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Tag: Sanremo 2023

Migranti, la commissaria Johansson: ecco a cosa serve il Memorandum Ue-Tunisia

Migranti, la commissaria Johansson: ecco a cosa serve il Memorandum Ue-TunisiaBruxelles, 23 gen. (askanews) – “Uno dei buoni risultati della cooperazione e del sostegno alla lotta contro i trafficanti e alla prevenzione delle partenze pericolose” in attuazione del Memorandum d’intesa Ue-Tunisia “è che le partenze di migranti dalla Tunisia dall’inizio di ottobre si sono ridotte significativamente tra l’80 e il 90% rispetto alla fine dello scorso anno”. Lo ha detto la commissaria Ue agli Affari interni, Ylva Johansson durante un dibattito nella commissione Libe (Libertà civili, Giustizia e Affari interni) del Parlamento europeo sul tema “Cooperazione Ue-Tunisia in materia di asilo e migrazione: aggiornamento sullo stato di avanzamento del Memorandum d’intesa”.

“La Tunisia – ha ricordato Johansson – è uno dei nostri partner chiave in Nord Africa, ed è un paese che ha vissuto molti cambiamenti, e che ha molte sfide davanti. Qual è la novità legata a questo Memorandum d’intesa rispetto ad altri? Ne abbiamo firmati più di una trentina con paesi terzi lo scorso anno, ma la novità qui è che la migrazione è integrata in questa impostazione globale nel Memorandum, con un partner chiave. Per me è il modo giusto di procedere: considerare che l’immigrazione è un fatto normale, non eccezionale, che deve essere affrontato insieme alle altre sfide quando lavoriamo con paesi partner”. “La Commissione e la Tunisia – ha continuato la commissaria – sono ora impegnate nell’attuazione del Memorandum. La scorsa settimana è stata organizzata una missione in Tunisia da parte della Commissione, dove sono state esaminate le cinque parti previste dal Memorandum: contatti tra le persone, stabilità macroeconomica, economia e commercio, transizione verde ed energetica, e naturalmente migrazione. Io parlerò di migrazione perché fa parte del mio portafoglio”.

“Volevo ricordare – ha detto ancora Johansson – che solo alcuni anni fa la Tunisia era sostanzialmente un paese d’origine, e non di transito, dei movimenti migratori. Le cose sono molto cambiate da allora: vediamo che le partenze sono aumentate di più del 200% nel 2023 rispetto al 2022, e del 400% se raffrontiamo la situazione a quella del 2021. La Tunisia, insomma, è sempre più un paese di transito, ed è chiaro che il Paese non è attrezzato per affrontare questa situazione, che deve potenziare le sue capacità di gestire la migrazione. Questo è uno dei motivi per cui noi siamo qui, per sostenerli nel potenziamento di queste capacità”. La Tunisia, insomma, ha proseguito la commissaria, “è soggetta a forti pressioni migratorie e si trova inoltre in una situazione economica molto difficile. Noi lavoriamo con l’Unhcr (l’Alto commissariato Onu per i rifugiati, ndr) e con l’Oim (l’Organizzazione internazionale per le migrazioni, ndr) per creare un sistema migratorio migliore. Entrambe le organizzazioni hanno rafforzato notevolmente la loro presenza in Tunisia, e allacciato una collaborazione più stretta con le autorità tunisine”. Questo mentre “la situazione per i migranti in certe aree, specialmente áattorno a Sfax, è molto difficile: ci sono concentrazioni di migranti senza condizioni di alloggio adeguate, e ci sono anche situazioni di violenze che si verificano in quelle aree”.

“Quindi sull’immigrazione possiamo dire che Unhcr e Oim hanno rafforzato la propria attività”, e ad esempio “è previsto un aiuto e protezione sanitaria per 7.000 persone nel prossimo mese” da parte dell’Oim. “Abbiamo anche affrontato – ha ricordato ancora Johansson – il problema della tratta dei migranti, insieme alla polizia tunisina, che sta stroncando le reti, le organizzazioni dei trafficanti, e lo sta facendo in modo nuovo. In effetti, ora molti trafficanti e scafisti vengono arrestati. E abbiamo allacciato una collaborazione con la Tunisia tramite l’Oim per i rimpatri volontari di migranti provenienti da altri paesi africani, e anche questi ritorni volontari sono aumentati notevolmente. La Tunisia ha manifestato un certo interesse per stabilire un meccanismo nazionale di rimpatrio, e noi siamo lieti di poterli aiutare”. Inoltre, “è stato creato un Partenariato dei talenti con la Tunisia, che sta procedendo piuttosto bene finora. Si terrà una nuova tavola rotonda” di questo partenariato “entro il primo trimestre di quest’anno”.

“Una delle cose più importanti è salvare le vite dei migranti in mare. L’anno scorso più di 3.000 persone hanno perso la vita soltanto nel Mediterraneo. Ecco perché – ha sottolineato la commissaria – è estremamente importante prevenire, impedire queste pericolose partenze. E uno dei buoni risultati della cooperazione, e del sostegno alla lotta contro i trafficanti e alla prevenzione delle partenze pericolose è che le partenze dalla Tunisia dall’inizio di ottobre si sono ridotte significativamente tra l’80 e il 90% rispetto alla fine dello scorso anno”, ha concluso Johansson.

Calcio, la Sardegna abbraccia Gigi Riva alla camera ardente

Calcio, la Sardegna abbraccia Gigi Riva alla camera ardenteRoma, 23 gen. (askanews) – Da un lato la famiglia: i figli Nicola e Mauro, con le sue nipoti Virginia, Ilaria, Sofia, Gaia e Cecilia. Sull’altro gli ex compagni dello storico scudetto del 1970. Al centro il feretro di Gigi Riva, il campione che se n’è andato. A ricoprirlo, adesso, c’è una maglia rossoblù. Fuori, in fila, migliaia di sardi che vogliono omaggiare il loro mito, morto all’età di 79 anni, tradito da un cuore che faceva le bizze e nessuno lo sapeva.

Tutto il Cagliari alla camera ardente allestita alla Domus per Gigi Riva. Con i giocatori anche l’allenatore Claudio Ranieri, il presidente Tommaso Giulini, il direttore sportivo Nereo Bonato e i dirigenti (tra loro gli ex giocatori Andrea Cossu e Roberto Muzzi) e lo staff del club. La squadra – tutti vestivano la tuta con i colori rossoblu – ha reso omaggio al campione con un mazzo di fiori. “Difficile trovare le parole – ha detto il bomber Pavoletti – abbiamo perso il più grande attaccante di tutti i tempi. Tutti i tifosi italiani ameranno sempre Gigi Riva. Qualcosa in comune? Non ci siamo mai incontrati, ma sarebbe bastato uno sguardo per capirci: tutti e due siamo arrivati da fuori e amato questa terra e questa squadra. Riva un esempio dentro e fuori dal campo, un uomo di principi. Quello che ha dimostrato per questa terra non lo ha fatto mai nessuno”.

Sequenziato genoma Arabica: passo verso caffè più resilienti a cambio clima

Sequenziato genoma Arabica: passo verso caffè più resilienti a cambio climaMilano, 23 gen. (askanews) – Scoperta una nuova versione più accurata e completa della sequenza genomica del caffè Arabica, la specie da cui si produce circa il 60% del caffè nel mondo. La ricostruzione della sequenza genomica è opera di un gruppo di ricerca congiunto dell’Università di Udine e dell’Istituto di genomica applicata (Iga) del capoluogo friulano, in collaborazione e con il sostegno delle aziende del comparto, Illy e Lavazza. Per capire la portata della scoperta occorre ragionare sui nuovi scenari che questa schiude per lo sviluppo di varietà più resilienti ai cambi climatici o resistenti alle malattie, oltre a migliorarne le caratteristiche aromatiche.

Quella delle varietà nuove resilienti al cambiamento climatico potrebbe essere, infatti, la strada per evitare che il caffè diventi una bevanda di lusso, dai costi non accessibili a tutti: in un articolo pubblicato ad agosto del 2023 il Financial Times scriveva, infatti, che il consumo globale di caffè raddoppierà fino a raggiungere sei miliardi di tazzine al giorno entro il 2050, mentre secondo uno studio del Columbia center on sustainable investment entro il 2030 avremo bisogno del 25% di caffè in più. Tuttavia, a fronte di questa domanda crescente, che negli ultimi due anni ha già superato i livelli di produzione, il cambiamento climatico sta riducendo i terreni adatti alla coltivazione del caffè: stando ad alcune stime entro il 2050 fino a metà della terra oggi coltivata a caffè potrebbe diventare inutilizzabile. Di qui la rilevanza del sequenziamento del genoma del caffè Arabica. “Alla luce del fatto che la diversità genetica del caffè Arabica è un elemento essenziale per il suo successo commerciale – spiegano i coordinatori del team Michele Morgante, del Dipartimento di scienze agroalimentari, ambientali e animali dell’Ateneo udinese, e Gabriele Di Gaspero dell’Iga – le nostre scoperte potranno aiutare a sviluppare nuove varietà di caffè con migliori caratteristiche in termini di profili aromatici o resistenza a malattie o resilienza al cambiamento climatico”.

Le analisi sulla variazione genetica presente nella specie hanno, infatti, permesso di identificare nuove fonti di diversità genetica che potrebbero contribuire in maniera decisiva alla variazione nell’aroma e alla resistenza ai patogeni. La ricerca ha utilizzato le tecnologie di sequenziamento più aggiornate per creare una nuova versione della sequenza genomica di Arabica, più accurata e completa, i cui risultati sono stati pubblicati dalla rivista scientifica “Nature Communications”. Il sequenziamento ha permesso di analizzare nel dettaglio la struttura dei cromosomi e comprendere i meccanismi che generano la diversità genetica presente nella specie. Analizzando i genomi di 174 varietà appartenenti ad Arabica e Robusta è stata confermata la presenza di una bassa variabilità genetica nella specie. Ma sono stati anche osservati due meccanismi che generano variabilità in specifiche regioni cromosomiche. Uno è rappresentato dall’inserimento di segmenti cromosomici provenienti da un ibrido fra Robusta ed Arabica, conosciuto come ibrido di Timor, che è stato molto sfruttato per combinare le caratteristiche di resistenza a malattie fungine del caffè Robusta con le caratteristiche qualitative uniche del caffè Arabica. L’altro meccanismo è rappresentato da anomalie cromosomiche che se in altre specie, come ad esempio l’uomo, sono viste come mutazioni patogeniche, o comunque deleterie, nel caffè Arabica sembrano essere meglio tollerate e, anzi, sembrano contribuire in maniera importante alla generazione di diversità genetica.

Altro aspetto rilevante, dal punto di vista economico, è il fatto che il caffè venduto commercialmente è ottenuto principalmente da due specie, Coffea canephora e Coffea arabica, conosciute anche come Robusta e Arabica. Il caffè ottenuto dall’Arabica è considerato qualitativamente superiore. Quest’ultima si è generata dall’incrocio fra i progenitori dell’attuale Robusta e un’altra specie di caffè a essa vicina, la Coffea eugenioides, a cui è seguito un raddoppio del numero di cromosomi per creare l’attuale Coffea arabica. L’evento si è verificato con ogni probabilità in Etiopia in tempi evolutivi molto recenti, circa 50.000 anni fa, lasciando poco tempo perché si potesse generare una nuova variazione genetica. Questo incrocio è alla base delle peculiari e superiori caratteristiche in termini di sapore e aroma del caffè Arabica rispetto al Robusta. Ma è anche alla base della formazione del complesso genoma di Arabica, che rappresenta un elemento di difficoltà sia per gli studi genetici che soprattutto per i programmi di miglioramento genetico.

Stellantis: ad Atessa inizia produzione nuovi Lcv, 85% per export

Stellantis: ad Atessa inizia produzione nuovi Lcv, 85% per exportMilano, 23 gen. (askanews) – Stellantis avvia la produzione della nuova generazione di furgoni di grandi dimensioni nello stabilimento di Atessa (Chieti), il più grande impianto europeo di Lcv, con una capacità di 1.200 veicoli al giorno, l’85% destinato all’estero in 75 Paesi. La storia di Atessa è iniziata più di 40 anni (1981 l’inaugurazione), con la partnership fa tra Fiat e Psa che ha portato a una produzione di 7,3 milioni di furgoni fino ad oggi.

“L’eccellenza produttiva dello stabilimento di Atessa è riconosciuta a livello mondiale”, ha dichiarato Carlos Tavares, Ceo di Stellantis. “Grazie alle competenze e all’impegno dei dipendenti di Atessa, con i quali voglio congratularmi, il sito produttivo continuerà a svolgere un ruolo centrale nel nostro piano strategico Dare Forward 2030, con il quale puntiamo a diventare leader nel mercato degli Lcv a livello mondiale. Per certi versi, la storia di Stellantis è iniziata qui quasi-mezzo secolo fa, costruendo insieme in Italia i migliori furgoni del mercato”. Stellantis produrrà ad Atessa la nuova generazione di furgoni Fiat Professional Ducato, Peugeot Boxer, Citroën Jumper e Opel/Vauxhall Movano e Toyota Proace Max. Lo stabilimento occupa circa 5mila addetti e ha una capacità di 1.200 veicoli al giorno.

Lo stabilimento di Atessa è centrale per la strategia Pro One – coordinata da Torino – che mira a raddoppiare i ricavi delle vendite di Lcv entro il 2030, rispetto al 2021 e a generare un terzo dei ricavi netti del gruppo. Nel 2023 le vendite dei 6 brand sono state pari a 1,72 milioni di unità. Altri obiettivi della strategia Pro One includono un mix di vendite di veicoli elettrici (Ev) pari al 40% e la realizzazione di 5 miliardi di euro di ricavi dai servizi connessi. Stellantis è già leader nel settore degli Lcv Bev in Europa e punta a raggiungere una quota di mercato del 50% entro il 2024. Inoltre, il gruppo punta ad affermarsi come pioniere della tecnologia dell’idrogeno e dei carburanti alternativi.

“Con Pro One vogliamo far leva sulla nostra indiscussa leadership nel settore dei veicoli commerciali, basata sul concetto di ‘sei marchi, una sola forza’, che rappresenta un forte pilastro di Stellantis”, ha commentato Jean-Philippe Imparato, Head of Pro One Business Unit di Stellantis. Nel 2023, Stellantis è leader di settore sia in Europa, con una quota di mercato superiore al 30%, sia in Italia con una quota del 45,5%. A guidare le vendite il marchio Fiat Professional con una quota del 26,1%, grazie soprattutto al best seller Ducato (29,3% del mercato). Nello stesso segmento, che comprende Peugeot Boxer, Citroen Jumper e Opel Movano, la quota di Stellantis è salita al 43,8% (+7,2%).

Nel mercato dei veicoli commerciali 100% elettrici, nel 2023, Stellantis ha ottenuto in Italia le leadership con il 47,5% di quota. Il marchio che ha registrato il risultato migliore è stato Opel (quota 22,1%). Seguono Fiat Professional, Citroën e Peugeot con quote rispettivamente dell’11,9%, del 6,9% e del 6,5%. A livello europeo, invece, Stellantis sul podio delle vendite, con una quota di mercato del 38,6%. Infine, Atessa è l’unico sito Stellantis a produrre la base per i camper in cui il marchio Fiat Professional è tra i leader in Europa con una quota del 30%.

Pescatori toscani in presidio davanti a Regione: lavoro è diritto

Pescatori toscani in presidio davanti a Regione: lavoro è dirittoRoma, 23 gen. (askanews) – “Quello che abbiamo chiesto oggi col presidio davanti alla Regione è molto semplice: vogliamo lavorare, farlo in sicurezza e chiediamo aiuto alla Regione. Alla politica chiediamo di essere vicina ai lavoratori, di comprendere la situazione drammatica che sta vivendo un’intera categoria e di agire con la rapidità necessaria per salvare imprese e posti di lavoro. Il lavoro è un diritto riconosciuto e tutelato dalla Costituzione. Siamo delusi perché non abbiamo ricevuto risposte concrete”.

A dirlo è Alessandra Malfatti, presidente della Cittadella della Pesca e consigliera di Fedagripesca Toscana, dopo la protesta della marineria peschereccia viareggina sotto la sede della Regione Toscana a Firenze. I rappresentanti dei pescatori sono stati ricevuti da alcuni partiti del Consiglio regionale e dall’assessore regionale ai Trasporti Stefano Baccelli. “Ringraziamo l’assessore Baccelli per averci ascoltato – dice Malfatti – anche se in termini di soluzioni concrete ci aspettavamo molto di più. Pensavamo che ci potesse ricevere il presidente Giani e invece così non è stato. L’unica novità è un atto dell’Autorità Portuale dove si mostra il moto ondoso e dove si dice che la draga sta lavorando. Ma non ci soddisfa”.

“Non capiamo perché non si possa dare una risposta rapida alla richiesta di tornare a lavorare in sicurezza – aggiunge Malfatti – Siamo di fronte a una situazione paradossale: vediamo solo un gran parlare ma mancano le soluzioni concrete e, soprattutto, tempistiche veloci per la loro messa in campo e questo ci preoccupa. Abbiamo il fondato timore che tutto finisca in uno sterile scontro politico che certamente non darà da mangiare alle famiglie colpite dalla situazione. Viareggio ha un porto importante, pensiamo al suo sviluppo, al rilancio. Non è il momento della polemica anche perché in questi giorni abbiamo sentito affermazioni sull’idoneità dei mezzi messi in campo e sulla perizia dei pescatori molto lontane dalla realtà che rischiano solo di intorbidare le acque e allontanare la soluzione del problema”.

Oscar 2024, Oppenheimer di Nolan guida la corsa con 13 candidature

Oscar 2024, Oppenheimer di Nolan guida la corsa con 13 candidatureRoma, 23 gen. (askanews) – Oppenheimer domina con 13 nomination la corsa agli Oscar la cui notte di Hollywood sarà celebrata il prossimo 10 marzo. Basato sulla biografia Robert Oppenheimer, il padre della bomba atomica di Kai Bird e Martin J. Sherwin, il film di CHristopher Nolan racconta la vita del fisico teorico statunitense J. Robert Oppenheimer. La storia si concentra prevalentemente sugli studi di Oppenheimer, sulla sua direzione del progetto Manhattan durante la seconda guerra mondiale e sulla sua caduta in disgrazia a causa della sua audizione di sicurezza del 1954. Povere Creature! di Yorgos Lanthimos è arrivato secondo con undici nomination compresa la quarta per la protagonista Emma Stone che ha già vinto l’Oscar per La La Land. Al terzo posto con dieci candidature Killers of the Flower Moon di Martin Scorsese, davanti a Barbie con otto seguito dalla pellicola diretta e interpretata da Bradley Cooper su Leonard Bernstein, intitolata Maestro, che ottiene 7 nomination, e da The Holdovers (5 candidature). Nella categoria Miglior Film troviamo anche American Fiction, Anatomia di una caduta, Past Lives e La zona di interesse. Grande entusiasmo per il successo di Io Capitano, candidato ufficiale dell’Italia al Miglior Film Internazionale dell’edizione 2024. La pellicola di Garrone gareggerà con Perfect Days, Society of the Snow, The Teacher’s Lounge e La zona di interesse.

Bce, il primo taglio dei tassi ora è atteso a giugno o luglio

Bce, il primo taglio dei tassi ora è atteso a giugno o luglioRoma, 23 gen. (askanews) – Il primo taglio dei tassi di interesse da parte della Bce arriverà tra fine primavera e inizio estate, giugno o luglio: è il parere diffuso tra un cospicuo numero di analisti, in vista del Consiglio direttivo dell’istituzione che inizierà domani, per concludersi con la riunione formale giovedì mattina. Al termine della quale, alle 14 e 15 italiane, verranno annunciate le decisioni di politica monetaria. Mezz’ora dopo la presidente, Christine Lagarde terrà la tradizionale conferenza stampa esplicativa.

Nelle ultime fasi del 2023 i mercati si erano spinti a ipotizzare tagli ai tassi già a inizio primavera, qualcuno addirittura a marzo. Ma in ripetute occasioni, e in maniera più esplicita la scorsa settimana, sia Lagarde, sia altri esponenti della Bce hanno sostanzialmente smentito queste speculazioni, spingendo la palla in avanti. L’aspetto chiave su cui è stato messo rilievo è quello delle dinamiche salariali: se queste ultime dovessero mostrare forti spinte, tali da apparire come effetti secondari della passata alta inflazione, potrebbe crearsi un nuovo problema per la Bce. Questa incognita si definirà con la tornata negoziale che si svolge nei primi mesi dell’anno e i cui risultati potrebbero essere chiari appunto a fine primavera.

A quel punto i banchieri centrali dell’eurozona potrebbero avere davanti un quadro tale da renderli più sicuri di sé nel ritenere che l’inflazione rientrerà al valore obiettivo del 2% nel 2025. E nulla ostacolerebbe un taglio del costo del danaro, che dopo gli aumenti da 450 punti base decisi nei mesi scorsi resta a livelli decisamente restrittivi nell’eurozona, dove l’inflazione è scesa sotto il 3%. Tuttavia la questione potrebbe risultare non così semplice, specialmente se il quadro dell’economia non dovesse migliorare come indicato dallo scenario previsionale di base. E in questo ambito Claudia Fontanive-Wyss, Portfolio Manager di Vontobel osserva come la dinamica degli aggregati monetari sia diventata negativa nell’eurozona e negli Stati Uniti. “Questo dato è restrittivo. Pertanto, l’attuale orientamento di politica monetaria potrebbe essere ancora più restrittivo e non è da escludere del tutto un taglio prima di giugno”.

In pratica la Bce potrebbe ritrovarsi con una linea più dura del dovuto. Ad ogni modo, aggiunge Fontanive-Wyss, l’aggiornamento delle previsioni della Bce a marzo “fornirà probabilmente migliori indizi sulla tempistica del primo taglio”. Un altro fattore di rischio, ma in senso opposto, cioè di ulteriori spinte all’inflazione, è rappresentato dagli attacchi dei gruppi miliziani di Houthi nello Yemen contro le navi in transito da e per il Canale di Suez. Ma su questo ad oggi non si sono verificati impatti nemmeno lontanamente paragonabili a quelli delle strozzature alle catene globali dei mesi passati.

Così come con la guerra di Israele contro i terroristi di Hamas, non è avvenuto nulla di analogo sui prezzi di petrolio e gas rispetto a quanto si è visto a seguito della guerra in Ucraina e delle sanzioni contro le forniture dalla Russia. Tornando ai rischi di debolezza dell’economia, un elemento che resta sotto osservazione è il concetto di “trasmissione monetaria”. Non è infatti chiarissimo quanto della stretta operata dalla Bce si sia già trasmesso all’economia e reale e quanto resti da “scaricarsi”. Guardando al canale del credito bancario, l’indagine dell’Eurosistema pubblicata oggi mostra che questa trasmissione, che avviene con un certo ritardo, sembra ancora in corso: nel quarto trimestre 2023 in media le banche hanno continuato a inasprire i criteri di concessione di prestiti e prevedono di farlo ulteriormente in questo inizio d’anno. Secondo gli analisti di Ing ne derivano “prospettive piuttosto deboli per gli investimenti”. E questo conferma lo scenario di un taglio dei tassi più avanti da parte della Bce. Sul quando resta l’interrogativo. In tutto questo il direttorio giunge mentre su Lagarde è stato pubblicato un sondaggio decisamente negativo dal sindacato del personale della Bce, l’Ipso, secondo il quale tra i dipendenti serpeggia un forte malcontento per la sua conduzione dell’istituzione. Specialmente per il suo continuo sconfinare su questioni che non appartengono strettamente alla politica monetaria. Giovedì la conferenza stampa della presidente si terrà alle 14 e 45.

Lollobrigida: pescatori coltivatori del mare, novità in L. bilancio

Lollobrigida: pescatori coltivatori del mare, novità in L. bilancioRoma, 23 gen. (askanews) – “In questi mesi segnati da forti criticità per il comparto pesca e acquacoltura, dovute all’ampia diffusione del granchio blu, il Ministero ha dimostrato attenzione e sostegno costante alla filiera ittica, vero asset strategico della nostra Nazione”. Così in una nota il ministro dell’Agricoltura, della Sovranità alimentare e delle Foreste, Francesco Lollobrigida, ricordando che risorse stanziate per il contrasto alla proliferazione del granchio blu ammontano, oggi, ad oltre 13 milioni di euro, come contributo alla cattura, allo smaltimento oltre che all’acquisto di attrezzature per difendere il novellame e gli allevamenti maggiormente colpiti.

“Con la nuova legge di bilancio abbiamo previsto, inoltre, un ulteriore presidio per il settore primario, con l’istituzione di un Fondo da 300 milioni di euro per fronteggiare le emergenze anche nel settore ittico. La grande novità consiste, però – annuncia il ministro – nell’equiparazione dei pescatori a ‘coltivatori del mare’, estendendo l’applicazione del Fondo di solidarietà nazionale dal mondo agricolo a quello della pesca e dell’acquacoltura”. “In particolare – spiega Lollobrigida – questa novità ci consentirà di operare su aspetti fondamentali, con la possibilità di riconoscere al settore interventi compensativi contro la diffusione di specie aliene invasive, come il granchio blu, garantire l’accesso a finanziamenti agevolati e la proroga rate delle operazioni creditizie in corso. Siamo determinati nel proseguire in questa direzione, con l’obiettivo di lavorare a fianco delle organizzazioni del settore e a difesa delle realtà produttive e di tutti i pescatori”.

Stop ad anoressia e bulimia: al via il progetto “CiboAmico”

Stop ad anoressia e bulimia: al via il progetto “CiboAmico”Milano, 23 gen. (askanews) – Dieci incontri gratuiti contro anoressia e bulimia: dal 3 febbraio prossimo, i disturbi alimentari si combattono in cucina grazie ad un nuovo e innovativo percorso emotivo-sentimentale-alimentare, ideato da Lifeness dell’Associazione Italiana Chef e realizzato in collaborazione con il Policlinico Gemelli, l’Università di Tor Vergata di Roma, Coldiretti/Campagna Amica e Filiera Italia.

Il progetto “Lifeness CiboAmico” è stato ideato da Daniela Galdi, presidente dell’Associazione Italiana Chef (associazione di categoria che unisce circa 7 mila chef in Italia e nel mondo), esperta in nutrizione e ideatrice di Lifeness, organizzazione nata proprio da una costola dell’Associazione con l’obiettivo di promuovere e diffondere l’educazione alimentare per una maggiore consapevolezza etica degli alimenti. Si tratta del primo modello – unico in Italia – di supporto terapeutico nato per combattere l’anoressia e la bulimia, unendo scienza medica e saperi dell’arte culinaria: per la prima volta il mondo degli chef dell’Associazione Italiana Chef – portavoce della tradizione della cucina italiana nonché sostenitrice della Dieta Mediterranea -, gli esperti di nutrizione, la medicina psichiatrica e la medicina del microbiota intestinale, si uniscono per rispondere a una sfida sanitaria legata ai disturbi alimentari. In Italia, dal 2019 ad oggi, la percentuale di giovani con disturbi alimentari è aumentata del 40%. E, dai dati dichiarati dall’Organizzazione mondiale della Sanita, i disturbi alimentari sono la seconda causa di morte nei giovanissimi tra i 12 e i 25 anni. Per rispondere a questa emergenza sanitaria nasce “Lifeness CiboAmico”, un progetto fortemente innovativo, il primo in Italia nel suo genere, che unisce sia l’aspetto filosofico di una ricerca di benessere interiore sia quello medico-scientifico di cura del corpo, alla luce delle nuove scoperte sull’asse intestino-cervello. Proprio per questo il comitato scientifico si avvale di alte professionalità: Lucio Rinaldi, psichiatra psicoterapeuta, professore di Psichiatria all’Università Cattolica del Sacro Cuore e responsabile del Day-Hospital di Psichiatria dell’Area Adolescenza e disturbi della Nutrizione presso il Policlinico Gemelli; Giuseppe Merra, medico di medicina interna, dottore di ricerca in onco-biologia e oncologia, professore in Scienze e Tecniche dieteticheapplicate all’Università di Tor Vergata di Roma, tra i massimi esperti di microbiota.

Milano Cortina 2026, firmata collaborazione con Kässbohrer Italia

Milano Cortina 2026, firmata collaborazione con Kässbohrer ItaliaMilano, 23 gen. (askanews) – Il comitato organizzatore dei Giochi olimpici e paralimpici invernali di Milano Cortina 2026 ha firmato un accordo di collaborazione con Kässbohrer Italia, azienda attiva nel campo della preparazione delle piste da sci e snowboard. L’intesa, che qualifica l’azienda come official supporter dei Giochi, prevede che Kässbohrer Italia metta a disposizione le sue migliori macchine per la preparazione delle piste e dei percorsi dove si svolgeranno le competizioni olimpiche e paralimpiche. L’azienda tedesca produce battipista e veicoli cingolati da più di 50 anni e opera in più di 100 Paesi.

“Siamo davvero lieti di poter accogliere Kässbohrer tra i supporter del Comitato Organizzatore dei prossimi Giochi Olimpici e Paralimpici Invernali”, ha commentato l’amministratore delegato della Fondazione Milano Cortina 2026, Andrea Varnier. “L’ingresso di Kässbohrer può essere riassunto con una parola: affidabilità. Si avvia in questo modo un percorso fondato sulla condivisione di valori e competenze che culminerà nel 2026. Sono convinto che grazie all’esperienza e alle tecnologie di questa importante realtà, saremo in grado di garantire le migliori condizioni possibili sui campi di gara che ospiteranno i Giochi” ha aggiunto. Per il Cco di Kässbohrer Geländefahrzeug Ag, Christof Peer, “è un grande onore essere un official supporter di Milano Cortina 2026, per cui metteremo a disposizione 40 mezzi Pistenbully, oltre alla nostra esperienza nella preparazione delle piste da sci. Siamo onorati di essere stati scelti per gli straordinari Giochi olimpici e paralimpici invernali che si svolgeranno in Italia ma siamo anche consapevoli che questa collaborazione implica per noi una responsabilità, considerando che dovremo garantire le migliori condizioni competitive per gli atleti del mondo sui vari campi di gara Olimpici e Paralimpici, per le tante discipline: sci alpino freestyle e snowboard fino agli eventi nordici. Piste, trail e Kicker devono essere sempre perfettamente preparati e nel modo più sostenibile possibile”.