Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: Sanremo 2023

Low alcol, Uiv: produzione made in Italy per un affare made in Usa

Low alcol, Uiv: produzione made in Italy per un affare made in UsaMilano, 8 feb. (askanews) – Il 28% degli acquisti totali di prodotti vitivinicoli italiani negli Stati Uniti, è rappresentato dai low alcol. Nel 2023, nella grande distribuzione e nei retail Usa, il fatturato per “rossi, bianchi, spumanti, prodotti aromatizzati” tricolori classificati da NielsenIQ come vini poco alcolici (in gran parte a fermentazione parziale oppure dealcolati) è stato di 651 milioni di dollari. Bottiglie e lattine, da 7 gradi in giù, quasi totalmente sconosciute nel Belpaese ma sempre più presenti tra gli scaffali Usa. Vini italiani o prodotti a base vinicola venduti ad un prezzo medio allo scaffale di quasi 16 dollari al litro, più del doppio rispetto alle omologhe bottiglie statunitensi (7 dollari) e addirittura il 5% in più al confronto con la media dei vini tricolori tradizionali. L’origine italiana, regina del mercato, è rintracciabile, tra i fermi, soprattutto nei rossi (39%, a 254 milioni di dollari), seguiti dal Moscato (103 milioni) e dai rosati (23 milioni). Lo spiega Unione italiana vini (Uiv), che attraverso le elaborazioni del suo Ossevatorio, sottolinea che se è vero che il vigneto è italiano, il business è nella stragrande maggioranza dei casi appannaggio di aziende a stelle e strisce (80% del valore delle vendite), che importano dal Belpaese il prodotto finito ed etichettato e lo rivendono sul mercato statunitense.


Insomma una produzione made in Italy per un affare made in Usa, con le Cantine e le imprese italiane perlopiù relegate alla produzione e all’imbottigliamento. “Un paradosso per la superpotenza enologica e per l’Italian style, che tira anche su una categoria, quella ‘low’, relativamente giovane e, fatto salvo l’ultimo anno, protagonista di una cavalcata che, grazie al cambio di gusti tra le varie generazioni ed etnie del Paese, li ha portati a essere una scelta non più secondaria rispetto al vino classico” prosegue Uiv, evidenziando che il paradosso “è ancora più evidente se si guarda ai ‘no alcol’: si tratta di vini che, se è vero che partono da numeri bassi, nel giro di due anni hanno raddoppiato le vendite negli Usa, attestate oggi a 62 mln di dollari”. L’Osservatorio Uiv precisa che i prodotti italiani a zero alcol sugli scaffali statunitensi sono pochi: le vendite ammontano ad appena 4,5 mln di dollari (+39% sul 2022), con un prezzo medio di 14 dollari al litro. Una quota residuale della presenza italiana (il 7% del totale), che diventa minuscola se si considera che il 90% delle vendite è imputabile ad una sola azienda, per giunta americana, che acquista in Italia i prodotti finiti e li commercializza con marchio proprio. In pratica il segmento no alcol direttamente gestito da imprese tricolori vale negli Usa meno di 500mila dollari. Un contoterzismo del made in Italy enologico sulla falsariga dello scenario evidenziato per i low alcol, reso ancora più evidente dall’impossibilità per l’impresa Italia del vino di accedere a un business, quello dei dealcolati, bloccato dalle leggi vigenti nel Belpaese, ma non in Europa. Negli Usa, oltre ai marchi locali, vengono infatti già venduti vini a zero gradi totalmente dealcolati prodotti da aziende spagnole, tedesche e francesi, che traggono beneficio da una regolamentazione in linea con quella europea.


“Il segmento low-alcol può rappresentare un’opportunità anche e soprattutto là dove il prodotto tradizionale fa fatica, come dimostra il record ventennale di vino rimasto in Cantina al termine della scorsa campagna vendemmiale” afferma il segretario generale di Uiv, Paolo Castelletti, ricordando che “oggi per fare vini low alcol i produttori italiani hanno tre strade: utilizzare il vino come base per bevande aromatizzate, produrre vini da mosti parzialmente fermentati, oppure, in caso vogliano procedere con la dealcolazione, delegare il processo produttivo nei Paesi europei diretti competitor”. Unione italiana vini mette in luce che proprio il segmento dei vini dealcolati “sembra quello più interessante in ottica di medio termine, in grado di per intercettare le tendenze salutistiche in atto nel Paese, sempre più orientato a ridurre l’assunzione non solo di alcol ma anche di zuccheri”. Una categoria, quella dei Nolo (low e no alcol), da molte imprese considerata a maggior potenziale di crescita qualitativa. “In Italia purtroppo non si riesce a partire: da tempo Uiv sollecita un intervento normativo per disciplinare una produzione che l’Ue ha autorizzato da più di due anni” prosegue Castelletti, aggiungendo che “al netto delle bozze di decreto, su cui abbiamo evidenziato le perplessità del settore vino, siamo gli unici a non aver ancora recepito il regolamento Ue, con evidenti svantaggi competitivi rispetto ai produttori comunitari. Riteniamo quindi che il governo – conclude – debba trattare con la massima urgenza questo tema non più derogabile, definendo con chiarezza e assieme al comparto un perimetro chiaro di azione”. ha continuato Con il paradosso di trovare al supermercato sotto casa vini no e low alcol di competitor stranieri, oggi in vantaggio su una ricerca e sperimentazione del segmento che sta facendo progressi di giorno in giorno.

Nel Nord Italia e in Slovenia buon anno per produzione olivicola

Nel Nord Italia e in Slovenia buon anno per produzione olivicolaRoma, 8 feb. (askanews) – Per il comparto olivicolo trentino, ma anche più in generale del Nord Italia e della Slovenia, il 2023 è stato un anno con una qualità di produzione complessivamente buona, ma che ha dovuto fare i conti con alcune problematiche tra cui la cascola precoce e l’alternanza di produzione. I dati sulla produzione e le problematiche relative alla gestione dell’olivo sono stati al centro della quarta Giornata tecnica sull’olivicoltura delle regioni produttive del Nord Italia e della Slovenia che si è svolta ieri pomeriggio a Riva del Garda.


L’evento, giunto alla sua quarta edizione, è stato organizzato dalla Fondazione Edmund Mach in collaborazione con l’Università degli studi di Verona, l’Agenzia Regionale per lo Sviluppo Rurale del Friuli Venezia Giulia e l’Istituto Agrario e Forestale di Nova Gorica in Slovenia. I tecnici della FEM hanno evidenziato che nel 2023, rispetto al 2019 e 2021, non si è verificato in modo così netto il fenomeno dell’alternanza di produzione: nell’Alto Garda trentino le olive raccolte sono state circa 1.220 tonnellate, l’olio extra vergine (evo) ottenuto è stato circa 156 t con una resa media del 12,8%, comunque inferiore al 2022 che aveva visto una produzione elevata, attestandosi sulle 2.975 tonnellate e la produzione in olio 456 tonnellate, con una resa media del 15%.


Negli ultimi anni un nuovo fenomeno di cascola precoce delle olive sta provocando ingenti perdite produttive negli oliveti di tutto il Nord Italia e, secondo le ricerche effettuate, la cascola precoce delle olive può essere attribuita all’attività trofica della cimice asiatica. Il fenomeno si osserva da diversi anni anche in Slovenia, spiega il Fem, soprattutto sulle varietà Leccino, Pendolino e Santa Caterina, in misura minore sulla varietà Bianchera. E si ritrova sia negli oliveti biologici che in quelli integrati e non si presenta in modo uniforme, poiché può essere limitato ad una singola parte dell’oliveto, o singoli alberi, o a porzioni di pianta. I risultati delle prove di campo confermano che i danni sono causati sulle drupe dalla cimice asiatica, anche se concorrono altre avversità fungine.

Prandini (Coldiretti): non mi candido, mio impegno per agricoltori

Prandini (Coldiretti): non mi candido, mio impegno per agricoltoriRoma, 8 feb. (askanews) – “In passato si è detto che avrei fatto il ministro o comunque il parlamentare, qualche mese fa si è detto che ero candidato per la regione Lombardia e oggi che sarei candidato per le Europee. Io voglio fare con grande orgoglio il presidente nazionale della Coldiretti per tutto il mandato. Sono stato appena rieletto è il mio impegno è tutto per gli agricoltori”. Lo ha detto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini in una intervista a Tgcom24, smentendo le voci secondo cui potrebbe candidarsi alle elezioni Europee.

Stellantis, Fiom: dal 2014 persi 11.500 lavoratori nel silenzio

Stellantis, Fiom: dal 2014 persi 11.500 lavoratori nel silenzioRoma, 8 feb. (askanews) – “Dal 2014 a oggi siamo giunti a 34mila addetti, ne sono usciti 11.500 nel silenzio assoluto della politica. Abbiamo perso 2.800 lavoratori degli enti centrali, che sono quelli importanti perché fanno ricerca e sviluppo. Questo vuol dire che abbiamo perso tre stabilimenti di lavoratori italiani”. Lo ha detto il leader della Fiom, Michele De Palma, a “L’Aria che tira” parlando della vertenza Stellantis. Nei giorni scorsi Fim, Fiom e Uilm “hanno scritto una lettera all’amministratore delegato Tavares e al presidente del consiglio – ha aggiunto – perché al posto di fare polemiche sui giornali abbiamo bisogno di fare un tavolo negoziale in cui se il governo dà dei soldi questi devono garantire produzione e occupazione nel nostro Paese”.

Farnesina lancia “chatbot” su siti di Consolati e Ambasciate

Farnesina lancia “chatbot” su siti di Consolati e AmbasciateRoma, 8 feb. (askanews) – “Sono lieto di presentare uno strumento innovativo che la Farnesina ha sviluppato per migliorare ulteriormente le relazioni con il pubblico e la qualità dei servizi offerti all’utenza. Più volte il ministro Tajani ha ribadito l’importanza che l’assistenza ai connazionali riveste per l’Italia e per il governo. La nostra attenzione su questo scenario è per tanto massima. E si traduce in moltissime iniziative”. Così il segretario generale della Farnesina, Riccardo Guariglia, illustrando presso la sede del suo ministero, il nuovo assistente virtuale (“chatbot”) del sito web della Farnesina e dei siti delle Ambasciate e dei Consolati italiani all’estero.


Quest’assistente virtuale offrirà un’interazione immediata tra l’amministrazione e il pubblico. Attraverso una serie di domande e risposte basate sui tipici sistemi di messaggistica, guiderà l’utenza verso il raggiungimento dell’informazione desiderata, coprendo una vasta gamma di quesiti – prevalentemente in materia di assistenza consolare e visti – frequentemente rivolti all’Ufficio Relazioni con il Pubblico e alle Sedi all’estero. La Farnesina è tra le primissime amministrazioni pubbliche in Italia a dotarsi di un simile strumento che sarà integrato nel sito isituzionale della Farnesina e per il momento nei siti di 20 sedi pilota della rete consolare-diplomatica all’estero. L’idea è che venga rapidamente estesa a tutte le altre sedi. Sono previste anche diverse lingue; inizialmente, oltre all’italiano, l’inglese, il francese, il tedesco, lo spagnolo e il portoghese. Uno strumento al servizio dei cinque milioni di italiani residenti regolarmente all’estero e di tutti gli stranieri interessati all’Italia che si rivolgono alle strutture consolari. “Il contatto con il pubblico è al centro del lavoro della Farnesina e della nostra rete di ambasciate e consolati operanti nel mondo al servizio di cittadini italiani e stranieri. Siamo convinti che una efficace interazione fa sentire i nostri connazionali vicini al proprio Paese offrendo nel contempo la prima interfaccia anche ai cittadini stranieri che vengono a visitare” l’Italia, ha spiegato il segretario generale. “Proprio per avere uno strumento in più in questa missione lanciamo oggi questo chatbot per fornire in tempo reale indicazioni e soluzioni ai problemi degli utenti. Si tratta di un servizio interattivo che sulla base di un percorso definito di domande e risposte guida gli utenti verso l’informazione desiderata garantendo un accesso immediato alle informazioni di più facile reperimento e soprattutto attivo 24 ore su 24”, ha concluso il segretario generale della Farnesina.

Al via da Pesaro il tour dello spettacolo su Nellie Bly

Al via da Pesaro il tour dello spettacolo su Nellie BlyRoma, 8 feb. (askanews) – Partirà l’11 febbraio dal Teatro Accademia di Pesaro il tour italiano dello spettacolo “Intorno al mondo in 72 giorni. Il viaggio di Nellie Bly”, vincitore nella sezione Teatro del programma “Per Chi Crea” di Siae, prodotto dall’associazione culturale Music Theatre International – M.Th.I. ETS.


“Ho sempre l”impressione che, se ci si impegna con energia, nulla è impossibile” ha affermato la protagonista Nellie Bly; il tour, che ha il patrocinio del Touring Club Italiano e della Società Geografica Italiana, è iniziato nel dicembre del 2023 con una “preview” presso il Teatro Comunale di Veroli. Le altre città in cui arriverà da marzo a maggio sono: Ancona (16 marzo, Teatro Panettone), Jesi (17 marzo, Teatro il Piccolo), Pieve Santo Stefano (28 aprile, Teatro Comunale G. Papini), Velletri (4 maggio, Magazzini Teatrali), Magliano Sabina (11 maggio, Teatro Manlio). Lo spettacolo racconta l’avventura intorno al mondo della ventiquattrenne Elisabeth Cochran, in arte Nellie Bly, giovane e ardimentosa giornalista statunitense. Nel 1888 convinse Joseph Pulitzer, il suo capo al New York World, ad affidarle il compito di battere il record di Phileas Fogg, protagonista del romanzo di Jules Verne “Il giro del mondo in 80 giorni”. Fu la prima donna a compiere il giro del mondo senza alcun accompagnamento maschile e divenne un simbolo di emancipazione femminile. I suoi resoconti di viaggio, che la resero famosa all’epoca e contribuirono a rilanciare il giornale, furono da lei raccolti nel libro “Around the world in seventy-two days”, tradotto e adattato in una sceneggiatura originale da Paola Sarcina e Diana Forlani, regista ed interprete dello spettacolo.


Arricchisce lo spettacolo la proiezione di immagini d’epoca dei luoghi visitati dalla giornalista, provenienti dall’archivio storico della Società Geografica Italiana e della Library of Congress di Whashington. Questo elemento di ricerca e ricostruzione storico-iconografica è stato motivato dalla volontà di poter restituire al pubblico le immagini di quei luoghi così come erano probabilmente stati visti da Nellie che, avendo dimenticato la sua Kodak a New York, non poté restituire di persona una testimonianza fotografica del suo viaggio. La voce di Jules Verne è di Lorenzo Acquaviva, le musiche di Massimo Fedeli, il montaggio video di Federico Spirito ed Alessio Raponi; i costumi di Rita Sorgi e le foto di scena di Teresa Mancini.

Conserve ittiche: calano volumi 2023, preoccupano prezzo olio e Canale Suez

Conserve ittiche: calano volumi 2023, preoccupano prezzo olio e Canale SuezMilano, 8 feb. (askanews) – Il 2023 per il comparto delle conserve ittiche si è confermato un anno difficile. Per le aziende del comparto a fronte di un aumento dei prezzi al consumatore, frutto dell’incremento dei costi che nel 2022 aveva toccato un +20-30%, c’è stata una perdita dei volumi e una conseguente contrazione dei margini: il tonno in scatola, che guida il comparto delle conserve ittiche per produzione e consumo, nel progressivo a novembre ha segnato un calo del 4,8% a fronte di un incremento di prezzo al consumo, che sull’anno è stato dell’11,6% (Istat). A scattare la fotografia è l’Ancit, l’associazione dei conservieri ittici e delle tonnare.


A preoccupare sono soprattutto i costi delle materie prime, in particolare dell’olio di oliva, ingrediente, quest’ultimo, alla base della ricetta della tradizione italiana. Entrambi destano preoccupazione: per quanto riguarda l’olio, negli ultimi anni le avversità del cambiamento climatico, dalla siccità agli agenti patogeni, si riflettono sul calo delle produzioni con conseguente incremento del suo prezzo. Secondo l’Ismea, l’istituto di servizi per il mercato agricolo alimentare, il prezzo dell’olio evo provenienza Spagna attesta il suo prezzo intorno ai 9 euro al chilo, mentre quello raffinato supera gli 8,50 euro al chilo (secondo la quotazione del 30 gennaio 2024). Si tratta di un aumento incontrollato che ha raggiunto mediamente il +80% rispetto allo stesso intervallo dell’anno precedente e la situazione non accenna a migliorare. A questo, si somma anche la situazione geopolitica attuale in Medio Oriente che sta avendo ripercussioni importanti sulle tariffe dei noli, soprattutto in virtù dei passaggi delle navi dal Canale di Suez. I noli marittimi dei container, che rappresentano la principale modalità di trasporto, hanno avuto un incremento impressionante dei prezzi a livello internazionale.


“La nostra associazione ha più di 60 anni, di crisi ne ha viste tante ma come questa mai: è una spirale inflazionistica pericolosissima e non possiamo non tenerne conto – commenta Giovanni Battista Valsecchi, presidente di Ancit – Benché il settore conserviero ittico abbia risposto meglio di altri, permane la preoccupazione e, purtroppo, l’incremento del prezzo di alcune materie prime, in particolare dell’olio, lascia presumere che la situazione non migliorerà”. La crisi del Canale di Suez ha ulteriormente peggiorato la situazione: “Le navi che passano da lì devono essere scortate con un costo più elevato della tratta – continua Valsecchi – o, in alternativa, il passaggio è quello più lungo da Capo di Buona Speranza”. Questa situazione ha due effetti: costo più elevato per passaggio della tratta e tempi di ricezione più lunghi senza margine di gestione da parte dei produttori di conserve ittiche, che sono impotenti e possono solo subire questa ulteriore difficoltà.

Bright festival: Bruxelles si illumina con i colori dell’Europa

Bright festival: Bruxelles si illumina con i colori dell’EuropaRoma, 8 feb. (askanews) – Il blu elettrico e l’oro che colorano la bandiera dell’Unione Europea saranno le note cromatiche dominanti della prossima edizione del Bright Festival, festival delle luci in programma a Bruxelles dal 15 al 18 febbraio. In occasione della presidenza belga del Consiglio dell’Unione Europea, infatti, quest’anno alcune opere saranno dedicate ai colori e alla rappresentazione in chiave metaforica dei valori di democrazia, uguaglianza e pace su cui si basa l’UE. Per 4 serate l’evento, organizzato da visit.brussels, animerà le vie della città con giochi di luce ed effetti speciali, videomapping e laser, sorprendendo visitatori e turisti strada dopo strada, angolo dopo angolo.


Le installazioni, una ventina in tutto, sono state selezionate tra le proposte inoltrate da artisti provenienti da tutto il mondo e saranno organizzate lungo due percorsi principali: la Royal Route, nei pressi del Palazzo Reale, e la European Route, nel Quartiere Europeo. Maestose, suggestive e poetiche, le opere d’arte luminose del Bright Festival contribuiranno a rendere ancora più magica la città, regalando inedite esperienze multisensoriali. Un’occasione da non perdere per un romantico long-weekend di San Valentino, ma anche per le famiglie: quest’anno debutterà infatti una “kid-zone” con luci, attività e giochi dedicati all’intrattenimento dei più piccoli. Ursula Jone Gandini, direttore Italia Ufficio del Turismo di Bruxelles, dichiara: “Il Bright Festival è uno degli appuntamenti più suggestivi di Bruxelles. Oltre a impreziosire le strade della città, coinvolge negozi, ristoranti e musei, che organizzano eventi collaterali e ospitano a loro volta delle installazioni. Abbiamo lavorato fianco a fianco con gli artisti, per identificare e premiare i progetti basati sull’impiego di fonti energetiche rinnovabili e tecnologie sostenibili, come i sistemi di illuminazione ad alta efficienza energetica, che ci permettono di ridurre l’impatto dell’evento e coniugare la magia delle luci con il rispetto dell’ambiente”.

Agrumeti danneggiati da patogeni: bando da 5 mln in Sicilia

Agrumeti danneggiati da patogeni: bando da 5 mln in SiciliaRoma, 8 feb. (askanews) – L’assessorato regionale siciliano dell’Agricoltura ha emanato il bando 2024 della Sottomisura 5.2 “Sostegno a investimenti per il ripristino dei terreni agricoli e del potenziale produttivo danneggiati da calamità naturali, avversità atmosferiche ed eventi catastrofici” del Psr Sicilia 2014/2022. La dotazione finanziaria è di 5 milioni di euro.


Gli interventi saranno rivolti agli investimenti per il ripristino degli agrumeti danneggiati dai patogeni. Ovvero, per le pomacee, il batterio Erwinia amylovora; per le drupacee, il virus della Sharka (Ppv); per gli agrumi, il virus della Tristeza (Ctv) e il malsecco degli agrumi Plenodomus tracheiphilus. La ristrutturazione delle coltivazioni potrà avvenire attraverso varietà di particolare interesse per il mercato e ampliando il calendario di offerta degli agrumi. Lo comunica in una nota la Regione Sicilia.

Maersk blocca buy-back per attacchi nel Mar Rosso, -13% in Borsa

Maersk blocca buy-back per attacchi nel Mar Rosso, -13% in BorsaRoma, 8 feb. (askanews) – Il gigante del trasporto marittimo Moeller Maersk ha deciso di sospendere “con effetto immediato” tutti i pagamenti del suo programma di riacquisto di azioni (buy-back) a causa dell’incertezza che grava sul settore a per gli attacchi degli islamisti Houthi contro le navi nel Mar Rosso. L’annuncio è contenuto nel comunicato sui sugli ultimi risultati di bilancio e la società precisa che il riavvio di queste operazioni, che sono una forma di retribuzione degli azionisti, verrà valutato una volta che la situazione sarà rientrata.


A seguito degli annunci il titolo della multinazionale danese in Borsa perde un 13,72%, con un minimo di seduta a 10.965 corone. Il tutto dopo che il 2023 si è chiuso con una contrazione del 37,4% sul fatturato, a 51 miliardi di dollari a riflesso della normalizzazione del traffico merci dopo il rimbalzo del 2022. L’utile netto è calato a 3,9 miliardi di dollari, dai 29,3 miliardi di un anno prima.


Il quarto trimestre del 2023 si è chiuso con un fatturato poco meno che dimezzato a 7,2 miliardi di dollari e un utile lordo ridotto a 196 milioni, dai 6 miliardi di un anno prima (Ebitda). Il risultato netto è stato in perdita per 456 milioni, a fronte di un utile da quasi 5 miliardi nel quarto trimestre del 2024. Secondo l’amministratore delegato di Moeller Maresk, Vicent Clerc il 2023 è stato “un anno di transizione dopo uno straordinario rimbalzo del mercato”, determinato dalla progressiva rimozione delle restrizioni imposte dai governi a motivo del Covid. “Siamo ben posizionati per gestire i venti contrari del 2024. Il contesto di mercato attuale resta robusto dal punto di vista dei volumi ma la crisi nel Mar Rosso ha causato costrizioni sulle capacità e un temporaneo aumento dei costi”, che in prospettiva potrebbe determinare pressioni sui prezzi “e avrà un impatto sui nostri risultati”, conclude.