Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: Sanremo 2023

Asl Rm6: telemedicina per cure certe e tempestive in carcere Velletri

Asl Rm6: telemedicina per cure certe e tempestive in carcere VelletriRoma, 30 gen. (askanews) – “Puntiamo sulla telemedicina al carcere di Velletri perché abbiamo il dovere di intervenire subito per risolvere le criticità e migliorare l’accessibilità alle cure sanitarie per i detenuti. Con le visite specialistiche effettuate tramite la telemedicina possiamo prenderci davvero cura delle persone, garantire sicurezza e minimizzare i rischi associati agli spostamenti. Tutto questo è parte di quel processo di umanizzazione delle cure che insieme al Commissario Straordinario, Francesco Marchitelli, la nostra Asl Roma 6 ha intrapreso con coraggio”. Con queste parole il Direttore Sanitario della Asl Roma 6, Vincenzo Carlo La Regina, ha spiegato l’importanza dell’introduzione della telemedicina nella Casa Circondariale di Velletri durante una riunione tecnica che si è tenuta alla presenza della Direttrice del carcere Annarita Gentile, il Comandante Dirigente Aggiunto, Mauro Caputi, Emanuela Falconi Direttrice Uosd Sanità Penitenziaria Asl Roma 6 e Laura Bianchi del Servizio Infermieristico e gestione del Personale.

Nei fatti, nel carcere di Velletri, l’adozione della telemedicina porta con sé una serie di benefici che stanno rivoluzionando il panorama della salute carceraria. Questo innovativo approccio ha dimostrato fin da subito di essere un catalizzatore di cambiamento positivo su diversi fronti. La tempestività delle cure è un altro punto di forza. Con la possibilità di ottenere consulenze mediche specializzate in tempi più brevi, i detenuti beneficiano di diagnosi più rapide come rimarcato dal Direttore Sanitario Asl La Regina. Questo non solo migliora l’efficacia del trattamento, ma può anche prevenire l’aggravarsi di condizioni mediche.

Nel frattempo, proseguono le iniziative di inclusione e attività sociale. La visita del Direttore Sanitario della Asl Roma 6 si è conclusa con la partecipazione alla consegna di nove attestati in occasione della terza edizione del corso della Asl di caregiver rivolto ai detenuti che si è tenuto presso la Casa circondariale di Velletri con docenti la Dirigente Internista Marialuisa Diaco, a Laura Bianchi e i Fisioterapisti Andreoli e Corbia. Il corso che si è tenuto nel carcere di Velletri sottolinea dunque l’importanza della responsabilità e dell’aiuto agli altri. Per molti detenuti, sottolinea Asl Rm6 in una nota, questo può rappresentare una nuova prospettiva di vita, in cui la loro esperienza personale diventa una fonte di supporto per gli altri. Questa dinamica può contribuire a una trasformazione positiva della percezione di sé stessi e del loro ruolo nella società.

Giappone, Kishida: faremo aumentare salari oltre tasso inflazione

Giappone, Kishida: faremo aumentare salari oltre tasso inflazioneRoma, 30 gen. (askanews) – Quest’anno i lavoratori giapponesi otterranno aumenti salariali superiori al tasso di inflazione. L’ha promesso oggi il primo ministro Fumio Kishida, in un atteso discorso alla Dieta – il parlamento nipponico – per delineare la politica economica del governo.

“Dobbiamo prendere tutte le misure possibili per aumentare i redditi al di sopra dell’aumento dei prezzi quest’anno”, ha detto Kishida. “Dobbiamo creare – ha continuato – una società in cui le persone diano per scontato che i loro salari aumenteranno.” Kishida considera l’aumento dei salari come la chiave per sfuggire alla battaglia ormai pluridecennale del Giappone con la deflazione, caratterizzata da prezzi, retribuzioni e tassi di interesse bassi.

Gli aumenti salariali derivanti dalle trattative sindacali della primavera dello scorso anno hanno raggiunto il livello più alto degli ultimi 30 anni, ma la crescita non è riuscita a tenere il passo con l’aumento dei prezzi. Le trattative sindacali iniziate quest’anno promettono di superare il record per porre termine a uno smottamento dei salari reali, che a novembre sono risultati in discesa per il 20mo mese consecutivo. Una situazione, questa, che deprime i consumi e rende più difficile per la Banca del Giappone (BoJ) uscire da una politica monetaria ultra-espansiva volta a dopare l’economia. L’indice principale dei prezzi al consumo è aumentato del 3,1% nel 2023, il più alto in quattro decenni. Ma questo tasso d’inflazione è stato legato alla dinamica dei prezzi delle materie prime, di cui il Giappone ha carenza, alla luce dell’instabile situazione geopolitica. La BoJ punta ad avere un’inflazione stabilmente al 2% per smuovere verso criteri più restrittivi la sua politica monetaria.

Kishida ha assicurato che il rilancio dell’economia è la sua “più grande missione” e ha espresso l’intenzione di sostenere gli aumenti salariali per le piccole e medie imprese e i lavoratori part-time, oltre agli aumenti per i lavoratori della sanità, del welfare e di altri servizi pubblici. Tuttavia il primo ministro è in grave difficoltà politica in questo momento, perché il suo Partito liberaldemocratico è nel bel mezzo di uno scandalo legato al finanziamento della politica, con decine di parlamentari sospettati di aver attinto a fondi neri. L’indice di gradimento è stabilmente al di sotto del 30% per i sondaggi: una soglia che spesso costa il posto ai capi di governo nipponici.

“Il Partito liberaldemocratico deve cambiare, tornando al principio fondante che la politica appartiene al popolo”, ha detto Kishida nel suo discorso alla Dieta, annunciando modifiche legislative per rendere più trasparnete il meccanismo di finanziamento della politica. Per quanto riguarda la ricostruzione dopo il terremoto che ha colpito la regione di Noto, nel Giappone centrale, il giorno di Capodanno, il primo ministro ha annunciato l’istituzione di un’agenzia governativa ad hoc. Il governo ha inoltre approvato uno stanziamento da 150 miliardi di yen (936 milioni di euro) per i primi interventi da riserve d’emergenza del bilancio 2023.

Ancora 10 giorni con l’anticiclone, poi può tornare il maltempo

Ancora 10 giorni con l’anticiclone, poi può tornare il maltempoRoma, 30 gen. (askanews) – L’anticiclone africano Zeus continuerà a proteggere l’Italia e buona parte del continente europeo ancora per 10 giorni. Dopo di che dovrebbe cedere sotto l’influenza del flusso atlantico.

Antonio Sanò, fondatore del sito www.iLMeteo.it ci dà alcuni numeri sulla potenza di questo anticiclone, decisamente anomalo per la stagione. Il cuore caldo di Zeus si trova in Spagna dove nei giorni scorsi si è battuto il record di caldo per il mese di gennaio superando i 30°C. Un altro record di caldo è stato battuto ieri sulle Isole Britanniche anch’esse raggiunte dall’alito africano di Zeus. In Scozia si sono sfiorati addirittura i 20°C, non era mai successo a gennaio. In Italia le temperature misurano valori ben al di sopra della media del periodo e dove c’è il sole si toccano facilmente i 13-15°C, ovvero al Centro-Sud, in Liguria e sui settori alpini. Sulla Pianura Padana invece sono le nebbie e le nubi basse ad essere le protagoniste. La loro presenza mantiene i valori termici molto bassi e di pochi gradi sopra lo zero e inoltre avvelenano l’aria su gran parte delle città.

Questa situazione durerà ancora per circa 10 giorni. Non ci saranno grosse variazioni del tempo a parte un aumento termico più deciso anche sulle zone pianeggianti del Nord a partire dal 1° febbraio quando le nebbie inizieranno a diradarsi sempre più permettendo così alle temperature diurne di crescere fino a superare, localmente, i 10°C. Soltanto a partire da giovedì 8 febbraio l’anticiclone Zeus potrebbe cedere sotto il flusso sempre più insistente delle correnti nordatlantiche. Se ciò dovesse essere confermato, tornerebbero le piogge, i venti forti e anche la neve su tutto l’arco alpino.

Elon Musk: Neuralink ha installato il primo impianto cerebrale

Elon Musk: Neuralink ha installato il primo impianto cerebraleRoma, 30 gen. (askanews) – Elon Musk ha annunciato che la start-up Neuralink, da lui co-fondata, ha impiantato domenica scorsa il suo primo impianto cerebrale in un paziente, un’operazione già effettuata in diverse occasioni da altre aziende e ricercatori. Lo riferisce il sito di Le Figaro. Con sede a Fremont, in California, alla periferia di San Francisco, Neuralink ha ricevuto il via libera dalla Food and Drug Administration (FDA) statunitense a maggio. Il suo impianto, delle dimensioni di una moneta, è già stato inserito nel cervello di un macaco, che è riuscito a giocare al videogioco “Pong” senza controller o tastiera. “I primi risultati mostrano un’attività neuronale promettente”, ha scritto Elon Musk su X (ex-Twitter), a proposito dell’impianto su un paziente.

Fondata nel 2016, Neuralink è tutt’altro che la prima a installare un impianto cerebrale, noto anche come interfaccia cervello-macchina (BMI), su un essere umano. A settembre, l’azienda olandese Onward ha annunciato di aver testato l’accoppiamento di un impianto cerebrale con un altro che stimola il midollo spinale, con l’obiettivo di consentire a un paziente tetraplegico di riacquistare la mobilità. Nel 2019, i ricercatori dell’istituto Clinatec di Grenoble hanno presentato un impianto che, una volta applicato, consentirebbe a una persona tetraplegica di animare un esoscheletro e di muovere le braccia o spostarsi. Neuralink ha recentemente raccolto circa 323 milioni di dollari dagli investitori in due tranche, ad agosto e novembre. Neuralink afferma di voler far camminare di nuovo i pazienti paralizzati, ma anche di voler restituire la vista ai ciechi e persino curare malattie psichiatriche come la depressione. L’ambizione di Elon Musk è anche quella di rendere il suo impianto disponibile a tutti, per migliorare la comunicazione con i computer e, a suo avviso, contenere il “rischio per la nostra civiltà” rappresentato dall’intelligenza artificiale.

Generali, piano riacquisto azioni proprie da 500 milioni euro

Generali, piano riacquisto azioni proprie da 500 milioni euroMilano, 30 gen. (askanews) – Alla luce dei risultati, il Gruppo Generali ha deciso di proporre alla prossima assemblea degli azionisti di aprile un piano di riacquisto di azioni proprie pari a 500 milioni di euro, da avviare entro il 2024, una volta ricevute tutte le autorizzazioni, evidenziando “l’impegno alla remunerazione degli azionisti e la sicurezza riguardo la posizione di cassa e di capitale del Gruppo”. Lo si legge nel comunicato diffuso in occasione dell’Investor Day.

Caso Salis, Tajani: c’è una violazione delle norme comunitarie

Caso Salis, Tajani: c’è una violazione delle norme comunitarie

Milano, 30 gen. (askanews) – “Questa volta mi sembra che si sia ecceduto”, è una “violazione delle norme comunitarie” e “non in sintonia con la nostra civiltà giuridica”. Lo ha detto il vicepremier e Ministro degli Esteri Antonio Tajani a Radio Anch’io sul caso di Ilaria Salis.

“Gli avvocati devono chiedere gli arresti domiciliari in Italia” ha detto. “Il ministro della Giustizia sta seguendo il caso giorno per giorno: il ministro Nordio ha incontrato il padre” della detenuta portata in aula in catene a piedi e mani.

Sul caso la Farnesina ha convocato – ricorda il ministro – l’ambasciatore ungherese e Tajani ha annunciato che il nostro ambasciatore a Budapest andrà nuovamente a protestare presso il Ministero degli Esteri ungherese. “Ne abbiamo già parlato con il governo ungherese: ne ho parlato e consegnato anche un documento sulla vicenda chiedendo che si vigilasse sulla vicenda” ha aggiunto. “Sul rispetto della persona non possiamo transigere” ha precisato Tajani. “Ma prima devono essere chiesti gli arresti domiciliari lì”, ha spiegato Tajani.

Francia, Pil fermo nel quarto trimestre del 2023

Francia, Pil fermo nel quarto trimestre del 2023Roma, 30 gen. (askanews) – Il prodotto interno lordo (Pil) della Francia è risultato stabile nel quarto trimestre del 2023 (0,0%, dopo lo 0,0% del trimestre precedente). Lo ha comunicato oggi l’agenzia statistica transalpina Insee.

La domanda interna finale (escluse le scorte) ha contribuito negativamente alla crescita del Pil nell’ultimo trimestre del 2023 (-0,1 punti dopo +0,4 punti nel terzo trimestre), a causa del calo degli investimenti fissi lordi (-0,7% dopo +0,2%) e i consumi delle famiglie (-0,1% dopo +0,5%). Al contrario, il commercio estero è rimbalzato nel quarto trimestre e ha contribuito positivamente alla crescita del Pil (+1,2 punti dopo -0,1 punti). Le importazioni sono risultate in forte calo (-3,1% dopo -0,4%), mentre le esportazioni sono rimaste pressoché stabili (-0,1% dopo -0,6%).

Infine, il contributo delle variazioni delle scorte all’evoluzione del Pil è stato ancora una volta negativo. Si è attestato a -1,1 punti, dopo -0,3 punti nel terzo trimestre del 2023. In media nel 2023 il Pil è cresciuto dello 0,9% (dopo il +2,5% nel 2022 e il +6,4% nel 2021). Questa crescita annuale deriva principalmente dal forte aumento nel secondo trimestre del 2023, mentre l’attività è rimasta stabile per il resto dell’anno. Alla fine del quarto trimestre del 2023 il margine di crescita per il 2024 ammonta al +0,1%.

Prodi: Centrodestra forte? Manca un’alternativa

Prodi: Centrodestra forte? Manca un’alternativaMilano, 30 gen. (askanews) – “Centrodestra forte? Manca un’alternativa. Conte dica dove sta”. Così sul Corriere della Sera in un’intervista Romano Prodi, due volte ex premier ed ex presidente della Commissione europea.

Lei continua a pensare che Conte possa essere un alleato per il Partito democratico?, gli viene chiesto: “Tutto è possibile perché Conte deve ancora decidere dove sta”. Sul gradimento di questo governo, e in particolare di Meloni e del suo partito, che resta alto nei sondaggi: che cosa non funziona nel racconto dell’opposizione? “Secondo una recente analisi – dice Prodi – l’Italia è uno dei pochi Paesi, se non l’unico, in cui lo stare al governo non danneggia i partiti che lo sostengono. Questo accade perché non c’è un’alternativa concreta. Non appena ci fosse, comincerebbe l’erosione”.

Nato, Blinken: Ucraina “abietto fallimento strategico” per Putin

Nato, Blinken: Ucraina “abietto fallimento strategico” per PutinMilano, 30 gen. (askanews) – “L’aggressione di Putin contro l’Ucraina è stata un abietto fallimento strategico per la Russia, di fatto ha accelerato proprio ciò che Putin cercava di impedire”. Lo ha affermato Il segretario di Stato americano Antony Blinken nel corso di una conferenza stampa a Washington, congiunta con il segretario generale della Nato Jens Stoltenberg. Putin “voleva ridurre la Nato; ora è più grande e diventa ancora più grande. Voleva indebolire la Nato; è più forte di quanto lo sia mai stata”.

Secondo Blinken “tutto ciò raggiungerà un importante punto di svolta quando arriveremo al vertice della Nato lo storico vertice che siamo molto onorati di ospitare a Washington a luglio. Questo sarà, a mio avviso, il vertice più ambizioso dalla fine della Guerra Fredda, e mostrerà l’adattamento della Nato alle nuove sfide e alle nuove minacce, sia che si tratti della Russia, sia che si tratti, in modi molto diversi, della Repubblica Popolare Cinese, nel settore informatico, del terrorismo. E quello che state vedendo è un’Alleanza che, come ho detto, si sta unendo in modi nuovi e più forti per assicurarsi di poter affrontare efficacemente queste sfide. E anche se quando arriveremo al vertice della NATO festeggeremo i 75 anni della sua storia, il vero focus del vertice sarà sui prossimi 75 anni e su tutto ciò che la NATO ha fatto per adattarsi e migliorarsi, come è stata, indispensabile alla difesa e alla sicurezza dei suoi membri”. Poi è venuta dal capo della diplomazia statunitense anche una chiara spiegazione di cosa sono le maxi esercitazioni Steadfast Defender. “Alcune di queste capacità e parte di quella forza – ha detto – sono state dimostrate quando abbiamo dato il via alle più grandi esercitazioni militari della Nato dalla fine della Guerra Fredda, Steadfast Defender, 90.000 membri del personale che stanno inviando un messaggio molto chiaro: questa Alleanza è pronta ed è in grado di farlo. Per difendere ogni centimetro quadrato del territorio della Nato”.

Secondo Stoltenberg “la brutale guerra della Russia contro l’Ucraina si avvicina al traguardo dei due anni, e una vittoria russa incoraggerebbe Iran, Corea del Nord e Cina. Ciò è importante per la sicurezza dell’Europa ed è importante per la sicurezza dell’America, quindi sostenere l’Ucraina serve gli interessi degli Stati Uniti. Per una piccola frazione della spesa annuale per la difesa, gli Stati Uniti hanno aiutato l’Ucraina a distruggere gran parte della capacità di combattimento della Russia senza mettere in pericolo un solo soldato americano”. Blinken dal canto suo ha detto di aver discusso con il segretario generale “del fermo sostegno della Nato all’Ucraina. La settimana scorsa, la Nato ha firmato un contratto da 1,2 miliardi di dollari per la produzione di 220.000 proiettili di artiglieria. Ciò aiuterà gli alleati a rifornire i propri arsenali e integrerà gli sforzi degli Stati Uniti, dell’Unione Europea e dell’Ucraina per aumentare la produzione della difesa. Ciò renderà la Nato stessa e tutti i suoi alleati molto più resilienti alle minacce future. Mentre tutti noi affrontiamo queste sfide – e voglio sottolineare che nel caso dell’Ucraina lo abbiamo visto molto, molto chiaramente – probabilmente non c’è mai stato un esempio migliore di condivisione degli oneri nella storia dell’Alleanza e dei partenariati che noi avere con paesi diversi da quelli che vediamo quando si tratta dell’Ucraina”.

Stoltenberg in risposta ha accolto con favore il chiaro impegno “da parte vostra e del presidente Joe Biden a sostenere l’Ucraina e a collaborare con il Congresso per raggiungere questo obiettivo. Come lei ha detto, anche altri alleati si stanno facendo avanti. In effetti, ciò che gli alleati europei della NATO e il Canada forniscono in termini di aiuti militari, finanziari e umanitari supera di fatto ciò che forniscono gli Stati Uniti. Si tratta quindi davvero di uno sforzo congiunto di tutti gli alleati della NATO su entrambe le sponde dell’Atlantico, e sono fiducioso che tutti gli alleati della NATO continueranno a dare risultati, perché sostenere l’Ucraina non è carità. È un investimento nella nostra sicurezza”. Il segretario generale della Nato ha inoltre sottolineato che “Putin ha iniziato questa guerra e potrebbe finirla oggi se smettesse di attaccare un vicino. La guerra potrebbe anche finire se l’Ucraina smettesse di difendersi, ma ciò non significherebbe la pace. Significherebbe l’occupazione russa, e l’occupazione non è pace. Una pace giusta richiederà che il presidente Putin si renda conto che non otterrà ciò che vuole sul campo di battaglia. Mosca deve accettare una soluzione negoziata in cui l’Ucraina prevalga come nazione sovrana e indipendente. Ciò che accade attorno al tavolo delle trattative è indissolubilmente legato alla situazione sul campo di battaglia. Quindi, se vogliamo una pace giusta e duratura, dobbiamo fornire all’Ucraina più armi e munizioni. Le armi all’Ucraina sono la via verso la pace”.

Sul tavolo dell’incontro anche il futuro dell’Alleanza. “La Finlandia è già membro; la Svezia diventerà presto membro. E questo dimostra che Putin sta ottenendo esattamente il contrario di ciò che voleva… Al vertice faremo ulteriori passi per rafforzare la Nato, investire di più nella nostra difesa e collaborare con partner in tutto il mondo. Attraverso la NATO, gli Stati Uniti hanno più amici e alleati di qualsiasi altra potenza. Insieme costituiamo il 50% della potenza economica e militare mondiale. La Cina e la Russia non hanno nulla di simile”.

M.O., liberazione ostaggi Gaza, Blinken evoca una “vera speranza”

M.O., liberazione ostaggi Gaza, Blinken evoca una “vera speranza”Milano, 30 gen. (askanews) – Il segretario di Stato americano Antony Blinken ha espresso una “vera speranza” che si possa raggiungere un accordo per fermare i combattimenti a Gaza, in cambio del rilascio degli ostaggi, dopo i colloqui con il direttore della Cia e del Qatar a Parigi. Lo ha affermato nel corso di una conferenza stampa a Washington, congiunta con il segretario generale della NATO Jens Stoltenberg. “Abbiamo lavorato per cercare di riportare gli ostaggi fuori da Gaza e allo stesso tempo per ottenere una pausa prolungata, e questo sforzo è qualcosa che stiamo perseguendo molto, molto attivamente proprio ora, ovviamente, con i nostri partner in Qatar, Egitto e Israele”. E anche se le distanze restano sulla completa fine delle ostilità, Israele potrebbe lasciare altri spiragli.

“Penso che il lavoro che è stato fatto, anche solo questo fine settimana, sia importante e sia promettente in termini di ripresa di quel processo” ha dichiarato il segretario di Stato. “Ricordiamo che nel primo tentativo siamo riusciti con i nostri partner in Qatar ed Egitto a raggiungere un accordo che ha portato alla liberazione di più di un centinaio di ostaggi, e ritengo che la proposta sul tavolo e condivisa tra tutti gli attori critici – ovviamente Israele, ma anche il Qatar e l’Egitto che svolgono un ruolo fondamentale nella mediazione e nel lavoro tra Israele e Hamas – credo sia forte e convincente e, ancora una volta, offra qualche speranza che possiamo tornare a questo processo. Ma Hamas dovrà prendere le proprie decisioni. C’è un forte allineamento tra i paesi coinvolti sul fatto che si tratta di una proposta buona e forte, e il lavoro svolto durante il fine settimana, compreso il direttore della CIA Bill Burns, è stato importante nel contribuire a portare avanti questo obiettivo”. Blinken ha incontrato ieri in mattinata il primo ministro del Qatar, Mohammed bin Abdulrahmane Al-Thani, che ha riferito di “notevoli progressi” nei colloqui di Parigi. “Fin dall’inizio – ha detto Blinken secondo il Dipartimento di Stato – siamo stati chiari nel mettere in guardia chiunque cerchi di trarre vantaggio dal conflitto in Medio Oriente e cercare di espanderlo: non fatelo. Abbiamo adottato misure per difendere noi stessi e i nostri partner, nonché per prevenire un’escalation. E il Presidente (Biden, ndr) è stato chiarissimo: risponderemo con decisione a qualsiasi aggressione e riterremo responsabili le persone che hanno attaccato le nostre truppe. Lo faremo nel momento e nel luogo che riterremo. Allo stesso tempo, rimaniamo concentrati sui nostri obiettivi principali nella regione, sia in termini di conflitto a Gaza che di sforzi più ampi per costruire una pace e una sicurezza veramente durature”.

Blinken ha poi spiegato gli incontri del giorno oltre a quello con Stoltenberg: “A tal fine, ho avuto l’opportunità di incontrare oggi il primo ministro e il ministro degli Esteri del Qatar sugli sforzi in corso per liberare gli ostaggi e per creare una pausa prolungata. Ciò è fondamentale affinché possano arrivare alla formula di cui abbiamo parlato per porre fine in modo duraturo al ciclo di violenza che abbiamo visto nella regione, generazione dopo generazione, e avere l’opportunità di realizzarlo effettivamente”. Blinken auspica “un Israele integrato con relazioni con tutti i suoi vicini, impegni in materia di sicurezza, garanzie di cui ha bisogno per assicurarsi di poter andare avanti in pace e sicurezza; un’Autorità Palestinese riformata e un percorso chiaro verso uno Stato palestinese”.