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Tag: Sanremo 2023

Vino, Tenuta Mazzolino lancia Pinot Nero in limited edition “Henry 2017″

Vino, Tenuta Mazzolino lancia Pinot Nero in limited edition “Henry 2017″Milano, 23 gen. (askanews) – La Cantina dell’Oltrepò Pavese, Tenuta Mazzolino, lancia “Henry 2017”, una limited edition di Pinot Nero di sole 495 bottiglie numerate, disponibile esclusivamente in un cofanetto in legno contenente tre bottiglie.

“E’ un progetto nato alla fine degli anni Novanta da un’idea audace e dall’approccio visionario di mio nonno e del nostro enologo greco-francese Kyriakos Kynigopoulos” racconta Francesca Seralvo, alla guida dell’azienda di Corvino San Quirico, spiegando che “nel 1999, quando già si intuiva l’impatto del riscaldamento globale sul mondo del vino, decidono di investire su una vigna che guarda dal lato opposto delle altre, ovvero verso Est”. Questi due ettari vengono suddivisi in quattro quadranti e in ciascuno vengono piantate barbatelle provenienti direttamente dalla Borgogna che rappresentano quattro cloni tradizionalissimi. “Nel 2017, annata con condizioni meteorologiche eccezionalmente calde, la vigna è ormai maggiorenne e i tempi sono maturi per un primo assaggio” prosegue Seralvo, aggiungendo che “abbiamo selezionato la porzione di vigna più interessante, basata sul clone 115 in purezza. Risultato? Grandi potenzialità ma aveva bisogno di più tempo per esprimersi al meglio: un’attesa che oggi viene premiata”. Ogni etichetta di questa edizione limitata è diversa una dall’altra, “impreziosita da immagini sempre differenti di Henry, il nostro iconico asino, la nostra mascotte, che simboleggia l’autenticità e la tradizione della nostra tenuta” precisa divertita la brava vignaiola pavese, sottolineando che si tratta di “un modo per rendere ancora più uniche le bottiglie del nostro super cru”.

Omicidio di Pamela Mastropietro, confermato ergastolo per Oseghale. La mamma della 18enne: dica chi era con lui

Omicidio di Pamela Mastropietro, confermato ergastolo per Oseghale. La mamma della 18enne: dica chi era con luiMilano, 23 gen. (askanews) – Confermata in Cassazione anche l’accusa di violenza sessuale ed ergastolo definitivo per Innocent Oseghale in relazione all’omicidio di Pamela Mastropietro, la 18enne romana, uccisa e fatta ritrovare a pezzi dentro due trolley, nella campagne di Macerata.

“Da sei anni aspettavo questo momento. È quello che speravo”, lo ha detto Alessandra Verni, la mamma di Pamela Mastropietro, subito dopo la sentenza della Cassazione che ha stabilito l’ergastolo per Innocent Oseghale, che così risponde per omicidio, occultamento di cadavere e, con la sentenza di oggi, violenza sessuale. Trattenendo a stento le lacrime, abbracciata ad amici, appena fuori dall’aula della V sezione penale della suprema corte, aggiunge: “La battaglia non finisce qui”. E suo fratello, l’avvocato Marco Valerio Verni, che sin dall’inizio della vicenda ha rappresentato le ragioni della famiglia, ha aggiunto: “Abbiamo sempre manifestato la convinzione che ci possano essere altre responsabilità”. “Chiedo ad Oseghale di pentirsi e di dire chi era con lui. Comunque non voglio che esca di prigione dopo 10 anni”, lo ha detto la signora Alessandra Verni, mamma di Pamela Mastropietro, dopo la sentenza di Cassazione, parlando con i cronisti davanti alla Suprema corte. In occasione dell’anniversario della scomparsa, il 30 gennaio – ha continuato Alessandra – “organizzerò una fiaccolata sulla panchina di piazza Re di Roma dove Pamela stava sempre”. Rispondendo ai cronisti ha poi aggiunto, inviando un messaggio alla famiglia di Giulia Tramontano: “Combattete e non mollate mai”.

Carne coltivata, Lollobrigida: sulla possibilità della commercializzazione in Ue decida la volontà popolare

Carne coltivata, Lollobrigida: sulla possibilità della commercializzazione in Ue decida la volontà popolareBruxelles, 23 gen. (askanews) – Sulla possibilità che sia approvata nell’Ue la commercializzazione della “carne coltivata” basata cioè sulla coltivazione di cellule di animali in laboratorio, dovremmo “affidarci alla volontà popolare”, invece che sulla attuali procedure previste dal regolamento europeo “Novel Foods”. E’ quanto ha affermato il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, parlando con la stampa a margine del Consiglio Agrifish dell’Ue, questo pomeriggio a Bruxelles.

L’Italia, l’Austria e la Francia, con il sostegno di di Repubblica Ceca, Cipro, Grecia, Lussemburgo, Lituania, Malta, Romania, Slovacchia e Ungheria, hanno presentato il 18 gennaio un documento comune, che è stato discusso dal Consiglio oggi, in cui si chiede alla Commissione europea molta cautela, l’applicazione del principio di precauzione e nuove estese consultazioni e nuove approfondite valutazioni d’impatto prima di prendere in considerazione qualsiasi richiesta da parte delle imprese di autorizzare la produzione e commercializzazione in Europa della carne coltivata. Nel documento, ha detto Lollobrigida, “c’è scritto con chiarezza che la carne coltivata, sempre che si possa chiamare ‘carne’, è un potenziale pericolo per l’Europa, da tanti punti di vista: forse quello sanitario, forse quello ambientale, forse quello etico”, e anche dal punti di vista socio-economico. “Noi ci siamo già dati una risposta in Italia e oggi tante altre nazioni con noi hanno presentato questo documento”.

“L’Italia – ha rivendicato il ministro – non solo non era isolata su questa posizione, ma è in grado di essere avanguardia rispetto alla protezione delle nostre filiere agricole, della salute dei cittadini, dei consumatori, della qualità. Non c’è niente che abbiamo fatto in maniera erronea. C’è un tempo per prendere delle decisioni e l’Italia è in grado di prenderle, senza dover aspettare, anzi coinvolgendo gli altri”, ha aggiunto Lollobrigida, con un implicito riferimento alla recente legge che vieta la carne coltivata in Italia (e vieta anche di chiamarla “carne”). Il divieto italiano verrebbe automaticamente messo fuori legge nel momento in cui la Commissione europea proponesse e ottenesse l’approvazione di una richiesta di commercializzazione di carne coltivata, secondo le procedure previste dal regolamento Ue “Novel Foods”. Secondo il regolamento, l’eventuale proposta favorevole della Commissione potrebbe essere respinta solo se vi fosse una maggioranza qualificata di Stati membri contraria. E questo è ciò che evidentemente l’Italia vuole a tutti i costi evitare: che si possa arrivare a una proposta favorevole da parte della Commissione. á “Adesso – ha proseguito il ministro – vedremo anche gli esiti della discussione, però il documento mi sembra molto netto e molto chiaro. Abbiamo chiesto che la scienza ci dia le risposte richieste e che si ricorra anche eventualmente a un cosa che è molto democratica: chiediamo ai cittadini europei che ne pensano, perché abbiamo sentito tante voci. Sentiamo anche quella dei cittadini europei, con una consultazione pubblica nella quale ci diranno che cosa pensano di queste produzioni” “L’Europa – ha ricordato Lollobrigida – ha già fatto delle scelte, nelle quali ha posto dei divieti”. Ad esempio, “il divieto di clonazione animale: non si possono importare in Europa carni derivate da clonazione animale; e lo ha fatto in altre circostanze, come sulla vicenda degli Ogm. Ovviamente, la libertà di far circolare un prodotto deve presentare sul piano politico e scientifico anche una garanzia per le persone che consumano, che scelgono anche sulla base di un elemento di garanzia che si aspettano dalle istituzioni. Non si aspettano che qualcosa che può essere potenzialmente pericoloso circoli come se fosse benefico”.

“Non voglio sottolineare – ha osservato il ministro – questioni allarmistiche, ma è evidente per esempio che con la riproduzione cellulare, ci dicono alcuni istituti, rispetto a certe patologie non ci sarebbe forse nemmeno la garanzia di poterle riscontrare sull’animale vivo, da cui queste cellule vengono prelevate…, e ci sono rischi nella riproduzione, magari di una cellula malata, o di difficoltà di riscontro di certe patologie”. L’Italia vuole insomma, gli è stato chiesto, sottoporre a consultazioni popolari, a deri referendum, qualunque via libera alla ácommercializzazione di carne coltivata e altri cibi sintetici?

“Lo abbiamo scritto nel documento. Io oggi – ha risposto Lollobrigida – non rappresento che una delle tante nazioni che hanno posto il problema”. Proponiamo “una consultazione pubblica, si chiedono i dati; io spero che si arrivi in questa Europa ad avere dei processi democratici. Sulla carne coltivata, sintetica, sul fake food, per semplificare, il Parlamento europeo, che sarebbe l’organismo direttamente eletto dal popolo, si è già espresso: tanti emendamenti che tentavano l’apertura a questi processi sono stati bocciati, con la maggioranza”. La maggioranza, ha ricordato ancora il ministro, “che fino a prova contraria nelle istituzioni democratiche è quella che sceglie la linea; può cambiare, ma nel frattempo quella maggioranza sceglie la linea. E quindi credo che ci sia un processo che più è democratico, meglio stiamo tutti”. “Perché esistono quelli che pensano di essere più bravi degli altri. Ce ne sono tanti: gli oligarchi, gli aristocratici lo hanno pensato per tanto tempo. Poi è arrivata la democrazia, e ci hanno spiegato, e io sono convinto di questo, che con tutti i suoi difetti è il migliore sistema possibile. E quindi – ha concluso Lollobrigida – affidiamoci alla volontà popolare”.

Autonomia, Schlein: referendum? Non escludiamo nulla

Autonomia, Schlein: referendum? Non escludiamo nullaRoma, 23 gen. (askanews) – Il Pd potrebbe anche valutare di promuovere un referendum contro l’autonomia differenziata, anche se ora la priorità è “continuare la battaglia alla Camera”. Lo ha detto la segretaria democratica Elly Schlein conversando con i giornalisti alla Camera. “Il nostro è un Paese già frammentato da grandi dieeguaglianze e questa riforma aumenta diseguaglianze”.

“Contnueremo a contrastare l’autonomia anche alla Camra”, ha agguinto. Dopodiché, appunto, non viene escluso un referendum abrogativo: “Intanto ci batteremo per fermarla nel passaggio alla Camera. Poi non escludiamo alcuno strumento”. Di sicuro, “serve una mobilitazione forte con tutte le altre forze politiche e sociali che insieme a noi provino a spiegare quali sarebbero gli effetti devastanti dell’approvazione di questa riforma”.

Una riforma, ha proseguito, che “certifica che ci sono cittadini di serie A e di serie B. Chi ha già pagato enormemente i divari territtoriali, soprattutto al sud, farà ancora più fatica ad accedere ai servizi fondamentali, da scuola alla salute”.

Autonomia, Schlein: Meloni passa a storia per aver spaccato Italia

Autonomia, Schlein: Meloni passa a storia per aver spaccato ItaliaRoma, 23 gen. (askanews) – “Giorgia Meloni vuole passare alla storia per esser la presidente del Consiglio che ha spaccato l’Italia”. Lo ha detto la leader Pd Elly Schlin conversando con i giornalisti alla Camera dopo il voto del Senato sull’autonomia differenziata.

“E’ una giornata molto pesante”, aggiunge. “E’ veramente inspiegabile che abbia deciso di cedere a questo orrendo baratto per i suoi fini politici, mettendo a repentaglio l’unità nazionale. Perché di questo stiamo parlando”. (segue)

Vino, Prà festeggia il suo primo vino: esce edizione speciale di Otto

Vino, Prà festeggia il suo primo vino: esce edizione speciale di OttoMilano, 23 gen. (askanews) – Correva l’anno 1984 quando Graziano Prà imbottigliò la prima annata di “Otto Soave Classico Doc”, il vino che ha dato vita alla produzione del vignaiolo di Monteforte d’Alpone (Verona), divenuto poi uno dei punti di riferimenti del mondo enologico non solo veneto. Per festeggiare questi quarant’anni di passione, impegno e visione, Prà lancia da febbraio un’edizione speciale di quel vino speciale nato nel cuore del Soave: l’”Otto 2023″.

Un vino che prende il nome dall’amato Border Collie di famiglia e che per l’occasione viene presentato con un prato fiorito in etichetta, gioco di parole (Prà, “prato” in dialetto veneto) e simbolo del rispetto per la biodiversità del territorio in cui vive e lavora da sempre. Prà produce vini con le sole uve autoctone coltivate in regime biologico, con basse rese per ettaro e interventi agronomici attenti a mantenere il benessere e la salubrità dei terreni. Un’autenticità che si ritrova nella pulizia e nell’eleganza del suo vino, a partire da questo “Otto 2023”.

miart 2024, No Time No Space con 181 gallerie da 28 Paesi

miart 2024, No Time No Space con 181 gallerie da 28 PaesiMilano, 23 gen. (askanews) – Dal 12 al 14 aprile 2024 torna miart la fiera internazionale d’arte moderna e contemporanea di Milano organizzata da Fiera Milano e diretta per il quarto anno da Nicola Ricciardi e brillantemente intitolata, “No Time No Space”. “Con 181 gallerie (un incremento a doppia cifra rispetto al 2023) provenienti da 28 Paesi e 10 Premi, che saranno assegnati nei giorni di mostra, la ventottesima edizione della fiera milanese ribadisce il suo ruolo di appuntamento imprescindibile per tutto il pubblico dell’arte” ha detto Roberto Foresti, vice direttore generale di Fiera Milano.

Attraverso portali spaziali e corridoi temporali, suggeriti già dal titolo no time no space, miart 2024 si pone l’obiettivo di allargare ulteriormente i propri confini, mescolando passato, presente e futuro per parlare del nostro tempo, cogliendo nel tumultuoso e mutevolissimo flusso dell’immediata attualità ciò che nell’arte è stabile e durevole. Punto di partenza di questo percorso saranno le gallerie italiane, che rappresentano oltre la metà del totale degli espositori selezionati e che fanno della fiera milanese un’eccellenza di richiamo per collezionisti, curatori e artisti in cerca di novità ma anche di specificità locale. Rispetto alle precedenti edizioni aumenta tuttavia l’incidenza delle gallerie provenienti dall’estero, che crescono in numero ma soprattutto in qualità, grazie a significativi nuovi ingressi all’interno della sezione principale, Established. Tra queste Helena Anrather (New York), Galerie Buchholz (Colonia, Berlino), Emanuela Campoli (Parigi, Milano), Fortes D’Aloia & Gabriel (San Paolo, Rio de Janeiro), greengrassi (Londra), Georg Kargl Fine Arts (Vienna), KOW (Berlino), Fabienne Levy (Losanna, Ginevra), Galerie Neu (Berlino), Nosbaum Reding (Lussemburgo, Bruxelles), Dawid Radziszewski (Varsavia), Super Dakota (Bruxelles), e Galerie Tschudi (Zuoz, Zurigo), per citarne alcune.

Oltre alle new entries, abbondano anche le conferme da parte delle gallerie internazionali che già hanno animato le ultime edizioni della fiera, come ad esempio 1 Mira Madrid (Madrid), ChertLüdde (Berlino), Ciaccia Levi (Parigi, Milano), C L E A R I N G (Bruxelles, New York, Los Angeles), Corvi-Mora (Londra), Dvir Gallery (Tel Aviv, Bruxelles, Parigi), Ehrhardt Flòrez (Madrid), Felix Gaudlitz (Vienna), Galerie Peter Kilchmann (Zurigo, Parigi), KLEMM’S (Berlino), Andrew Kreps Gallery (New York), GALERIE LELONG & Co. (Parigi, New York), Madragoa (Lisbona), Mai 36 Galerie (Zurigo), MISAKO & ROSEN (Tokyo), Galerie Michel Rein (Parigi, Bruxelles), Richard Saltoun Gallery (Londra, Roma), GIAN ENZO SPERONE (Sent), Galerie Gregor Staiger (Zurigo, Milano), Gallery Sofie Van de Velde (Anversa), Galerie Fons Welters (Amsterdam), e Galerie Hubert Winter (Vienna). Ritorna quindi come di consueto Emergent, la sezione curata da Attilia Fattori Franchiniriservata alle gallerie focalizzate sulla promozione delle generazioni più recenti di artisti, che quest’anno accoglie 23 realtà provenienti da tutto il mondo: da Lisbona a New York, da Los Angeles a Belgrado. Anche in questo caso si segnala un interessante mix tra ritorni – Bel Ami (Los Angeles), Sébastien Bertrand (Ginevra), Sans titre (Parigi) – e new entries, come Arcadia Missa (Londra), ASHES/ASHES (New York), Lovay Fine Arts (Ginevra) e Sweetwater (Berlino).

Il 2024 sarà poi segnato dalla prima edizione di Portal, un’inedita sezione curata quest’anno da Julieta González e Abaseh Mirvali, che ospita dodici selezionate gallerie che propongono dieci piccole mostre distribuite all’interno della sezione principale e pensate per scoprire o riscoprire universi e pratiche artistiche solo all’apparenza lontanissime: una finestra per guardare al presente attraverso dimensioni parallele e prismi non convenzionali. Gli artisti qui rappresentati saranno: Anna Boghiguian (Galleria Franco Noero), CATPC (KOW), Birgit Jürgenssen (Galerie Hubert Winter), Francesco Gennari (Ciaccia Levi/ZERO…), Maria Lai (Nuova Galleria Morone), Bertina Lopes (Richard Saltoun Gallery), Turiya Magadlela & Senzeni Marasela (Kalashnikovv Gallery), Troy Makaza & Gresham Tapiwa Nyaude (First Floor Gallery Harare), Franco Mazzucchelli (ChertLüdde), ed Erika Verzutti (Fortes d’Aloia & Gabriel/Andrew Kreps Gallery).

Autonomia differenziata delle Regioni, il Senato approva il ddl Calderoli

Autonomia differenziata delle Regioni, il Senato approva il ddl CalderoliRoma, 23 gen. (askanews) – L’aula del Senato ha approvato con 110 voti favorevoli, 64 contrari, 3 astenuti, il disegno di legge di iniziativa governativa, firmato dal ministro per gli Affari regionali Roberto Calderoli (Lega), sull’attuazione dell’autonomia differenziata delle Regioni a statuto ordinario. Il disegno di legge, collegato alla manovra, era in prima lettura a palazzo Madama, passerà quindi all’esame della Camera.

“Gran risultato”: è il commento rilasciato dal leader della Lega Matteo Salvini dopo l’approvazione del disegno di legge sull’autonomia in aula al Senato, lasciando Palazzo Madama. Poi, in una nota, sottolinea: “È un passo importante verso un Paese più moderno ed efficiente, nel rispetto della volontà popolare espressa col voto al centrodestra che lo aveva promesso nel programma elettorale, dai referendum di Lombardia e Veneto e dalle richieste dell’Emilia-Romagna e di altre regioni italiane”. “In questo momento mi sento di rivolgere un pensiero particolare a Bobo Maroni”, aggiunge. “Un’Italia più forte, unita, proiettata al futuro, solidale, con le regioni più produttive che prenderanno per mano quelle maggiormente in difficoltà per trainare l’intero Paese verso un domani di modernità, crescita e sviluppo”, Così la senatrice di Forza Italia e vice presidente del Senato, Licia Ronzulli.

Dura la reazione del Pd: “È un giorno triste per l’Italia. Nel silenzio dei ‘patrioti’, il Senato ha approvato l’autonomia differenziata. Una proposta vecchia, sconveniente e ingiusta. Ma non è finita qui. Il Pd continuerà a battersi contro questo disegno difendendo l’unità e la coesione del Paese”, commenta il responsabile Sud della segreteria Pd, Marco Sarracino.

Salerno letteratura 2024 e ‘Le domande giuste’ di Franz Kafka

Salerno letteratura 2024 e ‘Le domande giuste’ di Franz KafkaRoma, 23 gen. (askanews) – “Le domande giuste” è il tema/titolo della dodicesima edizione del Salerno Letteratura Festival (15-22 giugno 2024). E’ un omaggio allo scrittore Franz Kafka in occasione del centenario dalla morte. Come dice Gennaro Carillo, condirettore artistico di Salerno Letteratura: “Non c’era certo bisogno del centenario della morte per ricordare Kafka. Per fortuna, non ha mai smesso di essere letto, amato, interpretato, non di rado più o meno felicemente travisato, come sempre succede ai pochissimi cui capiti di diventare un aggettivo. Per molti versi, Kafka resta un abisso insondabile, un enigma. Tanto più abissale, quanto più la sua scrittura appare di chiarezza abbacinante. A lui sarà dunque dedicata una sezione, Meridiano K, in cui discorsi storico-critici si alterneranno a letture sceniche inedite, prodotte da Salerno Letteratura. Ma ‘Le domande giuste’, ovviamente, è un titolo che va anche oltre Kafka. In un tempo nel quale in troppi presumono di conoscere le risposte e di essere depositari della verità, rimettere al centro le domande, i dubbi, significa sperimentare quella curiosità e quella inquietudine che sono l’essenza stessa della letteratura e del pensiero”.

“La città avrà un’atmosfera kafkiana”, secondo Paolo Di Paolo, che condivide la direzione artistica” ma privilegiando il lato ilare e giocoso di Kafka, la sua visionarietà. Le sue parole e i nuclei delle sue grandi storie animeranno gli spazi, i vicoli, e renderanno Salerno in quei giorni un luogo molto letterario. Nella Stanza della Scrittura, installazione innovativa, si potrà sostare per lasciare pensieri e riflettere. Appuntamento, quindi, a giugno a Salerno.

Vino, Consorzio Doc delle Venezie: nel 2023 +2% di imbottigliamenti

Vino, Consorzio Doc delle Venezie: nel 2023 +2% di imbottigliamentiMilano, 23 gen. (askanews) – A chiusura di un anno difficile per il settore vitivinicolo, che ha visto cali generalizzati di volumi e fatturati, la Denominazione di origine Delle Venezie mette in archivio il 2023 nel segno della positività, con quasi cinque milioni di bottiglie in più sul mercato rispetto all’anno precedente (+2%), per un totale di 1.661.384 ettolitri imbottigliati nell’anno solare.

In una nota il Consorzio ha spiegato che da un’analisi degli andamenti annuali rilevati dal 2018, primo anno di completa attività della Denominazione, si conferma il trend che vede puntualmente superati gli 1,6 milioni di ettolitri imbottigliati, in grado di resistere alle complesse situazioni di mercato causate dalla pandemia e dalla situazione geopolitica internazionale, confermando saldamente la Doc Delle Venezie la seconda Denominazione italiana per volumi. Nel quadro generale, si rileva anche una minore disponibilità di vino ottenuto nelle precedenti annate, pari a -7% rispetto alla rilevazione al 1 gennaio 2023 (che vale poco più di un mese di imbottigliamento), trend che va di pari passo con l’inizio degli imbottigliamenti della nuova stagione produttiva, testimoniato dall’utilizzo, a fine dicembre 2023, di 83.588 ettolitri di vino ottenuto dalla corrente campagna. Con oltre 27 mila ettari di vigneto potenzialmente rivendicabili, la Doc delle Venezie rappresenta oggi una garanzia di stabilità del Nordest, essendo chiamata a gestire, oltre al proprio potenziale, anche i quantitativi riclassificati da parte delle altre Denominazioni di origine territoriali. “Garantiamo un importante equilibrio di sistema delle Doc del Triveneto a produzione di Pinot grigio” ricorda il presidente del Consorzio, Albino Armani, spiegando che “rappresentiamo un valido sostegno in termini di posizionamento internazionale e qualità, anche grazie alla garanzia di tracciabilità attestata da Triveneta Certificazioni e dal contrassegno di Stato su tutte le bottiglie in commercio”.

Per questo, sottolinea il direttore Stefano Sequino, “sarà importante rafforzare le misure di governo dell’offerta utili per supportare la filiera e monitorare i volumi nonché le attività di promozione, anche sul mercato interno, con l’obiettivo di sostenere visibilità, identità territoriale ed il massimo riconoscimento da parte dei consumatori. L’obiettivo, sul fronte della promozione – ha proseguito Sequino – è consolidare i mercati maturi, come Stati Uniti, UK, Germania e Canada ma anche raggiungere e sollecitare i mercati emergenti”. Il Consorzio è infatti pronto a ripartire con le attività promozionali ed informative: oltre a partecipare alle principali fiere di settore, a iniziare da Wine Paris & Vinexpo, ProWein e Vinitaly, la Doc delle Venezie ha puntato i riflettori anche in Asia Sud-Orientale, con l’obiettivo di sviluppare nuovi network con il pubblico specializzato di buyer, stampa e professionisti del settore.