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Tag: Sanremo 2023

”Io ti conosco”, il video del nuovo brano di gIANMARIA feat. Madame

”Io ti conosco”, il video del nuovo brano di gIANMARIA feat. MadameRoma, 5 dic. (askanews) – É uscito oggi alle 14 su YouTube il videoclip del nuovo brano “Io ti conosco feat. Madame” di Gianmaria Volpato, in arte “gIANMARIA”, ideato insieme a fratelli D’Innocenzo, che per la prima volta collaborano ad un video musicale.

“Per il video di ‘Io ti conosco’ avevo tante idee e confuse. – Racconta l’artista veneto, 21 anni – Sicuramente la principale era quella di creare qualcosa che avesse una vita propria, qualcosa di non convenzionale e che non seguisse la canzone. Ho chiamato i fratelli D’Innocenzo, con cui da tempo ci lega un’amicizia bellissima, e mi hanno aiutato a sviluppare una delle idee che avevo in testa: quella di trovare un ragazzo con un lavoro manuale che si filmasse durante la sua giornata lavorativa. Dopo aver selezionato Carlo, il ragazzo protagonista del videoclip, ci siamo trovati per montare le riprese a Roma. Carlo Patron non è un regista, un attore o uno sceneggiatore, ma è tutte e tre le cose in questo video”. “Io ti conosco” vede insieme l’inedita coppia gIANMARIA e Madame. La canzone, prodotta da Antonio Filippelli e Bias, esalta le personalità dei due artisti, in uno scambio fra due anime che si incontrano e si comprendono, e in cui una è il rifugio dell’altra: “Il brano è un dialogo tra noi due, molto intimo, in cui ci diciamo cose che non ci saremmo mai detti se non in una canzone”, ha spiegato gIANMARIA.

“Io ti conosco” arriva dopo un anno importante per gIANMARIA, tra i protagonisti del Festival di Sanremo 2023, dove ha presentato il suo primo album “Mostro”, e reduce da un lungo tour nei principali club e festival italiani.

Sostenibilità, Plasmon elimina etichette su omogeneizzati frutta

Sostenibilità, Plasmon elimina etichette su omogeneizzati fruttaRoma, 5 dic. (askanews) – Plasmon elimina le etichette dal vasetto degli omogeneizzati frutta, evitando così di immettere sul mercato ogni anno oltre 12.000 kg di carta in meno sul mercato ogni anno e permetterà ai consumatori di fare la raccolta differenziata ancora più facilmente: una volta consumato, il vasetto potrà essere buttato direttamente nel vetro. Le diciture legali e le tabelle nutrizionali rimarranno sul cartoncino esterno, mentre il gusto si potrà trovare anche sul tappo di ogni singolo vasetto.

Plasmon punta infatti sulla sostenibilità: da poco, sugli scaffali sono presenti le nuove creme cereali in una confezione riciclabile e richiudibile. Nel 2021, inoltre, l’azienda lanciò anche il primo prodotto dedicato ai più piccoli realizzato interamente in polipropilene. “Plasmon è già arrivato negli anni scorsi al 97% di packaging completamente riciclabile immesso nel mercato italiano. Da oggi, non solo vogliamo produrre confezioni riciclabili, ma immettere sul mercato sempre meno materiale e ridurre così il nostro impatto”, spiega in una nota Elisa Cavestro, Head of Portfolio & Innovation First Food di Plasmon.

Pirelli HangarBicocca: 2 anni di mostre da Tinguely a Nan Goldin

Pirelli HangarBicocca: 2 anni di mostre da Tinguely a Nan GoldinMilano, 5 dic. (askanews) – Otto mostre, quattro artiste e quattro artisti, per raccontare nei prossimi due anni storie dal mondo e dalla contemporaneità, con una chiusura nel segno di una delle più grandi interpreti della scena del presente come Nan Goldin. Pirelli HangarBicocca a Milano ha presentato il programma espositivo del biennio 2024-25 alla presenza del presidente del museo e vicepresidente esecutivo di Pirelli, Marco Tronchetti Provera. “L’Hangar – ha detto – è nato con le torri di Kiefer e rischiava di restare legato esclusivamente a esse. Da lì è nata l’idea di allargare le prospettive, con la direzione artistica di Vicente Todolì abbiamo tenuto in vita le torri nascondendole e abbiamo fatto di questo luogo un posto molto speciale, che ha ottenuto riconoscimenti a livello internazionale. Un’azienda cresce se cresce la società intorno a essa e in questo senso la cultura è centrale. Noi fondiamo il futuro della Pirelli sulla cultura in tutte le sue manifestazioni”.

Le nuove mostre di HangarBicocca si inaugurano a metà febbraio 2024 con la personale di Chiara Camoni che nello spazio dello Shed porterà “un’architettura di collettività e raccoglimento ispirata ai giardini all’italiana tardo-rinascimentali e agli anfiteatri antichi”. A marzo 2024 invece il grande spazio delle Navate accoglierà una retrospettiva su Nari Ward, importante artista caraibico, che sarà focalizzata sulle performance e sui progetti collaborativi. La terza e la quarta mostra del 2024 saranno dedicate alla filmaker post-sovietica Saodat Ismailova e a uno dei pionieri del XX secolo modernista come Jean Tinguely, che proprio nella dimensione post industriale colloca la dimensione della sua arte. Inoltre, nell’ambito del progetto speciale “Outside the Cube” rivolto alle forme espressive di Street Art, è previsto il nuovo intervento dell’artista eL Seed sulla parete esterna dell’edificio di Pirelli HangarBicocca come specifica commissione legata al contesto urbano (da luglio 2024). Sempre nel 2024, le mostre attualmente in corso in Pirelli HangarBicocca dedicate a James Lee Byars e Thao Nguyen Phan saranno portate rispettivamente in due istituzioni internazionali: Museo Nacional Centro de Arte Reina Sofía di Madrid (9 maggio – 1 settembre 2024) e alla Kunsthal Charlottenborg di Copenhagen (13 marzo – 11 agosto 2024) che presenteranno due adattamenti dei progetti espositivi, realizzati entrambi in collaborazione con l’istituzione italiana. Il 2025 sarà inaugurato da un artista e compositore elettroacustico, Tarek Atoui, che creerà musica attraverso strumenti-scultura, e poi da due artisti provenienti dal Giappone: dalle grandi installazioni di Yukinori Yanagi alle creazioni cinetiche di Yuko Mohri, l’artista donna che rappresenterà il Giappone alla prossima Biennale Arte. Per poi arrivare, da ottobre 2025 e fino a febbraio 2026, quando le Navate ospiteranno la mostra “This Will Not End Well”, dedicata alle opere video che Nan Goldin proiettava nei club durante i suoi DJ set, immagini in slideshow che rappresentano l’inizio della sua carriera di artista visiva e che già contenevano il senso della sua importante lezione poi come fotografa.

“Ho preso parte a più della metà del percorso di Pirelli HangarBicocca – ha detto Todolì – sono in carica dal 2012 e l’obiettivo in questi anni è sempre stato quello di produrre conoscenza, rendendo l’arte contemporanea accessibile a tutti. Le mostre continueranno a essere per i visitatori uno strumento di esperienza che permetta loro di costruirsi una propria storia dell’arte. Non credo che esista una Storia dell’arte con la S maiuscola, ma molteplici storie. Per questo continuiamo a immaginare retrospettive site-specific, perché siano uniche in relazione a questi spazi, ma raccontino il presente in tanti modi diversi”. Alla presentazione del programma ha partecipato anche il sindaco di Milano Giuseppe Sala, che ha sottolineato l’importanza di portare la cultura nei quartieri della città, come elemento di sviluppo. “Qui – ha aggiunto il sindaco – abbiamo la dimostrazione migliore del rapporto tra pubblico e privato nel promuovere lo sviluppo della città. Il destino di Milano è quello di cercare di rimanere in tutti modi nella contemporaneità”.

Una contemporaneità che passa anche dalla stessa natura di HangarBicocca, luogo post industriale convertito a spazio nel quale gli artisti sono chiamati a pensare la loro stessa pratica in relazione all’architettura. E se Tronchetti ha sottolineato che qui agli artisti viene chiesto un “coinvolgimento speciale”, Todolì ha chiosato: “Le nostre mostre, per la simbiosi con l’architettura, sono irripetibili”.

Plasmon elimina etichette da vasetti di vetro: 12 tonnelate carta in meno

Plasmon elimina etichette da vasetti di vetro: 12 tonnelate carta in menoMilano, 5 dic. (askanews) – Plasmon ha deciso di eliminare le etichette dal vasetto degli omogeneizzati frutta, una iniziativa che consentirà all’azienda del babyfood italiano di risparmiare l’immissione nell’ambiente più di 12.000 chili di carta ogni anno e permetterà ai consumatori di fare la raccolta differenziata più facilmente buttando il vasetto direttamente nel vetro.

Le diciture legali e le tabelle nutrizionali, spiega l’azienda, rimarranno sul cartoncino esterno, mentre il gusto si potrà trovare anche sul tappo di ogni singolo vasetto. Plasmon nel percorso di miglioramento del proprio portafoglio ha da poco introdotto la confezione riciclabile e richiudibile per le creme cereali. Nel 2021, invece, aveva lanciato il primo prodotto interamente in polipropilene, un materiale che, se raccolto e separato correttamente, può essere riciclato e tornare a rivivere in tanti altri oggetti di uso quotidiano.

“Plasmon è già arrivato negli anni scorsi al 97% di packaging completamente riciclabile immesso nel mercato italiano. Da oggi, non solo vogliamo produrre confezioni riciclabili, ma immettere sul mercato sempre meno materiale e ridurre così il nostro impatto. Questo ci permette inoltre di semplificare la raccolta differenziata per i genitori”, spiega Elisa Cavestro, head of portfolio & innovation first food di Plasmon.

Lamborghini, Fim e Fiom: raggiunto accordo su settimana corta

Lamborghini, Fim e Fiom: raggiunto accordo su settimana cortaRoma, 5 dic. (askanews) – Firmata l’ipotesi d’accordo tra la Rsu, i sindacati Fiom e Fim e Automobili Lamborghini sul contratto integrativo aziendale, dopo un anno di trattative, che con il traguardo della settimana corta. Nei prossimi giorni l’ipotesi sarà presentata alle lavoratrici ed ai lavoratori dell’azienda e sarà sottoposto al referendum confermativo.

Caratteristiche di questo “storico accordo sono: una importante riduzione dell’orario di lavoro, aumento del salario annuale, 500 nuove assunzioni, un percorso di miglioramento sugli appalti continuativi del sito, consolidamento e implementazione dei diritti e la tutela delle differenze”. La riduzione dell’orario di lavoro “sarà così composta: l’alternarsi di una settimana da 5 giorni e una da quattro per il personale di produzione o collegato a essa che lavora su due turni (mattina e pomeriggio) e turno centrale per una riduzione complessiva di 22 giornate di lavoro all’anno; una settimana da 5 giorni e due da 4 per il personale di produzione o collegato a essa che lavora su un regime a tre turni (mattina, pomeriggio e notte) per una riduzione complessiva di 31 giornate di lavoro all’anno; 16 giorni in meno all’anno per il personale operaio non collegato a produzione, mentre 12 giornate in meno per il personale impiegatizio. Per quest’ultima categoria sarà possibile usufruire fino a 12 giorni di smart-working al mese”.

Inoltre “si è ottenuto – comunicano i sindacati – un aumento sostanziale del premio di continuità di risultato annuale, che passerà dai 332 euro del 2022 a 2.200 euro nel 2026. Il nuovo Premio di Risultato sarà pari 4.000 euro. In aggiunta è previsto un aumento di varie indennità legate alla produzione e per la valorizzazione delle competenze dei dipendenti”. E ancora: “un’altra importante vittoria è l’impegno dell’azienda per un concreto miglioramento delle condizioni materiali delle lavoratrici e dei lavoratori in appalto. Questo si articolerà tramite la il contrasto ai contratti pirata e incentivando accordi integrativi di secondo livello all’interno della comunità del sito produttivi”.

Infine, “la trattativa ha portato all’introduzione di vari strumenti per il sostegno alla genitorialità e per il contrasto alla violenza di genere. Per quanto riguarda il primo, verranno creati dei permessi retribuiti in caso di adozione e affido di un bambino e per l’inserimento dei figli al nido o alla scuola materna, oltre che un aumento del 10% del contributo aziendale per il congedo parentale che arriva all’80% della retribuzione. Per quanto riguarda il contrasto alla violenza di genere, viene resa obbligatoria la formazione, in collaborazione con le associazioni che operano nel territorio sul tema, viene altresì costituito un gruppo di lavoro sull’”innovazione sociale” con l’obiettivo di conquistare nuovi diritti civici”. L’intesa è storica perché vede per la prima volta un’industria dell’automotive in Europa raggiungere una consistente riduzione dell’orario di lavoro, “non con una diminuzione del salario ma con una sua maggiorazione. Lavorare meno e lavorare meglio, questo è il principio che ha guidato questa trattativa, e che si pone all’interno di un ragionamento più complessivo. In un momento dove si attacca il potere di acquisto di chi lavora, mentre non vengono toccati i grandi patrimoni e gli extraprofitti, la trattativa in Lamborghini pone alcuni punti cardine: ridurre l’orario, alzare il salario, tutelare chi lavora in condizioni peggiori e dare sempre più strumenti per il contrasto alla violenza di genere”.

GU, marchio gemello di Uniqlo, sbarcherà a New York

GU, marchio gemello di Uniqlo, sbarcherà a New YorkRoma, 5 dic. (askanews) – Dopo il marchio gemello Uniqlo, anche la società di abbigliamento giapponese GU mira a diventare un nome riconosciuto a livello globale, allargando le sue vendite negli Usa e aprendo un negozio permanente a New Yorke. Lo ha riferito al Nikkei l’amministratore delegato Osamu Yunoki.

“Abbiamo in programma di raddoppiare le nostre vendite portandole a 600 miliardi di yen (3,7 miliardi di euro) in cinque anni”, ha Yunoki. Il marchio, gestito da Fast Retailing che controlla anche Uniqlo, ha registrato un aumento delle vendite del 20% per l’anno fiscale terminato ad agosto a 295,2 miliardi di yen (1,85 miliardi di uero), grazie alla ripresa dalla pandemia e al successo dei suoi prodotti alla moda.

“Vogliamo raggiungere mille miliardi di yen (6,2 miliardi di euro) di vendite nel medio e lungo termine”, ha detto Yunoki. “Speriamo di mettere sulla buona strada le nostre attività negli Stati uniti e in Cina e di espanderci in Europa e nel Sud-Est asiatico”. GU gestiva 463 negozi alla fine di agosto, di cui 36 a Taiwan, Hong Kong e nella Cina continentale. Anche se la società non rivela le vendite per regione, si ritiene che faccia affidamento sul Giappone per circa il 90% del totale. Ma con il calo demografico in Giappone, giocoforza deve puntare sui mercati esteri per mantenere la sua redditività, come sta facendo il marchio gemello Uniqlo.

GU rappresenta circa il 10% delle entrate di Fast Retailing, rispetto a circa l’80% di Uniqlo. La sua espansione è fondamentale per l’obiettivo di Fast Retailing di raggiungere 10mila di yen di vendite di gruppo (62,7 miliardi di euro). Tuttavia il settore “fast fashion” è al momento molto sfidante, in particolare a causa della temibile concorrenza dell’e-commerce cinese. Shein, che ha presentato domanda la documentazione per un’offerta pubblica iniziale (IPO) negli Stati uniti, fornisce servizi in circa 150 paesi e regioni a partire dallo scorso anno e continua a guadagnare popolarità, principalmente tra i consumatori più giovani, stesso target di Fast Retailin, presentando 6.000 prodotti al giorno e offredone in tuttop 600.000 sul suo sito web in qualsiasi momento. E Temu, gestito dal gruppo di e-commerce cinese PDD Holdings, si concentra sui prodotti quotidiani.

Air Tech Italy, Giulio De Carli confermato alla presidenza

Air Tech Italy, Giulio De Carli confermato alla presidenzaMilano, 5 dic. (askanews) – Giulio De Carli, managing partner di One Works, è stato confermato presidente di Air Tech Italy (Ati), la prima associazione italiana delle industrie e società fornitrici di tecnologie e prodotti ad alta innovazione per il settore aeroportuale. De Carli, che ha guidato l’associazione negli ultimi 3 anni, fin dalla sua nascita, è stato nominato dall’assemblea ospitata all’Aeroporto Guglielmo Marconi di Bologna per l’elezione del consiglio direttivo 2023-2026.

Confermata anche la vicepresidente Alessia Forte, presidente di ForteSecurGroup. Al loro fianco, come membri del consiglio direttivo: Carlo Criscuolo, titolare di TE2C e consigliere per il segmento Airfield; Roberto Weger, communication manager di Sitti e consigliere per il settore ATM; Andrea Cesarini, ceo di Aviogei e consigliere per il segmento GSE; Marco Labricciosa, partner di A-ICE e consigliere del segmento IT; Marco Colombo, manager di Tecno e consigliere per il settore Terminal. Giulio De Carli, Managing Partner di One Works, ha sottolineato che “il nostro impegno ha consentito di ragionare strategicamente con un approccio di sistema sulle leve più efficaci per potenziare la crescita della nostra industria anche sui mercati esteri e di stringere rapporti con le istituzioni chiave che ci hanno permesso di costruire una concreta strategia di programma per il prossimo triennio. Tra queste voglio evidenziare ICE, che ha dimostrato molta attenzione verso le dinamiche del nostro settore, e Airport Council International (ACI) Europe, il cui presidente Armando Brunini nel suo intervento ha sottolineato come nonostante le sfide imposte dal contrasto al cambiamento climatico, sia forte la crescita del traffico aereo prevista per i prossimi anni, a cui si accompagna la pianificazione di investimenti che vedono proprio la filiera e le sue soluzioni come alleato chiave”.

Al Museo di Roma in Trastevere in mostra 100 scatti di Lou Dematteis

Al Museo di Roma in Trastevere in mostra 100 scatti di Lou DematteisRoma, 5 dic. (askanews) – Dal 6 dicembre al 24 marzo 2024 il Museo di Roma in Trastevere ospita la mostra “A Journey Back/Un viaggio di ritorno (Fotografie in Italia 1972-1980)”, progetto espositivo dedicato alle foto realizzate in Italia dal fotoreporter statunitense di origine italiana Lou Dematteis.

La mostra, a cura di Claudio Domini e Paolo Pisanelli, è promossa da Roma Capitale, Assessorato alla Cultura – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali, prodotta e realizzata dall’associazione culturale Errata Corrige, in collaborazione con Big Sur, Officina Visioni, Cinema del Reale, con il contributo di Fondazione Home Movies-Archivio Nazionale del Film di Famiglia, Archivio Franco Pinna. Servizi museali Zètema Progetto Cultura. “A Journey Back/Un viaggio di ritorno” è il diario visivo, espresso attraverso la fotografia, di quattro viaggi che Dematteis compie in Italia nel 1972, 1977, 1979 e 1980. La mostra si sviluppa attraverso un percorso di oltre 100 fotografie, per la maggior parte inedite, selezionate tra le migliaia scattate da Dematteis in Italia e riprodotte in massima parte in forma di stampe ai sali d’argento.

Durante quei quattro viaggi, Dematteis si confronta con una realtà fino ad allora solo immaginata, e attraversa la Penisola in lungo e in largo toccando, oltre ai paesi d’origine dei nonni paterni, tra Piemonte e Liguria, Milano, Venezia, Bologna, le coste della Romagna, Firenze e la Toscana, Roma, Napoli e la costiera amalfitana, la Lucania e la Calabria, spingendosi fino in Sicilia. Un Grand Tour iniziatico, affrontato dall’autore con slancio e curiosità, spostandosi unicamente in treno, che il percorso espositivo cerca di restituire sia in senso cronologico che geografico, per evidenziare anche il processo di rapida trasformazione della società italiana di quegli anni.

Attraverso quell’esperienza Lou Dematteis ha modo di verificare l’efficacia della fotografia come forma di comunicazione e azione politica, per adottarla infine come scelta professionale e di vita negli anni immediatamente successivi, quando diventerà un fotoreporter a tutti gli effetti per l’agenzia Reuters New Pictures. Quello che le foto italiane di Dematteis documentano, oltre che uno spaccato di quasi dieci anni della nostra società, è anche lo sguardo di un giovane americano, di idee radicali e in conflitto con le scelte politiche del suo Paese di provenienza, che cerca risposte nelle proprie origini anagrafiche, al cospetto di una cultura e di un contesto politico-sociale profondamente differente. In esse troviamo l’essenza dell’Italia di allora, quella “ufficiale”, le battaglie popolari per i diritti e la vita nelle strade, il quotidiano della gente comune, i riti sociali, la fabbrica e la scuola, il lavoro nero e quello nei campi, in un carosello di volti e luoghi che sollecitano memoria e immaginario collettivo.

In queste fotografie, a distanza di quasi mezzo secolo da quegli scatti e da quell’Italia, oltre all’evidenza del documento storico, di sapore fotogiornalistico, c’è il “documento emotivo”, il come eravamo, la coscienza di ciò che si è irrimediabilmente perduto. L’intero percorso della mostra sarà scandito dalle parole del poeta beat Lawrence Ferlinghetti (1919-2021), in brevi estratti dai suoi versi e dai suoi diari, il quale come Lou Dematteis, di cui è stato buon amico, ha riflettuto spesso sul rapporto con le proprie radici italiane. Inserito nel percorso espositivo, un breve film documentario realizzato per la circostanza da Paolo Pisanelli e Matteo Gherardini, racconterà attraverso le parole dell’autore la sua vicenda professionale e umana, e i “viaggi di ritorno” nella sua seconda patria. Louis (Lou) Frank Dematteis è nato a Palo Alto (California) nel 1948 ed è cresciuto ascoltando le storie di immigrati o raccontate da immigrati. Influenzato dalla fotografia sociale di Jacob Riis e Lewis Hine, dall’esperienza della Farm Security Administration, e dai fotografi della Magnum Photo, in particolare la poetica del “momento decisivo” di Henri Cartier-Bresson. Dalla metà degli anni Settanta inizia a collaborare con diverse testate internazionali e nel 1985 entra stabilmente nello staff dell’agenzia Reuters New Pictures. Inviato in Centroamerica, Dematteis documenterà per cinque anni i conflitti di quelle regioni. In Nicaragua, una sua celebre foto del mercenario al soldo della C.I.A. catturato dall’esercito locale diventa la prova del coinvolgimento del governo statunitense nelle pratiche segrete tese a rovesciare gli esiti della rivoluzione sandinista, e gli varrà numerosi riconoscimenti internazionali, inclusa una menzione della World Press Photo e l’inclusione nella selezione delle foto dell’anno del “New York Times” e della National Press Photographers Association. A partire dai primi anni 2000 ha iniziato l’attività di filmmaker e autore documentarista realizzando nel 2010 il film “Crimebuster”. Un figlio alla ricerca di suo padre, dedicato alla vita e alla carriera di Louis B. Dematteis, papà di Lou, famoso procuratore distrettuale a Redwood City, pilastro della locale comunità italoamericana. Nel 2022 esce il suo secondo documentario “Keeper of the Fire”, dedicato al poeta e attivista Alejandro Murguía. Ha pubblicato diversi fotolibri: “Nicaragua: A Decade of Revolution”, nel 1991; “A Portrait of Viet Nam”, nel 1996; “Crude Reflections: Oil, Ruin and Resistance in the Amazon Rainforest”, nel 2008; “Lowriders”, nel 2016. I suoi lavori sono stati esposti in tutto il mondo. Sette fotografie della serie Lowriders sono state recentemente acquisite dal San Francisco Museum of Modern Art per la propria collezione permanente. Nell’estate del 2023 la Festa del Cinema del Reale e dell’Irreale gli ha dedicato una mostra antologica nel castello di Corgliano d’Otranto (LE) (“Five From Ore. Cinque paesi, cinque storie”). Vive a San Francisco e attualmente è impegnato nella produzione di documentari di carattere sociale.

Sbarra: patto sociale con chi ci sta, sindacato non vende sogni

Sbarra: patto sociale con chi ci sta, sindacato non vende sogniRoma, 5 dic. (askanews) – La Cisl rilancia l’idea di un nuovo e moderno patto sociale per unire il Paese su obiettivi strutturali non più rinviabili. Un accordo tra istituzioni, sindacati e imprese per sciogliere quei nodi di sistema che frenano qualità e quantità dell’occupazione, aumento di salari e pensioni, sicurezza sul lavoro, formazione e politiche attive, nuove strategie e relazioni industriali, investimenti e produttività. Una linea, quella dettata dal segretario generale Luigi Sbarra in apertura dell’assemblea organizzativa della confederazione, che deve fare i conti con la diversità di vedute, sempre più marcata, di Cgil e Uil.

Per Sbarra, però, l’intesa “non può più aspettare. Questa è la sfida – ha detto – questa è la visione se volgiamo aiutare questo Paese a risollevarsi dall’emergenza pandemica, dell’inflazione e dell’impatto forte di due guerre. Dobbiamo costruire insieme, lavorare insieme. E la via è quella di un grande patto con chi ci sta”. Con Maurizio Landini e Pierpaolo Bombardieri “mi sento, ma ci sono valutazioni diverse”. A partire dalla manovra, ma anche sul salario minimo. “Non è la prima volta che in questo Paese ci sono posizioni articolate – ha ricordato – è successo nel 1984 con l’accordo di San Valentino. Ci sono state discussione molto articolate ai primi anni ’90 con i grandi accordi di concertazione. Il tema oggi è quale modello sindacale serve a questo Paese per sostenere la transizione e stare dentro il cambiamento”.

La Cisl, dunque, continua a ritenere che “la via del dialogo e del confronto, che non esclude il conflitto quando serve, è quella da praticare per il bene comune. Secondo me il sindacalista non può vendere sogni, ma deve fare i conti con la realtà e nella difficile realtà di questa stagione costruire risultati e conquiste per le persone che rappresenta”. Sbarra ha ribadito “il rifiuto categorico di sottostare a una supposta egemonia di aree sindacali movimentiste o di partiti che cercano sostegni e cinghie di trasmissione”, anche perché la Cisl è un sindacato che “non si parla addosso – ha sottolineato – non si rifugia in nessuna comfort zone ideologica, politica e neanche organizzativa. Invece, sfida se stessa con il coraggio e l’ambizione di chi vuole esserci per cambiare”.

Il leader sindacale ha parlato a una platea tutta interna senza invitati esterni, né politici né sindacali. Ha annunciato che la federazione dei medici della Cisl scenderà in piazza “con uno sciopero il 18 dicembre insieme con altre sigle” per impegnare il Governo a migliorare il capitolo sanità della legge di bilancio. E dopo le affermazioni del ministro delle Infrastrutture, Matteo Salvini, ha avvertito a non mettere in discussione il diritto di sciopero, anche se “non ci siamo mai sottratti al confronto” sugli scioperi nel trasporto pubblico locale. “Siamo aperti a ogni prospettiva di migliorare, rafforzare la legislazione”, ha aggiunto, che in Italia è “abbastanza chiara”. La Cisl intanto continua a crescere. Nel triennio 2020-2022 sono stati superati i 4 milioni di iscritti (+49mila attivi). C’è stato inoltre un aumento nelle pratiche Inas e nell’attività fiscale del Caf, che quest’anno ha superato il tetto dei 2.500.000 di modelli 730. L’assemblea organizzativa si chiuderà domani con le conclusioni di Sbarra.

Sudcorea, private equity MNK lancia scalata a Hankook

Sudcorea, private equity MNK lancia scalata a HankookRoma, 5 dic. (askanews) – La società di private equity MBK Partners ha lanciato oggi un’offerta pubblica di acquisto per azioni pubbliche di Hankook & Company, la holding di Hankook Tire & Technology. Lo riferiscono i media sudcoreani, fsacendo riferimento al principale produttore di pneumatici della Corea del Sud e settimo produttore al mondo.

L’offerta pubblica di acquisto consentirà a MBK Partners di assicurarsi una partecipazione di controllo in Hankook & Company, se verranno acquistate almeno 19.315.214 azioni, ovvero circa il 20,35% del totale. MBK ha già firmato un accordo con i principali azionisti di Hankook & Company, Cho Hyun-sick e Cho Hee-won, prima dell’offerta pubblica di acquisto. La loro quota complessiva ammonta al 29,54%. Sono due dei tre figli del fondatore di Hankook, Cho Yang-rai, e fratelli minori del presidente Cho Hyun-bum, incorso quest’anno in una vicenda giudiziaria.

“Le partecipazioni di controllo acquisite attraverso l’offerta pubblica si tradurranno in una gestione professionale di Hankook & Company, sostenuta da membri del consiglio di amministrazione competenti e amministratori delegati indipendenti da indebite influenze esterne”, ha affermato un funzionario di MBK, secondo quanto riferisce il Korea Times. “Ciò a sua volta rafforzerà i valori aziendali e le sane strutture di governance”. Per effettuare l’operazione, MBK ha creato una SPAC, una società a scopo speciale, Ventura Corp., con la quale presenterà l’OPA per le azioni di Hankook & Company, quotate alla Borsa coreana, al fine di ottenere il controllo della società e per migliorare la governance aziendale della società.

Il prezzo dell’offerta pubblica è fissato a 20mila won (14 euro) per azione. Il prezzo offre un premio del 41% e del 55% rispetto alla media dei prezzi azionari ponderati per il volume di un mese e di tre mesi rispettivamente. È anche superiore del 19% rispetto all’ultimo prezzo di chiusura di 16.820 won, prima dell’annuncio. L’offerta pubblica di acquisto mira a circa il 27,32% delle 94.935.240 azioni totali emesse. L’obiettivo minimo è intorno al 20,35% e l’obiettivo massimo è intorno al 27,32%.

Se il numero di azioni sottoscritte tramite l’offerta pubblica di acquisto sarà inferiore all’obiettivo minimo, nessuna azione verrà acquistata da MBK.