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Tag: Sanremo 2023

Generali vende le attività nelle Filippine

Generali vende le attività nelle FilippineMilano, 4 dic. (askanews) – Generali cede le attività nelle Filippine. La compagnia ha raggiunto infatti un accordo per la vendita del 100% della sua partecipazione in Generali Life Assurance Philippines a The Insular Life Assurance Company.


L’operazione, sottolinea Generali, è pienamente in linea con il piano strategico ‘Lifetime Partner 24: Driving Growth’, che prevede di perseguire una crescita sostenibile, migliorare il profilo degli utili del gruppo e ottimizzare la presenza geografica concentrandosi sui mercati assicurativi in cui ha una posizione di leadership. La cessione avrà un impatto trascurabile sul Solvency II Ratio di Generali e genererà una minusvalenza pari a circa 20 milioni, al netto di imposte e quote di minoranza, senza impatto sul risultato netto normalizzato.


L’operazione dovrebbe essere perfezionata entro la prima la prima metà del 2025 ed è soggetta all’ottenimento delle necessarie autorizzazioni da parte delle autorità competenti.

Papa: la guerra è cattiva e non risolve i problemi

Papa: la guerra è cattiva e non risolve i problemiCittà del Vaticano, 4 dic. (askanews) – “Continuiamo a pregare per la pace. La guerra è una sconfitta umana, la guerra non risolve i problemi, la guerra è cattiva, la guerra distrugge”. Così Papa Francesco al termine dell’udienza generale di oggi in piazza San Pietro per il suo ennesimo appello alla pace nel mondo.


Francesco, in tempo di Avvento, ha inviatato tutti a pregare anche per i paesi in guerra. “Non dimentichiamoli. – ha detto – La martoriata Ucraina, la Palestina, Israele, il Myanmar. Tanti bambini morti, tanti innocenti morti. Preghiamo perchè il Signore ci faccia arrivare alla pace. Preghiamo sempre per la pace”, ha ripetuto. Poco prima, salutando i pellegrini di lingua polacca e ricordando che domenica prossima in quel paese si celebrerà la XXV Giornata della preghiera e dell’aiuto materiale per la Chiesa dell’Est, aveva detto: “ringrazio tutti coloro che sostengono con la preghiera e le offerte la Chiesa in quei territori, specialmente in Ucraina, martoriata dalla guerra”.

M5S, Conte: Grillo fu irretito da Draghi, lì si è rotto qualcosa

M5S, Conte: Grillo fu irretito da Draghi, lì si è rotto qualcosaRoma, 4 dic. (askanews) – “C’è un aspetto fondamentale, che sfugge a Grillo: si è rotto qualcosa, altrimenti la comunità degli iscritti non avrebbe mai votato per l’abolizione del garante”. Lo ha detto il leader del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte, ospite di Mattino 5 su Canale 5, commentando il video diffuso ieri dal fondatore del M5S.


“Quando ha detto ‘Draghi grillino, Cingolani l’elevato che realizzerà la transizione ecoogica’…”, ha aggiunto l’ex premier indicando quello che è a suo giudizio il momento di rottura fra Beppe Grillo e la maggioranza dei suoi seguaci. “Da un lato Di Maio, ricordate lo sguardo rapito fra Di Maio e Draghi? Dall’altro lato Grillo che si è fatto irretire da questo rapporto, altrimenti Draghi non gli avrebbe mai proposto di abbandonare il Movimento per Di Maio e per la scissione”, ha detto ancora Conte.

Crosetto: io vittima di dossieraggio, ho presentato l’ennesima denuncia

Crosetto: io vittima di dossieraggio, ho presentato l’ennesima denunciaRoma, 4 dic. (askanews) – “Ora tutti ne hanno capito la gravità, dopo le parole di Cantone e Melillo. Se non controllate, queste pratiche illegali resteranno un problema per la democrazia. Io ne sono stato, e ne sono, vittima, anche oggi, ma per mia fortuna non ho mai avuto scheletri nell’armadio”, lo afferma il ministro della Difesa Guido Crosetto, in un’intervista al Corriere della Sera, soffermandosi sulla questione dossieraggio. “Eppure – aggiunge – ancora la settimana scorsa, ho presentato l’ennesima denuncia. Mi ostino a credere nella giustizia. Non è possibile che un cittadino, non solo un politico, possa essere spiato e ‘monitorato’ senza alcuna ragione, non si sa da chi e perché. Purtroppo, i provvedimenti sui – presunti – colpevoli sono lentissimi”.

Nato, Rutte: seguiamo “passo dopo passo” situazione in Sudcorea

Nato, Rutte: seguiamo “passo dopo passo” situazione in SudcoreaMilano, 4 dic. (askanews) – “La Corea del Sud fa parte della nostra partnership indo-pacifica (Corea del Sud, Giappone, Australia, Nuova Zelanda) e questo significa che siamo molto interessati a come si svilupperà la situazione”. Lo ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte in un briefing all’inzio della seconda giornata di ministeriale Esteri a Bruxelles, sottolineando di non voler commentare la situazione politica interna al Paese che in queste ore drammatiche ha visto un strano comportamento del suo presidente.


“Stiamo seguendo passo dopo passo e momento per momento cosa sta succedendo. Ma in questo momento, non voglio commentare. Vediamo prima come i coreani sono in grado di superare questa situazione, e se necessario, potrebbero esserci ulteriori commenti in seguito” ha aggiunto Rutte. Poi incalzato da altre domande sempre sullo stesso argomento, il segretario generale della Nato ha aggiunto: “La nostra relazione è ferrea”, intendendo il rapporto tra l’Alleanza e Seoul. “Non voglio commentare ora, perché i coreani stessi in questo momento stanno cercando di stabilizzare la situazione e, se necessario, mi ascolterete, sentirete di più da me, ma potete star certi che per noi, la relazione con la Corea del Sud è fondamentale”.

Vino, Onav: il 21 dicembre convegno su Martinotti e il suo Metodo

Vino, Onav: il 21 dicembre convegno su Martinotti e il suo MetodoMilano, 4 dic. (askanews) – Il 21 dicembre l’Organizzazione nazionale assaggiatori di vino (Onav) celebra uno dei personaggi che più ha contribuito a scrivere l’enologia moderna: Federico Martinotti, inventore del metodo di rifermentazione in autoclave con il quale sono prodotti spumanti come il Prosecco, l’Asti, il Lambrusco e il Brachetto. “Martinotti: cento anni di spumantistica italiana” è il convegno che si terrà sabato 21 dicembre presso la sede dell’Organizzazione in piazza Santa Maria Nuova 5 ad Asti, a partire dalle ore 9.15.


Originario di Villanova Monferrato, Martinotti è lo scienziato visionario che, nel 1895, ha rivoluzionato la produzione di spumanti con la sua innovativa scoperta del metodo di rifermentazione in autoclave. Questo processo, brevettato successivamente da Charmat nel 1907, ha consentito di ottenere spumanti preservando le note varietali dell’uva e riducendo significativamente i tempi di produzione, passando da anni a soli pochi mesi, rispetto al Metodo Champenoise (o Metodo Classico), l’unico utilizzato fino a quel momento. L’incontro del 21 dicembre sarà un’occasione non solo per conoscere la figura di Martinotti ma anche l’evoluzione dell’enologia italiana dall’inizio del Novecento ad oggi. Moderati da Vincenzo Gerbi (vicepresidente Aivv e presidente del Consiglio scientifico Onav) al convegno interverranno Giusi Mainardi (direttrice responsabile della rivista specializzata “Oicce Times”), Antonella Bosso, (dirigente tecnologo del Crea-Ve), Andrea Desana (presidente del Comitato Casale Monferrato Capitale della Doc), Pierstefano Berta (direttore dell’associazione Oicce), Enzo Cagnasso (docente dell’Università di Torino), Diego Tomasi (direttore del Consorzio di Tutela del Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore Docg), e Stefano Ricagno (presidente del Consorzio per la Tutela dell’Asti Docg).


“L’incontro sarà un momento importante per l’intero comparto spumantistico italiano – ha dichiarato Vito Intini, presidente di Onav – perché andrà alle radici della storia del Metodo Martinotti ma sarà anche una interessante occasione per capire gli scenari futuri grazie all’intervento di due delle più importanti Denominazioni spumantistiche italiane, Asti e Conegliano Valdobbiadene Prosecco Superiore”. La partecipazione all’evento in presenza è gratuita fino ad esaurimento posti, mentre per seguire la diretta tramite webinar è necessario iscriversi.

Bolton food: scarti del tonno miniera d’oro, così diventeranno colle stick

Bolton food: scarti del tonno miniera d’oro, così diventeranno colle stickMilano, 4 dic. (askanews) – Nobilitare gli scarti. Suona un po’ come un ossimoro quest’affermazione ma, in realtà, è una delle direttrici della trasformazione, non più rimandabile, dei sistemi alimentari globali, per garantire sostenibilità ambientale e accessibilità al cibo. L’industria delle conserve ittiche, insieme a università e istituti di ricerca, si sta muovendo proprio in questa direzione: valorizzare ciò che fino a oggi è stato considerato poco più di un rifiuto. “Negli scarti del tonno c’è una miniera d’oro” afferma Alberto Dolci, global strategic health & science program manager di Bolton Food, in questa intervista. Tradotto – ci spiega col piglio scientifico che gli deriva dalla carriera accademica – quegli scarti, oggi destinati per lo più alla mangimistica animale, presto potranno essere utili per produrre colle stick o per la cosmesi. Ma è in corso anche uno studio strategico per aumentare la quantità di prodotto edibile attraverso composti naturali che ritardano la decomposizione del pescato.


Di questi progetti, Bolton Food – business unit della multinazionale italiana Bolton che si occupa di prodotti del largo consumo – ha raccontato nel suo primo Partnership report, dedicato alle attività di ricerca portate avanti, in ambito scientifico e alimentare, attraverso progetti di partenariato a lungo termine. Un rapporto che mette in luce alcuni dati utili per capire il futuro dei sistemi alimentari globali e quello dell’industria ittica in particolare. Il primo è che attualmente “solo il 14% circa dell’apporto calorico mondiale arriva dai mari che, invece, ricoprono il 70% della superficie terrestre”. Ma la domanda globale di prodotti ittici è in costante aumento, con proiezioni che indicano una crescita fino al 56% entro il 2050 a fronte dell’aumento e del costante invecchiamento della popolazione mondiale con il conseguente incremento della morbilità. Il secondo è che oggi “circa il 40% del tonno, che è un animale grosso quasi come una vacca e non un pesciolino rosso – rimarca Dolci – viene utilizzato per il consumo alimentare. Il resto diventa farine alimentari: non viene buttato nulla ma è una tecnologia che non valorizza la risorsa pesce al meglio. Considerato che ogni anno nel mondo di tonno se ne pescano 5 milioni di tonnellate, quasi tre sono scarto: lì c’è una miniera d’oro”. Da qui l’idea che “le grandi multinazionali – e noi siamo nel 90% delle famiglie italiane con 600 milioni di scatolette di tonno prodotte ogni anno – non si possano non concepire come una parte sociale. E questo è un cambio di visione”. Alla luce di questi dati, dunque, Bolton, che produce tra le altre cose anche la colla Uhu, ha avuto l’idea di ricavare dagli scarti del tonno molecole per un bioadesivo di origine animale. “L’idea è nata dallo stereotipo della colla di pesce – racconta Dolci – il problema, però, era trovare alternative replicabili e industrializzabili. Per farlo occorreva capire quali fossero i principi attivi nel pesce, in quali aree anatomiche recuperarli e come industrializzare il processo per avere un corrispettivo della colla in stick di origine animale”. Ecco allora che è iniziata “una ricognizione sull’utilizzo delle singole parti degli scarti: nelle colle per esempio da una parte c’è la molecola adesiva dall’altra un filler che di solito è pietra macinata. Ecco abbiamo pensato di sostituirla con le lische e gli ossi del pesce che forse hanno una resa ancora migliore e incollano molto meglio”. Ma quanto tempo servirà per avere una colla stick di origine animale? “Abbiamo vinto il bando a gennaio 2024 capitanato dall’università di Bologna: in 48 mesi di tempo si deve arrivare a un pilota industriale. Noi abbiamo dichiarato che entro 36 mesi dovremo avere almeno due prototipi di adesivi derivanti da pesce e questi sono milestone da rispettare”.


Ma gli “scarti del pesce” possono trovare impiego anche nella nutraceutica, nella cosmesi e in agricoltura. Ed è qui che sta andando avanti la ricerca. “Negli scarti del pesce c’è collagene di tipo uno o nativo, quello che si usa nei grandi ustionati, per usi clinici ed emergenziali. Solitamente per la cosmesi, invece, si usa collagene plant based che ha un’efficacia infinitamente minore. Oggi, però, il costo di una tonnellata di collagene nativo è intorno ai 10mila dollari mentre il plant based è vari ordini di grandezza inferiore. Eppure oggi ne perdiamo molto perchè non abbiamo una tecnologia economicamente sostenibile o scalabile dal punto di vista industriale per recuperarlo”. Stesso discorso per la trasformazione degli scarti in fertilizzante biologico come l’azoto e il potassio: “Con la guerra in Ucraina, primo produttore di fertilizzanti, era diventato un problema reperire. Ma noi sappiamo che il pesce può diventare un ottimo concime biologico e non di sintesi”. Ma per la riduzione degli scarti, oltre che sul reimpiego, Bolton food sta lavorando anche sul miglioramento della conservazione della materia prima: “E’ il progetto più strategico che abbiamo: del 60% di tonno attualmente considerato scarto circa un 8-10% potrebbe essere salvato – afferma Dolci – Il tonno appena smette di nuotare muore e inizia a degradarsi a causa dell’attività batterica: la nostra idea è trovare una sostanza chimica che rallenti l’attività batterica in modo che la carne da scartare in fase di pulitura sia minore”. Le conseguenze del deterioramento dei prodotti ittici, infatti, sono di vasta portata con perdite finanziarie significative e rilevanti ricadute ecologiche. Di qui questo poderoso lavoro di ricerca che senza una partnership pubblico-privato anche una grande multinazionale come Bolton non potrebbe portare avanti: “I partenariati industriali del Pnrr o i progetti europei come One Earth per la prima volta obbligano istituti ed enti pubblici ad avere un partner industriale per partecipare al bando perché ci deve essere una logica di impatto e non puro esercizio di ricerca – spiega il manager – Per noi la grande sfida è accedere a competenze che non avremmo e poi, tramite questi fondi, accedere a programmi a medio e lungo termine che altrimenti non riusciremmo a fare, soprattutto in un momento come questo di rialzo dei costi delle materie prime. E’ un approccio culturalmente nuovo questa commistione tra mondi diversi, ha tantissime sfide ma iniziamo a vedere risultati”.


Nel suo primo partnership report, suddiviso in due sezioni – la prima sul ruolo dei prodotti ittici nella salute della popolazione mondiale e nella lotta alla malnutrizione, e la seconda sul riutilizzo innovativo delle risorse ittiche – Bolton food rendiconta proprio il lavoro portato avanti attraverso due e progetti di partenariato a lungo termine: quello con Onfoods, fondazione nata nel 2022 come parte di uno dei 14 partenariati del Pnrr, finanziato dal programma Next Generation EU, di cui fanno parte 26 aziende alimentari e istituti universitari e di ricerca. E One Hearth, il programma di ricerca quadriennale avviato a giugno 2024, finanziato coi fondi Horizon Europe della Commissione europea e coordinato dall’Università di Bologna, che riunisce un consorzio interdisciplinare di 14 partner provenienti da otto Paesi europei.

Rutte: con re Giordania discussa triangolazione Russia-Iran-Hamas

Rutte: con re Giordania discussa triangolazione Russia-Iran-HamasMilano, 4 dic. (askanews) – L’incontro di ieri con il re di Giordania è stata “una grande occasione” per gli alleati. Lo ha detto il segretario generale della Nato Mark Rutte in un briefing all’inzio della seconda giornata di ministeriale Esteri a Bruxelles. “Ieri, come sapete, ci siamo incontrati con Sua Maestà, il Re di Giordania (Abdullah II): ci ha aggiornati sulla situazione in Medio Oriente, e in particolare abbiamo discusso dell’Iran e del ruolo che l’Iran sta svolgendo nella regione, ricevendo denaro dalla Russia, che viene poi utilizzato per alimentare gli sforzi di Hamas ed Hezbollah per destabilizzare la regione. Ma naturalmente, è stata discussa anche la situazione in Siria e nel Medio Oriente in generale”.


Rutte ha reiterato poi rispondendo a una domanda l’importanza dell’evento. “Questa è stata davvero una grande occasione per noi: sederci a parlare di nuovo con Sua Maestà. Naturalmente, è un grande amico della NATO. È stato qui molte volte. Stiamo aprendo, come sapete, un ufficio di collegamento NATO ad Amman, reso possibile dalla Giordania. Abbiamo ascoltato le sue opinioni su ciò che sta accadendo nella regione, non solo in Giordania e in Medio Oriente, ma anche l’impatto che tutto questo ha, ad esempio, sul Nord Africa e anche sulla Siria. È stato estremamente utile”, ha detto. “I ministri degli Esteri hanno potuto fare domande. Quindi questo è stato un buon dibattito, una buona discussione, non mirata a decisioni concrete, ma dobbiamo attingere alle sue opinioni” ha aggiunto Rutte. Javier Colomina, diplomatico spagnolo, è stato nominato Rappresentante speciale per i rapporti con i paesi della sponda Sud del Mediterraneo e la Nato è molto attiva anche nelle ultime settimane e mesi: come annunciato in precedenza si aprirà molto presto l’ufficio di collegamento ad Amman, in Giordania. In base alle ultime dichiarazioni è stata accettata l’offerta dell’Italia di ospitare l’ufficio di collegamento della NATO nella ambasciata ad Amman, perché, dopo un’analisi molto attenta, è risultata la migliore offerta. L’ufficio avrà come compito la cooperazione con la Giordania, che è partner molto importante per la NATO.

Il giornalista Usa Tucker Carlson a Mosca intervista Lavrov e avverte: mai così vicini a una guerra nucleare

Il giornalista Usa Tucker Carlson a Mosca intervista Lavrov e avverte: mai così vicini a una guerra nucleareRoma, 4 dic. (askanews) – Il giornalista americano Tucker Carlson si è recato a Mosca per intervistare il ministro degli Esteri russo, Sergey Lavrov. “Ieri (martedì) siamo tornati a Mosca per intervistare il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov, il ministro degli Esteri più longevo al mondo”, ha detto lo stesso Carlson in un video pubblicato sui social media.


L’intervista, già registrata e “assolutamente affascinante”, sarà pubblicata a breve, ha aggiunto. Nel video il giornalista conservatore Tucker Carlson, vicino al presidente eletto degli Stati Uniti Donald Trump, da Mosca, ha accusato l’amministrazione del presidente uscente Joe Biden di “spingere gli Stati Uniti sempre più sull’orlo di un conflitto nucleare con la Russia” sottolineando che “mai siamo stati nella storia così vicini ad un guerra nucleare”. Nel messaggio video su X, Carlson ha inoltre detto che l’America è in una “guerra non dichiarata” con Mosca. Carlson ha definito l’intervista a Lavrov “assolutamente affascinante”, spiegando che si è discusso della prospettiva di un “conflitto senza precedenti tra Russia e Stati Uniti” e delle conseguenze che avrà la rielezione di Donald Trump.


Carlson ha poi affermato che l’ambasciata americana a Kiev ha vietato al presidente dell’Ucraina, Vladimir Zelensky, di concedergli un’intervista. “Abbiamo anche cercato per più di un anno di ottenere un’intervista con Zelensky (…) Questi sforzi sono stati vanificati dal governo degli Stati Uniti. L’ambasciata americana a Kiev, pagata con le nostre tasse, ha detto al governo di Zelensky: ‘No’ Non possono fare l’intervista’”, ha sottolineato Carlson. Lo scorso febbraio Carlson ha pubblicato un’ampia intervista al presidente russo Vladimir Putin, che ha ottenuto 180 milioni di visualizzazioni in meno di 48 ore sull’account del giornalista americano sul social network X. In aprile Carlson ha intervistato anche il filosofo e scrittore russo Alexandr Dugin.

Campari: Simon Hunt, veterano del settore spirit, è il nuovo Ceo

Campari: Simon Hunt, veterano del settore spirit, è il nuovo CeoMilano, 4 dic. (askanews) – E’ Simon Hunt, veterano nel settore spirit, il nuovo Ceo di Campari Group. Già Ceo di William Grant&Sons, con oltre 30 anni di esperienza nel settore degli spirit a livello internazionale, in particolare nel mercato strategico degli Stati Uniti, Hunt – cittadino australiano e britannico – possiede una vasta e comprovata esperienza nella gestione di aziende di premium spirit e nello sviluppo e crescita di marchi iconici a livello globale, spiega la società.


In particolare, Hunt ha trascorso 14 anni in William Grant&Sons, proprietaria del portafoglio di Scotch whisky single malt più venduto al mondo, oltre che di machi rilevanti nelle categorie del gin e della tequila. Nel corso degli anni ha ricoperto ruoli di crescente responsabilità, da President&Managing Director of North America a Chief Commercial Officer, fino a essere promosso Ceo dal 2016 al 2020. Più recentemente, nel 2022 Hunt è stato nominato Ceo di Catalyst Spirits, un incubatore di marchi spirit. Hunt subentrerà agli attuali co-Ceo ad interim Paolo Marchesini, Chief Financial and Operating Officer, e Fabio Di Fede, Chief Legal and M&A Officer. Il cda ha deliberato la convocazione di un’assemblea generale ad hoc il 15 gennaio per nominare Hunt amministratore esecutivo. Diventerà Ceo a partire dalla data dell’assemblea.


“Sono onorato ed entusiasta di cogliere questa straordinaria opportunità e non vedo l’ora di collaborare con un leadership team di talento quale quello di Campari Group e con tutta l’organizzazione per continuare a consolidare l’eredità e i successi degli ultimi decenni, elevando il potenziale e l’ambizione di crescita del gruppo a livelli ancora più elevati”, ha dichiarato Hunt. “La sua ampia e comprovata esperienza nel settore, insieme alla sua leadership nella costruzione e nello sviluppo dei marchi premium a livello globale – ha sottolineato Luca Garavoglia, presidente del gruppo – saranno fondamentali per guidare Campari nella sua prossima fase di crescita”.