Vaticano: transessuale può essere battezzato ed essere testimone nozzeCittà del Vaticano, 8 nov. (askanews) – “Un transessuale – che si fosse anche sottoposto a trattamento ormonale e ad intervento chirurgico di riattribuzione di sesso – può ricevere il battesimo, alle medesime condizioni degli altri fedeli, se non vi sono situazioni in cui c’è il rischio di generare pubblico scandalo o disorientamento nei fedeli. Nel caso di bambini o adolescenti con problematiche di natura transessuale, se ben preparati e disposti, questi possono ricevere il Battesimo”. E’ quanto stabilito dal Dicastero per la Dottrina della Fede che ha così risposto ad alcuni quesiti giunti lo scorso 14 luglio dal Vescovo brasioiano di Santo Amaro ,mons. José Negri. Il presule aveva posto alcuni quesiti, che ora hanno avuto una risposta e sono stati controfirmati da Papa Francescocirca la possibile di partecipare ai sacramenti del battesimo e del matrimonio da parte di persone transessuali o omoaffettive. “A determinate condizioni, si può ammettere al compito di padrino o madrina un transessuale adulto che si fosse anche sottoposto a trattamento ormonale e a intervento chirurgico di riattribuzione di sesso. – afferma ancora nelle sue risposte il Dicastero della dottrina della fede – Non costituendo però tale compito un diritto, la prudenza pastorale esige che esso non venga consentito qualora si verificasse pericolo di scandalo, di indebite legittimazioni o di un disorientamento in ambito educativo della comunità ecclesiale”. Ed ancora, per quanto riguarda il fatto che un transessuale possa essere testimone di un matrimonio, si afferma che “non c’è nulla nella vigente legislazione canonica universale che proibisca ad una persona transessuale di essere testimone di un matrimonio”.
Ucraina, Commissione Ue raccomanda avvio negoziati d’adesioneBruxelles, 8 nov. (askanews) – La Commissione europea ha raccomandato oggi al Consiglio europeo l’apertura dei negoziati di adesione con l’Ucraina, la Moldova e la Bosnia-Erzegovina, e ha concesso finalmente alla Georgia lo status di paese candidato. Le decisioni sono state prese questa mattina a Bruxelles dal collegio dei commissari, e annunciate poi in conferenza stampa nel pomeriggio dalla presidente della Commissione, Ursula von der Leyen.
Nonostante la guerra in corso, ha detto von der Leyen, “l’Ucraina ha completato oltre il 90% delle riforme che erano state raccomandate dalla Commissione”, completando quattro dei sette “step” che l’Esecutivo comunitario aveva indicato quando aveva concesso a Kiev lo status di candidato, per avere il via libera ai negoziati d’adesione. Sono stati apprezzati, in particolare, i progressi fatti nella riforma della giustizia e nella lotta alla corruzione e al riciclaggio del denaro. In una situazione simile è anche la la Moldova, che ha fatto molti progressi, in particolare per la riforma della giustizia, e la lotta al crimine organizzato e all’influenza eccessiva delle lobby, ha aggiunto von der Leyen.
Le raccomandazioni di aprire i negoziati per l’Ucraina e la Moldova, hanno puntualizzato fonti comunitarie, sono “incondizionate”, ovvero non sono accompagnate da nessuna nuova condizione. Tuttavia, la presidente della Commissione ha indicato che per entrambi i paesi sarà necessario completare tutte le riforme che erano state richieste con i sette “step”, prima che possa essere concordato il “quadro negoziale” tra i paesi candidati e il Consiglio Ue. L’inizio vero e proprio dei negoziati d’adesione, insomma, “dipenderà dalla velocità del completamento delle riforme restanti” che sono in corso nei due paesi candidati. Per l’Ucraina, ha detto von der Leyen, il restante 10% delle riforme ancora in sospeso potrà essere completato entro il mese di marzo. Ciò che resta da fare riguarda in particolare l’intensificazione della lotta alla corruzione, una regolamentazione delle lobby in linea con le norme Ue e la riduzione dell’influenza degli oligarchi sul potere politico, un rafforzamento della tutela soprattutto culturale (istruzione, media, uso delle lingue) delle minoranze nazionali ungherese, bulgara e rumena (ma non di quella russa, hanno precisato fonti della Commissione, almeno fino a che continua la guerra).
Nel frattempo, se il Consiglio europeo del 15 dicembre seguirà le raccomandazioni di oggi dando il suo via libera, il “lavoro tecnico” per preparare i negoziati d’adesione “potrà proseguire immediatamente”, hanno indicato fonti qualificate della Commissione, con la partenza per Kiev della squadra di funzionari dell’Esecutivo comunitario “lo stesso 15 dicembre”. Questo lavoro tecnico consiste principalmente nel processo di “screening”, in cui bisogna valutare tutta la legislazione del paese candidato e confrontarla con il cosiddetto “acquis” comunitario (40 mila pagine di misure legislative e regolamentari, più la giurisprudenza della Corte europea di giustizia). Tutte le normative divergenti del paese candidato vanno allineate a quelle dell’Ue. Questo processo dura normalmente da uno a due anni, ma fonti qualificate dell’Ue hanno affermato la volontà, in questi due casi, di andare avanti il più rapidamente possibile, stimando di “poterlo fare in sei mesi”.
Anche per quanto riguarda la Bosnia-Erzegovina, la Commissione raccomanda l’apertura dei negoziati di adesione, ma in questo caso condizionata al “raggiungimento del necessario grado di conformità con i criteri di adesione”, ha precisato von der Leyen. “Stiamo spalancando la porta e invitando la Bosnia-Erzegovina a varcare la soglia”, ha detto la presidente della Commissione, ma nonostante i progressi nella lotta al crimine organizzato, al riciclaggio del denaro e al terrorismo, ci sono preoccupazioni per le diverse leggi incostituzionali approvate dai rappresentanti della “Repubblica serba”, un’entità all’interno della Bosnia. Per la Georgia, infine, la Commissione raccomanda al Consiglio di concedere lo status di candidato all’adesione, come aveva fatto in precedenza per Ucraina e Moldova nel giugno 2022, chiedendo al Paese di continuare a fare progressi nell’attuazione delle 12 riforme prioritarie individuate l’anno scorso. Durante la sua conferenza stampa, Von der Leyen ha sottolineato in particolare il “momentum”, la forte spinta all’allargamento che viene dall’attuale situazione geopolitica in particolare per Ucraina, Moldova e Georgia, e la necessità di completarlo al più presto come interesse sia dei paesi candidati che dell’Ue. “L’Ucraina – ha ricordato la presidente della Commissione – continua ad affrontare enormi difficoltà e tragedie provocate dalla guerra di aggressione della Russia, eppure gli ucraini stanno riformando profondamente il loro paese, anche se stanno combattendo una guerra che per loro è una minaccia esistenziale”. “L’allargamento – ha continuato – è una politica vitale per l’Unione europea. Completare la nostra Unione è l’appello della storia, l’orizzonte naturale della nostra Unione, è l’orizzonte naturale dell’Ue. Sappiamo tutti che ci legano la geografia, la storia e i valori comuni”; inoltre, “completare la nostra Unione ha anche una logica economica geopolitica” e sappiamo dalle esperienze precedenti che “ci sono enormi benefici per i paesi che hanno aderito all’Ue e per la stessa Ue. In sostanza, è una vittoria per tutti”. “L’obiettivo della Russia – ha ricordato ancora von der Leyen – era di cancellare l’Ucraina dalla carta geografica. Se ci fosse riuscita, possiamo immaginare che cosa questo avrebbe significato per la sicurezza dell’Ue. E’ bene che la Russia abbia mancato questo obiettivo strategico. Al contrario, ora l’Ucraina come nazione è più forte che mai. Ed è importante stabilizzare la sua democrazia, restare al suo fianco, e assicurare che possa superare questa massiccia aggressione, la guerra scatenata dalla Russia”. “Più in generale, se si guarda a tutti i paesi candidati all’adesione all’Ue, questo – ha rilevato la presidente della Commissione – è un momento decisivo. Sono paesi che devono fare una scelta, decidere chiaramente da che parte stare. E’ evidente, quando si viaggia nella regione, che i paesi candidati sono molto chiari sul fatto che vogliono aderire all’Ue, perché vedono la differenza”. “Ci sono diversi paesi che vogliono interferire in questo processo, ma noi abbiamo il compito di continuare il nostro lavoro e dare” ai paesi candidati “la forza di cui hanno bisogno nel loro percorso verso l’adesione”, ha concluso von der Leyen.
Vino, con “Appius 2019” Hans Terzer celebra 10 anni della sua cuvéeMilano, 8 nov. (askanews) – La Cantina San Michele Appiano ha presentato al 32esimo Merano WineFestival l “Appius 2019”, festeggiando così la decima edizione della rinomata Cuvée in edizione limitata del celebre kellermeister altoatesino Hans Terzer.
In questo ambizioso ritratto del millesimo 2019 predomina lo Chardonnay (60%), a cui si aggiungono il Pinot Grigio (15%), il Pinot Bianco (13%) e il Sauvignon Blanc (12%). Il meglio delle uve di ciascun vitigno di un’annata eccellente, affinate in barrique e tonneaux, assemblate dopo un anno e ulteriormente lasciate a riposare sui lieviti per tre anni in tini di acciaio inox, di cui due sulle fecce fini. Il design della bottiglia e l’etichetta di “Appius”, il vino più pregiato della centenaria realtà vitivinicola che sorge sulla Strada del Vino, vengono reinterpretati in ogni edizione con lo scopo di dare vita ad una “wine collection” per gli amanti del vino di tutto il mondo. L’etichetta di questa decima edizione, ideata da Life Circus, incorona l’importante anniversario a partire dall’emblematico numero 10 proposto in un’alternanza di oro e platino.
M.O., Schlein: sabato Pd in piazza per giustizia sociale e paceRoma, 8 nov. (askanews) – “Il Pd l’11 novembre sarà in piazza per la giustizia sociale e per la pace”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlein durante la registrazione di ‘Porta a porta’. “Vuol dire chiedere un cessato il fuoco immediato per fermare la strage di civili in corso e la liberazione senza condizioni di tutti gli ostaggi ancora nelle mani di Hamas, che abbiamo condannato con fermezza dal primo momento di questo attacco feroce”.
Bisogna “fornire aiuti necessari alla popolazione civile palestinese” e “isolare Hamas nel popolo palestinese e nel mondo arabo. E’ necessario per riprendere il filo della soluzione pacifica dei due popoli e due stati, che deve tornare al centro dell’azione politica della comunità internazionale”. Bisogna “alzare la voce perché si fermi questo massacro. Hanno entrambi diritto a esistere in pace e in sicurezza”.
Vino, Uiv: vendite tricolori +0,4% nella Gdo di Usa, Germania e UkMilano, 8 nov. (askanews) – Vendite di vino italiano ancora avare di soddisfazioni nella Grande distribuzione nei tre principali Paesi buyer. Secondo le elaborazioni dell’Osservatorio Uiv su base Nielsen-IQ, nei primi nove mesi la performance complessiva allo scaffale negli Stati Uniti, Germania e Regno Unito vira timidamente in territorio positivo, a +0,4% nei volumi (era a -0,2% nel semestre), per un valore totale di oltre 3,3 miliardi di euro. Nel complesso, nei tre Paesi scende a volume la domanda tendenziale degli sparkling tricolori (-2%) mentre salgono dell’1,2% i fermi (2,15 miliardi di euro), per un totale di 3,4 milioni di ettolitri pari a 452 milioni di bottiglie da 0,75/litri.
L’Osservatorio di Unione italiana vini rileva che il rendimento stazionario si riscontra in tutti i mercati, tra alti e bassi a seconda delle tipologie. Tra le buone notizie, la crescita volumica degli spumanti negli Usa (+3,7%) e quella del mercato dei vini fermi in Germania e Uk (attorno al +4%), grazie anche a sensibili miglioramenti di Primitivo, Montepulciano e Nero d’Avola. Per contro, nel primo mercato al mondo soffrono i fermi del Belpaese (-6,6%), mentre le variazioni degli spumanti in Uk e Germania sono negative e si attestano rispettivamente a -5,9% e a -1,4%. Il computo finale segna Uk stabile (+0,1%), Germania in terreno positivo (+3,9) e Usa ancora in calo (-3,5%). E proprio negli Stati Uniti è ancora alta l’influenza nella Gdo del brand statunitense che commercializza prodotti “low alcol” con aromi alla frutta provenienti dall’Italia e in particolare dal Piemonte. Su un totale di 906 milioni di euro relativo agli acquisti di “table wines” tricolori (vini fermi e frizzanti, esclusi spumanti), l’impresa americana di vino italiano somma vendite per 341 milioni di euro, con un’incidenza sul venduto della tipologia al 38%. “Il fenomeno deve far riflettere la nostra filiera, perché è la sintesi delle potenzialità multitarget del vino in una fase di forte transizione dei trend di consumo” ha commentato il segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti, aggiungendo che “il modello italiano rimane chiaramente quello tradizionale dell’alta qualità e del sistema delle denominazioni, ma ciò non esclude l’apertura verso forme produttive più ‘laiche’, con ‘contaminazioni’ che assecondino una domanda giovane sempre più disimpegnata e spesso attenta al grado alcolico. Sfruttando anche il brand Italia, il player statunitense – ha concluso – negli ultimi 7 anni ha aumentato il proprio business del 500% e non è certo un caso”.
Petrolio ancora in calo, Brent sotto 80 dollari a minimi da luglioRoma, 8 nov. (askanews) – Nuovi pesanti ripiegamenti dei prezzi del petrolio, con il barile di Brent che torna sotto la soglia degli 80 dollari per la prima volta dalla scorsa estate, mentre sui mercati sembra attenuarsi il timore che la guerra tra Israele e Hamas possa allargarsi a tutta l’area del Medioriente. Nel corso delle contrattazioni pomeridiane il greggio di riferimento del Mare del Nord ha segnato minimo a 79,20 doollari, successivamente si attesta in ribasso del 2,79% a 79,30. Il West Texas Intermediate perde quasi il 3% 75,05 dollari.
Covid, Conte: no abbiamo nulla da nascondere ma vogliamo commissione seriaRoma, 8 nov. (askanews) – Sulla gestione del Covid “non abbiamo nulla da nascondere, sono andato a testa in alta in tribunale a rispondere delle ipotesi accusatorie e ne sono uscito a testa alta. Vogliamo una commissione seria, che ci spieghi come e perchè ci siamo ritrovati ad affrontare la pandemia a mani nude dopo anni e anni di governi che hanno tagliato la spesa sanitaria e ci stiamo tornando in quella condizione”. Lo ha detto il leader M5s Giuseppe Conte, parlando con i giornalisti.
“Sarebbe ottima – ha aggiunto – una commissione che potesse accertare come è stata gestita la sanità a livello regionale e ci piacerebbe anche che se ne potessero trarre delle considerazioni utili per evitare gli errori del passato. Se in tutto questo si potrà accertare anche il comportamento di chi ha avuto comportamenti anti-patriottici nel momento più duro della pandemia sarà utile per il bene del Paese”.
Schlein: vogliono cambiare forma governo a colpi di maggioranzaRoma, 8 nov. (askanews) – “Questa maggioranza si sta arrogando il diritto di cambiare la forma di governo italiana a colpi di maggioranza”. Lo ha detto la segretaria Pd Elly Schlei durante la registrazione di ‘Cinque minuti’ che andrà in onda questa sera su Rai uno. “Se dopo un anno di governo, con una maggioranza solida come quella che hanno, l’Italia oggi sta peggio non è colpa della Costituzione ma della loro incapacità di governare”.
Peraltro, ha aggiunto, non è vero che la proposta del governo non tocca i poteri del capo dello Stato: “Non sono d’accordo (che i poteri presidente della Repubblica non vengano toccati, ndr). Se ci sono due figure oggi espressione Pel parlamento eletto dai cittadini e poi una viene eletta direttamente è chiaro che l’altra diventa secondaria, sbilancia completamente l’equilibrio tra i poteri dello Stato”.
Manovra, Conte: Lady Tax Meloni mortifica il PaeseRoma, 8 nov. (askanews) – “Visto che il governo ha confezionato una manovra misera, che l’Italia non si merita, che nasce dalla determinazione di Lady Tax di chiudersi a Palazzo Chigi e non ascoltare i reali bisogni del Paese lo stiamo facendo noi: stiamo ascoltando i rappresentanti dei lavoratori, delle imprese, di tutte le categorie”. Lo ha detto il leader M5s Giuseppe Conte, parlando con i giornalisti.
“Sta emergendo – ha aggiunto – una visione condivisa: è una manovra di tagli, di tasse nuove per due miliardi. Si mortificano le donne, sia quelle che hanno figli sia quelle che vogliono andare in pensione, si mortificano i giovani e i pensionati. E non c’è una sola misura che possa consentire alle imprese di rilanciarsi, migliorare la produttività e la competitività. Si condanna il Paese a una mortificazione economica, senza visione, senza coraggio, senza prospettive reali di alzare la testa”.
Vino, Prosecco Doc: Singapore riconosce l’Indicazione geograficaMilano, 8 nov. (askanews) – Al termine di una lunga battaglia legale, anche Singapore ha riconosciuto l’Indicazione geografica (Ig) della Doc Prosecco. Lo ha reso noto il Consorzio Tutela Prosecco Doc, spiegando che la vicenda aveva avuto inizio nel 2019, quando era stata introdotta la nuova normativa sulla registrazione delle Ig. Alla domanda del Consorzio per la registrazione della Doc Prosecco, accolta dall’Ufficio per la proprietà intellettuale di Singapore (IpoS), si era opposta l’Australian grape and wine inc. (Agwi), l’organizzazione che rappresenta i produttori di vino australiani. L’opposizione era stata rigettata ma il successivo appello dell’Agwi era stato accolto, venendo però impugnato dal Consorzio davanti alla Court of Appeal di Singapore, massimo grado di giudizio del Paese, che oggi ha emesso la decisione finale favorevole al Consorzio.
“Questo pronunciamento sancisce in maniera incontrovertibile che Prosecco è una Ig italiana protetta anche a Singapore: ancora una volta, come già accaduto in Cina, Agwi vede fallire i propri tentativi di ostacolare la protezione della Doc Prosecco” ha spiegato il Consorzio, sottolineando che “questa decisione assume un valore ancor più significativo per tutto il sistema delle Ig se si considera che è la prima volta che la Court of Appeal di Singapore decide in materia di protezione di Indicazioni geografiche. A questo importante traguardo – ha evidenziato il Consorzio – hanno collaborato con grande supporto anche la Commissione Europea, la rappresentanza della Commissione Europea a Singapore e l’Ambasciata italiana a Singapore”. “Non posso che esprimere, a nome del nostro sistema produttivo, tutta la nostra soddisfazione per il risultato raggiunto. Un risultato che premia il lavoro pluriennale che il nostro Consorzio porta avanti a livello comunitario, nazionale e internazionale” ha commentato il presidente, Stefano Zanette, parlando di “un’attività per la quale mi sento in dovere di ringraziare la nostra squadra e i legali dello studio Bird and Bird che ci hanno assisto sia dall’Italia che a Singapore”.
“Un risultato che, dopo l’udienza dello scorso agosto, aspettavamo con ansia – ha dichiarato il direttore, Luca Giavi – nella consapevolezza che la controparte non era stata in grado di apportare alcun elemento oggettivo a supporto della propria tesi, ovvero che il riconoscimento della nostra Denominazione avrebbe potuto confondere il consumatore di Singapore”. “L’estensione della protezione della Denominazione a livello internazionale non si fermerà di certo qui” ha annunciato Alessandra Zuccato, responsabile dell’ufficio legale del Consorzio, sottolineando che “dopo aver coperto i principali mercati, abbiamo già pianificato nuove registrazioni in Paesi emergenti, particolarmente rilevanti dal punto di vista turistico, e nelle nazioni in cui la normativa sulle Ig è di recente introduzione”.