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Tag: Sanremo 2023

A Natale i panettoni Fiasconaro sono sbarcati in Antartide

A Natale i panettoni Fiasconaro sono sbarcati in AntartideRoma, 28 dic. (askanews) – A Natale i panettoni della pluripremiata eccellenza dolciaria siciliana, Fiasconaro, che ha conquistato con le sue creazioni di alta pasticceria oltre 70 Paesi in tutto il mondo, sono approdati anche in Antartide. I dolci più amati del Natale hanno, infatti, raggiunto le due stazioni Italiane Mario Zucchelli e Concordia, per allietare le festività degli oltre 140 partecipanti alla 39^ spedizione italiana in Antartide 2023-2024.

Un’iniziativa dalla forte valenza simbolica, che è giunta come un “abbraccio da casa” a tutti i tecnici, ricercatori ed esperti militari di Esercito, Marina, Aeronautica e Arma dei Carabinieri, per creare un clima di festa familiare, contribuendo ad allietare quei momenti in cui la distanza da casa è maggiormente percepita, come commenta il Maestro Nicola Fiasconaro: “Con i nostri panettoni, simbolo per antonomasia del Natale italiano e della convivialità delle feste, abbiamo voluto rendere omaggio ai ricercatori italiani impegnati ogni anno a vivere e lavorare in un ambiente così estremo in nome della scienza, trascorrendo le festività natalizie lontano dalle loro famiglie, dagli amici e dai loro paesi di origine”. Attualmente sono in corso in Antartide le attività di ben 31 progetti di ricerca nell’ambito delle scienze dell’atmosfera, geologia, paleoclima, biologia, oceanografia e astronomia. Le missioni italiane in Antartide, finanziate dal Ministero dell’Università e della Ricerca (MUR) nell’ambito del Programma Nazionale di Ricerche in Antartide (PNRA), sono gestite dal CNR per il coordinamento scientifico, dall’ENEA per la pianificazione e l’organizzazione logistica delle attività presso le basi antartiche e dall’Istituto Nazionale di Oceanografia e di Geofisica Sperimentale (OGS) per la gestione tecnica e scientifica della nave rompighiaccio Laura Bassi.

M.O., Unrwa: manca il cibo, 40% popolazione Gaza a rischio carestia

M.O., Unrwa: manca il cibo, 40% popolazione Gaza a rischio carestiaRoma, 28 dic. (askanews) – L’agenzia delle Nazioni Unite per i rifugiati palestinesi (Unrwa) ha affermato che il 40% della popolazione di Gaza è ora a rischio di carestia: “Gaza è alle prese con una fame catastrofica. Il 40% della popolazione è oggi a rischio carestia. La realtà è che abbiamo bisogno di più aiuti. L’unica speranza rimasta è un cessate il fuoco umanitario”, si legge su X in un post.

Thomas White, direttore Unrwa a Gaza ha aggiunto: “Ogni giorno è una lotta per la sopravvivenza, per trovare cibo e acqua”. E “nel sud di Gaza, l’Unrwa continua a distribuire farina, raggiungendo finora 145.724 famiglie. I pasti caldi vengono forniti nei rifugi trasformati in scuole dall’Unrwa, ma il numero medio di persone in questi rifugi è più di 12.000… quattro volte superiore alla capacità. Semplicemente non c’è abbastanza cibo”.

Torna “ChiacchieRARE”, format social Federazione italiana malattie rare

Torna “ChiacchieRARE”, format social Federazione italiana malattie rareRoma, 28 dic. (askanews) – Torna “ChiacchieRARE”, il format social di UNIAMO – Federazione italiana delle malattie rare, per favorire la conoscenza delle singole malattie rare.

“Un format di approfondimento sulle singole malattie rare che ha l’obiettivo di aumentare il numero di diagnosi corrette, migliorare la conoscenza delle patologie, fornendo ai pazienti e alla classe medica ulteriore materiale consultabile da parte di tutti, grazie al coinvolgimento di esperti clinici, rappresentanti delle associazioni di riferimento delle singole patologie e testimonianze dei malati rari”, spiega la presidente di UNIAMO, Annalisa Scopinaro. La prima puntata oggi, giovedì 28 dicembre, sarà dedicata al PTLD, disturbo linfoproliferativa per trapianto. La prima puntata sarà dedicata al PTLD, disturbo linfoproliferativa per trapianto.

Partecipano Annalisa Scopinaro, presidente Uniamo e la dott.ssa Patrizia Comoli, Ospedale S.Matteo di Pavia. Con la testimonianza di Paula dalla Spagna. La puntata della durata di circa 30 minuti sarà visibile sui canali social (Instagram, Facebook e YouTube), di UNIAMO.

Zucchero protagonista del Capodanno di Olbia

Zucchero protagonista del Capodanno di OlbiaRoma, 28 dic. (askanews) – Il 31 dicembre Zucchero Sugar Fornaciari sarà in concerto al Molo Brin di Olbia, protagonista del Capodanno di Olbia. Intanto, Zucchero si prepara a tornare nel 2024 con tutta la sua energia e la sua straordinaria band con “Overdose D’Amore World Wild Tour”.

Il tour internazionale “Overdose D’Amore World Wild Tour”, in cui Zucchero regalerà al pubblico grande musica e forti emozioni, ripercorrendo la sua incredibile carriera ed esibendosi con i suoi più grandi successi, si apre con 3 date alla Royal Albert Hall di Londra il 30 marzo, il 31 marzo e l’1 aprile 2024 per poi proseguire in Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia, Estonia, Lettonia, Lituania, Islanda, Bulgaria e altri paesi in via di definizione… fino a toccare l’Italia per cinque imperdibili eventi negli stadi italiani (prodotti da Friends & Partners): 23 giugno al Bluenergy Stadium – Stadio Friuli di Udine; 27 giugno allo Stadio Dall’Ara di Bologna; 30 giugno allo Stadio Franco Scoglio di Messina; 2 luglio allo Stadio Adriatico Giovanni Cornacchia di Pescara; 4 luglio allo Stadio San Siro di Milano.

Ddl Made in Italy, certificazione ristoranti italiani nel mondo

Ddl Made in Italy, certificazione ristoranti italiani nel mondoRoma, 28 dic. (askanews) – Il Senato ha definitivamente approvato il disegno di legge sul Made in Italy, segnando una svolta storica nella politica industriale del Paese. Il provvedimento, accolto con entusiasmo dal Ministro delle Imprese e del Made in Italy, Adolfo Urso, interviene a 360 gradi per stimolare e proteggere la crescita delle filiere strategiche nazionali, contrastare la contraffazione e formare nuove competenze in vista delle sfide globali. Il provvedimento si occupa anche della certificazione dei ristoranti italiani operanti all’estero.

L’intervento riveste un’importanza cruciale nella duplice finalità di garantire l’autenticità dell’offerta culinaria e di contrastare l’abuso speculativo dell’Italian Sounding. L’istituzione della certificazione distintiva di “ristorante italiano nel mondo” è progettata per essere un meccanismo di riconoscimento, richiedibile su base volontaria dai ristoratori operanti all’estero. Questa certificazione, ottenibile su richiesta del ristoratore, è rilasciata esclusivamente da enti di certificazione accreditati, come ASACERT presso l’organismo unico di accreditamento nazionale italiano, a garanzia della terzietà, del processo e della qualità tecnica degli audit condotti.

“L’Art. 25 del DDL Made in Italy afferma in maniera inequivocabile che le certificazioni dei ristoranti italiani nel mondo avverranno grazie all’attività degli organismi di certificazione accreditati. Una decisione che agisce positivamente sull’economia del nostro Paese e che garantisce i ristoratori sulla serietà del percorso di certificazione, i consumatori sulla certezza della qualità italiana che troveranno sulle tavole dei ristoranti e i produttori che, finalmente, vedranno protetti con strumenti ancora più efficaci le materie prime prodotte 100% Made in Italy. Abbiamo avuto un ruolo in questo percorso e ne siamo fieri” – il commento di Fabrizio Capaccioli AD di ASACERT e ideatore del Protocollo di certificazione ITA0039 | 100% Italian Taste Certification.

Conte: sul mio reddito polemiche dell’altro mondo

Conte: sul mio reddito polemiche dell’altro mondoRoma, 28 dic. (askanews) – “Si dovrebbe parlare del crollo del potere di acquisto e degli stipendi troppo bassi degli italiani. Per i giornali e alcuni esponenti della maggioranza Meloni pare però più interessante la mia dichiarazione dei redditi per l’anno 2022, pari a 24.359,00 euro lordi. Mi colloca in fondo alla classifica reddituale dei parlamentari, e questo ha scatenato discussioni, nonché attacchi ironici da parte di Fratelli d’Italia, che ha una leader che vive di politica da 25 anni”. Lo ha scritto su Facebook il presidente del Movimento 5 stelle, Giuseppe Conte.

“Addirittura – ha continuato l’ex premier nel suo post social – lo sfrontatissimo senatore Gasparri, che vive di incarichi politici da oltre 30 anni e ha omesso di denunciare il suo incarico di presidente-lobbista di una società che opera nel campo della cybersecurity, ha avuto uno scuotimento di bile: ‘Credo che Giuseppe Conte dovrà dare più di una spiegazione sui suoi redditi… faremo luce davanti agli italiani… La questione non finisce qui. Inizia proprio ora’. Caro Gasparri, non ti dare pena. Non serve Sherlock Holmes per spiegare la mia situazione reddituale. Lo faccio io, anche se capisco il senso di smarrimento di certi politici, abituati a vivere da sempre di politica, senza avere imparato altro ‘mestiere’”. Ed ecco nel dettaglio le risposte di Conte: “1. Per buona parte dell’anno 2022 non ho percepito alcun reddito. Perché da inizio 2021, quando mi sono dimesso da presidente del Consiglio, ho svolto attività politica con il Movimento 5 stelle e dal Movimento non ho chiesto né ricevuto nessuna retribuzione, indennità o gettone di presenza. 2. Sono in aspettativa come professore ordinario dell’Università di Firenze e quindi non percepisco lo stipendio. Quanto alla professione di avvocato, per evitare conflitti di interessi fra le mie battaglie politiche e le mie attività di professionista ho preferito astenermi da qualsiasi attività professionale e autosospendermi dall’Albo degli avvocati di Roma. Subito dopo aver terminato la mia esperienza di presidente del Consiglio mi sono stati offerti svariati incarichi professionali, ma li ho rifiutati. 3. Ho fatto voto di povertà? No. Per fortuna la mia lunga carriera di professore e di avvocato mi ha permesso – e mi permette, con i risparmi accumulati – di condurre una vita agiata. Con entrate che sono state anche superiori rispetto a un pur alto stipendio da parlamentare. Mi sento fortunato per questo, anche se dietro questa fortuna si nascondono anni e anni di sacrifici. E la mia condizione economica agiata non mi impedisce di lottare politicamente per chi invece ha uno stipendio da fame o per chi non ha niente. Battaglie che continuerò a fare con determinazione. E su questo se ne facciano tutti una ragione”.

“4. Ho assolutamente evitato – ha sottolineato ancora il leader del M5S – di spendere il patrimonio di conoscenze personali accumulato quando ero premier per ottenere incarichi al soldo di governi stranieri, fondi sovrani o società collegate. Cosa, questa, che ritengo assolutamente inaccettabile e profondamente immorale, in particolare per chi ha ricevuto un mandato parlamentare ed è retribuito coi soldi dei cittadini italiani. Ho preferito declinare anche le varie offerte di agenzie internazionali che propongono cicli di conferenze ben retribuite in giro per il mondo, cosa, quest’ultima, che invece ritengo accettabile, se però accompagnata da precisi paletti che prevengano conflitti di interesse con il mandato parlamentare. 5. In questo momento vivo dello stipendio di parlamentare, sapendo che prima o poi tornerò a fare il professore e l’avvocato”. “A una parte di quello stipendio da parlamentare, come gli altri eletti del M5S, rinuncio. E ci togliamo – ha sostenuto ancora Conte – belle soddisfazioni, ve lo assicuro: nel corso degli anni il Movimento ha raccolto e restituito alla collettività oltre 100 milioni di euro. Pochi giorni fa abbiamo destinato 1 milione di euro dei nostri stipendi alle popolazioni dell’Emilia-Romagna colpite dall’alluvione del maggio scorso. Qualche mese fa abbiamo distribuito 1.600 tablet a oltre 200 scuole italiane di tutta la penisola. Suggerisco a Fratelli d’Italia e a Gasparri di provare i brividi che danno queste emozioni”, ha concluso.

La Russia manda in carcere 2 poeti per le loro poesie contro la guerra

La Russia manda in carcere 2 poeti per le loro poesie contro la guerraMilano, 28 dic. (askanews) – Un tribunale di Mosca ha condannato a lunghe pene detentive due poeti russi che avevano preso parte a una lettura pubblica contro il conflitto in Ucraina. I sostenitori di Artiom Kamardine e Iegor Shtovba hanno gridato “Vergogna!” riporta l’agenzia Afp presente all’udienza. La corte ritiene che i due abbiano incitato all’odio e incoraggiato attività che minacciano la sicurezza dello Stato leggendo poesie contro l’invasione dell’Ucraina.

“Non sono un eroe e andare in prigione per quello che penso non ha mai fatto parte dei miei piani”, ha detto secondo Afp Artiom Kamardine alla corte nel suo discorso finale, pubblicato su Telegram dai suoi sostenitori. Implorando il giudice di lasciarlo “tornare a casa”, ha promesso in cambio di mantenere le distanze da qualsiasi “argomento delicato”. Artyom Kamardin è stato condannato a sette anni di prigione e Yegor Shtovba a cinque anni e sei mesi.

Meloni terrà la conferenza stampa di fine anno il 4 gennaio alle 11

Meloni terrà la conferenza stampa di fine anno il 4 gennaio alle 11Roma, 28 dic. (askanews) – La conferenza stampa di bilancio 2023 e previsioni per il 2024 della presidente del Consiglio Giorgia Meloni si terrà giovedì 4 gennaio alle 11. Lo ha comunicato l’Ordine dei Giornalisti, che organizza l’appuntamento di fine anno insieme all’associazione della stampa parlamentare, dopo i due rinvii per influenza della premier delle prime due date concordate: 21 e 28 Dicembre.

La conferenza stampa si terrà dunque all’indomani della conferenza dei cdr convocata dall’Fnsi per esprimersi sulla possibilità di sciopero nazionale dei giornalisti contro la delega al governo per rendere non pubblicabili le ordinanze di custodia cautelare dopo il rinvio a giudizio approvata dalla Camera. Per protesta contro questa norma la Fnsi aveva annunciarto disertare l’incontro stampa di Meloni di fine anno sia il 21 che il 28 Dicembre.

Conferenza stampa di fine anno Meloni il 4 gennaio alle 11

Conferenza stampa di fine anno Meloni il 4 gennaio alle 11Roma, 28 dic. (askanews) – La conferenza stampa di bilancio 2023 e previsioni per il 2024 della presidente del Consiglio Giorgia Meloni si terrà giovedì 4 gennaio alle 11. Lo ha comunicato l’Ordine dei Giornalisti, che organizza l’appuntamento di fine anno insieme all’associazione della stampa parlamentare, dopo i due rinvii per influenza della premier delle prime due date concordate: 21 e 28 Dicembre.

La conferenza stampa si terrà dunque all’indomani della conferenza dei cdr convocata dall’Fnsi per esprimersi sulla possibilità di sciopero nazionale dei giornalisti contro la delega al governo per rendere non pubblicabili le ordinanze di custodia cautelare dopo il rinvio a giudizio approvata dalla Camera. Per protesta contro questa norma la Fnsi aveva annunciarto disertare l’incontro stampa di Meloni di fine anno sia il 21 che il 28 Dicembre.

M.O., assist di Lavrov a Netanyahu: ci unisce la “denazificazione”

M.O., assist di Lavrov a Netanyahu: ci unisce la “denazificazione”Milano, 28 dic. (askanews) – Russia e Israele sono unite dalla “lotta contro il nazismo”. Così il ministro degli Esteri russo Sergei Lavrov che dice di dubitare della “teoria del complotto” secondo cui la leadership israeliana di Benjamin Netanyahu sapeva in anticipo dei piani di Hamas per un attacco il 7 ottobre, ma non ha intrapreso azioni preventive per consentire l’escalation del conflitto israelo-palestinese. Il tutto in una risposta più complessa, dove Lavrov ha prodotto alcuni assist a favore del Likud al governo in Israele e ha fatto capire chiaramente di preferire Netanyahu – che “non si è permesso” certe dichiarazioni nei suoi confronti – a differenza del precedente esecutivo israeliano Bennett-Lapid. Un mix di vecchie ruggini e nuove strizzate d’occhio.

E dire che era piaciuto eccome a Mosca un precedente articolo del giornalista investigativo americano e premio Pulitzer Seymour Hersh – e ripreso anche da Times – , che ipotizzava che dietro la fuga di gas dal Nord Stream ci sarebbe stato un sabotaggio “orchestrato dagli Stati Uniti”. Ora invece che il reporter pluripremiato afferma che il primo ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, avrebbe addirittura saputo in anticipo dell’attacco di Hamas al territorio israeliano, Lavrov lo liquida come portatore di “teoria del complotto”. “Non posso ammettere, se questo è vero, che non siano state prese precauzioni o misure preventive. Tanto più, sapendo quanto l’esercito israeliano, le forze di sicurezza israeliane sanno come fare e sono sempre pronte a effettuare attacchi preventivi”, ha detto Lavrov in un’intervista a Ria Novosti e al canale televisivo Rossiya 24 trasmessa in diretta.

Lavrov ha poi fatto un parallelismo tra la guerra della Russia in Ucraina, e quella di Israele contro Hamas: “Netanyahu ha annunciato che Hamas deve essere distrutto come forza militare”, ha detto. Per poi aggiungere: “Ha anche detto che l’estremismo a Gaza deve essere completamente distrutto, questa sembra una denazificazione”, ha sostenuto Lavrov usando la stessa parola adoperata da Mosca per giustificare l’invasione dell’Ucraina. “Il fatto è che Benjamin Netanyahu, nonostante numerose dichiarazioni critiche da tutto il mondo e nonostante si trovi in una situazione grave, non si permette fare alcuna dichiarazione riguardo alla Russia”, ha sottolineato Lavrov. Il ministro ha ricordato che il premier israeliano ha avuto due volte una conversazione telefonica con il presidente russo Vladimir Putin e che gli israeliani, come gli egiziani, hanno aiutato Mosca a evacuare i cittadini russi dalla Striscia di Gaza. “Dobbiamo quindi stare molto attenti alla nostra storia comune con Israele e, soprattutto, alla storia della lotta contro il nazismo. Questa è la cosa principale che ci unisce storicamente”, ha sostenuto oggi.

Lavrov non ha poi mancato di notare che un altro politico israeliano Yair Lapid si è “permesso” commenti “all’inizio della Operazione militare speciale” ovvero l’invasione russa dell’Ucraina, che Netanyahu “non si è permesso”. “Lapid, prima ancora ministro degli Esteri, ha reagito all’inizio della nostra operazione militare speciale in modo sorprendente: ‘Come osa la Russia usare la forza contro la popolazione civile?’. È stato disonesto e ne abbiamo parlato con lui”, ha dichiarato Lavrov. Lavrov ha detto di essersi “meravigliato” davanti alla reazione del precedente governo israeliano all’inizio della invasione russa dell’Ucraina, in quello che appare come un altro assist del capo della diplomazia di Mosca a Netanyahu. Lapid dal 2021 al 2022 è stato vice primo ministro e ministro degli esteri nel governo Bennett-Lapid. Lapid aveva definito “imperdonabili e scandalose” le dichiarazioni che il suo omologo russo Lavrov aveva rilasciato in merito agli ebrei in un’intervista alla televisione italiana (Rete 4, Mediaset) all’inizio del conflitto in Ucraina e aveva chiesto le scuse delle autorità russe. I commenti erano sulle radici ebraiche del presidente ucraino Zelensky (e quelle presunte dal ministro di Adolf Hitler) e sull’antisemitismo in generale. Questi ultimi furono aspramente criticati dalla comunità ebraica di Roma.

“Hitler non era ebreo e gli ebrei non si suicidarono durante l’Olocausto”, aveva replicato Lapid a Lavrov. “La forma più bassa di razzismo contro gli ebrei è accusare gli stessi ebrei di antisemitismo”, aveva aggiunto. Anche l’allora primo ministro israeliano Naftali Bennett aveva replicato: “L’uso dell’Olocausto del popolo ebraico come strumento di attacchi politici deve essere fermato immediatamente”, aveva fatto sapere attraverso il suo portavoce. Il servizio stampa del Ministero degli Esteri israeliano aveva anche convocato l’ambasciatore russo Anatoly Viktorov per un incontro con il vicedirettore generale del Ministero degli Esteri israeliano per chiarimenti in relazione al passaggio dell’intervista di Lavrov a rete 4. (Di Cristina Giuliano)