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Tpl, fonti Mit: “Cgil sconcertante, no a mobilitazione selvaggia”

Tpl, fonti Mit: “Cgil sconcertante, no a mobilitazione selvaggia”Roma, 8 nov. (askanews) – “Il diritto allo sciopero è sacrosanto, ma è inaccettabile proclamare una mobilitazione selvaggia e senza tutele per chi ha bisogno di muoversi, di curarsi, studiare o lavorare. Troppi italiani, oggi, sono in difficoltà perché la sconcertante Cgil inneggia alla rivolta sociale guardacaso di venerdì”. Lo affermano fonti del ministero di Infrastrutture e Trasporti.


“Sul fronte del contrasto alla criminalità, con particolare riferimento a stazioni e treni, il Mit è in prima linea come testimoniato dagli investimenti e dai risultati di Fs Security. Il ministro Matteo Salvini – aggiungono le stesse fonti – non consentirà più a minoranze irresponsabili di boicottare l’Italia”.

Torna Bandiera Verde 2024, premio Cia a campioni agricoltura

Torna Bandiera Verde 2024, premio Cia a campioni agricolturaRoma, 8 nov. (askanews) – Ritorna Bandiera Verde Agricoltura, il riconoscimento promosso da Cia-Agricoltori Italiani, in programma mercoledì 13 novembre, alle 10, presso la Camera di Commercio di Roma, Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriano in Piazza di Pietra. La XXII edizione dell’iniziativa Cia premia ogni anno i nuovi campioni dell’agricoltura tricolore, protagonisti della valorizzazione del patrimonio enogastronomico, paesaggistico e ambientale del Paese.


La storica cerimonia della Confederazione accoglierà, dunque, con il presidente nazionale di Cia Cristiano Fini e le istituzioni nazionali e locali, i premiati del 2024: aziende agricole, organizzazioni ed enti virtuosi che si sono distinti nelle 16 categorie, da Agri-young ad Agri-woman, da Agri-innovation ad Agri-welfare.

Fao: da abitudini alimentari dannose 8.000 mld Usd costi annui

Fao: da abitudini alimentari dannose 8.000 mld Usd costi annuiRoma, 8 nov. (askanews) – I costi nascosti dei sistemi agroalimentari mondiali ammontano a circa 12 000 miliardi di dollari all’anno. Di questi, il 70% circa pari a 8.100 miliardi di dollari è la conseguenza di abitudini alimentari non salutari ed è correlato a pericolose malattie non trasmissibili come le malattie cardiache, l’ictus e il diabete, con costi di gran lunga superiori rispetto a quelli legati al degrado ambientale e alle disuguaglianze sociali.


E’ quanto emerge da uno studio dell’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’alimentazione e l’agricoltura (FAO), a cui hanno partecipato 156 paesi, presentato nell’ambito del rapporto sullo oStato dell’alimentazione e dell’agricoltura 2024 (SOFA). Il rapporto aggiorna le stime dei costi, suddividendole per tipologia di sistema agroalimentare, e traccia una tabella di marcia per la trasformazione dei nostri sistemi agroalimentari. Dal rapporto emerge chiaramente che nei sistemi agroalimentari più industrializzati dei paesi a reddito medio-alto e alto, i costi nascosti globali scaturiscono in gran parte dai costi legati alla salute e, a seguire, dai costi nascosti dell’impatto ambientale. Nell’esaminare le ripercussioni sulla salute, il rapporto individua 13 fattori di rischio alimentare, tra cui una dieta povera di cereali integrali, frutta e ortaggi, un consumo eccessivo di sodio e l’elevata assunzione di carni rosse e processate, con marcate differenze tra i vari sistemi agroalimentari.


Tra i principali fattori di rischio alimentare una dieta povera di cereali integrali, un apporto insufficiente di frutta e ortaggi, un elevato consumo di sodio, e un elevato consumo di carni rosse e processate. Oltre ai rischi alimentari, anche l’impatto ambientale delle pratiche agricole non sostenibili concorre in modo sostanziale ad accrescere l’onere dei costi nascosti. Il rapporto SOFA 2024 sottolinea l’importanza di adattarsi ai contesti locali e di saper cogliere le priorità delle parti interessate, portando ad esempio studi di casi che si riferiscono a paesi e tipologie di sistemi agroalimentari diversificati, tra cui Australia, Brasile, Colombia, Etiopia, India e Regno Unito.


Nel complesso, il rapporto auspica una trasformazione dei sistemi agroalimentari ispirata a valori che ne promuovano la sostenibilità, resilienza, inclusione ed efficienza. Questa impostazione implica un allontanamento dalle tradizionali misurazioni di indicatori economici come il PIL, per fare affidamento sul metodo della contabilità dei costi effettivi, che tiene conto anche dei costi nascosti. “Le scelte che facciamo ora, le priorità che stabiliamo e le soluzioni che realizziamo determineranno il nostro comune futuro. Il vero cambiamento inizia con azioni e iniziative individuali, sorrette da politiche di sostegno e da investimenti mirati. La trasformazione dei sistemi agroalimentari mondiali è indispensabile per il conseguimento degli OSS e per garantire un futuro prospero a tutti,” ha dichiarato il direttore generale della Fao, QU Dongyu.

Mattarella: no ad anacronistico ritorno a blocchi contrapposti

Mattarella: no ad anacronistico ritorno a blocchi contrappostiPechino, 8 nov. (askanews) – Dialogare, “porsi gli uni di fronte agli altri è un metodo fecondo, porta alla costruzione di un patrimonio comune. E’ una riflessione, un atteggiamento, che spinge a evadere tentazioni di anacronistici ritorni a un mondo di blocchi contrapposti”. Lo sottolinea il Presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, nel suo intervento al Forum culturale Italia-Cina ospitato nella sala del popolo di Pechino dal Presidente Xi Jinping, punto centrale della visita di Stato a Pechino.


“Gli italiani, membri fondatori dell’Unione Europea, sono sostenitori dell’importanza dei fenomeni aggregativi tra Paesi che condividono interessi o sensibilità – ha aggiunto il capo dello Stato – . Ma non contrapposte ad altri”.

Meloni: Ue e Italia devono investire di più sulla difesa ma servono risorse

Meloni: Ue e Italia devono investire di più sulla difesa ma servono risorseRoma, 8 nov. (askanews) – “Io sono assolutamente convinta che l’Europa e l’Italia debbano riuscire a garantire la loro maggiore indipendenza e autonomia anche investendo di più in difesa. Chiaramente servono gli strumenti per poterlo fare. Questo è un grande dibattito che riguarda il Patto di stabilità, che l’Italia ha posto: ci sono nel nuovo Patto delle aperture ma va fatto molto di più e penso che sia un altro di quei dibattiti che bisognerà riaprire”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, arrivando al summit informale del Consiglio europeo a Budapest.


“Al di là della volontà – ha aggiunto – poi c’è quello che si può fare e le risorse vanno individuate in qualche modo. L’unica cosa che non sono disposta a fare è prendermela con i cittadini italiani, i lavoratori. Noi spendiamo le risorse su priorità reali, non gettiamo soldi dalla finestra e quindi su scelte strategiche che io condivido bisogna dire anche come si fa ad aiutare gli Stati membri a trovare le risorse”.

Coldiretti: raccolto orzo per birra ridotto per maltempo e siccità

Coldiretti: raccolto orzo per birra ridotto per maltempo e siccitàRoma, 8 nov. (askanews) – I cambiamenti climatici minacciano la birra italiana con maltempo e siccità che hanno causato gravi danni ai raccolti di orzo rendendo sempre più necessarie misure di sostegno alle imprese per tutelare un settore dalle elevate potenzialità. E’ l’allarme lanciato da Coldiretti e Consorzio Birra Italiana in occasione della Giornata nazionale del luppolo italiano, con produttori provenienti da tutta Italia giunta a Palazzo Rospigliosi a Roma.


Il 2024 ha confermato le preoccupazioni sugli effetti del clima sui raccolti, con l’assenza di pioggia che ha penalizzato l’orzo, facendo drasticamente calare le rese, pur se il prodotto si presenta comunque di ottima qualità. Un fattore che rischia di diventare strutturale, mettendo in pericolo la crescita della filiera della birra 100% italiana dal campo alla tavola che sul territorio nazionale sta già vedendo lo sviluppo di esperienze importanti. Basti pensare al caso della Sardegna dove è stato avviato il primo progetto di filiera della birra, voluto da Coldiretti e dal Consorzio Birra Italiana per rilanciare la produzione brassicola sull’isola e creare un modello replicabile in altre regioni, con il coinvolgimento di 20 birrifici locali, un produttore di luppolo e una cooperativa di produttori di cereali.


Con l’Italia costretta ad importare il 65% del suo fabbisogno di malto d’orzo, ci sono dunque le condizioni per sostenere la crescita della filiera agricola dando alle aziende agricole una opportunità di diversificazione colturale delle produzioni, come sta avvenendo nel caso del luppolo, l’altro ingrediente fondamentale e simbolo della della birra. Nell’ultimo periodo si sta, infatti, assistendo a una sempre maggiore professionalizzazione di questo tipo di coltivazione, grazie anche all’azione del Consorzio Birra Italiana con il coinvolgimento di cooperative specializzate nella lavorazione. Per fare ciò, servono adeguate misure di sostegno a favore delle aziende, colpite dalle avversità atmosferiche ma anche da un aumento dei costi che è diventato strutturale nonostante la discesa dell’inflazione, riducendo i margini di reddito. Importante in tale ottica sarebbe il ripristino della riduzione sull’accisa per i microbirrifici, decaduto lo scorso anno. Occorre poi sviluppare soluzioni di Agricoltura 5.0 per contenere gli impatti del cambiamento climatico, anche sviluppando la ricerca genetica per sperimentare nuove varietà più resistenti.


La filiera della birra italiana artigianale vede oggi quasi 1200 birrifici in tutta Italia, di cui circa un quarto è agricolo, ovvero produce da sé le materie prime necessarie, secondo l’analisi del Consorzio Birra Italiana, con una percentuale in costante crescita. Al netto delle difficoltà causate da clima e dall’impatto delle crisi internazionali sui costi di produzione, la birra artigianale è entrata sempre più nelle case degli italiani, con una produzione di 48 milioni di litri, di cui quasi 3 milioni di litri destinati all’export e, un valore di oltre 430 milioni di euro sul mercato del fuori casa, garantendo 92.000 posti di lavoro tra addetti diretti e indiretti.

Africa, Banga (BM): il focus è semplice, creare lavoro per giovani

Africa, Banga (BM): il focus è semplice, creare lavoro per giovaniRoma, 8 nov. (askanews) – Il mio focus sull’Africa è molto semplice: creare lavoro per i giovani. Tutto il resto è interessante, ma se non porti il lavoro per i giovani perdiamo l’opportunità di cambiare il futuro dell’Africa e quello che può essere come continente”. Lo ha affermato il presidente della Banca Mondiale, l’indiano Ajay Banga durante un dibattito alla conferenza “Italy and the World Bank Group: Partnering for Africa’s Prosperity”, organizzata a Roma dall’istituzione di Washington assieme a Banca d’Italia e e ministero dell’Economia e delle Finanze.


“L’Africa ha un dividendo demografico: nei prossimi 10-15 anni ci saranno 1,2 miliardi di giovani pronti per entrare nel mercato del lavoro. Ma sarà un dividendo demografico solo se te ne prendi cura a tutti i livelli”, ha detto.

Ue-Usa, Draghi: Trump farà grande differenza ma non tutta negativa

Ue-Usa, Draghi: Trump farà grande differenza ma non tutta negativaBudapest, 8 nov. (askanews) – Quella di oggi “sarà una giornata in cui si parlerà del rapporto sulla competitività in Europa, le indicazioni di questo rapporto sono già urgenti, data la situazione economica in cui siamo oggi, e sono diventate ancora più urgenti dopo le elezioni negli Stati Uniti, non c’è alcun dubbio che la presidenza Trump farà grande differenza nelle relazioni tra Stati Uniti ed Europa, non necessariamente tutta in senso negativo, ma certamente noi dovremmo prenderne atto”. Lo ha detto l’ex premier ed ex presidente della Bce Mario Draghi arrivando al Consiglio informale europeo di Budapest che avrà come focus principale la competitività europea.


“Dalla prospettiva del rapporto” da me redatto, “quindi quello del rilancio della competitività in Europa – ha proseguito Draghi – , un paio di cose che vengono in mente sono che questa amministrazione sicuramente darà grandi impulso ulteriore al settore tecnologico, al cosiddetto high-tech, dove noi siamo già molto indietro e questo è il settore trainante della produttività, già ora la differenza di competitività tra gli Stati Uniti e l’Europa è molto ampia quindi noi dovremmo in qualche senso agire e, gran parte delle indicazioni del rapporto sono su questo tema”. “Un altro esempio – ha proseguito l’ex premier – è che sicuramente si sanno poche cose di quello che succederà esattamente, ma una sembra più sicura delle altre, e cioè che Trump tanto impulso darà nei settori innovativi tanto proteggerà le industrie tradizionali che sono proprio le industrie in cui noi esportiamo più negli Stati Uniti, e quindi li dovremmo negoziare con l’alleato americano con uno spirito unitario in maniera tale da proteggere anche i nostri produttori europei”.

Panetta: comunità internazionale rafforzi impegno congiunto

Panetta: comunità internazionale rafforzi impegno congiuntoRoma, 8 nov. (askanews) – Di fronte alla frammentazione dell’economia globale, ai rischi di nuove divisioni in blocchi “è essenziale che la comunità internazionale rafforzi il proprio impegno congiunto, superando le divergenze e trovando soluzioni condivise alle sfide che riguardano noi tutti”. Lo ha affermato il governatore della banca d’Italia, Fabio Panetta, nel discorso di apertura nella della conferenza “Italy and the World Bank Group: Partnering for Africa’s Prosperity”, organizzata a Roma assieme a Banca Mondiale e ministero dell’Economia e delle Finanze.


“Oggi la comunità internazionale si trova ad affrontare sfide molto complesse. Gli shock senza precedenti osservati negli ultimi anni, dalla pandemia all’aggressione della Russia all’Ucraina, alla crisi energetica, hanno avuto un impatto significativo sull’economia globale, accentuando gli orientamenti protezionistici emersi in precedenza”, ha osservato. “In passato considerata un processo inarrestabile, la globalizzazione è ora messa a rischio dai conflitti geopolitici che minacciano gli scambi internazionali e la stabilità dell’economia mondiale”. E secondo il governatore “di fronte alla frammentazione del commercio globale, le principali economie sono diventate riluttanti a legarsi commercialmente con paesi con cui non hanno consolidate affinità politiche, economiche e culturali”.


“Questo alimenta il timore che possa riemergere un mondo diviso in blocchi economici, politici e persino militari – ha avvertito – in grado di minacciare quei principi di cooperazione internazionale e multilateralismo che, dopo la Seconda guerra mondiale, hanno sostenuto il progresso economico a livello globale e mantenuto la pace tra le grandi potenze”. L’anniversario di Bretton Woods, ha proseguito Panetta, offre l’opportunità “di riflettere sulla lungimiranza di quei leader che ottant’anni fa si sono incontrati per gettare le basi di un mondo più unito e prospero. È importante riaffermare il nostro impegno in favore dei principi fondamentali della cooperazione internazionale e del multilateralismo, che discendono dall’esperienza di Bretton Woods e sono cruciali per assicurare la pace in un mondo lacerato e diviso”.

Regione Marche prima nell’allocazione di fondi Fesr e Fse

Regione Marche prima nell’allocazione di fondi Fesr e FseRoma, 8 nov. (askanews) – La Regione Marche in testa alla classifica italiana nell’attuazione dei programmi Fesr con 223 milioni di euro impegnati rispetto alla dotazione di 585,69 milioni di euro (il 38,11% del totale) contro il 14,93% della regione Abruzzo ed il 7,45% della regione Umbria.  Sono i dati sull’andamento dei Fondi Europei 21-27 dove le Marche si collocano ai primi posti tra le Regioni italiane nell’avanzamento dei programmi in termini di impegno delle risorse secondo quanto è emerso dalla Riunione annuale di Riesame, l’appuntamento più importante per l’analisi e la valutazione dello stato di attuazione dei programmi comunitari Fesr e Fse+ 2021-27. La Regione adriatica è al primo posto nella classifica nazionale in termini di avanzamento dei pagamenti sul FSE+.


“Sono risultati che ci rendono orgogliosi e che ci spronano a restare concentrati sugli obiettivi – ha detto il presidente della società Svem, Andrea Santori – in quanto il lavoro svolto ci sta dando notevoli risultati e riconoscimenti. La Svem ha un ruolo strategico nell’accelerazione delle procedure e per questo abbiamo managerializzato la società e l’abbiamo dotata di software adeguati e di un’organizzazione capace di rispondere alle esigenze di imprenditori ed enti. Voglio segnalare un dato per tutti: invece dei 48 mesi di attesa per le liquidazioni delle somme alle aziende della precedente gestione, siamo passati a soli 3 mesi”. Il presidente della Svem fa anche presente che nei primi sei mesi del 2024 sono stati allocati nel sistema economico marchigiano circa 600 milioni di Euro e che nell’operazione Credito futuro su cui sono stati destinati 19 milioni di Euro al credito che hanno garantito al sistema delle pmi circa 200 milioni di Euro: “Un’operazione guidata da Consorzio Unico che ha distribuito finanziamenti per ogni aziende richiedente in taglio da 200mila euro a zero interessi e con spese di costituzione di garanzia completamente gratuite”.


Grazie a quest’allocazione di ingenti risorse si è potuta iniettare una liquidità importante che ha consentito alle piccole e medie imprese regionali di continuare a svilupparsi e a crescere. “E non è finita qui – ha detto Santori – perché nella nuova programmazione oltre a ripetere l’operazione di Credito futuro, vogliamo pensare all’innovazione e a favorire la nascita di nuove imprese. Misure sulle quali abbiamo allocato risorse importanti per circa 15 milioni di Euro. Obiettivo: far crescere imprese innovative che possano svilupparsi sui nostri territori”. Sono stati organizzati e velocizzati i processi, ma anche ascoltati i territori. Svem ha organizzato incontri con le Associazioni di categoria e con la partecipazione diretta delle imprese e degli enti per raccogliere esigenze e conoscere l’economia dei territori. Per crescere ancora c’è bisogno di investire in infrastrutture e logistica. “Sono due campi su cui siamo molto impegnati perché comprendiamo che lo sviluppo passa da questo settore – ha concluso Andrea Santori – e anche su questo Svem è attiva per disegnare un futuro alla via Adriatica in un contesto ampio. A Roma con le società di sviluppo di Abruzzo, Lazio e Umbria abbiamo avviato una riflessione e lanciato programmi comuni”.