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Tag: Sanremo 2023

Lavoro, Bankitalia: gender gap penalizza l’Italia, maternità un ostacolo

Lavoro, Bankitalia: gender gap penalizza l’Italia, maternità un ostacoloRoma, 22 giu. (askanews) – Donne e lavoro un binomio complicato con l’Italia ancora indietro rispetto al resto d’Europa. Il gap con gli uomini è evidente soprattutto guardando ai salari che sono più bassi, per le donne, del 10% circa. I divari cominciano dai banchi di scuole: le ragazze, mediamente più brave, tendono a scegliere percorsi di studio associati a rendimenti inferiori nel mercato del lavoro. E le differenze si accentuano soprattutto dopo la nascita dei figli. La probabilità per le donne italiane di non avere più un impiego nei due anni successivi alla maternità è quasi doppia rispetto alle donne senza figli; questa differenza, benché si attenui nel tempo, è rintracciabile almeno fino a 15 anni dalla nascita del primogenito. A delineare il quadro è la vicedirettrice generale della Banca d’Italia, Alessandra Perrazzelli, al convegno “Le donne, il lavoro e la crescita economica”, sottolineando che “la bassa partecipazione femminile al mercato del lavoro limita le prospettive di crescita economica dell’Italia”.

Nonostante le recenti tendenze positive “i progressi registrati durante lo scorso decennio sono del tutto insufficienti: il tasso di partecipazione femminile si colloca ancora su un livello particolarmente basso nel confronto europeo, inferiore di quasi 13 punti percentuali rispetto alla media Ue. È ancora al di sotto di quel 60 per cento che era stato indicato come obiettivo da raggiungere entro il 2010 dall’Agenda di Lisbona e dei traguardi impliciti nell’Agenda Europa 2020 che avrebbero comportato per l’Italia un sostanziale allineamento della partecipazione femminile alla media europea”. Dati alla mano, Perrazzelli ha ricordato che nel 2012, in Italia “il tasso di partecipazione femminile al mercato del lavoro era pari al 53,2 per cento, 20 punti inferiore rispetto a quello maschile; nei dieci anni successivi il tasso di attività femminile è aumentato di 3,3 punti, il doppio di quello degli uomini, e nel primo trimestre del 2023 ha raggiunto il livello più alto dall’inizio delle serie storiche, il 57,3 per cento”. Questa tendenza positiva “va inquadrata – ha aggiunto – nel complessivo miglioramento della qualità del capitale umano. Già da almeno un paio di decenni le donne sono circa il 56 per cento dei laureati ogni anno. Nel 2022 le laureate in discipline scientifiche e tecnologiche sono state circa il 20 per cento in più rispetto al 2012. Un ulteriore tangibile risultato positivo riguarda la presenza femminile negli organi di amministrazione delle società quotate, pari a circa il 43 per cento nel 2022 a fronte del 7,4 per cento nel 2011: tale aumento è principalmente attribuibile all’attuazione della legge Golfo-Mosca”.

La situazione più difficile resta quella del Sud: “nel Mezzogiorno, a tassi di partecipazione particolarmente bassi per entrambi i generi si associa un divario uomo-donna pari a oltre 25 punti percentuali nel primo trimestre di quest’anno (circa 14 punti nel Centro Nord)”. E anche i dati relativi ai successi delle donne laureate “vanno interpretati secondo una visuale più ampia. Nonostante la crescita registrata nel numero di laureate nelle discipline Stem le donne che si laureano in materie scientifiche sono ancora solo il 15 per cento delle laureate totali (il 33 per cento tra gli uomini), suggerendo pertanto che vi sono ampi margini per ulteriori progressi in questo campo”. Il divario salariale tra uomini e donne, poi, “si attesta in media intorno al 10 per cento, un livello solo di poco inferiore a quello stimato per il 2012. Le carriere delle donne sono particolarmente lente e discontinue. La maggiore presenza delle donne nelle società quotate non ha indotto significativi cambiamenti nella composizione dei vertici delle società sottoposte alla normativa sulle quote di genere”, ha aggiunto.

Secondo l’esponente della Banca d’Italia “una parte rilevante dei divari dipende dalla scelta del percorso scolastico. Nonostante le ragazze siano mediamente più brave fin dalla scuola dell’obbligo, queste tendono poi a prediligere indirizzi di studio associati a rendimenti inferiori nel mercato del lavoro. Ciò vale sia per chi decide di conseguire solo il titolo di scuola secondaria superiore sia per coloro che intraprendono studi universitari”. Ancora oggi, “barriere culturali disincentivano troppe ragazze a non cimentarsi – ha spiegato la vicedirettrice della Banca d’Italia – con lo studio di quelle discipline, non solo scientifiche, che sono associate a migliori prospettive occupazionali e salariali. Queste barriere comportano un costo significativo per le donne che si manifesta immediatamente dopo il termine del percorso di istruzione: a un anno dalla laurea il divario salariale uomo-donna è già pari al 13 per cento; è del 16 per cento dopo un anno dal diploma, per coloro che decidono di non proseguire gli studi”.

Queste differenze, poi, “non si riducono nel corso della vita lavorativa, ma addirittura si accentuano, soprattutto dopo la nascita dei figli. Oggi siamo in grado di stimare quella che nella letteratura viene definita la child penalty, cioè la penalizzazione nel mercato del lavoro subita dalle donne in seguito alla nascita del primo figlio. Nonostante questa si sia ridotta negli ultimi decenni, la probabilità per le donne italiane di non avere più un impiego nei due anni successivi alla maternità è quasi doppia rispetto alle donne senza figli; questa differenza, benché si attenui nel tempo, è rintracciabile almeno fino a 15 anni dalla nascita del primogenito. A causa di questi ritardi, verso la fine della carriera lavorativa, le donne che appartengono al decimo superiore della distribuzione salariale guadagnano in media il 30 per cento in meno rispetto agli uomini che si trovano nell’ultimo decimo. Questa disparità riflette anche il fatto che le donne hanno difficoltà a raggiungere posizioni di vertice all’interno delle aziende, e spesso lavorano in settori che offrono compensi mediamente più bassi. Di conseguenza, anche i redditi pensionistici delle donne risultano significativamente inferiori”. In generale la bassa partecipazione femminile al mercato del lavoro limita “le prospettive di crescita economica dell’Italia. Le analisi sui paesi avanzati mostrano che a una più alta partecipazione femminile si associa un reddito pro capite significativamente più elevato: ciò non dipende solo dal fatto che una data espansione dell’offerta di lavoro porta nel lungo periodo a un aumento del prodotto; la letteratura economica mostra anche che una migliore allocazione dei talenti di uomini e donne sostiene la crescita della produttività a livello aggregato”, ha concluso.

Caso Orlandi, il Promotore di giustizia Vaticano trasmette gli atti alla Procura di Roma

Caso Orlandi, il Promotore di giustizia Vaticano trasmette gli atti alla Procura di RomaRoma, 22 giu. (askanews) – “In merito alla vicenda di Emanuela Orlandi, nei mesi scorsi questo ufficio ha raccolto tutte le evidenze reperibili nelle strutture del Vaticano e della Santa Sede, anche cercandone attestazione tramite conversazioni con le persone responsabili di alcuni uffici all’epoca dei fatti”. Lo afferma l’Ufficio del Promotore di Giustizia dello Stato della Citta del Vaticano.

Ufficio che “ha proceduto all’esame del materiale confermando alcune piste di indagine meritevoli di ulteriore approfondimento e trasmettendo tutta la relativa documentazione, nelle scorse settimane, alla procura di Roma, perché questa possa prenderne visione e procedere nella direzione che ritiene più opportuna”. Il Promotore proseguirà la sua attività in questo senso nei mesi a venire, vicino al dolore della famiglia di Emanuela e consapevole della sofferenza che si prova per la scomparsa di un congiunto”.

Maturità, un brano di Seneca al classico e lo studio di una funzione allo scientifico

Maturità, un brano di Seneca al classico e lo studio di una funzione allo scientificoRoma, 22 giu. (askanews) – Al liceo classico è uscito un brano di Seneca come autore della seconda prova scritta della Maturità 2023. ‘Chi è saggio non segue il volgo’ è il titolo a quanto riporta il sito Skuola.net ed è tratto da ‘Lettere morali, Agli studenti si chiede l’analisi e la comprensione del testo. Seneca non veniva proposto dal 2017 e sale al primo posto della classifica degli autori più proposti alla Maturità dal dopoguerra a oggi: con 16 ‘apparizioni’ eguaglia infatti Cicerone, assente dal 2009. Nell’ultimo esame di Stato pre-pandemia era stato infatti proposto un brano di Tacito. La soluzione di due problemi attraverso lo studio delle funzioni è la seconda prova proposta al liceo Scientifico. Secondo quanto riporta Skuola.net, non risultano elementi che rimandano alla vita quotidiana, cosa che invece caratterizzò le tracce di matematica invece negli ultimi anni prima del Covid. Sono otto i quesiti della prova di matematica del liceo scientifico: diversi di questi riguardano l’analisi matematica, dall’applicazione del Teorema di Rolle allo studio degli zeri di una funzione combinati con alcuni di geometria – dimostrazioni su triangoli e parallelepipedi – e di geometria analitica. Infine – un quesito sul calcolo delle probabilità, inerente un dado truccato.

Lula: razzi e caccia non serviranno, se non avremo dove vivere

Lula: razzi e caccia non serviranno, se non avremo dove vivereRoma, 22 giu. (askanews) – La transizione ambientale è una priorità, più della difesa: non avrà alcuna utilità dotarsi di razzi o caccia, se non avremo un luogo dove vivere. L’ha detto il presidente brasiliano Luis Inacio Lula da Silva in una conferenza stampa oggi a Roma, al termine della sua visita.

“Non servirà a nulla fare razzi o caccia se non avremo uno spazio sano su cui vivere su questa Terra”, ha detto Lula. Lula ha ricordato che il Brasile ospiterà la COP30 in Amazzonia. “Molti parlano dell’Amazzonia ma non la conoscono, noi daremo l’opportunità di fargliela conoscere”, ha affermato il leader brasiliano, rivendicando i risultati del Brasile sulla generazione energetica: “Il Brasile è il paese con la più grande quantità di energia pulita. Nel settore elettrico, l’87 per cento è rinnovabile contro il 27 per cento nel resto del mondo. Il 50 per cento di energia rinnovabile, contro il 15 per cento del resto del mondo”.

Il Brasile – ha detto ancora – “ha l’autorità morale di parlare con la testa alta. I Paesi che sono già industrializzati hanno “un debito storico nei confronti degli altri”. Dovrebbero “pagare un po’ di più degli altri, per avere compensazioni e aiutare i più poveri che hanno bisogno di aiuti”.

Lula: in Ucraina bisogna smettere di sparare e iniziare a parlare

Lula: in Ucraina bisogna smettere di sparare e iniziare a parlareRoma, 22 giu. (askanews) – Spendere miliardi di dollari in una guerra “non necessaria” non è giusto: bisogna smettere di sparare e iniziare a parlare. L’ha affermato oggi in una conferenza stampa a Roma il presidente brasiliano Luis Inacio Lula da Silva.

“Noi non vogliamo una nuova guerra, non vogliamo nessuna guerra”, ha detto il presidente brasiliano, segnalando di aver parlato molto di questo con il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e con Papa Francesco. “Sono d’accordo con Papa Francesco: bisogna mettere gli attori su un tavolo negoziale, bisogna smettere di sparare e iniziare a parlare”, ha detto ancora Lula. “Non è giusto spendere miliardi di dollari in una guerra non necessaria”. Lula ha ricordato di aver incaricato Celso Amorim come inviato e che questi ha incontrato il presidente russo Vladimir Putin e il presidente ucraino Volodymyr Zelensky. “Tutti e due pensano che possono vincere. Ma ci sono persone che muoiono per questa guerra”, ha detto il leader brasiliano. “Bisogna scegliere chi sono gli attori che possono aiutare. Se i due paesi scegliessero delle persone con autorità per trovare una via d’uscita” sarebbe utile, ha detto ancora Lula. “Non possiamo lasciare che questa guerra sia infinita: bisogna porre fine a questa guerra, subito”. Il presidente brasiliano Luis Inacio Lula da Silva ha anche riferito oggi di aver invitato il presidente della Repubblica Sergio Mattarella e la presidente del Consiglio Giorgia Meloni in Brasile. “E’ sempre un gran piacere visitare l’Italia. L’Italia dei rapporti storici con Brasile. Rapporti economici e anche politici. L’Italia ha un rapporto di fratellanza con il Brasile, vista la quantità italiani in Brasile: circa 600mila naturalizzati e 30 milioni di abitanti discendenti da italiani o italiani di seconda, quarta generazione”, ha ricordato Lula. “Il Brasile ha il più alto numero di italiani dopo l’Italia”, ha continuato. “In questo viaggio sono venuto per stabilire nuovi rapporti dopo anni che Brasile e Italia si sono allontanati”, ha detto ancora il presidente brasiliano. “Poche autorità italiane visitano il Brasile. La premier Meloni e il presidente Mattarella non conoscono il Brasile. Credo che sia strano questo fatto: un Paese con 30 milioni di italiani”, ha detto ancora il presidente brasiliano. “Ho invitato sia il presidente sia la premier a visitare il Brasile, spero che vengano”.

Tajani: l’accordo di pace in Ucraina non è dietro l’angolo

Tajani: l’accordo di pace in Ucraina non è dietro l’angoloRoma, 22 giu. (askanews) – “Contiamo sulle iniziative” di pace “del Vaticano e ci auguriamo che anche la Cina faccia la sua parte”: “l’accordo di pace non è dietro l’angolo, ma bisogna lavorare per la pace e non smettere mai, mai, mai con le iniziative diplomatiche” per una conclusione del conflitto in Ucraina. Lo ha detto oggi il vicepremier e ministro degli Esteri Antonio Tajani a Mattino Cinque, su Canale 5, sottolineando che il “dialogo è sempre indispensabile” e ricordando che “l’obiettivo finale è la pace”. “Al prossimo vertice di Vilnius”, in Lituania, nel mese di luglio, “tutti i capi di Stato e di governo dei Paesi membri della Nato, insieme ai ministri degli Esteri e della Difesa, decideranno sul futuro delle relazioni tra la Nato e l’Ucraina”: “l’Ucraina non entrerà in tempi brevissimi, c’è un percorso da fare, anche se l’obiettivo finale è quello” ha poi detto Tajani precisando che intanto “si può pensare a un Consiglio Nato-Ucraina”, che “può essere un primo passo verso l’adesione alla Nato”.

Zelensky: il nostro obiettivo comune è un mondo dove non domini la violenza

Zelensky: il nostro obiettivo comune è un mondo dove non domini la violenzaRoma, 22 giu. (askanews) – “Il nostro obiettivo comune, di tutti i leader e gli stati che hanno veramente a cuore la vita umana, è un mondo in cui la violenza non domini”. Lo ha sottolineato su Telegram il presidente ucraino, Volodymyr Zelensky.

“La Russia ha portato la guerra sul territorio del nostro Paese, i missili e l’artiglieria russa stanno bruciando le nostre città e i nostri villaggi, gli ecocidi russi stanno distruggendo la natura del nostro Paese…”, ha aggiunto Zelensky, “Quindi, sono gli ucraini a capire meglio che cosa bisogna fare per ristabilire la pace. Ma per ristabilire la pace abbiamo bisogno di sforzi collettivi”. “Ho invitato l’Organizzazione degli Stati Americani a lavorare insieme a noi e a tutte le nazioni libere del mondo per attuare la Formula della Pace”, ha sottolineato il presidente ucraino, “Li ho anche invitati a partecipare alla preparazione del Vertice Globale della Pace”. “Dobbiamo diventare una comunità globale nel pieno senso di questa parola, in modo che la pace per ogni nazione sia pienamente garantita. Uno non può proteggere la pace da solo, ma la guerra non può vincere il desiderio collettivo di pace”, ha concluso Zelensky, “Il nostro potere comune deve diventare un potere di pace. Viva la libertà!”.

Nordio: mai legittimati gli evasori fiscali

Nordio: mai legittimati gli evasori fiscaliRoma, 22 giu. (askanews) – “Ho letto che la segretaria del Pd Elly Schlein sostiene che legittimo gli evasori fiscali, ma è stata tratta in inganno da alcuni giornali che hanno volutamente alterato le cose dette da me alla Luiss. Poiché tra le poche qualità che mi riconosco c’è quella di esser chiaro, non dirò di essere stato travisato: hanno proprio alterato le mie parole, pronunciate tra l’altro davanti al procuratore di Milano, e a vari generali della Guardia di finanza”. E’ quanto haa detto il min istro della Giustizia, Carlo Nordio, in un’intervista al Corriere della Sera.

“Il discorso, pur fatto a braccio, è registrato: dico che il nostro sistema tributario è così impazzito che anche l’imprenditore più onesto che paghi tutte le tasse è sempre esposto ad indagini. È questo sistema che favorisce gli evasori, nonchi comeme lo denuncia. L’evasione si combatte con una semplificazione normativa e un rapporto più certo e leale tra Stato e contribuente. Ed è questo il senso della riforma illustrata dal viceministro Leo”, ha precisato il ministro.

Von der Leyen dice che “Mosca deve pagare i costi della ricostruzione dell’Ucraina”

Von der Leyen dice che “Mosca deve pagare i costi della ricostruzione dell’Ucraina”Roma, 22 giu. (askanews) – Destinare alla ricostruzione dell’Ucraina gli enormi beni sequestrati agli oligarchi e allo Stato russi “non è legalmente una cosa semplice, è molto complessa” e gli “esperti ci stanno lavorando intensamente”: “ma sono profondamente convinta, dal punto di vista politico, che non è possibile che chi ha commesso questa devastazione e distruzione in Ucraina non contribuisca alla riparazione e alla ricostruzione”. E’ quanto ha detto in un’intervista al Corriere della Sera la presidente della Commissione europea Ursula von der Leyen. “Per questo stiamo preparando una proposta legale prima della pausa estiva”, ha aggiunto.

È convinta che alla fine i perpetratori pagheranno? “Sì, lo sono”, ha risposto von der Leyen. “Dobbiamo pensare, come Unione europea, a cosa somiglierà una Ue allargata: abbiamo già cominciato a pensarci, perché non parliamo solo di Ucraina ma anche di Moldova e Balcani occidentali ha poi detto von der Leyen.

“Possiamo immaginare che fra 20-30 anni questa regione non sia parte dell’Unione europea? In quel caso, sarebbe sotto l’influenza russa, o cinese: è davvero quello che vogliamo? Questa guerra è un momento che fa da spartiacque: la regione deve essere parte dell’Unione europea, altrimenti avremo un problema. Non è possibile che Ucraina e Balcani occidentali non diventino membri della Ue”, ha sottolineato von der Leyen, precisando che “non c’è un calendario preciso”. “E’ un processo deciso nel merito”, ha detto ancora Von der Leyen. “L’Ucraina, nonostante la guerra, sta facendo importanti riforme richieste da noi: devono compiere sette passaggi, ne hanno già fatti due e hanno fatto buoni progressi sugli altri cinque. Oggi avremo una prima relazione a voce, masono così impressionata da come sono riusciti ad approvare queste riforme pur mentre combattono. Loro sono convinti che queste sono le fondamenta per re-immaginare l’Ucraina, è nel loro interesse. Per quanto riguarda il calendario, a ottobre ci sarà una relazione scritta della Commissione e questo determinerà i passi successivi”, ha precisato Von der Leyen.

Captati nuovi rumori: le ricerche del sommergibile disperso si allargano

Captati nuovi rumori: le ricerche del sommergibile disperso si allarganoRoma, 22 giu. (askanews) – Nuovi rumori sono stati uditi nell’area di ricerca del sommergibile disperso nell’Atlantico. I ricercatori ancora non sanno da cosa provengano ma le ricerche del sottomarino Titan di OceanGate sono state ampliate e coinvolgono ora un’area due volte più grande dello stato americano del Connecticut.

Al momento si pensa che all’equipaggio siano rimaste meno di 20 ore di ossigeno. L’ex comandante di sottomarini nucleari della Marina degli Stati Uniti, David Marquet, ha avvertito che i rumori rilevati nelle ultime ore potrebbero non provenire dal sommergibile Titan.

“Non credo che il rumore sia loro, potrebbero essere solo suoni naturali. Sentiamo rumori e altre navi stanno arrivando nell’area, e poi sentiamo più rumori, e non penso che sia una coincidenza”, ha affermato alla Bbc.