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Tag: Sanremo 2023

Milano, Noi Moderati entra a Palazzo Marino dopo dimissioni Forte

Milano, Noi Moderati entra a Palazzo Marino dopo dimissioni ForteMilano, 26 giu. (askanews) – Noi Moderati fa il suo ingresso nel Consiglio comunale di Milano in seguito alle dimissioni di Matteo Forte, eletto a Palazzo Marino con la lista Milano Popolare poi passato a Fdi e ‘promosso’ consigliere regionale al Pirellone. A rappresentare il partito di Maurizio Lupi nell’assemblea milanese sarà Mariangela Padalino, che farà il suo debutto ufficiale, assieme al nuovo simbolo, nei prossimi giorni, probabilmente a inizio luglio, non appena concluso l’iter burocratico avviato con le dimissioni di Forte.

“Mi fa piacere che finalmente si sia sbloccata la situazione e mi sia stato permesso di entrare in Consiglio in rappresentanza della lista ‘Noi moderati – Maurizio Lupi per Milano popolare’, di cui assumo la carica di presidente. Noi Moderati, dai banchi dell’opposizione, lavorerà ogni giorno con spirito costruttivo ma senza fare sconti a una giunta che fin qui non sembra aver brillato per attivismo e risultati raggiunti”, ha sottolineato la futura consigliera. “Ci sono disastri che sono sotto gli occhi di tutti – ha proseguito Padalino -. Penso ad esempio al caso degli asili nido e alle multe; due temi tra loro distanti ma sui quali i milanesi sono particolarmente sensibili. I primi scarseggiano, lasciando numerose famiglie in enorme difficoltà. Le seconde, al contrario, sono troppe. Per quanto riguarda gli asili, stiamo già organizzando dei banchetti per raccogliere firme in modo da portare con ancora maggior forza questo problema all’attenzione della giunta attraverso una petizione. A proposito delle multe, invece, mi chiedo come mai uno strumento che dovrebbe avere fini alti di sicurezza stradale e rieducazione, si trasforma nel mezzo più facile e mediocre per rimpinguare le casse comunali. Nel 2022 Milano è stata l’amministrazione che ha incassato di più in Italia grazie alle multe per violazioni del Codice della strada: più di 151 milioni di euro”.

Alla presentazione di Paladino ha partecipato anche il coordinatore regionale di Noi Moderati Alessandro Colucci: “Faremo tutto il possibile per valorizzare a pieno e sostenere il lavoro della nostra consigliera – ha sottolineato il coordinatore -. Per chi, come noi, ama profondamente Milano e la considera centrale per lo sviluppo dell’intera Regione, è una sofferenza assistere a un percorso di degrado che sembra fuori da ogni controllo. Occupazioni abusive delle case popolari, movida selvaggia a ogni angolo, sicurezza non garantita neppure in pieno giorno… L’unica magra consolazione è che toccato il fondo, si può solo risalire”.

Turismo, primo incontro di Santanchè con assessori province lombarde

Turismo, primo incontro di Santanchè con assessori province lombardeMilano, 26 giu. (askanews) – Un confronto tra il Governo, la Regione Lombardia e gli assessori provinciali in una logica di ‘sistema’ sul tema del turismo. Questo il senso primo del confronto avuto oggi a Palazzo Lombardia tra il ministro del Turismo, Daniela Santanché, e gli assessori del settore. Un appuntamento promosso da Barbara Mazzali, titolare regionale delle deleghe a Turismo, Moda, Design, Marketing territoriale e Grandi Eventi. “Le istituzioni, a ogni livello, Comuni, Province, Regioni e Governo, devono lavorare insieme, ciascuno con le proprie competenze, perché la sfida del turismo si può vincere solo se siamo uniti”, ha esordito Santanché. Ricordando che “nel 2000 l’Italia era sul podio dell’attrattività turistica mondiale, mentre oggi siamo al quarto posto”, il ministro ha esortato le regioni a ‘fare rete’.

Dal ministro è, quindi, giunto un plauso alla Lombardia: “I dati sono veramente eclatanti: sugli oltre 68 milioni di turisti previsti per l’estate in Italia, 7,4 milioni hanno scelto la Lombardia, dove è in crescita anche la spesa generata dai visitatori per il periodo giugno-settembre (7,8% rispetto al 2022) e il tempo di permanenza (3-4 notti). Questo vuole dire – ha detto Daniela Santanchè rivolgendosi ai presenti – che tutti voi avete lavorato bene, la strada è faticosa per tornare sul podio mondiale, ma questa è la strada giusta”. Da parte sua, l’assessore Mazzali ha rilanciato la stessa logica di unità rispetto alle province lombarde invitate a coordinarsi sotto una regia regionale: “È fondamentale che le province lombarde si iscrivano al portale regionale ufficiale ‘InLombardia’, che lavora in stretta connessione con quello nazionale o comunque indicando al mio assessorato il proprio ‘patrimonio turistico’, per ottenere visibilità e per poter anche essere inseriti nella Carta del Turista della Lombardia, con ulteriori vantaggi”. Il confronto governo-Lombardia ha incluso temi quali affitti brevi, destinazione della tassa di soggiorno, Carta del turista della Lombardia e nuove risorse al settore.

“Quando si va all’estero – ha quindi aggiunto il ministro Santanchè – la promozione deve essere italiana, perché noi abbiamo un elemento competitivo che è fortissimo rispetto agli altri: abbiamo il terzo marchio più famoso al mondo, il ‘Made in Italy’”. Allora, ha proseguito, “non si può andare nel mondo in ordine sparso, ma bisogna farlo sotto il comune ‘ombrello’ italiano, il Padiglione Italia, che fa da contenitore a tutte le Regioni con le loro specificità”. Strategia diversa sul fronte del mercato domestico, ha precisato Santanché, “dove la promozione prima deve essere invece focalizzata sulle peculiarità delle Regioni, che a volte gli stessi italiani non conoscono. Penso a tante splendide valli e i borghi della Lombardia, dove si produce il 90% di apprezzatissimi prodotti enogastronomici di questa regione”.

Lombardia, approvato progetto per centro unico prenotazioni sanità

Lombardia, approvato progetto per centro unico prenotazioni sanitàMilano, 26 giu. (askanews) – La Regione Lombardia stanzia nuovi fondi per il contenimento delle d’attesa per le prestazioni sanitarie e approva il progetto definitivo per la realizzazione del Centro unico di prenotazione delle stesse. Queste alcune decisioni assunte oggi dalla giunta presieduta dal presidente Attilio Fontana. La relativa delibera, proposta dall’assessore al Welfare Guido Bertolaso, prevede un’integrazione da 20 milioni euro del piano operativo regionale per il contenimento dei tempi di attesa. In questo modo lo stanziamento totale, a favore dei piani presentati dalle Ats, arriva a quota 81 milioni. Della dotazione totale quindi, 46.372.000 euro sono destinati agli erogatori pubblici e 34.628.000 euro agli erogatori privati accreditati.

La delibera approvata oggi contiene indicazioni alle aziende per aumentare le prestazioni ambulatoriali e di ricovero attraverso l’erogazione di prestazioni aggiuntive e fornisce importanti indicazioni sull’appropriatezza prescrittiva in radiologia e medicina nucleare. Ed ancora, il 10% delle prestazioni di diagnostica è finalizzata alla quota screening aggiuntiva che ogni ente dovrà effettuare entro fine anno. Nell’atto sono contenute anche indicazioni operative per la gestione delle agende con l’obiettivo di renderle uniformi e omogenee tra i vari enti. Regione Lombardia vuole superare il problema dei cosiddetti ‘no-show’ (ovvero i pazienti che non si presentano a visita) che nei primi 4 mesi del 2023 ammontano a 1.457.429, quasi il 23% delle prestazioni prenotate. Lo farà attraverso l’aumento delle prenotazioni che si aggiungeranno alla normale disponibilità. Le strutture sanitarie dovranno poi impegnarsi a pubblicare tempestivamente i referti sul Fascicolo Sanitario Elettronico entro 24 ore dalla loro produzione (almeno il 95%) e raggiungere l’80% delle prescrizioni ambulatoriali effettuate da parte dei propri specialisti in forma dematerializzata entro la fine del 2023.

Analizzando i numeri delle prestazioni erogate nei primi mesi dell’anno (gennaio-maggio) è evidente l’incremento di visite ed esami nelle classi di priorità B (10 giorni) e D (30 giorni), soprattutto da parte degli enti pubblici. Prendendo in esame il periodo gennaio – maggio 2019 e il periodo gennaio maggio 2023 per la classe di priorità B, grazie ai provvedimenti della Giunta regionale, sono stati erogati 101.577 esami e visite in più nel 2023, corrispondenti a un aumento del 41% di prestazioni. Per la classi di priorità D (30 giorni) la differenza nello stesso periodo tra il 2019 e 2023 fa registrare un aumento di 136.942 tra esami e visite, che vale il 24% in più. “Il piano operativo – ha detto l’assessore Bertolaso – ha registrato una concreta e proficua partecipazione delle strutture pubbliche e private accreditate fin dai primi mesi del 2023. Tutto ciò ha determinato un incremento delle prestazioni erogate. E, l’ulteriore somma messa a disposizione da Regione Lombardia, conferma l’impegno dell’ente in questo importante settore”.

Con un’altra delibera, proposta sempre dall’assessore Bertolaso, la giunta approva il progetto definitivo per la realizzazione del Centro unico di prenotazione regionale in cui confluiranno le agende delle strutture pubbliche e private. Una volta in essere, prevede un insieme di strumenti applicativi per la gestione centralizzata della programmazione e dell’offerta ambulatoriale. Definita quindi l’offerta tecnica, la Direzione Generale Welfare di Regione dovrà incaricare Aria S.p.A. per la realizzazione del progetto definito affinché diventi operativo. “Un provvedimento davvero molto importante – ha concluso l’assessore regionale al Welfare – che vuole andare a incidere concretamente sulla facilitazione dell’accesso alle prenotazioni da parte dei cittadini. Anche in questo modo cerchiamo di rendere più semplice il ‘dialogo’ tra chi necessita di una visita o di un esame e la struttura che deve offrirla”.

Auto: 30% mezzi endotermici gia oggi sostituibile con bev

Auto: 30% mezzi endotermici gia oggi sostituibile con bevMilano, 26 giu. (askanews) – Il 30% circa dei veicoli a motore endotermico circolanti in Italia potrebbe essere sostituito già oggi da veicoli elettrici, senza modificare le abitudini di guida degli italiani, mentre il restante 70% è probabile che rimarrà in circolazione ancora parecchio tempo. E’ quanto emerge da un’analisi del Politecnico di Milano, presentata in occasione dell’Urban Mobility Council, e svolta sulle province di Roma, Brescia e Bari in base ai dati rilevati dalle scatole nere installate sui veicoli dei clienti Unipol.

Lo strumento di monitoraggio messo a punto dal Politecnico di Milano insieme a UnipolTech si chiama E-Private Mobility Index e misura appunto la percentuale di veicoli tradizionali (a motore endotermico) che può essere effettivamente sostituita da veicoli elettrici. Il dato non è uniforme sul territorio nazionale ed è pari al 17% nella provincia di Roma, al 28% nella provincia di Brescia, al 42% nella provincia Bari. La difformità è frutto della diversa estensione geografica, dei servizi presenti sul territorio e delle abitudini di guida della popolazione; è inoltre inversamente correlata ai km percorsi: l’E-Private Mobility Index aumenta al ridursi dei km percorsi dal singolo veicolo.

Lo studio ha misurato anche la fattibilità economica ovvero, la convenienza dell’investimento per il passaggio all’auto elettrica, tenendo conto che in Italia 8 anni è il periodo pari alla durata media di proprietà di un’auto privata. Una delle variabili che maggiormente incide sulla fattibilità economica è il costo della ricarica: nella provincia di Roma tutte le auto elettrificabili (il 17% dell’E-Private Mobility Index) sarebbero ammortizzabili in 8 anni se la ricarica avesse un costo di 0,2 euro per KWh (costo pre crisi energetica); se il costo aumentasse a 0,36 euro per KWh (costo post crisi energetica), solo il 7% delle auto identificate andrebbe a break even in 8 anni. Le stesse percentuali sono 7% e 3% per Brescia, 13% e 6% per Bari. Lo studio del Politecnico di Milano evidenzia inoltre come i veicoli non immediatamente elettrificabili potrebbero continuare a circolare, a determinate condizioni, anche nelle zone a traffico limitato, se si prendessero in considerazione i dati rilevati dalle green box, uno strumento per definire e classificare l’impatto ambientale di ciascun veicolo, superando la tradizionale definizione di appartenenza alla classe Euro. La ricerca e le analisi realizzate con i dati della telematica UnipolTech consentono infatti di passare dal concetto di scatola nera a quello di green box, andando a misurare in modo continuativo i km percorsi, le velocità, le brusche accelerazioni e le frenate.

In sintesi, l’analisi dei dati di guida di un’automobile mostra come un veicolo ecologico (classe Euro elevata) guidato in modo inefficiente possa generare un impatto ambientale maggiore rispetto a un’automobile più vecchia ma guidata in modo “green”. Emerge quindi l’importanza del chilometraggio e dello stile di guida sull’impatto ambientale complessivo di un veicolo, indipendentemente dalla sua età o tecnologia di propulsione. È un approccio innovativo che consente alle amministrazioni pubbliche di pianificare politiche efficaci per la gestione del traffico veicolare privato e limitare l’inquinamento. In particolare nella gestione degli accessi ai centri urbani, perché l’ingresso nelle ZTL sarebbe basato non solo sull’auto che si possiede, ma sui km che si percorrono, sulle velocità che si adottano, sul suolo che si occupa, sullo stile di guida.

“Con la nascita di nuovi paradigmi di mobilità il ruolo delle compagnie di assicurazione non può limitarsi ad assicurare l’auto ma offrire anche nuovi servizi. Grazie all’analisi dei dati della telematica, è possibile assecondare il cambio di abitudini dei cittadini verso un futuro più sostenibile e inclusivo. È auspicabile che tale evoluzione venga accompagnata anche da coerenti politiche delle amministrazioni comunali, regionali e nazionali”, afferma Matteo Laterza, Ad di UnipolSai. “Lo studio fatto sui dati telematici in collaborazione con UnipolTech ha dato evidenza quantitativa di due concetti fondamentali. Il primo è che l’impatto ambientale dell’uso di un veicolo (in particolare le sue emissioni di C02) è largamente legato al tipo di utilizzo del veicolo, ancor più che alla sua classe Euro. Il secondo è che, mantenendo il classico modello di automobili ad uso privato, l’effettiva elettrificabilità difficilmente può superare il 30%; va quindi gestita al meglio la transizione verso nuovi modelli di mobilità a servizio (più facilmente elettrificabili)”, afferma Sergio Savaresi, direttore del Dipartimento Elettronica Informazione e Bioingegneria Deib, Politecnico di Milano.

Tribunale brevetti, Romani: riconoscimento dell’eccellenza lombarda

Tribunale brevetti, Romani: riconoscimento dell’eccellenza lombardaMilano, 26 giu. (askanews) – “Un risultato che ci rende orgogliosi e che darà ulteriore slancio a Milano e alla Lombardia in chiave internazionale”. Lo ha sottolineato in una nota il presidente del Consiglio regionale della Lombardia, Federico Romani, commentando l’assegnazione e la scelta di Milano come sede della terza sezione del Tribunale Unificato dei Brevetti.

“La nostra Regione e la sua metropoli guardano per vocazione al futuro, all’innovazione e alla crescita, forti del loro ingegno e di quelle capacità produttive riconosciute in tutto il mondo. Ecco perché il progetto portato avanti dall’amministrazione regionale, che ha fortemente creduto in questo risultato facendo squadra con le altre istituzioni e i principali soggetti imprenditoriali e di categoria del territorio, rappresenta un riconoscimento di eccellenza e, soprattutto, una grande opportunità da sfruttare al meglio per quella nuova stagione di crescita economica, politica e di prestigio che la nostra comunità nazionale e territoriale merita e attende da tempo” ha aggiunto. “Un risultato – ha aggiunto il presidente dell’assemblea del Pirellone – che non solo comporterà vantaggi significativi in termini di costi per le nostre imprese, ma che avrà anche ricadute economiche rilevanti sull’indotto dell’economia locale e per la creazione di nuovi posti di lavoro”.

Meloni: le droghe fanno male, nessuna è “leggera”. E attacca le serie tv sulle “gesta degli spacciatori”

Meloni: le droghe fanno male, nessuna è “leggera”. E attacca le serie tv sulle “gesta degli spacciatori”Roma, 26 giu. (askanews) – “Non amo l’ipocrisia e voglio ribadire concetti semplici anche se in questo tempo si diventa oggetto di polemica, ma sono abituata a difendere quello in cui credo. La droga fa male sempre e comunque, ogni singolo milligrammo si mangia un pezzo di te”, “la droga ti indebolisce sempre di più”, “seconda cosa banale da dire le droghe fanno male tutte: non ci sono distinzioni sensate in questo senso, dire che non sono tutte uguali è un inganno e chi lo dice lo sa, questo ha prodotto conseguente pesantissime”, nessuna, insomma, è “leggera”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni intervenendo all’auletta dei gruppi di Montecitorio a un convegno in occasione della Giornata mondiale contro le droghe.

“Sono contenta di essere qui con tanti ragazzi e ragazze, sono felice per il significato quasi rivoluzionario di essere qui oggi governo, istituzioni, comunità, esperti, famiglie, giovani e insegnanti perchè abbiamo una Giornata contro la droga ma attorno a quella scadenza c’è stata soprattutto indifferenza. Non è scontato essere qui perchè non è avvenuto in passato, si è preferito tenere i riflettori spenti sul fenomeno crescente della droga e delle dipendenze patologiche, sull’emergenza di cui fingiamo di accorgerci solo quando arriva la tragedia con una indignazione a intermittenza che scompare spesso senza neanche citare la causa che ha portato alla tragedia: la droga e la dipendenza”, ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni. “Farlo – ha aggiunto – comporterebbe un esame di coscienza su come è stata trattata l’emergenza, è come se considerassimo la droga come una calamità, imprevedibile, imprevista e inevitabile. E’ un atteggiamento ipocrita, quello che accade non è inevitabile e non è imprevedibile. Quello che accade accade perchè il fenomeno è stato banalizzato, tollerato quando non propagandato”.

“Quello che accade con la droga è stato tollerato e banalizzato se non divulgato, come se fosse una forma di libertà, non capisco come si possa considerare libertà una cosa che ti rende schiavo. Come si può amare una costrizione?” ha sottolineato Meloni. La premier ha puntato il dito anche contro una certa prospettiva indulgente: “Tutta la narrazione va in una direzione: film, serie televisive. Il messaggio è che la droga è anticonformista, non fa male, fa bene. Ci sono serie che raccontano le gesta di uno spacciatore sulle stesse piattaforme che facevano i documentari contro Vincenzo Muccioli” E c’è stata anche una breve interruzione dell’intervento della premier con una protesta inscenata nella saletta della Camera: l’onorevole Magi (+ Europa) ha esposto un cartello con la scritta “Cannabis: se non ci pensa lo Stato ci pensa la mafia”. “Abbiamo visto i risultati delle vostre politiche, non mi faccio intimidire”, ha replicato Meloni. Il cartello esposto da Magi e da un’altra manifestante sono stati presi dai commessi e Magi si è poi allontanato dall’auletta dei gruppi.

“Lei – ha detto meloni rivolta a Magi – dovrebbe ricordarsi che è grazie alle politiche che avete fatto se ci siamo ridotti così, guardi questi ragazzi, onorevole Magi dovrebbe sapere che non mi faccio intimidire, perchè so esattamente quello che sto facendo, il punto è se voi vi rendiate conto di quello che state facendo”. Nella lotta alla droga – ha proseguito Meloni – “questo governo non intende voltarsi dall’altra parte e ignorare il problema ma affrontarlo con coraggio e determinazione. Sarebbe molto più comodo sul piano del consenso far finta di niente, come hanno fatto altri, ammiccare alle dipendenze per sembrare anticonformisti ma credo che non ci sia niente di più anticonformista di dire le cose come stanno assumendoci la responsababilità. Una politica che non garantisce la scuola, una prospettiva, un futuro ai giovani e in cambio dice ‘fumati una canna’ non sarà mai la mia politica. E’ finita la stagione dell’indifferenza, del lassismo, del disinteresse. Il messaggio è che lo Stato intende fare la sua parte per combattere un fenomeno che è fuori controllo”. “E’ un fenomeno in costante evoluzione” quello della droga, “vogliamo rimettere al centro la persona umana e lo Stato ad ascoltare i bisogni delle persone con un approccio multidisciplinare, anche questo è un cambio di paradigma. Si è fatta strada la cultura dello scarto, è una cultura infame che ti lascia ai margini se non corrispondi ai canoni del perfetto produttore o consumatore”, ha proseguito la presidente del Consiglio. “Anziani e disabili sono stati considerati scarti, i tossicodipendenti sono stati considerati come scarti quando è dimostrato che un tossicodipendente è un malato perfettamente curabile, se uno ti dà una mano ti rimetti in piedi, questo governo intende combattere la cultura dello scarto, vogliamo rimettere al centro la persona umana” ha sottolineato Meloni, concludendo: “Voglio dire alle associazioni e agli operatori di questo campo: so che è stato un percorso nel quale spesso vi siete sentiti soli, da domani non lo sarete più”.

L’incidente di Casal Palocco, il gip di Roma: la Lamborghini degli youtuber viaggiava a oltre 120 km all’ora

L’incidente di Casal Palocco, il gip di Roma: la Lamborghini degli youtuber viaggiava a oltre 120 km all’oraRoma, 26 giu. (askanews) – Il suv guidato dallo youtuber Matteo Di Pietro andava sua via di Macchia Saponara ad oltre 120 chilometri orari. Il dato emerge dall’ordinanza di custodia scritta dal gip Angela Gerardi con cui sono stati decisi gli arresti domiciliari nei confronti del giovane indagato per omicidio stradale aggravato e lesioni rispetto all’incidente nel quale ha perso la vita, il 14 giugno scorso, il piccolo Manuel, di 5 anni.

Nel documento il giudice riporta i dati gps e spiega come emerga “in buon sostanza che la Lamborghini percorreva via dei Pescatori, da cui proveniva, diretta in via Macchia Saponara, alla velocità di circa 145 km/h; che al momento di imboccare via di Macchia Saponara alle ore 15,38, si fermava; che imboccata tale via, riprendeva velocità raggiungendo in soli 14 secondi la velocità di 124 km/h immediatamente prima dell’impatto”. Più avanti nell’ordinanza si sottolinea inoltre che “d’altra parte i dati tratti dal gps hanno segnalato l’accelerazione repentina del mezzo che, una volta immessosi su via di Macchia Saponara, passava in poco più di dieci secondi, da 0 km/h a 124 km/h, poco prima dell’impatto. L’assenza di tracce di frenata dimostra verosimilmente che la decelerazione improvvisa e rapidissima è stata conseguenza dell’avvistamento dell’auto in prossimità del punto in cui si è verificato l’incidente”. La signora che era in macchina con i suoi figli aveva inserito la freccia della propria macchina prima di svoltare. Lo riferisce agli inquirenti l’autista del bus che passava in quel momento su via di Macchia Saponara. Quell’auto – ha spiegato – “azionava l’indicatore di direzione sinistro e avviava la manovra di svolta; ad un certo punto però veniva travolta da una Lamborghini. La manovra effettuata dalla Smart per la svolta in via Archelao di Mileto era stata molto rapida, senza esitazione, cosa che lo induceva a ritenere che la conducente della Smart non avesse visto o non si fosse accorta dell’arrivo della Lamborghini, che a sua volta non aveva tentato di frenare. Dopo l’urto, la Smart era stata trascinata per alcuni metri quindi era stata sganciata dalla Lamborghini, fermando la propria corsa a ridosso del marciapiede di destra”.

Secondo il gip Gerardi “sussiste il pericolo di inquinamento delle prove, così come ritenuto dal pubblico ministero, tenuto conto del mancato rinvenimento, all’interno della Lamborghini, delle due telecamere utilizzate per la registrazione dei video che, per come riferito dagli amici di Di Pietro erano in funzione e al momento dell’incidente utilizzate da uno di loro”. Rispetto alla personalità del giovanissimo indagato il gip spiega che “non appare tranquillizzante, tenuto conto che la sua principale fonte di reddito sembrerebbe rappresentata proprio dalla realizzazione di video da pubblicare su siti web riferibili alla società The Borderline srl, di cui l’indagato è socio oltre che amministratore delegato e che ha già in precedenza realizzato altri video e challenge a bordo di autovetture, proponendo sfide analoghe, con il rischio di mettere in pericolo l’incolumità propria e degli altri utenti della strada”. Poi la “riscontrata positività ai cannabinoidi, sebbene non vada ad integrare la circostanza aggravante dell’omicidio stradale, che infatti il pubblico ministero non ha contestato potendo essa riferirsi ad assunzioni risalenti a diversi giorni prima, rimarca ulteriormente un tratto trasgressivo dell’indole dell’indagato, che conferma il quadro sopra delineato. Si rende dunque indispensabile l’adozione di una misura cautelare che sia adeguata a fronteggiare tale pericolo di reiterazione”. Inoltre lo youtuber ha noleggiato quel suv con “l’unico ed evidente fine di impressionare e catturare l’attenzione di giovani visitatori del web per aumentare i guadagni della pubblicità, a scapito della sicurezza e della responsabilità e di conseguenza a procedere ad una velocità superiore ai limiti indicati. Tanto più che alcuni dei passeggeri presenti all’interno della Lamborghini avevano più volte invitato a ridurre la velocità che percepivano eccessiva rispetto al limite dei 50 km/h”.

Si terrà domani l’interrogatorio di garanzia per Matteo Di Pietro, il giovane youtuber agli arresti domiciliari in relazione all’incidente stradale, avvenuto a Casal Palocco, ed in cui ha perso la vita un bimbo di 5 anni. Nel sinistro sono rimasti feriti anche la mamma e la sorellina della vittima. Di Pietro dovrà comparire davanti al giudice Angela Gerardi che nei suoi confronti ha deciso l’ordinanza di custodia cautelare. Nel documento si spiega che Di Pietro ha noleggiato il suv con “l’unico ed evidente fine di impressionare e catturare l’attenzione di giovani visitatori del web per aumentare i guadagni della pubblicità, a scapito della sicurezza e della responsabilità e di conseguenza a procedere ad una velocità superiore ai limiti indicati. Tanto più che alcuni dei passeggeri presenti all’interno della Lamborghini avevano più volte invitato a ridurre la velocità che percepivano eccessiva rispetto al limite dei 50 chilometri orari”.

Decalogo per proteggere dispositivi mobili per una vacanza sicura

Decalogo per proteggere dispositivi mobili per una vacanza sicuraRoma, 26 giu. (askanews) – La protezione dei dati mobili non è certo la nostra priorità mentre ci spostiamo all’interno degli aeroporti, tra il check-in e i controlli di sicurezza, o ci dirigiamo verso la spiaggia e il mare. La maggior parte di noi presta sufficiente attenzione ai propri computer e laptop installando misure di sicurezza e antivirus, ma sono i dispositivi mobili, dove si trovano così tante informazioni personali, a rimanere vulnerabili.

Lo scorso aprile l’FBI ha emesso un’allerta relativo all’utilizzo delle colonnine di ricarica gratuite progettate per smartphone, laptop o tablet, avvisando che gli hacker possono infiltrarsi in queste postazioni, raccogliere informazioni personali e installare malware con cui poi accedere liberamente ai dispositivi. Un dispositivo mobile colpito da un attacco hacker può davvero rovinare il viaggio: per evitare questa spiacevole esperienza, ecco i suggerimenti di Acronis, leader nella cyber protection, utili per tenere al sicuro i dati e godersi le vacanze senza pensieri.

Utilizza solo le reti ufficiali L’offerta di Wi-Fi pubblico gratuito è senz’altro allettante, ma il Wi-Fi libero può trasformarsi in un autentico campo minato per la sicurezza informatica. Aeroporti, stazioni ferroviarie e bar sono tra i principali obiettivi degli hacker, che spesso offrono una rete fasulla, magari con un nome che sembra autentico, come “Starbuck_Guest_Wi-Fi”, ma che fanno cadere l’utente direttamente nella loro trappola. Per questo è sempre meglio individuare la rete protetta ufficiale e affidarsi a quella. A volte il Wi-Fi pubblico gratuito è l’unica scelta disponibile. In queste situazioni, è bene limitare al minimo le applicazioni utilizzate ed evitare di aprire l’online banking se non è strettamente necessario. Viaggiate con il software di sicurezza sempre aggiornato Che si tratti del cellulare, del tablet o del laptop, è assolutamente necessario aver installato gli ultimi aggiornamenti di sistema. In genere si riceve una notifica quando è disponibile un nuovo aggiornamento, ma possiamo lavorare d’anticipo anche cercando tra le impostazioni del dispositivo. Chi utilizza un iPhone deve accertarsi di disabilitare l’accesso AirDrop consentito a tutti e accettare gli invii solo dai contatti noti. Anche la funzione “Dov’è” su iPhone o “Trova il mio telefono” su Android è molto utile nel caso in cui il dispositivo venga smarrito o rubato.

Utilizzate una VPN Un servizio VPN (Virtual Private Network, rete privata virtuale) garantisce una connessione protetta più sicura, offrendo un ulteriore livello di privacy e anonimato e consentendoti di connetterti con meno pensieri. Alcuni conoscono questo servizio perché consente di mantenere i dati crittografati. I pacchetti VPN possono essere acquistati prima di partire (alcune aziende offrono l’opzione ai dipendenti che viaggiano molto in aereo) o anche durante la vacanza, contattando un provider locale. Rafforzate la sicurezza con l’autenticazione a più fattori L’autenticazione a più fattori rientra nell’approccio Zero Trust, che presuppone che l’accesso dovrebbe essere sempre verificato e che non ci si debba immediatamente fidare di alcun dispositivo. Ad alcuni può sembrare un po’ complicato, ma quasi tutti lo abbiamo già usato, ad esempio quando riceviamo una password e un codice sul cellulare o quando utilizziamo una password che abbiamo scelto noi e un codice univoco. Gli hacker possono riuscire a decifrare una password, ma questo livello di autenticazione complica loro le cose, soprattutto perché per violare questa misura di difesa dovrebbero avere anche il nostro dispositivo.

Un’altra ottima opzione, anche di semplice applicazione, è l’identificazione biometrica, ovvero la possibilità di sbloccare il dispositivo e le applicazioni tramite un’impronta digitale o il riconoscimento facciale. Dovunque siate, guardate sempre con sospetto a SMS, e-mail e applicazioni La maggior parte degli attacchi alle risorse digitali e dei furti di informazioni personali viene sferrata tramite phishing: i cyber criminali si fingono entità ufficiali, come emittenti di carte di credito o compagnie aeree, e inviano a loro nome messaggi SMS o e-mail con un link dannoso che consente poi di perpetrare l’attacco mascherandosi da società di fiducia. Questo fenomeno è oggi esteso alle piattaforme dei social media, alle app di chat come WhatsApp, ai giochi e perfino alle app di appuntamenti, utilizzate da molti viaggiatori quando sono all’estero. Fare attenzione è fondamentale: non aprire link sospetti, nemmeno quelli che sembrano inviati da un ente autorevole come un aeroporto. Come detto prima, un software di sicurezza aggiornato è capace di bloccare questi attacchi prima che facciano danni. Utilizzate schermi per la privacy Spesso i punti di ricarica pubblici si trovano in luoghi affollati, dove il rischio di esporre informazioni private è davvero alto. I dispositivi di schermatura per la privacy, anche detti filtri schermo, hanno un prezzo in genere accessibile e sono reperibili nella maggior parte dei negozi di telefonia e store digitali. Potete applicarli direttamente sullo schermo del dispositivo per impedirne la lettura da determinate angolature. Agiscono come barriera, evitando a occhi indiscreti di acquisire informazioni riservate come le password, gli indirizzi e-mail o documenti confidenziali, e impediscono a chi hai intorno di spiare ciò che visualizzi sullo schermo. Evitate di utilizzare postazioni di ricarica pubbliche La maggior parte di noi controlla lo smartphone più di 100 volte al giorno, ma il numero aumenta quando siamo in viaggio. Ovviamente, il consumo della batteria diventa più veloce, e a volte avrai l’esigenza di ricaricarla in fretta. In questa situazione, una postazione di ricarica pubblica può sembrare un salvavita, ma sappi che è apprezzata anche dagli hacker. Con la tecnica chiamata “Juice hacking”, gli hacker sfruttano le prese e i cavi USB delle colonnine pubbliche per iniettare malware nei dispositivi o estrarne informazioni. Perciò, anche se portare con sé un caricatore portatile può sembrare meno pratico e un po’ fuori moda, è senza dubbio l’opzione più sicura.

Russia, Prigozhin: la marcia era una protesta, mai voluto sovvertire il potere

Russia, Prigozhin: la marcia era una protesta, mai voluto sovvertire il potereRoma, 26 giu. (askanews) – “Abbiamo organizzato la marcia della giustizia come dimostrazione di protesta e non per sovvertire il potere nel Paese. L’obiettivo era portare coloro che hanno fatto errori nella operazione militare speciale (in Ucraina, ndr.) a rispondere delle loro responsablità”: lo sostiene Evegeny Prigozhin in un lungo messaggio audio in cui fornisce la sua versione dei fatti sugli eventi di sabato scorso.

“Abbiamo percorso 780 chilometri, questo significa che eravamo a 200 chilometri da Mosca”, dice Evegeny Prigozhin in un lungo messaggio audio in cui fornisce la sua versione dei fatti sugli eventi di sabato scorso. “Tra i combattenti Wagner ci sono alcuni feriti, compresi militari della Difesa che si erano uniti a noi”, ha dichiarato il capo del gruppo Wagner, ora sotto inchiesta per rivolta armata.

“Nessuno dei combattenti Wagner è stato costretto a partecipare alla marcia, tutti sapevano quale fosse l’obiettivo”. “Quando la prima divisione di assalto si è avvicinata a Mosca, è diventato evidente che sarebbe scorso molto sangue, quindi abbiamo ritenuto che potevamo interrompere la nostra dimostrazione, era abbastanza”: conclude Prigozhin il lungo messaggio audio in cui fornisce la sua versione dei fatti riguardo la rivolta lanciata contro i vertici della Difesa. Il leader del gruppo paramilitare russo Wagner, Evgeny Prigozhin, dopo la rinuncia alla marcia su Mosca, è stato avvistato al Green City Hotel di Minsk, in Bielorussia. Lo riporta il canale Telegram bielorusso Brief.

La BBC ha riferito che il ministro degli Esteri russo Sergey Lavrov ha affermato oggi che le operazioni del gruppo Wagner, nonostante l’ammutinamento di sabato, continueranno in Mali e nella Repubblica Centrafricana. I membri di Wagner “lavorano lì come istruttori” e questo lavoro continuerà, afferma Lavrov in un’intervista all’emittente russa Russia Today, aggiungendo che la rivolta di Wagner di questo fine settimana non influirà sui legami di Mosca con “partner e amici”. I commenti di Lavrov si aggiungono alla mancanza di chiarezza sul futuro del gruppo e del suo fondatore Evgeny Prigozhin. Intanto arrivano voci di nuove nomine ai vertici militari russi. Diversi canali Telegram e messaggi sui social russi riferiscono nelle ultime ore dell’imminente nomina di Aleksey Dyumin come nuovo ministro della Difesa russo, al posto di Sergej Shoigu, nemico giurato del capo della società di mercenari Wagner, Yevgeny Prigozhin, artefice dell’ammutinamento contro Mosca di sabato, poi ritrattato.

Secondo quanto si legge, inoltre, il generale russo Sergej Surovikin, ex capo delle operazioni militari russe in Ucraina, potrebbe diventare il nuovo Capo di Stato Maggiore, succedendo a Valery Gerasimov. Dyumin è stato guardia del corpo del leader del Cremlino, Vladimir Putin, e attualmente ricopre ‘incarico di governatore di Tula. Da tempo è ritenuto un possibile “delfino” del presidente.

Andrea Perroni in “La fine del mondo” al Teatro romano Ostia Antica

Andrea Perroni in “La fine del mondo” al Teatro romano Ostia AnticaRoma, 26 giu. (askanews) – Andrea Perroni torna a calcare il palcoscenico dopo una pausa di due anni. Il popolare comico sarà a Roma con il nuovo spettacolo “La fine del mondo”, sabato 1 luglio al Teatro Romano di Ostia Antica. I biglietti sono in prevendita su Ticketone e su Box Office Lazio.

“La fine del mondo” è in corso. Diversi studi sostengono che il nostro cervello continui a funzionare per 15 minuti anche quando il cuore ha smesso di battere. L’intera umanità sta vivendo quest’ultimo quarto d’ora, ma non se n’è ancora accorta. Schiavi della tecnologia e figli della paura, vorremmo salvare il pianeta ma in fondo non ci importa più di tanto. Rimpiangiamo gli anni novanta ma stiamo meglio adesso. Parliamo di fuga di cervelli, ma difendiamo la pizza e i suggestivi panorami della nostra bella Italia. Cosa sopravviverà a tutto questo? Andrea Perroni, in questo spettacolo ci conferma che la risata è ancora una certezza e l’unica speranza per esorcizzare il futuro. “La fine del mondo” è stato scritto dallo stesso Andrea Perroni, insieme a Matteo Nicoletta e Giulio Somazzi. Lo spettacolo è prodotto da Sbam Produzioni e Authentic Jam. Musiche di Carlo Alberto D’Alatri.

Andrea Perroni, romano classe 1980, inizia la sua carriera nel 2003. Nel 2005 entra a far parte con grande successo della squadra di comici di Colorado Cafè Live. Dopo un’esperienza in Rai, partecipa dapprima a Zelig Off e poi a Zelig Circus. Dal 2010 affianca Luca Barbarossa su Radio 2 Social Club, e nel 2015 inizia la sua attività teatrale (Chi mi accontenta… gode; Provare non costa niente; Me piace!; Imperfetto equilibrio; Hai capito chi è?; Siete tutti invitati; Febbre da cavallo; Dal Vivo).