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Tag: Sanremo 2023

Stadio Lazio, Gualtieri: abbiamo bisogno di un progetto concreto

Stadio Lazio, Gualtieri: abbiamo bisogno di un progetto concretoRoma, 7 set. (askanews) – “Se la Ss Lazio calcio guarda con interesse al Flaminio per un proprio nuovo stadio? È una possibilità cui abbiamo sempre guardato con favore”. Lo ha spiegato il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, a margine della presentazione del dibattito pubblico per lo stadio della Roma a Pietralata.

“Abbiamo avuto mesi fa un incontro con il presidente Claudio Lotito in cui abbiamo manifestato il nostro favore al progetto. Ci era stato chiesto di approfondire eventuali problemi che riguardavano il vincolo e la soprintendenza, e abbiamo verificato che, entro certi limiti, era possibile rendere fruibile lo stadio Flaminio. Non certo per 60mila posti, ma era possibile”, ha raccontato Gualtieri. “Come abbiamo detto abbiamo bisogno di una manifestazione di interesse e di un progetto concreto, ma siamo a disposizione per collaborare nelle forme possibili. Se la Lazio vuole fare uno stadio al Flaminio, la cui rigenerazione è importante per la città, è importante che si concretizzi in tempi congrui”, ha concluso.

Stadio Roma, Gualtieri: nessun problema con espropri

Stadio Roma, Gualtieri: nessun problema con espropriRoma, 7 set. (askanews) – “Se ci possono essere problemi con gli espropri nell’area destinata a Pietralata per la realizzazione del nuovo stadio della Roma? No. Sono tutti terreni di Roma Capitale. Il fatto che non tutti gli espropri siano stati trascritti non inficia la proprietà. C’è solo la necessità di rientrare in possesso dei terreni, cosa che non era stata fatta perché non serviva”. Così il sindaco di Roma, Roberto Gualtieri, a margine della presentazione del Dibattito pubblico sullo stadio della Roma a Pietralata.

“L’area interessata dal progetto dello stadio vale 20 ettari, 200mila mq dei quali 2.500 non sono di Roma Capitale. Su 250 particelle catastali, 244 sono di Roma Capitale di cui 4 non sono state trascritte ma è già stato corrisposto il dovuto. Ne stiamo completando le partizioni, ma i richiedenti non hanno alcun titolo di proprietà che resta di proprietà comunale”, ha spiegato l’assessore capitolino all’Urbanistica, Maurizio Veloccia. “Sei particelle”, ha precisato Veloccia “sono marginali rispetto all’opera, e ancora da espropriare. L’area è al 99% pubblica”.

Imprudente: Regione a fianco del vino abruzzese in difesa Montepulciano

Imprudente: Regione a fianco del vino abruzzese in difesa MontepulcianoMilano, 7 set. (askanews) – “Difendere la Denominazione del nostro vitigno significa tutelare le specificità della nostra regione in termini di biodiversità e peculiarità delle colture. Si tratta di un patrimonio unico che non siamo disposti a dissipare dopo decenni di impegni, sacrifici e dedizione da parte delle aziende agricole abruzzesi che sul vitigno a bacca nera hanno creduto e investito da tempo immemore, generazione dopo generazione”. Così il vice presidente della Regione Abruzzo con delega all’Agricoltura, Emanuele Imprudente, interviene sull’utilizzo esclusivo del termine Montepulciano “messo a rischio dal DM Etichettatura in corso di approvazione che introdurrebbe una liberalizzazione dell’uso dei vitigni in etichetta, senza alcuna eccezione”.

“Sebbene i principi portanti del decreto siano condivisibili, l’utilizzo indiscriminato dei nomi dei vitigni nelle etichette dei vini Doc rischia di arrecare un danno economico assai rilevante ai viticoltori abruzzesi” ha aggiunto Imprudente, spiegando che “sono soddisfatto della grande unità di intenti mostrata da tutti gli attori del mondo vitivinicolo regionale nel redigere un documento ampiamente condiviso che ci consentirà di avere maggiore forza sui tavoli di concertazione nazionali. Insieme, istituzioni e aziende agricole all’unisono – conclude il vicepresidente – faremo valere le nostre ragioni per difendere il legame indissolubile fra il vitigno Montepulciano ed il suo territorio, l’Abruzzo”. Obiettivo dei produttori abruzzesi, rappresentati in sede di Conferenza Stato-Regioni proprio dal vicepresidente Imprudente, sarà quello di ottenere il mantenimento del nome “Montepulciano” per i soli vini provenienti dalle Doc della regione Abruzzo. Per le denominazioni di altre regioni, al Masaf verrà richiesto il reinserimento del sinonimo “Cordisco” per indicare il vitigno “Montepulciano” nel Registro Nazionale Varietà delle Viti, già presente nel 1988 e poi scomparso misteriosamente nella trasformazione dello stesso da cartaceo ad informatico, al fine di tutelare la denominazione di origine protetta “Montepulciano d’Abruzzo” e per essa il termine-nome di vitigno “Montepulciano” da usi impropri dello stesso.

“È bene sottolineare che il settore vitivinicolo rappresenta il comparto agroalimentare di maggiore importanza per la nostra regione, interessando oltre 15mila aziende viticole ed una superficie superiore ai 32mila ettari, esclusivamente in coltura specializzata” ha ricordato il vicepresidente, evidenziando che “la produzione di vino mediamente si attesta sui 3,2-3,4 milioni di ettolitri/anno, ponendo l’Abruzzo tra le prime cinque regioni per importanza a livello nazionale. Saremo, dunque, al fianco del mondo produttivo – conclude Imprudente – per portare avanti con convinzione questa battaglia volta a salvaguardare il lavoro e il sacrificio dei nostri viticoltori”.

Patto anti-inflazione, d’Este: domani incontro industria-Mimit

Patto anti-inflazione, d’Este: domani incontro industria-MimitMilano, 7 set. (askanews) – L’indutria alimentare torna a sedersi al tavolo di confronto del Mimit per il patto anti-inflazione a cui hanno già aderito per un trimestre le aziende della distribuzione. A confermarlo è Alessandro d’Este, in qualità di vicepresidente di Centromarca. “I canali sono assolutamente aperti. Abbiamo incontri proprio prossimi, nella giornata di domani tramite le associazioni. Ci saranno Federalimentare, Centromarca, Ibc che sono evidentemente portate a chiamare l’industria a fare la propria parte – ha detto d’Este – io sono molto ottimista, assolutamente”.

All’inizio di agosto al Mimit c’era stata una dichiarazione di intenti siglata dalla distribuzione in vista di una firma dell’accordo entro il 10 settembre. In quella occasione l’industria si era sfilata ma la porta non è mai stata chiusa definitivamente. “L’industria è sempre stata aperta al dialogo, innanzitutto coi consumatori perchè non possiamo prescindere dal rapporto coi consumatori italiani – ha ribadito oggi d’Este a margine della presentazione del Rapporto Coop 2023 – Poi sappiamo perfettamente che non ci arriviamo direttamente ai consumatori per cui grande apertura anche alla distribuzione nonché nei confronti delle istituzioni pubbliche, del governo. Quando siamo chiamati in causa su tematiche così sensibili per il Paese, nella difesa del potere di acquisto, coi dovuti distinguo, con l’attenzione necessaria rispetto a tematiche competitive, per capirci non possono esserci dei cartelli, c’è una grande apertura”, ha concluso.

Premio “Sorriso diverso Venezia Award” a Green Border e The Penitent

Premio “Sorriso diverso Venezia Award” a Green Border e The PenitentRoma, 7 set. (askanews) – Sono state assegnati a Venezia i riconoscimenti “Sorriso Diverso Venezia Award”, Premio collaterale ufficiale della 80esima Mostra internazionale d’arte cinematografica per le opere di interesse sociale che valorizzano la diversità e tutelano le fragilità delle persone. Ad aggiudicarsi il titolo di Miglior Film Italiano “The Penitent- A rational man” di Luca Barbareschi, mentre il riconoscimento per il Miglior Film Straniero è andato a “Green Border” di Agnieszka Holland perchè accende potenti riflettori su un fenomeno poco trattato dai media internazionali: quello delle politiche del governo polacco che contrasta con pratiche inumane gli ingressi di migranti disperati dal confine bielorusso.

Presieduto da Diego Righini, con la direzione artistica di Paola Tassone, il Premio – giunto quest’anno alla sua 13esima edizione – ha visto 15 pellicole in nomination, scelte in accordo con la Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia dalla giuria di esperti presieduta da Catello Masullo e composta da Paola Dei, Armando Lostaglio, Franco Mariotti, Massimo Nardin e Rossella Pozza. “Voglio essere portavoce di quelle storie ai margini, quelle che restano tante volte sotto i tappeti, quelle più piccole che poche volte vengono ascoltate” ha commentato la Madrina della cerimonia, la giovane attrice già protagonista di Mare fuori Giovanna Sannino auspicando ad “un cinema che dà spazio ai deboli, che raccoglie e rende forti le fragilità, non le schiaccia”.

In sala a ricevere il Premio Sorriso Diverso un commosso Luca Barbareschi regista ed interprete di The Penitent e per Green Border i produttori Marcin Wierzchoslawski, Fred Bernesteininsieme a Stefano Jacono distributore italiano per Movies Inspired. “Quest’anno il Premio collaterale giudica come meglio raccontati alla Mostra i temi sociali della discriminazione e della superficialità con la quale le persone e l’opinione pubblica prende posizione – ha detto Diego Righini, presidente del Premio – il sentirsi diverso non sia strumento per prevaricare gli altri come rappresenta The Penitent. Inoltre Green Border è una chiave di lettura che l’Unione Europea può utilizzare per costruire una coscienza comune sul tema dell’immigrazione tra solidarietà e la ricerca di una soluzione di stabilità dei popoli del mondo. Il vero obiettivo è rendere la vita di tutti possibile a casa propria e nella condivisione tra i popoli”.

Esce “Tell It Like a Woman”, sul coraggio e la forza delle donne

Esce “Tell It Like a Woman”, sul coraggio e la forza delle donneRoma, 7 set. (askanews) – Antologia tutta al femminile che racconta il coraggio e la forza delle donne in tutto il mondo, il film nominato agli Oscar “Tell It Like a Woman” arriva oggi in 100 sale italiane.

Prodotta da Iervolino & Lady Bacardi Entertainment in collaborazione con We Do It Together, la pellicola è composta da sette corti, e racconta episodi tratti da storie vere. Si propone di rivolgersi a tutte le donne del mondo, coinvolgendo registe e attrici dai cinque continenti: Eva Longoria, Margherita Buy, Cara Delevingne, Maria Sole Tognazzi, Catherine Hardwicke, Mipo O, Taraji P. Henson, Jacqueline Fernandez. Tutte impegnate in un unico racconto corale che porta sul grande schermo i temi più diversi, dalla violenza di genere alla salute mentale, affrontando anche problematiche legate all’emarginazione, alla tossicodipendenza e alla maternità. Dopo il successo al Festival del Cinema di Taormina 2022, occasione in cui è stato presentato in anteprima internazionale, il film è stato scelto per inaugurare l’apertura dei lavori di UN Woman nel mese di marzo dedicato alle donne, ed è stato candidato agli Oscar nella categoria “Miglior Canzone Originale” con la canzone “Applause”, scritta da Diane Warren e interpretata da Sofia Carson.

“Dopo tanti riconoscimenti internazionali siamo orgogliosi che Tell It Like a Woman, una pellicola dal valore sociale così significativo, raggiunga il grande pubblico italiano” – ha dichiarato Andrea Iervolino, ceo di Ilbe e amministratore delegato di TaTaTu. “Purtroppo, in Italia, una donna viene uccisa ogni 3 giorni, e il fenomeno dello stupro di gruppo tra i giovani sta diventando sempre più comune. Le Nazioni Unite hanno appena dichiarato che, seguendo questo ritmo, ci vorranno 300 anni, circa 13 generazioni, per raggiungere la parità di genere a livello globale. È quindi essenziale intervenire immediatamente per cambiare la cultura e mettere la donna al centro della narrazione dei media e dei film, trattandola come soggetto e non oggetto. Il film si pone l’obiettivo di contribuire a questo cruciale cambiamento culturale” ha detto Chiara Tilesi produttrice e fondatrice della casa di produzione senza scopo di lucro We Do It Together. Dall’Italia all’Argentina, dall’India agli Stati Uniti passando per il Giappone, le registe di “Tell it like a woman” Maria Sole Tognazzi, Lucía Puenzo, Catherine Hardwicke, Leena Yadav, Mipo O, Taraji P. Henson, Lucia Bulgheroni e Silvia Carobbio hanno portato sul grande schermo dei racconti tratte da storie vere – come nel caso di Pepcy and Kim, corto incentrato sulla vita di Kim Carter, tossicodipendente con un passato criminale che lotta per liberarsi dai propri demoni, e Elbows Deep, il corto di Catherine Hardwicke incentrato sulla storia del direttore medico di un Centro di Los Angeles che presta assistenza sanitaria ai senzatetto. Alcuni corti sono invece frutto della fantasia delle sceneggiatrici, come nel caso di Sharing a Ride, drama firmato da Leena Yadav che racconta l’incontro di una sedicente progressista con una transessuale, incontro che la obbligherà a rivedere i propri pregiudizi inconsci.

Ricerca, la coltura idroponica fa bene alle piante e all’ambiente

Ricerca, la coltura idroponica fa bene alle piante e all’ambienteRoma, 7 set. (askanews) – Le colture idroponiche che utilizzano acque reflue derivate da colture ‘donatrici’ possono essere una risposta sostenibile di fronte alla sempre maggiore scarsità di acqua dolce. A dimostrarlo è una ricerca dell’Università di Pisa pubblicata recentemente sulla rivista “Agricultural Water Management”, che ha riguardato due piante spontanee tipiche del Mediterraneo che crescono anche in Toscana, l’aspraggine (Picris hieracioides) e la piantaggine (Plantago coronopus), specie impiegate nel settore alimentare e fitoterapico.

“Secondo i principi dell’economia circolare e dei sistemi produttivi integrati o a cascata – spiega il professore Alberto Pardossi dell’Università di Pisa – abbiamo utilizzato l’acqua reflua proveniente da una coltura ‘donatrice’, il pomodoro coltivato in serra in questo caso, riducendo così l’impatto ambientale della coltura a monte e i costi di produzione della coltura a valle, dato che non è necessario acquistare fertilizzanti”. Le acque reflue delle colture in serra hanno spesso un elevato contenuto di sali e pertanto individuare le specie adatte è fondamentale. L’aspraggine e la piantaggine sono infatti piante “alofite”, il che significa che tollerano bene i terreni salini e l’irrigazione con acque salmastre.

“Le due specie studiate si sono adattate molto bene alla coltura idroponica in serra, oggi sempre più utilizzata per la produzione ortaggi crudi o minimamente trasformati di particolare interesse per la cucina gourmet – conclude Pardossi – Questo metodo di coltivazione suscita infatti un interesse crescente perché consente di migliorare la qualità dei prodotti mediante un’adeguata gestione della soluzione nutritiva e facilita la lavorazione post-raccolta grazie alla pulizia del materiale vegetale”. Alberto Pardossi, 35 anni di carriera accademica, professore ordinario di Orticoltura e Floricoltura ed esperto di colture in serra e indoor, fa parte del gruppo di ricerca ‘Orticoltura e Floricoltura’ dell’Ateneo pisano come gli altri autori dello studio. Insieme a lui hanno condotto gli esperimenti in serra e le analisi di laboratorio Luca Incrocci, professore associato di Orticoltura e Floricoltura, esperto di colture in serra e di agricoltura di precisione, Martina Puccinelli, assegnista di ricerca, esperta di colture idroponiche e biofortificazione degli ortaggi, e Giulia Carmassi, responsabile del laboratorio chimico ed esperta di colture in serra.

Stadio Roma, Gualtieri: al via dibattito pubblico in 10 incontri

Stadio Roma, Gualtieri: al via dibattito pubblico in 10 incontriRoma, 7 set. (askanews) – Al via alle 17 di oggi, 7 settembre, presso la Sala della Protomoteca in Campidoglio e online sul sito www.dpstadioroma.it, il primo appuntamento del Dibattito pubblico sul progetto del nuovo stadio della Roma a Pietralata.

“Un’occasione per far conoscere meglio l’intervento ai cittadini, per consentire loro di confrontarsi con l’amministrazione e i promotori di un’azione ampia e importante per un intero quadrante che verrà rigenerato”, ha sottolineato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, che ha presentato il processo in Campidoglio insieme all’assessore capitolino all’Urbanistica Maurizio Veloccia, la rappresentante dell’As Roma Lucia Bernabè, i presidenti del II e del IV Municipio Francesca Del Bello e Massimiliano Umberti e i rappresentanti delle società che gestiranno il processo Marco Leone per Nomisma, affiancato dalla società francese Res publica e Fb&Partner. L’istituto del dibattito pubblico, nato in Francia negli anni 90, è stato introdotto anche in Italia a partire dal 2016 e permette a tutti i soggetti coinvolti di partecipare alla realizzazione di grandi opere infrastrutturali e di architettura di rilevante impatto sull’ambiente, sulle città e sull’assetto del territorio.

Il dibattito pubblico “che abbiamo fortemente voluto consentirà il coinvolgimento di tutti i cittadini, le associazioni e i soggetti che vogliono conoscere meglio il progetto, che potranno confrontarsi con i proponenti e l’amministrazione e formulare proposte e suggerimenti su un’opera importante e fondamentale per la città e per il quadrante di Pietralata, che verrà trasformato anche con molto verde e servizi ai cittadini”. Nomisma ha organizzato e coordinerà il dibattito, che si concluderà entro il 30 ottobre, “prevedendo di consegnare il rapporto finale entro un mese come da incarico”, ha spiegato Leone. La Roma “crede molto in questo progetto – ha sottolineato Bernabè – e sarà rappresentata in ogni passaggio. L’inizio del dibattito pubblico permette anche a noi di far capire quanto il progetto, per l’As Roma, sia importante, come sia importante che i cittadini possano dare il loro contribuito perché questo è un progetto per la città”.

Oggi ci sarà primo incontro del dibattito pubblico “che si articolerà in 10 sessioni – ha spiegato il sindaco Gualtieri – ovvero 6 riunioni di cui 4 in doppia modalità in presenza e online: la prima sessione sarà oggi alle 17 in Protomoteca e segnerà la partenza del dibattito; la prossima ci sarà lunedì 18 dalle 17-20 a Testaccio, nell’aula magna del Dipartimento di Architettura di Roma Tre che si concentrerà sul progetto vero e proprio e sui risvolti sportivi, e sarà il primo dei quattro incontri doppi in presenza e online che saranno poi disponibili in streaming; il terzo incontro lunedì 25 sempre dalle 17-20 alla Casa delle tecnologie emergenti di Roma Capitale a piazzale della Stazione Tiburtina, proprio dietro il terreno dove sorgerà lo stadio, con un workshop su opere accessorie e infrastrutture; poi lunedì 2 ottobre, ancora con orario 17-20, a Garbatella nell’hub culturale della biblioteca Moby Dick sull’intefraccia locale tra stadio, quartiere di Pietralata e città di Roma; il quinto incontro, ultimo in doppia modalità, lunedì 9 ottobre ancora alla Stazione Tiburtina sulla riqualificazione del quadrante; infine, lunedì 30 ottobre all’Acquario Romano di piazza Manfredo Fanti l’ultimo incontro, insieme all’Ordine degli architetti di Roma, con cui si farà il punto su quanto emerso negli incontri precedenti”. “Siamo fiduciosi che questo passaggio rafforzerà il sostegno della città sull’opera dopo l’importante passaggio in Assemblea capitolina, e ci consentirà di avere ulteriori spinti e idee per cercare di migliorare ancora progetto”, ha concluso Gualtieri.

Porta (Pd): preoccupa esiguità risorse per Maeci in assestamento

Porta (Pd): preoccupa esiguità risorse per Maeci in assestamentoRoma, 7 set. (askanews) – Intervenendo a nome del gruppo del Partito Democratico in commissione Affari Esteri, Fabio Porta (Pd) ha espresso la forte preoccupazione per l’esiguità delle risorse a disposizione del Maeci prevista dal disegno di legge di assestamento. “In particolare – ha sottolineato il deputato democratico – suscitano riserve le riduzioni di spesa a danno degli enti gestori, la cui attività risulta essenziale per la diffusione della lingua e cultura italiana all’estero, l’assenza del recupero delle risorse a favore di Comites e Cgie nonché il mancato incremento degli stanziamenti destinati alla cooperazione alla sviluppo – in antitesi ai tanto propagandati dal governo ‘Piano Mattei’ e ‘Turismo delle radici’”.

Per questi motivi Porta ha motivato l’astensione del Partito democratico sulla proposta di relazione relativa al disegno di legge recante “Rendiconto generale dell’Amministrazione dello Stato per l’esercizio finanziario 2022” ed il voto contrario sulla proposta di relazione relativa al disegno di legge recante “Disposizioni per l’assestamento del bilancio dello Stato per l’anno finanziario 2023”.

Italia in campo per la ricostruzione dell’Ucraina

Italia in campo per la ricostruzione dell’UcrainaRoma, 7 set. (askanews) – L’Ambasciatore d’Italia in Ucraina Pier Francesco Zazo e l’Inviato speciale per la ricostruzione dell’Ucraina Davide La Cecilia sono oggi in missione a Odessa insieme al Presidente della Triennale, l’architetto Stefano Boeri, al presidente del MAXXI Alessandro Giuli, al sindaco della città di Odessa Gennady Trukhanov e alla Direttrice dell’Unesco per l’Ucraina, Prof. Chiara Dezzi Bardeschi. La visita si colloca nel contesto dell’iniziativa della Triennale e del MAXXI, sostenuta da Presidenza del Consiglio, Farnesina e Ministero della Cultura, per realizzare un Laboratorio sulla Ricostruzione dell’Ucraina. Odessa è una città che “ha una forte impronta culturale italiana e fa parte della nostra identità” – ha dichiarato il Vice Presidente del Consiglio Antonio Tajani, ricordando che “il fondatore di questa città e l’architetto che ne ha disegnato l’impianto urbanistico erano italiani”. “Il Governo ha il dovere di guidare la ricostruzione immediata e futura dell’Ucraina”. Partendo da questo presupposto, “abbiamo maturato l’idea che il nostro Paese possa assumere un vero e proprio patronato sulla ricostruzione della città di Odessa”, ha aggiunto La Cecilia, “abbiamo già registrato un riscontro positivo delle autorità di Kiev”. Il progetto di ricostruzione prevede l’avvio dei lavori sul restauro della Cattedrale della Trasfigurazione per poi passare agli oltre cinquanta edifici di alto valore architettonico che sono stati danneggiati dai bombardamenti. “Odessa è una città profondamente ferita nell’anima” ha affermato l’Ambasciatore italiano in Ucraina Pier Francesco Zazo, evidenziando il forte valore simbolico di questi luoghi e ricordando: “ho visitato la Cattedrale la mattina dopo l’attacco missilistico. Nessuno si attendeva che la Russia avrebbe attaccato direttamente i siti culturali, religiosi e storici”. L’architetto Boeri ha spiegato come gli incontri di oggi tra i tecnici italiani del restauro architettonico e i tecnici locali consentiranno di svolgere i primi rilievi. “La scuola del restauro italiana è una realtà d’eccellenza e le sinergie con Triennale e MAXXI consentiranno di dare un impulso alla rinascita della città” ha sottolineato Boeri. “Tutti i soggetti culturali italiani si sono mossi fin dalle prime fasi dell’invasione dell’Ucraina, ma ora stiamo creando un vero e proprio progetto di sistema” ha evidenziato il presidente del MAXXI Alessandro Giuli. Sarà messo in campo un laboratorio tecnico e creativo, un progetto di restauro al plurale che chiama a raccolta di istituzioni culturali e studi di architettura.

Il percorso di ricostruzione è parte integrante del sostegno a 360° gradi offerto dal nostro Governo a Kiev. Odessa è un luogo speciale, a cui siamo legati da molte ragioni. Le sinergie tra le candidature di Roma e Odessa a Expo 2030 riflettono proprio questa grande comunanza di storia e valori. Sembra difficile poter parlare di ricostruzione anche mentre la guerra è in corso. Quello che fa l’Italia è programmare il futuro, aumentare la ricostruzione dell’Ucraina. Lavorare fin d’ora alla ricostruzione significa anche dare speranza alla popolazione che un futuro migliore arriverà. Parlare di ricostruzione significa attivare una grande mobilitazione economica. Oltre 1000 aziende italiane e ucraine hanno partecipato alla Conferenza sulla ricostruzione dell’Ucraina lo scorso 26 aprile a Roma, organizzata dalla Farnesina. L’intero Sistema Paese, a partire dal settore delle infrastrutture, si mette a disposizione di questa causa. Grazie all’expertise e allo spirito imprenditoriale che caratterizza il nostro Paese, sapremo dare un contributo tangibile alla ricostruzione. Partiamo dall’ambito architettonico ed ingegneristico, per creare sinergie tra imprese ed istituzioni ucraine, italiane ed internazionali in modo da creare il primo hub europeo per la ricostruzione. La logica che guiderà questo ‘hub’ è quella del “build back better”, che corrisponde all’idea ucraina di ricostruzione all’insegna della transizione verde e digitale.