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Tag: Sanremo 2023

Europarlamento annacqua e approva regolamento Ue su imballaggi

Europarlamento annacqua e approva regolamento Ue su imballaggiStrasburgo, 22 nov. (askanews) – Con 426 voti a favore, 125 contrari e 74 astensioni, la plenaria del Parlamento europeo ha approvato, oggi a Strasburgo, la sua posizione negoziale sulla proposta di regolamento Ue riguardante gli imballaggi e i rifiuti da imballaggi.

Il regolamento, tra l’altro, introduce nuovi obiettivi di riuso degli imballaggi, affianco a quelli per il riciclaggio, come modo per ridurre la produzione di rifiuti in quest’area; ma sono stati ridotti gli obiettivi di riuso e rimossi i divieti di imballaggi monouso in molte aree (soprattutto per confezioni di piccole dimensioni di alimenti e bevande nei settori della distribuzione e della ristorazione), rispetto al testo originario proposto dalla Commissione europea quasi un anno fa. Dopo che anche il Consiglio avrà adottato la sua posizione negoziale, cominceranno le trattative tre le due istituzioni e la Commissione europea (“trilogo”) per arrivare al testo finale del regolamento.

La plenaria del Parlamento europeo ha sostenuto gli obiettivi generali di riduzione della produzione complessiva dei rifiuti da imballaggi che erano nella proposta di regolamento originaria: il 5% entro il 2030, il 10% per il 2035 e il 15% entro il 2040, rispetto al 2019. Gli eurodeputati hanno poi proposto l’aggiunta di obiettivi specifici di riduzione dei rifiuti per gli imballaggi in plastica (10% entro il 2030, 15% entro il 2035 e 20% entro il 2040), e il divieto di vendita dei sacchetti di plastica ultraleggeri (inferiori a 15 micron), a meno che non siano necessari per motivi igienici o forniti come imballaggio primario per alimenti sfusi, per aiutare a prevenire lo spreco di cibo.

Gli eurodeputati chiedono poi di vietare l’uso delle cosiddette “sostanze chimiche eterne” (Pfas, sostanze alchiliche perfluorurate e polifluorurate) e del bisfenolo A, aggiunti intenzionalmente negli imballaggi a contatto con gli alimenti. Il nuovo regolamento dispone che tutti gli imballaggi siano riciclabili e rispondano a una serie di criteri rigorosi da definire attraverso la legislazione europea secondaria. Sono previste alcune eccezioni temporanee, ad esempio per gli imballaggi alimentari in legno e cera.

Inoltre, gli Stati membri dovranno garantire la raccolta differenziata del 90% dei materiali contenuti negli imballaggi (plastica, legno, metalli ferrosi, alluminio, vetro, carta e cartone) entro il 2029. L’Italia, che ha già superato abbondantemente gli obiettivi fissati dalla normativa attuale dell’Ue per il riciclaggio degli imballaggi usati nel proprio territorio (è già al 73%, quando l’obiettivo per il 2025 è il 65%), si era opposta fin dall’inizio (facendo “sistema” tra governo, eurodeputati e gruppi di pressione agroalimentari e industriali) all’impianto del regolamento, basato sul principio della “gerarchia dei rifiuti” nell’economia circolare, per cui, quando è possibile, il riuso è prioritario rispetto al riciclo. Il timore è che l’applicazione di questo principio basilare della politica ambientale comunitaria (iscritto nella legislazione da almeno 15 anni) possa mettere in crisi la fiorente industria del riciclaggio nel Paese. Il voto ha cancellato diversi obiettivi di riuso, in particolare quello più ambiziosi (fino al 90%) previsti per il 2040 per tutti gli imballaggi usati nei trasporti, mentre sono rimasti invece gli obiettivi meno ambiziosi (in genere dal 10% al 30% al 2030). Lo stesso vale per il riuso degli imballaggi usati nelle consegne del commercio online (tipo Amazon), per i quali rimane l’oobiettivo del 30% al 2030, ma è stato cancellato quello del 90% al 2040. Per gli elettrodomestici è rimasto l’obiettivo del riuso del 90% degli imballaggi da riutilizzare entro l’inizio del 2030, ma è stato escluso il cartone dal campo di applicazione. Per quanto riguarda il riuso delle bottiglie, sono rimasti i due obiettivi del 10% nel 2030 e del 25% nel 2040 riguardanti il comparto delle bevande alcoliche e fermentate, con l’inclusione della birra ma l’esclusione dei vini e liquori, mentre sono stati aumentati al 20% nel 2030 e al 35% nel 2040 (invece che 10% e 25%, rispettivamente) gli obiettivi per le bevande non alcoliche con l’esclusione del latte (acqua, bibite analcoliche, succhi di frutta, frullati senza latte). I bar e ristoranti saranno obbligati a fornire, ai clienti che lo richiedono, bottiglie o brocche di acqua presa dai rubinetti. Gli emendamenti della plenaria hanno poi cancellato del tutto gli obiettivi di riuso (il 10% nel 2030 e il 40% nel 2040) per gli alimenti da asporto del settore Horeca (alberghiero, ristorazione e catering), che erano presenti nella proposta originaria della Commissione, così come gli obiettivi di riuso dei contenitori da asporto per bevande fredde o calde destinate al riempimento nel punto vendita. Nel paragrafo sulle eccezioni previste, che già includeva le microimprese e le aziende che immettono sul mercato meno di 1.000 Kg di imballaggi all’anno, è stato raddoppiata (da 100 a 200 m2) la soglia di esenzione per gli operatori economici che dispongono di una piccola superficie di vendita (comprese le aree di stoccaggio e spedizione). E’ stato aggiunto anche un paragrafo che prevede ulteriori possibilità di esenzioni dagli obblighi di riuso ove una analisi del ciclo di vita degli imballaggi riesca dimostrare un minore impatto sull’ambiente (consumo di energia, di acqua e di materie prime) e migliori requisiti in materia di salute, igiene e sicurezza con il ricorso ad altre opzioni (ovvero il riciclaggio). E’ passato anche un emendamento (il 386), che esenta dall’obbligo di riuso gli operatori economici che hanno la loro attività in uno Stato membro in cui il tasso di raccolta differenziata dei rifiuti da imballaggi è superiore all’85%, in peso, nel 2026 e 2027. Non è stato approvato, invece un altro emendamento simile (chiaramente concepito in riferimento alla situazione italiana) che faceva riferimento sempre a una soglia dell’85%, ma riguardo al tasso di rifiuti da imballaggi riciclati. Infine, per quanto riguarda i divieti degli imballaggi monouso, sono stati eliminati quelli relativi al cibo fresco (come le buste di insalata e i cestini di frutta), agli alimenti da asporto, alle mini confezioni negli hotel e nei ristoranti (di shampoo, di sale e pepe etc.). Da notare che hanno votato a favore del testo finale gli eurodeputati di tutti i partiti dell’opposizione in Italia, mentre quelli della maggioranza di governo si sono spaccati in due: favorevoli gli eletti di Forza Italia, contrari quelli di Fratelli d’Italia e della Lega. Paradossalmente, tuttavia, proprio gli eurodeputati della Lega e di Fdi hanno rivendicato il risultato positivo per l’Italia dovuto agli emendamenti approvati: “Hanno riportato sulla terra il testo”, ha commentato ad esempio Nicola Procaccini (Fdi), sottolioneando che “si è fatto un bel lavoro di squadra, come italiani”. E ha aggiunto: “Credo che, per una volta, anche le delegazioni del centrosinistra abbiano collaborato per emendare un testo che ora è decisamente meno preoccupante di come era all’inizio”. “Il testo finale sul regolamento degli imballaggi approvato dall’aula è migliorato rispetto alla proposta iniziale grazie ai voti della Lega. Con i nostri emendamenti abbiamo evitato l’ennesima euro-follia green, riuscendo a modificare un regolamento che avrebbe penalizzato le imprese italiane che si occupano di imballaggi, già all’avanguardia nel riciclo”, ha commentato il leghista Paolo Borchia, che comunque ha votato contro il testo finale. “Oggi abbiamo portato a casa un buon risultato, contrastando una cieca visione green, ma l’attenzione rimane altissima – ha concluso Borchia – perché il nostro obiettivo è impedire che questa Ue mini il nostro sistema-paese”.

Schlein lancia “contromanovra” e avverte alleati: Pd è il perno

Schlein lancia “contromanovra” e avverte alleati: Pd è il pernoRoma, 22 nov. (askanews) – Elly Schelin lancia la sua “contromanovra”, un piano alternativo a rispetto alle “scelte scellerate” del governo Meloni per la legge di bilancio. La leader democratica riconosce che le risorse erano poche, “la coperta era corta”, poi però affonda: “Ma loro gli hanno dato fuoco…”. Ecco allora le controproposte democratiche, dai congedi parentali obbligatori per entrambi i genitori al trasporto pubblico locale gratuito per i giovani, fino al piano casa da finanziare con i soldi che il governo mette sul ponte di Messina, senza scordare la sanità e la difesa delle pensioni pubbliche. Una “manovra ombra” che M5s ha deciso di anticipare di qualche ora presentando le proprie proposte, in una ormai costante gara con il Pd.

La Schlein non commenta, ma un messaggio agli alleati-concorrenti del Movimento parlando in direzione lo manda: “Non esiste alcuna alternativa senza il Pd: stiamo in campo come forza portante del campo progressi, perno imprescindibile dell’alternativa alla destra, senza tentazioni egemoniche ma senza complessi di subalternità”. Perché, aggiunge, “tanto pazientemente quanto tenacemente ci ritroverete sempre dalla parte di chi, piuttosto che ai distinguo e alla competizione, preferisce dedicarsi con spirito costruttivo al dialogo, alla ricerca e alla valorizzazione delle ragioni che ci uniscono nel contrasto alle scelte scellerate del governo di Giorgia Meloni”. Quello è l’avversario, insomma, e tutte le altre opposizioni farebbero bene a metterselo in testa. Bisogna “riallacciare i fili con quei settori della società che non si sentono più rappresentati, per recuperare la fiducia di chi oggi è deluso e rassegnato, per affrontare quello che deve rappresentare per noi un rovello, un’ossessione: mi riferisco all’astensionismo, un dato sempre più preoccupante che sembra assumere caratteristiche strutturali”. Altro che competizione tra opposizioni.

E la Schlein infatti attacca il “governo di destra” che “è rimasto sostanzialmente inerte sul fronte del carovita e della politica dei redditi e non ha messo in campo le scelte di politica industriale necessarie per salvaguardare alcuni settori produtti strategici (dalla siderurgia alle telecomunicazioni e all’automotive)”. Quindi, appunto, delinea l’impianto della sua contromanovra: innanzitutto, dopo la nascita di un figlio o di una figlia cinque mesi di congedo obbligatori pagati al 100% a entrambi i genitori e salario minimo. Poi, il trasporto pubblico locale gratuito per i giovani e pannelli solari sui tetti di tutti gli edifici commerciali e industriali .

Insiste sul “piano casa. I soldi destinati al Ponte sullo stretto di Messina li utilizziamo per il recupero delle case popolari” e allo stesso modo bisogna rimpolpare il “fondo per gli affitti, che portiamo a un miliardo nel 2026”. Previsti poi “200 milioni sulle borse di studio universitarie” e “quattro miliardi in più sulla sanità pubblica per sbloccare assunzioni e accorciare liste d’attesa”. Bisogna inoltre “finanziare la non autosufficienza”, prevedere misure a tutela della “salute mentale”, “sopprimere i tagli alle pensioni pubbliche”. Senza dimenticare la transizione ecologica, sulla quale il governo non fa “niente”. Bisognerebbe invece investire in pannelli sui tetti degli edifici pubblici e industriali, favorire le comunità energetiche”. Di nuovo un passaggio per gli alleati, per rimarcare il “successo della manifestazione di Piazza del Popolo. È stato un momento importante di mobilitazione e partecipazione, la dimostrazione che l’alternativa c’è se la facciamo vivere insieme e tra la gente. Non è un punto di arrivo ma di ripartenza”.

Meloni firma Piano con Scholz, (piccoli) passi avanti su Patto Ue

Meloni firma Piano con Scholz, (piccoli) passi avanti su Patto UeBerlino, 22 nov. (askanews) – Giorgia Meloni torna da Berlino con la firma del Piano d’Azione italo-tedesco e con qualche piccolo passo avanti nella complessa trattativa sul nuovo Patto di stabilità e crescita, da approvare entro il 31 dicembre per evitare il ritorno alle vecchio regole.

Proprio la posizione della Germania sui parametri per il rientro dal deficit è uno degli “scogli” più difficili da superare per l’Italia e Meloni ne ha parlato oggi a quattr’occhi con il cancelliere Olaf Scholz. Un confronto che ha dato “frutti” per la premier, con il cancelliere che conferma: “Siamo vicini come mai prima d’ora a un risultato”. Il concetto che la presidente del Consiglio ha espresso al collega è che l’Italia non vuole una “politica di bilancio allegra” perché “siamo un governo serio”, però chiede “la protezione degli investimenti: secondo noi è importante che i parametri tengano conto degli sforzi per favorire le transizioni e le scelte strategiche”. Da parte sua per Scholz “il criterio di stabilità deve avere un ruolo importante” ma “non vogliamo che un Paese debba seguire un programma di austerity”. Per parlare di cifre e parametri è presto, ma per il cancelliere “sono in corso buone discussioni” e sono stati fatti “passi avanti” sulla “buona strada”. In realtà però la strada, spiegano fonti a conoscenza del dossier, è ancora in salita. Il ministro dell’Economia Giancarlo Giorgetti ne ha parlato con il collega tedesco Lindner ed è tornato a chiedere che la riduzione di debito e deficit sia “graduale, realistica e sostenibile” ma c’è ancora molto lavoro da fare da qui all’Ecofin dell’8 dicembre. Al centro del bilaterale anche il tema delle migrazioni. In conferenza stampa Meloni dice di condividere con Scholz “la necessità che vada implementato il lavoro relativo al cambio di visione dell’Ue” concentrandosi sulla “dimensione esterna”. Da parte sua il cancelliere ‘promuove’ l’accordo con l’Albania, “che è tutto all’interno del diritto e delle regole europee”. Accordo che – garantisce la premier – “faremo di tutto perché possa essere pioneristico”.

Prima dell’inizio del vertice intergovernativo Meloni e Scholz hanno partecipato insieme alla conference call che ha chiuso il G20 a presidenza indiana, a cui si è collegato – per la prima volta dall’inizio della guerra – Vladimir Putin. Il presidente russo ha espresso la convinzione che occorra “pensare a come fermare” la “tragedia” della guerra in Ucraina. La Russia potrebbe in ogni momento “facilmente” riportare la pace in Ucraina – gli ha replicato Meloni – “ritirandosi dai territori illegalmente occupati” e ristabilendo la “sovranità” e la “piena integrità” territoriale dell’Ucraina. Sia lei che il cancelliere hanno poi ribadito, in conferenza stampa, il “pieno sostegno a Kiev” a 360 gradi, anche con un impegno per la ricostruzione: proprio in Germania e Italia si terranno le prossime conferenze sul tema. Per quanto riguarda il Medio Oriente, ha assicurato Meloni, tra Italia e Germania c’è “piena convergenza sulla crisi medio-orientale fin dall’inizio. Sosteniamo Israele e il suo diritto a difendere la sua sicurezza, i suoi cittadini, i suoi confini” e “siamo concordi” nel sottolineare la necessità di “rispettare il diritto internazionale e tutelare i civili. Crediamo che Hamas si faccia scudo dei civili e per svelare il bluff” serve una “soluzione strutturale” con “due popoli due Stati”.

Nell’ambito del vertice intergovernativo (a cui hanno partecipato i ministri italiani a Esteri, Interno, Difesa, Economia e Finanze, Imprese e Made in Italy, Lavoro e Università e gli omologhi tedeschi), Meloni e Scholz hanno firmato il Piano d’Azione che definisce Italia e Germania come “partner strategici” che “condividono la visione comune di un’Europa forte, solidale e sovrana”. Per questo prevede il rafforzamento della cooperazione bilaterale e in ambito europeo su cinque capitoli tematici: economia, innovazione e coesione sociale; clima, energia e ambiente; politica estera e di difesa; agenda europea e migrazione; contatti tra le società civili e cultura. “La nostra cooperazione fa un importante salto in avanti. Il piano di azione innalza la nostra cooperazione a un nuovo livello. È una buona notizia per i nostri popoli e un’ottima notizia per l’Europa”, ha detto Meloni. A margine dei lavori anche un Business Forum con i vertici di varie imprese di entrambi i Paesi, nell’ottica di promuovere la cooperazione economica. A questo proposito, nel corso del loro incontro Meloni e Scholz hanno parlato tra le altre cose del dossier Ita-Lufthansa. “Siamo pronti la settimana prossima – ha annunciato Meloni – ad inviare la notifica alla Commissione Ue. Auspichiamo una soluzione immediata e velocità nel chiudere il dossier perchè credo che abbiamo fatto un ottimo lavoro”. La stessa rapidità chiesta anche dal cancelliere che auspica “un trattamento veloce, giusto ed equo”.

Mattarella: la violenza sulle donne è un ignobile fenomeno

Mattarella: la violenza sulle donne è un ignobile fenomenoRoma, 22 nov. (askanews) – La violenza sulle donne è un ignobile fenomeno. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, ricevendo al Quirinale una delegazione di partecipanti al “Women Economic Forum” che si svolge a Roma.

Il capo dello Stato ha richiamato la strategia per la parità di genere dell’Unione europea che “pone l’accento su tre azioni chiave: richiamo soprattutto quella sullo stop alla violenza sulle donne, ignobile fenomeno tuttora tristemente presente e sabato ne ricorrerà la Giornata internazionale. Vi si affiancano quelle sulle pari possibilità per il raggiungimento di posizioni di vertice nel mondo del lavoro e in politica e quella per la adozione di una prospettiva di genere in tutte le politiche europee”.

Golf, quartetto in vetta nel Campionato Nazionale Open

Golf, quartetto in vetta nel Campionato Nazionale OpenRoma, 22 nov. (askanews) – Gregorio De Leo, Andrea Rota, Gregory Molteni e il dilettante Alessandro Nardini sono al comando con 69 (-3) colpi dopo il primo giro del Campionato Nazionale Open, la gara che conclude la 17ª stagione dell’Italian Pro Tour, il circuito di sei gare nazionali e internazionali organizzato dalla Federazione Italiana Golf con il supporto dell’official advisor Infront.

Sul percorso del Golf Nazionale (par 72) a Sutri (Viterbo), la casa del golf italiano, in una giornata ventosa, oltre ai leader, tra i quali Molteni ha fatto suo il titolo nel 2005, soltanto altri due giocatori hanno realizzato un punteggio sotto par, Jacopo Albertoni e Luca Cianchetti, quinti con 71 (-1), mentre hanno terminato con il 72 del par Luca Galliano e Jacopo Vecchi Fossa, che si è imposto per due volte (2018, 2021). Nel torneo, allestito con il supporto del Dipartimento per lo Sport, la classifica si è subito allungata. Ha quattro colpi di ritardo l’amateur Leonardo Iacovitti, nono con 73 (+1), e ne accusa cinque Enrico Di Nitto, vincitore nel 2017, decimo con 74 (+2) insieme a Mattia Comotti, Manfredi Manica, Federico Zucchetti e a Riccardo Bregoli. Un colpo in più per altri tre past winner, Lorenzo Gagli (2010), Filippo Bergamaschi (2016) e Aron Zemmer, campione in carica, 15.i con 75 (+3) alla pari con Stefano Mazzoli e con i due dilettanti azzurri, Luca Memeo e Giovanni Daniele Binaghi. Quanto ai leader, De Leo, Rota e Molteni sono andati di pari passo con cinque birdie e due bogey, mentre Nardini ha segnato sei birdie e tre bogey.

Soddisfatto Andrea Rota: “E’ un buon risultato in relazione al vento, che creato più di un problema, e ai green che al Golf Nazionale si fanno sempre rispettare. Non ho attaccato perché non c’erano le condizioni per farlo e ho giocato soprattutto d’esperienza. È stato un piacere essere di nuovo qui a competere con i miei colleghi e soprattutto sono particolarmente soddisfatto per lo score. No, non penso di tornare a tempo pieno, ma di solo di partecipare quando posso alle gare italiane”. Per Alessandro Nardini: “E’ andata piuttosto bene in una giornata molto difficile per i green veloci, il vento, peraltro anche freddo, in alcune buche a favore e in altre contro, e con aste non facili. Ammetto che mi piace giocare con il vento, mi rende più tranquillo. Obiettivi? Rimarrò amateur anche il prossimo anno dove spero in una buona stagione sull’Alps Tour, poi vedremo”.

Violenza donne, arancione l’insegna palazzo Regione Piemonte

Violenza donne, arancione l’insegna palazzo Regione PiemonteRoma, 22 nov. (askanews) – Da ieri sera e per tutta la settimana l’insegna del Grattacielo della Regione Piemonte è retroilluminata di arancione in segno di adesione alla Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, che ricorrerà sabato 25 novembre.

«Fatti come quelli che in questi giorni sono sulle prime pagine dei giornali e aprono i telegiornali – commentano il presidente Alberto Cirio e l’assessore alle Pari Opportunità Chiara Caucino – dimostrano che in Italia, ma non solo, c’è ancora davvero molto da fare per combattere la piaga della violenza contro le donne. Per quanto riguarda il Piemonte ricordiamo che esiste una rete di Centri antiviolenza e di Case rifugio molto efficace e che risulta essere una delle migliori in Italia”. I 21 Centri antiviolenza attivi sul territorio (gli indirizzi sono reperibili su https://www.regione.piemonte.it/web/temi/diritti-politiche-sociali/diritti/antiviolenza/centri-antiviolenza-mappe-attivita-per-donne-vittime-violenza) sono punti di ascolto e luoghi di accoglienza e sostegno delle donne, e dei loro figli minorenni, che hanno subito violenza o che si trovano esposte alla minaccia di ogni forma di violenza, indipendentemente dal luogo di residenza. Offrono gratuitamente protezione sociale, percorsi di reinserimento ed interventi socio-sanitari, garantiscono funzionalità e sicurezza e operano in raccordo con gli enti gestori delle funzioni socio-assistenziali e gli organismi pubblici e privati che si occupano della violenza di genere tramite la stipula di protocolli ed accordi operativi. I protocolli sono stipulati anche con associazioni esperte di violenza di genere nelle varie culture e di mutilazioni genitali femminili, al fine di garantire le donne di origine straniera e provenienti da altre culture. Le donne seguite nel 2022 sono state 3.453, e per ciascuna di esse è stato predisposto un progetto personalizzato e concordato di uscita dalla violenza.

Le 11 Case rifugio hanno ospitato lo scorso anno 62 donne. La rete territoriale di accoglienza si avvale inoltre di soluzioni di accoglienza per l’emergenza (primo livello) e di reinserimento a conclusione del percorso (secondo livello). L’assessore Caucino puntualizza inoltre che “la nostra attività non si ferma qui. La politica che abbiamo scelto è quella della rieducazione, agendo con programmi mirati sugli uomini che hanno commesso violenza, e della prevenzione, educando fin da piccoli i ragazzi alla cultura del rispetto per le donne. A tal proposito stiamo portando avanti un importante progetto di educazione affettiva che coinvolge 1500 ragazzi e oltre 70 classi in tutto il Piemonte. Abbiamo anche scelto di mettere a disposizione uno strumento concreto implementando l’app Erica, che tutte le donne piemontesi possono scaricare sul proprio smartphone e che serve ad essere geolocalizzate nel momento dell’emergenza per essere indirizzate verso luoghi sicuri nei casi meno gravi e avvisando immediatamente le forze dell’Ordine nei casi più gravi”.

Giansanti (Confagri): voto Pe imballaggi fondamentale per economia

Giansanti (Confagri): voto Pe imballaggi fondamentale per economiaRoma, 22 nov. (askanews) – “Un risultato di fondamentale importanza a salvaguardia di una filiera che, dalle imprese agricole fino alla ristorazione, vale il 30% del PIL italiano. E’ stato premiato il lavoro che abbiamo svolto a tutti i livelli e in ogni sede”. Così in una nota il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti, con riferimento alla posizione votata oggi dall’Assemblea plenaria del Parlamento europeo sulla proposta di regolamento riguardante gli imballaggi e i rifiuti da imballaggio (PPWR).   L’Europarlamento, infatti, ha votato contro il divieto all’utilizzo di imballaggi monouso per frutta e verdura fresca sotto 1,5 kg, nonché confermato l’esclusione del vino e degli spumanti dai target di riutilizzo imposti nella proposta originale della Commissione europea. Anche per gli imballaggi monouso nel settore HORECA viene prevista un’importante modifica: saranno vietati a meno che lo Stato membro non possa dimostrare di aver raggiunto alte performance di riciclo (85%) rispetto agli imballaggi immessi sul proprio mercato.   L’Italia, sottolinea Confagricoltura, ha già raggiunto questi target, per cui anche questi imballaggi potranno continuare ad essere commercializzati sul territorio nazionale. La parola passa ora al Consiglio dell’Unione che dovrebbe definire l’orientamento generale sulla proposta della Commissione europea il 18 dicembre.   “Siamo certi che il Governo italiano riuscirà a stringere le necessarie alleanze per consolidare i miglioramenti votati dal Parlamento europeo”, conclude il presidente di Confagricoltura.

Firmato il patto Italia-Germania, Meloni: ottima notizia per l’Ue. E sui migranti Scholz è “d’accordo” con Roma

Firmato il patto Italia-Germania, Meloni: ottima notizia per l’Ue. E sui migranti Scholz è “d’accordo” con RomaBerlino, 22 nov. (askanews) – “Con il vertice di oggi la nostra cooperazione fa un importante salto in avanti. Italia e Germania tornano a incontrarsi in questo formato dopo 7 anni e questo segna un cambio di passo in relazioni già eccellenti”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in conferenza stampa a Berlino dopo l’incontro con il cancelliere tedesco Scholz.

“Abbiamo firmato – ha aggiunto – un piano di azione che innalza la nostra cooperazione a un nuovo livello, esplorando anche nuovi ambiti di dialogo. E’ buona notizia per i nostri popoli e un’ottima notizia per l’Europa” perchè Italia e Germania “riaffermano la volontà di rafforzare il partenariato e di dialogare in un momento cruciale per il nostro continente” che richiede di “prendere decisioni e assumersi responsabilità”. Tra gli obiettivi del Piano d’azione siglato tra Italia e Germania c’è quello di migliorare l’integrazione tra i due Paesi nei settori della difesa, delle infrastrutture e dell’energia, ha spiegato Meloni. Il piano d’azione vuole “promuovere la crescita economica e investimenti bilaterali per garantire tutela sociale, una transizione ecologica sostenibile, garantire approvvigionamenti energici, la cooperazione nel settore della Difesa, sviluppare relazioni culturali, lavorare insieme per progredire nell’agenda Europea. Una sfida importante e significativa, a partire dai nostri sistemi produttivi: siamo le due principali realtà manifatturiere d’Europa, interconnesse e complementari. Ci sono settori che da anni hanno sviluppato un’integrazione profonda, penso all’automotive e alla meccanica avanzata, altri in cui la collaborazione deve essere valorizzata: Difesa, infrastrutture, energia”, ha aggiunto Meloni. “Abbiamo firmato un Piano d’azione in 5 punti” che riguardano cinque settori “la tecnologia, la tutela ambientale, l’Europa, i rapporti culturali e sociali”, ha annunciato il cancelliere tedesco Olaf Scholz nel corso della conferenza stampa congiunta con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni, sottolineando che Italia e Germania hanno ha “collaborazione di lunga data e un’amicizia che ci unisce da tanti anni” e il Piano d’azione “porterà nuovi piani di cooperazione e nuovi partenariati”.

Uno dei punti importanti è quello che riguarda “il settore tecnologico e della sicurezza della difesa” e “siamo d’accordo che dobbiamo ampliare la cooperazione nel settore digitale e in quello climatico”. In particolare sulla questione migranti, Meloni incassa il sostegno del cancelliere. “Siamo d’accordo che è necessario avere un adeguamento a livello europeo sulla situazione dei migranti”, ha detto il cancelliere tedesco Olaf Scholz parlando del colloquio con il presidente del Consiglio Giorgia Meloni nel corso della visita a Berlino.

Il 27 novembre Laboratorio Crea su gelsibachicoltura fa 100 anni

Il 27 novembre Laboratorio Crea su gelsibachicoltura fa 100 anniRoma, 22 nov. (askanews) – Nasceva 100 anni fa a Padova la prima Stazione Bacologica Sperimentale, oggi Laboratorio di Gelsibachicoltura del CREA Agricoltura e Ambiente, punto di riferimento nazionale per la filiera e la ricerca del settore, che raccoglie e rivitalizza una tradizione secolare e di grande valenza simbolica per Padova e per il Veneto, già esportata in altre parti del Paese.

Oggi il CREA Agricoltura e Ambiente, con il suo Laboratorio di Gelsibachicoltura, è fortemente impegnato nel rilancio della filiera della seta 100% italiana, basata su innovazione, sostenibilità, economia circolare, competitività e tracciabilità, nella conservazione di un patrimonio di tradizioni e saperi della sericoltura, vero punto di forza per lo sviluppo del futuro “made in Italy” e nella costituzione di una via della seta europea, a partire da itinerari turistici che attraversino i nostri territori rurali, recuperando e valorizzando le tante testimonianze della gelsibachicoltura che vi sono custodite. E proprio a queste tematiche è dedicato uno dei pochi progetti Horizon a guida italiana (del CREA Agricoltura e Ambiente di Padova). Il centenario sarà celebrato lunedì 27 novembre 2023 a Padova durante un convegno con Alberto Cavazzini, Direttore Tecnico Scientifico CREA e Giuseppe Corti, direttore CREA Agricoltura e Ambiente (CREA AA). Saranno presenti anche Luca De Carlo, presidente Commissione IX Commissione permanente del Senato, Giuseppe Pan, presidente Gruppo Consiliare Liga Veneta per Salvini e primo firmatario progetto di legge “Via della Seta Veneta”, e il sindaco di Padova Sergio Giordani, oltre a Stefano Vaccari, direttore generale CREA.

Ue, Meloni: Italia non vuole Patto allegro, cerchiamo sintesi

Ue, Meloni: Italia non vuole Patto allegro, cerchiamo sintesiBerlino, 22 nov. (askanews) – “La trattativa” sul Patto di stabilità “non è facile, si fanno passi avanti giorno per giorno. Chiarire le necessità aiuta a trovare soluzioni di sintesi. L’Italia non richiede” una politica “allegra, non l’abbiamo fatto e non lo facciamo, siamo un governo serio. Chiediamo la protezione degli investimenti: secondo noi è importante che i parametri tengano conto degli sforzi per favorire le transizioni e le scelte strategiche. La posizione della Germania richiama soprattutto al tema del rientro del debito e cerchiamo un punto di incontro migliore per un Patto che è possibile rispettare, perchè siamo un governo serio”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in conferenza stampa a Berlino dopo l’incontro con il cancelliere tedesco Scholz.

“Sul Patto di stabilità – ha aggiunto – pur essendoci punti di partenza diversi, la franchezza e la chiarezza che abbiamo nell’affrontarli stanno dando frutti: solo da una soluzione tra noi può arrivare una soluzione efficace per tutto il continente europeo”.