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Tag: Sanremo 2023

Ornella Vanoni e Mahmood insieme in “Sant’Allegria”

Ornella Vanoni e Mahmood insieme in “Sant’Allegria”Milano, 5 dic. (askanews) – La magia e l’intesa vincente del duetto tra Ornella Vanoni e Mahmood, che lo scorso ottobre ha incantato il pubblico del Unipol Forum di Assago con tanto di standing ovation, si trasforma in un’emozionante novità discografica: Sant’Allegria (con Mahmood) sarà fuori martedì 10 dicembre in digitale per BMG.


L’annuncio è arrivato domenica scorsa durante la puntata di Che Tempo Che Fa quando Fabio Fazio ha consegnato a Ornella il disco d’oro per il remix di Sant’Allegria realizzato dal producer e dj fiorentino Jack Sani andato virale su tutti i social, candidandosi a colonna sonora della scorsa estate. Il brano, originariamente contenuto nell’album “Argilla” del 1997, sta vivendo in questi ultimi mesi una seconda giovinezza anche grazie alla nuova versione con Mahmood -svelata per la prima volta durante il suo N.L.D.A. TOUR nei palasport che riprenderà a maggio 2025- dove ora la voce vellutata e vibrante della signora della musica italiana incontra il timbro avvolgente e caldo di Alessandro, dando vita ad un’intima e raffinata armonia di voci, registrate da entrambi per l’occasione dopo l’esibizione live.


«Il 10 dicembre uscirà finalmente Sant’Allegria in duetto con Mahmood. Alessandro mi piace molto, adoro la sua dolcezza e quando canto con lui sento le nostre voci mescolarsi alla perfezione. Ricordo con immenso piacere la nostra esibizione al Forum, è stata una grande emozione: mi ha tenuto per mano e insieme abbiamo condiviso un momento magico e speciale di fronte ad un pubblico immenso» – racconta Ornella. Sant’Allegria (con Mahmood) verrà inserito su tutte le piattaforme digitali nell’album Diverse di Ornella Vanoni, uscito lo scorso ottobre a poche settimane dai festeggiamenti per i suoi 90 anni. In questo album tutto da ballare alcuni dei più grandi successi senza tempo di Ornella -registrati ad hoc dalla stessa e rivisitati dai migliori producer italiani- che tornano a brillare a ritmo di sonorità contemporanee, strizzando l’occhio al sound disco anni ’70 e all’electro music. “Diverse” conferma ancora una volta l’incredibile abilità di Ornella di rinnovarsi sperimentando con la musica.

Formula1, Sainz: “Anno difficile, ho dato sempre il meglio di me”

Formula1, Sainz: “Anno difficile, ho dato sempre il meglio di me”Roma, 5 dic. (askanews) – In un media day che sa tanto di passaggio di consegne per l’ultimo Gp stagionale di Formula1, Carlos Sainz si congeda dalla Ferrari. “È stato un anno molto difficile per me – racconta lo spagnolo in conferenza – sono successe tante cose dietro alle quinte ma alla fine sono davvero fiero di come ho gestito ogni situazione”. Riflette poi sul suo percorso in Ferrari. “Con la squadra ho dato il meglio di me stesso, penso davvero di essermi goduto ogni momento. Ora siamo di fronte ad un weekend molto inteso, prima di tutto perché sarà l’ultimo con il team e poi perché la posta in palio è altissima. Lasciare la Ferrari vincendo il titolo costruttori sarebbe il massimo per me e penso che non ci sia modo migliore per dire addio a quella che è stata la mia casa negli ultimi quattro anni”. Ma Sainz è un calcolatore, e la sua indole da studioso della F1 lo porta presto alla realtà. “Voglio essere sincero – incalza lo spagnolo sulle possibilità di conquista del titolo – non dico sia impossibile, ma è sicuramente un’impresa difficile. Siamo a 21 punti da uno dei team più veloci in griglia e per recuperarli tutti in un solo weekend dovremo essere perfetti”. Ma guai a partire sconfitti: “onestamente ho visto cose ben più improbabili accadere in passato, per cui io e Charles ci proveremo fino all’ultimo”.

Concistoro, Palalic: con S.E. Német più dialogo con ortodossi

Concistoro, Palalic: con S.E. Német più dialogo con ortodossiRoma, 5 dic. (askanews) – L’8 dicembre a Roma Papa Francesco concederà nel Concistoro, per la prima volta nella storia, la porpora cardinalizia a Ladislav Német, arcivescovo di Belgrado. Una decisione festeggiata in Serbia e vista come un concreto segnale di come la politica della Santa Sede verso l’Ortodossia stia diventando più concreta. Askanews ne ha parlato con Jovan Palalic, a Roma proprio per assistere al Concistoro, deputato del Parlamento Serbo e presidente del Gruppo di Amicizia con l’Italia e la Santa Sede.


“Siamo felici di poter partecipare alla nomina del primo cardinale della storia in Serbia, Sua Eminenza Ladislav Német. La decisione di Papa Francesco in questo senso significa il riconoscimento per la nostra Patria, il nostro Paese. E sicuramente rafforza per il futuro i rapporti tra il Vaticano e la Serbia – spiega Palalic -. Questa nomina poi conclude una serie di importanti visite, e di importanti incontri, che ci sono stati quest’anno: a settembre è venuto a Belgrado il Segretario di Stato S.E. Il Cardinale Pietro Parolin, ma in Serbia sono venuti tanti altri vescovi, ad esempio poche settimane fa il nostro Patriarca Porfirio ha incontrato il Vescovo di Trieste. Tutto questo rappresenta un punto di partenza per rafforzare i nostri rapporti”. Per Palalic “si tratta di un momento importante, in presenza della crisi in Ucraina, della guerra, per trovare uno spazio di dialogo tra la Chiesa Ortodossa e la Chiesa Cattolica. E nella nomina del Cardinale Német riconosciamo la volontà della Santa Sede di vedere la Serbia come un ponte possibile per il dialogo con la Chiesa Ortodossa. Il Patriarca Porfirio è stimato dalla Santa Sede per la sua apertura e la sua volontà di dialogare e di trovare spazio per creare prima di tutto un’atmosfera pacifica nella regione balcanica. Quindi la nomina indica un passo avanti. Il Cardinale Német ha grande esperienza nel mantenimento del dialogo con la Chiesa Ortodossa, è molto stimato in Serbia e sicuramente darà il suo contributo nel processo di dialogo tra Serbia e Santa Sede”.

Autonomia, Boccia (Pd): Calderoli e governo devono fermarsi

Autonomia, Boccia (Pd): Calderoli e governo devono fermarsiRoma, 5 dic. (askanews) – “Quando durante il Conte 2, io ero ministro degli Affari regionali, ottenemmo l’unanimità in Conferenza unificata non perché siamo più simpatici, ma perché dicemmo che non si può attuare l’autonomia solo dall’articolo 116 comma 3, cioè partendo dal portafogli, ma dicemmo ‘mettiamo da parte i soldi, escludiamo Tpl, scuola e sanità e definiamo i Lea quando ci saranno 100 miliardi per la perequazione infrastrutturale’. Per cominciare stanziammo 4,6 mld, che dovevano diventare 50 in 10 anni. Anche Zaia si era convinto. Poi con l’arrivo del governo Meloni si è tornati indietro di 5 anni. E la cosa grave è che Calderoli ha avuto fretta e ha cominciato a chiudere intese prima di definire i Lea. E ora l’aggravante è che dice che vuole andare avanti lo stesso, dopo la sentenza della Consulta. Noi diciamo fermatevi e con la mozione delle opposizioni chiediamo alla maggioranza di stoppare le intese finché non vengono finanziati i Lep, o almeno finché tutti i punti della sentenza non vengano recepiti”. Lo ha detto Francesco Boccia, presidente del gruppo del Pd al Senato nel corso della presentazione del libro di Antonio Ricchio “Colpo allo Stato” (Falco editore), che si è svolta al Senato in Sala Nassirya promossa dal senatore Pd Nicola Irto, con la partecipazione di Bassanini, Bombardieri, Rizzo, Fregolent, Orrico e la sottosegretaria Wanda Ferro.

Formula1, Vertappen-Russell scintille prima del Gp di Abu Dhabi

Formula1, Vertappen-Russell scintille prima del Gp di Abu DhabiRoma, 5 dic. (askanews) – Botta e risposta tra Max Verstappen e George Russell alla vigilia del Gp di Abu Dhabi, ultimo Gp stagionale. La polemica tra l’olandese ed il pilota Mercedes risale all’ultimo GP del Qatar, in cui è stata tolta la pole position al campione del mondo per aver guidato troppo lentamente in maniera non necessaria nei giri di preparazione del Q3 con alle sue spalle proprio il pilota della Mercedes. A beneficiare della penalità era stato quest’ultimo, partito dalla pole a Lusail, anche se l’inglese era stato poi sorpassato dallo stesso Verstappen in curva 1. L’olandese non ha digerito, per usare un eufemismo, la penalità ricevuta, motivo per cui ha attaccato pesantemente il rivale in conferenza stampa: “Non ho mai visto nessuno cercare di far penalizzare qualcun altro in modo così evidente (come fatto da Russell, ndr). Ho perso tutto il rispetto per lui, fa tanto il carino davanti alle telecamere e poi dai commissari è un’altra persona”. Russell incassa e attacca: “Penso sia tutto piuttosto ironico, se si considera che sabato sera (Verstappen, ndr) ha detto che avrebbe fatto di proposito quanto possibile per schiantarsi contro di me e, cito testualmente, ‘sbattere la mia f****ta testa contro il muro’. Quindi mettere in dubbio l’integrità di qualcuno come persona (come fatto da Verstappen, ndr), pur avendo fatto commenti del genere il giorno prima, lo trovo molto ironico, e non me ne starò qui ad accettarlo”, queste le parole dell’alfiere della Mercedes. Russell, però, non si è fermato qui, sottolineando che il comportamento di Verstappen non è una novità: “Sono anni che le persone vengono bullizzate da Max. Non si possono mettere in dubbio le sue doti al volante, ma non non è in grado di gestire le avversità ogni volta che qualcosa gli va storto. Episodi come Jeddah e Brasile del 2021 (in cui Verstappen è stato protagonista di battaglie al e oltre il limite con Hamilton, ndr), si sfoga. Quest’anno a Budapest, alla prima gara in cui la vettura non era dominante, è andato a contatto con Lewis ed è stato irrispettoso verso il suo team”.

Calcio, Fonseca: “Mai un buon momento per affrontare l’Atalanta”

Calcio, Fonseca: “Mai un buon momento per affrontare l’Atalanta”Roma, 5 dic. (askanews) – La sfida con l’Atalanta di domani può essere per il Milan un dentro o fuori per rientrare nella corsa scudetto. “Io non penso ad altri risultati che la vittoria” le parole di Fonseca che chiarisce: “Non sarà comunque decisiva, qualsiasi sarà il risultato”. Atalanta rullo compressore. “Lo so, non è mai un buon momento per affrontare l’Atalanta (ride, ndr). Noi siamo in forma, la squadra sta crescendo e prendendo fiducia. Mentre loro arrivano da 8 vittorie di fila in campionato, segnando 26 gol e subendone appena 4”.


La gara di Bergamo sarà anche uno scontro di filosofie di gioco. “Non si vedeva giocare una squadra a uomo come fa l’Atalanta da anni – spiega Fonseca -. Ma il calcio è ciclico e Gasperini è stato un pioniere nel riportare questo metodo ad alto livello. In Europa lo studiano tutti, in Germania per esempio il Bayern o lo Stoccarda giocano ora allo stesso modo e sono sicuro abbiano preso da lui”. L’Italia, insomma, fa scuola. “Vincere qui è più difficile che altrove e lo dimostrano anche i risultate delle squadre di Serie A in Europa: si difende meglio, si chiudono gli spazi e c’è tanta fisicità”. E ancora: “Gasp è unico, ma a me non interessa battere lui, mi interessa vincere la partita come tutte le altre volte”. E allora cosa serve per farlo? “Posso garantire che il Milan ha preparato bene la gara tatticamente. Ma è facile capire come gioca l’Atalanta, il difficile è riuscire poi nella pratica a contrastarla. Non cambieremo il nostro modo di giocare, anche se qualche adattamento sarà necessario. Però ho chiaro dove si deciderà la partita”. Se non altro, i rossoneri si presenteranno in fiducia. “Abbiamo trovato più equilibrio e molto deriva dal modo in cui stiamo difendendo ora. Fino a 3-4 settimane fa avevamo qualche problema dietro, oggi invece stiamo bene e così anche in attacco facciamo meglio. Abbiamo meno ansia”.

Università, studio: affitti alle stelle, fino a 630 euro a stanza

Università, studio: affitti alle stelle, fino a 630 euro a stanzaRoma, 5 dic. (askanews) – Tempi duri per gli studenti fuori sede e per le loro famiglie: i prezzi medi degli affitti nelle principali città sede di ateneo sono in continua salita, nonostante le proteste degli universitari rimaste di fatto inascoltate. Per una stanza singola si arriva a pagare anche 630 euro. Il canone medio, aumentato del 23% in un anno, è di 372 euro. Per una camera doppia l’affitto medio è di 283 euro: in questo ultimo caso l’aumento, rispetto al 2023, si assesta al 26%. È aumentata la domanda – del circa 30% in un anno – è lievemente diminuita l’offerta – del 10%, si spende molto di più di quanto si fosse preventivato, ma soprattutto scegliere piccole città universitarie o andare a vivere in zone periferiche dei grandi centri fa risparmiare fino al 40% in meno rispetto alle grandi città universitarie. Questa è la fotografia scattata dal centro studi di SoloAffitti in collaborazione con la FIAIP – Federazione Italiana Agenti Immobiliari Professionali – presentata questa mattina alla Camera.


Gli studenti, in Italia, sono 1.960.821,00 considerando l’anno accademico 2023/2024 di cui 1.112.174,00 donne, quindi il 57% del totale. Le università nel nostro paese sono 110 e le province con atenei sono 54. Gli universitari fuorisede – secondo i dati del Ministero – sono 446.600, in crescita rispetto al 2023 del 14%. Va precisato che il dato fornito dal MUR non fotografa appieno la dimensione del fenomeno perché non tiene conto degli studenti che, pur risiedendo nella stessa regione nella quale ha sede l’Università, cercano casa in affitto perché abitano comunque in una città distante dal luogo di studio. Non esistono fonti ufficiali sul numero di universitari che prendono casa in affitto per motivi di studio, ma possiamo stimare che questo arrivi ad almeno 650.000 studenti. Nel corso della conferenza, oltre alla presentazione dell’indagine dalla quale è emersa la necessità – si legge in una nota – di rafforzare le infrastrutture per facilitare la mobilità fuori sede e l’opportunità di valorizzare dipartimenti distaccati e atenei universitari ubicati in centri urbani più vivibili e sicuri, in virtù della crescente disponibilità degli studenti in questa direzione, sono state presentate due proposte a livello normativo orientate ad introdurre una fiscalità di vantaggio sia per i proprietari che per gli studenti al fine di favorire l’aumento dell’offerta abitativa e nel contempo rendere più sostenibile il pagamento dell’affitto. A Roma l’affitto medio di una singola è di 600 euro al mese. La Capitale ha registrato un +34% rispetto al 2023. 500 il canone medio a Bologna (+5%) e a Firenze (+15%), 433 il canone medio di Torino (+31%) e 400 quello di Napoli (+15%). Va meglio nelle città universitarie di provincia, dove il canone medio per una camera singola scende a valori compresi fra i 200 e i 350 euro.


“L’assenza di case per studenti, soprattutto nelle grandi città universitarie, è un problema reale che alimenta l’aumento dei canoni di locazione – dichiara il Presidente Nazionale Fiaip Gian Battista Baccarini. È per questo che abbiamo posto all’attenzione del legislatore due proposte orientate ad introdurre concreti benefici fiscali finalizzati da una parte ad aumentare l’offerta abitativa sul mercato, dall’altra a rendere più sostenibile il pagamento dell’affitto agevolando gli studenti sia nell’accesso alla casa che, indirettamente, nel diritto allo studio in particolare per le famiglie economicamente più deboli”. “Accolgo con favore le proposte attenzionate con l’impegno di vagliarle e valutarne concretamente la presentazione nel primo provvedimento normativo utile – commenta l’onorevole Alice Buonguerrieri – ora, come emerso dall’indagine dell’Università di Ferrara, dobbiamo operare sinergicamente con le Regioni e i Comuni per rafforzare le infrastrutture facilitando la mobilità fuori sede oltre a valorizzare i dipartimenti distaccati e gli atenei universitari meno noti ma altrettanto validi e inseriti in contesti urbani con una qualità e sicurezza di vita spesso superiori. Questo Governo ha già dimostrato di avere a cuore tale delicata questione avendo canalizzato 1,2 miliardi delle risorse provenienti dal PNRR per realizzare 60mila nuovi posti letto per studenti entro il 30 giugno 2026. Inoltre – conclude – è stato recentemente approvato in Consiglio dei Ministri una norma che prevede procedure semplificate per trasformare i beni sequestrati alla mafia in alloggi per studenti universitari; luoghi segnati dalla criminalità diventeranno spazi dove costruire il futuro a dimostrazione del concreto impegno nel fornire risposte costanti alle esigenze degli studenti”.

Strage in Congo per una misteriosa “influenza”. Burioni: non mi piace

Strage in Congo per una misteriosa “influenza”. Burioni: non mi piaceRoma, 5 dic. (askanews) – Il ministro della Sanità della Repubblica democratica del Congo (RdC), Roger Kamba, ha reso noto con un post su X che il governo è in allerta per un misterioso morbo simil-influenzale che nelle ultime settimane ha ucciso decine di persone, di cui circa la metà sono bambini. Le autorità finora hanno confermato 71 decessi, ha precisato il ministro.


“Una malattia sconosciuta di probabile origine infettiva ha ucciso 79 persone in Congo. Quadro clinico strano (anemia!), non mi piace”, ha scritto il virologo Roberto Burioni sul suo profilo X, allegando un articolo della Bbc al riguardo. “Per carità nessun panico, ma attenzione”, aggiunge Burioni, ricordando la pandemia Covid: “Nel mondo moderno i virus – come abbiamo visto – si spostano molto velocemente”.

Mostre, Carlo Maratti e i ritratti del Seicento a Palazzo Barberini

Mostre, Carlo Maratti e i ritratti del Seicento a Palazzo BarberiniRoma, 5 dic. (askanews) – A quattrocento anni dalla nascita di Carlo Maratti (Camerano 1625 – Roma 1713) e in occasione della pubblicazione del catalogo ragionato delle sue opere, le Gallerie Nazionali di Arte Antica presentano ‘Carlo maratti e il ritratto. Papi e principi del barocco romano’, una mostra focus a cura di Simonetta Prosperi Valenti Rodinò e Yuri Primarosa che, dal 6 dicembre 2024 al 16 febbraio 2025, porta nelle sale di Palazzo Barberini la produzione ritrattistica del Maestro marchigiano, figura centrale della pittura romana e italiana della seconda metà del Seicento.


Pitture poco noto al grande pubblico, la cui fortuna è legata soprattutto ai quadri di soggetto sacro e alle numerose decorazioni eseguite per le chiese di Roma, Maratti fu nei suoi anni un’istituzione. Fu infatti anche un ritrattista di fama europea che, attraverso queste prove, riuscì a sancire il primato della sua bottega e il suo ruolo di arbitro del gusto artistico sulla scena capitolina per oltre mezzo secolo. Per efficacia realistica, minuziosità d’esecuzione, equilibrio ed espressività, calibrata interazione fra introspezione ed esibizione del ruolo pubblico, e naturalmente per qualità pittorica, le opere in mostra – alcune delle quali restaurate per l’occasione – reggono il confronto con quelle dei migliori specialisti dell’epoca.


La fama europea di Maratti ritrattista si fondava non soltanto sulla sua capacità di coniugare la definizione dei tratti fisionomici con una penetrante indagine del carattere, ma anche nel consegnare il personaggio alla posterità, rappresentandolo tra oggetti resi con grande maestria, e scelti appositamente per svelarne il rango, la professione, il gusto, le aspirazioni e i più reconditi interessi. Artista tra i prediletti da Pietro Bellori, teorico e critico tra i più autorevoli del Seicento, fu infatti l’unico contemporaneo che Bellori comprese nelle sue Vite, tra coloro i quali avevano riportato la pittura alla grandezza della classicità, operando quella selezione del naturale necessaria per arrivare al bello ideale. Non a caso tra i maesti cui entrambi guardarono ci fu Raffaello. E non a caso Maratti fu un grande disegnatore in un momento in cui il disegno si impose come strumento di riconoscimento intellettuale dell’artista.


Nella sala dedicata alla mostra, tra i ritratti capolavoro di Maratti, spiccano i dipinti eseguiti per Clemente IX Rospigliosi e vari membri della famiglia Barberini, alcuni esposti per la prima volta. Il ritratto di Maria Maddalena Rospigliosi Panciatichi (1664) con l’abito migliore del suo corredo, il potente ritratto ufficiale del Principe Maffeo Barberini (1670-1671 circa), il ritratto del cardinale Giacomo Rospigliosi (1680) e, naturalmente, il ritratto del Papa Clemente IX Rospigliosi (1669) per il quale il pittore ebbe l’onore di poter rimanere seduto mentre dipingeva, perché la sua ispirazione non venisse in alcun modo turbata dalla stanchezza.

Gruppo Ligabue, contratti per 500 milioni nel mercato energetico

Gruppo Ligabue, contratti per 500 milioni nel mercato energeticoMilano, 5 dic. (askanews) – Il Gruppo Ligabue – presente in 14 Paesi – ha siglato in questi ultimi mesi contratti per 500 milioni di euro per attività on-shore in Kazakhstan, in Algeria e nell’Area del Golfo, per i prossimi tre anni.


Dopo i risultati molto positivi e le nuove spinte impresse nei settori Cruise e Ferry – acquisto della nave Sans Souci, rafforzamento della controllata Plantours e sua trasformazione in cruise company, lancio di due nuovi brand per la ristorazione di alta qualità sui traghetti (Gusti Giusti e Cambusa), consolidamento del mercato spagnolo e nel 2024 record di fatturato in 50 anni di attività nel settore traghetti – la Ligabue cresce anche nella Divisione Industrial Service che, da sola, porta nel 2024 un fatturato superiore a 210 milioni di Euro, con una crescita del 20% rispetto al 2023, continuando la corsa positiva dopo la pandemia. Guidata da Inti Ligabue, presidente del Gruppo dal 2016, l’azienda vanta un’esperienza storica nel settore Oil & Gas e minerario, in grado di operare nelle condizioni più estreme, con uno staff specializzato nel garantire l’alta qualità dei servizi grazie alle certificazioni ISO e Total Quality Management.


“Siamo molti felici di un trend positivo che consolida gli asset strategici della nostra azienda – ha commentato Inti Ligabue presidente e amministratore delegato del Gruppo Ligabue -. Si conferma l’importanza delle scelte e degli investimenti compiuti in questi ultimi anni in termini di riassetto organizzativo e management, ma anche di qualificazione e aggiornamento costante delle tecnologie e della formazione dei nostri collaboratori. Tuttavia, ciò che ci gratifica maggiormente – continua Ligabue – è riuscire a intervenire nei luoghi in cui operiamo con il rispetto delle culture, il senso di responsabilità per lo sviluppo economico e sociale delle comunità e i valori etici che da sempre guidano la Ligabue e che si traducono in investimenti in loco, nuovi posti di lavoro, trasferimenti di competenze e grande attenzione alla sostenibilità”.