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Dazi, Meloni: martedì 8 incontro con categorie produttive

Dazi, Meloni: martedì 8 incontro con categorie produttiveRoma, 4 apr. (askanews) – “Ho deciso di chiedere ai due vicepremier, al Ministro dell’Economia, dell’Industria, dell’Agricoltura, delle Politiche europee, di vederci lunedì pomeriggio e di portare ciascuna per la propria competenza uno studio sull’impatto che questa situazione può avere per la nostra economia. Lo stesso gruppo di lavoro del Governo, che da ora deve sentirsi prioritariamente impegnato sul tema, si confronterà anche con i rappresentanti delle categorie produttive, che sono stati convocati a Palazzo Chigi per martedì 8 aprile. Ci confronteremo anche con loro, per trovare le soluzioni migliori”. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando al Consiglio dei ministri.


“L’obiettivo è avere in tempo breve un’idea il più possibile chiara, per l’economia italiana e del quadro complessivo, dell’impatto e dei settori maggiormente danneggiati nei diversi scenari, una linea d’azione per sostenere quelle filiere, un set di proposte da portare in Europa su come affrontare e rispondere a questa crisi e una linea di negoziato con gli Stati Uniti. Ci troviamo davanti ad un’altra sfida complessa, ma abbiamo tutte le carte in regola per superare anche questa”, ha aggiunto.

Vino, alla siciliana Graci la Medaglia dell’Architettura del Vino 2025

Vino, alla siciliana Graci la Medaglia dell’Architettura del Vino 2025Milano, 4 apr. (askanews) – E’ la Cantina ipogea Graci di Castiglione di Sicilia (Catania) la vincitrice della prima edizione ufficiale (dopo l’edizione zero del 2024) del Premio nazionale “MAV – Medaglia dell’Architettura del Vino”, promosso dall’Ordine degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori della Provincia di Treviso in collaborazione con il Comune di Valdobbiadene. Un’iniziativa che si propone di valorizzare gli interventi architettonici di eccellenza nei territori italiani legati alla produzione del vino, promuovendo un dialogo tra architettura, paesaggio e cultura vitivinicola.


Queste le motivazioni che hanno portato a premiare l’architetto Sebastiano Amore per il progetto per Graci: “La giuria ha particolarmente apprezzato la poetica del linguaggio del progetto, che si colloca in un delicato equilibrio tra elementi arcaici e innovativi. La sua capacità di coniugare delicatezza e forza progettuale è emersa chiaramente, così come l’uso sapiente del materiale roccioso di scavo, impiegato sia nella composizione degli spazi esterni che nella definizione del calcestruzzo, conferendo una sensazione di continuità con il paesaggio circostante. Un aspetto particolarmente degno di nota è l’equilibrio tra il disegno del progetto e la sua interpretazione non finita del contesto, che lascia spazio all’evoluzione e alla trasformazione del luogo. Il progetto si distingue per la sua capacità di mimetizzarsi con l’ambiente, accettando la sfida di integrarsi nel paesaggio siciliano senza forzarne l’asprezza, ma piuttosto valorizzandola attraverso una relazione armoniosa”. La menzione speciale è andata invece a Limito-Labirinto di Vite, progetto di Fernando Bernardi per l’Azienda Agricola Biologica Marco Carpineti di Bassiano (Latina). La menzione Unesco è stata attribuita a Perlage di Farra di Soligo (Treviso) per il progetto di mitigazione dei cambiamenti climatici.


La giuria era composta da esperti nel campo dell’architettura, del paesaggio e dell’antropologia: Ulla Hell, Architetta e fondatrice di PlasmaStudio, Sesto, Bolzano; Giulia Pozzi, Architetta e fondatrice di Fabulismoffice, Berlino; Matteo Meschiari, Antropologo, Palermo; Manuela Bolzonello, Architetta; Pamela Nichele, Paesaggista agronoma. “Il successo di questa seconda edizione conferma il valore del Premio MAV come strumento per promuovere la qualità architettonica e la sostenibilità nei territori del vino – ha dichiarato il presidente dell’Ordine degli Architetti di Treviso, Marco Pagani, rimarcando che “l’architettura gioca un ruolo cruciale nel definire e valorizzare il paesaggio vinicolo, integrando estetica, funzionalità e responsabilità ambientale. I progetti premiati quest’anno dimostrano come sia possibile innovare senza tradire l’identità dei luoghi”.


La cerimonia di premiazione, che si è svolta oggi a Valdobbiadene, “ha rappresentato un’importante occasione di confronto tra professionisti, enti locali e operatori del settore vitivinicolo, sottolineando il valore di un dialogo costante tra architettura e paesaggio”.

Dazi, Meloni: possibile riduzione export in Usa ma presto per stime

Dazi, Meloni: possibile riduzione export in Usa ma presto per stimeRoma, 4 apr. (askanews) – “Le esportazioni italiane negli Stati Uniti valgono cica il 10% del totale. L’introduzione di dazi può, forse, ridurre questa quota di export ma è ancora presto per quantificarne l’effetto e per capire quanto i nostri prodotti saranno effettivamente penalizzati”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, parlando al Consiglio dei ministri.


“Su questo – ha aggiunto – è necessario considerare che un dazio alla frontiera del 20% difficilmente si traduce in un pari incremento di prezzo per i consumatori americani, poiché il valore finale è dato anche da una serie di intermediazioni tra l’importatore e il consumatore finale. Si pensi, ad esempio, all’importazione negli Stati Uniti di una bottiglia di vino che, da un passaggio all’altro, subisce un ricarico spesso superiore al 200%, perciò i dazi all’importazione con ogni probabilità saranno in parte assorbiti. Ragionamenti analoghi, ovviamente, possono essere fatti per altre tipologie di prodotti. D’altra parte, bisogna tenere conto che una politica protezionistica americana può impattare sull’Italia anche indirettamente. Pensiamo, ad esempio, all’esportazione di automobili tedesche negli Stati Uniti, che sono in discreta parte prodotte grazie all’indotto presente sul territorio italiano. Per questo, come ho già detto, è presto per valutare le conseguenze effettive prodotte da questa nuova situazione sul nostro PIL e sulla nostra economia”.

Giubileo, domenica 6 aprile a Roma pellegrinaggio alle sette chiese

Giubileo, domenica 6 aprile a Roma pellegrinaggio alle sette chieseRoma, 4 apr. (askanews) – In occasione del Giubileo della Speranza, e come di consueto in quaresima, Itinerari Ignaziani, (del Centro Ignaziano di Spiritualità – Provincia EUM della Compagnia di Gesù) ripropone la pratica del Pellegrinaggio alle sette chiese, seguendo l’esperienza dei numerosi pellegrini romei, con particolare attenzione a come fu vissuto da sant’Ignazio di Loyola e dai suoi primi compagni, padri fondatori della Compagnia di Gesù, che proprio durante questa pratica di meditazione e preghiera professarono i voti al neonato Ordine.


Il cammino, pur ispirato a come lo vissero Ignazio di Loyola e i suoi compagni, non potrà però non seguire anche i passi di San Filippo Neri che lega il suo nome alla diffusione comunitaria di questo storico pellegrinaggio perché fu proprio il santo fiorentino naturalizzato romano a trasformarlo da pratica personale a pratica pastorale collettiva, strutturata e gioiosa, proponendosi come contraltare cristiano al profano Carnevale romano, sin dal 1559. L’occasione di mettersi in pellegrinaggio a Roma, sui luoghi del martirio degli apostoli e dei protomartiri, è un’esperienza unica di riflessione e di fede che permette al credente e al pellegrino di riscoprire il senso della propria missione cristiana. Il cammino lento che attraversa la città e tocca questa moltitudine di rilevanze cristiane, si configura come una potente metafora della vita spirituale: un percorso che richiede di continuare a cercare, discernere e approfondire la propria fede. Come scrisse anche Francesco Petrarca nel 1350, il pellegrino che giunge a Roma calca la “terra rosseggiante del sacro sangue dei martiri”, facendo della visita ai luoghi sacri un cammino sia spirituale che materiale”.


“La Chiesa di Roma è la chiesa dei martiri – spiegano gli organizzatori di Itinerari Ignaziani- qui a Roma sono giunti dalla Terra santa gli apostoli Pietro e Paolo e qui hanno testimoniato fino alla morte la loro adesione a Cristo. Loro, come gli altri testimoni della fede che incontreremo in questo pellegrinaggio, ci aiuteranno a fare memoria e ad illuminare anche il nostro percorso presente. Pregheremo sulle tombe dei primi cristiani, che sono a ricordarci che possiamo esseri cristiani e fare testimonianza lì dove siamo, sempre con la nostra vita”. Anche Papa Francesco nella Bolla di Indizione al Giubileo della Speranza ha invitato a guardare alla testimonianza dei martiri appartenenti alle diverse tradizioni cristiane e li ha definiti “semi di unità” perché esprimono l’ecumenismo del sangue. E ha espresso il vivo desiderio che durante l’Anno Santo “non manchi una celebrazione ecumenica”. Il Pellegrinaggio alle 7 chiese, che è il principe dei pellegrinaggi a Roma, con i suoi 23 chilometri di cammino che si snodano a toccare le sette Basiliche romane, tocca diversi temi teologici che sono identificabili in tre gruppi: le tombe degli apostoli Pietro e Paolo nelle rispettive basiliche di San Pietro e San Paolo fuori le mura, e le reliquie alla Basilica di san Giovanni; quelli dei protomartiri romani San Sebastiano e san Lorenzo fuori le mura, e i segni di Cristo presenti a Roma, a Santa Croce in Gerusalemme con la Reliquia della croce.


Il pellegrinaggio alle sette Chiese fu una pratica consueta e di gruppo nella storia della Compagnia di Gesù. Il primo a percorrerlo in maniera solitaria e personale, come era tradizione dei pellegrini romei, fu Ignazio di Loyola nell’Aprile del 1523, nel corso del suo primo soggiorno romano che lo vide a Roma per chiedere al Papa le credenziali per andare in Terra Santa. Nella primavera del 1537 i primi Compagni – tranne sant’Ignazio restato a Venezia – giunsero a Roma, anche questa volta per richiedere a papa Paolo III le credenziali per intraprendere il viaggio per la terra santa, e come sant’Ignazio, una volta giunti a Roma, svolsero il pellegrinaggio alle sette chiese. Il terzo pellegrinaggio dei primi gesuiti fu svolto da cristiani residenti a Roma che, per vivere al meglio i primi voti alla neonata Compagnia di Gesù, decisero di collocarli nella cornice del pellegrinaggio alle sette chiese. Il 22 aprile del 1541 sant’Ignazio e i primi compagni intrapresero il pellegrinaggio alle sette chiese. Durante la sosta alla basilica di san Paolo, di fronte all’icona musiva della Vergine oggi nella cappella del Santissimo Sacramento, emisero i voti di consacrazione alla Compagnia di Gesù. L’appuntamento è alle ore 8.30 di domenica 6 aprile 2025 a piazza di ponte sant’Angelo, a Roma.

Consorzio Doc Prosecco a Vinitaly per il 15esimo anno consecutivo

Consorzio Doc Prosecco a Vinitaly per il 15esimo anno consecutivoMilano, 4 apr. (askanews) – Per il 15esimo anno consecutivo, il Consorzio di Tutela della Doc Prosecco si prepara a partecipare al Vinitaly (6-9 aprile), dove si presenterà con 40 aziende associate e oltre 80 etichette in esposizione, oltre che con circa 70 relatori e quattro grandi chef: Belfiore, Cracco, Prest e Probst. Nelle quattro giornate sono previste circa 10mila consumazioni tra calici di Prosecco Doc e Prosecco Doc Rosé nelle varie tipologie, anche in versione cocktail.


Confermato il doppio posizionamento nelle ormai storiche postazioni che ospiteranno gli oltre 35 eventi del Consorzio guidato da Giancarlo Guidolin. Il primo è il “Prosecco Doc Pavilion” in Area H (esterno pad. 3), una luminosa serra in stile viennese dove si succederanno degustazioni, show cooking, cocktail session con focus sulle eccellenze enogastronomiche italiane, e vari momenti di intrattenimento conviviale e culturale. Il secondo è invece il “Prosecco Doc Theatre” (stand B4, pad. 4) dove si avvicenderanno conferenze, masterclass e talk che coinvolgono partner, ambassador e ospiti d’eccezione. Il programma del Consorzio per questo Vinitaly toccherà temi fondamentali per la Denominazione, come la sostenibilità, la ricerca e la promozione del territorio di appartenenza attraverso il dialogo con il mondo di sport, cultura e arte. Prosecco Doc inoltre ospiterà la presentazione di “Vitaevino”, campagna europea per la difesa del vino e della convivialità promossa da CEEV, UIV e Federvini; e il progetto “Wine in Moderation” che vede il supporto del Consorzio Doc Prosecco in qualità di National Coordinator per promuovere il consumo responsabile di alcolici.


Durante la fiera, ogni giorno i visitatori potranno degustare prodotti di importanti partner agroalimentari, tra cui: Consorzio del Prosciutto di San Daniele, Consorzio di Tutela Arancia Rossa di Sicilia IGP, Consorzio per la Tutela del Formaggio Piave DOP, Consorzio Tutela Aceto Balsamico di Modena, Consorzio Tutela Formaggio Asiago, Consorzio Tutela Grana Padano, Consorzio Tutela Mozzarella di Bufala Campana, Consorzio Tutela Formaggio Montasio, Consorzio Tutela Gorgonzola, Consorzio di Tutela Vitellone Bianco dell’Appennino Centrale IGP insieme ad Acqua Dolomia, Roberto (prodotti da forno), Nonino Distillatori. Prosecco DOC è anche Official Sparkling Wine di “Vinitaly & the Night” all’esclusivo evento che si terrà la sera di martedì 8 aprile al Palazzo della Gran Guardia, offrendo agli ospiti l’opportunità di celebrare le famose bollicine in un contesto unico e prestigioso.

Dazi, CamCom Irpinia Sannio: notevole impatto per nostro agroalimentare

Dazi, CamCom Irpinia Sannio: notevole impatto per nostro agroalimentareMilano, 4 apr. (askanews) – I dazi imposti dalla Casa Bianca all’Ue impensieriscono gli operatori del vino di Irpinia e Sannio. Secondo una elaborazione della Camera di Commercio Irpinia Sannio su base Istat, il valore delle vendite verso gli Usa ammonta a quasi 9 milioni di euro per una quota di mercato che supera il 30% del totale export. Gli Stati Uniti, infatti, rappresentano la prima destinazione in valore per l’export dei vini di Irpinia (nel 2024 le esportazioni hanno toccato i 7 milioni di euro, in crescita del 25,9% rispetto all’anno precedente) e per quelli del Sannio (1,85 milioni di euro, +27,5% sul 2023). Cifre alla mano, su un totale dell’export dei vini irpini che nel 2023 ha raggiunto i 22,7 milioni di euro (+11,2% rispetto al 2023), le vendite verso gli Usa rappresentano il 30,8% del totale del mercato al di fuori dell’Italia. Per i vini sanniti, invece, la rotta commerciale diretta negli States cuba il 28,5% dell’export totale, pari a 6,5 milioni di euro.


“Credo che l’impatto dei dazi americani sarà notevole per l’agroalimentare irpino-sannita, in quanto l’export di vino e olio d’oliva, nel suo insieme, per il 70% è diretto negli Usa” commenta Girolamo Pettrone, commissario straordinario Camera di Commercio Irpinia Sannio, spiegando che “negli ultimi mesi, a partire dallo scorso dicembre, gli ordini sono aumentati proprio per l’incognita dei dazi. Ora bisognerà capire come l’Ue e il governo italiano vorranno porsi per arginare almeno in parte questa spada di Damocle”. La presidente del Consorzio tutela Vini d’Irpinia, Teresa Bruno, confida nella missione al Vinitaly per promuovere il territorio e i vini: “Occorre ora individuare mercati alternativi come il Giappone, senza per questo dimenticare l’Italia, dove dovremmo concentrare nuove strategie di marketing”.


Sul versante del Sannio Consorzio Tutela Vini, il presidente Libero Rillo è attendista e lancia un appello alla catena di approvvigionamento per evitare che si inneschino delle speculazioni che possono essere paradossalmente ancora più dannose dei dazi. “Bisognerà trovare accordi con gli importatori e capire quale sarà l’impatto effettivo dei dazi – spiega Rillo – perché su una bottiglia media di 5-6 euro, che poi è il prezzo medio del nostro prodotto in Usa, un dazio di 1,20 dollari non sarebbe di per sé un problema. Se però i maggiori dazi dovessero portare a un aumento del prezzo della bottiglia a ogni passaggio fra tasso di cambio euro/dollaro, trasporto, sdoganamento, fino ad arrivare al ristorante, allora avremmo un incremento sensibile dei costi, penalizzando la penetrazione dei nostri vini sul mercato statunitense”.

La Lega a congresso per rieleggere Salvini

La Lega a congresso per rieleggere SalviniMilano, 4 apr. (askanews) – Due giorni di confronto, nessuna suspense. La Lega si ritrova domani e dopodomani a congresso, con esito scontato: in corsa per la segreteria c’è il solo Matteo Salvini, nessuno ha inteso provare a contestare la sua leadership ormai ultradecennale. Il “dibattito interno” avverrà sugli “atti di indirizzo”, ovvero proposte di linea politica (al momento almeno 17) che dovranno essere approvate o eventualmente recepite dal segretario federale.


I 725 delegati (400 eletti in tutte le regioni e gli altri di diritto) potranno discutere dunque di vari temi: tra gli altri, l’adeguamento dei salari, l’Islam, “sicurezza/immigrazione”, l’energia con riferimento al nucleareáeálaágiustizia. Ma non è detto che si arrivi al voto: una volta rieletto, Salvini potrebbe anche decidere di recepire tutte le mozioni. Il confronto ci sarà invece per i 22 posti elettivi nel consiglio federale, per i quali sono state depositate 36 candidature. Quanto alle modifiche allo statuto, anche qui tutto già deciso: degne di rilievo politico ci sono la modifica al numero dei vice segretari, che consentirà la cooptazione di Roberto Vannacci in aggiunta agli attuali 3; poi la possibilità di elettorato attivo ma non passivo – a livello di sezione – per i “sostenitori” del partito e non solo per i militanti.


Salvini aprirà e chiuderà il congresso: il saluto iniziale alle 14 di domani, l’intervento di chiusura nel primo pomeriggio di domenica. In mezzo, molti ospiti internazionali: manderanno il loro contributo video praticamente tutti i “Patrioti” alleati europei: Viktor Orbàn, Jordan Bardella, Santiago Abascal, Geert Wilders, Andre Ventura. Altri interventi “Potranno essere annunciati in diretta”, dice una nota della Lega. E il sogno è quello di un collegamento con Elon Musk: “Tutto è possibile, quando si parla di lui…”, si limita a dire un esponente leghista.

Banco Bpm: chiusa l’Opa su Anima, detiene l’89,95% del capitale

Banco Bpm: chiusa l’Opa su Anima, detiene l’89,95% del capitaleMilano, 4 apr. (askanews) – Con le adesioni odierne, nell’ultimo giorno dell’Opa, Banco Bpm ha raggiunto l’89,95% del capitale di Anima, superando così abbondantemente l’obiettivo della soglia del 66,67% che garantisce a piazza Meda di controllare l’assemblea straordinaria della Sgr. L’offerta valorizza Anima 7 euro per azione.


Oggi sono state apportate in adesione 76.998.624 azioni, per un totale complessivo di 221.067.954. Banco Bpm già deteneva il 22% di Anima.

Arma carabinieri ospita summit Gendarmerie e forza di polizia

Arma carabinieri ospita summit Gendarmerie e forza di poliziaRoma, 4 apr. (askanews) – L’Arma dei Carabinieri ha organizzato a Vicenza, presso il Centro di Eccellenza per le Stability Police Units (CoESPU), una conferenza quadripartita di Vertice (G4) tra le Gendarmerie e Forze di Polizia a statuto militare di Italia, Francia, Spagna e Portogallo. Hanno partecipato il Comandante Generale dell’Arma dei Carabinieri, Gen. C.A. Salvatore Luongo, il Direttore Generale della Gendarmeria Nazionale francese, Gen. d’Armata Hubert Bonneau, il Comandante Generale della Guardia Nazionale Repubblicana portoghese, Gen. C.A. Rui Alberto Ribeiro Veloso e il Direttore Aggiunto Operativo della Guardia Civil, Gen. C.A. Manuel Llamas Fernàndez.


“L’incontro, svoltosi in un clima di proficua collaborazione e reciproco scambio di esperienze – si legge in una nota – ha rappresentato un’importante occasione per rafforzare ulteriormente i legami di cooperazione. Le quattro prestigiose Istituzioni di polizia a competenza generale fanno parte della FIEP (International Association of Gendarmeries and Polices Forces with Military Status), istituita il 12 maggio del 1994 a Madrid, la cui presidenza è stata ceduta lo scorso anno dall’Arma dei Carabinieri alla Gendarmeria Nazionale Francese. Nel corso del vertice è stato fornito risalto alle tematiche di maggiore rilevanza strategica, quali: la formazione congiunta, la tutela ambientale, il settore cyber e l’Intelligenza Artificiale”. In riferimento alla formazione congiunta è stata sottolineata “l’importanza di valorizzare i percorsi formativi del personale quale processo continuo di crescita umana, valoriale e professionale che caratterizza la vita di ogni militare, fornendogli gli strumenti necessari per svolgere efficacemente i propri compiti istituzionali anche nella dimensione della cooperazione interforze nel contesto europeo”.


In relazione alla tutela ambientale, settore in cui l’Arma è impegnata con i suoi oltre 7.000 Carabinieri forestali, si è posto l’accento sulla promozione di una comune visione strategica attraverso lo svolgimento di periodiche riunioni finalizzate a condividere e potenziare le conoscenze tecnico-informatiche di settore. In occasione della trattazione della tematica cyber è stata confermata l’importanza dello scambio di progetti relativi alla prossimità digitale, ovvero delle pratiche di formazione mirate all’aumento di capacità d’intelligence e d’investigazione sulla criminalità informatica, focalizzando l’attenzione anche sul costante aggiornamento dei punti di contatto (PoC) delle 4 Forze di polizia a statuto militare, quale fattore essenziale per assicurare la piena funzionalità di scambi informativi.


Sull’intelligenza artificiale, invece, è stata manifestata la volontà di favorire la condivisione di piani strategici comuni di impiego dell’AI all’interno dei vari asset delle Gendarmerie, dalla logistica, alle procedure amministrative, alla formazione, fino agli aspetti operativi, sempre nel rispetto delle specificità e dei vincoli legali in ambito nazionale ed europeo. Il Comandante Generale, intervenuto nel corso della conferenza, dopo aver salutato e ringraziato le massime autorità delle Gendarmerie estere per la convinta partecipazione all’evento odierno, ha illustrato l’elemento distintivo e condiviso tra le stesse: “è il complesso reticolo territoriale delle nostre Forze, indiscutibile valore aggiunto sia per i flussi informativi, sia per la protezione delle infrastrutture critiche sul territorio, caratteristiche che sono codificate nel nostro DNA e costituiscono i presupposti per il successo del nostro modello, quello della Gendarmeria, nel passato come nel presente”. Il Gen. C.A. Salvatore Luongo ha messo poi in evidenza la solidità dei valori che accomunano l’Arma dei Carabinieri, la Gendarmeria Nazionale francese, la Guardia Civil e la Guardia Nazionale Repubblicana portoghese: “valori radicati nella storia, nelle tradizioni e nel quotidiano sacrificio delle nostre donne e dei nostri uomini. È su queste fondamenta indiscutibili che poggia la nostra capacità di affrontare le sfide di oggi e di domani”.


Inoltre nel concludere si è soffermato sull’importanza di saper affrontare le nuove sfide: “abbiamo il dovere di guardare agli scenari futuri non con timore, ma con l’ambizione e la responsabilità di esserne protagonisti non per subirne i cambiamenti, ma per saperli interpretare e guidare”. Le Istituzioni che si sono riunite a Vicenza collaborano da anni per semplificare, nel rispetto degli accordi internazionali vigenti e delle normative nazionali, la reciproca fruizione di informazioni ed esperienze nei settori delle risorse umane, dell’organizzazione di servizi, della tecnologia, della logistica e degli affari internazionali. I vertici delle quattro Istituzioni hanno espresso la loro piena soddisfazione per i risultati raggiunti durante l’importante incontro di cooperazione internazionale, sottolineando la comune volontà di proseguire e intensificare la collaborazione in tutti i settori strategici di interesse comune. Al termine della conferenza, è stato ribadito l’impegno a dare seguito alle discussioni attraverso la definizione di piani d’azione concreti e la realizzazione di iniziative congiunte, al fine di garantire una maggiore efficienza delle Forze di Polizia nell’ambito della sicurezza per i cittadini dei rispettivi Paesi.

Venerdì nero per le Borse europee: spaventa escalation dazi

Venerdì nero per le Borse europee: spaventa escalation daziMilano, 4 apr. (askanews) – Secondo il presidente Donald Trump “è un momento straordinario per diventare ricchi, più ricchi che mai!!!”. Di certo c’è che anche oggi è stata una seduta da dimenticare per le Borse mondiali. La guerra dei dazi innescata dagli Usa, con la risposta della Cina che ha annunciato tariffe al 34% su tutte le importazioni dagli Usa, ha innescato un sell-off generalizzato sui mercati, preoccupati per i rischi di una escalation, con l’ombra di una recessione globale e una nuova fiammata dell’inflazione.


Milano, zavorrata dai titoli bancari, crollati in tutta Europa, risentendo maggiormente dei timori di un rallentamento dell’economia, ha lasciato sul terreno il 6,54%, scivolando a 34.649 punti e azzerando in pratica i guadagni del 2025. Negli ultimi decenni, comunque, ci sono state altre dieci chiusure peggiori di quella odierna. Con gli indici di Wall Street che crollano di oltre il 3%, dopo ave archiviato ieri la peggior seduta dal 2020, Parigi ha perso il 4,26%, Francoforte il 5,09%, Londra il 4,94%, Madrid il 6,12%. Crolla anche il prezzo del petrolio, portandosi sui minimi dal 2021. Tornando a Piazza Affari, tra i titoli principali, maglia rosa dei peggiori a Azimut (-12,6%), seguita da Leonardo (-12,41%), Mps (-12,2%) e Nexi (-11,47%), Unipol (-10,53%), Bper (-10,49%), Mediobanca (-10,35%), Popolare di Sondrio (-9,66%), Mediolanum (-9,65%), UniCredit (-9,58%). Nessun titolo si è salvato dalle vendite, a eccezione di Diasorin che ha guadagnato l’1,66%.