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Borsa, ancora una ondata di crolli in Europa, Milano -5,18%

Borsa, ancora una ondata di crolli in Europa, Milano -5,18%Roma, 7 apr. (askanews) – Ancora una seduta di tracolli a Piazza Affari e sulle Borse europee, così come per le piazze asiatiche mentre nonostante alcuni tentativi di risalita la dinamica negativa prosegue anche a Wall Street. Il tutto sempre sulla scia dell’allarmismo innescato dai dazi commerciali decisi dall’amministrazione Trump. Londra ha chiuso con un crollo del 4,67%, Francoforte al meno 4,19%, Parigi meno 4,82%. Milano ha siglato la seduta con un capitombolo del 5,18%, quasi il ribasso peggiore assoluto in Europa se non fosse stato per il meno -5,51% di Lisbona.


In un quadro di altissima volatilità, oltre Atlantico dopo una partenza ancora in forte calo (oltre -3%) si sono verificati due tentativi, in entrambi i casi sfumati rapidamente, di leggero rimbalzo a Wall Street. Nel pomeriggio gli indici proseguono in calo ma riducendo le perdite, con un meno 1,44% del Dow Jones, meno 0,82% dell’S&P 500 e meno 0,52% del Nasdaq. A peggiorare la volatilità degli indici, alcune speculazioni di stampa, categoricamente smentite dalla Casa Bianca, secondo cui Donald Trump avrebbe valutato una ipotesi di sospensione di 90 giorni sui dazi. Per parte sua il presidente Usa ha invece minacciato di alzare al 50% i dazi sulla Cina se Pechino attuerà le rappresaglie annunciate, ha fermato che le trattative con i cinesi mentre ha puntualizzato che i negoziati con gli altri Paesi inizieranno “immediatamente”.


Vendite anche sui titoli di Stato europei. A fine contrattazioni rendimenti dei Btp decennali risultano aumentati di 11 punti base rispetto a venerdì scorso, al 3,85%, secondo Mts. Il differenziale rispetto ai tassi dei Bund tedeschi equivalenti (saliti di 5 punti base al 2,60%) si allarga 126 punti base.

Filiera vitivinicola ad Hansen: su dazi confronto sia costruttivo

Filiera vitivinicola ad Hansen: su dazi confronto sia costruttivoRoma, 7 apr. (askanews) – Sui dazi Usa è fondamentale che ci sia un confronto costruttivo che tenga conto sia delle politiche europee, sia delle istanze nazionali per garantire competitività e valorizzazione del settore vitivinicolo italiano. E’ la posizione espressa al commissario europeo Hansen dalle organizzazioni che compongono la filiera vitivinicola nazionale (Alleanza Cooperative Agroalimentari, Assoenologi, CIA-Agricoltori Italiani, Confagricoltura, Copagri, Federdoc, Federvini e Unione Italiana Vini) nel corso del confronto promosso al Vinitaly, al quale ha partecipato anche il ministro dell’agricoltura, Francesco Lollobrigida.


Tra i temi affrontati, il “Pacchetto Vino” presentato a fine marzo dal Commissario Hansen e le preoccupazioni legate all’applicazione dei dazi statunitensi sui prodotti europei. Nell’occasione, il vicepresidente di Federvini Piero Mastroberardino ha assunto il ruolo di Coordinatore del Tavolo di filiera succedendo a Luca Rigotti, attuale presidente del Gruppo di lavoro vino del Copa-Cogeca.

Comm. Ue Várhelyi: consumo vino moderato non ostacola longevità

Comm. Ue Várhelyi: consumo vino moderato non ostacola longevitàRoma, 7 apr. (askanews) – “Sappiamo bene che l’assunzione di alcol può essere legata all’insorgenza di malattie non trasmissibili. Tuttavia, i dati ci mostrano che, se il consumo avviene con moderazione, all’interno di uno stile di vita sano, non ostacola la longevità”. Lo ha detto così il Commissario europeo per la salute e la politica dei consumatori, Olivér Várhelyi, che oggi ha partecipato, insieme al ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, al convegno “Vino e salute: consumo responsabile per una dieta bilanciata” al Vinitaly.


“Quando parliamo di vino, non ci riferiamo solo all’alcol: parliamo di un prodotto unico, che può avere anche effetti positivi, ad esempio sul microbiota”, ha aggiunto il Commissario sottolineando che la Ue ha “bisogno di garantire ai cittadini le informazioni necessarie per compiere scelte consapevoli che sostengano la loro salute. Quando si parla di salute pubblica – ha detto – è fondamentale non solo adottare buone politiche, ma anche riuscire a influenzare positivamente i comportamenti delle persone. L’Italia è un ottimo esempio – ha quindi concluso – Scegliere se consumare o meno un bicchiere di vino con un pasto è una decisione personale, ma non possiamo dimenticare che il vino può far parte di un’alimentazione equilibrata”.

Lollobrigida: con comm. Várhelyi diciamo no a criminalizzare vino

Lollobrigida: con comm. Várhelyi diciamo no a criminalizzare vinoRoma, 7 apr. (askanews) – “Abbiamo oggi un rischio ancora più importante dei dazi che impatta sul mondo del vino, che è la sua criminalizzazione. Escluderne o depotenziarne la presenza sul mercato crea ovviamente un problema che ci andremo a portare nel tempo. Quindi questo è il primo elemento su cui bisogna agire e ringrazio il Commissario Várhelyi per la sua autorevole presenza”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, intervenendo al convegno “Vino e salute: consumo responsabile per una dieta bilanciata”, che ha visto la partecipazione del Commissario europeo per la salute e la politica dei consumatori, Olivér Várhelyi.


“Credo – ha aggiunto Lollobrigida – che il dovere dell’Europa sia quello di garantire, all’interno, la libera circolazione prevista dai trattati, e non etichette che stigmatizzano un prodotto. Quindi preghiamo, da questo punto di vista, un intervento complessivo della Commissione verso tutti i Paesi che lo fanno. Noi vorremmo che l’Europa difendesse questa produzione, che è di tutti e garantisce benessere a tutti, e ovviamente anche un po’ di benessere alle nostre imprese, che non disturba affatto”. All’evento hanno partecipato il presidente di Veronafiere, Federico Bricolo, che ha portato i saluti istituzionali, il Sottosegretario alla Salute, Marcello Gemmato e il Direttore Generale dell’OIV (Organizzazione Internazionale della Vigna e del Vino), John Barker.

Il Tre torna col suo nuovo singolo “Cani randagi”

Il Tre torna col suo nuovo singolo “Cani randagi”Milano, 7 apr. (askanews) – Dopo la partecipazione a Sanremo 2024 con il singolo “Fragili”, certificato disco di Platino con oltre 29 milioni di streaming solo su Spotify, e la recentissima collaborazione con Fabrizio Moro per il brano “Prima di domani”, sta per tornare Il Tre. Infatti, il rapper romano capace di raccontare i sogni, le fragilità e le difficoltà di un’intera generazione, annuncia oggi il suo nuovo singolo intitolato “Cani randagi”, in uscita venerdì 11 aprile in radio e su tutte le piattaforme digitali per Warner Music Italy.


“Cani randagi” è un singolo che scava nel cuore dei sentimenti più complessi. Con una scrittura semplice, ma capace di arrivare dritta al cuore di chi ascolta, Il Tre racconta la fine di un amore in un mix di nostalgia, dolore e accettazione. Il brano, prodotto da GRND, tra i più apprezzati producer della nuova scena italiana, unisce il rap a sonorità pop. La voce de Il Tre e la produzione avvolgente e curata enfatizzano ogni sfumatura del testo, amplificando il senso di malinconia e consapevolezza che attraversa l’intera traccia. Inoltre, il beat del pezzo spinge l’artista fuori dalla sua comfort zone, dando vita a un’atmosfera intima, con un pizzico di magia. Nel singolo, Il Tre esplora il peso delle scelte fatte e il senso della perdita, ma anche la forza di andare avanti nonostante tutto, raccontando il silenzio che si insinua tra due persone che un tempo erano inseparabili, il rimpianto di momenti che non torneranno più e il tentativo di dare un senso all’assenza. Con “Cani randagi” il rapper si riconferma capace di raccontare sentimenti universali con parole semplici e potenti, dando voce ad un’intera generazione che si rispecchia perfettamente nelle sue storie.


“Cani randagi” arriva a poche settimane dalla pubblicazione di “Prima di domani”, il brano di Fabrizio Moro che vede Il Tre protagonista di un featuring speciale. Uscito il 25 marzo, il pezzo ha unito due generazioni di cantautorato e rap, dimostrando ancora una volta la versatilità del giovane artista romano. A precedere la collaborazione sono stati il singolo “Occhi tristi” (ottobre 2024) e l’album “Invisibili”, certificato Oro, che ha debuttato alla posizione #1 della classifica ufficiale di vendita FIMI/Gfk, accompagnato dall’esperienza al Festival di Sanremo 2024 con “Fragili”. Sempre nel 2024, dopo una tournée estiva, il 9 novembre Il Tre ha portato la sua musica live sul palco del Palazzo dello Sport di Roma, dove si è riunito con i suoi fan per una grande festa a consolidare quel rapporto speciale che da sempre ha con il suo pubblico. Con un percorso fatto di tanta gavetta, Il Tre è uno dei rapper più amati dalle giovani generazioni e in pochi anni ha conquistato le classifiche italiane, con 6 dischi di Platino e 3 d’Oro, andando anche virale su TikTok con il suono di moltissimi suoi brani. Lontano dall’immaginario dell’urban metropolitano, l’artista racconta nei suoi pezzi il coraggio oltre la paura, gli amici di sempre, il credere nei propri sogni e la forza della famiglia che l’ha salvato anche dai momenti bui. Il nome d’arte scelto, oltre alla data di nascita (3 settembre), richiama il suo nucleo familiare composto da lui, dalla madre e dal padre.

Lactalis Italia: con dazi Usa rallentamento soprattutto per formaggi duri

Lactalis Italia: con dazi Usa rallentamento soprattutto per formaggi duriMilano, 7 apr. (askanews) – Lactalis Italia, parte del gruppo lattiero caseario francese che conta brand come Galbani, Parmalat e Vallelata, prevede un rallentamento nelle esportazioni soprattutto per i formaggi duri verso gli Stati Uniti dopo i dazi introdotti da Trump. “La situazione è chiara: da oggi i formaggi duri saranno soggetti a un dazio complessivo del 35%, sommando il 15% già esistente a un ulteriore 20%, mentre la mozzarella affronterà un dazio totale del 30% – dichiara Mauro Frantellizzi, direttore di Lactalis Italia Export – Un incremento significativo, che rischia di frenare una crescita finora molto positiva. Basti pensare che il Grana Padano e il Parmigiano Reggiano hanno chiuso il 2024 negli Stati Uniti con quasi 20 mila tonnellate esportate, segnando un aumento del 10,3% rispetto all’anno precedente. Con questi nuovi dazi, prevediamo un rallentamento, soprattutto per i formaggi duri, e questo ci preoccupa molto”.


L’introduzione dei dazi, spiega Frantellizi “porterà a un aumento del prezzo al consumatore, con possibili ripercussioni sulle vendite e dunque, in questo scenario, diventa ancora più fondamentale fare sistema tra produttori, istituzioni e aziende per difendere il made in Italy e rivolgersi a mercati emergenti”. Gli Stati Uniti rappresentano uno dei mercati più strategici per Lactalis Italia, che vi esporta il 6% del totale dei propri formaggi, con una quota che sale al 10% per Parmigiano Reggiano. Attualmente le esportazioni rappresentano oltre il 40% della propria produzione raggiungendo mercati come Francia, Svizzera, Germania e Stati Uniti, e ampliando la propria rete in Asia e America Latina. Con una quota del 16% dell’export caseario nazionale e oltre 106.000 tonnellate di formaggi distribuiti in 112 Paesi per un fatturato di oltre 700 milioni di euro, il gruppo, grazie alle divisioni Ambrosi e Castelli, produce anche le Dop più vendute come Parmigiano Reggiano, Grana Padano, Gorgonzola e Mozzarella di Bufala, in 12 siti produttivi interamente dedicati. A livello di comparto, il 2024 ha segnato un record storico per l’export caseario italiano, con oltre 658.000 tonnellate esportate (+10,7% vs 2023) e un valore che supera i 5,4 miliardi di euro.


Per il 2025, nonostante il contesto, l’azienda conferma gli investimenti con un piano che ammonta a oltre 68 milioni di euro. In particolare un focus centrale della strategia aziendale riguarda la crescita di Ambrosi e Castelli. Queste due eccellenze del settore caseario, entrate a far parte del gruppo negli ultimi anni, sono protagoniste di un percorso di sviluppo internazionale. “Nel 2025 investiremo 15 milioni di euro negli stabilimenti di Ambrosi e Castelli per continuare a valorizzare la tradizione casearia in strutture sempre più moderne e all’avanguardia – dichiara Michele Fochi, general manager di Ambrosi e Nuova Castelli. – Il nostro impegno è garantire che i formaggi italiani preservino la loro qualità e autenticità. Per questo, continuiamo a investire nella filiera, nell’innovazione e nelle strategie di sviluppo, e anche e soprattutto sulle persone e sui casari, perché la manualità, esperienza e competenza si possano tramandare nel tempo. Solo così possiamo tutelare il prestigio del made in Italy e affrontare con successo le sfide del mercato”.

Dazi, von der Leyen: la Commissione Ue ha proposto agli Usa meccanismo dazi zero su scambi beni industriali

Dazi, von der Leyen: la Commissione Ue ha proposto agli Usa meccanismo dazi zero su scambi beni industrialiRoma, 7 apr. (askanews) – La Commissione europea intende procedere alla creazione di una “task force” con il compito di vigilare sulle importazioni, allo scopo di evitare che l’Unione europea venga investita da merci dirottate da paesi terzi a seguito dei dazi commerciali imposti dall’amministrazione Trump. Lo ha annunciato la presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen nel corso di una conferenza stampa assieme al premier della Norvegia, Gahr Stoere.


Nel frattempo le trattative con Washington proseguono e Von der Leyen ha riferito che in questo ambito la Commissione ha proposto agli Usa di passare a un meccanismo di dazi a zero sugli scambi di beni industriali, un accordo di libero scambio in pratica, “come abbiamo già fatto con molti altri partner commerciale”. “Quindi restiamo al tavolo – ha detto – ma siamo anche preparati a rispondere tramite contromisure e a difendere i nostri interessi”. “Quello che stiamo facendo è stabilire una task force per la vigilanza delle importazioni con cui guardiamo quali sono state a livello storico le importazioni”. Per vedere “se c’è qualunque specifico aumento improvviso in qualche settore – ha spiegato Von der Leyen – su cui dobbiamo intervenire”.La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen non esclude comunque il ricorso allo “strumento anti coercizione”, un meccanismo mai utilizzato prima che Bruxelles potrebbe ora sfruttare per cercare di colpire i servizi esportati dagli Stati Uniti ai paesi dell’Unione europea, nell’ambito delle possibili rappresaglie contro i dazi commerciali decisi da Washington. “Tutti gli strumenti sono sul tavolo”, ha detto rispondendo ad una domanda su questa ipotesi, nel corso di una conferenza stampa assieme al premier della Norvegia. “Preferiamo avere una soluzione negoziale”, ha puntualizzato Von der Leyen. “E’ molto chiaro che siamo aperti ai negoziati e che in parallelo stiamo preparando potenziali rappresaglie, se fossero necessarie”.


Quanto alla possibilità/necessità di un incontro bilaterale con il presidente Usa Donald Trump, per risolvere questa partita – il quale ad oggi è sembrato preferire avere questo tipo di discussioni con capi di Stato e di governo dei Paesi, piuttosto che con esponenti della Commissione Ue – Von der Leyen ha risposto che al momento le trattative stanno procedendo a livello tecnico. Il commissario europeo responsabile del commercio “è in stretto contatto” con il segretario al commercio degli Stati Uniti. “È chiaro che i negoziati devono procedere in maniera approfondita sui dettagli tecnici. Prima viene questo passo – ha detto – e poi viene il prossimo”. 

Addio a Roberto De Simone, maestro della musica, regista e intellettuale napoletano

Addio a Roberto De Simone, maestro della musica, regista e intellettuale napoletanoRoma, 7 apr. (askanews) – Roberto De Simone, celebre musicista e intellettuale napoletano, è morto all’età di 91 anni. Considerato uno dei più importanti interpreti della canzone napoletana del Novecento, è stato pianista, compositore, regista teatrale e studioso delle tradizioni popolari del Sud Italia. La sua figura ha lasciato un segno profondo nella cultura musicale e teatrale italiana, in particolare per il suo impegno nella riscoperta e valorizzazione della musica popolare.


Nato a Napoli il 25 agosto 1933 in una famiglia di artisti, De Simone si avvicinò presto alla musica, iniziando a studiare pianoforte a soli sei anni. Si diplomò al conservatorio di San Pietro a Majella, uno degli istituti musicali più prestigiosi del capoluogo partenopeo. Negli anni Cinquanta intraprese la carriera di concertista, ma il suo vero contributo alla cultura italiana arrivò nel decennio successivo, quando fu tra i fondatori della Nuova Compagnia di Canto Popolare. Insieme a Eugenio Bennato, Carlo D’Angiò e Giovanni Mauriello, il gruppo rivoluzionò l’approccio alla musica tradizionale del Sud, reinterpretando in chiave moderna generi come la pizzica, la tarantella e la tammuriata. A partire dagli anni Settanta, De Simone scelse di lasciare progressivamente l’attività concertistica per concentrarsi sulla regia teatrale e sulla ricerca etnomusicologica. Dedicò la sua attenzione allo studio delle tradizioni popolari napoletane, producendo numerosi saggi, articoli e opere teatrali. Il suo lavoro più noto resta La gatta Cenerentola, spettacolo musicale ispirato alla fiaba di Giambattista Basile, che divenne un punto di riferimento del teatro musicale italiano. Con questa opera De Simone dimostrò come la tradizione popolare potesse dialogare in maniera viva e profonda con la modernità, offrendo un nuovo modo di concepire la cultura del Sud. Alla fiaba e all’opera teatrale di Roberto De Simone è ispirato anche il d’animazione italiano “Gatta Cenerentola” del 2017, diretto da Alessandro Rak, Ivan Cappiello, Marino Guarnieri e Dario Sansone (nella foto un’immagine del film).


La sua scomparsa lascia un grande vuoto nella scena culturale italiana, ma il suo lascito continua a vivere nelle sue opere e nell’eredità musicale e teatrale che ha saputo costruire in decenni di attività.

Banche, insediata la nuova Commissione regionale Abi Umbria

Banche, insediata la nuova Commissione regionale Abi UmbriaRoma, 7 apr. (askanews) – L’export traina l’economia regionale in un difficile momento. Per le imprese necessarie maggiore patrimonializzazione e digitalizzazione L’Umbria ha chiuso il 2024 con un dinamismo nel settore dell’esportazioni che ha fatto segnare una crescita del 5,3% in base ai dati Istat. Un contributo significativo all’economia regionale che per il 2025, secondo indicatori locali, resterebbe stazionaria tra lo 0,2% e lo 0,5% per effetto del calo della produttività, del quadro macroeconomico internazionale e senza considerare l’impatto negativo determinato dalla decisione degli Stati Uniti di imporre dazi all’export. È urgente un’azione a livello europeo a tutela degli investimenti e per stimolare i consumi interni.


Secondo quanto riporta un comunicato, è quanto emerso nel corso della riunione di insediamento, a Perugia, della Commissione regionale Abi Umbria. Nello specifico, Luca Bonne (Area Manager Corporate – Area Corporate Top Umbria e Marche Unicredit) con delibera del Comitato esecutivo dell’Abi è stato confermato Presidente di Abi Umbria per il prossimo biennio. In linea con le tendenze nazionali seguite dal calo della domanda di credito, e sulla base dei più recenti aggiornamenti congiunturali della Banca d’Italia, a fine 2024 i prestiti bancari all’economia umbra hanno superato i 17,5 miliardi di euro. Le imprese sono state finanziate con più di 9 miliardi e le famiglie con oltre 7,5 miliardi. Per quanto riguarda la rischiosità, si legge, le sofferenze lorde si sono attestate a 475 milioni di euro (pari al 2,7% del totale dei finanziamenti). Superiori ai 21 miliardi i depositi da parte della clientela. “Le difficoltà del momento – ha dichiarato Bonne – soprattutto per le imprese esportatrici ancorate ad una forte filiera domestica di aziende piccole e medie, impongono la necessità di rafforzare il livello di patrimonializzazione per integrarsi nei mercati esteri; di digitalizzazione per un più agevole accesso alle piattaforme di e-commerce; di conoscenza degli strumenti pubblici e privati a supporto delle attività. In questo – ha proseguito – le banche, oltre al tradizionale supporto creditizio, possono offrire un patrimonio relazionale e di competenza da sempre al servizio dell’economia”.


Oltre al Presidente Luca Bonne, compongono la Commissione regionale Roberto Kost (Vicepresidente Abi Umbria e Direttore Area Retail Terni Intesa Sanpaolo); Daniele Antonelli (Banco di Desio e della Brianza); Serafino Cavallini (BPER Banca); Alessio Cecchetti (BCC di Spello e del Velino); Massimo Cerbai (Credit Agricole Italia); Giorgio Filipponi (BNL BNP Paribas); Claudio Peraino (Banca Monte dei Paschi di Siena); Paolo Roselli (Cassa di Risparmio di Orvieto); Francesco Tei (Banca Mediolanum); Marco Giorgio Valori (Banco BPM).

Dazi, Von der Leyen: creeremo task force per vigitale su import

Dazi, Von der Leyen: creeremo task force per vigitale su importRoma, 7 apr. (askanews) – La Commissione europea intende procedere alla creazione di una “task force” con il compito di vigilare sulle importazioni, allo scopo di evitare che l’Unione europea venga investita da merci dirottate da paesi terzi a seguito dei dazi commerciali imposti dall’amministrazione Trump. Lo ha annunciato la presidente della commissione Ue, Ursula von der Leyen nel corso di una conferenza stampa assieme al premier della Norvegia, Gahr Stoere.


Nel frattempo le trattative con Washington proseguono e Von der Leyen ha riferito che in questo ambito la Commissione ha proposto agli Usa di passare a un meccanismo di dazi a zero sugli scambi di beni industriali, un accordo di libero scambio in pratica, “come abbiamo già fatto con molti altri partner commerciale”. “Quindi restiamo al tavolo – ha detto – ma siamo anche preparati a rispondere tramite contromisure e a difendere i nostri interessi”.