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Tag: Sanremo 2023

Venture capital Usa hanno investito in IA cinese

Venture capital Usa hanno investito in IA cineseRoma, 9 feb. (askanews) – Un comitato del Congresso degli Stati uniti dedicato al monitoraggio del Partito comunista cinese ha puntato in un rapporto il dito contro cinque compagnie di venture capital e del settore tech Usa che avrebbero investito complessivamente 3 miliardi di dollari o più nell’industria dell’intelligenza artificiale e dei semiconduttori della Cina.


Secondo un rapporto pubblicato dal Comitato ristretto della Camera degli Stati Uniti sul Partito comunista cinese, le cinque compagnie in questione sono la GGV Capital, GSR Ventures, Qualcomm Ventures, Sequoia Capital e Walden International. L’indagine è durata sette mesi e ha stabilito che le società hanno investito in totale più di 1,9 miliardi di dollari in società cinesi di IA, di cui oltre un miliardo di dollari in ByteDance, la società madre di TikTok, secondo l’indagine condotta dal repubblicano del Wisconsin Mike Gallagher, presidente del comitato, e dal suo membro , il democratico dell’Illinois Raja Krishnamoorthi.


Inoltre, più di un miliardo di dollari sarebbe stato destinato più di 150 aziende di semiconduttori in Cina, di cui oltre 50 milioni di dollari alla Semiconductor Manufacturing International Corporation (SMIC), il principale produttore di chip della Cina, incluso tra le entità cinesi soggette a restrizioni commerciali “Decenni di investimenti – inclusi finanziamenti, trasferimento di conoscenze e altri benefici immateriali – da parte dei Venture Capital statunitensi hanno contribuito a costruire e rafforzare i settori prioritari della Repubblica popolare cinese”, hanno scritto i parlamentari nel rapporto. Per questo motivo, i membri del comitato chiedono “forti restrizioni agli investimenti versi la Cina in settori strategici” come “imperativo per la sicurezza nazionale e i diritti umani”.


Tra le società tecnologiche cinesi identificate dal rapporto che avrebbero ricevuto investimenti dai venture capitali Usa, ci sono gli sviluppatori di intelligenza artificiale Megvii e SenseTime, che sarebbero coinvolti nella sorveglianza degli uiguri, un gruppo di minoranza etnica e religiosa della provincia cinese di Xinjiang, sottoposto a dura repressione da parte di Pechino, secondo gli Usa. La Cina, dal canto suo, nega ogni violazione dei diritti umani nello Xinjiang contro la minoranza musulmana.


Il presidente Usa Joe Biden ad agosto dello scorso anno ha firmato un ordine esecutivo in cui si vieta agli investitori Usa di mettere i loro soldi in quattro settori tecnologici cinesi: IA, informatica quantistica, semiconduttori e microelettronica.

Bankitalia: a dicembre primi cali tassi mutui e prestiti imprese

Bankitalia: a dicembre primi cali tassi mutui e prestiti impreseRoma, 9 feb. (askanews) – Primi segnali di calmieramento dei tassi di interesse sui prestiti a famiglie e imprese in Italia. A dicembre sui mutui erogati alle famiglie per l’acquisto di abitazioni (considerando il tasso comprensivo delle spese accessorie, Taeg o Tasso annuale effettivo globale) i tassi si sono smorzati al 4,82 per cento, dal 4,92 di novembre. Lo riporta la Banca d’Italia nella pubblicazione statistica “Banche e moneta: serie nazionali”.


Si tratta del primo aumento da metà 2021 per questa voce, salvo una limatura nello scorso settembre, dopo la prolungata fase di rialzi in parallelo alla stretta monetaria operata dalla Bce nei mesi scorsi. A novembre nella Penisola i tassi avevano invece segnato nuovi massimi da 15 anni sia sui mutui che sui perestiti alle imprese. Sempre per le famiglie, il tasso sulle nuove erogazioni di credito al consumo si è collocato al 10,16 per cento, da 10,27 per cento di novembre.


Guardando alle imprese i tassi di interesse sui nuovi prestiti alle società non finanziarie sono stati pari al 5,46 per cento, dal 5,59 per cento nel mese precedente, quelli per importi fino a 1 milione di euro sono stati pari al 5,72 per cento, precisa Bankitalia, mentre i tassi sui nuovi prestiti di importo superiore a tale soglia si sono collocati al 5,28 per cento. Infine, i tassi passivi sul complesso dei depositi in essere sono risultati quasi invariati allo 0,96 per cento (0,95 nel mese precedente). Questa voce è rimasta molto più bassa a dispetto dei marcati aumenti decisi dalla Bce su tutti i livelli di riferimento.

Sanremo, il “grazie” di Ail al maestro Giovanni Allevi

Sanremo, il “grazie” di Ail al maestro Giovanni AlleviRoma, 9 feb. (askanews) – “AIL desidera ringraziare il Maestro Giovanni Allevi per aver condiviso la sua esperienza di malattia sul palco del Festival di Sanremo dove è tornato a suonare in pubblico a due anni dalla diagnosi di Mieloma multiplo. Con la sua profonda sensibilità ha dato coraggio e speranza alla comunità dei pazienti e la sua testimonianza autentica e potente, piena di grazia e di forza, ha dato voce alle emozioni e ai pensieri dei malati; gli stessi che da 55 anni AIL affianca e supporta quotidianamente con le sue attività, senza lasciarli mai soli. Le sue parole sono arrivate dritte al cuore di tutti, soprattutto di coloro che stanno affrontando un percorso di cura, creando un senso di condivisione profonda e sincera”. E’ quanto sottolionea una nota diffusa dall’Associazione Italiana contro Leucemie, Linfomi e Mieloma.


“Il Maestro Allevi – si legge – ha parlato anche dei doni inaspettati che gli ha portato l’esperienza della malattia, e ha espresso gratitudine nei confronti dei medici, degli infermieri e del personale ospedaliero. Ha sottolineato, inoltre, il ruolo centrale della ricerca scientifica, un’alleata silenziosa e tenace, che rende concreta la speranza di cura e di guarigione e che gli ha permesso di ricominciare, dopo due anni, a esibirsi con il suo pianoforte. La profonda emozione che ha suscitato in tutti noi la presenza del Maestro Allevi a Sanremo è un’occasione straordinaria per ribadire l’importanza di essere accanto ai pazienti e di investire sul futuro sostenendo la ricerca; uno stimolo a impegnarci sempre più per costruire un domani migliore per chi si ammala, come ci suggerisce il brano “Tomorrow” eseguito dal Maestro, un brano carico di speranza in un “domani

Cina, a gennaio boom dei prestiti bancari

Cina, a gennaio boom dei prestiti bancariRoma, 9 feb. (askanews) – Le banche cinesi hanno registrato un livello record di nuovi prestiti durante il primo mese del 2024. Secondo i dati diffusi oggi dalla Banca popolare cinese (PBoC), i nuovi prestiti denominati in yuan hanno raggiunto il livello record di 4.920 miliardi di yuan (641 miliardi di euro) a gennaio.


A gennaio dello scorso anno, i prestiti accordati dalle banche cinesi erano 4.900 miliardi di yuan (638 miliardi di euro), mentre a dicembre si era a 1.170 miliardi di yuan (152,4 miliardi di euro). Il finanziamento aggregato, che comprende credito bancario, obbligazioni e finanziamenti del mercato azionario, è stato a gennaio 2024 di 6.500 miliardi di yuan (847 miliardi di euro), 506,1 miliardi di yuan (66 miliardi di euro) in più rispetto all’anno precedente.


Nonostante il risultato dinamico, tuttavia, la banca centrale ha gettato acqua sul fuoco. “Dovremmo prestare meno attenzione ai dati ad alta frequenza come il credito bancario mensile”, si legge in un rapporto sull’attuazione della politica monetaria del quarto trimestre, pubblicato ieri, secondo quanto riferisce il South China Morning Post. “I dati mensili hanno evidenti fattori stagionali, rimanendo alti a gennaio e bassi ad aprile, luglio e ottobre”. La banca centrale ha affermato che sosterrà le istituzioni finanziarie per soddisfare le richieste di credito. Nel complesso, vuole una “crescita ragionevole” del credito bancario, estensioni equilibrate e stabilità generale nella crescita dei prestiti.


Dopo l’indicazione del presidente Xi Jinping a sostenere l’economia reale, le autorità finanziarie hanno rafforzato il loro a settori chiave come l’innovazione tecnologica, lo sviluppo verde, l’economia digitale e il mercato immobiliare, quest’ultimo in profonda crisi. Si prevede che le autorità fisseranno un obiettivo di crescita del Pil di circa il 5% anche per il 2024. Il target ufficiale sarà reso noto nel rapporto di lavoro del premier Li Qiang all’inizio di marzo.


Alla fine del mese scorso, la PBoC ha annunciato a sorpresa un taglio di 50 punti base del coefficiente di riserva obbligatoria per le banche commerciali, immettendo nel mercato liquidità per un valore di 1.000 miliardi di yuan (130,3 miliardi di euro). Ha inoltre tagliato il tasso di rifinanziamento di 25 punti base per aiutare le piccole imprese e i settori legati all’agricoltura.

Industria, Istat: nel 2023 produzione in calo del 2,5%

Industria, Istat: nel 2023 produzione in calo del 2,5%Roma, 9 feb. (askanews) – Il 2023 si chiude con una diminuzione della produzione industriale rispetto all’anno precedente del 2,5%; la dinamica tendenziale dell’indice, corretto per gli effetti di calendario, è stata negativa per quasi tutti i mesi del 2023. Lo ha reso noto l’Istat.


A dicembre 2023 si stima che l’indice destagionalizzato della produzione industriale aumenti dell’1,1% rispetto a novembre. Nella media del quarto trimestre si registra una flessione del livello della produzione dello 0,5% rispetto ai tre mesi precedenti. L’indice destagionalizzato mensile mostra un marcato aumento congiunturale per i beni di consumo (+3%) e una crescita più contenuta per i beni strumentali (+1,6%) e i beni intermedi (+0,8%); viceversa, si osserva una diminuzione per l’energia (-2%).


Al netto degli effetti di calendario, a dicembre 2023 l’indice complessivo diminuisce in termini tendenziali del 2,1% con i giorni lavorativi di calendario che sono stati 18 contro i 20 di dicembre 2022. Si registrano incrementi tendenziali solo per i beni strumentali (+0,7%); calano, invece, i beni di consumo (-1,3%) e in misura più accentuata i beni intermedi (-3,3%) e l’energia (-4,4%). I settori di attività economica che registrano i maggiori incrementi tendenziali sono la fabbricazione di coke e prodotti petroliferi raffinati (+6%), la fabbricazione di apparecchiature elettriche (+5,5%) e le industrie alimentari, bevande e tabacco (+2,6%). Le flessioni più ampie si registrano nella fabbricazione di articoli in gomma e materie plastiche (-10%), nella fornitura di energia elettrica, gas, vapore ed aria (-4,5%) e nella fabbricazione di macchinari e attrezzature (-3,3%).

A Modena il 16 e 18 febbraio la nuova opera “Voci da Hebron”

A Modena il 16 e 18 febbraio la nuova opera “Voci da Hebron”Roma, 9 feb. (askanews) – Una storia di comprensione e amore per l’altro da sé, che tocca le corde delicatissime e tragiche del conflitto israelo-palestinese: arriva a Modena il 16 e 18 febbraio Voci da Hebron, la nuova opera in un atto con orchestra da camera nata dalla coproduzione tra Opéra Théatre Eurométropole de Metz e Teatro Comunale Pavarotti Freni di Modena, da un’idea del compositore e Direttore Artistico Cristian Carrara, che ha scritto la musica, e il giornalista, drammaturgo e scrittore Sandro Cappelletto, che firma il testo letterario.


Il progetto è nato ben prima che il sanguinoso attacco del 7 ottobre scorso riportasse la situazione tra Israele e Palestina alla tragica ribalta mediatica degli ultimi mesi e soprattutto sin dalla sua prima stesura esso ha ottenuto il patrocinio di Parents Circle – Families Forum, cioè la più importante associazione di famiglie di entrambi i fronti segnate da un lutto di guerra e da decenni al lavoro per ricostruire ponti di dialogo e pace. I co-direttori di Parents Circle, l’israeliano Yuval Rahamim e il palestinese Osama AbuAyash, hanno così argomentato l’attribuzione del Patrocinio: “L’idea di utilizzare una storia di amore e comprensione nata nella controversa città di Hebron, in Palestina, è di per sé un veicolo straordinario per cercare l’umanità anche nell’altro da sé. Inoltre, l’idea di trasporre questo messaggio in opera lirica rende il tema parte di un dibattito culturale e noi crediamo che l’arte sia uno strumento essenziale per fare breccia anche nei cuori più induriti. Auguriamo a questa opera un importante successo e siamo orgogliosi di farne parte”. La storia è ambientata appunto a Hebron/Al-Khalil, città della Cisgiordania, sede della Tomba dei Patriarchi, Patrimonio Unesco, tagliata in due e storicamente luogo di continue e forti tensioni israelo-palestinesi, ma nell’opera di Carrara e Cappelletto essa diviene teatro di un’avventura umana sulla possibile amicizia tra due popoli perennemente opposti. Il libretto verrà presentato in francese a Metz e in italiano a Modena ed è già pensato per una possibile traduzione in inglese.


Cristian Carrara, la cui musica è stata eseguita in sale prestigiose, dall’Accademia di Santa Cecilia di Roma alla Berliner Hall al Maggio Musicale Fiorentino, ma che ha anche affrontato l’agone sanremese nel 2007 con la sofisticata Canzone fra le Guerre di Antonella Ruggiero, commenta così questo nuovo progetto che oggi assume purtroppo un valore ben più rilevante: “Con ‘Voci da Hebron’ ho cercato di raccontare la difficoltà dell’incontro. Voci da Hebron è una grande storia d’amore, ma non, come potrebbe sembrare, tra una giovane israeliana e un giovane palestinese. È il racconto dell’amore che Il Vecchio (l’unico personaggio dell’opera a non avere un nome) ha nei confronti di sua moglie Hannah. La vicenda si svolge in una città complicata, Hebron, dove il dialogo è difficile, e la serenità, talvolta, un miraggio. Ho cercato di creare una musica che avesse a che fare con il deserto. Il deserto fisico, e quello dell’anima. Il deserto del dolore, dell’incomprensione. Ma anche il deserto in cui l’amore de Il Vecchio sopravvive. E fiorisce. La musica segue quest’altalena di emozioni e sentimenti. La paura, la rabbia, l’incomprensione vivono assieme al bisogno di parlare, di essere ascoltati. Di amare. Nella partitura si ritrovano echi mediorientali e linguaggi vari con cui ho cercato di dar voce al paesaggio e alle emozioni più estreme dei personaggi. Voci da Hebron è un viaggio, delicato, dentro la difficoltà, e la bellezza, dello starsi accanto.” Il cast internazionale rimarrà identico sia a Metz sia a Modena e nel ruolo principale di anziano pacificatore straniero testimone sofferente della lotta tra i due popoli, si ascolterà il celebre basso franco americano Nicholas Isherwood, uno dei cantanti più solidi sul repertorio contemporaneo e barocco in teatri quali La Scala, Covent Garden, Festival di Salisburgo, Tanglewood, Opera di Parigi.


Il mezzosoprano israeliano Shakèd Bar, già lodato dal New York Times come voce di “eccezionale vivacità e presenza” sarà la studentessa in servizio militare Ruth, mentre il ruolo dello studente di archeologia palestinese Mohammed sarà affidato al giovane tenore francese David Tricou, assai stimato nel repertorio barocco, mozartiano e balcantistico. Chiude il cast il giovane soprano calabrese Maria Bagalà nel ruolo di Hannah, amata e dolce consorte de Lo Straniero. La regia è affidata al belga Paul-Émile Fourny, direttore artistico di Metz e versato nei linguaggi tra opera e televisione, mentre sul podio di entrambe le orchestre il direttore americano Arthur Fagen, garanzia di solidità dopo una lunghissima carriera internazionale.

Saras: vola in Borsa (+14%) con rumors offerta di Vitol ai Moratti

Saras: vola in Borsa (+14%) con rumors offerta di Vitol ai MorattiMilano, 9 feb. (askanews) – Saras sotto i riflettori a Piazza Affari, con il titolo che balza del 14% a 1,9 euro, dopo non essere riuscito a entrare in contrattazione in avvio di giornata. A spingere le azioni, i rumors sull’offerta di Vitol avanzata ai due rami della famiglia Moratti. Il big svizzero-olandese del trading delle commodity, scrive il quotidiano MF, vuole il 40% del capitale in mano alla famiglia milanese e l’offerta – pari a 2,2 euro per azione, con un premio di circa il 35% e che scadrà il 15 febbraio – valorizza oltre 2 miliardi il gruppo di raffinazione.

Milano Cortina, due ermellini le mascotte dei Giochi invernali

Milano Cortina, due ermellini le mascotte dei Giochi invernaliMilano, 9 feb. (askanews) – Saranno due ermellini le mascotte dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026, che hanno fatto il loro debutto sul palco del Festival di Sanremo. La mascotte dal manto chiaro si chiama Tina e rappresenterà i Giochi Olimpici Invernali del 2026. Milo, il fratello dal manto bruno, sarà invece il testimonial dei prossimi Giochi Paralimpici Invernali. I loro nomi sono i diminutivi di quelli delle due località protagoniste: Tina da Cortina, Milo da Milano. Italiani, brevi, facilmente pronunciabili e memorizzabili, sono utilizzati anche in altri Paesi.


L’unveiling dei simpatici personaggi chiude la fase creativa che, attraverso la collaborazione tra il Comitato organizzatore e il ministero dell’Istruzione, ha visto il coinvolgimento delle studentesse e degli studenti delle scuole primarie e secondarie di primo grado. Un percorso nato dalle oltre 1600 idee creative presentate e dal successivo sviluppo sul piano professionale e del design della soluzione selezionata L’anno scorso sempre sul palco dell’Ariston, Amadeus e Gianni Morandi avevano aperto il sondaggio per esprimere la preferenza tra i bucaneve ideati dai giovanissimi dell’Istituto Comprensivo Sabin di Segrate (Milano) e gli ermellini proposti dall’Istituto Comprensivo di Taverna, in provincia di Catanzaro. Ora quel viaggio è continuato con il debutto ufficiale delle due mascotte in occasione della settantaquattresima edizione del Festival di Sanremo. Nelle tappe di avvicinamento al 2026, Tina e Milo non saranno da soli: ad accompagnarli ci saranno i loro compagni di avventura, i sei piccoli bucaneve “I Flo”. I fiorellini, abbozzati in una prima fase dagli alunni dell’Istituto Comprensivo Sabin, e sviluppati anch’essi professionalmente sul piano della grafica e del design, saranno i migliori amici di Tina e Milo nell’avventura verso Milano Cortina 2026 e arricchiranno le loro storie con giochi, scherzetti e tanta, tanta simpatia.


Ad accompagnare Tina e Milo nel loro debutto ufficiale c’erano Federico Barra, in rappresentanza dell’Istituto Comprensivo di Taverna, e con lui in sala il presidente del Comitato Organizzatore dei Giochi Olimpici e Paralimpici di Milano Cortina 2026, Giovanni Malagò.

Mediobanca: utile semestre oltre le attese a 611 milioni (+10%)

Mediobanca: utile semestre oltre le attese a 611 milioni (+10%)Milano, 9 feb. (askanews) – Mediobanca chiude il primo semestre dell’esercizio 2023-2024 con risultati ai livelli massimi storici: ricavi a 1,73 miliardi (+4%), utile netto a 611 milioni (+10%), oltre le attese degli analisti, e Rote al 13,3% (+60 bps da giugno). Sul fronte patrimoniale, a fine 2023 l’indice CET1 è al 15,3% (15,9% a giugno).


“Il gruppo ha avviato positivamente l’esercizio ponendo solide basi per lo sviluppo delle iniziative di piano, ottenendo risultati eccellenti in termini di crescita orientata al valore e a basso assorbimento di capitale”, ha commentato l’AD Alberto Nagel. “Nel semestre il gruppo raggiunge il record storico di utile netto semestrale, riducendo gli attivi ponderati di oltre 2 miliardi, portando il Rote ad oltre il 13%. Guardando ai prossimi mesi – ha spiegato -, i principali business beneficeranno di un posizionamento favorevole in una fase di inversione del ciclo dei tassi e delle nuove iniziative strategiche volte ad implementare la vision del piano ‘One Brand-One Culture’ che vede il gruppo affermarsi come Wealth Manager”. Il margine di interesse si attesta a fine 2023 a 997 milioni (+18%). Nel dettaglio, i ricavi del semestre beneficiano del progresso delle divisioni (WM +12% a 458 mln, Consumer Finance +4% a 584 mln, Insurance +13% a 223 mln, Holding Functions +65% a 134 mln). Il CIB, pur mostrando un calo su anno (-20% a 342 mln), mostra una significativa crescita nel’ultimo trimestre (+42% su trimestre, tornando sopra 200 mln), per la ripresa delle attività di Investment Banking ed il consolidamento per 3 mesi di Arma Partners. In particolare, nel Wealth Management, le TFA sono in aumento di 5,5 miliardi nei sei mesi, allineate al piano. Ricavi e utile sono record (rispettivamente a circa 460 e 100 mln), con 4,2 miliardi di afflussi di raccolta indiretta (AUM/AUA).


L’esercizio 2024 è confermato in solida crescita rispetto al precedente. La remunerazione degli azionisti è confermata in crescita a seguito di un payout ratio del 70% cash cui si sommerà il completamento dell’esecuzione del piano di riacquisto di azioni proprie per 200 milioni. L’acconto sul dividendo 2024 verrà pagato a maggio.

Iveco Group: ricavi 2023 16,2 mld (+13%), dividendo di 0,22 euro

Iveco Group: ricavi 2023 16,2 mld (+13%), dividendo di 0,22 euroMilano, 9 feb. (askanews) – Iveco Group chiude il 2023 con ricavi consolidati pari a 16,2 miliardi di euro (+13% a/a), un Ebit adjusted pari a 940 milioni di euro (+413 milioni di euro) e un utile netto adjusted pari a 352 milioni di euro (+127 milioni). Il Free cash flow delle Attività Industriali è positivo per 412 milioni di euro.


Per il 2024 Iveco Group prevede un Ebit adjusted consolidato tra 900 e 950 milioni di euro, ricavi netti delle Attività Industriali in calo del 5% circa rispetto al 2023, Ebit adjusted delle Attività Industriali tra 770 e 820 milioni di euro. Il free cash flow delle Attività Industriali è atteso tra 350 e 400 milioni di euro mentre gli investimenti delle Attività Industriali sono stimati in circa 1 miliardo di euro. All’assemblea che si terrà il 17 aprile sarà proposto il pagamento di un dividendo annuale di 0,22 euro per azione ordinaria per un totale di 59 milioni di euro e un piano di buyback fino a 130 milioni di euro delle durata di 18 mesi. Il 14 marzo si terrà il Capital Markets Day.


“Nel nostro ‘Anno 2’ come gruppo quotato indipendente, quello della Trasformazione, il nostro fatturato ha superato i 16 miliardi di euro, supportato da solidi prezzi e da volumi e mix positivi. L’Ebit adjusted delle Attività Industriali è stato pari a 818 milioni di euro, con un margine del 5,2%, 2,2 punti percentuali sopra il 2022”, afferma il Ceo Gerrit Marx. “I clienti – prosegue – percepiscono e apprezzano i nostri progressi, richiedendo i nostri veicoli commerciali, autobus e motori, mentre stiamo introducendo gradualmente il nostro nuovo Model Year 2024 in tutta la gamma dei veicoli commerciali e riducendo il nostro portafoglio ordini in un contesto di mercato in via di normalizzazione”.


“L’improvvisa svalutazione del peso argentino nel dicembre 2023. spiega Marx – ha avuto un impatto negativo sui nostri oneri finanziari e sulla liquidità netta industriale, che è arrivata a 1,9 miliardi di euro sulla scia di un free cash flow positivo per 412 milioni di euro”. “Ci aspettiamo che l’insieme diversificato delle nostre attività controbilanci lo sfidante contesto industriale previsto per il 2024, fornendo risultati in termini di Ebit e flussi di cassa a un livello comparabile a quello del 2023. Forniremo maggiore granularità sulla strategia di ciascuna delle nostre Business Unit – attualmente raggruppate in Commercial and Specialty Vehicles – e sui nostri obiettivi finanziari per i prossimi anni in occasione del Capital Markets Day del 14 marzo”.