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Tag: Sanremo 2023

Lombardia, Roggiani(Pd): Calderone intervenga per aiuti a caregiver

Lombardia, Roggiani(Pd): Calderone intervenga per aiuti a caregiverMilano, 9 gen. (askanews) – “Sosteniamo l’appello lanciato dalle associazioni lombarde impegnate nella tutela dei diritti delle persone con disabilità, alla luce della grave situazione che sta emergendo in Lombardia dopo la decisione della Giunta regionale di tagliare i contributi economici destinati ai caregiver familiari. Si tratta di un atto di estrema crudeltà che andrà a colpire 7.000 famiglie, privandole di un sostegno indispensabile”. Così in una nota la deputata del Pd Silvia Roggiani, segretaria regionale dem in Lombardia.

“Chiediamo con urgenza l’intervento della ministra Calderone affinché si assicuri la continuità dei sostegni necessari. È intollerabile che la destra, sia a livello nazionale che regionale, continui a tagliare le risorse destinate alle persone con disabilità” ha aggiunto Roggiani. “Al posto di salvaguardare i più vulnerabili continuano a peggiorare le loro condizioni di vita. Contro questa scelta vergognosa il Partito democratico presenterà atti concreti in Consiglio Regionale per sostenere la battaglia delle associazioni e tutelare le famiglie coinvolte” ha concluso.

La Banca mondiale: la crescita globale è in rallentamento (il dato più basso degli ultimi 30 anni)

La Banca mondiale: la crescita globale è in rallentamento (il dato più basso degli ultimi 30 anni)Roma, 9 gen. (askanews) – Mentre il mondo si avvicina al punto medio di quello che doveva essere un decennio di trasformazione per lo sviluppo, l’economia globale è destinata a raggiungere un triste record entro la fine del 2024: il quinquennio di crescita del Pil più lento degli ultimi 30 anni. Lo stima l’ultimo rapporto “Global Economic Prospects” della Banca mondiale.

In un certo senso, l’economia globale è in una situazione migliore rispetto a un anno fa: il rischio di una recessione globale è diminuito, in gran parte grazie alla forza dell’economia statunitense. Ma le crescenti tensioni geopolitiche potrebbero creare nuovi rischi a breve termine per l’economia mondiale. Nel frattempo, le prospettive a medio termine si sono oscurate per molte economie in via di sviluppo a causa del rallentamento della crescita nella maggior parte delle principali economie, della stagnazione del commercio globale e delle condizioni finanziarie più restrittive degli ultimi decenni. Si prevede che la crescita del commercio globale nel 2024 sarà solo la metà della media del decennio precedente la pandemia. Inoltre i costi di finanziamento per le economie in via di sviluppo – soprattutto quelle con scarsi rating creditizi – probabilmente rimarranno elevati con i tassi di interesse globali bloccati ai massimi di quattro decenni in termini adeguati all’inflazione. Si prevede che la crescita globale rallenterà per il terzo anno consecutivo: dal 2,6% dello scorso anno al 2,4% nel 2024, quasi tre quarti di punto percentuale al di sotto della media degli anni 2010. Si prevede che le economie in via di sviluppo cresceranno solo del 3,9%, più di un punto percentuale al di sotto della media del decennio precedente. Dopo una performance deludente lo scorso anno, i paesi a basso reddito dovrebbero crescere del 5,5%, più debole del previsto. Entro la fine del 2024, le persone in circa un paese in via di sviluppo su quattro e in circa il 40% dei paesi a basso reddito saranno ancora più povere di quanto lo fossero alla vigilia della pandemia di COVID nel 2019. Nelle economie avanzate, nel frattempo, la crescita è destinata a rallentare all’1,2% quest’anno dall’1,5% del 2023.

“Senza un’importante correzione di rotta, gli anni 2020 passeranno alla storia come un decennio di opportunità sprecate”, ha affermato Indermit Gill, capo economista e vicepresidente senior del Gruppo della Banca Mondiale. “La crescita a breve termine rimarrà debole, lasciando molti paesi in via di sviluppo – soprattutto i più poveri – bloccati in una trappola: con livelli di debito paralizzanti e un debole accesso al cibo per quasi una persona su tre. Ciò ostacolerebbe il progresso su molte priorità globali. Esistono ancora opportunità per invertire la tendenza. Questo rapporto offre una chiara via da seguire: illustra la trasformazione che può essere raggiunta se i governi agiscono ora per accelerare gli investimenti e rafforzare i quadri di politica fiscale”. Per affrontare il cambiamento climatico e raggiungere altri obiettivi chiave di sviluppo globale entro il 2030, i paesi in via di sviluppo dovranno realizzare un formidabile aumento degli investimenti, pari a circa 2.400 miliardi di dollari all’anno. Senza un pacchetto politico globale, le prospettive di un tale aumento non sono brillanti. Si prevede che la crescita degli investimenti pro capite nelle economie in via di sviluppo tra il 2023 e il 2024 sarà in media solo del 3,7%, poco più della metà del tasso dei due decenni precedenti.

Il rapporto offre la prima analisi globale di ciò che sarà necessario per generare un boom sostenuto degli investimenti, attingendo all’esperienza di 35 economie avanzate e 69 economie in via di sviluppo negli ultimi 70 anni. Si scopre che le economie in via di sviluppo spesso raccolgono una ricaduta economica quando accelerano la crescita degli investimenti pro capite almeno al 4% e la sostengono per sei anni o più: il ritmo di convergenza con i livelli di reddito delle economie avanzate accelera, il tasso di povertà diminuisce più rapidamente e la crescita della produttività quadruplica. Durante questi boom si materializzano anche altri benefici: tra le altre cose, l’inflazione diminuisce, le posizioni fiscali ed esterne migliorano e l’accesso delle persone a Internet si espande rapidamente. “I boom degli investimenti hanno il potenziale per trasformare le economie in via di sviluppo e aiutarle ad accelerare la transizione energetica e a raggiungere un’ampia varietà di obiettivi di sviluppo”, ha affermato Ayhan Kose, vice capo economista della Banca mondiale e direttore del gruppo Prospects. “Per innescare tali boom, le economie in via di sviluppo devono attuare pacchetti politici completi per migliorare i quadri fiscali e monetari, espandere il commercio transfrontaliero e i flussi finanziari, migliorare il clima degli investimenti e rafforzare la qualità delle istituzioni. Si tratta di un lavoro duro, ma molte economie in via di sviluppo sono già state in grado di farlo. Farlo di nuovo aiuterà a mitigare il previsto rallentamento della crescita potenziale nel resto di questo decennio”.

L’ultimo Global Economic Prospects identifica anche ciò che due terzi dei paesi in via di sviluppo – nello specifico gli esportatori di materie prime – possono fare per evitare cicli di espansione e contrazione. Il rapporto rileva che i governi di questi paesi spesso adottano politiche fiscali che intensificano le fasi di espansione e di recessione. Quando, ad esempio, gli aumenti dei prezzi delle materie prime stimolano la crescita di 1 punto percentuale, i governi aumentano la spesa in modo da stimolare la crescita di un ulteriore 0,2 punto percentuale. In generale, nei periodi favorevoli, la politica fiscale tende a surriscaldare l’economia. Nei momenti difficili aggrava la crisi. Questa “prociclicità” è più forte del 30% nelle economie in via di sviluppo esportatrici di materie prime rispetto ad altri paesi sviluppati. Inoltre, in queste economie le politiche fiscali tendono ad essere più volatili del 40% rispetto ad altre economie in via di sviluppo. L’instabilità associata alla maggiore prociclicità e volatilità della politica fiscale produce un freno cronico sulle prospettive di crescita delle economie in via di sviluppo esportatrici di materie prime. Questo ostacolo può essere ridotto mettendo in atto un quadro fiscale che aiuti a disciplinare la spesa pubblica, adottando regimi di cambio flessibili ed evitando restrizioni sulla circolazione dei capitali internazionali. In media, queste misure politiche potrebbero aiutare gli esportatori di materie prime nelle economie in via di sviluppo ad aumentare la crescita del Pil pro capite fino a 1 punto percentuale ogni quattro o cinque anni. I paesi possono anche trarre vantaggio dalla creazione di fondi sovrani e altri fondi di emergenza che possono essere utilizzati rapidamente in caso di emergenza.

Dal Futurismo ai fumetti e al cinema, mostre prorogate alla Vaccheria

Dal Futurismo ai fumetti e al cinema, mostre prorogate alla VaccheriaRoma, 9 gen. (askanews) – Il Municipio IX Roma Eur ha annunciato la proroga delle tre mostre attualmente ospitate all’interno della Vaccheria, lo spazio espositivo di Roma Capitale nato dalla convenzione urbanistica “Eur – Castellaccio” e collocato nel paesaggio urbano contemporaneo dell’Eur.

I visitatori avranno tempo fino al 31 marzo per ammirare le opere dei più grandi artisti del ‘900 presentate nel progetto espositivo “Dal Futurismo all’Arte Virtuale”, a cura di Giuliano Gasparotti e Francesco Mazzei; mentre, fino al 31 gennaio prossimo, avranno la possibilità di scoprire da vicino i segreti dell’arte fumettistica e del disegno applicato al cinema, grazie alle due mostre “L’arte nei fumetti di Massimo Fecchi” e “Il cinema dipinto: l’arte nei manifesti di Rodolfo Valcarenghi”. Inoltre, il 13 gennaio alle 16, in programma il terzo e ultimo appuntamento con Massimo Fecchi e le sue lectio magistralis. Dopo il successo dei primi due appuntamenti, il disegnatore incontrerà ancora una volta il pubblico della Vaccheria per raccontare come nascono i suoi fumetti.

Provenienti da due Collezioni private e raccolte per l’occasione dalla Collezione Rosini Gutman a cura di Gianfranco Rosini ed Elisabetta Cuchetti, la mostra Dal Futurismo all’arte virtuale mette assieme alcuni grandi capolavori dell’arte del secolo scorso in un percorso espositivo che dalle avanguardie più riconosciute arriva direttamente ai giorni nostri. Concentrata in quattro “capsule” differenziate ovvero quattro “set” a tema, l’esposizione è pensata per dare protagonismo allo spettatore, chiamato a immergersi in ambientazioni oniriche con installazioni contemporanee di arte digitale per scoprire da vicino la carica rivoluzionaria di artisti del calibro di Balla e Calder, Modigliani e Duchamp, Burri e Rauschenberg, oltre a Dalì, Manzoni, Fontana, Boetti, Klein, Liechtenstein, Vasarely, Beuys, Warhol, Niki de Sainte Phalle, de Chirico e molti altri. Nell’esposizione principale L’arte nei fumetti di Massimo Fecchi, sono presentate circa 100 tavole realizzate da questo autore conosciuto e apprezzato in tutto il mondo per i suoi trascorsi come disegnatore della Warner Bros, per la quale realizza negli anni ’70 raffigurazioni di mitici personaggi come Tom & Jerry e Bugs Bunny, ma soprattutto per la sua collaborazione con la Disney, iniziata nel 1997 tramite la casa editrice danese Egmont, per cui disegna storie con protagonisti Paperino, Topolino, il Lupo cattivo e i Tre porcellini.

Parallelamente, nell’esposizione Il cinema dipinto: l’arte nei manifesti di Rodolfo Valcarenghi, si possono apprezzare alcuni manifesti cinematografici realizzati dall’artista romano negli anni ’50, in un’epoca in cui questi venivano dipinti a mano (Riso amaro, Crimen, I diavoli alati, I compagni, L’uomo dalla cravatta di cuoio, Uno strano tipo, Attila, I figli della gloria, I pionieri del west), oltre ai suoi lavori come inchiostratore di fumetti iniziato alla fine degli anni ’60 nello studio di Alberto Giolitti e proseguito poi negli anni ’80 al fianco proprio di Massimo Fecchi.

Da domani in esclusiva su RaiPlay arriva SkillZ

Da domani in esclusiva su RaiPlay arriva SkillZRoma, 9 gen. (askanews) – In un momento di cambiamenti sempre più rapidi, le conoscenze digitali sul lavoro sono oggi fondamentali per l’intera popolazione. Per questo Rai, con il Fondo per la Repubblica Digitale, ha sviluppato un progetto dedicato alle competenze necessarie per le attività professionali del futuro. In esclusiva su RaiPlay dal 10 gennaio arriva SkillZ, una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale rivolta ad un pubblico tra i 15 e i 35 anni.

Martina Socrate è il volto del programma. È lei, la content creator da un milione e seicentomila followers che, in un viaggio nei luoghi d’eccellenza italiana che vivono già nel futuro, guida i telespettatori nei mondi dello spettacolo, dello sport, della tecnologia, dell’arte per scoprire e far conoscere una o più competenze (hard, soft e/o trasversali) necessarie per le professioni di domani. Dieci le puntate previste nelle quali si parla di: pensiero critico e creatività; conoscenze digitali avanzate; abilità sociali e umane; flessibilità e adattabilità; attenzione ai dettagli; intelligenza artificiale. Nelle varie tappe Martina Socrate incontra diversi professionisti di settore: Carlo Conti che parla di “leadership”, skill essenziale per guidare un team di successo; Vincenzo Schettini, il professore più amato del web, che svela l’importanza della “curiosità” dote imprescindibile per costruire un percorso solido; Antonella Sciutti, bioingegnera dell’Istituto Italiano di Tecnologia di Genova che studia l’interazione tra l’essere umano e le macchine, presenta iCub ed evidenzia l’importanza del “pensiero creativo” abilità che aiuta a sviluppare idee nuove e trovare soluzioni innovative; Andrea Soncin, Commissario Tecnico della Nazionale di Calcio Femminile, che approfondisce i concetti di resilienza e di lavoro di squadra; Federica Ammiraglio, Responsabile Campagne Nazionali FAI (Fondo per l’ambiente Italiano)che spiega tutti gli strumenti di marketing, soprattutto digitali, per ottenere una campagna di successo; Alessio Del Bue, dell’ Istituto Italiano di Tecnologia di Genova, ricercatore esperto di Intelligenza Artificiale e computer vision, due hard skill che saranno sempre più necessarie in futuro in quasi tutti i settori. E ancora: Michela Alfano, controllore del traffico aereo ENAV (Società Nazionale Assistenza Volo) che si sofferma sul problem solving, ossia la capacità di risolvere i problemi in modo efficace e tempestivo; Valerio Cardinali e Guido Guidi, del Centro Nazionale di Meteorologia e Climatologia di Pratica di Mare, che sottolineano l’importanza dei Big Data e del Machine Learning, tra le competenze digitali più strategiche per quasi tutti i lavori del domani; Luisa Massaro, Commissario Capo della Polizia Postale di Roma, in prima linea sul fronte della lotta al crimine informatico, che rivela perché la cybersecurity e l’attenzione ai dettagli siano oggi tra le skill più ricercate; Giuseppe Saccà, storico ricercatore che racconta quanto sia importante possedere la capacità di adattarsi ai nuovi strumenti tecnologici e come mettersi nei panni di chi usa i prodotti digitali.

“È molto importante che il Servizio Pubblico sviluppi, insieme a partner qualificati, contenuti su misura per i Giovani Adulti – afferma Maurizio Imbriale, direttore Rai Contenuti Digitali e Transmediali – Il progetto SkillZ è stato concepito con questa consapevolezza, ma anche con la consapevolezza che i tempi dell’innovazione sono di gran lunga superiori rispetto ai tempi di adeguamento culturale, formativo e giuridico, e che le soft skill e le competenze digitali devono entrare a far parte di quella “cassetta degli attrezzi” che ogni ragazza e ogni ragazzo devono avere a disposizione per intraprendere i nuovi lavori e quelli che ancora non esistono. Il contrasto al digital divide culturale -conclude Imbriale – è uno dei pilastri del Servizio Pubblico, ma è anche una delle mission del Fondo per la Repubblica Digitale.” “Imparare, disimparare e tornare a imparare di nuovo: è questa la principale competenza che sarà richiesta nei prossimi anni ai giovani, e non solo, per rispondere a uno scenario di mutamenti sempre più rapidi – sostiene Francesco Profumo, Presidente di Acri e Vicepresidente del Comitato di indirizzo strategico del Fondo per la Repubblica Digitale. Con il fondo per la Repubblica Digitale vogliamo contribuire a fare proprio questo, fornendo competenze digitali e soft skill per favorire l’ingresso nel mondo del lavoro dei ragazzi e l’upskilling e reskilling degli adulti. Anche il programma SkillZ, prodotto da Rai- Radiotelevisione italiana con il Fondo, va in questa direzione e diffonderà storie e testimonianze di chi ha saputo utilizzare al meglio le nuove opportunità offerte dalla transizione digitale.”

SkillZ è una produzione Rai Contenuti Digitali e Transmediali realizzata in collaborazione con il Fondo per la Repubblica Digitale. È un programma di Davide Di Stadio e Marina Liuzzi con la regia di Maria Francesca Marcelli, condotto da Martina Socrate.

Commissione Ue accende un faro su investimento Microsoft in OpenAI

Commissione Ue accende un faro su investimento Microsoft in OpenAIRoma, 9 gen. (askanews) – La Commissione europea sta effettuando degli approfondimenti sull’investimento da 13 miliardi di dollari di Microsoft in OpenAI, la società che ha lanciato ChatGPT, per verificare se sia in linea con il regolamento Ue sulle concentrazioni. L’ha reso noto lo stesso esecutivo europeo in un comunicato dedciato al tema dell’intelligenza artificiale generativa.

“La Commissione europea ha lanciato oggi due inviti a presentare contributi sulla concorrenza nei mondi virtuali e sull’intelligenza artificiale generativa e ha inviato richieste di informazioni a diversi grandi attori digitali”, si legge nel comunicato di Bruxelles. “Tutte le parti interessate sono invitate a condividere la loro esperienza e fornire un feedback sul livello di concorrenza nel contesto dei mondi virtuali e dell’IA generativa, e le loro intuizioni su come la legge sulla concorrenza può aiutare a garantire che questi nuovi mercati rimangano competitivi. La Commissione europea esaminerà attentamente tutti i contributi ricevuti attraverso gli inviti a presentare contributi. A seguito di tale riesame, la Commissione può organizzare un seminario nel secondo trimestre del 2024 per riunire tutte le diverse prospettive che emergono dai contributi e proseguire questa riflessione”, continua il comunicato.

“Inoltre, la Commissione europea sta esaminando alcuni degli accordi che sono stati conclusi tra i grandi attori del mercato digitale e gli sviluppatori e i fornitori di intelligenza artificiale generativa. La Commissione europea sta studiando l’impatto di questi partenariati sulle dinamiche di mercato”, precisa ancora il comunicato Ue. “Infine, la Commissione europea sta controllando se l’investimento di Microsoft in OpenAI potrebbe essere riesaminabile ai sensi del regolamento Ue sulle concentrazioni”. Anche gli Stati uniti e il Regno unito stanno effettuando valutazioni simili rispetto all’investimento.

Teatro Arcobaleno, “Le Eumenidi” dal 12 al 21 gennaio

Teatro Arcobaleno, “Le Eumenidi” dal 12 al 21 gennaioRoma, 9 gen. (askanews) – Al Teatro Arcobaleno, dal 12 al 21 gennaio, Le Eumenidi di Eschilo, adattamento e regia, Vanessa Gasbarri, con, Patrizio Cigliano e Beatrice Fazi e con (in ordine di apparizione) Maria Francesca Galasso, Maria Concetta Gasdia, Alessandra Nastasi, Luca Pappalardo, Vittoria Paravati, Federico Pirro, Sonia Pulitelli, Tiziana Rossi, Gabriele Salvatori.

Lo spettacolo nasce dal desiderio di portare sulla scena il tema della giustizia, attraverso uno dei grandi classici del teatro antico: Le Eumenidi di Eschilo, ultima delle tre tragedie eschilee che compongono l’Orestea (insieme all’Agamennone e alle Coefore). Le Eumenidi raffigurano la giustizia quale nucleo attorno al quale ruota, si svolge e si risolve, la tensione drammatica che si sviluppa nel corso delle prime due opere della trilogia. Motore della vicenda è la storia di una dinastia, quella degli Atridi, travagliata da profonde lacerazioni interne, che la portano a compiere spietati delitti di sangue. Se nell’Agamennone e nelle Coefore è la vendetta a regolare i contrasti familiari, questo principio viene superato ne Le Eumenidi, grazie all’intervento di Atena, dea della giustizia: quest’ultima infatti istituisce l’Areopago, un tribunale costituito dai migliori cittadini di Atene e presieduto dalla dea stessa. Ambito giuridico e religioso si compenetrano e danno vita ad un vero e proprio processo celebrato da divinità, ma all’interno di un’istituzione politica, e quindi umana, con evidenti rimandi alla realtà (l’Areopago era il tribunale vigente ad Atene ai tempi di Eschilo). L’antica legge del taglione, retaggio di un mondo arcaico, cede qui il posto ad una nuova forma di giustizia in cui è la comunità di cittadini è chiamata a giudicare i crimini commessi nell’Orestea, assumendone la responsabilità. In questa pièce è rappresentata la nascita della democrazia con tutte le sue forze e contraddizioni.

Un italiano su due favorevole a Ddl su Doggy bag al ristorante

Un italiano su due favorevole a Ddl su Doggy bag al ristoranteRoma, 9 gen. (askanews) – Quasi un italiano su 2 (il 49%) è favorevole al Ddl per favorire la possibilità di chiedere la “Doggy bag” al ristorante per recuperare il cibo non consumato ed evitare così che venga buttato. E’ quanto emerge da una analisi Coldiretti/Censis diffusa dopo la presentazione del Ddl n. 972 “Misure per sensibilizzare i consumatori all’adozione di condotte virtuose orientate alla riduzione dello spreco alimentare”, depositato lo scorso 19 dicembre, prima firmataria la senatrice leghista Mara Bizzotto.

“Per molti anni malvista, la pratica di chiedere gli avanzi al ristorante è tornata d’attualità – sottolinea l’analisi – spinta dalla nuova sensibilità green verso il contenimento degli sprechi a tavola ed anche dalle esigenze di risparmio. Non a caso i più aperti verso questo fenomeno sono i giovani, dove la percentuale di favorevoli alla doggy bag sale addirittura al 58%”. Chiedere di portare a casa il cibo avanzato è un comportamento molto diffuso in altri Paesi, a partire dagli Stati Uniti dove la doggy bag è una prassi consolidata. Fino a Francia e Spagna dove è stata resa obbligatoria. In Italia attualmente è in vigore la legge 166/16 sugli sprechi alimentari che “promuove l’utilizzo, da parte degli operatori nel settore della ristorazione, di contenitori riutilizzabili idonei a consentire ai clienti l’asporto degli avanzi di cibo”.

Enrico Brignano, il tour “Ma…diamoci del tu” sbarca all’estero

Enrico Brignano, il tour “Ma…diamoci del tu” sbarca all’esteroRoma, 9 gen. (askanews) – Dopo il successo del tour che conta già oltre 100 spettacoli sold out in Italia totalizzando più di 200.000 presenze, lo spettacolo di Enrico Brignano, “Ma…diamoci del tu!” sbarca per la prima volta all’estero.

Scritto con Manuela D’Angelo e la collaborazione ai testi di Alessio Parenti, con le musiche originali di Andrea Perrozzi e prodotto da Vivo Concerti, farà tappa nei teatri delle principali città europee, tra cui Parigi, Bruxelles e Barcellona oltre che in Inghilterra nello storico O2 Shepherd’s Bush Empire di Londra nel mese di aprile 2024. I biglietti per il tour europeo di Enrico Brignano saranno disponibili online su www.vivoconcerti.com da mercoledì 10 gennaio 2024 alle ore 14:00.

Nella sua prima tournée internazionale, Enrico Brignano porterà il suo spettacolo in Europa con ben nove date in sette paesi. Si comincia dai Paesi Bassi (martedì 2 aprile 2024 allo Municipal Theater Amstelveen), passando poi per la Germania con due appuntamenti (giovedì 4 aprile 2024 al Gloria Theater di Colonia e domenica 7 aprile 2024 al Freiheitshalle di Monaco di Baviera), UK (martedì 9 aprile 2024 allo O2 Shepherd’s Bush Empire), Francia (domenica 14 aprile 2024 a La Cigale di Parigi), Belgio (mercoledì 17 aprile 2024 a La Madeleine di Bruxelles), due spettacoli in Svizzera (sabato 20 aprile 2024 al Volkshaus di Zurigo e domenica 21 aprile 2024 al Musical Theater di Basilea) per poi concludere in Spagna (mercoledì 24 aprile 2024 al Paral Lel 62 di Barcellona). Enrico Brignano racconta così lo show: “Darsi del tu oggi è ormai la prassi, mentre il ‘lei’ sembra qualcosa di arcaico e formale. Per dire, quando ti chiamano dal call center per discutere che so, la tariffa telefonica, oppure per proporti di investire l’eredità di pora nonna in criptovalute, usano il lei, probabilmente per renderti più difficile il mandarli a quel paese. Il “Lei” è burocratico, lo si usa con le forze dell’ordine o al comune, ma del resto il “tu” che lo sta sostituendo è vuoto, non porta con sé quella confidenza vera, quella familiarità che intendo io. E’ per questo che comincio questo spettacolo dando del tu al mio pubblico: per creare una confidenza che sia non di forma, ma di sostanza. E che io sia un uomo di sostanza si dovrebbe capire già solo guardandomi; voglio aggiungerci pure quel MA che resetta tutto, che azzera le distanze, che siano sociali, economiche o d’età. L’età… ultimamente ho notato che per colpa della mia età sempre più persone tendono a darmi del lei, un lei che è doloroso come una fitta della sciatica, che è più fastidioso e irritante di quando mi scopro a tirarmi su dal divano esclamando: “hoplà”. Mi sa che all’espressione “giovane comico romano” devo cominciare a togliere il “giovane”. Siccome poi sono in vena di confidenze, nel mio spettacolo mi concedo di parlare di aspetti inediti della mia professione e di una storia personale che poi assurge a paradigma un po’ per tutti… sì, perché per la prima volta ho deciso di raccontare le delusioni, le false partenze, tutti i NO che ho collezionato nella mia vita professionale – e non. Certo sempre con un sorriso, mai prendendomi sul serio, ma sottolineando come tutto serva nella vita, anche un rifiuto ci può fortificare e renderci quel che siamo oggi. Coadiuvato sul palco dal maestro Andrea Perrozzi, io parlo; con la collaborazione di due presenze “moleste” ma preziosissime, Pasquale Bertucci e Michele Marra, io intanto continuo a parlare. Quando poi mi lasciano da solo sul palco, parlo ancora. Ebbene sì, c’ho tanto da parla’. E qualche volta anche da lamentarmi. “Ma lei Brignano non sa che lamentarsi è tipico delle persone anziane?”; “Certo che lo so. Ma intanto lei, coso… mi dia del tu”.

Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Foti: Pozzolo sospeso dal gruppo di Fdi

Il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera Foti: Pozzolo sospeso dal gruppo di FdiRoma, 9 gen. (askanews) – “L’ufficio di presidenza del gruppo parlamentare di Fratelli d’Italia alla Camera ha adottato in data odierna, in via d’urgenza, la misura cautelare della sospensione dal gruppo stesso dell’on. Emanuele Pozzolo”. Lo riferisce in una nota il capogruppo di Fratelli d’Italia alla Camera, Tommaso Foti.

Il deputato FdI Emanuele Pozzolo, nella notte di Capodanno ad una festa a cui era presente anche il sottosegretario Andrea Delmastro ha portato una pistola da cui – per circostanze ancora da chiarire – è partito un colpo che ha ferito un uomo. Una vicenda che ha fatto infuriare la premier, e Giorgia Meloni nella conferenza stampa di fine anno (rimandata per motivi di salute al 4 gennaio), aveva già preannunciato la conclusione: Pozzolo – aveva detto – ha mancato al dovere di custodire l’arma con “responsabilità e serietà” e per questo “ho chiesto che Pozzolo sia deferito alla Commissione di garanzia di Fdi e che venga sospeso”.

Banca mondiale: crescita globale in rallentamento

Banca mondiale: crescita globale in rallentamentoRoma, 9 gen. (askanews) – Mentre il mondo si avvicina al punto medio di quello che doveva essere un decennio di trasformazione per lo sviluppo, l’economia globale è destinata a raggiungere un triste record entro la fine del 2024: il quinquennio di crescita del Pil più lento degli ultimi 30 anni. Lo stima l’ultimo rapporto “Global Economic Prospects” della Banca mondiale.

In un certo senso, l’economia globale è in una situazione migliore rispetto a un anno fa: il rischio di una recessione globale è diminuito, in gran parte grazie alla forza dell’economia statunitense. Ma le crescenti tensioni geopolitiche potrebbero creare nuovi rischi a breve termine per l’economia mondiale. Nel frattempo, le prospettive a medio termine si sono oscurate per molte economie in via di sviluppo a causa del rallentamento della crescita nella maggior parte delle principali economie, della stagnazione del commercio globale e delle condizioni finanziarie più restrittive degli ultimi decenni. Si prevede che la crescita del commercio globale nel 2024 sarà solo la metà della media del decennio precedente la pandemia. Inoltre i costi di finanziamento per le economie in via di sviluppo – soprattutto quelle con scarsi rating creditizi – probabilmente rimarranno elevati con i tassi di interesse globali bloccati ai massimi di quattro decenni in termini adeguati all’inflazione. Si prevede che la crescita globale rallenterà per il terzo anno consecutivo: dal 2,6% dello scorso anno al 2,4% nel 2024, quasi tre quarti di punto percentuale al di sotto della media degli anni 2010. Si prevede che le economie in via di sviluppo cresceranno solo del 3,9%, più di un punto percentuale al di sotto della media del decennio precedente. Dopo una performance deludente lo scorso anno, i paesi a basso reddito dovrebbero crescere del 5,5%, più debole del previsto. Entro la fine del 2024, le persone in circa un paese in via di sviluppo su quattro e in circa il 40% dei paesi a basso reddito saranno ancora più povere di quanto lo fossero alla vigilia della pandemia di COVID nel 2019. Nelle economie avanzate, nel frattempo, la crescita è destinata a rallentare all’1,2% quest’anno dall’1,5% del 2023.

“Senza un’importante correzione di rotta, gli anni 2020 passeranno alla storia come un decennio di opportunità sprecate”, ha affermato Indermit Gill, capo economista e vicepresidente senior del Gruppo della Banca Mondiale. “La crescita a breve termine rimarrà debole, lasciando molti paesi in via di sviluppo – soprattutto i più poveri – bloccati in una trappola: con livelli di debito paralizzanti e un debole accesso al cibo per quasi una persona su tre. Ciò ostacolerebbe il progresso su molte priorità globali. Esistono ancora opportunità per invertire la tendenza. Questo rapporto offre una chiara via da seguire: illustra la trasformazione che può essere raggiunta se i governi agiscono ora per accelerare gli investimenti e rafforzare i quadri di politica fiscale”. Per affrontare il cambiamento climatico e raggiungere altri obiettivi chiave di sviluppo globale entro il 2030, i paesi in via di sviluppo dovranno realizzare un formidabile aumento degli investimenti, pari a circa 2.400 miliardi di dollari all’anno. Senza un pacchetto politico globale, le prospettive di un tale aumento non sono brillanti. Si prevede che la crescita degli investimenti pro capite nelle economie in via di sviluppo tra il 2023 e il 2024 sarà in media solo del 3,7%, poco più della metà del tasso dei due decenni precedenti.

Il rapporto offre la prima analisi globale di ciò che sarà necessario per generare un boom sostenuto degli investimenti, attingendo all’esperienza di 35 economie avanzate e 69 economie in via di sviluppo negli ultimi 70 anni. Si scopre che le economie in via di sviluppo spesso raccolgono una ricaduta economica quando accelerano la crescita degli investimenti pro capite almeno al 4% e la sostengono per sei anni o più: il ritmo di convergenza con i livelli di reddito delle economie avanzate accelera, il tasso di povertà diminuisce più rapidamente e la crescita della produttività quadruplica. Durante questi boom si materializzano anche altri benefici: tra le altre cose, l’inflazione diminuisce, le posizioni fiscali ed esterne migliorano e l’accesso delle persone a Internet si espande rapidamente. “I boom degli investimenti hanno il potenziale per trasformare le economie in via di sviluppo e aiutarle ad accelerare la transizione energetica e a raggiungere un’ampia varietà di obiettivi di sviluppo”, ha affermato Ayhan Kose, vice capo economista della Banca mondiale e direttore del gruppo Prospects. “Per innescare tali boom, le economie in via di sviluppo devono attuare pacchetti politici completi per migliorare i quadri fiscali e monetari, espandere il commercio transfrontaliero e i flussi finanziari, migliorare il clima degli investimenti e rafforzare la qualità delle istituzioni. Si tratta di un lavoro duro, ma molte economie in via di sviluppo sono già state in grado di farlo. Farlo di nuovo aiuterà a mitigare il previsto rallentamento della crescita potenziale nel resto di questo decennio”.

L’ultimo Global Economic Prospects identifica anche ciò che due terzi dei paesi in via di sviluppo – nello specifico gli esportatori di materie prime – possono fare per evitare cicli di espansione e contrazione. Il rapporto rileva che i governi di questi paesi spesso adottano politiche fiscali che intensificano le fasi di espansione e di recessione. Quando, ad esempio, gli aumenti dei prezzi delle materie prime stimolano la crescita di 1 punto percentuale, i governi aumentano la spesa in modo da stimolare la crescita di un ulteriore 0,2 punto percentuale. In generale, nei periodi favorevoli, la politica fiscale tende a surriscaldare l’economia. Nei momenti difficili aggrava la crisi. Questa “prociclicità” è più forte del 30% nelle economie in via di sviluppo esportatrici di materie prime rispetto ad altri paesi sviluppati. Inoltre, in queste economie le politiche fiscali tendono ad essere più volatili del 40% rispetto ad altre economie in via di sviluppo. L’instabilità associata alla maggiore prociclicità e volatilità della politica fiscale produce un freno cronico sulle prospettive di crescita delle economie in via di sviluppo esportatrici di materie prime. Questo ostacolo può essere ridotto mettendo in atto un quadro fiscale che aiuti a disciplinare la spesa pubblica, adottando regimi di cambio flessibili ed evitando restrizioni sulla circolazione dei capitali internazionali. In media, queste misure politiche potrebbero aiutare gli esportatori di materie prime nelle economie in via di sviluppo ad aumentare la crescita del Pil pro capite fino a 1 punto percentuale ogni quattro o cinque anni. I paesi possono anche trarre vantaggio dalla creazione di fondi sovrani e altri fondi di emergenza che possono essere utilizzati rapidamente in caso di emergenza.