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Tag: Sanremo 2023

Findomestic: solo 37% italiani riesce a risparmiare dalle entrate mensili

Findomestic: solo 37% italiani riesce a risparmiare dalle entrate mensiliMilano, 23 nov. (askanews) – Solo quasi quattro italiani su 10 (37%) riescono oggi a mettere da parte qualcosa delle loro entrate mensili: una media dell’8% che, però, in un terzo dei casi (32%) viene utilizzato per far fronte alle spese straordinarie. Secondo l’ultimo Osservatorio mensile di Findomestic (gruppo Bnp Paribas) il 55% degli intervistati, invece, non riesce oggi ad accantonare nulla di quanto guadagna, mentre il 7% non sa. Chi riesce a farlo nel 45% dei casi lo programma, ma la maggioranza (55%) si limita ad accantonare quanto rimane dalle spese mensili senza fare calcoli preventivi.

Il 35% degli intervistati investe i propri risparmi in Bot o obbligazioni, libretti remunerati, azioni o altri prodotti finanziari, il 18% li tiene sul conto corrente, mentre oltre il 20%, con i soldi che ha “salvato” dalle spese fisse, sceglie di concedersi viaggi e vacanze. In un contesto in cui il 45% delle famiglie lamenta problemi economici di media o grande entità, quasi nove su 10 cercano di controllare le spese anche attraverso le modalità di pagamento: la maggior parte del campione utilizza il bancomat (43% delle preferenze) per avere il saldo del conto corrente sempre aggiornato, il 25% qualsiasi carta o strumento digitale che consenta di avere tutte le spese tracciate mentre il 22% preferisce i contanti. “In questa fase – commenta Gilles Zeitoun, amministratore delegato e direttore generale Findomestic – l’inflazione e il calo del potere d’acquisto restano le preoccupazioni principali degli italiani nonostante la crescita esponenziale dei timori di un’escalation delle guerre che si combattono alle porte dell’Europa dopo l’avvio del nuovo conflitto in Medio Oriente. Circostanze complesse che si ripercuotono sulla sfera emotiva ed economica delle famiglie comportando una fisiologica contrazione della propensione all’acquisto”.

Con la flessione del 9,8% delle intenzioni d’acquisto rilevata a fine ottobre (-8% anche a fine settembre), la propensione a fare acquisti degli italiani non è mai stata così bassa negli ultimi 12 mesi. La quasi totalità dei settori monitorati è in sofferenza. La flessione più marcata riguarda i monopattini elettrici (-51%). Male, restando al comparto mobilità, anche scooter (-21,3%), e-bike (-18,2%) e auto nuove (-16,3%). Rimangono in carreggiata solo le auto usate che registrano un aumento delle intenzioni d’acquisto a tre mesi del +0,5%. Nel comparto “casa” resistono (+1,2%) solo le intenzioni di ristrutturare e crollano, invece, pompe di calore (-34,2%), grandi elettrodomestici (-21%), infissi (-20,2%), mobili (-17,6%), impianti di isolamento termico (-16,1%) e caldaie a biomassa (-13,1%). Più contenuta la discesa della propensione all’acquisto per piccoli elettrodomestici (-10,4%) e impianti fotovoltaici (-9%). Tra i prodotti tecnologici, i tablet perdono il 13,8%, i televisori il 10,9%, le fotocamere il 5,8% e la telefonia il 2,8%, soltanto i PC sono in positivo (+2,7%). Con l’approssimarsi delle festività natalizie il settore viaggi limita i danni (-0,4%), mentre le intenzioni d’acquisto di attrezzature sportive e attrezzature per il fai da te rimangono al palo: rispettivamente -9,7% e -10,5%. Milano, 23 nov. (askanews) – Dal 2021/2022 a oggi, il 42% del campione dichiara di aver sottoscritto un prestito o acquistato un bene a rate, soprattutto per necessità (38% dei casi) o perché attratto da particolari offerte come il “tasso 0” (30%) ma anche per semplice comodità (19%). Lo ha fatto soprattutto dividendosi tra punto vendita (57%) e banche o finanziarie (33%) e nella maggior parte dei casi per acquistare un bene durevole (64%). Il 60% di chi ha fatto ricorso al pagamento rateale negli ultimi 2 anni avrebbe dovuto rinunciare all’acquisto o rinviarlo a tempi migliori senza la possibilità di ricorrere al finanziamento. Tra chi oggi ha un mutuo immobiliare il 30% dichiara di averne uno a tasso variabile. Il 26% dei sottoscrittori ha tentato nell’ultimo anno di cambiare le condizioni del proprio mutuo ma non vi è riuscito.

Nuove sfide fiscali per regime fofettario, l’analisi dell’esperto Teresi

Nuove sfide fiscali per regime fofettario, l’analisi dell’esperto TeresiRoma, 23 nov. (askanews) – L’ambito fiscale italiano sta vivendo un periodo di significative trasformazioni, soprattutto per i titolari di partita IVA che operano in regime forfettario. Il nuovo decreto legislativo, parte integrante della riforma fiscale (legge 111/23), approvato in Consiglio dei Ministri il 2 novembre, introduce il concetto di concordato preventivo biennale. Questa misura implica una revisione sostanziale nelle pratiche contabili dei contribuenti forfettari. A seguito di queste modifiche, da gennaio 2024, i contribuenti forfettari dovranno implementare la fatturazione elettronica, un cambiamento che rappresenta solo una parte delle nuove sfide che dovranno affrontare. Questo obbligo si aggiunge ai requisiti informativi del quadro Rs, elemento diventato cruciale per l’Agenzia delle Entrate.

Per accedere al concordato preventivo biennale, i contribuenti forfettari dovranno mantenere una contabilità dettagliata dei costi operativi. Il concordato preventivo biennale serve a stabilire un accordo tra il fisco e il contribuente per definire l’imponibile fiscale per i successivi due anni. L’articolo 8 del decreto legislativo specifica che l’Agenzia delle Entrate fornirà i software necessari per raccogliere i dati essenziali all’elaborazione della proposta di concordato. I dati richiesti per il concordato preventivo biennale probabilmente seguiranno gli stessi principi degli indici sintetici di affidabilità fiscale, obbligando i forfettari a registrare accuratamente i costi di esercizio. Non osservare queste nuove regole espone a rischi significativi. Il primo rischio è quello di una valutazione eccessiva del reddito, non considerando i costi operativi. Il secondo rischio è l’esclusione dal concordato preventivo se emergono discrepanze tra i dati forniti e quelli in possesso dell’Agenzia delle Entrate. Giampiero Teresi, riconosciuto esperto in materia forfettaria, autore del sito https://www.regime-forfettario.it/, commenta così le novità: “Con l’introduzione della fatturazione elettronica e l’accesso al concordato preventivo biennale, le semplificazioni contabili per i titolari di partita IVA in regime forfettario si riducono notevolmente. Dal primo gennaio 2024, emettere fatturazione elettronica diventerà obbligatorio per i forfettari, e per accedere al concordato preventivo biennale, introdotto con la legge 111202 del 2 novembre, sarà necessario indicare una serie di spese aziendali nel quadro RS entro il 15 marzo di ogni anno. L’Agenzia delle Entrate fornirà un software per la raccolta dei dati necessari. Non indicare le spese sostenute può portare a due rischi principali: una stima eccessiva del reddito, ignorando le spese sostenute, e la preclusione dall’utilizzo del concordato preventivo a causa di dati non coerenti con quelli dell’Agenzia delle Entrate”.

Queste innovazioni normative richiedono una nuova consapevolezza e accuratezza da parte dei contribuenti forfettari, sottolineando l’importanza di adeguarsi prontamente per evitare conseguenze negative e assicurare una gestione fiscale efficace.

L’esercito di Israele ha arrestato il direttore dell’ospedale Shifa

L’esercito di Israele ha arrestato il direttore dell’ospedale ShifaRoma, 23 nov. (askanews) – Khaled Abou Samra, capo del dipartimento dell’ospedale al Shifa di Gaza City, ha annunciato l’arresto del direttore del nosocomio, attualmente sotto il controllo dell’esercito israeliano: “Il dottor Mohammed Abou Salmiya è stato arrestato insieme a diversi altri dirigenti sanitari”.

Salmiya aveva ricevuto un “ordine” di evacuazione il 18 novembre dopo averne rifiutato uno precedente, scrive Afp. L’esercito israeliano ha affermato di aver evacuato centinaia di pazienti e sfollati dall’ospedale su “richiesta” dello stesso dottore.

Eurozona verso recessione tecnica ma contrazione imprese si smorza

Eurozona verso recessione tecnica ma contrazione imprese si smorzaRoma, 23 nov. (askanews) – Prosegue ma si smorza a novembre la contrazione dell’attività delle imprese nell’area euro, con il generale indice Pmi che ha segnato 47,1 punti, sempre sotto la soglia di neutralità dei 50 punti ma in risalita dai 46,5 punti di ottobre. Secondo i dati elaborati da S&P Global, l’indice Pmi relativo alle imprese del terziario è risalito a 48,2 punti, da 47,8 punti del mese precedente, mentre l’indice relativo alla produzione nell’industria manifatturiera è risalito a 44,3 punti, il valore meno basso da sei mesi a questa parte dopo 43,1 punti a ottobre.

Secondo gli economisti che curano il Purchasing Managers Index, per l’area euro si profila una recessione tecnica, ovvero due trimestri consecutivi di contrazione del Pil (laddove la recessione piena corrisponde a un calo del Pil sull’insieme di un anno intero). A livello aggregato dell’area euro, le indagini segnalano “un nuovo forte calo dei nuovi ordini – rileva S&P Global con un comunicato – mentre a novembre l’attività economica dell’eurozona continua a diminuire”. La fase di contrazione segnalata da questo indicatore raggiunge così sei mesi consecutivi, sebbene la dinamica di calo stia diminuendo.

Secondo Cyrus de la Rubia, capo economista presso Hamburg Commercial Bank, citato nel comunicato sugli indici Pmi “l’economia dell’eurozona risulta bloccata. Nel corso degli ultimi quattro o cinque mesi il settore del manifatturiero e quello dei servizi hanno infatti riportato un tasso di contrazione relativamente costante. Alla luce dei dati Pmi flash di novembre, le nostre previsioni a brevissimo termine mostrano le potenzialità di un secondo trimestre consecutivo di contrazione del Pil”. Quindi si profila “con il parametro comunemente accettato di una recessione tecnica”, avverte.

Inoltre, secondo De la Rubia “a debolezza economica che inizialmente ha pesato sugli organici del manifatturiero da metà del 2023 è adesso pronta a colpire il mercato occupazionale del settore dei servizi, dove la crescita del personale ha quasi subìto una battuta d’arresto. Se ci sarà un prolungamento della tendenza al ribasso nei prossimi mesi, potrebbe salire il tasso di disoccupazione, parametro questo che sinora aveva mostrato una sorta di resistenza”. Andando alla ricerca di risultati positivi, “l’occhio cade sui nuovi ordini, che, malgrado continuino a contrarsi ad un tasso veloce, hanno riportato a novembre il calo più debole in quattro mesi. Se a ciò associamo le prospettive future più ottimistiche per l’attività manifatturiera dei prossimi 12 mesi, potremmo sperare in un anno prossimo più positivo”.

Violenza donne, il Papa: occorre formare uomini capaci di relazioni sane

Violenza donne, il Papa: occorre formare uomini capaci di relazioni saneCittà del Vaticano, 23 nov. (askanews) – Una “‘ecologia della comunicazione nei territori, nelle scuole, nelle famiglie, tra di voi” per “formare uomini capaci di relazioni sane”. E’ quanto chiede Papa Francesco anche come antidopo contro la violenza, soprattutto quella perpetrata contro le donne. Un pensiero espresso questa mattina nel corso dell’udienza ai media cattolici della Federazione Italiana Settimanali Cattolici (FISC), dell’Unione Stampa Periodica Italiana (USPI), dell’Associazione “Corallo” e dell’Associazione “Aiart-Cittadini mediali”.

“Voi – ha detto Francesco rivolgendosi ai giornalisti e a quanti operano nella comunicazione – avete la vocazione di ricordare, con uno stile semplice e comprensibile, che, al di là delle notizie e degli scoop, ci sono sempre dei sentimenti, delle storie, delle persone in carne e ossa da rispettare come se fossero i propri parenti. E vediamo dalle tristissime cronache di questi giorni, dalle terribili notizie di violenza contro le donne, – ha quindi sottolineato – quanto sia urgente educare al rispetto e alla cura: formare uomini capaci di relazioni sane. Comunicare è formare l’uomo. – ha concluso – Comunicare è formare la società. Non abbandonate il sentiero della formazione: sarà esso a portarvi lontano!”.

Violenza donne, Papa: formare uomini capaci di relazioni sane

Violenza donne, Papa: formare uomini capaci di relazioni saneCittà del Vaticano, 23 nov. (askanews) – Una “‘ecologia della comunicazione’ nei territori, nelle scuole, nelle famiglie, tra di voi” per “formare uomini capaci di relazioni sane”. E’ quanto chiede Papa Francesco anche come antidopo contro la violenza, soprattutto quella perpetrata contro le donne. Un pensiero espresso questa mattina nel corso dell’udienza ai media cattolici della Federazione Italiana Settimanali Cattolici (FISC), dell’Unione Stampa Periodica Italiana (USPI), dell’Associazione “Corallo” e dell’Associazione “Aiart-Cittadini mediali”.

“Voi – ha detto Francesco rivolgendosi ai giornalisti e a quanti operano nella comunicazione – avete la vocazione di ricordare, con uno stile semplice e comprensibile, che, al di là delle notizie e degli scoop, ci sono sempre dei sentimenti, delle storie, delle persone in carne e ossa da rispettare come se fossero i propri parenti. E vediamo dalle tristissime cronache di questi giorni, dalle terribili notizie di violenza contro le donne, – ha quindi sottolineato – quanto sia urgente educare al rispetto e alla cura: formare uomini capaci di relazioni sane. Comunicare è formare l’uomo. – ha concluso – Comunicare è formare la società. Non abbandonate il sentiero della formazione: sarà esso a portarvi lontano!”.

Rhenus Overland Italia acquisisce Pesenti Trasporti & Logistica

Rhenus Overland Italia acquisisce Pesenti Trasporti & Logistica

Roma, 23 nov. (askanews) – Rhenus Overland Italia in data 10 Novembre ha acquisito la società Pesenti Trasporti & Logistica Srl con sede a Osio Sopra (BG) azienda specializzata nei trasporti nazionali, internazionali e logistica integrata. Sempre più forte la presenza di Rhenus Overland Italia in una zona strategicamente rilevante considerata come il naturale snodo tra le principali vie di trasporto sia per il Nord Italia sia per i traffici internazionali in import ed export. Lo rende noto un comunicato dell’azienda.

La Pesenti Trasporti & Logistica, azienda familiare con oltre 60 anni di storia nel mondo dei trasporti, inizia la propria attività con una flotta di cinque mezzi propri per arrivare, oggi, ad avere un parco automezzi di proprietà formato da 25 trattori e 50 tra trailer e semi-trailer così da adattarsi alle diverse tipologie di carico. Pesenti è un’azienda che ha saputo evolversi negli anni e da iniziale autotrasportatore ha integrato la propria offerta di servizi con attività di logistica, di movimentazione e distribuzione gestendo clienti nazionali e multinazionali di primaria importanza.

“Il mantenimento delle salde origini e dei valori che sono stati elementi trainanti della nostra azienda sono per noi fondamentali e sono stati motivo per cui abbiamo valutato che Rhenus Logistics potesse, anche in qualità di nuovo azionista, esserne garante e dare ulteriore slancio all’ambiente dinamico che contraddistingue la nostra azienda” afferma Sig. Benedetto Pesenti Amministratore Delegato di Pesenti Trasporti & Logistica. “Con l’acquisizione, siglata il 10 novembre, si consolida la nostra posizione in un’area ad alta densità industriale e produttiva in Lombardia, considerata il motore dell’economia italiana con più del 20% di GDP italiano, e soprattutto nell’area di Bergamo” dichiara Ing. Guglielmo Davide Tassone Amministratore Delegato di Rhenus Logistics S.p.A “Entrambe le aziende sono fortemente orientate alla soddisfazione dei propri clienti motivo per cui crediamo sia fondamentale mantenere gli equilibri in essere e garantire la stabilità del mercato”. La Pesenti Trasporti & Logistica Srl manterrà la propria denominazione e la propria struttura organizzativa con il Sig. Pesenti nel ruolo di Amministratore Delegato.

Il Gruppo Rhenus è uno dei maggiori fornitori di servizi logistici con un fatturato annuo di 8,6 miliardi di euro. 39.000 dipendenti, in 1.120 sedi che sviluppano soluzioni innovative lungo tutta la supply chain. Che si tratti di attività di trasporto, immagazzinamento, sdoganamento o servizi a valore aggiunto, l’azienda familiare raggruppa le proprie attività in diverse unità operative, mettendo le esigenze del cliente sempre al primo posto.

Coldiretti: in primi 8 mesi anno export cibo italiano +8%

Coldiretti: in primi 8 mesi anno export cibo italiano +8%Roma, 23 nov. (askanews) – Hanno registrato un aumento dell’8% le esportazioni alimentari Made in Italy nei primi otto mesi del 2023, secondo l’analisi della Coldiretti sui dati Istat sul commercio estero, un ulteriore balzo sul primato di sempre di 60,7 miliardi fatto registrare nel 2022. Tra i principali Paesi, ad essere cresciute di più nel 2023 sono le esportazioni alimentari in Francia, con una crescita del 14% davanti alla Germania (+11%) e alla Gran Bretagna (+11%). Anche se arretrano leggermente per la prima volta gli Stati Uniti (-3%). I dati emergno da un’analisi diffusa in occasione dell’apertura del Forum Internazionale dell’Agricoltura e dell’Alimentazione, organizzato a Villa Miani a Roma in collaborazione con The European House – Ambrosetti.

Il Made in Italy dal campo alla tavola vede impegnati 4 milioni di lavoratori in 740mila aziende agricole, 70mila industrie alimentari, oltre 330mila realtà della ristorazione e 230mila punti vendita al dettaglio. E l’agricoltura italiana è anche la più green d’Europa con la leadership Ue nel biologico (80mila operatori), il maggior numero di specialità Dop/Igp/Stg riconosciute (325), 526 vini Dop/Igp e 5547 prodotti alimentari tradizionali.

“La candidatura Unesco della cucina italiana è un riconoscimento dell’immenso valore storico e culturale del patrimonio enogastronomico nazionale che è diffuso su tutto il territorio e dalla cui valorizzazione dipendono molte delle opportunità di sviluppo economico ed occupazionale del Paese”, ha detto il presidente della Coldiretti Ettore Prandini.

Il Papa: il mondo è segnato da violenze e conflitti, il Cristiano porti pace

Il Papa: il mondo è segnato da violenze e conflitti, il Cristiano porti paceCittà del Vaticano, 23 nov. (askanews) – “Portare avanti il sogno di un mondo fraterno e solidale; essere seminatori di pace e di amicizia sociale”. A chiederlo è Papa Francesco, soprattutto in un mondo segnato da guerre e solitudini.

Ricevendo in udienza in Vaticano la Fraternità di Romena, pieve nei pressi di Arezzo che, ha ricordato Francesco “aiuta tanti viandanti e pellegrini bisognosi di fare una sosta, di rientrare in sé stessi, di condividere le domande e le angosce che si portano nel cuore” e del Gruppo Naìn, il Papa ha sottolineato che “questa espressione, ‘amicizia sociale’, è molto bella. Ma – ha subito aggiunto – non è facile portarla avanti e una delle cose più brutte che va contro questa amicizia sociale è il chiacchiericcio”. “È una malattia infettiva, che fa tanto male: il chiacchiericcio distrugge. E occorre prendersene cura. Io conosco una medicina molto buona per il chiacchiericcio, che dà dei buoni risultati: mordersi la lingua. Perché quando uno sente voglia di chiacchierare e si morde la lingua, la lingua si gonfia e non può più sparlare”, ha poi aggiunto Papa Francesco .

“Il mondo di oggi, ancora segnato da violenze e conflitti, – ha poi concluso – ha tanto bisogno di questa fratellanza, di questa amicizia sociale”. Poco prima aveva detto “Vi chiedo di continuare a praticare l’ospitalità fraterna, a offrire un posto dove le persone possano poggiare il capo e dove ciascuno possa sentirsi amato da Dio e parte di una fraternità universale, quella che il Padre ha voluto inaugurare in Gesù e che Gesù ci chiede di costruire insieme a Lui e con lo Spirito Santo. La vita infatti è troppo corta, è troppo corta e non lo dico io, lo dice il vostro fondatore: è troppo corta per essere egoisti”. Francesco ha, quindi, invitato i responsabili delle due realtà a rimanere sempre ancorati a tre principi, quelli dell’accoglienza, della cura e della fraternità.

Germania, prosegue ma si attenua contrazione attività imprese

Germania, prosegue ma si attenua contrazione attività impreseRoma, 23 nov. (askanews) – L’attività delle imprese in Germania resta a valori recessivi, ma la portata della contrazione si è attenuata a novembre, secondo gli ultimi risultati degli indici Pmi. L’indicatore relativo all’insieme della produzione è risalito a 47,1 punti, dai 45,9 ottobre, con un il valore meno basso da quattro mesi ma sempre sotto la soglia di neutralità dei 50 punti, secondo S&P Global.

L’indice Pmi relativo all’attività delle imprese e dei servizi è risalito a 48,7 punti, da 48,2 punti del mese precedente. L’indice Pmi sulla produzione delle aziende manifatturiere tedesche è risalito a 44 punti a novembre, da 41,2 ottobre, in questo caso segnando il valore migliore da sei mesi a questa parte. Secondo Cyrus de la Rubia, capo economista della Hamburg Commercial Bank citato nel comunicato sul Purchasing Managers Index, con l’avvicinarsi di Natale emergono alcune speranze per l’economia tedesca che tuttavia resta in territorio recessivo, ma “il ritmo del rallentamento si è nettamente attenuato. E’ plausibile un ritorno a valori positivi nella prima metà del prossimo anno”, aggiunge, e nel manifatturiero sembra avviarsi a conclusione la fase di declino degli ordini.