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Tag: Sanremo 2023

Congionti (Agriturist): Italia semplifichi norme su agriturismo

Congionti (Agriturist): Italia semplifichi norme su agriturismoRoma, 27 nov. (askanews) – Gli oltre 26mila agriturismi italiani sono “un modello per il turismo sostenibile e diffuso, ma per crescere abbiamo bisogno di un maggiore sostegno da parte delle istituzioni, soprattutto per semplificare le normative e ridurre gli ostacoli burocratici”. Lo ha detto Augusto Congionti, presidente nazionale di Agriturist, durante il convegno “Agriturist racconta l’agriturismo italiano: passato, presente e futuro”, organizzato oggi alla Fattoria di Maiano, a Fiesole, dall’Associazione nazionale per l’Agriturismo, l’ambiente e il territorio.


“Gli agriturismi italiani offrono qualità, autenticità e sostenibilità, tre valori che fanno dell’Italia un’eccellenza unica al mondo, e si confermano un tassello strategico per il turismo sostenibile e la valorizzazione delle aree interne, un volàno per il Paese e una garanzia per lo sviluppo economico e sociale di borghi e territori rurali”, ha spiegato, sottolineando che l’agriturismo “rappresenta un esempio virtuoso di integrazione tra produzione agricola e turismo esperienziale”. Inoltre, gli agriturismi italiani “sono, direi, naturalmente sostenibili: molti utilizzano energie rinnovabili, come il fotovoltaico o le biomasse, e promuovono il recupero dei materiali nell’ambito della ristorazione”. Luca Brondelli, vicepresidente nazionale di Confagricoltura, ha invece sottolineato il ruolo sociale degli agriturismi che sono “una risposta concreta allo spopolamento delle aree interne – ha detto – e alla salvaguardia del patrimonio culturale e architettonico delle campagne italiane. L’agriturismo non è solo un’opportunità economica, ma un presidio fondamentale per il territorio”.


Brondelli ha poi analizzato i nuovi trend del turismo post-pandemia: “i turisti non si accontentano più di un soggiorno in un luogo suggestivo. Vogliono essere protagonisti, scoprire i processi produttivi, partecipare a degustazioni e immergersi nella vita rurale. Ecco perché stiamo investendo nella formazione di figure professionali capaci di soddisfare queste esigenze – ha concluso il vicepresidente nazionale di Confagricoltura – come i manager turistici per i borghi, in collaborazione con università e centri di ricerca”.

Acea sbarca in Liguria:gestirà servizio idrico di Imperia e provincia

Acea sbarca in Liguria:gestirà servizio idrico di Imperia e provinciaRoma, 27 nov. (askanews) – Acea rafforza la propria leadership nel comparto idrico, ampliando la sua presenza nel territorio italiano, dove già conta più di dieci milioni di utenti serviti. Alla gestione già consolidata in sei regioni, dopo la recente aggiudicazione in Sicilia, si aggiunge ora anche la Liguria.


ACEA, infatti, attraverso ACEA Molise (100% ACEA), si è aggiudicata la gara indetta dalla Provincia di Imperia per la selezione del socio privato di Rivieracqua. Lo rende noto un comunicato dell’azienda specificando che la costituenda società mista pubblico-privata, che sarà partecipata al 48% da ACEA e sarà titolare della concessione fino al 2042, si occuperà della gestione del Servizio Idrico Integrato (SII) nell’Ambito Territoriale ATO Ovest, Provincia di Imperia. Il valore stimato di gara supera il miliardo di Euro e riguarda la gestione di circa 2.000 Km di rete idrica, circa 1.000 Km di rete fognaria, 155 mila utenze, pari a 210 mila abitanti serviti per un totale di 43 comuni; 40 nell’imperiese e 3 nel savonese. “Siamo orgogliosi che la nostra offerta tecnico-economica sia stata giudicata la migliore – ha dichiarato Francesco Buresti, Amministratore Delegato di ACEA Acqua -. Questo testimonia il valore delle nostre competenze e della nostra professionalità nel settore idrico al servizio dei territori e delle comunità in cui operiamo. Grazie all’avvio della nuova gestione sarà possibile realizzare gli investimenti necessari per garantire alle comunità di Imperia e Savona un servizio idrico più efficiente. Riteniamo che il percorso intrapreso dalla Provincia di Imperia, di integrare un operatore industriale solido nella compagine che gestirà il servizio, sia il migliore”.


“ACEA garantirà le competenze e i capitali necessari per vincere la sfida del cambiamento e del riordino del settore – ha detto Enrico Pezzoli, Responsabile Sviluppo Idrico di Acea Acqua -. Auspichiamo infine, che i tanti gestori territoriali, impegnati nel servizio idrico, seguano questo modello virtuoso con altrettanta convinzione”.

Libri, il 30 Marianna Bucci presenta “Quello che mi resta di lei”

Libri, il 30 Marianna Bucci presenta “Quello che mi resta di lei”Roma, 27 nov. (askanews) – Sarà presentato sabato 30 novembre ad Augusta (Siracusa) “Quello che mi resta di lei”, esordio lettarario di Marianna Bucci. La presentazione si terrà presso il Circolo Ufficiali della Marina Militare “P. Vandone” alle ore 17; il romanzo è stato pubblicato da Officine Editoriali da Cleto, l’autrice dialogherà con Rita Giura e Marco Marchese, della casa editrice.


“Quello che mi resta di lei” parla di Andrea, per cui non c’è niente di più difficile che ammettere i propri fallimenti personali e professionali. È quello che accade quando decide di fare ritorno nella casa del padre Fosco, col quale ha un rapporto tutt’altro che semplice o risolto. La sua vita va definitivamente in frantumi quando scopre di aver vissuto per trent’anni dentro una maglia di verità nascoste. Decisa a capire cosa le è stato volutamente taciuto, farà un incontro che cambierà per sempre il corso del suo destino. Un viaggio lungo i binari del presente e del passato, in cui le vite di due donne, unite da un legame profondo, si toccano e si intrecciano a formare una realtà dolorosa e amara. Marianna Bucci vive ad Augusta, dopo gli studi classici si è laureata in Scienze dell’Educazione e della Formazione. Sul suo primo libro ha detto: “A quanti credono o hanno già sperimentato la scrittura come potente strumento di auto-svelamento del sé e che la guarigione passi anche attraverso la penna: questo romanzo è un invito ad abbattere le proprie resistenze e a cogliere la possibilità di raccontarsi”.

In Veneto buona quantità olive ma resa bassissima: olio sarà poco

In Veneto buona quantità olive ma resa bassissima: olio sarà pocoRoma, 27 nov. (askanews) – Buone quantità di olive raccolte ma una resa tra le più basse di sempre. E, dunque, poco olio ma altissimi costi di produzione per la molitura. E’ il bilancio della campagna olearia 2024 in Veneto dove, nonostante la buona qualità e quantità di olive, grazie all’assenza della mosca olearia, le rese sono state tra le più basse di cui si abbia memoria nel territorio veneto.


Nel 2023 fu la quantità di olive ad essere insoddisfacente, mentre il 2022 fu segnato dalla siccità e dalla cascola e nel 2021 la produzione fu praticamente azzerata. Quest’anno le olive c’erano, ma sarà l’olio a scarseggiare. “Le rese quest’anno sono state attorno al 10% di media, oscillando dal 7 all’11,5%, ben lontane dalle medie del 15% di altri anni – spiega Leonardo Granata, presidente degli olivicoltori di Confagricoltura Veneto e produttore di olio dei Colli Euganei – Abbiamo pagato il frantoio in proporzione alle buone quantità di olive raccolte, che sono state decisamente superiori rispetto al 2023, ma abbiamo portato a casa poco olio, tanto che la sproporzione tra costi di produzione e introiti ci consentirà di conseguire una redditività appena sufficiente a coprire i costi di gestione. Non è una situazione solo veneta, ma estesa a tutta l’Italia”.


Le rese così basse sono dovute, probabilmente, al cambiamento delle temperature all’inizio di settembre, a cui hanno fatto seguito piogge continue e abbondanti, che di fatto ha bloccato la maturazione dell’oliva. I frutti hanno cominciato a pompare acqua, risultando scarichi di olio. “È difficile che i produttori continuino a investire in questo settore se non si esce da questo buco nero – dice Granata – anche perché, a fronte di risultati deludenti, ci troviamo a sostenere costi di produzione sempre più alti non solo in fase di raccolta e di molitura, ma di potatura, concimazione, sfalcio erba e trattamenti”. Il sostegno all’olivicoltura è quindi indispensabile per la prosecuzione dell’attività: “da alcuni anni abbiamo intessuto una collaborazione stretta con le Università di Verona e Padova per studiare soluzioni e mettere a punto cultivar che possano reggere meglio i cambiamenti climatici in corso – spiega Granata – Anche dalla Regione stiamo ricevendo ascolto e supporto, tanto che sta promuovendo documenti importanti a tutela dell’olivicoltura. E di questo vogliamo ringraziarla”.


Secondo i dati 2023 di Veneto Agricoltura, la superficie coltivata a olivo in produzione si è portata a 4.893 ettari, con un lieve aumento del 0,1%. Il 72% delle piante si torva nel Veronese (3.525 ettari, +0,1%), a cui seguono Vicenza (495 ettari, +0,4%), Treviso (437 ettari, -0,2%) e Padova (425 ettari, stabile).

Cina, Pechino smentisce che ministro Difesa sia sotto accusa

Cina, Pechino smentisce che ministro Difesa sia sotto accusaRoma, 27 nov. (askanews) – Il ministero degli Esteri cinese ha definito “infondata” una notizia, diffusa oggi dal Financial Times, secondo la quale il ministro della Difesa Dong Jun sarebbe sotto inchiesta per corruzione.


Il Financial Times ha riportato oggi, citando funzionari statunitensi, che Dong è il terzo consecutivo ministro della Difesa cinese, in carica o ex, a essere indagato per presunta corruzione. Tuttavia, la portavoce del ministero degli Esteri Mao Ning, nel quotidiano briefing per i giornalisti a Pechino, ha definito l’articolo un “inseguimento di ombre”.


La formulazione differisce dalla risposta del ministero a un articolo dello stesso giornale pubblicato a settembre dell’anno scorso riguardante l’ex ministro della Difesa Li Shangfu. In quell’occasione, si sosteneva che Li, scomparso dalla scena pubblica da più di due settimane, fosse sotto inchiesta. Al tempo, Mao dichiarò di “non essere a conoscenza della situazione”. Li fu poi destituito più di un mese dopo. Dong, 63 anni, è stato nominato a dicembre dello scorso anno. E’ succeduto a Li, rimosso dall’incarico dopo appena sette mesi e espulso dal Partito Comunista per presunta corruzione. Anche il predecessore di Li, Wei Fenghe, era stato espulso dal partito per accuse simili.


Dong, tuttavia, rispetto ai predecessori è in una posizione meno alta, non essendo parte della Commissione militare centrale, il più alto organo militare del paese, presieduto dallo stesso leader Xi Jinping. Esser parte di quella commissione garantisce un accesso diretto a Xi. Il rango dell’attuale ministro è semplicemente quello di membro del Consiglio di Stato, l’esecutivo, e quindi fa riferimento al primo ministro Li Qiang.


Dong è stato presente la scorsa settimana in Laos all’incontro dei ministri della Difesa Asean. In quell’occasione ha rifiutato d’incontrare il segretario alla Difesa Usa Lloyd Austin a margine dell’incontro, affermando di non volerlo vedere a causa delle vendite di armi americane a Taiwan.

Siccità, in Sicilia progetto su desalinizzazione e fitodepurazione

Siccità, in Sicilia progetto su desalinizzazione e fitodepurazioneRoma, 27 nov. (askanews) – Affrontare il problema dell’emein Sicilia con progetti innovativi, come quello annunciato oggi nel corso di una tavola rotonda al Masaf: ricorrere alla desalinizzazione e alla fitodepurazione per avere una maggiore disponibilità di acqua per il distretto degli Agrumi di Sicilia. In questo progetto, nato da una collaborazione con l’Università di Catania, con il sostegno di Coca Cola, sono coinvolti 100 imprenditori.


La notizia è arrivata nel corso della tavola rotonda dal titolo “Filiere e reti: focus agrumicoltura per una gestione condivisa della risorsa idrica”, tenutasi oggi presso la Sala Cavour del ministero dell’Agricoltura. Un incontro che ha visto confrontarsi rappresentanti delle principali associazioni agricole regionali ed imprenditori di varie zone agrumetate italiane, docenti universitari e esponenti parlamentari, con in apertura l’intervento degli assessori all’Agricoltura e alle Attività Produttive della Regione Siciliana Salvatore Barbagallo ed Edmondo Tamajo e le conclusioni affidate al sottosegretario Luigi D’Eramo. Il progetto prende le mosse da uno studio realizzato per approfondire le criticità correlate all’uso di acque di falda con elevato contenuto di sali, frutto dei monitoraggi effettuati su 120 aziende del territorio. Per facilitare l’adozione di questa tecnologia da parte delle aziende, verrà acquistato e testato un impianto di desalinizzazione portatile da utilizzare in modo sperimentale in diversi areali agrumicoli regionali. Grazie allo screening delle realtà che già utilizzano questa tecnologia, saranno inoltre analizzate le potenzialità di trattamento delle acque reflue attraverso tecniche di fitodepurazione, coinvolgendo in diversi momenti di confronto più di 100 imprenditori che operano su migliaia di ettari di colture.


“Promuovere un uso responsabile e sostenibile della risorsa idrica rappresenta una priorità non solo per la filiera agrumicola, ma per tutto il mondo agricolo. Siamo consapevoli di quanto la dotazione infrastrutturale sia fondamentale per consentire lo sviluppo e la competitività del settore”, ha detto Luigi D’Eramo, sottosegretario al Masaf sottolineando che questo potrebbe rappresentare “un modello virtuoso, che unisce le esperienze di innovazione che partono dal mondo associativo, sentinella dei territori, e grazie al coinvolgimento del sistema universitario, offre alle imprese la possibilità di testare nuove soluzioni pensate per rispondere a esigenze concrete”. “Siamo convinti che la combinazione di sperimentazione e analisi dei risultati possa dare alla filiera la possibilità di individuare, nel rispetto delle peculiarità di ogni singola realtà agrumicola, una propria strada di sostenibilità e innovazione”, ha ggiunto Federica Argentati, presidente del Distretto Produttivo Agrumi di Sicilia ricordando che “l’emergenza idrica sta mettendo a dura prova il nostro comparto, così importante per diversi territori. Non solo siciliani ma di tutto il Sud Italia”.

Mattarella: l’Europa è lo spazio del nostro futuro

Mattarella: l’Europa è lo spazio del nostro futuroRoma, 27 nov. (askanews) – “L’Europa è lo spazio del nostro futuro”. Lo ha detto il capo dello Stato Sergio Mattarella parlando all’assemblea di Confartigianato. “Senza un’Europa forte e unita i cittadini europei rischiano di diventare semplici comprimari, se non addirittura subalterni”.


“Ma l’Europa – ha precisato – non si esaurisce, naturalmente, nei suoi vertici governativi e istituzionali. L’Europa è costituita anche dalla sua articolazione sociale, professionale, associativa, dalla pluralità delle sue comunità, dalla molteplicità del suo lavoro, dell’intelligenza, del sapere, della creatività degli europei. L’Europa è anche quella delle nostre forze sociali. Anche quella degli artigiani”.

Tajani: taglio canone Rai slogan, nessun inciampo, noi coerenti

Tajani: taglio canone Rai slogan, nessun inciampo, noi coerentiRoma, 27 nov. (askanews) – “Non c’è nessun problema, non c’è per quanto mi riguarda nessuno inciampo”, come affermato da Palazzo Chigi, sul canone Rai. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, parlando con i giornalisti a margine dei Med Dialogues.


“Questo – ha aggiunto – non ha nulla a che vedere con la maggioranza, l’abbiamo sempre detto, ma la maggioranza è composita, non è un impegno del programma. Si possono avere idee diverse, ma sulla strategia del taglio delle tasse noi siamo in prima linea, lo siamo sempre stati, siamo il partito di Silvio Berlusconi: la nostra regola è meno tasse, meno tasse, meno tasse, quindi i 430 milioni” che costerebbe il taglio del canone di 20 euro “invece di fare una partita di giro utilizziamoli per tagliare veramente le tasse, altrimenti diventava soltanto uno slogan, invece dobbiamo veramente tagliare le tasse utilizzando poi i soldi per aiutare i contribuenti”. “Lo abbiamo sempre detto fin dall’inizio – ha concluso – che eravamo contrari a questo emendamento e siamo stati coerenti con quello che abbiamo detto. Il problema è essere coerenti sempre. Noi vogliamo abbassare le tasse, utilizziamo i 430 milioni per tagliare veramente le tasse”.

Giappone, uomo viola 1.000 domicili come anti-stress

Giappone, uomo viola 1.000 domicili come anti-stressRoma, 27 nov. (askanews) – Un po’ come nel film “Ferro 3” del regista sudcoreano Kim Ki-duk, un 37enne giapponese ha confessato di aver violato oltre 1.000 case private per un semplice impulso. Lo racconta oggi JapanToday.


La polizia della città di Dazaifu, nella prefettura di Fukuoka (Giappone meridionale), ha arrestato l’uomo con l’accusa di violazione di domicilio. Il trentasettenne, identificato come Yuta Sugawara, impiegato presso un’azienda, ha ammesso le accuse, dichiarando: “Il mio hobby è entrare senza permesso nelle proprietà altrui. E’ eccitante e divertente, mi chiedo sempre se verrò scoperto”. L’arresto è avvenuto lunedì, quando il proprietario di una casa ha sorpreso Sugawara nel suo giardino. Il proprietario lo ha trattenuto mentre tentava di fuggire, mentre la moglie chiamava il numero di emergenza 110.


Sugawara ha riferito alla polizia di aver violato proprietà private oltre 1.000 volte, e ha detto: “L’eccitazione nervosa di chiedermi se verrò scoperto mi aiuta a alleviare lo stress”.

Festival del Mare, Roma al centro del Mediterraneo

Festival del Mare, Roma al centro del MediterraneoRoma, 27 nov. (askanews) – Roma al centro del Mediterraneo, anche nelle opinioni delle popolazioni degli altri Paesi che insistono su tale area. A novembre, l’Istituto Piepoli ha condotto una ricerca di opinione (3.500 interviste online) su sette Paesi che si affacciano nel Mediterraneo per capire meglio il tema della centralità di Roma e dell’Italia, nel “nostro” mare. I tre Paesi del “Nord Mediterraneo” scelti sono stati Italia, Francia e Grecia per un totale di oltre 130 milioni di abitanti, quelli del “Sud Mediterraneo” sono stati Algeria, Marocco, Egitto e Tunisia che oggi sono popolati da poco meno di 200 milioni di abitanti in rapida espansione.


Le domande che riguardano la strategicità e centralità dell’Italia e di Roma nel Mediterraneo registrano, in tutti i casi – informa una nota della Camera di Commercio di Roma – un alto livello di riconoscimento. Interrogati sulla strategicità della posizione geografica dell’Italia e di Roma nel Mediterraneo, la risposta è ampiamente positiva: Tunisia 88%, Algeria 87%, Francia 84%, Egitto 83%, Marocco 81%, Grecia 77%. Per gli intervistati italiani la percentuale è del 77%. Sull’affermazione che la città di Roma è un importante centro economico di riferimento per l’Europa, la risposta è molto positiva. Percentuali più alte per Grecia (74%) e Tunisia (71%), rispetto alle pur alte percentuali di Algeria (68%), Egitto (68%) e Francia (66%). La domanda, poi, sulla rilevanza di Roma per lo sviluppo economico del Mediterraneo vede gli intervistati concordare su questa affermazione con percentuali molto elevate che vanno dal 72% della Grecia (la più alta) al 64% dell’Egitto (la più bassa). Quanto agli ambiti in cui l’Italia si distingue maggiormente c’è un coro generale su tre campi: la cultura, l’arte e il turismo, con una prevalenza di quest’ultimo aspetto soprattutto per i tre Paesi del “Mediterraneo del sud” coinvolti nell’indagine. Sugli aggettivi che descrivono Roma c’è una pressoché unanimità nel definirla città storica, ricca di cultura, turistica, bella e affascinante.


Una domanda interessante e drammaticamente attuale è stata posta su “Roma e lo sviluppo della pace nel mondo”: Tunisia ed Egitto hanno fatto registrare la percentuale più alta (64%) nel ritenere la Capitale come città importante per questo obiettivo. Per gli intervistati italiani la percentuale è pari al 53%. Un altro aspetto importante che emerge dall’indagine è il giudizio sulle relazioni commerciali tra i Paesi presi in esame e l’Italia. Gli intervistati dei Paesi del Sud Mediterraneo, in particolare, giudicano insufficienti le relazioni tra l’Italia e i loro Paesi: Tunisia 64%, Marocco 59%, Algeria 54%. Nel caso della Francia e della Grecia, questa percentuale si attesta rispettivamente al 48% e al 44%. In generale, per gli intervistati il fatto che l’Italia mantenga delle relazioni economiche con i loro Paesi è di supporto anche alla crescita economica dell’Italia ed è opinione trasversale che il nostro Paese debba intensificare i rapporti commerciali con quelli del Mediterraneo. “La ricerca internazionale condotta dall’Istituto Piepoli – afferma Lorenzo Tagliavanti, Presidente della Camera di Commercio di Roma – mette in evidenza come la strategicità e centralità di Roma e dell’Italia nel Mediterraneo siano fortemente percepite da tutti i Paesi oggetto dell’indagine e, dunque, come il Mediterraneo rientri, inevitabilmente, fra le nostre priorità. L’economia del mare è una leva fondamentale di sviluppo per il nostro Paese, per l’ampiezza e la complessità delle filiere interessate. A livello nazionale questa realtà rappresenta 228mila imprese e oltre un milione di occupati e vale 64,6 miliardi di euro di valore aggiunto diretto. In totale, la filiera del mare genera 178,3 miliardi di euro di valore aggiunto: 10,2% del totale dell’economia nazionale. E’ necessario, dunque, puntare su questa grande opportunità, finora non adeguatamente valorizzata, e porla – conclude Tagliavanti – al centro dello sviluppo della nostra città e del nostro Paese”.