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Tag: Sanremo 2023

Assitol: clima, guerra Ucraina e rincari minacciano il 2023

Assitol: clima, guerra Ucraina e rincari minacciano il 2023Roma, 14 giu. (askanews) – Dopo un 2022 difficile, anche il 2023 non sembra in discesa, a causa del conflitto russo-ucraino, dei rincari e del cambiamento climatico. E nonostante le aziende abbiano dimostrato una grande capacità di resilienza nell’affrontare le sfide del mercato interno e dell’export, ora è necessario accelerare su digitale e ricerca per sostenerle. E’ l’analisi fatta da Assitol, l’Associazione italiana dell’industria olearia, aderente a Federalimentare e Confindustria, nel corso dell’Assemblea annuale, durante la quale è stata annunciata anche la nascita di Ailma, associazione italiana lavorazione mais alimentare, che rappresenta le aziende specializzate nella produzione di farine proteiche vegetali.

Dopo un 2022 di siccità, il primo semestre del 2023 è invece caratterizzato dalle piogge alluvionali, che potrebbero riproporre il problema della mancanza di materie prime. “Abbiamo vissuto una stagione complicata, che non si è ancora conclusa – ha spiegato Riccardo Cassetta, presidente di Assitol – l’associazione intende continuare a sostenere le imprese in tutti i modi possibili, ma è indispensabile un cambio di passo. Diversamente, non saremo più in grado di fronteggiare gli effetti dell’instabilità geopolitica e le conseguenze periodiche del meteo estremo”.

A incidere sull’andamento delle aziende sono intervenuti fattori diversi, che hanno colpito tutte le componenti dell’associazione: dall’olio d’oliva agli oli da semi, dai semilavorati per pane, pizzeria e pasticceria, fino al lievito per panificazione e alle agroenergie. Il primo è la guerra in Ucraina, che ha scatenato rincari pesanti sulle materie prime, di cui sia la Russia sia la stessa Ucraina sono importanti fornitori. A questo primo contraccolpo si è unita una siccità inarrestabile, seguita in autunno da fenomeni di meteo estremo, che ha messo in profonda difficoltà non soltanto l’agricoltura nazionale ma quella dell’intero Mediterraneo. L’olio d’oliva, secondo i dati Ismea, ha perso quasi il 30% della produzione in Italia. La Spagna, primo produttore al mondo, ha visto dimezzare le sue quantità. Le imprese del settore hanno dovuto affrontare la mancanza di olio in parallelo all’aumento dell’energia e a quello del packaging.

Non è andata meglio con i cereali e le oleaginose, basilari per comparti diversi come gli oli da semi la panificazione e la pasticceria, le bioenergie. Oltre al girasole, ingrediente irrinunciabile dell’industria alimentare, rincari energetici e siccità hanno provocato il calo del 15% della produzione di grano, mentre quella di soia, che ci vede al primo posto in Europa, è riuscita a coprire a malapena il 35% del fabbisogno nazionale. Male anche il mais, che ha visto i suoi quantitativi ai minimi storici.

Torino è primo scalo italiano a disporre di un’ambulanza elettrica

Torino è primo scalo italiano a disporre di un’ambulanza elettricaRoma, 14 giu. (askanews) – È entrata in servizio a Torino Airport la prima ambulanza elettrica per le operazioni di soccorso aeroportuali. Lo scalo di Torino è il primo in Italia e tra i primi in Europa a dotarsi di un veicolo a zero emissioni di CO2 impiegato per prestare assistenza sanitaria a passeggeri e utenti dell’aeroporto.

L’ambulanza elettrica rientra nel processo di sostituzione dei mezzi aeroportuali con veicoli ibridi o full electric e rappresenta un avanzamento del percorso di sostenibilità ambientale Torino Green Airport, con l’obiettivo di raggiungere l’azzeramento delle emissioni sotto il proprio controllo con largo anticipo rispetto alla scadenza del 2050. Il mezzo elettrico è alimentato da due batterie al litio da 100 A/h con un’autonomia che arriva fino a 6 ore, in grado di ricaricarsi completamente in circa 4 ore grazie a due caricabatterie da 25 Ampère l’uno. Le batterie al litio hanno una durata doppia rispetto a quelle tradizionalmente utilizzate e, una volta giunte a fine vita, possono essere revisionate e riutilizzate in ottica di circular economy.

L’ambulanza dispone inoltre di pannelli solari di ultima generazione installati sul tetto, in grado di erogare fino a 20 A/h in condizioni meteo ideali, e capaci di far fronte al consumo energetico dei presìdi sanitari presenti a bordo. I dispositivi installati sull’ambulanza elettrica sono gli stessi che si trovano su un mezzo di soccorso tradizionale (barella, sedia portantina, impianto di ossigeno e aspiratore), a cui si aggiunge un ozonificatore per la sanificazione degli ambienti progettato ad hoc per il mezzo aeroportuale. Per l’allestimento interno dell’ambulanza elettrica è stato utilizzato il PVCE, un materiale plastico facilmente smaltibile in fase di riciclo, che, a differenza delle resine normalmente utilizzate non si spezza in caso di urto, ma si deforma, non rilasciando polveri dannose per la salute. Tutta la componentistica degli allestimenti, come maniglie e cerniere dei gavoni, è in metallo.

La livrea esterna è stata realizzata con fasce catarinfrangenti ad elevato potere illuminante; per contribuire ad aumentare la luminosità e la sicurezza del mezzo in caso di impiego notturno è stato installato un impianto sottoscocca progettato ad hoc, in grado di creare un’isola di luce ad elevata visibilità. Con l’entrata in servizio dell’ambulanza elettrica si amplia così il parco mezzi aeroportuali a zero emissioni di CO2 operativi sottobordo. L’aeroporto di Torino dispone già di veicoli full electric che effettuano le operazioni di assistenza agli aeromobili, rendendo possibile un processo di turnaround 100% green. Effettuare un turnaround con mezzi elettrici porta con sé numerosi vantaggi, anzitutto sul fronte ambientale, poiché si azzerano le emissioni inquinanti di circa 1 quintale di CO2 derivanti dall’utilizzo di veicoli tradizionali alimentati a carburante diesel per l’intero processo.

Alluvione, Bonaccini: si sta perdendo tempo, serve commissario

Alluvione, Bonaccini: si sta perdendo tempo, serve commissarioBologna, 14 giu. (askanews) – “Spero si vada velocemente verso la nomina di un commissario straordinario e una struttura commissariale” per la gestione dell’emergenza e della ricostruzione dopo i danni dell’alluvione in Romagna. Perché “noi stiamo perdendo settimane quando invece e avremmo bisogno di avere interlocuzione veloce, rapida nel rapporto che abbiamo aperto col governo che vuole essere da parte mie e da parte nostra il più collaborativo possibile nell’interesse delle popolazioni colpite”. Lo ha detto il presidente della Regione Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, a margine del convegno di Legacoop a Bagnacavallo, nel ravennate.

“Stiamo lavorando con i singoli ministeri ma adesso serve una forma di unitarietà perché la struttura commissariale per la ripartenza serve a questo” ha aggiunto Bonaccini ricordando che c’è da gestire “un’emergenza” ma anche “una ricostruzione immediata, non solo quella futura”.

Export vino I trimestre, volumi piatti. Rossi ancora in discesa

Export vino I trimestre, volumi piatti. Rossi ancora in discesaRoma, 14 giu. (askanews) – Export di vino stabile nel primo trimestre dell’anno, con volumi piatti (+0,1%) e una performance tendenziale in valore a +3,8% (1,8 miliardi di euro). Ancora in calo i vini rossi, contrazione per Dop e Igp, e a tenere a galla il mercato sul fronte dei volumi commercializzati è la fascia dei vini low cost: la vendita del vino sfuso mette a segno un +13,4% e quella dei vini comuni +12,8%. Il quadro sulle vendite di vino italiano all’estero è fatto dall’Osservatorio Uiv-Ismea-Vinitaly, che ha elaborato gli ultimi dati Istat sul commercio estero.

Nonostante l’exploit di vendite, il vino sfuso registra però una forte contrazione dei listini (-9,2%). In sofferenza, sempre nei volumi, i prodotti bandiera del made in Italy, a partire dai vini fermi Dop imbottigliati, che si scendono del -5,3% (+2,5% il valore) con i rossi a -6,6%. Giù anche gli Igp (-2,5%), dove la crescita dei bianchi (+8,3%) non è bastata calmierare la perdita dei rossi (-7,5%) e dove il segno rosso si evidenzia anche nei valori. Tra le tipologie, si conferma l’avvio difficile per gli spumanti (-3,2% volume e +7,3% valore), complice la contrazione dei volumi esportati di Prosecco (-5,5%), mentre prosegue la buona stagione dell’Asti Spumante (+9,1%) e degli sparkling comuni (+4,4%). “In questo primo trimestre – spiega il segretario generale di Unione italiana vini (Uiv), Paolo Castelletti – la coperta troppo corta è sempre più evidente: la crescita in valore è infatti insufficiente per far fronte al surplus di costi dettato da materie prime ed energetici, che influisce per circa il 12% su un prezzo medio aumentato di appena il 3,7%”.

Restano sul campo “le notevoli difficoltà dei rossi, in particolare quelli Dop e Igp – analizza Castelletti – a cui si aggiunge la battuta d’arresto dello spumante. Più in generale, l’attuale congiuntura impone alla domanda scelte low cost, e per questo in termini volumici fanno meglio prodotti base che hanno ritoccato poco i listini. Ma a che prezzo?”.

Scozia, livello acque del lago di Loch Ness ai minimi storici

Scozia, livello acque del lago di Loch Ness ai minimi storiciRoma, 14 giu. (askanews) – La siccità ha portato ai minimi storici il livello delle acque del lago scozzese di Loch Ness, un effetto pesante della situazione climatica e meteorologica che tuttavia potrebbe contribuire a dare nuovi elementi sulla leggenda del “mostro” che si dice viva acquattato nelle profondità dello specchio d’acqua.

“Già due volte quest’anno, Loch Ness ha raggiunto il livello più basso mai registrato per questo periodo”, ha avvertito il direttore del Ness District Salmon Fishing Council, in un articolo del Guardian pubblicato a fine settimana. . Dall’inizio delle misurazioni, nel 1990, il livello del lago non era mai stato così basso come in questi giorni. I Il Regno Unito sta vivendo una siccità prolungata di diverse settimane. La Scottish Environmental Protection Agency ha emesso un avviso per la scarsità d’acqua in diverse aree. Il livello eccezionalmente basso del lago di Loch Ness – almeno questa è la speranza di molti – permetterà forse di trovare Nessie, il famoso mostro della leggenda.

Vino, il 15 giugno Chiara Civello chiude rassegna “Calici di Jazz”

Vino, il 15 giugno Chiara Civello chiude rassegna “Calici di Jazz”Milano, 14 giu. (askanews) – La celebre compositrice, cantante e polistrumentista Chiara Civello chiuderà la rassegna “Calici di Jazz” con un concerto che si terrà il 15 giugno alle 21 a Villa Della Torre a Fumane di Verona.

Lo spettacolo, nuovo live del tour estivo 2023 dell’artista romana, è inserito nella rassegna promossa dal Teatro Ristori in collaborazione con l’Associazione Famiglie Storiche, che da fine maggio ha proposto concerti con le stelle del jazz italiano ed internazionale nei territori del vino della Valpolicella. L’evento sarà preceduto alle 20 da una degustazione a cura dell’associazione Famiglie Storiche, con i vini delle aziende Allegrini, Begali, Brigaldara e Venturini, accompagnati da un menù dedicato.

Villa Della Torre, nel cuore della Valpolicella classica, è uno dei gioielli più rari e preziosi del Rinascimento, opera di Giulio Romano e Michele Sanmicheli che ne disegnarono le forme tra la fine del 1440 ed il 1562, secondo il modello della domus romana. “La cultura e l’arte, nelle loro varie espressioni, sono parte integrante della storia e della vita di Villa Della Torre fin dal periodo in cui venne progettata” ha spiegato Marilisa Allegrini, socio amministratore del Gruppo Allegrini, sottolineando “è un piacere, perciò, che in questo luogo così suggestivo ed affascinante, la musica prenda lo spazio che merita e che contribuisca a valorizzare l’ambiente della Valpolicella e dei suoi vini”.

Istat: quasi 1 su 4 a rischio povertà-esclusione sociale nel 2022

Istat: quasi 1 su 4 a rischio povertà-esclusione sociale nel 2022Roma, 14 giu. (askanews) – Nel 2022 poco meno di un quarto della popolazione (24,4%) è a rischio di povertà o esclusione sociale, quasi come nel 2021 (25,2%). E’ quanto emerge dal report Istat “Condizioni di vita e reddito delle famiglie, anni 2021-2022”.

La popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale, nel 2022, interessa circa 14 milioni 304mila persone. Questo andamento “sintetizza la sensibile riduzione della popolazione in condizione di grave deprivazione materiale e sociale, grazie alla ripresa economica, con una quota di popolazione a rischio di povertà uguale all’anno precedente”. Nel 2022, il 20,1% delle persone residenti in Italia risulta a rischio di povertà, circa 11 milioni e 800mila individui. A livello nazionale la quota di popolazione a rischio di povertà rimane uguale all’anno precedente (20,1%).

Il 4,5% della popolazione, circa 2 milioni e 613mila individui, si trova in condizioni di grave deprivazione materiale e sociale, ossia presenta almeno sette segnali di deprivazione dei tredici individuati dal nuovo indicatore (Europa 2030). Rispetto al 2021 (la quota era del 5,9%) “vi è una decisa riduzione delle condizioni di grave disagio, grazie alla ripresa dell’economia dopo la crisi pandemica e l’incremento dell’occupazione e dei redditi familiari”. Nel 2022 la riduzione della popolazione a rischio di povertà o esclusione sociale interessa tutte le ripartizioni ad eccezione del Mezzogiorno, che rimane l’area del paese con la percentuale più alta di individui a rischio (40,6%, come nel 2021). In questa ripartizione l’indicatore composito rivela un aumento della quota di individui a rischio di povertà (33,7% rispetto al 33,1% del 2021) e il segnale positivo della riduzione della quota di individui che vivono in famiglie a bassa intensità di lavoro (17,1% rispetto al 19,5% del 2021). A livello regionale si osserva un deciso miglioramento per la Campania e la Sicilia, con la riduzione del rischio di povertà o esclusione sociale, trainato da una sensibile riduzione di tutti e tre gli indicatori (rischio di povertà, grave deprivazione e bassa intensità di lavoro). Tuttavia, il rischio di povertà o esclusione sociale aumenta in Puglia, Sardegna e Calabria; in queste ultime due regioni peggiorano i tre indicatori e soprattutto aumentano la bassa intensità di lavoro e la grave deprivazione.

Nel 2021 il reddito medio delle famiglie (33.798 euro) è tornato a crescere sia in termini nominali (+3%) sia in termini reali (+1%). Nel 2021 il reddito totale delle famiglie più abbienti è 5,6 volte quello delle famiglie più povere (rapporto sostanzialmente stabile rispetto al 2020). Tale valore sarebbe stato più alto (6,4) in assenza di interventi di sostegno alle famiglie.

Mlp

Cibo è cultura e turismo. Da #PizzaUnesco a nuova campagna mondiale #CucinaItalianaUnesco

Cibo è cultura e turismo. Da #PizzaUnesco a nuova campagna mondiale #CucinaItalianaUnescoRoma, 14 giu. (askanews) – Dalla campagna #PizzaUnesco, il più imponente movimento d’opinione nella storia delle candidature al Patrimonio Culturale Immateriale, con oltre 2 milioni di sottoscrizioni da oltre 100 Paesi del mondo, a sostegno dell’iscrizione dell’elemento “Arte del Pizzaiuolo Napoletano” nella Lista rappresentativa del Patrimonio culturale immateriale dell’Umanità, avvenuta nel 2017, al sostegno della candidatura “La cucina italiana tra sostenibilità e diversità bioculturale” attraverso la nuova campagna mondiale #CucinaItalianaUnesco.

A circa sei anni dalla vittoria di #PizzaUnesco, sabato 17 giugno, in occasione del Napoli Pizza Village, sarà lanciata la nuova campagna mondiale #CucinaItalianaUnesco. L’iniziativa si svolgerà nell’ambito dell’incontro-seminario promosso da Fondazione UniVerde, Caputo – Napoli Pizza Village e dai Corsi di Laurea in Hospitality Management e Scienze Gastronomiche Mediterranee dell’Università degli Studi di Napoli Federico II dal titolo: “Cibo è cultura e turismo. Da #PizzaUnesco alla nuova campagna mondiale #CucinaItalianaUnesco”. L’appuntamento è per le ore 18.00 presso l’Area ospitalità della Mostra d’Oltremare (Viale John Fitzgerald Kennedy, 54).

Media Partners: Askanews, Italpress, La Cucina Italiana, Opera2030, TeleAmbiente, Canale21, GustoH24. L’evento è promosso nell’ambito delle celebrazioni per il 20° Anniversario (2003-2023) della Convenzione per la Salvaguardia del Patrimonio Culturale Immateriale, istituita riconoscendo, tra gli altri, i processi di globalizzazione e di trasformazione sociale quali “gravi pericoli di deterioramento, scomparsa e distruzione del Patrimonio culturale immateriale”, insieme al bisogno di creare una maggiore consapevolezza di essi soprattutto fra le generazioni più giovani.

Obiettivo dell’incontro è avviare un nuovo percorso, fatto di iniziative ed eventi culturali ma anche di degustazioni e incontri di sensibilizzazione al fine sostenere una candidatura che racconta l’Italia e che intende tutelare e tramandare tradizioni, abitudini e quella gestualità che dalle ricette e dalla preparazione di un pasto culmina con la convivialità e la condivisione del cibo. Dopo il saluto di benvenuto di Claudio Sebillo (Ceo e Founder di Pizza Village Napoli), interverranno: Alfonso Pecoraro Scanio (Presidente della Fondazione UniVerde, promotore della campagna mondiale #PizzaUnesco e docente in Turismo enogastronomico presso l’Università degli Studi di Napoli Federico II), Nicola Caputo (Assessore all’Agricoltura presso la Regione Campania), Pier Luigi Petrillo (Direttore della Cattedra Unesco in “Patrimoni Culturali Immateriali e Diritto Comparato” presso l’Università degli Studi di Roma Unitelma Sapienza), Stefano Vaccari (Direttore Generale del CREA), Rosanna Romano (Direttore Generale per le Politiche Culturali e il Turismo presso la Regione Campania), Gennarino Masiello (Vicepresidente nazionale Coldiretti), Antonella Brancadoro (Referente della Comunità della “Cerca e cavatura del tartufo”), Maddalena Fossati Dondero (Direttore della rivista “La Cucina Italiana” e promotrice della candidatura Unesco “La cucina italiana tra sostenibilità e diversità bioculturale”). Modera: Luciano Pignataro (Giornalista, scrittore e gastronomo).

La Fondazione UniVerde, organismo preposto alla salvaguardia dell’elemento “Arte del Pizzaiuolo Napoletano” e la Referente della Comunità dell’elemento “Cerca e cavatura del Tartufo” in Italia, Antonella Brancadoro, presenteranno le prossime iniziative a sostegno della candidatura #CucinaItalianaUnesco. Parteciperanno i rappresentanti delle raltà partners della campagna mondiale #CucinaItalianaUnesco: Federazione Italiana Cuochi, Euro-Toques Italia, Fondazione Campagna Amica, CNA – Confederazione Nazionale dell’Artigianato e della Piccola e Media Impresa, La Fiammante, Mulino Caputo, Fedegroup.

Dati definitivi vendemmia 2022, su podio Veneto, Puglia e E.-R.

Dati definitivi vendemmia 2022, su podio Veneto, Puglia e E.-R.Roma, 14 giu. (askanews) – Veneto, Puglia ed Emilia Romagna sono le tre regioni sul podio dei maggiori produttori di vino e mosto nella vendemmia 2022. Rispettivamente con 12.602, 10.133 e 7.280 milioni di ettolitri prodotti tra uve e mosti. Il dato complessivo per la vendemmia Italia nel 2023 è di 49.843 milioni di ettolitri, in flessione dello 0,8% rispetto al dato 2021 (50.232 mln ettolitri), ma nel complesso leggermente sopra alla media degli ultimi 5 anni. E’ quanto emerge dai dati vendemmiali definitivi pubblicati dal Masaf e redatti sulla base delle dichiarazioni Agea. Dati che confermano la stima totale provvisoria fatta da Assoenologi, Uiv e Ismea a inizio settembre, ma con differenze nelle diverse aree.

Se da un lato la produzione complessiva si è mantenuta ai 50 milioni, la ripartizione sui territori non ha pienamente rispettato le previsioni fatte a settembre a causa delle particolari situazioni meteo che hanno caratterizzato i mesi della raccolta. Le regioni del Nord, colpite da temperature estive torride accompagnate poi dai fenomeni temporaleschi in agosto (anche con qualche danno), che potevano far pensare a produzioni contenute, si sono invece caratterizzate per un buona tenuta delle produzioni. Addirittura in evidente aumento in Veneto (+7,2%) e Friuli (+9,1%) proprio grazie al positivo andamento dei mesi di settembre e ottobre e ad una conduzione ottimale del vigneto. Di contro nelle regioni del Sud, in particolare Campania a 536 milioni di ettolitri (-20,4%) e Sicilia a 3.514 milioni di ettolitri (-23,2%) e parte della Puglia (-2,3%) che con 10.133 milioni di ettolitri resta comunque la seconda regione produttrice, le torride temperature estive e la stentata vegetazione, che si pensava fosse compensata dalle piogge del mese di agosto, hanno invece determinato una evidente riduzione della produzione che deve far riflettere su come trovare forme di soccorso idrico adeguato in casi di temperature eccezionali come quelle dell’estate scorsa. Anche al Centro, Lazio (-16,5%) e Abruzzo (-7,9%) hanno risentito più del previsto dello stress estivo subito dai vigneti.

Alla luce dei dati definitivi, la vendemmia 2022 risulta leggermente sopra alla media degli ultimi 5 anni, spiega Assoenologi, ma allineata nel lungo periodo considerando anche il costante rinnovamento dei vigneti e l’attenta conduzione tecnica che oggi esprimono le aziende viticole, a garanzia di un’adeguata produzione e qualità. “Con questa analisi – conclude l’associazione – ci approcciamo alla prossima vendemmia con grande apprensione e incertezza per un 2023 che già si sta caratterizzando per un andamento climatico all’insegna della variabilità e che vede già impegnati i tecnici viticoli e gli enologi in un attento lavoro di monitoraggio e di tempestiva programmazione delle operazioni di campagna per garantire un adeguato livello qualitativo al vino italiano”.

Media, in un libro il “disordine informativo” che attacca la Chiesa

Media, in un libro il “disordine informativo” che attacca la ChiesaCittà del Vaticano, 14 giu. (askanews) – Il “disordine informativo”, la strategia che diffonde informazioni false, per screditare persone con ruoli pubblici, ma anche enti e istituzioni. I social media, luoghi in cui le notizie vengono ripetute e moltiplicate, tanto che non si riesce quasi più a distinguere il falso dal vero e dal verosimile. Questi gli scottanti, quanto attuali temi al centro del libro di Fabrizio Mastrofini, “Followers contro. Twitter scompiglia la Chiesa”, edito da Marcianum Press. Un volume che contiene la Prefazione del prefetto del Dicastero per la comunicazione della Santa Sede, Paolo Ruffini.

“Quando è applicato per fini economici o politici, il disordine informativo ha pesanti ripercussioni sulla tenuta democratica e sulla capacità di prendere decisioni basate su presupposti verificati”, sottolinea il libro notando che si tratta comunque di un fenomeno che agisce in Occidente, ma non solo, e che vale anche per la religione, nel momento in cui – ad esempio nel Pontificato di Papa Francesco – l’impegno contro l’ingiustizia, il sottosviluppo, il disastro ambientale, si scontra con rilevanti interessi politici e finanziari. Dal punto di vista pratico, si tratta del primo studio che fa vedere in che modo il disordine informativo prende di mira un Dicastero della Santa Sede quale è la Pontificia Accademia per la Vita, in cui l’Autore lavora in prima persona nel dirigerne la comunicazione.

Il “caso di studio” è il tweet del 12 settembre 2020, giorno dei funerali di Willy Monteiro, il giovane capoverdiano ucciso a Colleferro da una gang. Il tweet con l’immagine Photoshop della Pietà di Michelangelo con Cristo nero ed un messaggio anotirazzista, ha ottenuto oltre 200 mila visualizzazione, 400 commenti negativi, oltre mille “mi piace” ed è stato strumentalizzato dai media conservatori cattolici statunitensi che lo hanno interpretato in chiave politica (c’erano le presidenziali che hanno visto vincere Trump) come un sostegno del Vaticano al movimento “Black Lives Matter”. Inutili tutti i tentativi di smentita, la polemica che si è sviluppata su Twitter ed è poi passata nella stampa scritta, viene analizzata nel libro, che indica anche come contrastare e reagire al disordine informativo. Come fa notare mons. Vincenzo Paglia, che della Pontificia Accademia per la Vita è il Presidente, “nel cambiamento d’epoca in cui siamo immersi, nella polarizzazione, nella proliferazione dei social media, la Chiesa ha bisogno di strategie comunicative all’altezza dei tempi e delle sfide, capaci di informare e formare”. Nella Prefazione, il Prefetto del Dicastero per la Comunicazione della Santa Sede, Paolo Ruffini, sottolinea come al giorno d’oggi “il problema diventa una interpretazione consapevole e responsabile del dato”. Nella Postfazione Fabio Bolzetta – Presidente del Weca, Associazione WebCattolici Italiani – sottolinea, invece, l’importanza di “lavorare per una Bioetica dell’informazione e della Comunicazione globale all’interno di una progettualità condivisa che includa anche le teorie e le tecniche della comunicazione di crisi”.