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Tag: Sanremo 2023

Il parlamento turco ha sbloccato la procedura di adesione della Svezia alla Nato

Il parlamento turco ha sbloccato la procedura di adesione della Svezia alla NatoRoma, 26 dic. (askanews) – La commissione per gli affari esteri del parlamento turco ha dato il suo consenso alla richiesta della Svezia di aderire alla NATO, avvicinando il paese nordico, precedentemente non allineato, all’adesione all’alleanza militare occidentale. Il protocollo di adesione della Svezia dovrà ora essere approvato dall’assemblea generale per l’ultima fase del processo legislativo in Turchia. Lo riporta Euronews specificando che nessuna data è stata ancora fissata per quest’ultimo passo.

La Turchia, membro della NATO, ha ritardato la ratifica della richiesta della Svezia per più di un anno, accusando il paese di essere troppo indulgente nei confronti dei gruppi che Ankara considera minacce alla sua sicurezza, compresi i militanti curdi e i membri di una rete che Ankara incolpa del fallito colpo di stato nel 2016. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan all’inizio di questo mese aveva sollevato un altro ostacolo collegando apertamente la ratifica dell’adesione della Svezia alla NATO all’approvazione da parte del Congresso degli Stati Uniti di una richiesta turca di acquistare 40 nuovi aerei da combattimento F-16 e kit per modernizzare la flotta esistente della Turchia.

Erdogan ha anche invitato il Canada e gli altri alleati della NATO a imporre un embargo sulle armi mortali alla Turchia. La Casa Bianca ha appoggiato la richiesta turca di F-16, ma al Congresso c’è tuttora una forte opposizione alle vendite militari alla Turchia. Il mese scorso la commissione per gli affari esteri del parlamento turco aveva iniziato a discutere dell’adesione della Svezia alla NATO. L’incontro, tuttavia, è stato aggiornato dopo che i deputati del partito al potere di Erdogan avevano presentato una mozione per un rinvio sulla base del fatto che alcune questioni necessitavano di maggiori chiarimenti e che i negoziati con la Svezia non erano sufficientemente “maturati”.

Stasera la maggioranza dei deputati della commissione ha infine votato a favore della richiesta di adesione della Svezia. Svezia e Finlandia hanno abbandonato le loro tradizionali posizioni di non allineamento militare per cercare protezione sotto l’ombrello di sicurezza della NATO, in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022. La Finlandia si è unita all’alleanza in aprile, diventando il 31esimo membro della NATO, dopo che il parlamento turco ha ratificato la candidatura del paese nordico.

Argentina vara austerità: non rinnoverà 5.000 contratti pubblici

Argentina vara austerità: non rinnoverà 5.000 contratti pubbliciRoma, 26 dic. (askanews) – Nel 2024 il governo argentino non rinnoverà circa 5.000 contratti pubblici e riesaminerà più di un milione di piani sociali per individuare irregolarità, come ha riferito martedì il portavoce presidenziale Manuel Adorni, citato dalla stampa locale.

Adorni ha inoltre annunciato che i contratti pubblici firmati nel 2023 che scadono il 31 dicembre non saranno rinnovati nel 2024, mentre i restanti entreranno in un processo di revisione di 90 giorni. In una conferenza stampa alla Casa Rosada, il portavoce ha precisato che questa misura riguarderà tutti i dipendenti temporanei dell’Amministrazione federale e quelli di vari enti pubblici in Argentina, e che saranno esclusi solo i lavoratori delle aziende e delle imprese statali.

Per quanto riguarda i piani sociali, l’Esecutivo argentino inizierà la verifica di oltre un milione di piani sociali e prevede, sulla base dei calcoli delle indagini giudiziarie, che 160.000 beneficiari potrebbero ricevere tali aiuti in modo “irregolare”. Secondo il portavoce, questi progetti avrebbero un valore totale di 10 miliardi di pesos argentini (12,45 milioni di dollari). “Gli argentini non dovrebbero essere responsabili di questi soldi”, ha sottolineato Adorni.

L’obiettivo del governo argentino è “rendere il sistema trasparente, garantire che chi ne ha bisogno venga pagato e che (i piani sociali) smettano di funzionare come un business per intermediari e dirigenti di organizzazioni sociali”. Proprio una parte di queste organizzazioni sociali e sindacali ha manifestato mercoledì scorso a Buenos Aires, in coincidenza con il 22° anniversario delle proteste del dicembre 2001, che in ambito economico portarono al cosiddetto “corralito” bancario, e in politica provocarono le dimissioni del presidente radicale Fernando de la Rúa (1999-2001).

La Confederazione Generale del Lavoro (CGT), la potente e maggioritaria federazione dei sindacati argentini, di orientamento peronista, non ha partecipato alle mobilitazioni della scorsa settimana.

Nato, parlamento Turchia sblocca procedura adesione Svezia

Nato, parlamento Turchia sblocca procedura adesione SveziaRoma, 26 dic. (askanews) – La commissione per gli affari esteri del parlamento turco ha dato il suo consenso alla richiesta della Svezia di aderire alla NATO, avvicinando il paese nordico, precedentemente non allineato, all’adesione all’alleanza militare occidentale. Il protocollo di adesione della Svezia dovrà ora essere approvato dall’assemblea generale per l’ultima fase del processo legislativo in Turchia. Lo riporta Euronews specificando che nessuna data è stata ancora fissata per quest’ultimo passo.

La Turchia, membro della NATO, ha ritardato la ratifica della richiesta della Svezia per più di un anno, accusando il paese di essere troppo indulgente nei confronti dei gruppi che Ankara considera minacce alla sua sicurezza, compresi i militanti curdi e i membri di una rete che Ankara incolpa del fallito colpo di stato. nel 2016. Il presidente turco Recep Tayyip Erdogan all’inizio di questo mese ha sollevato un altro ostacolo collegando apertamente la ratifica dell’adesione della Svezia alla NATO all’approvazione da parte del Congresso degli Stati Uniti di una richiesta turca di acquistare 40 nuovi aerei da combattimento F-16 e kit per modernizzare la flotta esistente della Turchia.

Erdogan ha anche invitato il Canada e gli altri alleati della NATO a imporre un embargo sulle armi mortali alla Turchia. La Casa Bianca ha appoggiato la richiesta turca di F-16, ma al Congresso c’è tuttora una forte opposizione alle vendite militari alla Turchia. Il mese scorso la commissione per gli affari esteri del parlamento turco aveva iniziato a discutere dell’adesione della Svezia alla NATO. L’incontro, tuttavia, è stato aggiornato dopo che i deputati del partito al potere di Erdogan avevano presentato una mozione per un rinvio sulla base del fatto che alcune questioni necessitavano di maggiori chiarimenti e che i negoziati con la Svezia non erano sufficientemente “maturati”.

Stasera la maggioranza dei deputati della commissione ha infine votato a favore della richiesta di adesione della Svezia. Svezia e Finlandia hanno abbandonato le loro tradizionali posizioni di non allineamento militare per cercare protezione sotto l’ombrello di sicurezza della NATO, in seguito all’invasione dell’Ucraina da parte della Russia nel febbraio 2022. La Finlandia si è unita all’alleanza in aprile, diventando il 31° membro della NATO, dopo che il parlamento turco ha ratificato la candidatura del paese nordico.

M.O., capo stato maggiore Israele: guerra durerà molti altri mesi

M.O., capo stato maggiore Israele: guerra durerà molti altri mesiRoma, 26 dic. (askanews) – Il capo di stato maggiore dell’esercito israeliano, il tenente generale Herzl Halevi, ha dichiarato stasera che la guerra a Gaza “dovrebbe continuare per molti altri mesi”. Intervenendo al ritorno dalla Striscia, riporta Haaretz – Halevi ha affermato che gli obiettivi della guerra contro Hamas sono “necessari e non facili da raggiungere” e che i combattimenti si svolgono in “un territorio complesso”.

SEcondo Halevi “non esistono soluzioni magiche, non esistono scorciatoie per smantellare completamente un’organizzazione terroristica, a parte un combattimento persistente e determinato”, ha osservato, aggiungendo che l’esercito lavorerà con metodi diversi in modo che “qualsiasi risultato sia preservato nel tempo”. Il Capo di Stato Maggiore ha affermato poi che Israele “raggiungerà anche la leadership di Hamas, sia che ci voglia una settimana o che ci vogliano mesi”, e “aumenterà la pressione in varie forme” per “consentire la realizzazione degli obiettivi della guerra – la distruzione di Hamas e la restituzione degli ostaggi.”

Halevi ha anche fatto riferimento all’escalation di violenza in Cisgiordania, affermando che “le forze dell’IDF continuano a lavorare notte e giorno per contrastare e sradicare il terrorismo in Giudea e Samaria

Fisco, Unimpresa: a vuoto indagini anti-evasione su conti bancari

Fisco, Unimpresa: a vuoto indagini anti-evasione su conti bancariRoma, 26 dic. (askanews) – Le indagini fiscali sui conti correnti vanno a vuoto: in 13 anni i controlli svolti dall’amministrazione finanziaria sui rapporti bancari dei contribuenti italiani sono stati meno di 100mila (84.155) e hanno consentito di individuare appena 7,2 miliardi euro di tasse non pagate. Dal 2010 al 2022, in media, si tratta di circa 6.500 controlli l’anno, ciascuno dei quali ha portato alla luce una maggiore imposta accertata per 86mila euro. L’anno con il maggior numero di verifiche è il 2013 con 12.069 controlli effettuati, mentre il dato più basso (1.691) si riscontra nel 2021; mentre l’anno con l’evasione maggiore scovata è il 2012, con 1 miliardo e 201 milioni (il “bottino” più magro, 115 milioni” nel 2020, segnato dal Covid). Lo rileva un documento del Centro studi di Unimpresa, secondo il quale, considerando che il valore annuo complessivo dell’evasione fiscale si aggira attorno ai 100 miliardi di euro, le indagini bancarie consentono di accertare, nella migliore delle ipotesi, una quota di gettito nascosto di poco superiore all’1% del totale.

«Lo Stato, con i controlli sui conti correnti bancari, negli scorsi rilanciati dai vertici dell’amministrazione finanziaria, non ottiene granché se non il doppio risultato di spaventare i contribuenti e di rendere ancora più complessa la gestione burocratica delle attività d’impresa» commenta in una nota il presidente di Unimpresa, Giovanna Ferrara. Secondo un report del Centro studi di Unimpresa, che ha elaborato dai dell’agenzia delle Entrate, dal 2010 al 2022, i controlli dell’amministrazione finanziaria su conti correnti bancari dei contribuenti italiani sono stati complessivamente 84.155: in totale, nei 13 anni in esame, le verifiche hanno consentito di accertare maggiore imposta per 7 miliardi e 245 milioni. In media, si tratta di circa 6.500 controlli l’anno, ciascuno dei quali ha consentito di portare alla luce denaro sottratto al fisco per 86mila euro. Nel 2010, i controlli sui rapporti bancari sono stati 9.371 e hanno fatto emergere 866 milioni di evasione (92mila euro in media per ciascuna verifica); nel 2011, le verifiche sono state 10.869 e hanno portato alla luce 1 miliardo e 129 milioni (104mila euro in media); nel 2012, si sono registrati 11.872 accertamenti grazie ai quali è emerso gettito nascosto per 1 miliardo e 201 milioni (101mila euro in media); nel 2013, anno record, i controlli fiscali in banca sono stati 12.069 e hanno portato alla luce 1 miliardo e 134 milioni di imposta non versate regolarmente (94mila euro in media); nel 2014, le verifiche, calate a quota 11.460, hanno accertato imposta non pagata per 1 miliardo e 78 milioni (94mila euro in media).

Successivamente, i numeri sono nettamente calati: nel 2015 le verifiche sono state dimezzate, fermandosi a 5.425, con l’evasione accertata pari a 409 milioni di euro (75mila euro in media); nel 2016, un ulteriore dimezzamento a quota 2.773, con il denaro sottratto al fisco pari a 178 milioni (64mila euro in media); nel 2017, il contatore delle verifiche è calato ancora a 2.393 e il totale del gettito nascosto si è fermato a 213 milioni (89mila euro in media); nel 2018, le verifiche, lievemente risalite a quota 4.539, hanno portato alla luce 239 milioni (53mila euro in media, la più bassa nella serie storica); nel 2019, il controlli sono ancora aumentati a quota 6.337 e hanno fatto emergere tasse non versate nelle casse dello Stato per 355 milioni (56mila euro in media). Con il Covid si è registrata una “svolta” negativa: nel 2020, i controlli sui conti correnti bancari sono calati a 1.712 e hanno portato a galla evasione per 115 milioni (il dato più basso) pari a una media di 67mila euro. Nel 2021, i controlli hanno raggiunto la soglia minima: 1.691 verifiche e 119 milioni accertati (70mila euro in media). Nel 2022, un leggero aumento: 3.643 controlli e 209 milioni accertati (57mila euro). Rispetto al totale dell’evasione fiscale, pari a circa 100 miliardi di euro l’anno, i controlli sui conti correnti bancari consentono di individuare una percentuale di tasse non pagate molto contenuta: nella migliore delle ipotesi, si va leggermente sopra quota 1%, con la media che è pari a circa lo 0,6%. «I numeri non mentono mai: c’è da chiedersi, pertanto, quali vantaggi produca la gigantesca macchina da guerra fiscale messa in piedi più di 10 anni fa che è stata usata a singhiozzo e, nella sua lunga sperimentazione, si è rivelata un clamoroso buco nell’acqua. I numeri dimostrano il fallimento di un’idea sbagliata sin dalle origini» osserva il presidente di Unimpresa.

Maratona per la manovra alla Camera, i riflettori puntati su Giorgetti

Maratona per la manovra alla Camera, i riflettori puntati su GiorgettiRoma, 26 dic. (askanews) – Riprende il 27 dicembre, dopo la pausa di Natale e Santo Stefano, la maratona della manovra che entro Capodanno deve avere definitivamente la luce verde da Montecitorio, senza cambiare una virgola del testo licenziato giovedì scorso da palazzo Madama, pena l’esercizio provvisorio. L’esame alla Camera è iniziato venerdì in commissione dove è prevista una maratona il 27 dicembre, per poi passare da giovedì in aula. Il via libera definitivo in assemblea alla manovra 2024 è già fissato dalla conferenza dei capigruppo per venerdì 29 dicembre entro le 19, con dichiarazione di voto in diretta tv dalle 17.

Se dunque sulla carta il timing è definito e la maggioranza determinatissima a farlo rispettare senza sbavature, l’opposizione ha preannunciato tre giorni di barricate e di riflettori puntati sulla manovra e, personalmente, sul ministro leghista dell’Economia Giancarlo Giorgetti, alla luce del blitz Meloni-Salvini che ha portato la Camera giovedì scorso a bocciare la ratifica della riforma del Mes che Giorgetti non ha nascosto avrebbe preferito venisse approvata. Oltre mille sono gli emendamenti che dalla mattina alle 11 le opposizioni pretendono siano votati uno per uno dalla commissione, pronte all’ostruzionismo e con riserva di ripresentazione della montagna di richieste di modifiche in aula. Una maratona che sarà interrotta nel pomeriggio dall’audizione, appunto, di Giorgetti che sarà chiamato non solo a dare ragione delle scelte della manovra post modifiche apportate in Senato, bensì anche e soprattutto a mettere agli atti del Parlamento la sua posizione sul no italiano alla ratifica della riforma del Mes. Arrivato a 24 ore del sì del governo, invece, alla riforma del Patto di Stabilità pronunicato dallo stesso Giorgetti sull’accordo Scholz-Macron che le opposizioni (e non solo) accusano di penalizzarci. Un’audizione che si annuncia dunque al calor bianco. Per la quale c’è anche attesa per la posizione che prenderanno le due forze della maggioranza che aderiscono al Ppe, Forza Italia e Noi Moderati, che sulla ratifica del Mes si sono astenute, lasciando così che il no di Salvini e Meloni (unito a quello dei Cinque Stelle di Conte) prevalesse, ma marcando pure la differenza.

Antonio Tajani e Maurizio Lupi, che di quei due partiti sono i segretari, sempre il 27 dicembre alle 12, hanno annunciato una conferenza stampa a pochi passi da Montecitorio, dove a quell’ora la manovra riprende la maratona in commissione Bilancio. Nella sede di Forza Italia annunceranno una federazione dei rispettivi gruppi consiliari nel Lazio. Un’occasione per far sentire insieme la loro voce dopo la “svolta a destra” della maggioranza post Firenze e post Atreju che il voto di giovedì della Camera è sembrato alle opposizioni rappresentare.

Israele,Intel investirà 25 mld dollari anche grazie a maxi-incentivi

Israele,Intel investirà 25 mld dollari anche grazie a maxi-incentiviRoma, 26 dic. (askanews) – Il Times of Israel riporta che un investimento di 25 miliardi di dollari sosterrà uno stabilimento di produzione di chip a Kiryat Gat, in Israele, che darà lavoro a migliaia di lavoratori, e che dovrebbe iniziare le operazioni entro il 2028. L’accordo di principio è stato concordato in linea di principio a giugno.

Secondo Bloomberg, l’investimento del colosso dei chip arriva dopo che Intel si è assicurata 3,2 miliardi di dollari di incentivi da Israele. Martedì le azioni Intel sono aumentate del 2,4% nelle contrattazioni pre-mercato. Le azioni della società aumenteranno dell’81,6% nel 2023, superando il guadagno SPX dell’indice S&P 500 del 23,8%.

“La scelta della società globale Intel di approvare un investimento senza precedenti di 25 miliardi di dollari e di stabilire la sua nuova fabbrica proprio qui, in Israele, è importante e significativa”, ha affermato il ministro delle Finanze israeliano Bezalel Smotrich, in un tweet tradotto su X, precedentemente noto come Twitter. “Un tale investimento, mentre Israele è in guerra con il male assoluto, una guerra in cui il bene è obbligato a sconfiggere il male, è un investimento nei valori corretti e giusti che promuovono l’umanità”. “La scelta della società globale Intel di investire in Israele, un investimento senza precedenti come questo, è un’espressione di fiducia nello Stato di Israele e nell’economia israeliana”, ha aggiunto.

Kiryat Gat si trova a circa 12 miglia dal confine con Gaza. “Questo investimento promuoverà un’occupazione di qualità con elevata produttività negli insediamenti periferici e influenzerà la crescita dell’economia israeliana”, ha twittato Smotrich. Intel è già uno dei maggiori datori di lavoro nel settore high-tech israeliano e ha 11.700 dipendenti nel paese, secondo il sito web della società. La forza lavoro del gigante dei chip in Israele comprende 3.900 dipendenti nel settore manifatturiero e 7.800 in ruoli di sviluppo. Sulla base dei dati del 2022, le attività israeliane di Intel rappresentano 8,7 miliardi di dollari di esportazioni, ovvero il 5,5% delle esportazioni high-tech del paese e l’1,75% del PIL di Israele.

Israele ha promesso di schiacciare Hamas dopo l’attacco del 7 ottobre in cui i terroristi hanno ucciso circa 1.200 persone, per lo più civili, e hanno preso in ostaggio oltre 240 persone. Secondo funzionari sanitari di Gaza, la guerra di Israele per distruggere Hamas ha provocato la morte di circa 20.000 palestinesi.

Usa, +3,1% vendite al dettaglio durante festività natalizie

Usa, +3,1% vendite al dettaglio durante festività natalizieRoma, 26 dic. (askanews) – Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti sono aumentate del 3,1% tra il 1 novembre e il 24 dicembre, raccogliendo la maggior parte delle vendite natalizie per i rivenditori. Un risultato legato alla ricerca da parte degli acquirenti di offerte natalizie dell’ultimo minuto in mezzo a grandi promozioni. E’ quanto emerge da una ricerca pubblicata dal colosso delle carte di credito Mastercard.

L’aumento è inferiore alla crescita del 3,7% prevista da Mastercard a settembre, ed è molto inferiore rispetto al 7,6% dello scorso anno poiché i tassi di interesse più elevati e l’inflazione hanno esercitato pressioni sulla spesa dei consumatori. Negli Stati Uniti, Amazon.com e Walmart hanno intensificato le promozioni fino a novembre per invogliare gli acquirenti a caccia di occasioni, ma gli analisti hanno affermato che gli sconti non erano così profondi come l’anno precedente, quando i rivenditori erano gravati da scorte in eccesso.

Alcuni di questi sconti sono stati annullati a partire da dicembre, quando i clienti si aspettavano di acquistare regali e articoli per la casa dell’ultimo minuto il sabato prima di Natale, soprannominato “Super Saturday”. Le vendite e-commerce sono cresciute a un ritmo più lento, pari al 6,3%, rispetto al 10,6% dello scorso anno, poiché la popolarità dello shopping online è scesa dai massimi della pandemia, come mostra il rapporto.

Secondo il rapporto Mastercard SpendingPulse, le vendite nelle categorie abbigliamento e ristorazione sono aumentate rispettivamente del 2,4% e del 7,8% durante il periodo dello shopping natalizio, mentre le vendite di elettronica sono diminuite dello 0,4%.

Usa, prezzi case a ottobre toccano massimo storico per Case Shiller

Usa, prezzi case a ottobre toccano massimo storico per Case ShillerRoma, 26 dic. (askanews) – I prezzi delle case nelle 20 più grandi aree metropolitane degli Stati Uniti sono aumentati per il nono mese consecutivo e hanno raggiunto livelli record, a causa della persistente mancanza di case in vendita.

L’indice S&P CoreLogic Case-Shiller dei prezzi delle case nelle 20 città è aumentato, destagionalizzato, dello 0,6% in ottobre rispetto al mese precedente. Lo riporta marketwatch specificando che i prezzi delle case nei 20 principali mercati metropolitani statunitensi sono aumentati del 4,9% negli ultimi 12 mesi terminati a ottobre.

Una misura più ampia dei prezzi delle case, l’indice nazionale, è aumentato dello 0,6% in ottobre ed è aumentato del 4,8% anche nell’ultimo anno. L’indice delle 20 città e quello nazionale giungono così ai massimi storici.

Un rapporto separato della Federal Housing Finance Agency ha anche mostrato che i prezzi delle case sono aumentati dello 0,3% in ottobre rispetto al mese scorso, e sono aumentati del 6,3% nell’ultimo anno. Sebbene l’aumento dei tassi abbia spaventato molti, le persone continuano ad acquistare case, spingendo al rialzo la domanda e i prezzi delle case.

Eppure pochi proprietari di case sono interessati a vendere le proprie case e a rinunciare al tasso ipotecario del 3% o 4%, il che sta creando una persistente carenza di scorte di rivendita. Storicamente le case di rivendita costituiscono quasi il 90% del mercato.

Vino, nona edizione “Wine and Siena” sarà dal 27 al 29 gennaio 2024

Vino, nona edizione “Wine and Siena” sarà dal 27 al 29 gennaio 2024Milano, 26 dic. (askanews) – La nona edizione di “Wine and Siena – Capolavori del gusto” Si terrà dal 27 al 29 gennaio 2024 nelle antiche sale del Santa Maria della Scala nella cittadina toscana. La manifestazione, voluta dal patron di Merano WineFestival, Helmuth Kocher, e dal presidente di Confcommercio Siena, Stefano Bernardini, “inaugura” l’anno enoico in Italia per presentare una selezionata produzione enogastronomia.

Grazie alla collaborazione con l’Università di Siena, “Wine and Siena” sarà anticipato da un cartellone di iniziative culturali per parlare del rapporto tra il vino, la letteratura, la poesia, la storia e l’archeologia. “Il vino fa parte di una cultura millenaria e in questo senso l’Università propone attività di salotti letterari che precederanno l’evento” ha affermato il rettore dell’Università di Siena, Roberto Di Pietra, evidenziando che “il vino è un prodotto culturale che ha una storia antica: lo racconteremo dunque grazie ad incontri collaterali che vedranno ‘degustazioni’ di passi letteratura, storia, archeologia che possono far apprezzare ciò che ha dato il vino alla cultura internazionale nelle sue diverse manifestazioni”. “Cultura e storia, enogastronomia e tradizioni nella splendida cornice del Santa Maria della Scala” ha dichiarato la sindaca di Siena, Nicoletta Fabio, sottolineando che la città “sarà di fatto la capitale del vino, in un evento che con il passare degli anni ha saputo coinvolgere il territorio e diventare vero e proprio punto di riferimento nazionale”.

Kocher ha annunciato di aver inviato a Siena Sigfrido Ranucci, il conduttore di “Report”, trasmissione che ha dedicato un’inchiesta alle frodi nella vinificazione che ha sollevato diverse critiche. “Venga a trovarci e, se vorrà, è possibile organizzare anche un incontro pubblico con i tanti produttori presenti” ha spiegato Kocher, sottolineando che “gli interessi del resto coincidono: entrambi vogliamo un consumatore consapevole e un vino sostenibile e di qualità. Le modalità per arrivarci troviamole insieme”.