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A Napoli nasce Centro di Studi Italo-Tedeschi (con corsi di lingua)

A Napoli nasce Centro di Studi Italo-Tedeschi (con corsi di lingua)Roma, 28 gen. (askanews) – Nasce a Napoli un nuovo Centro di Studi Italo-tedeschi, che prevede anche corsi di lingua e certificazioni. Il Presidente dell’Istituto di Studi Germanici (IISG), prof. Luca Crescenzi, e la responsabile del Goethe-Institut in Italia, dott.ssa Jessica Kraatz Magri, hanno siglato oggi un accordo di collaborazione tra le due istituzioni a Villa Sciarra, sede dell’Istituto Italiano di Studi Germanici a Roma, alla presenza dell’Ambasciatore della Repubblica Federale di Germania, Dr. Hans-Dieter Lucas.


In virtù dell’accordo siglato, la cooperazione tra l’IISG e il Goethe-Institut porterà alla fondazione di un Centro di Studi Italo-Tedeschi per la realizzazione comune di programmi culturali, di formazione e di ricerca che riunirà in una sola sede entrambe le istituzioni; l’IISG avvierà inoltre a Napoli dei corsi di lingua tedesca ed il Goethe-Institut supporterà l’IISG nella fase di fondazione della scuola di lingua oltre ad essere partner dell’Istituto per le certificazioni linguistiche. “Sono molto felice di questo accordo – ha commentato l’Ambasciatore Lucas – La collaborazione tra il Goethe-Institut e l’Istituto Italiano di Studi Germanici, culminata nella creazione del nuovo Centro di Studi Italo-Tedeschi, è un’ottima notizia per le relazioni tra la Germania e l’intera regione Campania. Una regione storicamente, culturalmente ed economicamente legata alla Repubblica Federale, le cui relazioni con la Germania saranno ulteriormente rafforzate grazie a questo importante centro a Napoli.


“Siamo felici di questo accordo, che rappresenta un caso unico, ottenuto attraverso un grande sforzo comune – ha aggiunto Luca Crescenzi – perché servirà non solo a offrire a Napoli la possibilità di usufruire nuovamente di corsi di lingua tedesca certificati, ma porterà nel cuore della città un centro di ricerca dedicato allo sviluppo di strumenti digitali per l’insegnamento linguistico con cui ci proponiamo di offrire un contributo d’avanguardia all’innovazione in questo campo”. “”Il dialogo tra Napoli e la Germania è da sempre molto intenso – – ha sottolineato Jessica Kraatz Magri – Nel 2024 le attività del Goethe-Institut a Napoli hanno dovuto subire un ridimensionamento e sono quindi felice che questo accordo con l’Istituto Italiano di Studi Germanici rinnovi e rafforzi il nostro impegno nel capoluogo campano”.


La cerimonia della sigla dell’accordo è stata preceduta da una tavola rotonda sui rapporti italo-tedeschi tra politica, diplomazia e cultura. La tavola rotonda, moderata da Federico Niglia, Consigliere di Amministrazione IISG, ha visto la partecipazione del germanista Angelo Bolaffi, Componente del Comitato Scientifico IISG, di Stefania Craxi, Presidente della Commissione Affari Esteri, Senato della Repubblica, di Giovanni Orsina, Direttore del Dipartimento di Scienze Politiche dell’università LUISS Guido Carli e Virginia Kirst, Corrispondente tedesca a Roma. Presenti alla cerimonia anche la direttrice del Goethe-Institut di Napoli, dott.ssa Maria Carmen Morese e il console onorario della Repubblica Federale Tedesca a Napoli, dott. Stefano Ducceschi.


L’Istituto Italiano di Studi Germanici (IISG) è un Ente Pubblico Nazionale di Ricerca il cui campo di attività è la ricerca scientifica nell’ambito delle conoscenze relative alla lingua, letteratura e cultura dei paesi di lingua tedesca e di lingue nordiche e promuove e realizza iniziative e attività di studio sulla vita culturale, artistica, scientifica e socio-politica dei popoli dell’Europa centro- settentrionale e sui loro reciproci rapporti con la cultura italiana ed europea. https://www.studigermanici.it/ Il Goethe-Institut Napoli è l’Istituto di cultura ufficiale della Repubblica federale tedesca. Presente a Napoli da oltre 60 anni, l’Istituto funge da mediatore e fautore del dialogo italo-tedesco in ambito culturale e formativo, contribuendo a suscitare e mantenere vivi simpatia e interesse per la cultura e la lingua tedesca. Punti chiave del programma culturale sono l’incontro tra artisti ed intellettuali italiani e tedeschi, la presentazione della cultura tedesca contemporanea e l’incentivazione della collaborazione culturale italo-tedesca ed europea. (Foto credits: Matteo Nardone)

Lavoro, Calderone: dati Mezzogiorno grande opportunità per il Paese

Lavoro, Calderone: dati Mezzogiorno grande opportunità per il PaeseRoma, 28 gen. (askanews) – “Come ministro del lavoro raccolgo con soddisfazione i dati Istat sulla crescita dei posti di lavoro in particolare nel Mezzogiorno, con una crescita delle regioni del Sud superiore alla media nazionale”. Lo afferma in una nota il Ministro del Lavoro e delle Politiche sociali, Marina Calderone.


“Proprio il Sud è la nostra miniera di intelligenze e competenze – prosegue – di lavoratrici e lavoratori che possono dare grande spinta al nostro tessuto produttivo. E’ infatti proprio il Sud la nostra area del paese con maggiore sottoutilizzo della forza lavoro, in particolare femminile, e proprio sul Mezzogiorno stiamo concentrando tantissimi sforzi, come dimostrano i nostri interventi su decontribuzione Sud e ZES. Con le misure di superamento delle logiche di assistenzialismo del recente passato e con gli strumenti più innovativi di cui ci siamo dotati – penso alla piattaforma SIISL partita di recente – vogliamo ridurre il mismatch tra domanda e offerta di lavoro, investire sulla formazione continua e creare sempre più opportunità di lavoro nel mezzogiorno e nel paese intero. Siamo sulla strada giusta, ma c’è ancora tantissimo da fare”.

Repubblica democratica del Congo, Goma nel caos, scontri esercito-ribelli: 17 morti

Repubblica democratica del Congo, Goma nel caos, scontri esercito-ribelli: 17 mortiRoma, 28 gen. (askanews) – Non si fermano i combattimenti fra l’esercito congolese e i ribelli del movimento M23, sostenuti dal Ruanda, che ieri hanno rivendicato la presa della città di Goma, capolougo della regione del Nord Kivu, nell’est della Repubblica democratica del Congo (Rdc). Almeno 17 soldati sono stati uccisi – della forza regionale dell’Africa australe (Samirdc) e della missione delle Nazioni Unite nel Paese (Monusco) – e 367 ferite negli scontri degli ultimi due giorni, secondo quanto riferito da ospedali cittadini. Più di 500.000 persone sarebbero invece sfollate a causa dei combattimenti, stando il portavoce dell’Alto Commissariato delle Nazioni Unite (Unhcr), Matthew Saltmarsh.


Il presidente della Rdc, Felix Tshisekedi, che non ha ancora parlato dall’inizio della crisi, dovrebbe intervenire in giornata. A Kinshasa, diverse ambasciate – quelle del Ruanda, della Francia, del Belgio, del Kenya e anche degli Stati Uniti – sono state attaccate oggi da manifestanti che protestavano contro il conflitto nell’est del Paese, secondo fonti diplomatiche citate dall’Afp.


“Stiamo seguendo minuto per minuto” la situazione nella Repubblica democratica del Congo, “soprattutto i nostri connazionali”: “già da ieri, eravamo a Bruxelles quando sono arrivati i primi segnali, e siamo riusciti, grazie al lavoro della nostra ambasciata, a far andare in Ruanda alcuni missionari che stavano a Goma”. E’ quanto ha detto oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani.I soldati dell’M23 e del Ruanda sono entrati domenica sera a Goma, città di più di un milione di abitanti, al termine di un’avanzata fulminea durata poche settimane, lanciata dopo il fallimento a metà dicembre di una mediazione Rdc-Ruanda sotto l’egida dell’Angola. Nel pomeriggio di oggi è stata convocata una riunione d’emergenza del Consiglio di sicurezza sulla Rdc, dopo quella precedente di domenica. La nuova violenza ha anche peggiorato la crisi umanitaria cronica nella regione.


Nell’est della Rdc, ricca di risorse naturali, conflitti e rivolte continuano da più di trent’anni. L’M23 combatte in particolare per gli interessi della minoranza etnica tutsi. La situazione umanitaria a Goma è “estremamente preoccupante”, ha avvertito oggi l’Onu, che sta concentrando le sue missioni sulla protezione dei civili.

”Orologio dell’Apocalisse” a soli 89 secondi dalla fine del mondo

”Orologio dell’Apocalisse” a soli 89 secondi dalla fine del mondoRoma, 28 gen. (askanews) – L’”Orologio dell’Apocalisse” si è mosso a 89 secondi dalla mezzanotte: si tratta del momento più vicino alla catastrofe mai raggiunto. Lo ha annunciato oggi il Bullettin of Atomic Scientists.


“Nello spostare l’orologio più vicino alla mezzanotte, noi inviamo un forte segnale. Perché il mondo è già pericolosamente vicino al precipizio e ogni movimento verso la mezzanotte deve essere preso come un’indicazione di estremo pericolo e di allarme senza possibilità d’errore”, ha detto Daniel Holz, presidente del Comitato scienza e sicurezza. “”Ogni secondo di ritardo nel rovesciare questo andamento – ha continuato – accresce le probabilità di un disastro globale. Siamo ora a 89 secondi dalla mezzanotte. Questo è il momento più vicino alla mezzanotte che il mondo abbia mai visto”. L’Orologio dell’Apocalisse (Doomsday Clock in inglese) è nato nel 1947 su iniziativa degli scienziati della rivista Bulletin of the Atomic Scientists dell’Università di Chicago. Si tratta di una metafora che misura il pericolo di un’ipotetica fine del mondo a cui l’umanità è sottoposta. Originariamente la mezzanotte rappresentava unicamente la guerra atomica, mentre dal 2007 considera qualsiasi evento che può infliggere danni irrevocabili all’umanità (come ad esempio i cambiamenti climatici).


Al momento della sua creazione, durante la Guerra fredda, l’orologio fu impostato alle ore 23:53, sette minuti prima della mezzanotte; da allora, le lancette sono state spostate 23 volte. Precedentemente la distanza minima era stata 90 secondi, raggiunta nel 2023.

In Lombardia dal 4 al 10 febbraio screening gratuiti contro cancro

In Lombardia dal 4 al 10 febbraio screening gratuiti contro cancroMilano, 28 gen. (askanews) – Regione Lombardia celebra la giornata mondiale della lotta contro il cancro che ricorre il 4 febbraio ed è promossa dall’Union for International Cancer Control (Uicc). Dal 4 al 10 febbraio sono previste vaccinazioni a pazienti oncologici e screening oncologici gratuiti per tutta la popolazione in target, con la collaborazione di Ats e Asst. Il World Cancer Day rappresenta un’importante occasione per riflettere su ciò che istituzioni e individui possono fare nella lotta contro il cancro. Il tema della campagna 2025, ‘United by Unique’, sottolinea l’importanza di mettere le persone al centro dell’assistenza.


Previsti in particolare screening dei tumori del collo dell’utero, del colon-retto e della mammella e della prostata. Oltre alle vaccinazioni per i pazienti oncologici e altre iniziative di sensibilizzazione e prevenzione dei tumori (test HCV) e di promozione di un sano stile di vita (counselling antifumo). “Il 4 febbraio – dichiara l’assessore regionale al Welfare, Guido Bertolaso – rappresenta una giornata di grande importanza per sensibilizzare tutti sul tema della prevenzione e della lotta contro il cancro. Invito i cittadini a partecipare alle numerose iniziative organizzate da Regione Lombardia. È fondamentale cogliere questa opportunità per accedere a screening oncologici, consulenze gratuite e workshop finalizzati alla promozione di stili di vita sani. La prevenzione è la nostra arma più efficace, e con l’impegno di istituzioni, operatori sanitari e cittadini, possiamo fare la differenza nella lotta contro questa terribile malattia”.

Tedua protagonista del Suzuki Stage nella finale di Sanremo

Tedua protagonista del Suzuki Stage nella finale di SanremoMilano, 28 gen. (askanews) – Tedua sarà il protagonista d’eccezione del Suzuki Stage durante la serata finale del Festival di Sanremo.Sabato 15 febbraio, l’artista dei record si esibirà sul palco di Piazza Colombo a Sanremo e in collegamento con il Teatro Ariston. Tedua è una delle penne più amate della scena musicale italiana, con 78 dischi di platino e 39 oro. Il suo album “La Divina Commedia” (terzo album più venduto del 2023) è certificato sette volte disco di platino, certificazione che conferma il successo dell’album, di cui il maggio scorso è uscita la seconda parte “Paradiso – La Divina Commedia Deluxe”, che ha debuttato al primo posto di tutte le classifiche di vendita.


Oltre al successo discografico, Tedua si è confermato anche come uno degli artisti maggiormente amati in concerto: è stato il primo artista italiano a esibirsi come headliner e in doppia data agli I-Days di Milano, vendendo oltre 100mila biglietti solo a Milano nell’ultimo anno e oltre 257 mila in totale tra tournée nei palazzetti e tour estivo.

Generali partner del Festival di Sanremo per il terzo anno consecutivo

Generali partner del Festival di Sanremo per il terzo anno consecutivoMilano, 28 gen. (askanews) – Generali torna a Sanremo nella 75ª edizione del Festival della canzone italiana. L’evento sarà raccontato da una suggestiva cornice, il “Balconcino Generali” dell’Agenzia di Sanremo, con la voce di Caterina Ferioli, protagonista della nuova serie TV Bel Canto. L’attrice proporrà collegamenti durante il “Prima Festival” e sarà portavoce di una prospettiva privilegiata sul Teatro Ariston attraverso i social, per coinvolgere ed entusiasmare anche le nuove generazioni. Spot TV e FantaSanremo: Generali Partner di Vita delle persone Dal 10 al 15 febbraio sarà in onda su Rai 1 e Rai Premium lo spot TV dedicato a Generali Partner di Vita, vicina a tutti i suoi clienti nelle scelte da prendere oggi per proteggere il domani. Un’ambizione, quella della prima Compagnia assicurativa in Italia, resa concreta grazie all’impegno quotidiano di agenti e consulenti, che svolgono il ruolo con professionalità e responsabilità su tutto il territorio italiano. Generali sarà anche al FantaSanremo con la lega #BalconcinoGenerali per accogliere tutte le persone che sceglieranno di giocare durante i giorni della kermesse all’iniziativa social più popolare, coinvolgente e divertente.

Giappone, incendiò studio animazione: condanna a morte è definitiva

Giappone, incendiò studio animazione: condanna a morte è definitivaRoma, 28 gen. (askanews) – La Corte d’Appello di Osaka ha reso noto che Shinji Aoba, il 46enne condannato in primo grado per aver dato fuoco allo studio “Kyoto Animation” (Kyo-ani) causando la morte di 36 tra disegnatori e altri dipendenti, ha rinunciato all’appello. Di conseguenza, la sua condanna a morte è diventata definitiva. Lo riferisce la rete pubblica giapponese NHK.


Aoba era accusato di strage e incendio doloso per aver appiccato un incendio nel luglio 2019 presso lo studio di animazione “Kyoto Animation” a Kyoto, provocando la morte di 36 persone e ferendone altre 32. Nel processo, il dibattito si era concentrato sulla capacità dell’imputato di distinguere il bene dal male. Nel gennaio 2024, il Tribunale distrettuale di Kyoto aveva riconosciuto tale capacità e aveva emesso una condanna a morte, dichiarando: “La perdita di 36 vite preziose è un fatto estremamente grave e tragico”.


Aoba aveva inizialmente presentato appello contro la sentenza e i suoi avvocati avevano dichiarato l’intenzione di contestare la valutazione della sua capacità di intendere e volere in secondo grado. Tuttavia, il 27 gennaio, Aoba ha ritirato l’appello, concludendo così il processo e rendendo definitiva la condanna a morte. “Non conosciamo il motivo del ritiro, ma come famiglia delle vittime, vogliamo credere che Aoba abbia sentito una sorta di responsabilità per le vite che ha tolto e che il gesto sia un segno di rimorso”, ha dichiarato uno dei genitori dei disegnatori deceduti nella strage. “Ogni vita – ha continuato – è insostituibile, e non credo che una sola vita, quella dell’imputato, possa compensare la perdita di 36 persone. Mi auguro che la società nel suo insieme prenda provvedimenti per evitare che simili tragedie si ripetano”.


Keihiro Ueda, psichiatra dell’Ospedale universitario di Tottori che curò Aoba dopo l’incendio, ha detto di non sapere cosa lo abbia portato a ritirare l’appello, ma – ha aggiunto – “durante il trattamento ho percepito in lui un senso di rimorso e pentimento. Spero che, nonostante la condanna definitiva, continui a riflettere sulle sue azioni per il resto della sua vita”. All’epoca della strage, Aoba disse di aver agito spinto dalla rabbia e accusò lo studio di animazione di “plagio”. Ma, in seguito, si seppe che l’uomo aveva mostrato in passato segni di squilibrio.

Federvini e Discus “United in Spirits” contro l’ipotesi di dazi

Federvini e Discus “United in Spirits” contro l’ipotesi di daziMilano, 28 gen. (askanews) – La Federazione Italiana dei Produttori di Vini, Spiriti e Aceti (Federvini) e Distilled Spirits Council of the United States (Discus), hanno lanciato un appello per scongiurare la reintroduzione dei dazi sugli spiriti nel commercio transatlantico nel corso di un incontro all’Associazione della stampa estera a Roma. Le due realtà associative hanno sottolineato che il comparto degli spiriti negli Stati Uniti e in Italia sostiene circa 2 milioni di posti di lavoro, ricordando che dal 1997 al 2018, in assenza di dazi, il commercio degli spiriti tra USA e Unione Europea è aumentato di quasi il 450%, arrivando a generare un valore di circa 200 miliardi di dollari.


L’imposizione dei dazi tra il 2018 e il 2021, innescata da controversie estranee al settore, come quelle sull’alluminio, sull’acciaio e sulla querelle Airbus-Boeing, ha causato danni significativi: le esportazioni di whiskey americano verso l’UE sono diminuite del 20%, mentre le esportazioni di liquori italiani verso gli Stati Uniti hanno subìto una flessione del 41%. Secondo Federvini e Discus “gli spiriti sono simbolo di tradizioni, culture e qualità, con molte produzioni protette da indicazioni geografiche e fortemente radicate con i territori e le comunità locali”. Il comparto sostiene inoltre “un ampio di indotto, rappresentando un importante volano di crescita economica, negli Usa e in Europa”.


“Le industrie degli spiriti statunitense e italiana sono profondamente interconnesse e mantenere un commercio equo e reciproco senza dazi attraverso l’Atlantico è fondamentale per garantire che i nostri settori, che stanno affrontando mercati incerti e impegnativi, non subiscano ulteriori pressioni economiche” ha dichiarato Chris Swonger, presidente e Ceo di Discus, aggiungendo che “apprezziamo il rapporto stretto tra il presidente Trump e la premier Meloni e li esortiamo a lavorare insieme per trovare un terreno comune tra Stati Uniti e Ue e prevenire l’imposizione di dazi sugli spiriti distillati” “La nostra industria ha già sofferto pesantemente a causa di dazi che hanno colpito ingiustamente il comparto: è essenziale che produttori e istituzioni collaborino a livello internazionale per proteggere una filiera che rappresenta un importante patrimonio economico e culturale” ha dichiarato Micaela Pallini, presidente di Federvini, evidenziando che “lavorare insieme significa prevenire ostacoli e alimentare una crescita condivisa e sostenibile. Il settore degli spiriti è un’eccellenza globale tra Stati Uniti e Italia e ogni barriera commerciale rischia di avere impatti sul sistema produttivo e sui lavoratori, oltre che sui consumatori per via di un inevitabile effetto inflattivo” ha continuto, auspicando che “non vi siano nuovi dazi da parte statunitense e che l’Unione europea, a sua volta, non riattivi dazi sulle importazioni di whiskey dagli Usa”.


“Se la sospensione dei dazi di riequilibrio nel contenzioso riguardante l’acciaio e l’alluminio non verrà prolungata, a partire dal 1 aprile 2025, le importazioni di whiskey statunitense nell’UE saranno nuovamente soggette a dazi del 50%, vanificando la ripresa, +60%, registrata tra il 2021 e il 2023 a seguito della sospensione dei dazi” ha proseguito Federvini, rimarcando che “se non sarà scongiurata una nuova imposizione di dazi sull’importazione negli Usa di spiriti prodotti in Europa, gli effetti si faranno sentire pesantemente sull’intera filiera produttiva e distributiva europa. Basti considerare – ha concluso – che gli Stati Uniti rappresentano il primo mercato intercontinentale di sbocco per gli spiriti italiani: 13% del totale export per un valore, nei 10 mesi gennaio-ottobre 2023, pari a quasi 190 mln di euro, in crescita del 7,4% sullo stesso periodo dell’anno precedente”.

Bce, stretta banche su prestiti a imprese eurozona (ma non in Italia)

Bce, stretta banche su prestiti a imprese eurozona (ma non in Italia)Roma, 28 gen. (askanews) – È tornata a inasprirsi sul finale dello scorso anno la dinamica del credito bancario per le imprese nell’area euro. Lo riporta la Banca centrale europea sulla base della sua indagine trimestrale, secondo cui i criteri di erogazione per i mutui alle famiglie sono invece rimasti invariati mentre si sono inaspriti quelli sui prestiti al consumo. Nello stesso periodo qualcosa di opposto si è verificato in Italia: un allentamento dei criteri per i prestiti alle imprese e un irrigidimento di quelli sull’erogazione di mutui.


Guardando all’insieme dell’area euro, la domanda di prestiti da parte delle imprese è rimasta debole, mentre quella sui mutui ha continuato a risalire in maniera vigorosa. Il tutto mentre giovedì, dal Consiglio direttivo della stessa Bce è atteso un nuovo taglio ai tassi di riferimento per tutta l’eurozona, per 0,25 punti percentuali con cui i tasso guida – che al momento resta quello sui depositi – scenderebbe al 2,75%. Una mossa che dovrebbe favorire allentamenti delle condizioni di finanziamento.


L’indagine della Bce registra la quota netta di banche che riportano inasprimenti dei criteri di erogazione di credito. Nel caso delle imprese la quota netta di istituti che hanno riportato misure in tal senso è stata pari al 7%, mentre per i mutui alle famiglie secondo la Bce la dinamica è “sostanzialmente invariata”, dato che la quota netta di banche che hanno riportato inasprimenti è stata solo dell’1%. Sui prestiti al consumo questa quota è stata invece del 6%. Le banche si attendono ulteriori inasprimenti sia sui prestiti alle imprese sia sul credito al consumo per il primo trimestre di quest’anno, assieme a un leggero inasprimento sui mutui alle famiglie.


Per quanto riguarda la Penisola, l’indagine viene condotta dalla Banca d’Italia secondo cui nel quarto trimestre del 2024 i criteri di offerta sui prestiti alle imprese sono stati lievemente allentati: l’effetto positivo della pressione concorrenziale, recita un comunicato, e della maggiore tolleranza del rischio ha più che compensato l’impatto negativo della maggiore percezione del rischio. I termini e le condizioni generali per i finanziamenti alle imprese sono stati resi più favorevoli mediante una riduzione dei tassi di interesse praticati, anche a seguito dei minori margini applicati dalle banche. I criteri di offerta sui prestiti per l’acquisto di abitazioni sono stati lievemente irrigiditi, prosegue Bankitalia, mentre sono rimasti invariati quelli sui prestiti per il consumo. Per il trimestre in corso gli intermediari si attendono un lieve allentamento dei criteri per il credito alle imprese e un leggero irrigidimento di quelli per il credito al consumo; i criteri applicati ai mutui rimarrebbero invariati. Bankitalia segnala che per la prima volta dal terzo trimestre del 2022, la domanda di prestiti da parte delle imprese è aumentata, riflettendo il maggiore fabbisogno di finanziamenti per investimenti fissi, scorte e capitale circolante, nonché il più basso livello dei tassi di interesse.


La richiesta di prestiti da parte delle famiglie per l’acquisto di abitazioni ha registrato un nuovo marcato incremento; per il credito al consumo l’aumento è stato più moderato. Nel trimestre in corso la domanda di prestiti di imprese e famiglie crescerebbe in tutti i comparti. Le condizioni di accesso al finanziamento delle banche sono migliorate, principalmente con riferimento ai depositi sia a breve sia a lungo termine e ai titoli di debito a medio-lungo termine. Nel trimestre in corso le condizioni di accesso alla raccolta non registrerebbero variazioni significative. Nel 2024 le nuove misure normative o di supervisione hanno contribuito a un lieve aumento delle attività ponderate per il rischio. Nell’anno in corso le banche si attendono una ulteriore e significativa crescita delle attività ponderate per il rischio e un moderato incremento del capitale mediante nuove emissioni. Infine, nei sei mesi terminanti nello scorso dicembre la quota di crediti deteriorati (Npl) e gli altri indicatori della qualità del credito non hanno esercitato alcun impatto sulle politiche di offerta. Gli effetti sarebbero nulli anche nel semestre in corso.