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Tag: Sanremo 2023

Giro di rialzi per i prezzi di benzina e gasolio

Giro di rialzi per i prezzi di benzina e gasolioRoma, 29 ago. (askanews) – Dopo quasi due settimane di quiete, Eni torna ad alzare i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Movimenti al rialzo anche per altri marchi, sulla scia del balzo delle quotazioni dei prodotti raffinati registrato venerdì scorso. Poco mosse le medie nazionali dei prezzi praticati alla pompa, in attesa dell’effetto degli aumenti rilevati oggi sui listini.

Stando alla consueta rilevazione di Staffetta Quotidiana, questa mattina Eni ha aumentato di un centesimo al litro i prezzi consigliati di benzina e gasolio. Stessa mossa per Tamoil, mentre per IP registriamo un rialzo di due centesimi al litro su entrambi i prodotti. Queste sono le medie dei prezzi praticati comunicati dai gestori all’Osservatorio prezzi del ministero delle Imprese e del made in Italy ed elaborati dalla Staffetta, rilevati alle 8 di ieri mattina su circa 18mila impianti: benzina self service a 1,950 euro/litro (invariato), compagnie 1,954, pompe bianche 1,942), diesel self service a 1,852 euro/litro (+1 millesimo), compagnie 1,856, pompe bianche 1,842). Benzina servito a 2,085 euro/litro (+1), compagnie 2,126, pompe bianche 2,002), diesel servito a 1,988 euro/litro (+1, compagnie 2,030, pompe bianche 1,903). Gpl servito a 0,701 euro/litro (invariato, compagnie 0,712, pompe bianche 0,689), metano servito a 1,395 euro/kg (invariato, compagnie 1,404, pompe bianche 1,386), Gnl 1,212 euro/kg (+1, compagnie 1,215 euro/kg, pompe bianche 1,209 euro/kg).

Questi sono i prezzi sulle autostrade: benzina self service 2,021 euro/litro (servito 2,276), gasolio self service 1,934 euro/litro (servito 2,197), Gpl 0,845 euro/litro, metano 1,526 euro/kg, Gnl 1,216 euro/kg.

In Grecia si lotta ancora contro gli incendi, nuovi roghi nella regione dell’Evros

In Grecia si lotta ancora contro gli incendi, nuovi roghi nella regione dell’EvrosRoma, 29 ago. (askanews) – I vigili del fuoco greci stanno lottando per l’undicesimo giorno consecutivo contro un incendio che ha devastato la foresta di Dadia, parco nazionale della rete europea Natura 2000 nel nord-est della Grecia, noto per il suo importante habitat di rapaci.

Secondo i vigili del fuoco, tre focolai restano problematici e devono ancora essere spenti in questa regione dell’Evros, al confine greco-turco. Vicino alla foresta di Dadia, anche la regione dei Rodopi sta affrontando nuovi incendi. Su questi due fronti sono mobilitati complessivamente 475 vigili del fuoco con 100 veicoli, 6 aerei e 4 elicotteri. Gli incendi di agosto hanno provocato 20 morti, diciannove presunti migranti, tra cui due bambini, trovati carbonizzati nella regione di Evros e un pastore morto mentre cercava di salvare il suo gregge in una regione della Grecia centrale. Inoltre, nel nord di Atene, l’incendio boschivo che ha colpito il Monte Parnes, uno dei polmoni verdi della capitale, continua a preoccupare le autorità mentre si osservano recuperi. Su questo fronte sono impegnati 260 vigili del fuoco con 77 mezzi e un elicottero.

Martedì il primo ministro greco Kyriakos Mitsotakis incontrerà diversi ministri per discutere della riforestazione necessaria dopo gli incendi nella regione di Evros e sul monte Parnes. Quest’anno, secondo le stime dell’Osservatorio nazionale greco, finora sono stati bruciati più di 120.000 ettari in tutto il Paese.

Accordo sul grano, Putin ed Erdogan si incontreranno il 4 settembre a Sochi

Accordo sul grano, Putin ed Erdogan si incontreranno il 4 settembre a SochiRoma, 29 ago. (askanews) – I colloqui tra Recep Tayyip Erdogan e Vladimir Putin si svolgeranno lunedì 4 settembre a Sochi. Lo ha annunciato l’emittente Haberturk, citando fonti.

L’argomento più importante in agenda dell’incontro tra il presidente turco e quello russo dovrebbe riguardare l’accordo sul grano dell’Ucraina. La cosiddetta Iniziativa per il grano del Mar Nero ha consentito per un anno ha permesso il transito quasi regolare delle navi container di Kiev con a bordo cereali e derrate agricole destinate all’export. Scaduti i dodici mesi, la Russia – lo scorso luglio – ha deciso unilateralmente di non rinnovare l’accordo. Ieri Dmitry Peskov, il portavoce del Cremlino, aveva detto che i due leader si sarebbero incontrati in un prossimo futuro; Ankara, a sua volta, aveva fatto sapere che Erdogan avrebbe prossimamente visitato Sochi.

Mostra di Venezia al via, con sei italiani in gara e poca Hollywood

Mostra di Venezia al via, con sei italiani in gara e poca HollywoodMilano, 29 ago. (askanews) – L’ottantesima edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia si apre con l’Italia in prima fila, grazie a sei film in concorso, e un tappeto rosso su cui vedremo poche star americane a causa dello sciopero in corso a Hollywood. Mercoledì 30 la grande apertura con “la” star del nostro cinema, Pierfrancesco Favino, protagonista del film di Edoardo De Angelis “Comandante”, e la consegna del Leone d’oro a Liliana Cavani, che quest’anno fuori concorso presenta “L’ordine del tempo”.

Grande attesa c’è per “Io capitano” di Matteo Garrone, che ripercorre l’odissea di due ragazzi senegalesi che sognano di arrivare in Italia, e per il nuovo film di Saverio Costanzo, “Finalmente l’alba”, ambientato negli anni Cinquanta a Cinecittà, vista da una ragazza che si avvicina per la prima volta al cinema. Favino è protagonista di un altro film italiano in concorso, “Adagio” di Stefano Sollima, Pietro Castellitto è in gara per il Leone d’oro con il suo secondo film da regista, “Enea”, e Giorgio Diritti con “Lubo”. A causa dello sciopero che impedisce agli attori di Hollywood di promuovere i film, a Venezia non ci sarà Bradley Cooper, di cui verrà presentato in concorso “Maestro”, sulla vita di Leonard Bernstein, mentre ci saranno i registi Sofia Coppola per il film sulla moglie di Elvis Presley, “Priscilla”, e Michael Mann per il film sul grande Enzo, “Ferrari”, insieme ai protagonisti Adam Driver e Penelope Cruz. Oltre a Driver la star americana più attesa è Jessica Chastain, protagonista di “Memory” di Michel Franco: i due attori hanno avuto una deroga dal sindacato perché protagonisti di film indipendenti.

I cinefili non vedono l’ora di scoprire in concorso il nuovo film di Yorgos Lanthimos “Povere creature”, quello di David Fincher “The Killer”, e “El Conde”, in cui Pablo Larrain presenta Pinochet sotto forma di vampiro. La pattuglia dei francesi è guidata da Luc Besson con “Dogman”, mentre Léa Seydoux accompagnerà il film di Betrand Bonello “La bête”. Intanto i film di due grandi vecchi fuori concorso, Roman Polanski e Woody Allen, “The Palace” e “Coup de Chance”, sono già attesi in sala dal pubblico italiano a settembre.

La Cina proroga le esenzioni fiscali per gli stranieri

La Cina proroga le esenzioni fiscali per gli stranieriRoma, 29 ago. (askanews) – La Cina ha deciso di estendere le esenzioni fiscali per gli stranieri residenti. L’ha reso noto oggi il ministero delle Finanze di Pechino, facendo tirare un sospiro di sollievo alla business community straniera presente nel Paese.

I contribuenti stranieri residenti che sceglieranno di adeire a questo particolare regime fiscale, continueranno a godere di esenzioni fiscali sull’affitto della casa, sulla formazione linguistica e sull’istruzione dei bambini, si legge in un comunicato Ministero. Le esenzioni dovevano scadere alla fine del 2023, ma con la nuova proroga gli stranieri potranno godere di questo regime fino alla conclusione del 2027.

“L’estensione di quattro anni del regime di imposta sul reddito individuale per i cittadini stranieri, in base al quale alcune spese – tra cui l’alloggio, l’istruzione dei figli e la formazione linguistica – sono trattate come non imponibili è una notizia molto positiva”, ha commentato la Camera di commercio europea in Cina. “Avendo continuamente sostenuto questo tema a tutti i livelli di governo – ha proseguito -, la Camera europea ritiene che ciò possa contribuire a frenare il deflusso di talenti stranieri avvenuto negli ultimi anni. Annunciata a margine dell’inizio del nuovo anno scolastico, sarà una notizia estremamente gradita per le famiglie che hanno deciso di venire o restare in Cina”.

Giappone, cresce tasso disoccupazione: a luglio 2,7%

Giappone, cresce tasso disoccupazione: a luglio 2,7%Roma, 29 ago. (askanews) – Il tasso di disoccupazione del Giappone è salito al 2,7% a luglio dal 2,5% del mese precedente. L’ha reso noto oggi il governo nipponico.

Si tratta del primo peggioramento in quattro mesi. I dati del governo segnalano che è dovuto al fatto che più donne si sono messe sul mercato del lavoro in una fase in cui il costo della vita è più elevato. Il rapporto sulla disponibilità di lavoro – ha segnalato il ministero in un altro rapporto diffuso oggi – è calato di 0,01 punti da giugno a 1,29, scendendo per il terzo mese consecutivo, segno che il numero di persone in cerca di lavoro è aumentato rispetto a una disponibilità di posti costante. Questo vuol dire che si sono manifestate 129 offerte di lavoro ogni 100 persone in cerca di lavoro.

Il numero degli occupati è sceso dello 0,1% a 67,4 milioni destagionalizzato, mentre il numero dei disoccupati è aumentato a 1,84 milioni.

Giappone, governo: abbiamo l’occasione di uscire dalla deflazione

Giappone, governo: abbiamo l’occasione di uscire dalla deflazioneRoma, 29 ago. (askanews) – Il Giappone ha la possibilità di chiudere il capitolo della deflazione che ha zavorrato l’economia nazionale per quasi tre decenni. L’ha affermato il governo di Tokyo, che ha pubblicato oggi il suo rapporto annuale di politica economica e fiscale.

L’esecutivo, tuttavia, non ha potuto ancora dichiarare chiusa la deflazione, perché l’attuale dinamica in crescita dei prezzi è dovuta principalmente all’aumento dei costi d’importazione, mentre non è chiaro se l’aumento dei salari – fattore chiave per determinare il superamento della fase deflattiva – sia sostenibile e strutturale. Nel cosiddetto Libro bianco – su cui è stata data ampia copertura sui media giapponesi – è spiegato che l’attuale propensione al consumo ha contribuito all’inflazione e agli aumenti degli oneri per le famiglie, che hanno modificato le aspettative dei cittadini sui prezzi. “Non dovremmo trascurare il fatto che il Giappone ha l’opportunità di emergere dalla deflazione, dato che i recenti aumenti dei prezzi sono serviti da innesco per l’aumento delle aspettative di inflazione al consumo e per l’aumento dei prezzi, che erano ancorati a zero”, afferma il rapporto.

Affinché però la deflazione sia dichiarata chiusa, i giapponesi devono convincersi che la prospettiva di una discesa dei prezzi non sia realistica. “E’ necessario garantire la fine della deflazione dissipando la mentalità deflazionistica profondamente radicata tra i consumatori e rafforzando le aspettative di crescita”. In questo senso, il governo – secondo il rapporto – si deve coordinare strettamente con la politica monetaria della Banca del Giappone (BoJ), la quale a sua volta ha rilevato una tendenza al cambiamento della mentalità deflazionistica. Il tasso di inflazione del Giappone è stato a luglio il 3,3%, il livello più alto degli ultimi quarant’anni, ed è costantemente al di sopra dell’obiettivo del 2% della BoJ da più di un anno. Tuttavia il governo e la banca centrale prevedono che rallenterà nei prossimi mesi, man mano che gli effetti degli elevati costi di importazione svaniranno.

Tuttavia la fiammata dell’inflazione pone un problema alle famiglie, con i salari reali in continuo calo nonostante le negoziazioni annuali sui salari tra aziende e sindacati per l’anno fiscale 2023 siano state le migliori degli ultimi tre decenni: i salari crescono con facilità anche grazie alla rigidità del mercato del lavoro. Il Libro bianco dal canto suo ha sottolineato la necessità di migliorare la produttività del lavoro, riqualificare la forza lavoro e facilitare il passaggio da un lavoro all’altro per ottenere retribuzioni e condizioni di lavoro migliori. Il focus in particolare ora è sulle generazioni più giovani. Il Giappone è incamminato decisamente sulla via del declino demografico. Proprio oggi il Ministero della Salute, del Lavoro e del Welfare ha rivelato che il numero dei bambini nati da gennaio a giugno di quest’anno è stato di poco più di 371.000, compresi gli stranieri, con un calo del 3,6% rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. I nuovi nati lo scorso anno sono stati 770.747, scendendo sotto gli 800.000 per la prima volta da quando sono iniziate le statistiche nel 1899.

Il primo ministro Fumio Kishida ha promesso di orientare in maniera decisa il bilancio per il sostegno alla natalità e all’infanzia, in linea con l’orientamento assunto durante la pandemia, quando l’aumento della spesa a sostegno di famiglie e imprese ha messo in secondo piano il tema del rigore fiscale. Un totale di 141mila miliardi di yen (890 miliardi di euri) sono stati stanziati per misure volte a far fronte al Covid-19 e all’inflazione negli ultimi tre anni fiscali. Di questi, 128mila miliardi di yen (808 miliardi di euro) sono stati finanziati dall’emissione di debito pubblico, che è ora pari al 224% del Pil. Il Libro bianco lancia un allarme riguardo al recente aumento dell’emissione di titoli di Stato a un anno, rispetto a quelli a più lungo termine. La BOJ possiede già circa la metà del debito pubblico in circolazione come parte della sua aggressiva politica monetaria espansiva. “Quando la percentuale delle obbligazioni a breve termine aumenterà, ciò renderà (la nazione) più direttamente colpita dalle fluttuazioni dei prezzi delle obbligazioni causate da fattori esterni”, afferma il Libro bianco. “Anche il ritmo degli aumenti dei costi del servizio del debito accelererà.”

Migranti, R.La Russa: in Lombardia Centri al collasso e senza fondi

Migranti, R.La Russa: in Lombardia Centri al collasso e senza fondiMilano, 29 ago. (askanews) – “Gli arrivi nella nostra regione sono raddoppiati rispetto agli scorsi mesi. Non è un mistero. Le strutture di accoglienza sono al collasso, non hanno più posti letto. Ma anche gli alberghi, a cui si appoggiano le associazioni umanitarie in cerca di ospitalità, non riusciranno più a garantire lo stesso numero di posti. I fondi sono troppo pochi per coprire le esigenze di chi mette a disposizione stanze e spazi delle loro imprese, fondamentali per questa emergenza umanitaria”. Lo ha detto l’assessore alla Sicurezza e alla Protezione civile della Regione Lombardia, Romano La Russa, in un’intervista a La Repubblica.

“Nei prossimi giorni, dopo l’emergenza maltempo, ci troveremo ad affrontare un altro nodo: quello degli sbarchi sulle coste italiane. Sono troppi quelli che vengono distribuiti in Lombardia e senza fondi faremo fatica a gestirli” ha aggiunto il fratello del presidente del Senato. “Stiamo discutendo con il governo per capire se è possibile per la Lombardia ottenere più quattrini per la gestione dei flussi. Avevamo una convenzione con gli albergatori, con una somma a disposizione per pagare i soggiorni nelle strutture del nostro territorio. Il governo ci ha detto di tagliare e ora i fondi sono quasi la metà di prima. È chiaro che questo non incentiva l’accoglienza da parte di chi ha un’impresa da gestire. Così gli albergatori offrono sempre meno posti letto. Questo genera un ulteriore problema di spazi. Non ne abbiamo più. Le strutture sono al limite, le famiglie e le associazioni del territorio sono a corto di disponibilità. Il tema non è non voler accogliere, ma reperire le risorse” ha ribadito La Russa.

“È vero che storicamente ci siamo dimostrati efficienti, ma ora siamo arrivati al limite. Quello che andrebbe rivisto sono i criteri di redistribuzione. Serve un tetto massimo e la Lombardia non può farsi carico di tutto” ha concluso sottolineando che “se si andasse avanti così la situazione potrebbe esplodere a livello nazionale e a catena riversarsi sulle regioni che supportano e sopportano il maggior numero di arrivi. Ribadisco: siamo saturi”.

Vino, Consorzio Primitivo di Manduria: no a progetto parco eolico

Vino, Consorzio Primitivo di Manduria: no a progetto parco eolicoMilano, 29 ago. (askanews) – Il Consorzio di Tutela del Primitivo di Manduria si schiera contro la proposta di realizzazione di un parco eolico costituito da 16 aerogeneratori e si unisce all’appello del Comune di Lizzano (Taranto) che si oppone alla costruzione dell’infrastruttura. L’area destinata alla sua costruzione si estende nei territori dei Comuni di Lizzano e Torricella, nel cuore dell’areale del Primitivo di Manduria e nell’isola amministrativa di Taranto.

“Questo progetto rappresenterebbe una minaccia diretta al nostro territorio, alla sua bellezza naturale e al patrimonio culturale che da sempre caratterizza l’area del Primitivo di Manduria” ha dichiarato la presidente del Consorzio e dell’Unione dei Consorzi a vini D.O. di Puglia, Novella Pastorelli, sottolineando che “la nostra missione è anche la tutela dell’identità unica del nostro paesaggio che riflette la ricchezza della nostra tradizione vinicola e della testimonianza storica che ci accompagna da generazioni”. “Non è una questione di essere contrari alle energie rinnovabili ma di trovare un equilibrio tra la necessità di generare energia pulita e la salvaguardia delle nostre risorse naturali e culturali” ha precisato la presidente, aggiungendo che “la scelta di localizzare un progetto di questa portata in un’area così preziosa potrebbe mettere a rischio la sua bellezza e la sua integrità”. “Le undici pale eoliche proposte a Lizzano deturperebbero irrimediabilmente il paesaggio, caratterizzato dalla preziosa presenza di muretti a secco, rigogliosi vigneti e affascinanti masserie storiche” ha proseguito Pastorelli, evidenziando che “questa armoniosa composizione verrebbe compromessa e, inoltre, va sottolineato che la presenza di queste imponenti strutture eoliche impedirebbe la vista sul nostro meraviglioso mare, un tesoro che da sempre arricchisce l’esperienza di coloro che ammirano questa terra”.

“La viticoltura rappresenta un elemento cardine dell’economia locale e il Consorzio riconosce l’importanza di preservare un ambiente in cui agricoltura ed enoturismo prosperano insieme. Impianti di questo tipo possono andare bene in altri contesti, meno antropizzati, il nostro territorio è un territorio privilegiato, visitato da turisti che apprezzano la sua bellezza, il suo vino e la sua cultura” ha continuato, concludendo “la nostra zona è già stata minacciata in passato ma ci siamo uniti con le istituzioni e le associazioni di categoria e abbiamo fatto sentire la nostra voce. Ora facciamo appello a tutti coloro che condividono il nostro impegno nel preservare l’appeal naturale, storico e archeologico di questa terra, ad unirsi a noi”.

Agenzia cybersecurity Giappone per 9 mesi infiltrata da hacker

Agenzia cybersecurity Giappone per 9 mesi infiltrata da hackerRoma, 29 ago. (askanews) – L’Agenzia giapponese per la cybersecurity è stata infiltrata da hacker che sono riusciti per nove mesi ad avere accesso a dati sensibili per qualcosa come nove mesi. L’afferma oggi il Financial Times, citando tre fonti governative e private che hanno informazioni sul tema.

La NISC è l’agenzia che ha la responsabilità della sicurezza informatica giapponese. Secondo le fonti, gli hacker – che sarebbero sostenute da entità statali cinesi – avrebbero iniziato l’attacco lo scorso autunno e avrebbero potuto agire indisturbati fino a giugno di quest’anno. La notizia viene in un momento in cui Tokyo sta rafforzando la sua collaborazione militare con gli Stati uniti e la Corea del Sud ed è anche impegnata in progetti di armamenti, come quello per il jet di nuova generazione con Regno unito e Italia. E’ quindi detentore di segreti militari piuttosto importanti.

NISC ha ammesso a inizio agosto che alcuni dati personali legati scambi di mail tra ottobre e giugno potrebbero essere filtrati dai suoi sistemi. Il ministero degli Esteri cinese ha escluso che Pechino possa essere dietro all’attacco, puntando invece il dito contro gli Stati uniti e ricordando che “WikiLeaks precedentemente ha rivelato che gli Usa hanno condotto cyberspionaggio nei confronti del Giappone, a partire da membri del governo”, ha detto Pechino.