Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: Sanremo 2023

Rivista Krisis si presenta, evento a Milano dedicato a “Jasenovac”

Rivista Krisis si presenta, evento a Milano dedicato a “Jasenovac”Milano, 10 dic. (askanews) – “Jasenovac, l’Auschwitz dei Balcani”. La nuova rivista di geopolitica Krisis si presenta alla Casa della Cultura di Milano giovedì 12 dicembre alle ore 18, affrontando una delle pagine più oscure della storia contemporanea: il campo di sterminio del movimento nazionalista e clerico-fascista croato di estrema destra guidato da Ante Pavelic nella Croazia della Seconda guerra mondiale.


Focalizzata sull’analisi delle dinamiche globali, la rivista si distingue per un approccio che unisce approfondimento accademico e divulgazione, con particolare attenzione agli aspetti storici. Avvalendosi del contributo di alto profilo di accademici, diplomatici, militari e analisti, Krisis cerca di comprendere il contesto in cui nascono le crisi globali, esplorando il ruolo della memoria storica e analizzando come il passato influenzi le tensioni odierne. Per illustrare il proprio metodo di lavoro, Krisis presenterà il case study del lager di Jasenovac, la cui tragica eredità ha pesantemente influenzato le guerre balcaniche degli anni Novanta. Alla presentazione interverranno il giornalista di guerra Fausto Biloslavo, lo storico Sandro Gerbi, l’abate del monastero di Decani in Kosovo Sava Janjic e il fotografo di guerra Livio Senigalliesi. Maggiori dettagli sul sito krisis.info.

Chi è Luigi Mangione, il 26enne arrestato per l’omicidio del ceo di UnitedHealthcare

Chi è Luigi Mangione, il 26enne arrestato per l’omicidio del ceo di UnitedHealthcareRoma, 10 dic. (askanews) – Luigi Mangione, il ventiseienne sospettato dell’omicidio a colpi d’arma da fuoco del CEO di UnitedHealthcare, Brian Thompson, è stato accusato di omicidio – ieri sera – dai procuratori di New York, secondo quanto emerge dai verbali del tribunale. La decisione segue la sua udienza preliminare presso il tribunale della contea di Blair ad Altoona, Pennsylvania, dove sono state lette contro di lui accuse di possesso d’armi e falsificazione.


I procuratori in Pennsylvania, citando falsi documenti d’identità e una grossa somma di denaro trovati in possesso di Mangione, hanno sostenuto che era a rischio di fuga ed hanno chiesto che la cauzione venisse negata: la richiesta è stata accettata dalla corte.“La nostra famiglia è scioccata e devastata dall’arresto di Luigi. Offriamo le nostre preghiere alla famiglia di Brian Thompson e chiediamo alle persone di pregare per tutti i soggetti coinvolti”, ha dichiarato la famiglia dell’accusato.


Ieri mattina, Mangione è stato avvistato in un McDonald’s ad Altoona, in Pennsylvania, ed è stato riconosciuto da qualcuno che ha poi chiamato la polizia locale. “Oggi (ieri, ndr) alle 9.14, gli agenti di polizia di Altoona sono stati inviati a un ristorante McDonald’s per segnalazioni di un uomo corrispondente alla descrizione del sospettato di omicidio del CEO di UnitedHealthcare. Gli agenti hanno contattato l’uomo che è stato successivamente arrestato per accuse non correlate. In questo momento, il dipartimento di polizia di Altoona sta collaborando con le agenzie locali, statali e federali”, aveva affermato la polizia locale in un comunicato.La polizia ha trovato Mangione in possesso di un silenziatore per armi da fuoco, una maschera coerente con quella indossata dall’uomo armato, un documento d’identità falso del New Jersey corrispondente a quello che l’uomo avrebbe utilizzato per registrarsi nell’ostello di New York City prima della sparatoria e un documento scritto a mano che “parla sia della sua motivazione che della sua mentalità”, ha osservato il commissario della polizia di New York, Jessica Tisch.


“Questa cattura è dovuta al lavoro instancabile dei più grandi detective del mondo e, naturalmente, ai solidi rapporti che abbiamo con i nostri partner delle forze dell’ordine locali a ogni livello, locale, statale e federale”, ha insistito Tisch.Al momento dell’arresto, la polizia ha affermato che Mangione era in possesso di una pistola in grado di sparare un proiettile da 9 mm e dotata di silenziatore, un’arma assemblata con parti vendute online. Mangione è nato e cresciuto nel Maryland, hanno affermato i funzionari locali. Nella sua vita ha avuto legami a San Francisco, in California, mentre il suo ultimo indirizzo noto era a Honolulu, Hawaii. Da adolescente aveva fatto volontariato presso un’azienda di famiglia, la catena di case di cura Lorien Health Systems, mentre frequentava il liceo, secondo il suo profilo LinkedIn.


Si è diplomato alla prestigiosa Gilman School, un istituto maschile noto come una delle scuole private più prestigiose di Baltimora, dove è stato il miglior studente del liceo nel 2016. Nel suo discorso di commiato, Mangione aveva elogiato i suoi compagni di classe per “avere avuto nuove idee e sfidato il mondo”, citando raccolte fondi di successo e risultati nello sport e negli studi. “Per la classe del 2016, un tipo di classe che si presenta solo una volta ogni 50 anni, è stato un viaggio incredibile e semplicemente non riesco a immaginare gli ultimi anni con nessun altro gruppo di ragazzi”, aveva detto.Mangione ha poi frequentato l’Università della Pennsylvania, dove si è laureato nel 2020 con una laurea triennale in informatica e una specializzazione in matematica, e dove ha conseguito un Master, ha detto un portavoce dell’università alla CNN. Era anche membro della confraternita Phi Kappa Psi, come mostrano alcune foto sui social media.In un’intervista per il blog dell’università, Mangione ha parlato di come aveva avviato un club di sviluppo di videogiochi. “Al liceo, ho iniziato a giocare a molti giochi indipendenti e cose del genere, ma volevo creare il mio gioco, quindi ho imparato a programmare”, ha detto Mangione. “Durante il mio primo e secondo anno di liceo, ho imparato (da solo) a programmare, ed è per questo che ora sono uno studente di informatica; è così che ci sono entrato… Volevo solo creare giochi”. 

Siria, media: pronta roadmap, prevede censimento, nuova costituzione ed elezioni

Siria, media: pronta roadmap, prevede censimento, nuova costituzione ed elezioniRoma, 10 dic. (askanews) – La nuova amministrazione siriana annuncerà una “roadmap” dopo il processo di transizione, che include lo svolgimento di un censimento, la creazione di una nuova costituzione e lo svolgimento di elezioni libere, ha riferito il quotidiano turco Hurriyet, citando proprie fonti.


La “roadmap” sarà annunciata dopo l’istituzione dell’amministrazione provvisoria, ha specificato il quotidiano. I gruppi armati di opposizione siriana hanno conquistato Damasco domenica. Il primo ministro siriano Mohammad Ghazi al Jalali ha affermato che lui e altri 18 ministri avevano deciso di rimanere nella capitale. Jalali ha anche affermato di essere in contatto con i leader dei gruppi militanti che erano entrati nella città.


Intanto il leader dei ribelli islamisti siriani Abu Mohammed al Jolani ha affermato che le nuove autorità in Siria annunceranno presto un elenco di ex alti funzionari “coinvolti nella tortura del popolo siriano”. “Offriremo ricompense a chiunque fornisca informazioni su alti ufficiali dell’esercito e della sicurezza coinvolti in crimini di guerra”, ha detto il leader dei ribelli, che ora usa il suo vero nome Ahmed al-Sharaa, in una dichiarazione su Telegram. Jolani ha iniziato ieri dei colloqui il governo estromesso sul trasferimento del potere. “Non esiteremo a ritenere responsabili i criminali, gli assassini, gli ufficiali della sicurezza e dell’esercito coinvolti nella tortura del popolo siriano”, ha affermato Sharaa, aggiungendo: “perseguiremo i criminali di guerra e chiederemo la loro consegna ai paesi in cui sono fuggiti”.


“Abbiamo affermato il nostro impegno alla tolleranza per coloro le cui mani non sono sporche del sangue del popolo siriano e abbiamo concesso l’amnistia a coloro che erano in servizio obbligatorio”, ha affermato.

Vino, Banfi: a Hallgarten and Novum Wines esclusiva portafoglio per UK

Vino, Banfi: a Hallgarten and Novum Wines esclusiva portafoglio per UKMilano, 10 dic. (askanews) – Hallgarten and Novum Wines rappresenterà in esclusiva per il mercato UK l’intero portafoglio della celebre azienda montalcinese Banfi, coordinandone la distribuzione in tutti i canali on e off trade nel Regno Unito.


“Sono rimasto assolutamente affascinato quando ho assaggiato per la prima volta i vini Banfi, dire che sono soddisfatto di accoglierli nel nostro portafoglio è un eufemismo: sono sicuro che incontreranno grande entusiasmo alla nostra degustazione annuale di gennaio” ha dichiarato il direttore di Hallgarten Wines, Jim Wilson, spiegando che “l’inserimento di Banfi rientra nel progetto di ampliamento di portafoglio di marchi italiani, con l’obiettivo di aggiungere maggiore ampiezza e profondità nelle regioni chiave del Paese”. “Siamo elettrizzati per la nuova partnership nel Regno Unito, non vediamo l’ora di iniziare a lavorare insieme per far conoscere i nostri pregiati vini ai loro numerosi clienti” ha commentato la Ceo di Banfi, Cristina Mariani-May, sottolineando che “ricerca, innovazione e ospitalità sono nel nostro Dna, e siamo certi che con Hallgarten Wines continueremo il nostro percorso per la costruzione di un mondo del vino migliore”.


Fondata nel 1933 e acquistata nel 2023 da Coterie Holdings, Hallgarten & Novum Wines è uno dei principali distributori specializzati di vino del Regno Unito: importa vini da produttori da tutto il mondo, rifornendo l’on e l’off trade di alto livello del Paese. Nel 2018 ha ottenuto la certificazione ISO 14001 per il suo impegno a ridurre al minimo l’impatto ambientale, e la certificazione Silver Investors in People nel 2023. Negli ultimi cinque anni, Hallgarten è stata premiata con il Sommelier Wine Awards “Large Agent of the Year Trophy 2024″, oltre che con l’”European Merchant of the Year” nel 2020 e nel 2019; con l’IWSC “Wine Distributor Trophy 2023”; con The Drinks Business “Drinks Company of the Year 2023”; con l’International Wine Challenge “On Trade Supplier of the Year 2023” e con il “Merchant Wine List of the Year Awards” nel 2019 e nel 2021.

Esplosioni a Damasco, Ong: Israele attacca siti militari

Esplosioni a Damasco, Ong: Israele attacca siti militariRoma, 10 dic. (askanews) – Alcune esplosioni sono state udite questa mattina a Damasco, in Siria, che l’Osservatorio siriano sui diritti umani ha attribuito a Israele. Secondo quanto riferito dall’ong, citata dalla stampa israeliana, Israele avrebbe “distrutto i siti militari più importanti in Siria” con circa 250 attacchi aerei dalla caduta del regime del presidente Bashar al-Assad.


Gli attacchi hanno preso di mira aeroporti e magazzini, squadroni di aerei, radar, stazioni di segnalazione militare e numerosi depositi di armi e munizioni nelle ultime 48 ore, ha affermato in una dichiarazione l’Osservatorio, che ha sede in Gran Bretagna.

Italia quinta in Europa in brevetti per reti elettriche intelligenti

Italia quinta in Europa in brevetti per reti elettriche intelligentiRoma, 10 dic. (askanews) – I brevetti che integrano l’intelligenza artificiale nelle reti elettriche sono sestuplicati negli ultimi anni. I Paesi che guidano questa tendenza sono gli Stati Uniti e la Cina. Questa la principale tendenza che emerge dal nuovo Studio condotto dall’Ufficio Europeo dei Brevetti (Epo) e dall’Agenzia Internazionale dell’Energia (Aie).


Secondo quanto riporta un comunicato, lo studio “Brevetti per il potenziamento delle reti elettriche” (Patents for Enhanced Electricity Grids) mostra come le tecnologie riguardanti il campo delle reti elettriche abbiano subito un’impennata negli ultimi due decenni, un trend legato ai progressi nella digital integration e allo sviluppo di soluzioni per l’energia pulita che stanno guidando l’innovazione nel settore elettrico. Tra il 2010 e il 2022 le nuove invenzioni nel campo dei software hanno incrementato del 50% le funzionalità “smart” dei brevetti relativi alle reti fisiche di energia. Queste innovazioni includono gli strumenti di previsione della domanda e dell’offerta e le modalità di ricarica dei veicoli elettrici, le due aree di maggiore crescita in questa categoria.


L’innovazione nelle infrastrutture elettriche è uno dei campi tecnologici che si sta sviluppando di più al mondo. Per illustrare la portata della crescita, nel periodo 2009-2013, l’innovazione in questo settore è cresciuta del 30% all’anno, sette volte più velocemente rispetto alla media di tutti gli altri settori tecnologici. Il rapporto, prosegue il comunicato, che comprende il periodo dal 2001 al 2022, si basa sui dati relativi ai brevetti globali sull’energia per mappare l’innovazione nelle tecnologie fisiche e delle reti intelligenti, sulla base delle famiglie di brevetti internazionali (IPFs). Il dato mostra una graduale stabilizzazione della crescita, ma le nuove domande di brevetto rimangono ad un livello elevato nella maggior parte dei principali paesi.


In Europa i principali Paesi di origine di brevetti nel settore sono la Germania (11%), la Svizzera (5%), la Francia (4%), il Regno Unito (2%) e l’Italia (1%). L’Italia si posiziona così al 5° posto in Europa e al 3° posto nell’Unione europea, rappresentando l’1% delle famiglie di brevetti internazionali (IPFs) totali nel settore. La distribuzione dell’innovazione è omogenea con i brevetti inerenti alle “Smart grids” richiesti dal Paese all’1% del totale, al pari di quelli relativi alle reti fisiche e allo stoccaggio. Si tratta tuttavia di una cifra con margini di crescita importanti se paragonata a Paesi come la Germania, prosegue lo studio, che rappresenta l’11% del totale dei brevetti, o la Cina che ne detiene il 22%.


L’Ue e il Giappone guidano l’innovazione nel settore delle reti elettriche, con il 22% di tutti i brevetti relativi alle reti tra il 2011 e il 2022, e gli Stati Uniti con il 20%. Nel frattempo, la Cina emerge come il Paese in più rapida crescita per quanto riguarda i brevetti legati alle reti. La sua quota è passata dal 7% nel 2013 al 25% nel 2022, superando l’UE nel 2022 e diventando per la prima volta la regione che brevetta di più in questo campo. Lo studio rileva che anche le università, gli istituti di ricerca e le Pmi svolgono un ruolo significativo nell’innovazione delle reti elettriche. La maggior parte delle startup che si occupano di tecnologie di rete ha sede in Europa e negli Stati Uniti; il 37% di esse ha presentato domanda di brevetto, un dato significativamente superiore alla media del 6% per le startup europee attive in altri settori. Questo dato suggerisce un forte potenziale di attrazione di capitale di rischio da parte delle start-up di grid-tech. “Come evidenziato nel recente rapporto di Mario Draghi, per assicurare la competitività economica, l’Europa deve assumere un ruolo guida nello sviluppo di nuove tecnologie pulite e accelerare la transizione energetica riducendo l’uso di combustibili fossili” ha dichiarato il Presidente dell’Epo, António Campinos. “Sono già stati compiuti progressi significativi, che evidenziano l’urgenza di investire in reti elettriche più intelligenti e flessibili per bilanciare la crescente domanda di energia da fonti rinnovabili. Questo studio offre una visione unica delle tendenze brevettuali, fungendo da mappa per la transizione verso un nuovo sistema energetico”. “Le reti elettriche inadeguate costituiscono un ostacolo all’attività economica e all’accesso all’energia, oltre a rendere più costosa e complessa la diffusione delle tecnologie ad energia pulita” ha dichiarato il Direttore Esecutivo dell’Aie, Fatih Birol. “Questo studio dimostra che gli innovatori stanno rispondendo all’esigenza di tecnologie di rete più competitive e flessibili, un problema troppo spesso trascurato. I dati mostrano una crescita incoraggiante delle innovazioni per espandere e mantenere le infrastrutture di rete considerate critiche. Questa crescita è ora guidata dalla Cina, il che alza la posta in gioco per le altre regioni. Continueremo ad aiutare i Governi a stimolare l’innovazione verso transizioni energetiche sicure e sostenibili”.

Legambiente: con dissuasori acustici -50% Interazioni delfini-pesca

Legambiente: con dissuasori acustici -50% Interazioni delfini-pescaRoma, 9 dic. (askanews) – Ridurre le interazioni tra delfini e pescatori con l’obiettivo di giungere a una convivenza possibile. Da troppo tempo questi splendidi mammiferi marini e la pesca professionale sono entrati in competizione nelle stesse aree e per lo stesso motivo: il pescato. E con conseguenze gravi in termini di conservazione della biodiversità ed economiche per il settore della pesca professionale. Le indagini parlano chiaro: una media di circa 200 cetacei spiaggiati ogni anno. Di questi, molti mostrano segni di interazione con le attività di pesca (ingestione di pezzi di rete o bycatch), come testimoniano i risultati delle decine di necroscopie condotte dall’Università di Padova. Ma queste interazioni fra pesca e delfini determinano anche perdite economiche, stimate dal progetto dai mille ai diecimila euro ogni anno per ciascuna imbarcazione, in alcune aree. La pesca con le reti dette volanti (usate in Adriatico per la cattura di acciuga e sardina) è risultata essere la pratica più rischiosa per i delfini, in termini di possibile bycatch, insieme alle reti da posta (soprattutto nel periodo primavera-estate) usate in tante aree in Italia. È per questo che il team del progetto europeo Life Delfi – cofinanziato dal Programma LIFE dell’UE, coordinato da CNR-IRBIM insieme ai partner tra cui Legambiente- ha lavorato negli ultimi 5 anni mettendo in campo ricerca scientifica, monitoraggio, formazione e sensibilizzazione di diversi stakeholders, attività di citizen science, fornendo un grande contributo alla comunità scientifica internazionale e ai policy makers italiani ed europei.


Dissuasori acustici e Intelligenza artificiale. Il progetto ha avuto come protagonisti i pescatori delle coste del mar Tirreno, Adriatico, compresa la sponda croata, Sardegna e Sicilia: più di 500 i pescatori coinvolti nelle diverse attività, oltre mille giorni di uscite in mare a bordo di 200 imbarcazioni per testare 180 dissuasori acustici interattivi detti pinger. Il risultato è stato incoraggiante: il fenomeno delle interazioni si è dimezzato (- 50%) con l’uso dei dispositivi durante la pesca con reti da posta, il tutto senza impattare negativamente i tassi di cattura del pescato. Ma il progetto, con una ricerca innovativa, è riuscito a sviluppare, primo nel mondo, smart pinger basati sull’intelligenza artificiale, per ovviare al potenziale rischio di assuefazione dei delfini al suono emesso dai dispositivi tradizionali (con conseguente ridotta efficacia) e per ridurre l’inquinamento acustico in mare. Nel corso di Life Delfi il CNR-IRBIM di Ancona, in collaborazione con l’Università Politecnica delle Marche, ha predisposto nuovi e più efficaci dispositivi in grado di percepire la presenza di delfini in ambiente marino attraverso l’analisi delle loro emissioni acustiche, analizzate per mezzo di intelligenza artificiale. I nuovi pinger sono quindi capaci di attivarsi solo in caso di reale presenza dei delfini, riducendo così minimo l’impatto acustico per l’ambiente marino. I primi prototipi sono già stati testati e a breve si procederà alla fase di diffusione ai pescatori. Deterrenti visivi (- 42% di interazioni con le reti da posta) e nasse alternative (interazioni azzerate durante il loro utilizzo). Le soluzioni proposte da Life Delfi non si sono fermate alla distribuzione di dissuasori acustici. Sono stati consegnati ai pescatori anche 400 deterrenti visivi, come le lampade a LED UV e altri tipi di luci, utilizzate per rendere le reti da pesca più visibili ai delfini, riducendo così la probabilità di interazione. Il progetto ha infatti dimostrato che le relazioni fra delfini e reti da traino non si limitano al tentativo di alimentazione su pesci già catturati (depredazione) ma hanno anche una componente ludica (i delfini sembrano letteralmente giocare con le reti). Inoltre, nel mar Adriatico e in Sicilia le lampade sono risultate efficaci anche per migliorare il pescato di gamberi bianchi e mazzancolle. Nel corso delle attività sono state testate e proposte ai pescatori attrezzature alternative, più selettive e a basso impatto ambientale, come nuovi tipi di nasse (900 attualmente in dotazione in varie parti d’Italia), grazie alle quali il tasso di interazione è stato azzerato oltre che impedire la depredazione del pescato.


Cetacei spiaggiati: rescue team e nuovo protocollo diagnostico. Life Delfi, grazie al supporto del partner Università di Padova, ha ottenuto due importanti risultati: dal punto di vista operativo, una rete di rescue team, 8 squadre di salvataggio da 90 operatori – tra cui anche personale della Guardia Costiera – in grado di intervenire in caso di cetacei spiaggiati o in difficoltà in mare; dal punto di vista scientifico, un nuovo protocollo diagnostico per definire le interazioni con la pesca, uno strumento creato in collaborazione con gli istituti zooprofilattici italiani e croati e il C.re.di.ma. adottato a livello nazionale e internazionale. Inoltre, l’attività di foto-identificazione, svolta da tutti i partner nelle aree pilota, ha permesso di catalogare e studiare le abitudini di comportamento di oltre 1300 cetacei. Dolphin watching. Nel percorso di engagement e sensibilizzazione i pescatori sono stati coinvolti – nell’ambito delle azioni coordinate dall’Università degli studi di Siena insieme alle Aree Marine Protette e associazioni ambientaliste partner del progetto – in 18 Corsi di formazione per diffondere la pratica eco-friendly del dolphin watching, ovvero l’osservazione dei delfini in mare, che nelle aree a maggior affluenza turistica può diventare una fonte di reddito reale. Il dolphin watching sostenibile è stata illustrato e adottato da 74 pescatori mentre, in totale, sono stati 500 i partecipanti ai corsi a cui hanno preso parte anche altri operatori marittimi. Il Codice di condotta firmato e adottato da 160 pescatori. Il documento, propedeutico all’avvio della realizzazione di un marchio “Dolphin Safe” per il pescato, delinea le migliori pratiche per la conservazione della biodiversità dei mari e il mantenimento della redditività a lungo termine delle imprese del settore pesca. Il Codice elenca le misure alternative che possono essere messe in campo, come le nasse o il dolphin watchig, e i modelli di gestione sostenibile sperimentati dal progetto, ad esempio le procedure in caso di catture accidentali per minimizzare il danno agli animali e rilasciarli in modo sicuro.


Linee guida sulle misure di compensazione nell’ambito del Fondo Europeo per gli Affari Marittimi, per la Pesca e l’Acquacoltura (FEAMPA). Il documento, presentato al Ministero dell’agricoltura, della sovranità alimentare e delle foreste (MASAF) si propone di suggerire all’Autorità di Gestione una serie di interventi, basati sulle migliori conoscenze scientifiche acquisite durante il progetto, che favoriscano la riduzione delle interazioni, come le misure di mitigazione e diversificazione. Le Linee Guida potranno – anche dopo la fine del progetto -supportare l’attività delle autorità regionali e nazionali nel promuovere e sostenere la protezione di alcune specie sensibili, e fornire gli elementi per identificare nuove aree protette, in linea anche con quanto richiesto dalla Strategia Europea per la biodiversità. Sensibilizzazione: App Marine Ranger e il documentario. L’attività di citizen science ha coinvolto centinaia di studenti e studentesse e turisti nelle diverse aree pilota del progetto che sono stati impegnati in 14 bioblitz con l’uso dell’APP Marine Ranger (sviluppata dall’istituto croato Blue World Institute): più di mille avvistamenti sono stati segnalati all’applicazione contribuendo al monitoraggio e alla ricerca scientifica. Oltre 250 eventi sono stati dedicati alla sensibilizzazione del grande pubblico, mentre 70 sono stati i meeting tra nazionali e internazionali dedicati alla comunità scientifica. Più di 100 i laboratori di educazione ambientale organizzati da Legambiente nelle scuole italiane con il percorso “Dolphin as a friend” e a bordo della Goletta Verde (che nel 2022 è stata ribattezzata la “Goletta dei delfini”), mentre, il documentario “Life DELFI, un conflitto da risolvere”, realizzato dal regista Roberto Lo Monaco e raccontato dal divulgatore scientifico Barbascura X, è stato presentato e proiettato in molti contesti internazionali (FAO-Fish Forum) vincendo diversi concorsi cinematografici. Nel 2024 è stato proiettato anche durante “AntropoCine”, un festival sulla sostenibilità con il patrocinio della Festa del Cinema di Roma.


“Siamo molto soddisfatti dei risultati ottenuti dalle azioni del progetto Life Delfi, nonostante le difficoltà incontrate durante questi 5 anni di lavoro, non ultimi il covid e il caro gasolio generato degli eventi bellici, che ovviamente hanno generato altre emergenze per i pescatori. Nonostante queste difficoltà siamo riusciti a portare soluzioni concrete al mondo della pesca professionale per ridurre il fenomeno delle interazioni con i delfini. Chiudiamo il progetto con una grande notizia: con Life Delfi e la collaborazione dell’Universita Politecnica delle Marche diffonderemo gli smart pinger, i dissuasori acustici basati sull’intelligenza artificiale, cercando di abbassare sempre più la frequenza di interazione tra delfini e reti da pesca. Si tratta di una soluzione nuovissima e pionieristica tanto che siamo già stati contattati da diverse realtà da tutto il mondo. Un grande ringraziamento va ai partner e a quanti hanno preso parte alle attività di Life Delfi dando il loro fondamentale contributo”, dichiara Alessandro Lucchetti di CNR-IRBIM coordinatore di Life Delfi. “Life Delfi è stato un progetto molto importante, non solo perchè è stato di mettere in campo attività innovative anche da punto di vista tecnologico, ma perchè ha contribuito a raggiungere obiettivi di conservazione concreti per le specie sensibili, collaborando con mondo della pesca nella promozione di pratiche sostenibili; ha aumentato la consapevolezza degli operatori economici, delle istituzioni e dei cittadini; ed ha proposto misure alle amministrazioni regionali e nazionali per una transizione blu e per il raggiungimento delle politiche europee, come quello di avere il 30% di territorio protetto a terra e a mare entro il 2030 e favorire il conseguimento e mantenimento del buono stato ambientale dell’ecosistema marino secondo quanto previsto dalla Direttiva Quadro sulla Strategia per l’Ambiente Marino 2008/56/CE”, dichiara Federica Barbera dell’ufficio biodiversità di Legambiente.

Ue-Mercosur, Lollobrigida: bilanciare Accordo con garanzie Pac

Ue-Mercosur, Lollobrigida: bilanciare Accordo con garanzie PacBruxelles, 9 dic. (askanews) – L’accordo commerciale tra l’Ue e il Mercosur, la comunità economica dei paesi dell’America latina, ha “i suoi pro e i suoi contro”, con “questioni ancora aperte”, come dimostra l’opposizione di gran parte del mondo agricolo europeo. Ma gli aspetti negativi, “i contro” dell’Accordo possono essere “bilanciati” con nuove da garanzie, che vanno previste dalla Politica agricola comune (Pac), per la produzione, per la sovranità alimentare e per risorse sufficienti perché vi sia reddito per gli agricoltori. E per ridare centralità all’agricoltura nelle politiche dell’Ue, come hanno detto, d’altra parte, la presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen, e il nuovo commissario europeo responsabile del settore agricolo e lo sviluppo rurale, Christophe Hansen.


E’ quanto ha spiegato, in sostanza, il ministro italiano per l’Agricoltura e la sovranità alimentare, Francesco Lollobrigida, rispondendo ai giornalisti che ha incontrato a margine del Consiglio Agricoltura oggi a Bruxelles. Sull’accordo con il Mercosur, ha riferito Lollobrigida, “oggi abbiamo avuto un incontro con il Copa-Coeca, che è la rappresentanza di tutte le associazioni agricole d’Europa, e che peraltro ora è presieduta, dopo 31 anni, da un italiano, e abbiamo fatto questo incontro con alcuni colleghi ministri con posizioni molto diverse, anche da governi che hanno una appartenenza di natura politica molto differente. C’erano il ministro portoghese, lo spagnolo, la collega francese, il collega polacco. Abbiamo dialogato spiegando quale era l’impostazione di ognuno”.


“Obiettivamente, l’accordo col Mercosur ha avuto un percorso di gestazione molto ampio; se non fosse stato un trattato che aveva dei pro e dei contro non ci sarebbero voluti più di vent’anni per definirne i connotati. Quindi ci sono delle questioni ancora aperte. Però – ha osservato Lollobrigida – non è tanto il singolo trattato che va valutato; va valutato il contesto nel quale si innesta. Un contesto in cui – ha ricordato – il mondo agricolo ha visto spesso molti sacrifici che gli venivano richiesti, a vantaggio magari, se andava bene, di altri settori dell’economia europea. E se andava male invece” si finiva col “perdere nei confronti di competitor asiatici o di altre aree del pianeta”. “Allora oggi – ha affermato il ministro – l’Unione europea europea deve aprire una riflessione, questa è la posizione italiana: deve tener conto di questo contesto e mettere in condizione il mondo agricolo di essere tranquillo, di avere una prospettiva davanti. E mettere in condizione il mondo agricolo di essere tranquillo significa rendere tranquilli anche noi, sia dal punto di vista della produzione di cibo di qualità, sicuro, protetto, che garantisce reddito a intere comunità; sia nel mettere in condizione l’ambiente di essere protetto”.


“Perché il dato oggettivo, sul quale sfido chiunque in termini scientifici a opporre obiezioni – ha rilevato Lollobrigida -, è che dove non c’è l’agricoltura le cose vanno peggio per l’ambiente; dove c’è desertificazione delle comunità rurali, specie in aree come quella italiana che ha solo una piccola parte del proprio territorio coltivabile ad alto reddito, le cose sono andate peggio: in termini di spopolamento, in termini di effetti collaterali dovuti al cambio climatico, in relazione al dissesto idrogeologico”. “Quindi – ha sottolineato il ministro – è un investimento, quello sull’agricoltura, che noi dobbiamo continuare a portare avanti, in un contesto nel quale l’Europa possa cambiare passo, come oggi il commissario Hansen ha detto in maniera chiara nella sua relazione introduttiva in Consiglio Agricoltura, e come anche la presidente von der Leyen ha enunciato più volte, per tornare a considerare l’agricoltura come un asse portante dell’Unione europea, così come era inciso nei trattati europei, che le davano una centralità ineludibile”.


A un giornalista che chiedeva se pensasse che i negoziati con il Mercosur avrebbero dovuto essere gestiti in un modo diverso, e se a suo avviso von der Leyen ha avuto troppa fretta di concluderli, Lollobrigida ha replicato coon cautela: “Non voglio entrare su questo; ognuno legittimamente agisce come ritiene più opportuno. Raccolgo lo spunto della von der Leyen, che dice ‘non vedo l’ora di confrontarmi con le nazioni dell’Unione europea’. E noi come sempre siamo disponibili al confronto. Un altro giornalista ha chiesto allora in che cosa consista il negoziato con la Commissione sull’Accordo con il Mercosur, visto che il testo è ormai chiuso e non si può modificare, e se non vi sia dunque piuttosto una richiesta, da parte del mondo agricolo, di compensazioni, di concessioni e garanzie nell’ambito della Pac. “Von der Leyen – ha risposto Lollobrigida – ha detto che non vede l’ora di confrontarsi con i paesi dell’Unione europea. E un confronto prevede con ogni probabilità anche alcune proposte, che devono essere recepite del mondo produttivo, da quello agricolo, che tengano conto dell’obiettivo, che anche la von der Leyen ha richiamato nella lettera di mandato al commissario Hansen, che è la sovranità alimentare”. Ora, ha continuato il ministro, “per garantire la sovranità alimentare devi garantire la produzione, devi garantire la produzione agricola, devi garantire risorse sufficienti perché vi sia reddito per gli agricoltori. Le politiche agricole comunitarie miravano a questo quando è nata la Comunità economica europea. E noi crediamo si debba tornare a questo, in un contesto nel quale si innesta anche il Mercosur, che come tutti i trattati ha dei pro e dei contro; e i contro – ha concluso Lollobrigida – vanno bilanciati da una azione forte dell’Europa a garanzia di sé stessa”.

Schlein a spettatori in sala per film Berlinguer: “ruolo sinistra è l’alternativa”

Schlein a spettatori in sala per film Berlinguer: “ruolo sinistra è l’alternativa”Roma, 9 dic. (askanews) – Nel paese c’è una “domanda di partecipazione cui bisogna trovare una risposta”. Tra i giovani c’è una “tensione” che bisogna sapere “declinare” attraverso la “capacità di occuparsi dei problemi delle persone”. Cosi la segretaria del Pd Elly Schlein, ad un dibattito al cinema Adriano a Roma in occasione della proiezione del film su Luigi Berlinguer di Andrea Segre.


“Noi veniamo da decenni di crisi che hanno aumentato le diseguaglianze e veniamo dalla crisi di un modello economico e sociale votato a individualismo spietato. Noi abbiamo altra idea: quel successo lo costruisci attraverso un percorso di emancipazione collettiva. Lo fai assicurando a tutte e tutti uguali opportunità”, ha aggiunto Schlein. “C’è stata una crisi di rappresentanza, il 50% ha rinunciato a votare, sindacati e partiti sono entrati in difficolta. Ma ruolo della sinistra è costruire l’alternativa anche quando ti dicono che non c’è”.

Bpm, il Credit Agricole “non intende acquisirne il controllo”

Bpm, il Credit Agricole “non intende acquisirne il controllo”Roma, 9 dic. (askanews) – Il Credit Agricole “non intende acquisire o esercitare il controllo” su Banco Bpm. Lo si legge sulla “dichiarazione delle intenzioni” del gruppo bancario francese presso la Consob in merito al superamento della soglia del 10% su Banco Bpm.


La Banca transalpina “valuterà eventuali incrementi della partecipazione in Bbpm ulteriori rispetto a quella che conseguirà dall’esecuzione dei Contratti Derivati, sempre subordinatamente all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni e, comunque, entro la soglia del 19,99% del capitale sociale di Bbpm – si leggee – e non intende acquisire o esercitare il controllo sulla Banca”. L’Agricole “anche per il tramite di Delfinances, eserciterà i diritti sociali e le prerogative societarie ad essa spettanti nella qualità azionista diretto o indiretto di Bbpm – chiarisce ancora il documento – in conformità alla legge e allo statuto”.


Venerdì scorso il Credit Agricole aveva riferito di aver sottoscritto contratti derivati relativi al 5,2% di Bpm, con cui la sua partecipazione sulla banca era salita al 15,1%, alimentando l’ipotesi di una contesa rispetto all’offerta pubblica di scambio annunciata da UniCredit. Oggi a Piazza Affari il titolo Bpm ha chiuso in rialzo del 2,24%.