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Tag: Sanremo 2023

Felicetti, la pasta che ha vinto la sfida (e un posto) nell’alta cucina

Felicetti, la pasta che ha vinto la sfida (e un posto) nell’alta cucinaMolina di Femme, 8 mar. (askanews) – C’è stato un tempo, non molti anni fa, in cui la pasta secca non aveva posto nei menù dell’alta ristorazione italiana. Un po’ perché associata all’idea di una cucina semplice, casalinga, buona tutt’al più per le trattorie, un po’ perché “rischiosa” secondo l’esperienza degli stessi chef. Fatto sta che, salvo rare eccezioni, era quasi scomparsa. Ma da qualche anno a questa parte è tornata orgogliosamente a proporsi anche su queste tavole. E questo grazie al sodalizio coraggioso tra qualche cuoco e alcune aziende che hanno scommesso, studiato e insistito perché questo prodotto simbolo della nostra cultura alimentare tornasse a rappresentarci anche nelle cucine più blasonate.
Tra queste aziende pioniere c’è sicuramente il pastificio Felicetti, l’azienda trentina che con i suoi due stabilimenti, lo storico a Predazzo e il nuovo a Molina di Fiemme, produce ogni anno 30 milioni di chili di pasta, di cui il 55% finisce all’estero, per un fatturato complessivo al 2022 di 54 milioni di euro. L’ultimo impegno, in ordine di tempo, a favore della diffusione della pasta secca nell’alta ristorazione è stato quello con gli chef dell’associazione Ambasciatori del gusto che in occasione di Futura 2023, l’evento organizzato a Cavalese, hanno potuto visitare il nuovo pastificio e partecipare alla masterclass “”La pasta come ingrediente” curata da Alessandro Gilmozzi, chef ambassador di Pastificio Felicetti e presidente dell’associazione. Al centro di questo appuntamento proprio le nuove prospettive di utilizzo della pasta nelle cucine dell’alta ristorazione, un tema chiave per valorizzare al meglio il prodotto in sé e il territorio in cui nasce, come nel caso dei pastifici Felicetti immersi nella Val di Fiemme.
Ma come è stata possibile questa progressiva riscoperta della pasta secca nell’alta ristorazione? Di sicuro dietro ci sono l’innovazione e la ricerca su un prodotto estremamente semplice, fatto di due soli ingredienti, semola di grano duro e acqua. Qui in particolare, in questi due pastifici incorniciati dalle Dolomiti, ricerca e innovazione hanno assunto forme e sapori fino a quel momento inesplorati che consentono agli chef di sperimentare cotture e proposte innovative. Basti pensare che pastificio Felicetti gestisce oltre 40 tipi di materie prime differenti, sia per la varietà dei grani utilizzati (tutti di origine italiana a eccezione del Kamut da grano Khorasan che proviene dal nord America) sia per tipologie di macinazione differenti. La scelta stessa di produrre paste “monograno”, ottenute da semole biologiche monorigine coltivate su terreni ben precisi, nasce proprio dalla volontà di diversificare le tipologie di prodotto finale sia per utilizzo che per gusto. Ne risultano circa un centinaio di formati di pasta per 250 referenze.
L’innovazione e la ricerca però non hanno sacrificato l’artigianalità, anzi. Grazie a un impianto ad “alta intensità tecnologica” come quello di Molina di Fiemme, inaugurato meno di un anno fa, si sono capovolti gli schemi “adattando le macchine alle materie prime che utilizziamo” e lasciando il pastaio al centro del processo produttivo. “Abbiamo la più alta tecnologia disponibile per la pasta ma il pastaio resta fondamentale perché per noi l’artigianalità è sapere e conoscenza”, hanno spiegato durante la visita. E in effetti la manodopera è ridotta al minimo, ci lavorano solo 30 persone in questo pastificio (in tutto con quello di Predazzo i dipendenti sono 117) ma la maggior parte sono operatori specializzati che seguono e gestiscono il processo produttivo di 70mila chili di pasta al giorno, che raddoppiano di fatto la produzione dell’impianto di Predazzo.
L’idea di innovare un prodotto ad alto tasso di tradizionalità come la pasta sembrava di difficile immaginazione fino a non molti anni fa, ma osservando le linee di produzione di questo stabilimento, la maniacale cura con cui viene prodotta la pasta delle Dolomiti, ascoltando la meticolosità del processo di selezione delle materie prime, non solo si possono intravedere le potenzialità di questo prodotto ma si capisce come sia riuscito a prendersi la rivincita nell’alta ristorazione.

Intelligence Usa: Cina sta riorientando postura nucleare

Intelligence Usa: Cina sta riorientando postura nucleareRoma, 8 mar. (askanews) – La Cina “sta riorientando la sua postura nucleare” perché i suoi leader ritengono che “le loro attuali capacità siano insufficienti” rispetto alla modernizzazione dell’arsenale nucleare Usa e perché paventano la possibilità di uhn attacco preventivo americano. Lo afferma il rapporto annuale di valutazione delle minacce redatto dalla comunità d’intelligence Usa e diffuso oggi dall’Ufficio del Direttore dell’Intelligence nazionale americana.
“La Cina sta riorientando la sua postura nucleare nell’ambito rivalità strategica con gli Stati Uniti, perché i suoi leader hanno concluso che le loro attuali capacità sono insufficienti”, si legge nella relazione.
“Pechino teme che le tensioni bilaterali, la modernizzazione nucleare degli Stati Uniti e le avanzate capacità convenzionali del PLA (Esercito di liberazione del popolo cinese, ndr.) abbiano accresciuto la probabilità di un ‘first strike’ degli Stati Uniti” continua la valutazione d’intelligence.
La Cina, a questo punto, “non è interessata – secondo il rapporto – ad accordi che limitino i suoi piani e non accetterà negoziati che assicurino vantaggi statunitensi o russi. E’ probabile che la maggiore fiducia di Pechino nel suo deterrente nucleare rafforzi la sua determinazione e intensifichi i conflitti convenzionali” e al momento “sta costruendo centinaia di nuovi silos di missili balistici intercontinentali”.
Accanto all’arsenale nucleare, la Repubblica popolare continua anche a rafforzare decisamente le sue forze convenzionali. “Il governo cinese continuerà a perseguire il suo obiettivo di costruire un esercito di livello mondiale che gli consenta di cercare di proteggere quello che considera il suo territorio sovrano, tentare di stabilire la sua preminenza negli affari regionali e proiettare il potere a livello globale, compensando al contempo la percepita superiorità delle forze statunitensi”, valuta la relazione dell’intelligence di Washington.
Pechino sta lavorando “per raggiungere il suo obiettivo di mettere in campo un esercito entro il 2027 in grado di scoraggiare l’intervento degli Stati uniti” in un futuro conflitto con Taiwan, spiega ancora la relazione
La Marina e l’Aeronautica dell’PLA “sono già le più grandi della regione e continuano a mettere in campo piattaforme avanzate che migliorano la capacità della Cina di provare a stabilire la superiorità aerea e proiettare potenza oltre la prima catena di isole”, sostiene l’intelligence Usa. “I sistemi convenzionali a corto, medio e intermedio raggio della PLA Rocket Force (PLARF) probabilmente possono già mettere a rischio le forze e le basi statunitensi nella regione”.
Le forze cinesi “continueranno a perseguire la creazione di installazioni militari e di accordi di accesso nel tentativo di proiettare il potere e proteggere gli interessi della Cina all’estero”, mentre Pechino “sta facendo progressi discontinui verso la creazione di strutture militari all’estero, il PLA probabilmente continuerà a utilizzare approcci su misura per affrontare le sfide locali mentre cerca di migliorare le relazioni con i paesi disponibili e portare avanti i suoi obiettivi di presenza militare all’estero”, scrive ancora la comunità d’intelligence, precisando che “oltre a continuare a sviluppare la sua base esistente a Gibuti, secondo quanto riferito Pechino, sta perseguendo potenziali basi in Cambogia, Guinea equatoriale e Emirati arabi uniti”.

Sabato su La7 torna “Belli dentro Belli fuori”

Sabato su La7 torna “Belli dentro Belli fuori”

Prodotto dalla Me Production di Elio Bonsignore.

Roma, 8 mar. (askanews) – Sabato 11 marzo alle ore 11.00 circa su La7 torna in onda “Belli dentro Belli fuori” il programma di salute e benessere condotto da Alessia Ventura e dalla prestigiosa firma del Corriere della Sera Margherita De Bac.
Tanti gli esponenti illustri della medicina che ogni sabato si accomoderanno nell’elegante salotto del benessere con vista sulla Capitale ad iniziare dalla professoressa Laura Di Rienzo – docente di nutrizione clinica dell’Università di Roma Tor Vergata -con la quale si affronterà un tema molto dibattuto in questi giorni: alla luce della decisione della Commissione Europea di appoggiare la scelta dell’Irlanda di equiparare l’alcol al fumo di sigaretta, le chiederemo se il vino fa bene oppure no.
A seguire si parlerà di sport e benessere: gli italiani sostengono i grandi campioni, seguono lo sport a livello agonistico ma sono tra i più sedentari al mondo…Insieme al Dott. Donato Vassalli medico della nazionale italiana di rugby e reumatologo si cercherà di dare una spiegazione a questo fenomeno e capiremo come vincere la pigrizia con consigli pratici. Interessante anche il focus sulla colazione per iniziare al meglio la giornata e sulle proprietà delle acqua minerali: ad esempio cos’è il residuo fisso?
Ad arricchire il programma la presenza della Professoressa Pucci Romano – dermatologa e Presidente Skineco – che ogni settimana ci insegnerà a conoscere la nostra pelle e a prendercene cura. In questa prima puntata la Professoressa tratterà il tema dell’ecodermocompatibilità.
Non mancherà uno spazio dedicato al fitness con l’ illustrazione di semplici workout pensati dal personal trainer Flavio Valabrega: in questa puntata si punterà sull’efficacia dell’esercizio aerobico. Belli dentro, Belli fuori è un programma ideato da Acqua Rocchetta, scritto da Veronica Moccia, per la regia di Jonathan Paladini. Il programma è prodotto dalla Me Production di Elio Bonsignore.

Migranti, Meloni: prossimo Consiglio Ue deve fare passi avanti

Migranti, Meloni: prossimo Consiglio Ue deve fare passi avantiRoma, 8 mar. (askanews) – “Crediamo che il prossimo Consiglio europeo debba fare dei passi in avanti concretamente sulla materia migratoria in particolare sulla rotta del Mediterraneo centrale e sulla cooperazione”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, in una dichiarazione alla stampa assieme al primo ministro olandese Mark Rutte.
“Domani terremo un Cdm a Cutro – ha ricordato – per affrontare il tema migratorio. Ho scritto una lettera alle massime istituzioni europee, sono soddisfatta della risposta della von der Leyen, che riprende le considerazioni dell’ultimo Consiglio nel quale si conferma un cambio di approccio: la consapevolezza che è un problema europeo che va affrontato a livello europeo, la necessità di combattere i trafficanti anche per salvare la vita delle persone e la cooperazione. Ne abbiamo discusso anche con Rutte”.

Alla scoperta della birra con i blind taste di Doppio Malto

Alla scoperta della birra con i blind taste di Doppio MaltoMilano, 8 mar. (askanews) – Scoprire sentori e aromi inconsueti nella birra e lasciarsi conquistare da sapori diversi e nuovi, è questo il senso delle blind taste experience di Doppio Malto. La sfida è assaporare e degustare al buio e in maniera divertente i vari gusti proposti da Doppio Malto: birre artigianali uniche di elevata qualità. Il blind taste è un servizio che Doppio Malto offre on demand al pubblico per speciali occasioni.
Doppio Malto si distingue dagli altri brand per essere stato in grado di trasformare la distribuzione di birra in un format di successo. Location accoglienti dove consumare una birra artigianale riconoscibile e vivere un’esperienza rilassante e coinvolgente. Un marchio che prende vita da un’idea di Giovanni Porcu, avvocato diventato imprenditore di successo per amore della birra.
Dal birrificio Doppio Malto di Erba (CO), Foodbrand Spa ha dato vita ad una delle principali esperienze italiane legate al mondo della birra artigianale. Doppio Malto è infatti una realtà che oggi conta 38 locali tra Italia ed estero. Lo sbarco oltre confine è arrivato nel settembre 2020, con l’apertura di un Doppio Malto nel nuovo centro commerciale Steel di Saint-Etienne (Francia), mentre il 13 agosto 2021 è stato inaugurato Doppio Malto Glasgow, in Scozia.
Recentemente, sono stati poi inaugurati un locale a Newcastle (UK) e uno a Parigi nel quartiere La Défense, e tanti altri stanno per essere inaugurati. Considerando tutto l’ecosistema, birrifici e locali, nel 2022 il giro d’affari ha superato i 60 milioni, contro i 25 del 2021. La Produzione di birra nel 2022 è stata di 2 milioni di litri divisi per 15 tipologie di birra prodotte.

Intelligence Usa: Xi spingerà riunificazione Taiwan in terzo mandato

Intelligence Usa: Xi spingerà riunificazione Taiwan in terzo mandatoRoma, 8 mar. (askanews) – Il presidente cinese Xi Jinping userà il suo terzo mandato per spingere sull’unificazione di Taiwan e per indebolire l’influenza degli Stati uniti, cercando anche dividere Washington dai suoi alleati. Lo afferma il rapporto annuale di valutazione delle minacce redatto dalla comunità d’intelligence Usa, diffuso oggi dall’Ufficio del Direttore dell’Intelligence nazionale americana.
“Mentre Xi inizia il suo terzo mandato come leader della Cina, il Pcc (Partito Comunista Cinese) opererà per schiacciare Taiwan sull’unificazione, indebolire l’influenza degli Stati uniti, creare cunei tra Washington e i suoi partner e promuovere alcune norme che favoriscono il suo sistema autoritario”, recita il rapporto. Nel contempo, però, i leader cinesi cercheranno – secondo la valutazione d’intelligence – anche “opportunità per ridurre le tensioni con gli Stati Uniti, quando riterranno che questo vada nei loro interessi”.
Pechino, ancora, “cercherà di espandere la sua influenza all’estero e i suoi sforzi per essere vista come un campione dello sviluppo globale attraverso diverse iniziative, tra cui la Belt and Road Initiative (BRI) e le nuove politiche di punta di Xi, la Global Development Initiative e la Global Security Initiative”, spiega il rapporto americano.
Per quanto riguarda l’atteggiamento cinese rispetto all’invasione russa dell’Ucraina, l’intelligence americana ritiene che Pechino “manterrà la sua cooperazione diplomatica, di difesa, economica e tecnologica con la Russia per continuare a tentare di sfidare gli Stati Uniti, anche se limiterà il sostegno pubblico”.

#Lombardia, ore decisive per la formazione della nuova Giunta

#Lombardia, ore decisive per la formazione della nuova Giunta

Stasera vertice centrodestra a Roma, domani presentazione nuova squadra del Fontana bis

Milano, 8 mar. (askanews) – Per la formazione della nuova giunta Fontana della Regione Lombardia “non ci sono nodi” da sciogliere, ma “ancora da chiarire alcuni punti sulla delimitazione nelle competenze dei singoli assessorati”. A poche ore dall’inizio del vertice romano del centrodestra per la chiusura della partita Attilio Fontana definisce così i fronti ancora aperti, cioè il possibile spacchettamento delle deleghe di alcuni assessorati, ad esempio dividendo il Welfare tra Sanità e Politiche sociali o lo Sport dalle Olimpiadi.
Si tratta, ha aggiunto a margine di un incontro a Palazzo Lombardia, di “due o tre cose su cui abbiamo fatto degli approfondimenti perché su alcuni ambiti ci sono delle questioni tecniche che volevamo approfondire per essere sicuri che alcune si potessero fare o meno”. L’ipotesi sul tavolo è sempre quella di una nuova giunta, come quella uscente, composta da 16 assessori e quattro sottosegretari, cioè il massimo consentito, ma nelle pieghe dell’eventuale spacchettamento si declina un braccio di ferro tra i partiti sui nomi arrivato al rush finale.
Lo schema di assegnazione degli assessorati sul quale lavorano le delegazioni fin dalle prime ore dopo il voto è quello che ne assegnerebbe otto a Fdi, cinque alla Lega, due a Forza Italia e uno alla lista Fontana, ma non è detto che la quinta gamba della coalizione, cioè Noi Moderati, si accontenti di un posto da sottosegretario. “Stasera ci troviamo a Roma, chiariamo questi ultimi punti e poi diremo i nomi. Domani ci sarà la comunicazione sulla giunta” ha confermato Fontana.
Di certo, ha assicurato il presidente lombardo in coda alla conferenza stampa “Donne, sport e non solo” promossa da Coni e Confindustria, la componente femminile del nuovo esecutivo lombardo sarà di alto livello: “Non abbiamo ancora parlato di nomi quindi non posso dire quante donne ci saranno”, ma “sicuramente saranno un numero congruo e soprattutto saranno donne capaci, come hanno dimostrato di essere quelle dell’ultima legislatura”.
Chi non gradisce il metodo, prima ancora del merito, è il neo capogruppo del Pd nel Consiglio regionale, Pierfrancesco Majorino, che trova “incredibile che gli assessori della giunta lombarda debbano essere decisi a Roma. Perchè questo è ciò che sta accadendo”. Quanto all’ipotesi di spacchettamento del Welfare per l’ex candidato di centrosinistra e M5s alla presidenza è “una pessima idea” che “va in direzione contraria rispetto a quanto abbiamo bisogno, ossia molta più integrazione a livello sociosanitario e assistenziale”.

Frontalieri, soddisfazione Lega per protocollo Italia – Svizzera

Frontalieri, soddisfazione Lega per protocollo Italia – SvizzeraRoma, 8 mar. (askanews) – “Apprezzamento e soddisfazione per la conclusione positiva del processo di approvazione nelle commissioni riunite Affari Esteri e Finanze del nuovo accordo tra Italia e Svizzera. Andavano infatti chiarite le normative sulle doppie imposizioni e regolate una serie di questioni su reddito e fisco. La Lega si è spesa affinché si mantenesse lo status quo per i frontalieri attualmente al lavoro. Per la prima volta, inoltre, la legge prevede che il frutto della tassazione resti nei territori di provenienza con un beneficio retributivo a favore dei lavoratori italiani residenti in Italia. Sicuramente alcuni dettagli sono da perfezionare, ma per gli elementi che restano da chiarire il governo si è già impegnato su nostra sollecitazione. Presenteremo in Aula degli Odg, per esempio, perché sia riattivato il Telelavoro e i benefici fiscali abbiano valenza retroattiva al 1 febbraio 2023. Infine deve essere chiaro che la Naspi deve valere per tutti i frontalieri, non solo per quelli che vivono in fascia di confine”. Lo dichiarano i deputati della Lega Eugenio Zoffili, Stefano Candiani, Paolo Formentini e Simone Billi assieme al consigliere del ministro dell’Economia, Silvana Snider.

Scoperto nuovo meccanismo attivazione del sistema immunitario cerebrale

Scoperto nuovo meccanismo attivazione del sistema immunitario cerebraleRoma, 8 mar. (askanews) – Un team di ricercatori e ricercatrici guidato da Silvia Di Angelantonio del Dipartimento di Fisiologia e farmacologia “V. Erspamer” della Sapienza e del laboratorio Nanotechnologies for neurosciences, coordinato da Giancarlo Ruocco dell’Istituto Italiano di Tecnologia (IIT), in collaborazione con la Columbia University, ha pubblicato un articolo sulla rivista Cell Reports dove ha messo in luce un nuovo meccanismo di attivazione della microglia, una tipologia di cellule che costituisce la prima linea di difesa nel cervello. Questa scoperta potrebbe costituire la base di nuovi approcci da impiegare contro il dolore neuropatico, spesso riscontrato in seguito ai trattamenti chemioterapici, in cui la microglia è coinvolta.
La microglia è un tipo di cellula presente nel cervello, dove svolge funzione immunitaria, ossia difende il sistema nervoso da ciò che potrebbe danneggiarlo, come patogeni, cellule tumorali o infiammazione. Quando non sono presenti minacce, le cellule della microglia sono presenti nel cosiddetto “stato non attivato” o “di sorveglianza” caratterizzato da un gran numero di ramificazioni che vengono sfruttate proprio per sorvegliare l’ambiente del cervello alla ricerca di segnali di pericolo che, una volta trovati, faranno acquisire alla microglia il suo “stato attivato” passando da una forma ramificata a una forma tondeggiante, conformazione con il quale può svolgere la sua funzione di difesa. Il gruppo ha scoperto il ruolo fondamentale che hanno i microtubuli, elementi fondamentali per dare la forma alle cellule, in questa conversione da stato non attivato a stato attivato. Nella microglia non attivata i microtubuli si allineano parallelamente, mentre in quella attivata si dispongono a raggiera, simile a una ruota di bicicletta. Questa riorganizzazione dei microtubuli è fondamentale per l’attivazione della microglia, infatti, bloccando questo processo nel corso dei loro esperimenti, il team ha notato che la microglia non riusciva più ad attivarsi. Mentre la microglia ramificata non attivata e quella tondeggiante attivata sono entrambe essenziali per la salute del cervello, la microglia che rimane bloccata nello stato attivato contribuisce all’infiammazione cerebrale e alla progressione di malattie neurodegenerative come Parkinson e Alzheimer. Inoltre, la microglia è implicata nello sviluppo del dolore neuropatico, spesso riscontrato in pazienti trattati con la terapia chemioterapica. Ciò è dovuto al fatto che alcuni farmaci chemioterapici vanno ad attaccare i microtubuli per distruggere le cellule cancerogene. Il problema è che spesso questi farmaci colpiscono non solo le cellule tumorali, ma anche quelle sane, generando quindi il dolore. “Il futuro sarà lo sviluppo di nuovi approcci terapeutici mirati a modulare in maniera specifica i cambiamenti dei microtubuli della microglia, senza andare a intaccare le altre cellule – conclude Silvia Di Angelantonio, coordinatrice dello studio – Questo nell’ottica di prevenire o contrastare l’attivazione patologica della microglia. Siamo solo all’inizio di questo percorso, ma ci stiamo muovendo in questo senso”.

Campi Flegrei, scoperta l’origine delle crescenti emissioni di CO2

Campi Flegrei, scoperta l’origine delle crescenti emissioni di CO2

Studio Ingv. Flussi in aumento, ora 3000-5000 tonnellate al giorno

Roma, 8 mar. (askanews) – Una percentuale compresa tra il 20% e il 40% dell’anidride carbonica emessa nell’area dei Campi Flegrei proviene da sorgenti non-magmatiche e questo valore è in progressivo aumento dal 2005, con tassi di crescita simili a quelli dell’incremento della temperatura del sistema idrotermale. Questi i risultati dello studio “Discriminating carbon dioxide sources during volcanic unrest: The case of Campi Flegrei caldera (Italy)”, pubblicato dalla rivista ‘Geology’ e condotto da un team di ricercatori dell’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia (INGV).
“La caldera dei Campi Flegrei emette ogni giorno ingenti quantitativi di anidride carbonica (CO2)” spiega Lucia Pappalardo, ricercatrice dell’INGV. “I flussi di questo gas sono principalmente concentrati nei pressi del cratere della Solfatara di Pozzuoli e sono progressivamente aumentati nel corso della recente crisi bradisismica, iniziata nel 2005, fino a raggiungere l’attuale livello di 3000-5000 tonnellate al giorno. Un valore che rende la caldera flegrea uno tra i principali emettitori al mondo di anidride carbonica di origine vulcanica”.
L’anidride carbonica è la seconda specie volatile contenuta nel magma dopo l’acqua, e ciò ha fatto spesso rilevare un massiccio rilascio di CO2 nei periodi precedenti gli eventi eruttivi. Tuttavia, la sua origine non è esclusivamente riconducibile al magma, specie presso le caldere che ospitano estesi sistemi idrotermali come i Campi Flegrei. Pertanto, un’accurata indagine e quantificazione sull’origine dei flussi di CO2 nelle aree vulcaniche attive, oltre che all’elio e all’azoto, è fondamentale per ricostruire cosa stia accadendo nel sistema magmatico profondo e in quello idrotermale più superficiale. Lo è in particolare per i Campi Flegrei che, – evidenzia l’Ingv – a seguito dell’ultima eruzione di Monte Nuovo avvenuta nel 1538, ha vissuto una fase di quiete interrotta dalle recenti crisi bradisismiche del 1950-52, del 1970-72 e del 1982-84, fino a quest’ultima cominciata nel 2005.
“Il recente studio”, prosegue Gianmarco Buono, ricercatore dell’INGV, “ha consentito di stimare che fino al 40% dell’anidride carbonica emessa abbia origine dalla dissoluzione della calcite idrotermale presente nelle rocce del sottosuolo flegreo, mentre la restante parte deriva da sorgenti magmatiche profonde”. Confrontando i dati fumarolici con quelli ottenuti con simulazioni di degassamento magmatico, è stato possibile stimare che una quota compresa tra il 20% e il 40% della CO2 emessa in quest’area sia rilasciata da sorgenti non-magmatiche.
“Il valore dell’anidride carbonica emessa da queste sorgenti non-magmatiche dai Campi Flegrea sta progressivamente aumentando dal 2005 con tassi di crescita sorprendentemente simili a quelli dell’incremento di temperatura del sistema idrotermale. L’origine di questa fonte supplementare di CO2 è da ricercare nelle importanti perturbazioni fisiche e chimiche che sta subendo il sistema idrotermale flegreo, manifestate dal crescente numero di terremoti superficiali e innalzamento del suolo”, prosegue Giovanni Chiodini, ricercatore dell’INGV. “In dettaglio, a guidare questo processo è la conversione della calcite, precedentemente rilevata in abbondante quantità nel sottosuolo flegreo, in anidride carbonica a seguito della circolazione di fluidi caldi e acidi nelle rocce che ospitano il sistema idrotermale”.
“Lo studio – conclude Gianmarco Buono – è parte del progetto strategico dell’INGV LOVE-CF (Linking surface Observables to sub-Volcanic plumbing-system: a multidisciplinary approach for Eruption forecasting at Campi Flegrei caldera – Italy) e offre un approccio utile anche per altri sistemi vulcanici. La ricerca proseguirà con la quantificazione dei flussi di anidride carbonica emessi in ambiente sottomarino, finora rimasti inesplorati”.