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Tag: Sanremo 2023

Autonomia, Calderoli: nella maggioranza c’è totale intesa

Autonomia, Calderoli: nella maggioranza c’è totale intesaRoma, 1 set. (askanews) – Per la fine di ottobre il Senato aproverà il Ddl sull’autonomia regionale differenziata. Lo prevede il minstro per gli Affari Regionali Roberto Calderoli, intervistato dal Corriere del Veneto.

“Con la maggioranza – spiega Calderoli – c’è una totale intesa, abbiamo fatto ampie riflessioni trovando soluzioni che soddisfano tutti. Poi, prevedere i tempi del parlamento dipende anche dall’atteggiamento dell’opposizione. Se è un esame vero ha determinati tempi, se si mettono a fare ostruzionismo ne ha altri. Poi ci sono anche i rimedi all’ostruzionismo” ma “mi auguro non accada. Un esame regolare del provvedimento potrebbe portare per fine di ottobre all’approvazione del testo in Senato”. Il ministro aggiunge poi di non temere uno svuotamento della riforma a opera di Fdi: “Tutti gli emendamenti di maggioranza in commissione al Senato sono stati concordati. Non c’è alcun problema di natura politica rispetto all’aggiornamento del testo”.

Per quanto riguarda i Lep, che secondo molti avranno bisogno di finanziamenti ulteriori, Calderoli risponde che, “posto che il Clep affidato a Sabino Cassese sta facendo un lavoro immenso e inappuntabile, se un figlio chiede al padre un’auto nuova, la prima domanda che porrà il padre è ‘a che tipo di auto pensavi’? E, in base al tipo di auto, il padre risponderà che non ci sono abbastanza soldi, che ci sono o che si dovrà comprarla a rate. Qualcuno, invece, pretenderebbe di mettere i soldi indipendentemente dal fatto che io stia comprando una Fiat piuttosto che una Mercedes. Prima vediamo di che si tratta, poi valutiamo i costi e come affrontarli”.

Migranti, Fedriga: su rotta balcanica serve forte intervento Ue

Migranti, Fedriga: su rotta balcanica serve forte intervento UeTrieste, 1 set. (askanews) – “Noi abbiamo necessità di un forte intervento europeo. Stiamo parlando di un transito attraverso due Paesi Ue, Slovenia e Croazia, e degli accordi necessari con tutti gli altri paesi extra Ue, che sono però protagonisti nella rotta balcanica: se non c’è una mobilitazione politica dell’Europa, penso che sarà una battaglia non che l’Italia ma che l’Europa perde”. Lo ha detto stamani a Trieste, riferendosi agli ingressi dei migranti attraverso la rotta balcanica, il presidente del Friuli Venezia Giulia, Massimiliano Fedriga.

“Noi abbiamo dato disponibilità, ancora anni addietro, per utilizzare e mettere a disposizione risorse per utilizzare mezzi per aiutare con le pattuglie miste i controlli dei confini. Abbiamo dato disponibilità a collaborare, per quanto riguarda le nostre competenze, con tutti i paesi di transito. Però adesso deve muoversi l’Europa”, ha aggiunto Fedriga. Il governatore ha poi ricordato che “un’esperienza di successo è stata quella anni addietro con la Libia, dove i pattugliamenti congiunti in acque libiche avevano portato a risultati importanti”.

Zelensky: senza Crimea non c’è pace, non possiamo fidarci di Putin

Zelensky: senza Crimea non c’è pace, non possiamo fidarci di PutinCernobbio, 1 set. (askanews) – “Senza la Crimea, senza il Donbass, non ci può essere una pace sostenibile in Ucraina e quindi una pace sostenibile neppure nell’area europea”. Il presidente dell’Ucraina, Volodymyr Zelensky, parla dal 49esimo forum Ambrosetti a Cernobbio dove ha ribadito a più riprese la debolezza della Russia e dello stesso Putin.

“Il terrore non significa forza ma nasconde la debolezza” avverte. “Noi vediamo chiaramente le cose, vediamo chi è il nemico: non c’è forza dall’altro lato, sono solo capaci di bombardare le nostre case, stanno solo commettendo crimini contro l’umanità. Chi vede forza in un missile lanciato contro un aereo che vola in assoluta pace? Chi vede forza in un leader che deve scappare su un mezzo blindato, un treno blindato?”. La stessa debolezza Zelensky la vede “nel caos che stanno creando in Africa” e nella morte di Evgenij Prigožhin ammesso dice che lo abbia veramente ucciso (“stiamo ancora aspettando la conferma” precisa). “Tutto questo – sottolinea il presidente ucraino – conferma che non possiamo fidarci di Putin: la sua parola non vale nulla. E’ impossibile andare a negoziare con Putin date queste premesse, perché non riesce a mantenere le sue stesse parole, le sue promesse. Putin mostra la sua debolezza attraverso le sue parole”.

Il suo intervento in videoconferenza al Forum Ambrosetti è stata anche l’occasione per ringraziare il nostro Paese: “La collaborazione con l’Italia è fondamentale ogni giorno, così come degli altri Paesi. Non abbiamo mai avuto dubbi rispetto alla forza delle decisioni italiane rispetto al supporto all’Ucraina”.

Pil, Istat: confermata flessione economia italiana nel II trimestre

Pil, Istat: confermata flessione economia italiana nel II trimestreRoma, 1 set. (askanews) – La stima completa dei conti economici trimestrali “conferma la flessione dell’economia italiana nel secondo trimestre dell’anno”, risultata pari allo 0,4%, “lievemente più accentuata rispetto alla stima preliminare”, che aveva fornito una riduzione dello 0,3%. La crescita tendenziale del secondo trimestre si attesta allo 0,4%, in flessione rispetto ai trimestri precedenti, con “una revisione anche in questo caso al ribasso rispetto alla stima preliminare, che aveva registrato una crescita dello 0,6%”. Lo ha reso noto l’Istat.

A determinare la flessione del Pil è stata soprattutto la domanda interna, incluse le scorte, mentre quella estera ha fornito un contributo nullo. Sul piano interno, l’apporto dei consumi privati è stato anch’esso nullo, mentre sia quello della spesa delle Amministrazioni Pubbliche sia quello degli investimenti è risultato negativo. Positivo il contributo delle scorte, per 0,3 punti percentuali. Le ore lavorate hanno subìto una flessione dello 0,5%, le posizioni lavorative dello 0,1% e le unità di lavoro si sono contratte dello 0,3%. Sono risultati in crescita dello 0,8% i redditi pro-capite.

Pil, Istat rivede al ribasso le stime: nel II trimestre -0,4%

Pil, Istat rivede al ribasso le stime: nel II trimestre -0,4%Roma, 1 set. (askanews) – Nel secondo trimestre del 2023 il prodotto interno lordo, corretto per gli effetti di calendario e destagionalizzato, è diminuito dello 0,4% rispetto al trimestre precedente ed è cresciuto dello 0,4% nei confronti del secondo trimestre del 2022. Lo ha reso noto l’Istat limando al ribasso le stime diffuse lo scorso 31 luglio che vedevano una riduzione congiunturale dello 0,3% e una crescita tendenziale dello 0,6%. La variazione acquisita per il 2023 è pari a +0,7%.

Rispetto al trimestre precedente, tutti i principali aggregati della domanda interna sono in diminuzione, con un calo dello 0,3% dei consumi finali nazionali e dell’1,8% degli investimenti fissi lordi. Le importazioni e le esportazioni sono anch’esse diminuite, entrambe in misura pari allo 0,4%. La domanda nazionale al netto delle scorte ha sottratto 0,7 punti percentuali alla variazione del Pil: nullo il contributo dei consumi delle famiglie e delle Istituzioni Sociali Private ISP, -0,4 quello degli investimenti fissi lordi e -0,3 quello della spesa delle Amministrazioni Pubbliche. Per contro, la variazione delle scorte ha contribuito positivamente alla variazione del Pil per 0,3 punti percentuali, mentre il contributo della domanda estera netta è risultato nullo.

Si registrano andamenti congiunturali negativi per il valore aggiunto in tutti i principali comparti produttivi, con agricoltura, industria e servizi diminuiti rispettivamente dell’1,3%, dell’1,4% e dello 0,1%. Nel secondo trimestre, il Pil è cresciuto in termini congiunturali dello 0,6% negli Stati Uniti, dello 0,5% in Francia ed è rimasto stabile in Germania. In termini tendenziali, si è registrata una crescita del 2,6% negli Stati Uniti e dello 0,9% in Francia, mentre si registra una diminuzione dello 0,1% in Germania. Nel complesso, il Pil dei paesi dell’area Euro è cresciuto dello 0,3% rispetto al trimestre precedente e dello 0,6% nel confronto con il secondo trimestre del 2022.

“La stima completa dei conti economici trimestrali – è il commento dell’Istat – conferma la flessione dell’economia italiana nel secondo trimestre dell’anno, risultata pari allo 0,4%, lievemente più accentuata rispetto alla stima preliminare, che aveva fornito una riduzione dello 0,3%. La crescita tendenziale del secondo trimestre si attesta allo 0,4%, in flessione rispetto ai trimestri precedenti, con una revisione anche in questo caso al ribasso rispetto alla stima preliminare, che aveva registrato una crescita dello 0,6%”. A determinare la flessione del Pil “è stata soprattutto la domanda interna (incluse le scorte), mentre quella estera ha fornito un contributo nullo. Sul piano interno, l’apporto dei consumi privati è stato anch’esso nullo, mentre sia quello della spesa delle Amministrazioni Pubbliche sia quello degli investimenti è risultato negativo. Positivo il contributo delle scorte, per 0,3 punti percentuali. Le ore lavorate hanno subìto una flessione dello 0,5%, le posizioni lavorative dello 0,1% e le unità di lavoro si sono contratte dello 0,3%. Sono risultati in crescita dello 0,8% i redditi pro-capite”.

Ue, Mattarella: nessun Paese può pensare al futuro da solo

Ue, Mattarella: nessun Paese può pensare al futuro da soloRoma, 1 set. (askanews) – “L’Europa è il quadro entro il quale si costruisce il nostro avvenire, con le lacune che accompagnano il processo di integrazione europea, fattore che trasforma e plasma anche il nostro modello sociale. Pace e sicurezza, così come crescita e benessere dei popoli, passano attraverso la capacità dell’Unione europea di rappresentare un fattore di stabilità e attrazione per chi crede nei valori della libertà, dell’indipendenza, della democrazia”. Lo afferma il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, in un messaggio inviato in occasione del Forum organizzato da The European House.

“Nessun Paese del Continente, neppure i maggiori per dimensioni o reddito – scrive Mattarella – può pensare a un futuro separato da quello degli altri: sarebbe una fuga dalla realtà e, prima ancora di un’illusione, un atto controproducente”. In questo contesto “il tradizionale Forum, organizzato da The European House – Ambrosetti, chiamando responsabili politici, operatori economici e finanziari, intellettuali e dirigenti di forze sociali a un confronto su scala sovranazionale, costituisce – conclude Mattarella – un’interessante occasione di riflessione sugli scenari posti davanti a noi e sulle linee di azione utili a far avanzare l’intera Unione europea, condizione primaria di sostenibilità per i Paesi membri”.

Uccisa a fucilate l’orsa Amarena, identificato chi ha sparato

Uccisa a fucilate l’orsa Amarena, identificato chi ha sparatoL’Aquila, 1 set. (askanews) – È morta l’orsa Amarena, conosciuta per le sue incursioni nei centri abitati: l’animale è stato ucciso nella notte a fucilate nella zona di San Benedetto dei Marsi (L’Aquila). Lo comunica il Parco Nazionale d’Abruzzo Lazio e Molise. Identificato l’uomo che avrebbe sparato.

Ieri 31 agosto 2023 “alle 23:00 circa – spiega il Parco – l’Orsa Amarena è stata colpita da una fucilata esplosa dal signor LA alla periferia di San Benedetto dei Marsi, fuori dal Parco e dall’Area Contigua. Sul posto sono prontamente intervenute le Guardie del Parco, in servizio di sorveglianza, vista l’area in cui Amarena era scesa coi suoi cuccioli. Sul posto è intervenuto il veterinario del Parco con la squadra di pronto intervento, che però ha potuto accertare solo la morte dell’orso vista la gravità della ferita. L’uomo è stato identificato dai Guardiaparco e poi sottoposto ai rilievi a cura dei Carabinieri della locale stazione, intervenuti a seguito della chiamata dei Guardiaparco”. “I rilievi per accertare la dinamica dei fatti sono in corso e andranno avanti tutta la notte, così come il personale del Parco è impegnato a individuare i due cuccioli dell’orsa per valutare il da farsi. L’episodio è un fatto gravissimo, che arreca un danno enorme alla popolazione che conta una sessantina di esemplari, colpendo una delle femmine più prolifiche della storia del Parco. Ovviamente non esistono motivazioni di nessuna ragione per giustificare l’episodio visto che Amarena, pur arrecando danni ad attività agricole e zootecniche, sempre e comunque indennizzati dal Parco anche fuori dai confini dell’Area Contigua, non aveva mai creato alcun tipo di problema all’uomo”.

Per il presidente della Regione Abruzzo, Marco Marsilio, “la notizia dell’uccisione a colpi di fucile dell’orsa Amarena rappresenta un atto gravissimo nei confronti dell’intera Regione che lascia dolore e rabbia per un gesto incomprensibile. In tutti questi anni le comunità fuori e dentro ai parchi hanno sempre dimostrato di saper convivere con gli orsi senza mai interferire con le loro abitudini. Mai un orso ha rappresentato in Abruzzo un qualunque pericolo per l’uomo, neanche quando si è trovato a frequentare i centri abitati. L’atto violento compiuto nei confronti del plantigrado non ha alcuna giustificazione. Confidiamo nelle indagini che sono state avviate dalle forze dell’ordine e dai vertici del parco, che hanno già individuato il responsabile, affinché la giustizia faccia il suo corso. Sono pronto a costituire la Regione come parte civile contro questo delinquente per tutelare l’immagine e l’onorabilità della nostra gente. Invito le comunità locali e tutti i turisti a continuare ad osservare tutte le norme prescritte affinché gli animali presenti sul territorio possano vivere indisturbati nel loro habitat”.

Le opere su carta di Schifano in mostra a Milano da Giò Marconi

Le opere su carta di Schifano in mostra a Milano da Giò MarconiMilano, 1 set. (askanews) – Fondazione Marconi e Gió Marconi hanno annunciato la mostra “Mario Schifano TUTTO nelle carte…” una retrospettiva cha apre a Milano il 22 settembre a cura di Alberto Salvadori che intende gettar luce sull’ampia e variegata produzione di opere su carta degli anni Sessanta di Mario Schifano.

Il progetto, realizzato con il supporto dell’Archivio Mario Schifano, affianca la mostra Mario Schifano: The Rise of the ’60s curata da Alberto Salvadori e organizzata da Magazzino Italian Art in occasione dell’apertura del nuovo padiglione espositivo Robert Olnick Pavilion in Cold Spring, New York. In mostra sarà presente una selezione di opere su carta che intende ripercorrere i cicli più noti che l’artista affronta contemporaneamente anche su tela, a partire dai Monocromi fino ad arrivare a Compagni compagni. L’opera e il viaggio di Mario Schifano sono stati intensi e mai lasciati soli. La produzione di opere su carta è importante e copiosa. Per l’intero decennio dei Sessanta dalle carte in mostra si può evincere come per Mario Schifano l’arte fosse TUTTO: è l’arte che si svolge e rivolge all’oggetto, alla realtà, ad una nuova coscienza attenta, in relazione alla città, allo spazio umano, alla vita, alle passioni. Nelle opere su carta, come nei dipinti, vivida è la testimonianza di come tutto agisse su di lui, sul suo modo di vedere, pensare: i film, la segnaletica, la pubblicità, la politica, gli amori, le amicizie. Nulla sfugge alla necessità di fissare su un supporto il momento, l’idea fulminea, il concetto. Lui meglio di altri capisce, subito e autonomamente, differenziandosi, in assonanza prima dai fenomeni americani come la pop e il new dada, e poi da chiunque altro per l’intera carriera, come l’arte sia vita e viceversa. Le carte sono la mappa geografica del suo lavoro, del suo pensiero. Le opere su carta occupano uno spazio importante nella sua opera: sono essenziali per una lettura in analogia sia in termini di rapporto di somiglianza con i dipinti sia in termini linguistici con l’intero suo lavoro. Dai primi anni del monocromo, che contiene e rielabora la grafica di strada, il linguaggio della cultura pop, non intesa come pop art, bensì come quella popolare dei pittori d’insegne, fino alle tele emulsionate, le carte sono sempre presenti come costante dell’idea che attraversa il momento.

Nel suo mondo le immagini non funzionano più nel modo in cui siamo abituati a leggerle, siamo costretti a riconsiderale, svaniscono i rapporti tradizionali della composizione lasciando spazio alle mille possibilità che l’artista sceglie e determina come passaggio ineludibile. Quello che viene dato per scontato in termini pittorici e fotografici con Schifano evapora, ci pone di fronte ad un nuovo modo di affrontare realtà e invenzione che in lui diviene manipolazione attraverso la pittura, indifferentemente dal supporto. Il lavoro, nel decennio dei Sessanta, ci porta ad analizzare le funzioni, gli usi, i ruoli sociali, i contesti culturali e politici. Con Schifano emerge la necessità della domanda: quali sono i nuovi ambiti di creazione? È un esercizio di filosofia legato all’esperienza di vita, un richiamo all’analisi dei comportamenti reali e diffusi, in antitesi a quelli elitari o specialistici. Schifano, con la sua opera – che poi è la sua biografia – appare come un sodale dalle connotazioni accentratrici, autoritarie, per aprirci poi improvvisamente, al contrario, a un sistema aperto, volontario e partecipativo alla sua arte. All’ontologia si contrappone l’uso, all’autorialità l’accesso e la partecipazione, all’appropriazione l’adozione, alla creatività l’attribuzione di significato. Tutto è a disposizione, va condiviso, scelto. Dall’archivio in divenire, – costituito dalla mole di carte disegnate, dipinte – come disponibilità dei materiali e pretesa di totalità, si deve passare alla collazione pittorica come esercizio del distinguere, rovistare, selezionare, riciclare Schifano è empirico e sperimentale, è affamato del mondo che gli si palesa davanti, trasforma tutto in pittura pura. Non è necessario che sia sulla tela, vive anche sulla carta.

OGR Torino, la mostra “mutating bodies, imploding stars”

OGR Torino, la mostra “mutating bodies, imploding stars”Milano, 1 set. (askanews) – Essere corpi in trasformazione sotto un cielo che implode, riflettere sulla mutazione dell’essere umano all’interno di ecologie complesse, a partire da concetti cari all’eco-femminismo e alla teoria degli affetti. La mostra collettiva “mutating bodies, imploding stars”, a cura di Samuele Piazza, dal 6 al 17 settembre 2023 nel Binario 2 delle OGR Torino mette in dialogo opere che spaziano dalla pittura alla performance, dalla scultura alla video installazione, realizzate da Alex Baczynski-Jenkins (Polonia/Regno Unito/Germania), Egle Budvytyte (Lituania/Paesi Bassi), Guglielmo Castelli (Italia) e Raúl de Nieves (Messico/Stati Uniti): media diversi e prospettive originali per realizzare un accostamento tra umano e geologico, in una collisione tra tempo astronomico e tempo biologico.

Traendo ispirazione per il titolo da Songs from the Compost di Egle Budvytyte, la mostra considera desiderio e vulnerabilità come fattori centrali delle relazioni, e incarna alcune ricerche che indagano la simbiosi e l’evoluzione interdipendente come fondamenti di nuove soggettività e di riscrittura dei corpi. I visitatori saranno accolti da una serie di opere scultoree di Raúl de Nieves: creature che abitano la mitologia personale dell’artista e che affondano le radici in un immaginario capace di reinterpretare il folklore messicano ibridandolo con motivi eterogenei, derivati dalla tradizione cattolica quanto dalla nightlife queer. Queste sculture coloratissime ci trasportano in una dimensione dove è possibile ridisegnare la propria identità e immaginare un futuro diverso, riconnettendosi al proprio passato personale e ancestrale.

I quadri di Guglielmo Castelli sono caratterizzati da eleganti quanto claustrofobiche composizioni abitate da personaggi i cui corpi sembrano negoziare la propria presenza con i bordi del dipinto e con gli oggetti che saturano le ambientazioni rappresentate. Ispirate a suggestioni letterarie, queste figure ricordano illustrazioni di storie per bambini o disfunzionali marionette di carta: sono corpi ibridi mappati dalla pittura, costretti a contorcersi, raggrupparsi o spostarsi secondo una crescita quasi vegetale. Songs from the Compost. Mutanting Bodies Imploding Stars – il video di Egle Budvytyte realizzato in collaborazione con Marija Olšauskaite e Julija Steponaityte, tra le foreste e le dune sabbiose della penisola di Neringa in Lituania – segue i movimenti di un gruppo di performer in un paesaggio incontaminato. I corpi dei protagonisti sono in continuo movimento: strisciano a terra, si immergono in acqua, si intrecciano. “Ciao, sono un cyborg, un simbionte, un alieno non binario… sono un confine tra pietra e intelligenza animale” recita la canzone che accompagna i loro movimenti. Ispirato agli scritti della biologa Lynn Margulis e della scrittrice Octavia E. Butler, i versi di questo testo esplorano idee legate ai concetti di simbiosi e ibridazione.

Mercoledì 6 settembre la mostra sarà inaugurata con una sound performance di Ramona Ponzini negli spazi del Duomo delle OGR: Oroshi • Asobi • Okuri è un live ispirato alla tripartizione delle feste nipponiche tradizionali. Come un moderno rito sciamanico sonoro, affonda le radici nel mito giapponese della Caverna Celeste e risponde a un sentimento di insofferenza, invitandoci a “disertare” un sistema fondato su sopraffazione, distruzione, violazione e contaminazione. L’impianto sonoro basato sull’utilizzo di voce, piccole percussioni e vinile è costruito sulla ripetizione come azione rituale, per la creazione di una comunità che condivide un “sentire” profondo, dove l’indugio è uno strumento per recuperare l’intensità della percezione delle cose. Venerdì 15 settembre dalle 18 alle 20 e sabato 16 e domenica 17 settembre dalle 15 alle 17 la mostra accoglierà negli spazi del Binario 1 Us Swerve, performance di Alex Baczynski-Jenkins. In Us Swerve, performer sui pattini orbitano l’uno intorno all’altro mentre recitano, remixano e riformulano frammenti di poesia che meditano sul tema del desiderio. Questa “partitura” coreografica polifonica è perennemente alterata dai movimenti, dagli atteggiamenti e dagli affetti dei performer. Man mano che questi circolano, iniziano a canalizzare un archivio queer di versi e citazioni, includendo riferimenti a poesie di scrittori come Essex Hemphill, Eileen Myles e Langston Hughes. Queste articolazioni del desiderio e la sensualità della ripetizione danno il via all’azione dei pattinatori, creando un tableau nel quale muoversi.

Festivaletteratura, da 6 settembre a Mantova 350 autori dal mondo

Festivaletteratura, da 6 settembre a Mantova 350 autori dal mondoMilano, 31 ago. (askanews) – Dal 6 al 10 settembre 350 autori da tutto il mondo arrivano a Mantova per un’edizione di Festivaletteratura che va alla ricerca delle parole per leggere e raccontare il nostro tempo. Un’edizione che ricorderà Michela Murgia, soprattutto attraverso i suoi libri e la sua scrittura, di cui parleranno Marcello Fois, Alessandro Giammei e Bianca Pitzorno.

Un Festival che si confronta con i canoni, si allea con le Arti tutte, punta lo sguardo sulla storia recente, rimette al centro istanze sociali che sembrano scomparse dal dibattito pubblico, mette in dialogo autori e lettori,si pone al servizio di giovani e bambini, coinvolge musei e centri di ricerca, parla di luoghi lontani, di sport e di ambiente e non vuole smettere di essere romantico. Per farlo coinvolge anche quest’anno ospiti nazionali e internazionali come il Premio Nobel Olga Tokarczuk, il Booker Prize Shehan Karunatilaka, Guadalupe Nettel – che porta il suo libro in anteprima mondiale – Jonathan Coe, Mircea Cartarescu. E ancora l’omaggio a Italo Calvino con l’escape room Ludmilla di We Are Muësli, l’omaggio corale a Carla Lonzi, i DJ set letterari a cura di Radio Raheem, il concerto di musica elettronica di NicoNote ispirato al Romanticismo tedesco, il giornalismo narrativo di Witold Szablowski, le storie di scrittura di Colm Tóibín, l’AI indagata da Gerd Gigerenzer, le migrazioni raccontate da Gaia Vince, e molti altri incontri ed eventi.