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Tag: Sanremo 2023

Dl anticipi, arriva Cin per affitti brevi

Dl anticipi, arriva Cin per affitti breviRoma, 1 dic. (askanews) – Chi affitta per brevi periodi o per finalità turistiche immobili o porzioni di immobili e i titolari di strutture destinate alla locazione turistica devono richiedere al Ministero del Turismo il Codice Identificativo Nazionale (Cin) che va esposto all’esterno dello stabile e che deve essere indicato ad ogni annuncio pubblicato o comunicato. La misura è finalizzata ad assicurare tutela della concorrenza, trasparenza del mercato e ad agevolare la lotta all’evasione fiscale nel settore.

La norma è stata inserita nel decreto anticipi, legato alla manovra, con l’approvazione in Commissione bilancio al Senato di un emedamento dei relatori. La disposizione chiarificatrice sull’applicazione della cedolare secca aumentata al 26% a partire dal secondo immobile affittato per breve periodo, ha spiegato Dario Damiani (Fi), uno dei relatori del decreto, sarà presentata nel ddl di bilancio. Il Cin viene assegnato dal Ministero del Turismo dopo la presentazione in via telematica di un’istanza da parte del locatore o del titolare della struttura specificando i dati catastali. I locatori che svolgono l’attività in forma imprenditoriale devono dotare gli immobili dei dispositivi di sicurezza degli impianti, dei dispositivi per la rilevazione di gas, di estintori, e lo devono dichiarare nell’istanza di richiesta del Cin. In questo senso è stata accolta la richiesta di 14 associazioni che ieri hanno sottolineato la necessità di alleggerire gli adempimenti per i proprieteri di immobili che offrono locazioni turistiche in forma ‘familiare’.

Le Regioni e le Province Autonome di Trento e Bolzano che hanno attivato procedure di attribuzione di codici identificativi alle unità immobiliari destinate a locazioni brevi devono provvedere all’automatica ricodificazione come Cin dei codici già assegnati. I locatori di immobili destinati ad affitti brevi e i titolari di attività turistiche privi di Cin incorrono in una sanzione da 800 a 8.000 euro, in base alle dimensioni della struttura mentre per la mancata esposizione del Cin la multa va da un minimo di 500 euro ad un massimo di 5.000 euro.

Auto, Unrae: transizione in ritardo, intervenire su incentivi

Auto, Unrae: transizione in ritardo, intervenire su incentiviMilano, 1 dic. (askanews) – Con 139.278 immatricolazioni, il mercato dell’auto registra di nuovo un incremento a doppia cifra, a +16,2% rispetto a novembre 2022 che aveva segnato +14,7%, ma il calo rispetto a novembre 2019 è ancora del 7,8% e del -18,1% negli 11 mesi.

“Visto il perdurare del ritardo in tema di transizione energetica, l’Unrae ribadisce l’urgenza di intervenire sull’attuale schema incentivi, attraverso un provvedimento che interrompa le indiscrezioni di stampa e l’attendismo che si è creato sul mercato, che non si riflette ancora nei dati delle immatricolazioni”, afferma il presidente di Unrae, Michele Crisci. Nel dettaglio Unrae chiede un innalzamento del price cap e l’estensione dell’incentivo a tutte le imprese con bonus a importo pieno, per rendere le stesse regole più fruibili, maggiormente indirizzate ai target europei e utili ad un accelerato rinnovo del parco.

Ma la sola revisione degli incentivi non basta: “Richiamiamo ancora una volta – aggiunge Michele Crisci – la necessità di una revisione del regime fiscale delle auto aziendali in uso promiscuo, che potrebbe essere velocemente attuata attraverso i decreti attuativi della Delega Fiscale, in modo da favorire la competitività delle imprese italiane, oltre a rilanciare un settore che, con il veloce ricambio dei veicoli aziendali, è in grado di accelerare il rinnovo del parco complessivo circolante”.

Too good to go: a Natale 86% italiani spreca cibo, dolci in cima alla lista

Too good to go: a Natale 86% italiani spreca cibo, dolci in cima alla listaMilano, 1 dic. (askanews) – C’è un aspetto del Natale, poco patinato e spesso taciuto, che la qualifica come una festa ad alto tasso di spreco alimentare. Nella corsa ad apparecchiare cenoni e a riempire i piatti di abbondanza, l’86% degli italiani finisce per sprecare il cibo. Secondo un sondaggio condotto da Too good to go in collaborazione con YouGov, addirittura il 37% di essi getta via oltre un quarto del cibo acquistato. Tra loro, vi sono soprattutto giovani nella fascia 18-24 anni contro il 18,5% della fascia 25-44 anni.   La categoria di cibo più sprecata a Natale è anche quella che non può mancare a fine pasto, i dolci: secondo la ricerca di Too Good To Go, quattro italiani su 10 dichiarano di avanzare maggiormente i dolci tipici, come panettone, pandoro e torte, seguiti dal pane (35%) e dagli antipasti come salumi, stuzzichini o torte salate (25%).

All’origine di questo spreco c’è la quantità eccessiva di spesa che si fa per le feste: sei italiani su 10 tendono ad acquistare più alimenti rispetto al solito, a seconda dell’occasione e del numero di ospiti. Nonostante questo, emerge la volontà degli italiani per quest’anno di diventare dei “good host” attenti agli sprechi, con il 93% degli intervistati che afferma di trasformare gli avanzi in nuove ricette. Tra le soluzioni per evitare lo spreco prima, durante, e dopo le feste, gli italiani scelgono ad esempio di congelare gli avanzi (51%), condividere il cibo in eccesso (45%) e utilizzare le ricette anti-spreco (43%). Questi accorgimenti vengono adottati in percentuali differenti a seconda della fascia d’età: i giovani tra i 18 e i 34 anni sono più inclini a condividere gli avanzi in famiglia o con amici (il 57% contro il 45% di media), mentre gli over 55 tendono a congelare le pietanze in eccesso (55%).

“Siamo contenti dei risultati che stiamo raggiungendo nel nostro Paese: dal 2019 ad oggi, infatti, sono stati salvati oltre 16.500.000 pasti. Tuttavia, le festività rappresentano tra i periodi in cui si registrano i picchi più alti per le eccedenze alimentari”afferma Mirco Cerisola, country director Italia di Too good to go. A contenere questo fenomeno, però, anche a Natale come già accaduto nel resto dell’anno, ci pensa l’inflazione. Se nel corso del 2023 il rincaro generale dei prezzi e l’inflazione hanno impattato fortemente sulle abitudini di acquisto degli italiani, con il 43%, secondo una precedente analisi di Too Good To Go, che ha affermato di aver ridotto la quantità di spesa per limitare gli sprechi, anche a Natale 2023, con l’aumento dei prezzi, questa tendenza è confermata: circa un terzo degli intervistati, infatti, pensa di ridurre la quantità di cibo da acquistare.

Auto, Csp: livelli 2019 lontani, stime 2023 a 1,576 milioni unità

Auto, Csp: livelli 2019 lontani, stime 2023 a 1,576 milioni unitàMilano, 1 dic. (askanews) – Negli 11 mesi del 2023 il mercato dell’auto è cresciuto del 20,1% a 1.455.271 milioni di unità, ma rispetto ai livelli pre-covid del 2019 il calo è ancora del 18,1%.

Per il 2023 secondo Gian Primo Quagliano, presidente del Centro Studi Promotor, le immatricolazioni si attesteranno a quota 1.576.000. “Il livello ante-pandemia, che era ed è l’obiettivo da raggiungere, resta quindi lontano”. Dall’inchiesta congiunturale di Csp su un campione di concessionari emerge che le vendite 2023 sono state frenate essenzialmente da tre fattori: la situazione economica delle famiglie aggravata dalla riduzione del potere d’acquisto per effetto dell’inflazione, i livelli decisamente elevati raggiunti dai listini e la situazione economica generale. Particolarmente critica appare poi la situazione per le vendite di auto elettriche la cui quota sfiora in Italia il 4% contro il 15,2% dell’Europa Occidentale.

Per i prossimi mesi dall’indagine emerge una “notevole cautela”. In particolare, il 63% degli interpellati indica su bassi livelli gli ordini acquisiti in novembre, mentre il 33% indica bassi livelli di giacenze di autovetture presso i concessionari con conseguenti difficoltà di consegna anche per vetture da tempo ordinate, il 49% indica i prezzi su alti livelli e il 44% si attende, tra l’altro, ulteriori aumenti dei listini delle auto. “Le prospettive per il 2024 non appaiono quindi particolarmente favorevoli. D’altra parte, a fronte di una previsione di crescita del Pil dell’1%, per il 2024, vi sono le incognite legate al ritorno del patto di stabilità, la cui sospensione nel 2020 ha consentito di recuperare rapidamente il crollo del Pil legato alla pandemia, e il cui ritorno potrebbe riaprire vecchie ferite”, spiega Quagliano.   Le previsioni del Centro Studi Promotor per il mercato dell’auto nel prossimo anno verranno divulgate martedì 5 dicembre alle 11 nel corso della 30esima conferenza stampa annuale del Csp, che si terrà martedì 5 dicembre a Milano.

Stellantis, immatricolazioni novembre +9,8% a 40.808 unità

Stellantis, immatricolazioni novembre +9,8% a 40.808 unitàMilano, 1 dic. (askanews) – Stellantis chiude il mese di novembre con immatricolazioni in crescita del 9,8% a 40.808 unità. La quota di mercato, secondo dati Dataforce elaborati da Stellantis, è pari al 29,3% rispetto al 30,9% di novembre 2022. Nei primi 11 mesi le vendite sono aumentate del 10,1% a 472.715 unità, mentre la quota di mercato è pari al 32,5% rispetto al 35,4% dello stesso periodo 2022.

Nella classifica delle top i modelli Stellantis sono 4: Fiat Panda al primo posto con 11.179 unità, Lancia Ypsilon a 3.998, Jeep Avenger (3.287) e Citroen C3 (2.817). Fra i brand Stellantis in evidenza Fiat +7,1% a 15.092 unità, Citroen +13,1% a 4.300 unità, Jeep +26,9% a 5.837, Opel +20,3% a 3.025, Alfa Romeo +71,7% a 2.728 e Lancia +11,1% a 3.998. In calo Peugeot -11,6% a 5.383 unità, Ds -25,9% a 456 unità, Maserati -33,9% a 273 unità.

Israele vuole creare delle “zone cuscinetto” a Gaza

Israele vuole creare delle “zone cuscinetto” a GazaRoma, 1 dic. (askanews) – Israele ha informato diversi stati arabi della sua intenzione di creare zone cuscinetto all’interno della Striscia di Gaza per prevenire futuri attacchi. Lo hanno dichiarato all’agenzia di stampa Reuters fonti egiziane e regionali. Secondo le tre fonti, Israele ha condiviso i piani con i vicini, Egitto e Giordania, oltre che con gli Emirati Arabi Uniti, che hanno normalizzato le relazioni con Israele nel 2020. Hanno inoltre sottolineato che l’Arabia Saudita, che non ha legami ufficiali con Israele e che ha interrotto un processo di normalizzazione sotto l’egida degli Stati Uniti dopo lo scoppio della guerra a Gaza il 7 ottobre, è stata informata. Le fonti non hanno specificato come le informazioni siano giunte a Riad, che ufficialmente non ha canali di comunicazione diretti con Israele. Secondo le fonti, anche la Turchia, Paese non arabo, è stata informata.

Debutto da solista di Andrea Satta, fuori “Niente di nuovo tranne te”

Debutto da solista di Andrea Satta, fuori “Niente di nuovo tranne te”Roma, 1 dic. (askanews) – É uscito venerdì 1 dicembre “Niente di nuovo tranne te”, il primo album solista di Andrea Satta, il cantante dei Têtes De Bois, dodici tracce profonde e coinvolgenti nelle quali è condensata una lunga vita artistica e professionale. In alcune di queste l’artista ha coinvolto ospiti importanti come Paolo Benvegnù, Daniele Silvestri e Giovanni Truppi.

Fra i brani presenti nel disco anche “Coupon”, da cui è stato realizzato un cortometraggio cinematografico con il titolo “Coupon – il film della felicità” per la regia di Agostino Ferrente e presentato fuori concorso in anteprima al 41mo Torino Film Festival lo scorso 29 novembre. Fra i protagonisti di questo “mini musicarello” semi-muto l’ex segretario del Pd Pier Luigi Bersani (alla sua prima esperienza cinematografica) accanto a Milena Vukotic, Paolo Lombardi, la poetessa Maria Grazia Calandrone. L’artista presenterà il suo debutto discografico sul palco dell’Angelo Mai a Roma domenica 10 dicembre in un’anteprima live tra narrazione e performance con la presenza di alcuni ospiti speciali: Giacomo Costantini, co-fondatore del Circo El Grito, l’illustratore Fabio Magnasciutti, la poetessa Maria Grazia Calandrone, la street artist internazionale Alice Pasquini, in arte Alicè, che ha curato l’illustrazione della copertina dell’album.

Andrea Satta, oltre a essere cantante, scrittore, autore, ogni giorno fa il pediatra nella periferia romana. Questo mondo di cose concrete, bellissime, a volte difficili, gli ha consentito di mantenere un rapporto con la vita reale che ne caratterizza l’opera e la fantasia. Con i Têtes ha vinto tre Targhe Tenco Interpreti (2002, 2007 e 2015), pubblicato nove album in studio, compiuto migliaia di performance che sono andate dai festival di strada al palco di Sanremo (con l’attore Paolo Rossi nel 2007), realizzato collaborazioni artistiche con nomi prestigiosi come Francesco Di Giacomo, Daniele Silvestri, Joan Baez, così come progetti artistici tra i più affascinanti e visionari (uno su tutti, il Palco a Pedali). Come autore di libri ha scritto I riciclisti (Ediciclo, 2009), Ci sarà una volta (Infinito, 2011), Officina Millegiri (Sinnos, 2016), Mamma quante storie! (Treccani, 2016), libro ispirato alla Giornata delle Favole che Andrea organizza da anni nel suo ambulatorio, Pise e Pata – dialoghi tra bambini sulle cose del mondo (Rrose Sélavy), La fisarmonica verde (Mondadori Ragazzi).

Le dodici canzoni di “Niente di nuovo tranne te” sono influenzate sia dagli amori per gli chansonnier francesi e i grandi autori italiani che da un sound apolide grazie alla produzione artistica del polistrumentista Giorgio Maria Condemi (Motta, Spiritual Front, Giovanni Truppi). con il cuore e le parole piantate nel mondo di oggi e nei sentimenti di sempre, trasformando questi racconti di quotidianità in piccole gemme musicali. Gli ospiti d’eccezione nel disco sono Giovanni Truppi in “Abbi pazienza”, Daniele Silvestri nel brano “Maddalena” e Paolo Benvegnù in “Suonano le sirene”, senza dimenticare ovviamente i Têtes de Bois, fratelli più che sodali artistici, presenti “in “Io amo te” prezioso contributo in questo primo viaggio da solo di Andrea Satta. Dal disco è stato estratto il singolo e video di “Bellissima”, pubblicato lo scorso 9 novembre.

Parlando dell’album, Satta dichiara: “Niente di nuovo tranne te, sono semplicemente canzoni, il mio sguardo tra periferia e provincia, il tempo che conosco bene. Nessuna situazione estrema, apparentemente, solo quotidianità sfibrante che inesorabilmente travolge, in cui nascono e finiscono amori e ipotesi di domani. Storie vere, vissute, intercettate da un balcone o alla fermata di un bus o forse nel mio ambulatorio. Ogni tanto sorrisi. Nella mia vita ho avuto la possibilità di fare cose tante cose bizzarre e appassionanti, ho suonato nella vasca delle otarie allo zoo, per anni su un vecchio camioncino-palco, ho ideato il Palco a Pedali, ho fatto l’inviato al Tour de France e al Giro d’Italia e tanti concerti nelle stazioni abbandonate, nelle gallerie, sulle scale mobili, al centro di rotonde stradali, nelle fabbriche che sputavano amianto. I Têtes per i nostri 30 anni mi hanno concesso una licenza-premio, ho preso la mia carta d’imbarco e scelto un altro suono, per navigare nel mare che ho in testa. Ho scritto le mie canzoni e non dimentico l’amore e la rivolta”.

Vino, Consorzio Asti Docg: urge moratoria per etichette già stampate

Vino, Consorzio Asti Docg: urge moratoria per etichette già stampateMilano, 1 dic. (askanews) – “Sono circa 20 milioni le nuove etichette già stampate che a oggi risultano inservibili dopo il cavillo inserito dalla Commissione Ue”. Lo ha denunciato il presidente del Consorzio Asti Docg, Lorenzo Barbero, commentando le disposizioni della Commissione Ue a una settimana dall’entrata in vigore, il prossimo 8 dicembre, della nuova etichettatura sui vini europei.

Il Consorzio chiede quindi alle istituzioni italiane e a quelle Ue di attivarsi con estrema urgenza “al fine di risolvere una situazione di grave ‘empasse’, ripristinando quella certezza giuridica alla base degli obiettivi comunitari”. “Serve a questo punto ottenere da Bruxelles il consenso all’utilizzo, fino a esaurimento scorte, delle etichette stampate prima della pubblicazione delle linee guida” continua l’ente consortile, sottolineando che “si rischia di mettere in difficoltà la campagna per le festività e l’economia di un territorio con oltre mille aziende consorziate e 10mila ettari di vitigno per una produzione di oltre 100 milioni di bottiglie in buona parte commercializzate sotto Natale”. “Nelle linee guida, “la Commissione Ue ha inserito la necessità di identificare il QR code attraverso la parola ‘ingredients’ anziché la sola lettera ‘i’ inizialmente ritenuta valida” precisa il Consorzio, parlando di “un cavillo fuori tempo massimo, se si considera che per modificare e stampare le nuove etichette sono necessarie almeno due settimane di lavorazione”.

Auto, immatricolazioni novembre +16,19% a 139.278 unità

Auto, immatricolazioni novembre +16,19% a 139.278 unitàMilano, 1 dic. (askanews) – Prosegue la crescita del mercato dell’auto che a novembre registra una crescita delle immatricolazioni del 16,19% a 139.278 unità. Lo rende noto il ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Negli 11 mesi la crescita è del 20,9% a 1.455.271 unità.

I trasferimenti di proprietà sono stati 469.979 invece a fronte di 415.438 passaggi registrati a novembre 2022, con un aumento del 13,13%. Il volume globale delle vendite mensili, pari a 609.257, ha interessato per il 22,86% vetture nuove e per il 77,14% vetture usate.

Lactalis investe 160 mln in Italia nel ’23-’24, l’ad: impegno a continuare

Lactalis investe 160 mln in Italia nel ’23-’24, l’ad: impegno a continuareMilano, 1 dic. (askanews) – “L’impegno oggi è di continuare a investire in Italia in modo sistematico anche nei prossimi anni”, con una media di 60 milioni all’anno. L’amministratore delegato di Lactalis Italia, Giovanni Pommella, ribadisce la centralità del nostro Paese nella strategia di crescita del gruppo francese annunciando un investimento per il biennio 2023-2024 di 160 milioni di euro, di cui 63 già investiti quest’anno, 70 previsti il prossimo anno e ulteriori 26 destinati al nuovo headquarter milanese, nella Torre Nuvolari a sud-ovest della città, dove lavoreranno i 350 dipendenti.

“Oggi – ha detto – riaffermiano il valore e il senso di Lactalis in Italia”, sottolineando “i legami stretti col territorio” che ha il gruppo lattiero caseario francese attraverso le sue sei attività: Galbani formaggi e salumi, Parmalat, Leerdammer, Castelli e l’ultima, in ordine di tempo, Ambrosi specializzata in Grana Padano e Parmigiano. “Noi non siamo una multinazionale ma un’azienda multilocale” ha affermato presentando lo studio sull’impatto Paese condotto da The European House – Ambrosetti. Nel futuro prossimo l’ad non vede all’orizzonte nuove acquisizioni: “Al momento non ci sono evidenze, anche da un punto di vista dell’organizzazione potrebbe essere meglio riuscire a gestire l’attuale. Abbiamo fatto tre acquisizioni in quattro anni – ha detto – un po’ di tranquillità aiuterebbe a consolidare. Un’acquisizione è un impegno importante per le organizzazioni e per le persone perchè chi entra deve capire dove è arrivato e bisogna integrare le attività – è stato il suo ragionamento – poi dopo vedremo quello che succederà, fermo restando che l’Italia resta un Paese importante per il gruppo ed è potenzialmente possibile che vengano fatte altre acquisizioni nel perimetro del Paese”. E “se devo immaginare qualcosa più nel mondo caseario”, i salumi invece, che pesano per il 6,2% del fatturato, “non sono una attività core”.

Lactalis è oggi il primo acquirente di latte dalla filiera italiana, con 1,5 miliardi di litri all’anno, pari all’11,7% del valore complessivo della produzione nazionale da 16 Regioni e conta su un fatturato di 2,9 miliardi di euro nel 2022, pari al 14,5% del totale del comparto. Nell’ultimo quinquennio ha fatto “investimenti strutturali e industriali” nel nostro Paese pari a 248 milioni, di cui circa l’88% è destinato a miglioramento, manutenzione e ammodernamento dei propri stabilimenti, 31 in tutto sparsi lungo lo Stivale. E anche l’investimento nel biennio 2023-24 va in questa direzione: “Noi stiamo continuando la parte di investimenti legati all’area energetica con investimenti ulteriori nel mondo dei pannelli fotovoltaici – ha spiegato Pomella – c’è il rinnovamento dei cogeneratori e dei trigeneratori e stiamo iniziando a fare i primi passaggi per l’evoluzione dalla cogenerazione a gas alla cogenerazione a biomasse, continuiamo ad andare in una direzione di autoproduzione sempre più sostenibile”. Altro fronte su cui si muove è quello del packaging “Ci sono investimenti nel mondo del latte e dei formaggi per passare a materiali riciclabili. Il pet è la strada che abbiamo scelto per quanto riguarda il latte, per quanto riguarda i formaggi, invece, il passaggio è verso i monomateriali che sono perfettamente riciclabili rispetto a quelli usati oggi che sono materiali poliaccoppiati. Stiamo investendo progressivamente perchè abbiamo stabilimenti molto grandi e gli investimenti vanno scaglionati”. Gli investimenti in ricerca e sviluppo, aumentati dell’8,2% nell’ultimo quinquennio e previsti in crescita tra il 2022 e il 2024, riguardano anche i prodotti. A tal proposito l’ad ha sottolineato la necessità di “lavorare sulla definizione a livello normativo del prodotto”, con ciò alludendo alla “necessità di fare passi avanti per sfruttare risorse preziose come l’acqua, L’adeguamento normativo è più che altro legato alla parte di processo – ha precisato – Ci sono poi gli aspetti legati alla durabilità dei prodotti per esempio la normativa sul latte pastorizzato che obbliga una scadenza a 6 giorni”. “Oggi – ha messo in luce – è difficilmente sostenibile perché un prodotto dopo sei giorni potenzialmente può essere ancora consumato ma in realtà dal settimo giorno viene considerato un rifiuto. Ecco questi sono passaggi che possono aiutare tutto il sistema a lavorare meglio”.

Per ora gli investimenti non riguardano invece prodotti alternativi al latte: “Non siamo particolarmente interessati, siamo latte formaggio e non abbiamo l’attitudine mentale per pensare a quella che è una alternativa al formaggio. La nostra focalizzazione è un formaggio, le Dop sono una parte fondamentale di questa strategia”. Più che altro l’innovazione rimane un aspetto importante per rispondere ad alcune richieste del mercato: “Oggi abbiamo alcuni trend come quello delle proteine dove noi facciamo un po’ più fatica perchè il formaggio è già ricco di proteine, ci sono però aspetti legati al contenuto di grassi, sale o di prodotti senza lattosio su cui lavorare e costruire prodotti interessanti andando incontro alle nuove abitudini di consumo senza uscire dalla produzione del formaggio ma facendo prodotti attenti a chi ha esigenze diverse”. In termini di ricadute economiche, intese come giro d’affari diretto, indiretto e indotto, in Italia Lactalis genera 7,6 miliardi di euro, sulla base dei dati 2022. “Sommando gli effetti diretti a quelli indiretti e indotti nell’economia, Lactalis ha generato quasi 2,8 miliardi di euro di Pil nel 2022, in crescita del 24,7% rispetto al valore che avevamo calcolato due anni fa per l’anno 2020 – ha dichiarato Emiliano Briante, associate partner e responsabile Business & policy impact, The European House Ambrosetti – Lactalis rappresenta inoltre la prima realtà internazionale dell’agroalimentare per numero di occupati in Italia, con oltre 5.300 dipendenti diretti. Anche in questo caso l’impatto indiretto e indotto porta il contributo occupazionale della presenza del Gruppo in Italia a oltre 23.500 occupati complessivamente sostenuti lungo le diverse filiere attivate. Si tratta di un incremento del 23,6% rispetto al 2020”.