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Tag: Sanremo 2023

Conte: alternativa alla destra ha bisogno di tempo e coerenza

Conte: alternativa alla destra ha bisogno di tempo e coerenzaRoma, 5 dic. (askanews) – “Assolutamente sì. Il nostro obiettivo è proprio costruire un’alternativa a questa destra reazionaria”. Così Giuseppoe Conte, leader del Movimento 5 stelle, ha risposto a chi gli ha chiesto se la prospettiva di un’alleanza delle forze di opposizione sia ancora possibile. “Un’alternativa di governo seria, forte, credibile: è per questo – ha precisato – che rivendichiamo la necessità di essere chiari, di elaborare un programma puntuale, preciso, coerente, che sia davvero di miglioramento per tutte le ingiustizie e le disuguaglianze di questo paese”.


“La nostra è una volontà autentica, genuina – ha spiegato l’ex premier – di costruire un’alternativa e ovviamente di essere coerenti, sul piano della politica interna e della politica estera. Quando denunciamo che non può essere una politica progressista quella che abbraccia l’eventualità di una terza guerra mondiale, per quanto riguarda il conflitto russo-ucraino, per noi è progressista impegnarsi con la massima tenacia per una svolta negoziale. Allo stesso modo riteniamo che la Commissione Von der Leyen 2 abbia spostato l’asse politico a destra e questo non doveva essere consentito”. “Per fortuna – ha concluso Conte – non c’è oggi una responsabilità di governo: effettivamente questa alternativa va costruita e per costruire un progetto serio, credibile, abbiamo bisogno di tempo”.

”Glow up secrets”, il nuovo progetto video di Beatrice Gherardini

”Glow up secrets”, il nuovo progetto video di Beatrice GherardiniRoma, 5 dic. (askanews) – Dal 9 dicembre sarà disponibile on line “Glow up secrets”, nuovo progetto video di Beatrice Gherardini, la beauty star, make-up artist e life coach più seguita su Tik Tok Italia con oltre 1,6 milioni di followers, diventata un vero e proprio punto di riferimento quotidiano per la sua enorme e fidelizzata community nel complesso oltre 3 milioni di seguaci.


Il nuovo format s’inserisce all’interno del progetto “la bellezza inizia nel momento in cui scegli di essere te stessa” che intende essere al tempo stesso un manifesto e uno slogan forte e chiaro, con l’intento di rendere omaggio alla bellezza dell’universo femminile in tutte le sue forme attraverso i segreti e il linguaggio del make- up e attraverso la consapevolezza e l’accettazione della propria persona. Considerata come una delle beauty maker e make-up artist più amate e seguite sui social Beatrice Gherardini , autrice del libro “Tutti i trucchi del Make up” e fondatrice della Beatrice Gherardini Academy, è un concentrato di sana positività e di entusiasmo, un’energia frizzante e contagiosa che è riuscita a trasmettere nel quotidiano al pubblico che la segue, attraverso consigli preziosi e contenuti mirati a valorizzare la bellezza femminile grazie al trucco, momento quotidiano di fondamentale importanza nella vita di ogni donna indipendentemente dall’età.


“Glow up secrets” è uno speciale progetto a cui sono molto legata – dichiara Beatrice Gherardini – l’ho concepito come uno speciale videocorso con dei contenuti di autotrucco in cui unisco la passione per il make-up e il desiderio di condividere le mie conoscenze con altre donne. L’idea è stata plasmata dalla volontà di rendere l’arte del trucco accessibile a tutte, dai livelli base a quelli più avanzati. Osservando la mancanza di risorse inclusive nel settore, ho deciso di creare un corso adatto a donne di ogni età, offrendo loro un percorso dettagliato che copre le diverse tecniche e prodotti ideali per ogni tipo di pelle. Sono convinta che il make-up non sia semplicemente truccarsi, ma prendersi cura di sè, sperimentare e valorizzarsi, è sentirsi bene con sé stessi e con gli altri. Prendetevi del tempo, abbiate cura di Voi, valorizzate il vostro corpo e nutrite la Vostra anima, in questo il make up può essere un prezioso alleato in grado di farvi sentire bene, affrontando la vita quotidiana con la giusta energia. Ogni donna deve sentirsi libera di esprimere la propria personalità anche attraverso il trucco Quel momento in cui ci trucchiamo è un momento sacro, quasi un rito che deve essere solo per noi, una coccola per sentirci meglio e affrontare la giornata con l’energia giusta, nel migliore dei modi”. Attraverso il nuovo progetto video e grazie al suo libro “Tutti i trucchi del make-up”, Beatrice, in maniera semplice e con assoluta professionalità e competenza, affronta le molteplici sfumature legate al mondo del make-up, accompagnando l’universo femminile in questo straordinario viaggio volto alla creazione di look passo dopo passo. Un omaggio al tempo stesso rivolto a tutte le donne, da chi è alle prime armi sino alle più esperte del make-up o a chi vuole conoscere qualche tricks in più, sempre con un linguaggio chiaro e comprensibile a tutti.


“Sono veramente entusiasta di questo nuovo progetto in video – prosegue Beatrice Gherardini e sono estremamente felice di poterlo condividere con tutto il mio pubblico che mi ha sempre sostenuto fin qui e che conosce il mio percorso. Non ho mai dato retta a l’odio in rete e a chi mi attaccava per la mia pelle e per l’acne, ho imparato l’importanza di amarmi per quello che sono e senza nascondere le mie cicatrici. Sono diventata make up artist e life coach, cercando di superare delle convenzioni limitanti andando oltre il semplice make up e abbracciando un approccio olistico che miri a sottolineare che la bellezza va oltre l’aspetto esteriore, incoraggiando le donne a sentirsi bene sia dentro che fuori. Ricordiamoci che la vera bellezza comincia sempre nel momento in cui decidiamo di essere noi stesse. Nulla nella vita ci può limitare se non noi stessi! Amatevi per quello che siete e portate con fierezza i segni delle vostre battaglie perché vi hanno reso le persone uniche e magnifiche che siete oggi”.

Sarafine esce con l’ep “Un trauma è per sempre”

Sarafine esce con l’ep “Un trauma è per sempre”Milano, 5 dic. (askanews) – Venerdì 6 dicembre sbarca in tutti gli store digitali il primo progetto discografico di Sarafine, vincitrice dell’edizione 2023 di XFactor. L’EP, pubblicato da Warner Music Italia, si intitola “Un trauma è per sempre” e contiene 7 tracce che si muovono tra produzioni elettroniche e testi intrisi di storie personali.


Parlando dell’anno appena trascorso e della sua scelta, assolutamente controcorrente, di non pubblicare brani o album appena uscita dal talent di Sky, Sarafine ha dichiarato: “E così sono rimasta, in silenzio, a scrivere la mia narrazione e la mia musica” – prendendo spunto dalle parole del filosofo coreano Byung-chul Han (“Il silenzio approfondisce la parola, senza silenzio non c’è musica, ma solo rumore”). Sara Sorrenti (questo il vero nome di Sarafine nata a Salerno nel 1988 ma cresciuta a Vibo Valentia, in Calabria, ha anche vissito in Belgio e Lussemburgo) dopo la partecipazione e la vittoria ad XFactor, un anno fa, aveva deciso infatti di sovvertire le regole del gioco prendendosi tutto il tempo necessario per lavorare alla sua musica. All’inedito pubblicato durante il programma, “Malati di gioia” (brano che “ha dato il via ad un percorso in cui ho iniziato a delineare i perimetri della mia identità mettendoli e fuoco e ho detto a tutti io sono questa e oggi resto”), ha fatto seguire tante ore di studio, scrittura, produzione (lei infatti scrive, canta e suona tutto in prima persona) e un tour estivo di moltissimi live in giro per l’Italia, un modo per incontrare il pubblico che l’aveva seguita durante il programma e sperimentare suoni e parole. Da questi mesi da girovaga sono nate le tracce raccolte oggi in questo ep: 1. Scrolla 2. Tipa da rave 3. La regina della macarena (lrdm) 4. Control freak 5. Un trauma è per sempre 6. Caua 7. Malati di gioia Questi brani mixano influenze musicali di elettronica, dubstep, tecno e pop intrecciando il tutto a testi che raccontano la sua visione del mondo, una visione che Sara ha ben raccontato nel TEDxMantova dal titolo “Mollo tutto! Per inseguire i miei sogni … o forse no!” (che è possibile vedere qui https://youtu.be/Y3iO_HQGuog?si=8lDEx6anAXxOXvAL) e che si ritrova lungo tutte le tracce di “UN TRAUMA È PER SEMPRE”.


“I matrimoni finiscono come una stella cadente, pure i diamanti falliscono, mentre il mio trauma è per sempre”. La parola Trauma è esplicitamente menzionata in 3 tracce dell’EP (“Un trauma è per sempre”, “Control Freak”, “La regina della Macarena”) ma concettualmente il trauma è presente in tutti i brani. L’EP si apre con “Scrolla”, un vero e proprio brano di introduzione che fa entrare l’ascoltatore all’interno della sua visione attraverso il racconto di un episodio realmente accaduto che porta ad un semplice assunto: “i sentimenti di frustrazione che ho provato nella mia vita erano dettati dal fatto che in qualche modo facevo la guerra a me stessa, vivendo nell’immobilismo di chi cresce già sconfitto e che realizza che non sono gli altri ad avere una vita migliore ma sono io stessa a non credere di meritare una vita migliore”. Da questa presa di coscienza SarafinE è partita per analizzare tutte le possibili cause e circostanze che l’hanno condotta ad avere dei tratti in cui si identifica oggi, quelli di una che non riesce a lasciarsi andare (“Control freak”), una che ironizza su un rifiuto in un appuntamento Tinder (“Tipa da rave”), una che non si sentiva parte di qualcosa da bambina (“Caúa”), che ha difficoltà ad aprirsi intimamente a qualcuno (“La regina della macarena”), una che infine vede il suo sogno di essere ciò che è, un’artista, come il suo trauma principale, perché quel sogno viene umiliato dal contesto sociale in cui si forma, dalle difficoltà per realizzarlo e infine da se stessa (“Un trauma è per sempre”).

Accordo Consiglio nazionale commercialisti e Commissario Expo

Accordo Consiglio nazionale commercialisti e Commissario ExpoRoma, 5 dic. (askanews) – Promuovere la crescita, l’internazionalizzazione e l’innovazione delle imprese italiane grazie anche al supporto di commercialisti esperti in mercati esteri, è l’obiettivo del protocollo d’intesa stipulato tra CNDCEC – Consiglio Nazionale dei Dottori Commercialisti e degli Esperti Contabili e Commissariato Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka. In programma eventi, seminari, workshop e forum tematici al Padiglione Italia a Expo 2025 Osaka.


“Per le aziende italiane che guardano ai mercati asiatici, la consulenza di professionisti qualificati, come commercialisti con competenze in fiscalità internazionale, è strategica” ha commentato Mario Vattani, Commissario Generale per l’Italia a Expo 2025 Osaka. “Con i commercialisti italiani e le loro aziende clienti, presenteremo progetti e pratiche innovative in linea con i temi di Expo. Attraverso i 132 Ordini territoriali del CNDCEC e il dialogo con i Professionisti Giapponesi (JICPA), Expo Osaka diventa un’occasione per rafforzare l’internazionalizzazione delle nostre aziende in mercati oggi importantissimi per la nostra economia, tenendo alta l’attenzione anche sul tema dell’attrazione di investimenti stranieri”. “Partecipare a Expo 2025 Osaka rappresenta per la professione del commercialista un’occasione per valorizzare il Sistema Italia: i commercialisti hanno un ruolo centrale per accompagnare le imprese verso i mercati esteri e rafforzare le realtà italiane manifatturiere e i servizi di avanguardia, contribuendo ad esaltarne le competenze creative e innovative”, ha dichiarato il Presidente del CNDCEC, Elbano de Nuccio. “Siamo onorati di poter contribuire e lavorare in sinergia assieme a tutte le istituzioni che si adoperano per promuovere la crescita del Sistema Italia”.


Expo 2025 si terrà a Osaka dal 13 aprile al 13 ottobre 2025 e ha per tema “Progettare le società del futuro per le nostre vite”. Il Padiglione Italia, progettato dall’architetto Mario Cucinella, lo interpreta con “l’Arte rigenera la vita”.

Tajani: a Gaza non è genocidio, ma è ora di fermarsi

Tajani: a Gaza non è genocidio, ma è ora di fermarsiRoma, 5 dic. (askanews) – “Io posso non essere d’accordo con quello che fa l’esercito israeliano. E’ ora di fermarsi, è ora di arrivare al cessate il fuoco. Ma non si tratta di genocidio” a Gaza, ha detto oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine delle celebrazioni per i 120 anni del Tempio Maggiore di Roma. “I presupposti del genocidio sono la predeterminazione, la decisione. Ricordiamo che è cominciato tutto con la caccia all’ebreo del 7 ottobre dello scorso anno. Non è stato un attentato, non è stato un bombardamento, non è stato un attacco militare: è stata una caccia all’ebreo casa per casa, persona per persona. Quindi con predeterminazione, con atti di violenza inaudita. Vedere una madre violentata mentre le mettono un bambino neonato dentro al forno è una cosa che neanche la Gestapo e le SS facevano”, ha commentato Tajani.

Agricola moderna: con agricoltura verticale -98% consumo suolo e -95% acqua

Agricola moderna: con agricoltura verticale -98% consumo suolo e -95% acquaMilano, 5 dic. (askanews) – L’agricoltura verticale come antidoto al consumo di suolo, un fenomeno in preoccupante aumento che vede ogni 5 secondi erodere l’equivalente di un campo da calcio. In occasione della Giornata mondiale del suolo, Agricola Moderna, azienda agritech fondata a Milano nel 2018 da Pierluigi Giuliani e Benjamin Franchetti, sottolinea l’importanza di proporre delle alternative al consumo di suolo, acqua ed energia, alla cronica dipendenza da fertilizzanti azotati, pesticidi, fitofarmaci e diserbanti e all’insufficiente produttività che rendono insostenibili le pratiche agricole intensive.


L’agricoltura verticale è un metodo di coltivazione indoor che, sottolinea Agricola Moderna, ha dei vantaggi misurabili: questa soluzione consente, infatti, di ottimizzare gli spazi e di ridurre sino al 98% il consumo di terreno e del 95% i consumi di acqua. Quest’ultima, erogata per sub-irrigazione, viene totalmente recuperata, microfiltrata e rimessa in circolo. Grazie alla coltivazione in ambiente chiuso e controllato che esclude qualsiasi contatto con patogeni esterni e quindi senza l’uso di pesticidi, fitofarmaci o diserbanti, le colture si sviluppano in verticale su piani sovrapposti fuori suolo, utilizzando un substrato composto da materiale organico, utilizzato per più cicli di crescita delle piante. Inoltre, l’assenza di residui di agenti chimici di protezione delle colture e di metalli pesanti nel substrato fa sì che il pericolo di contaminazione del suolo e delle falde acquifere sia totalmente rimosso. “Mi limito a fare un esempio concreto, basato sull’esperienza diretta in Agricola Moderna – dichiara Pierluigi Giuliani, Ceo e co-founder di Agricola Moderna – Dal 2020, con la sola produzione dell’azienda pilota di Melzo, offriamo insalate e aromi senza pesticidi e certificati nickel-free, destinati ai punti vendita in Lombardia di un’importante catena della gdo e a una piattaforma di e-commerce. Quando, dall’anno prossimo, sarà operativo 365 giorni l’anno il nuovo impianto ad Agnadello, in provincia di Cremona, alimentato al 100% da energia green di prossimità e all’interno del quale si svilupperà tutta la catena produttiva, dalla semina alla coltivazione fino al confezionamento e alla logistica, grazie ad una vasta superficie di coltivazione, che verrà gradualmente potenziata, ci aspettiamo di raggiungere entro il 2026 una produzione di 2 milioni di chili di ortaggi a foglia l’anno”.


A fare dell’agricoltura verticale un’alternativa a cui guardare con interesse per il futuro è il differenziale in termini di efficienza e di minori sprechi. Questa tecnica, inoltre, può essere impiantata non solo dove sussistono le condizioni più favorevoli alle colture orticole ma anche più vicino ai centri in cui si concentra la domanda, accorciando la filiera di produzione, con ricadute positive in termini di minori sprechi lungo la catena di approvvigionamento e di riduzione delle emissioni legate alla logistica. Soprattutto, il vertical farming è in grado di ottimizzare i naturali cicli di crescita delle piante, ricreando ogni giorno, per 365 giorni l’anno indipendentemente dal clima e dalle stagioni, le condizioni ottimali per le piante controllandone i parametri essenziali come aria, acqua e luce. In Agricola Moderna i cicli di crescita delle piante durano circa tre settimane e si ripetono senza interruzioni, garantendo una produzione continua ed efficiente. Al contrario, in agricoltura tradizionale, questi sono fortemente influenzati dall’andamento stagionale e nei periodi freddi si allungano notevolmente, arrivando anche a due mesi per completare un singolo ciclo di coltivazione. Inoltre, l’agricoltura verticale riduce significativamente gli scarti di produzione. In Agricola Moderna lo sfrido – ovvero la quantità di biomassa edibile che viene persa lungo la linea di produzione – è solo del 2%, grazie all’ambiente controllato e protetto. In agricoltura tradizionale, invece, le perdite sono molto più elevate, soprattutto a causa di attacchi di patogeni che nelle vertical farm non si verificano. La possibilità di programmare le produzioni in modo accurato evita anche le sovrapproduzioni tipiche delle coltivazioni in pieno campo, specialmente durante i periodi di picco stagionale come la primavera e la fine dell’estate, quando le condizioni climatiche ottimali portano a una produzione eccessiva che il mercato non è sempre in grado di assorbire.

Dl fiscale, ok definitivo: più soldi ai partiti, rinvio acconto Irpef

Dl fiscale, ok definitivo: più soldi ai partiti, rinvio acconto IrpefRoma, 5 dic. (askanews) – Il dl fiscale ‘collegato’ alla manovra, dopo un lungo e contrastato esame in prima lettura al Senato, è giunto alla Camera blindato. Montecitorio lo ha approvato definitivamente oggi, a seguito di un rapido esame e un altro ricorso al voto di fiducia. E’ così convertito in legge. Ora governo e maggioranza guardano al disegno di legge di bilancio con le votazioni sugli emendamenti in Commissione che dovrebbero iniziare martedì 10 dicembre.


Forti critiche dalle opposizioni che parlano di un decreto “senza visione”, mentre il governo è “in attesa messianica” delle entrate dal concordato fiscale. Nel frattempo “le tasse sul ceto medio sono aumentate”. Nel decreto fiscale, trasformato di fatto in un ‘omnibus’ ha trovato spazio l’aumento del fondi del 2×1000 dell’Irpef destinati al finanziamento dei partiti politici, passati per il 2024 da 25 a 29,6 milioni di euro. Niente da fare per il taglio del canome Rai da 90 a 70 euro, fortemente richiesto dalla Lega ma osteggiato da Forza Italia. Misura su cui il governo è stato battuto in Commissione al Senato.


Sono confluiti nel decreto la riapertura al 12 dicembre dei termini per aderire al concordato fiscale e l’ampliamento della platea dei beneficiari del bonus di Natale di 100 euro (con l’esclusione del requisito del coniuge a carico). Entrambe le misure erano contenute in un provvedimento ad hoc ‘trasferito’ nel dl. Via libera al rinvio a gennaio 2025 del versamento del secondo accordo Irpef (che si pagherebbe a novembre 2024), con possibilità di rateizzare in cinque rate, da gennaio a maggio. La misura riguarda i contribuenti titolari di partita Iva, che nell’anno precedente hanno dichiarato ricavi o compensi non superiori a 170.000 euro.


Ok al riequilibrio regionale del payback farmaceutico, misura che introduce criteri diversi per la redistribuzione delle risorse del payback. Con la nuova misura si tiene conto anche dell’entità dello sforamento delle regioni e non solo il criterio ‘pro capite’ che fino ad ora ha avvantaggiato la Lombardia. Tra le novità, anche l’aumento di 4,7 miliardi di euro della dotazione per il credito di imposta sugli investimenti di Transizione 4.0 e la possibilità di usare i fondi Covid del 2020 e 2021 ancora presenti sui bilanci dei servizi sanitari regionali per il recupero delle liste d’attesa.


Confermati gli interventi previsti nel testo originale del decreto, tra cui il rifinanziamento di Rfi, Anas e servizio civile, l’aumento delle risorse per soddisare le richieste dell’Ape sociale del 2024, per i grandi eventi tra cui il Giubileo, per gli straordinati delle Forze di Polizia e dei Vigili del fuoco.

Dl fiscale, ok definitivo: più soldi a partiti, rinvio acconto Irpef

Dl fiscale, ok definitivo: più soldi a partiti, rinvio acconto IrpefRoma, 5 dic. (askanews) – Il dl fiscale ‘collegato’ alla manovra, dopo un lungo e contrastato esame in prima lettura al Senato, è giunto alla Camera blindato. Montecitorio lo ha approvato definitivamente oggi, a seguito di un rapido esame e un altro ricorso al voto di fiducia. E’ così convertito in legge. Ora governo e maggioranza guardano al disegno di legge di bilancio con le votazioni sugli emendamenti in Commissione che dovrebbero iniziare martedì 10 dicembre.


Forti critiche dalle opposizioni che parlano di un decreto “senza visione”, mentre il governo è “in attesa messianica” delle entrate dal concordato fiscale. Nel frattempo “le tasse sul ceto medio sono aumentate”. Nel decreto fiscale, trasformato di fatto in un ‘omnibus’ ha trovato spazio l’aumento del fondi del 2×1000 dell’Irpef destinati al finanziamento dei partiti politici, passati per il 2024 da 25 a 29,6 milioni di euro. Niente da fare per il taglio del canome Rai da 90 a 70 euro, fortemente richiesto dalla Lega ma osteggiato da Forza Italia. Misura su cui il governo è stato battuto in Commissione al Senato.


Sono confluiti nel decreto la riapertura al 12 dicembre dei termini per aderire al concordato fiscale e l’ampliamento della platea dei beneficiari del bonus di Natale di 100 euro (con l’esclusione del requisito del coniuge a carico). Entrambe le misure erano contenute in un provvedimento ad hoc ‘trasferito’ nel dl. Via libera al rinvio a gennaio 2025 del versamento del secondo accordo Irpef (che si pagherebbe a novembre 2024), con possibilità di rateizzare in cinque rate, da gennaio a maggio. La misura riguarda i contribuenti titolari di partita Iva, che nell’anno precedente hanno dichiarato ricavi o compensi non superiori a 170.000 euro.


Ok al riequilibrio regionale del payback farmaceutico, misura che introduce criteri diversi per la redistribuzione delle risorse del payback. Con la nuova misura si tiene conto anche dell’entità dello sforamento delle regioni e non solo il criterio ‘pro capite’ che fino ad ora ha avvantaggiato la Lombardia. Tra le novità, anche l’aumento di 4,7 miliardi di euro della dotazione per il credito di imposta sugli investimenti di Transizione 4.0 e la possibilità di usare i fondi Covid del 2020 e 2021 ancora presenti sui bilanci dei servizi sanitari regionali per il recupero delle liste d’attesa.


Confermati gli interventi previsti nel testo originale del decreto, tra cui il rifinanziamento di Rfi, Anas e servizio civile, l’aumento delle risorse per soddisare le richieste dell’Ape sociale del 2024, per i grandi eventi tra cui il Giubileo, per gli straordinati delle Forze di Polizia e dei Vigili del fuoco.

Cosa sta succedendo in Corea del Sud

Cosa sta succedendo in Corea del SudRoma, 5 dic. (askanews) – Sul fallito colpo di mano presidenziale avvenuto in Sudcorea nella notte tra martedì e mercoledì, quando il capo di stato Yoon Suk-yeol ha prima promulgato la legge marziale per poi doverla ritirare in seguito al voto negativo dell’Assemblea nazionale, si comincia a fare luce ed emergono i primi elementi che delineano responsabilità, oltre a dare un quadro delle motivazioni che hanno portato al suo deragliamento.


A ispirarlo e guidarlo, secondo le prime testimonianze presentate all’Assemblea nazionale nelle audizioni d’urgenza che si tengono oggi, sarebbe stato l’ex ministro della Difesa Kim Yong-hyun e, nel governo, alcuni dei ministri avrebbero espresso perplessità o, addirittura, opposizione alla mossa di Yoon. Durante l’audizione parlamentare, i membri del governo, incluso il ministro degli Interni e della Sicurezza Lee Sang-min, hanno affrontato domande sui loro ruoli e sulla loro conoscenza della situazione. Lee, in particolare, ha dichiarato: “Ricordo che alcune persone hanno usato la parola ‘opposizione’”, Un parlamentare del Partito democratico (DPK) ha chiesto quanti ministri avessero espresso opposizione durante la discussione sulla legge marziale nella riunione, avvenuta martedì sera. Lee non ha risposto su questo, ma ha detto che di fronte alle preoccupazioni dei membri del governo, Lee inizialmente ha evitato di rispondere direttamente, Yoon ha dichiarato che il senso di responsabilità percepito dai membri del governo era diverso da quello del presidente, in quanto comandante in capo.


La riunione del gabinetto si è tenuta alle 22 locali e ha avuto una durata di circa 20 minuti, con 11 membri presenti. È stato discusso anche l’impatto della legge marziale sull’economia. Attorno alle 22.30, Yoon è apparso alla televisione annunciando alla nazione l’incredibile notizia dell’imposizione della legge marziale, che non veniva proclamata dal 1979. Poi, il presidente ha nominato il capo di stato maggiore dell’esercito, generale Park An-su, che ha emesso la direttiva con la quale si vietavano le attività politiche sia dell’Assemblea nazionale sia di ogni gruppo politico e civico. Inoltre, nel provvedimento, si mettevano i media sotto il controllo della legge marziale e si precettavano i medici, da mesi in sciopero, sotto il rigore del provvedimento militare.


Park, nella sua audizione, ha riferito di aver appreso dal discorso presidenziale dell’imposizione della legge marziale. L’alto ufficiale ha sostenuto, con un’espressione imbarazzata di fronte alle incalzanti domande dei parlamentari dell’opposizione, di non essere stato preventivamente consultato o avvertito dal presidente. Il generale ha affermato di aver appreso che avrebbe assunto il ruolo di comandante addetto all’applicazione della legge marziale solo durante una riunione con i principali comandanti successiva all’annuncio. “Il ministro della Difesa ha dichiarato durante la riunione che il capo di stato maggiore dell’esercito sarebbe stato il comandante della legge marziale. E’ in quel momento che ho capito cosa stava succedendo”, ha detto Park.


Park ha detto che il proclama di legge marziale non sarebbe stato vergato da lui, ma gli sarebbe stato trasmesso dal ministro della Difesa Kim Yong-hyun, che dopo il fallimento del colpo di mano si è dimesso ed è ora indagato per tradimento. Sebbene non sia chiaro se Kim abbia redatto personalmente il proclama, Park ha dichiarato che il ministro lo ha consegnato già pronto. Il generale, dal canto suo, ha detto di aver suggerito che fosse necessario un esame legale per verificare eventuali irregolarità nel documento. Tuttavia, Kim avrebbe respinto la richiesta, affermando che il testo era già stato sottoposto a revisione legale e avrebbe insistito per l’annuncio immediato. I parlamentari dell’opposizione hanno chiesto chi fosse l’autore del documento, considerato incostituzionale anche perché, vietando le attività politiche del parlamento, tentava di impedire che a norma di legge questo si esprimesse sull’imposizione della stessa legge marziale. Park ha risposto: “Non lo so”. E anche il viceministro della Difesa ha dichiarato che “non è possibile confermare chi l’abbia redatto” e che “non risulta sia stato scritto dal ministero della Difesa”. A mezzanotte, poi, l’esercito ha tentato di entrare nel parlamento, sfondando le finestre. Sono stati dispiegati circa 280 soldati, compresi membri delle forze speciali, trasportati in elicottero. Tuttavia, cittadini e politici dell’opposizione avevano già barricato gli ingressi, impedendo l’accesso ai militari. Il generale Gwak Jong-geun, comandante delle forze speciali, ha suggerito di utilizzare taser e proiettili a salve per gestire la resistenza. Tuttavia, dopo una discussione tra il comando e il generale Park, sarebbe stato deciso di non autorizzare l’uso di tali strumenti. Solo all’una di notte, l’Assemblea nazionale è riuscita a votare la mozione di revoca della legge marziale, con l’unanimità dei presenti (190 su 300). Dopo il voto, il presidente Yoon ha visitato la sala di controllo del comando centrale insieme a Kim Yong-hyun. Per tre ore e mezza tutti hanno tenuto il fiato sospeso: Yoon avrebbe revocato o no la legge marziale? Alle 4:27, Yoon ha infine annunciato in diretta televisiva la revoca della legge marziale, sei ore dopo la sua proclamazione. Il ministro della Difesa Kim Yong-hyun, deluso per il fallimento dell’operazione, avrebbe detto ai comandanti: “La nostra forza era insufficiente rispetto agli avversari. Tornate in sicurezza”. Lo stesso giorno, Kim ha presentato le sue dimissioni, accettate dal presidente Yoon il 5 dicembre.

M5S, al via la nuova votazione sullo statuto e sul garante Grillo

M5S, al via la nuova votazione sullo statuto e sul garante GrilloRoma, 5 dic. (askanews) – Si è aperta questa mattina alle 10, e si chiude alle 22 di domenica prossima, 8 dicembre, la nuova votazione on line degli iscritti al Movimento 5 stelle, imposta da Grillo a norma di statuto, sui nodi più delicati dello scontro politico interno, appunto le modifiche statutarie radicali già approvate in prima lettura al termine del “processo costituente” avviato la scorsa estate dal leader M5S Giuseppe Conte dopo la sconfitta elettorale delle europee. Dopo che il fondatore e garante, Beppe Grillo, ha chiesto, a norma del vecchio statuto, la ripetizione del voto, i circa 89mila aventi diritto si pronunceranno sulle norme per la modifica del simbolo, sugli organismi di garanzia, sui ruoli di presidente e garante. Questa, in particolare, è la questione più calda: l’abolizione della figura del garante, rivestita finora con poteri piuttosto ampi proprio dal fondatore del M5S, era stata approvata con un largo 63,24 per cento dai votanti e accolta da un boato dell’assemblea nazionale Nova.


La sfida di Grillo, che ha invitato i suoi vecchi seguaci ad “andare per funghi” piuttosto che votare, è legata alla speranza che i contrari e gli astenuti (rispettivamente 29,09 e 7,67 per cento) non partecipino proprio al voto, facendo mancare il quorum richiesto appunto per approvare le modifiche statutarie, superato facilmente al primo spoglio conclusosi il 24 novembre scorso: in quel caso infatti votarono in 54.452, il 61,23% degli aventi diritto. Per sconfiggere nuovamente Grillo e rimanere saldamente in sella al Movimento per gestire la “nuova fase” che ha più volte rivendicato di voler aprire, stavolta Conte avrà bisogno di 44.467 votanti.