cinese si è espresso contro la decisione degli Stati uniti di imporre un dazio del 10% su tutte le importazioni cinesi – unitamente a tariffe più elevate per Canada e Messico – avvertendo che ciò sarà dannoso per la cooperazione bilaterale nel controllo del fentanyl. Lo riferisce il South China Morning Post.


Secondo il presidente Usa Donald Trump, i nuovi dazi mirano a contrastare l’afflusso di oppiacei e altre droghe, a partire dal fentanyl. “La causa principale della crisi del fentanyl negli Stati uniti risiede al suo interno. Ridurre la domanda interna di droghe e rafforzare la cooperazione delle forze dell’ordine sono le soluzioni fondamentali”, ha dichiarato il ministero in un comunicato. “Limitarsi a spostare la colpa su altri paesi – ha aggiunto – non aiuterà a risolvere realmente il problema e danneggerà seriamente la cooperazione e la fiducia tra Cina e Stati Uniti nel campo del controllo delle droghe”. Il ministero ha affermato che c’è “ampia cooperazione pratica” tra Cina e Stati uniti in materia di controllo delle droghe e i “progressi tangibili” degli ultimi anni.


La Cina – ha rivendicato il ministero di Pechino – è stata la prima al mondo a inserire tutte le sostanze correlate al fentanyl in una categoria di sostanze controllate nel 2019, nonostante non vi fosse un abuso diffuso di questa droga sul territorio nazionale, su richiesta di Washington, che non aveva ancora preso una decisione analoga. Dopo questo provvedimento, Pechino “non ha ricevuto alcuna notifica dagli Stati uniti riguardo al sequestro di tali sostanze provenienti dalla Cina”. Pertanto, la Cina “esorta gli Stati uniti a correggere le proprie pratiche errate, a mantenere l’atmosfera favorevole, faticosamente ottenuta, nella cooperazione anti-droga sino-americana e a promuovere lo sviluppo stabile, sano e sostenibile delle relazioni” tra i due paesi.

Usa-Giappone: Ishiba verso il primo, difficile incontro con Trump

Usa-Giappone: Ishiba verso il primo, difficile incontro con TrumpRoma, 3 feb. (askanews) – Con preoccupazione, Shigeru Ishiba si recherà questa settimana per il suo primo incontro con il nuovo presidente Usa Donald Trump. Un incontro che viene dopo un esordio un po stentato per i rapporti nippo-americani nel secondo mandato trumpiano, ma anche dopo che il leader americano ha annunciato dazi nei confronti a diversi paesi, tra i quali Messico, Canada e Cina.


“Se le circostanze lo consentiranno, il primo ministro Ishiba visiterà gli Stati Uniti questa settimana e incontrerà il presidente Trump. Tali accordi sono attualmente in corso. Gli accordi finali sulle date specifiche sono attualmente in corso, tenendo conto dei programmi di entrambe le parti”, ha affermato il capo di gabinetto Yoshimasa Hayashi, principale portavoce del governo nipponico. Le dichiarazioni richiamano quanto ha annunciato venerdì scorso lo stesso Trump. “Attraverso un dialogo franco, cercheranno di instaurare relazioni personali, nonché di raggiungere un’intesa comune su varie questioni di sicurezza ed economiche, confermare la cooperazione e dare l’opportunità di portare la cooperazione giapponese-americana a un nuovo livello”, ha detto ancora Hayashi.


“Ho un grande rispetto per il Giappone. Mi piace il Giappone”, ha dichiarato venerdì Trump ai giornalisti nell’Ufficio ovale, ricordando che “il primo ministro (Shinzo) Abe era un mio caro amico” e affermando che “quello che gli è successo è stato così triste, uno dei giorni più tristi”. Il riferimento è all’assassinio nel 2022. Il richiamo ad Abe, in realtà, non è necessariamente una buona notizia per Ishiba, che è stato un rivale di Shinzo Abe all’interno del Partito liberaldemocratico. D’altronde, finora i primi contatti tra Tokyo e Washington non sono andati come Ishiba sperava. Il primo ministro nipponico aveva chiesto di incontrare Trump già da presidente eletto, come era accaduto al primo mandato con Abe (che era stato ricevuto come primo leader straniero da un Trump non ancora insediato), ma il team di transizione del neopresidente aveva giudicato poco opportuno un incontro prima dell’insediamento. Salvo poi avere altri incontri con leader stranieri, compresa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, prima di essere di nuovo formalmente l’inquilino della Casa bianca.


Dopo questo primo passo falso, c’è stato un intenso lavoro delle diplomazie. Il ministro degli Esteri giapponese Takeshi Iwaya ha tenuto colloqui con il suo nuovo omologo statunitense Marco Rubio a Washington appena un giorno dopo l’inaugurazione di Trump. In quell’occasione, Iwaya e Rubio hanno concordato di elevare la relazione bilaterale a “nuove altezze” su tutti i fronti. Hanno inoltre concordato di intensificare la cooperazione multilaterale con paesi affini come le Filippine e la Corea del Sud per affrontare le principali sfide nella regione indo-pacifica, dove la Cina cerca di affermare un controllo maggiore. Questo lavoro, apparentemente, ha portato risultati. L’incontro previsto con Ishiba rappresenterebbe il secondo di Trump con un leader straniero da quando ha assunto l’incarico il 20 gennaio. Domani, Trump dovrebbe tenere colloqui con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu alla Casa bianca.


Nell’incontro, per il quale la data più probabile è il 7 febbraio, Ishiba e Trump riconosceranno l’ambiente di sicurezza sempre più difficile in Asia orientale, alla luce dei testi missilistici e degli sviluppi nucleari in Corea del Nord e dell’accresciuta influenza della Cina. Oltre a sottolineare l’aumento drammatico della spesa per la difesa di Tokyo, Ishiba probabilmente spiegherà a Trump che le aziende giapponesi hanno svolto un ruolo fondamentale nel generare crescita e posti di lavoro negli Stati Uniti, secondo quanto riferito da funzionari nipponici all’agenzia di stampa Kyodo. Si tratta probabilmente di un tentativo di sbloccare la situazione del tentativo di acquistare le storiche acciaierie US Steel da parte della giapponese Nippon Steel, alla quale Trump si oppone, dopo che è stata bloccata anche dal predecessore Joe Biden. Intanto, sebbene la situazione del Giappone sul fronte della guerra commerciale in corso appaia un po più defilata nelle intenzioni di Trump, a Tokyo c’è preoccupazione per l’approccio trumpiano. Il ministro delle Finanze Katsunobu Kato ha espresso ieri seria preoccupazione per il potenziale impatto dei dazi statunitensi su Cina, Canada e Messico. Kato ha dichiarato in un programma televisivo di essere “molto preoccupato per il possibile impatto sull’economia globale” e ha sottolineato la necessità di “valutare attentamente” i movimenti dei cambi e le prospettive della politica monetaria negli Stati uniti. Trump, ha ordinato sabato l’applicazione di dazi del 25% sulle importazioni provenienti da Canada e Messico, e di ulteriori dazi del 10% sui beni provenienti dalla Cina. “Ci dovremo concentrare attentamente su come il Giappone potrebbe essere particolarmente colpito e adottare le misure necessarie”, ha affermato Kato, riferendosi in parte alle preoccupazioni per l’inflazione legate ai pesanti dazi imposti dall’amministrazione Trump.

Usa-Giappone: Ishiba verso primo, difficile incontro con Trump

Usa-Giappone: Ishiba verso primo, difficile incontro con TrumpRoma, 3 feb. (askanews) – Con preoccupazione, Shigeru Ishiba si recherà questa settimana per il suo primo incontro con il nuovo presidente Usa Donald Trump. Un incontro che viene dopo un esordio un po’ stentato per i rapporti nippo-americani nel secondo mandato trumpiano, ma anche dopo che il leader americano ha annunciato dazi nei confronti a diversi paesi, tra i quali Messico, Canada e Cina.


“Se le circostanze lo consentiranno, il primo ministro Ishiba visiterà gli Stati Uniti questa settimana e incontrerà il presidente Trump. Tali accordi sono attualmente in corso. Gli accordi finali sulle date specifiche sono attualmente in corso, tenendo conto dei programmi di entrambe le parti”, ha affermato il capo di gabinetto Yoshimasa Hayashi, principale portavoce del governo nipponico. Le dichiarazioni richiamano quanto ha annunciato venerdì scorso lo stesso Trump. “Attraverso un dialogo franco, cercheranno di instaurare relazioni personali, nonché di raggiungere un’intesa comune su varie questioni di sicurezza ed economiche, confermare la cooperazione e dare l’opportunità di portare la cooperazione giapponese-americana a un nuovo livello”, ha detto ancora Hayashi.


“Ho un grande rispetto per il Giappone. Mi piace il Giappone”, ha dichiarato venerdì Trump ai giornalisti nell’Ufficio ovale, ricordando che “il primo ministro (Shinzo) Abe era un mio caro amico” e affermando che “quello che gli è successo è stato così triste, uno dei giorni più tristi”. Il riferimento è all’assassinio nel 2022. Il richiamo ad Abe, in realtà, non è necessariamente una buona notizia per Ishiba, che è stato un rivale di Shinzo Abe all’interno del Partito liberaldemocratico. D’altronde, finora i primi contatti tra Tokyo e Washington non sono andati come Ishiba sperava. Il primo ministro nipponico aveva chiesto di incontrare Trump già da presidente eletto, come era accaduto al primo mandato con Abe (che era stato ricevuto come primo leader straniero da un Trump non ancora insediato), ma il team di transizione del neopresidente aveva giudicato poco opportuno un incontro prima dell’insediamento. Salvo poi avere altri incontri con leader stranieri, compresa la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, prima di essere di nuovo formalmente l’inquilino della Casa bianca.


Dopo questo primo passo falso, c’è stato un intenso lavoro delle diplomazie. Il ministro degli Esteri giapponese Takeshi Iwaya ha tenuto colloqui con il suo nuovo omologo statunitense Marco Rubio a Washington appena un giorno dopo l’inaugurazione di Trump. In quell’occasione, Iwaya e Rubio hanno concordato di elevare la relazione bilaterale a “nuove altezze” su tutti i fronti. Hanno inoltre concordato di intensificare la cooperazione multilaterale con paesi affini come le Filippine e la Corea del Sud per affrontare le principali sfide nella regione indo-pacifica, dove la Cina cerca di affermare un controllo maggiore. Questo lavoro, apparentemente, ha portato risultati. L’incontro previsto con Ishiba rappresenterebbe il secondo di Trump con un leader straniero da quando ha assunto l’incarico il 20 gennaio. Domani, Trump dovrebbe tenere colloqui con il primo ministro israeliano Benjamin Netanyahu alla Casa bianca.


Nell’incontro, per il quale la data più probabile è il 7 febbraio, Ishiba e Trump riconosceranno l’ambiente di sicurezza sempre più difficile in Asia orientale, alla luce dei testi missilistici e degli sviluppi nucleari in Corea del Nord e dell’accresciuta influenza della Cina. Oltre a sottolineare l’aumento drammatico della spesa per la difesa di Tokyo, Ishiba probabilmente spiegherà a Trump che le aziende giapponesi hanno svolto un ruolo fondamentale nel generare crescita e posti di lavoro negli Stati Uniti, secondo quanto riferito da funzionari nipponici all’agenzia di stampa Kyodo. Si tratta probabilmente di un tentativo di sbloccare la situazione del tentativo di acquistare le storiche acciaierie US Steel da parte della giapponese Nippon Steel, alla quale Trump si oppone, dopo che è stata bloccata anche dal predecessore Joe Biden. Intanto, sebbene la situazione del Giappone sul fronte della guerra commerciale in corso appaia un po’ più defilata nelle intenzioni di Trump, a Tokyo c’è preoccupazione per l’approccio trumpiano. Il ministro delle Finanze Katsunobu Kato ha espresso ieri seria preoccupazione per il potenziale impatto dei dazi statunitensi su Cina, Canada e Messico. Kato ha dichiarato in un programma televisivo di essere “molto preoccupato per il possibile impatto sull’economia globale” e ha sottolineato la necessità di “valutare attentamente” i movimenti dei cambi e le prospettive della politica monetaria negli Stati uniti. Trump, ha ordinato sabato l’applicazione di dazi del 25% sulle importazioni provenienti da Canada e Messico, e di ulteriori dazi del 10% sui beni provenienti dalla Cina. “Ci dovremo concentrare attentamente su come il Giappone potrebbe essere particolarmente colpito e adottare le misure necessarie”, ha affermato Kato, riferendosi in parte alle preoccupazioni per l’inflazione legate ai pesanti dazi imposti dall’amministrazione Trump.

Stellantis semplifica l’organizzazione, nuovo Ad entro prima metà 2025

Stellantis semplifica l’organizzazione, nuovo Ad entro prima metà 2025Roma, 3 feb. (askanews) – Stellantis ha annunciato “delle misure per semplificare la propria organizzazione”, assieme a nomine di nuovi direttori su alcuni marchi controllati, in linea con i cambiamenti comunicati nel dicembre 2024. Intanto il processo di scelta del nuovo amministratore delegato prosegue e si concluderà entro la prima metà dell’anno. Decisioni che secondo quanto afferma la società con una nota consentono “il giusto equilibrio tra responsabilità regionali e globali, facilitando la rapidità delle scelte e la loro esecuzione”.


Le varie regioni dispongono ora di maggiori capacità decisionali ed esecutive a livello locale per la pianificazione e lo sviluppo dei prodotti, le attività industriali e commerciali, mantenendo il coordinamento con le funzioni globali dell’azienda per servire al meglio i clienti. Le attività software, prosegue un comunicato, sono ora integrate in un’organizzazione di sviluppo e tecnologia del prodotto guidata da Ned Curic allo scopo di semplificare il processo di immissione sul mercato di prodotti e servizi innovativi per tutti i brand in tutti i mercati in cui l’azienda è presente.


Oltre al suo attuale ruolo di COO delle Regioni d’America, Antonio Filosa assume la leadership globale dell’ente Quality, il fulcro della promessa dell’azienda ai clienti. Gli enti Corporate Affairs e Communications sono stati uniti sotto la guida di Clara Ingen-Housz per supportare al meglio il costante impegno dell’azienda nei confronti di tutti i suoi stakeholder. Viene creato un nuovo Marketing Office, prosegue Stellantis, guidato da Olivier François, per raggruppare il marketing dei brand e supportarli al meglio, in particolare attraverso la pubblicità, gli eventi globali e le sponsorizzazioni.


Inoltre Bob Broderdorf è stato nominato alla guida del brand Jeep; Alain Favey entra in Stellantis e viene nominato responsabile del brand Peugeot; Xavier Peugeot è stato nominato alla guida del brand DS Automobiles; Anne Abboud è stata nominata alla guida dell’unità veicoli commerciali di Stellantis Pro One. “In linea con i cambiamenti decisi a dicembre, gli annunci di oggi semplificheranno ulteriormente la nostra organizzazione e aumenteranno la nostra agilità e il rigore dell’esecuzione a livello locale – ha commentato il presidente di Stellantis John Elkann -. Non vediamo l’ora di guidare la crescita fornendo ai nostri clienti una scelta ancora più ampia di straordinari veicoli a combustione, ibridi ed elettrici”.


Come annunciato all’inizio di dicembre 2024, il processo di nomina del nuovo amministratore è in corso, gestito da un Comitato Speciale del Consiglio d’Amministrazione, e si concluderà, precisa la società, entro la prima metà del 2025. (fonte immagine: Stellantis).

EssilorLuxottica, ok Usa e Ue a vendita Nuance Audio Glasses

EssilorLuxottica, ok Usa e Ue a vendita Nuance Audio GlassesRoma, 3 feb. (askanews) – EssilorLuxottica ha riferito di aver ottenuto l’autorizzazione dalla Food and Drug Administration (Fda) per la vendita senza prescrizione dei Nuance Audio Glasses. Con un comunicato il gruppo aggiunge di aver anche ottenuto la marcatura CE ai sensi del Regolamento Europeo sui Dispositivi Medici, insieme alla certificazione ISO Quality Management System per gli apparecchi acustici, che consentirà di rendere accessibile Nuance Audio anche in Europa.


Nuance Audio, afferma il produttore “apre la strada a una nuova categoria di prodotti fortemente innovativa in ambito medtech: il software è il primo certificato dalla Fda negli Stati Uniti come SaMD (Software as a Medical Device) e dotato di impostazioni preconfigurate che permettono l’utilizzo ottimale dell’occhiale. Il prodotto integra in modo invisibile e con stile una soluzione acustica open-ear in un paio di occhiali smart”. “Finalmente, dopo decenni di resistenza all’adozione di soluzioni acustiche tradizionali per il comfort ridotto o la loro visibilità, i consumatori potranno vedere e sentire chiaramente grazie a un unico prodotto”, prosegue EssilorLuxottica.


Nuance Audio sarà disponibile negli Stati Uniti a partire dal primo trimestre di quest’anno. A seguire, nella prima metà del 2025, sarà in vendita in alcuni paesi europei, tra cui Francia, Germania e Regno Unito, oltre all’Italia che partirà progressivamente già nel primo trimestre del 2025, in concomitanza con il mercato americano. “Due anni fa, ci siamo posti l’obiettivo di creare un occhiale unico nel suo genere, capace di cambiare il modo in cui le persone vedono e sentono. L’idea non era solo di mettere insieme due dispositivi medici, ma di creare un paio di smart glasses del tutto nuovi, in grado di potenziare i due sensi dai quali dipendiamo maggiormente. Oltre che fortemente innovativa, la nostra soluzione sarà anche accessibile. Da oggi, lavoreremo per diffondere questa tecnologia con il potenziale di cambiare la vita di chiunque nel mondo possa averne bisogno”, ha detto Francesco Milleri, Presidente e Amministratore Delegato di EssilorLuxottica.


Il mercato globale delle soluzioni per l’udito resta poco servito, come lo era quello della cura della vista decenni fa. I consumatori sono spesso esitanti a indossare apparecchi correttivi per ragioni che vanno dallo stigma al loro ridotto confort, fino al prezzo e alla scarsa accessibilità. Nuance Audio mira a rimuovere le barriere che hanno finora ostacolato l’adozione degli apparecchi acustici tradizionali. Con l’introduzione dei Nuance Audio Glasses, l’azienda vuole soddisfare le esigenze di circa 1,25 miliardi di persone con disturbi uditivi di entità lieve e moderata. (fonte immagine: Essilorluxottica).

Beyoncé e la città di Los Angeles star dei Grammy

Beyoncé e la città di Los Angeles star dei GrammyRoma, 3 feb. (askanews) – Un omaggio a Los Angeles, devastata dagli incendi che a gennaio hanno ridotto in cenere vaste aree della metropoli e ucciso 28 persone, ha aperto la 67ma edizione dei Grammy Awards, gli Oscar della musica assegnati alla Crypto.com arena di Downtown. Una notte all’insegna di Los Angeles e di Beyoncé. L’artista più premiata di sempre ai Grammy si è aggiudicata il premio per il miglior album dell’anno grazie a ‘Cowboy Carter’, la sua audace ed erudita esplorazione delle radici nere del genere country.”Sono passati molti, molti anni”, ha riconosciuto Queen B accettando il riconoscimento più prestigioso della manifestazione, che le era sfuggito per quattro volte. Beyoncé ha vinto anche il trofeo per miglior album country del 2024 Cowboy Carter’ snobbato (neppure una nomination) agli ultimi Country Music Awards. È la prima persona afroamericana a vincere questo titolo per un genere storicamente considerato monopolio dei bianchi. Taylor Swift, grande trionfatrice della scorsa edizione, non ha alzato nessuna statuetta ed è rimasta nel parterre della Crypto.com Arena ad applaudire e ballare sportivamente. Il miglior disco e il miglior brano dell’anno, sono andati a ‘Not like us’ del rapper Kendrick Lamar, nato e cresciuto nel ghetto nero di Compton, a Los Angeles. E proprio Los Angeles stata l’altra protagonista indiscussa della serata. Città degli angeli per la quale le star della musica hanno raccolto più di 7 milioni destinate alle vittime dei roghi celebrando l’energia creativa e la resilienza della città. Le star dell’industria musicale hanno applaudito commosse l’esibizione d’apertura affidato ai Dawes, un duo formato dai fratelli Taylor e Griffin Goldsmith, la cui casa è andata in fumo. Sul palco insieme a loro anche John Legend, Sheryl Crow e St. Vincent. Billy Eilish ha poi cantato ‘Birds of a feather’, terminando con un ½I love you LA», che è già la frase più pronunciata della gala che assegnerà i nove principali premi dell’industria musicale. ½Quest’anno abbiamo perfino dubitato che avremmo celebrato i Grammy», ha detto dal palco il veterano presentatore Trevor Noah. ½Siamo appena sopravvissuti alla catastrofe più grave nella storia del nostro Paese – ha continuato Noah -. Un’intera comunità è andata in cenere. Per questo stasera non celebriamo solo la musica, ma questa città”. Gli annunci pubblicitari celebrano negozi e società locali e i soldi raccolti andranno alla comunità dei musicisti che hanno perso casa, studi di registrazione, strumenti e archivi negli incendi. E ancora un coro di studenti di due scuole andate in fumo ha accompagnato la versione di ‘We are the world’ di Stevie Wonder e Herbie Hancock, parte di un omaggio al leggendario produttore Quincy Jones, scomparso in novembre. Lady Gaga e Bruno Mars si sono esibiti in una versione di California Dreamin’, grande classico dei The Mamas & the Papas del 1965 e da allora inno alla megalopoli più famosa del Golden State. I due sono tornati sul palco per ritirare il premio al miglior duetto per il brano ‘Die with a smile’. Dal palco l’attrice e cantante ha detto: “Le persone trans non sono trasparenti, le persone trans meritano amore e la comunità queer ha bisogno di essere sostenuta. La musica è amore”.


Non è mancata la stoccata politica a Donald Trump arrivata da Shakira che ha riservato le sue frecciate a Trump ed all’ex Gerard Piqué. La cantante colombiana, che ieri ha compiuto 48 anni, ha ricevuto il Grammy per il miglior album latino dell’anno per ‘Las mujeres ya no lloran’, inno alla forza delle donne disseminato di frecciatine all’ex Gerard Piqué. “Dedico il premio a tutti voi, fratelli e sorelle immigrati in questo paese. Siete amati, siete preziosi, e combatterò per voi. A tutte le donne che lavorano ogni giorno per mandare avanti la famiglia: siete un vero scudo”, ha detto la musicista stringendo il grammofono dorato (il quarto che si aggiudica nella sua carriera). ‘Short n’ sweet’ di Sabrina Carpenter è stato eletto miglior album pop del 2024 dai 13.000 votanti della Recording Academy. La 25enne ex star della Disney è stata applaudita anche da Swift, che l’aveva scelta per aprire alcune date del suo Eras tour. ‘Alligator bites never heal’ ha fatto ottenere a Doechii il riconoscimento per il miglior album rap, mentre Chappell Roan è la miglior esordiente.

Stellantis semplifica organizzazione, nuovo Ad entro prima metà 2025

Stellantis semplifica organizzazione, nuovo Ad entro prima metà 2025Roma, 3 feb. (askanews) – Stellantis ha annunciato “delle misure per semplificare la propria organizzazione”, assieme a nomine di nuovi direttori su alcuni marchi controllati, in linea con i cambiamenti comunicati nel dicembre 2024. Intanto il processo di scelta del nuovo amministratore delegato prosegue e si concluderà entro la prima metà dell’anno. Decisioni che secondo quanto afferma la società con una nota consentono “il giusto equilibrio tra responsabilità regionali e globali, facilitando la rapidità delle scelte e la loro esecuzione”.


Le varie regioni dispongono ora di maggiori capacità decisionali ed esecutive a livello locale per la pianificazione e lo sviluppo dei prodotti, le attività industriali e commerciali, mantenendo il coordinamento con le funzioni globali dell’azienda per servire al meglio i clienti. Le attività software, prosegue un comunicato, sono ora integrate in un’organizzazione di sviluppo e tecnologia del prodotto guidata da Ned Curic allo scopo di semplificare il processo di immissione sul mercato di prodotti e servizi innovativi per tutti i brand in tutti i mercati in cui l’azienda è presente.


Oltre al suo attuale ruolo di COO delle Regioni d’America, Antonio Filosa assume la leadership globale dell’ente Quality, il fulcro della promessa dell’azienda ai clienti. Gli enti Corporate Affairs e Communications sono stati uniti sotto la guida di Clara Ingen-Housz per supportare al meglio il costante impegno dell’azienda nei confronti di tutti i suoi stakeholder. Viene creato un nuovo Marketing Office, prosegue Stellantis, guidato da Olivier François, per raggruppare il marketing dei brand e supportarli al meglio, in particolare attraverso la pubblicità, gli eventi globali e le sponsorizzazioni.


Inoltre Bob Broderdorf è stato nominato alla guida del brand Jeep; Alain Favey entra in Stellantis e viene nominato responsabile del brand Peugeot; Xavier Peugeot è stato nominato alla guida del brand DS Automobiles; Anne Abboud è stata nominata alla guida dell’unità veicoli commerciali di Stellantis Pro One. “In linea con i cambiamenti decisi a dicembre, gli annunci di oggi semplificheranno ulteriormente la nostra organizzazione e aumenteranno la nostra agilità e il rigore dell’esecuzione a livello locale – ha commentato il presidente di Stellantis John Elkann -. Non vediamo l’ora di guidare la crescita fornendo ai nostri clienti una scelta ancora più ampia di straordinari veicoli a combustione, ibridi ed elettrici”.


Come annunciato all’inizio di dicembre 2024, il processo di nomina del nuovo amministratore è in corso, gestito da un Comitato Speciale del Consiglio d’Amministrazione, e si concluderà, precisa la società, entro la prima metà del 2025. (fonte immagine: Stellantis).