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Tag: Sanremo 2023

Mediaset, Pier Silvio Berlusconi: costruire gruppo più forte e più vivo

Mediaset, Pier Silvio Berlusconi: costruire gruppo più forte e più vivoMilano, 13 giu. (askanews) – “Il mio papà, il nostro fondatore, vi ha sempre amato tutti, uno per uno. E adesso il nostro dovere è seguire la sua impronta indelebile, lavorare, lavorare, lavorare. Con entusiasmo e rispetto. Oggi dobbiamo guardare avanti e impegnarci ancora di più, sempre di più. Dobbiamo costruire un gruppo ancora più forte e ancora più vivo”. Così recita un passaggio della lettera che, a 24 ore dalla scomparsa di Silvio Berlusconi, l’amministratore delegato Pier Silvio Berlusconi ha inviato a tutti i collaboratori. “Lo dobbiamo fare per Mediaset. Lo dobbiamo fare per tutti noi – ha aggiunto – Ma soprattutto lo vogliamo fare per lui. Vi abbraccio forte. Siete nel mio cuore. E sarete per sempre nel suo cuore”.

Berlusconi, Consiglio regionale Veneto dedica un minuto silenzio

Berlusconi, Consiglio regionale Veneto dedica un minuto silenzioVenezia, 13 giu. (askanews) – In apertura dei lavori il Consiglio regionale del Veneto ha dedicato un minuto di silenzio per commemorare la “scomparsa di Silvio Berlusconi, fondatore e anima di Forza Italia, partito politico che ha avuto la fiducia di molti veneti”, ha detto il presidente Ciambetti prima di ricordare il legame tra l’uomo politico e imprenditore con il Veneto, citando quindi l’omaggio reso dal presidente della Repubblica Mattarella. “Egli ha cambiato innovandola, anche come imprenditore e non solo nello sport o nei mass media, l’Italia – ha proseguito Ciambetti – aprendo la strada in politica ad una cultura laica e liberale di un nuovo centro-destra che senza di lui avrebbe faticato molto ad esprimersi ma che è stato determinante nel bipolarismo che ha caratterizzato gli ultimi 25 anni della nostra vita politica. Circa 36 i processi che dovette affrontare, sparsi in tutta Italia, che, eccetto uno in cui è stato condannato, si chiusero o con il non doversi procedere per prescrizione o con l’assoluzione, con l’archiviazione o il proscioglimento in fase di indagine o udienza preliminare. Numeri e casi su cui dobbiamo pensare. Riflettere sulla sua figura, la sua storia e la sua complessità non sarà un esercizio inutile ma compito necessario. Ora è il momento dell’estremo saluto nel silenzio rispettoso verso un uomo che ha segnato la nostra vita”.

Dal 30 giugno il Bergamo Festival esplora il tema del conflitti

Dal 30 giugno il Bergamo Festival esplora il tema del conflittiMilano, 13 giu. (askanews) – Dal 30 giugno al 2 luglio a Bergamo, quest’anno Capitale italiana della Cultura insieme a Brescia, si svolgerà la nona edizione di Bergamo Festival che affronterà il tema: “CONFLITTI. L’Umanità alla prova”. Il complesso monumentale di Astino si conferma il cuore degli incontri che si svolgeranno all’aperto nei suggestivi spazi del Monastero.

Ogni edizione del Festival è caratterizzata da una parola chiave: un fil rouge che consente di orientare e interpretare da una prospettiva chiara e intrigante gli eventi in programma. Nel 2023 il tema portato all’attenzione generale è CONFLITTI, parola densa di significati, declinata in una molteplice prospettiva – sociale, economica, politica e religiosa – e nella sua dimensione locale e internazionale. Sui conflitti che segnano il presente e minacciano di prolungarsi nel futuro, si confronteranno ospiti di caratura internazionale – intellettuali, storici, sociologi e giornalisti.

Tra i protagonisti di questa edizione: la scrittrice Elena Kostioukovitch, nata in Ucraina a Kiev e naturalizzata italiana, traduttrice in russo di Umberto Eco e il sociologo e politologo britannico Colin Crouch celebre per aver coniato il termine postdemocrazia. E ancora, Dacia Maraini, una delle più 2 importanti scrittrici italiane, Ernesto Galli della Loggia, storico ed editorialista del Corriere della Sera, Cecilia Sala, giornalista e scrittrice, Sergio Massironi, teologo e Direttore di ricerca presso il Dicastero vaticano per lo Sviluppo Umano Integrale e Serena Dandini, conduttrice televisiva e scrittrice. Come sempre, l’obiettivo della manifestazione è offrire nuovi sguardi sul presente, ponendo a confronto esperti di diversi ambiti in un colloquio capace di attraversare i confini disciplinari e di proporre letture inedite del mondo che ci circonda. Tutti gli incontri – gratuiti – saranno a numero chiuso previa iscrizione on line sul sito internet www.bergamofestival.it. Tra le novità di questa edizione, il Premio Campiello che, giunto alla sua 61esima edizione, farà tappa a Bergamo e inaugurerà il Festival.

Venerdì 30 giugno alle 18 la cinquina finalista, composta da: Silvia Ballestra con “2La Sibilla. Vita di Joyce Lussu” (Laterza), Marta Cai con “2Centomilioni” (Einaudi), Tommaso Pincio con “2Diario di un’estate marziana” (G. Perrone Editore), Benedetta Tobagi con “2La Resistenza delle donne” (Einaudi), Filippo Tuena con “2In cerca di Pan” (Nottetempo), incontrerà il pubblico nella splendida cornice del complesso monumentale di Astino. Il Premio, promosso da Fondazione il Campiello – Confindustria Veneto, sin dalla sua istituzione nel 1962, ha fatto emergere capolavori importanti per la letteratura italiana del ‘900 ed è considerato uno tra i più prestigiosi d’Italia e tra i più importanti nel panorama editoriale italiano. Tra giugno e luglio si svolgerà il tradizionale tour letterario con gli autori finalisti, che farà tappa in diverse località italiane e tra queste Bergamo: un’iniziativa con la quale la Fondazione Il Campiello promuove la cinquina e diffonde la lettura in tutta Italia.

In dialogo con Alma Maria Grandin, giornalista Tg1 Rai, i libri, e i loro autori, saranno così i protagonisti della serata inaugurale del Festival. L’evento è reso possibile grazie al contributo di Confindustria Bergamo, con la collaborazione di Bergamo Festival.

Edilizia sostenibile certificata: per Italia risparmio 189 mln l’anno

Edilizia sostenibile certificata: per Italia risparmio 189 mln l’annoRoma, 13 giu. (askanews) – L’impiego dei protocolli energetico ambientale, rating system, della famiglia LEED-GBC consente l’efficiente risoluzione delle significative criticità a livello di efficienza energetica e ambientale che qualificano il patrimonio edilizio italiano. L’edilizia sostenibile certificata, realizzata alla luce di questi strumenti, sarebbe pertanto in grado di ridurre non solo l’impatto ambientale negativo dell’intero settore del costruito, partecipando così fattivamente alla mitigazione dei cambiamenti climatici e al raggiungimento degli impegni assunti dalle principali agende internazionali, ma sarebbe anche capace di generare esternalità positive per l’intera economia nazionale, con un risparmio annuo pari a 189 milioni di euro al 2030.

Questo è quanto dimostrato dall’Impact Report che Green Building Council Italia (GBC Italia) ha sviluppato grazie alla partnership con USGBC (United States Green Building Council), GBCI (Green Business Certification Inc.) e Arc Skoru, in collaborazione con The European House – Ambrosetti e grazie al supporto di numerose imprese della filiera edilizia ed immobiliare italiana. Il documento è stato presentato nella mattinata odierna a Roma alla presenza di rappresentanti ministeriali, delle istituzioni e amministrazioni nazionali e locali, degli esponenti delle primarie imprese e delle organizzazioni italiane. I rating system LEED e GBC costituiscono indispensabili strumenti di progettazione e di misurazione delle performance del “sistema edificio”, sempre più rilevanti all’interno del settore del costruito anche in ottica ESG. Si caratterizzano, infatti, in modo inedito per una visione olistica, che abbraccia tutti gli aspetti energetico-ambientali di un immobile lungo l’intero ciclo di vita dello stesso – dalla progettazione, alla scelta dei materiali di costruzione e alla relativa messa in opera, sino anche alla manutenzione e demolizione dell’edificio. Si tratta di strumenti entrati nel mercato italiano da oltre quindici anni, di cui oggi, per la prima volta, GBC Italia giunge a misurare l’effettiva e la potenziale capacità di contribuire allo sviluppo sostenibile delle nostre economie. Quanto emerge da questo primo Rapporto, in sintesi, è che i benefici associati alla diffu­sione dei protocolli energetico-ambientali della famiglia LEED-GBC sono notevoli, così come dimostrato dalla misurazione, anche economica, delle esternalità positive generate dall’impiego di questi strumenti. Un’analisi condotta considerando due orizzonti temporali: viene valutato l’impatto al 2023 generato dagli oltre 19 milioni di mq di edifici registrati e certificati in Italia dal 2008 con i protocolli della famiglia LEED-GBC (possiamo immaginarla come la riduzione di impatto dovuta a una città di oltre trecentocinquantamila abitanti, costituita solo da edifici sostenibili, con impatti misurati e certificati) e vengono poi stimati gli impatti nel prossimo decennio, con l’orizzonte temporale al 2030, che gli edifici certificati saranno in grado di apportare al Sistema Paese, seguendo gli attuali tassi di crescita.

Per meglio comprendere il senso dei contenuti che l’Impact Report porta alla luce è fondamentale sottolineare che secondo i dati diffusi dall’ONU, a livello globale, il settore delle costruzioni, con le relative filiere edilizia e immobiliare, non è soltanto il più grande in termini economici, ma anche in termini di utilizzo di risorse e impatti sull’ambiente: gli edifici sono responsabili per circa il 36% dell’emissione di gas nocivi, del 40% del consumo energetico e di oltre un terzo delle emissioni di CO2. All’interno del contesto italiano il settore edilizio ed immobiliare gioca un ruolo di prim’ordine, come dimostrato dal relativo dimensionamento: nel 2021 si contano 66,5 milioni di unità immobiliari, un dato in crescita del 10,5% rispetto al 2010, a cui si aggiunge circa un 12% di unità immobiliari c.d. “non censibili” (beni di utilità comune a più unità immobiliari, che non producono un reddito proprio), che porta il totale per il 2021 a 77 milioni di immobili prevalentemente costituito da abitazioni residenziali, che rappresentano il 53,2% del totale. Si tratta però di uno stock immobiliare ad elevata anzianità e basse performance in termini di efficienza energetica: in Italia, 2,1 milioni di edifici residenziali – pari al 17% del totale dello stock residenziale – si trovavano, infatti, in cattivo stato di conservazione. Il 74% del totale è stato costruito prima degli anni ’80 e addirittura prima degli anni ’60. Questo, contestualizzato nel quadro degli obiettivi del Green Deal europeo e dei piani di finanziamento sviluppati a livello nazionale e comunitario, fa ipotizzare che, nei prossimi anni, proseguiranno gli investimenti in efficientamento energetico, rigenerazione, manutenzione e riqualificazione del costruito. Uno scenario in linea con quanto registrato nell’ultimo periodo, che ha visto una ripresa per l’intero settore. Secondo l’ultimo osservatorio congiunturale ANCE (ottobre 2022), infatti, nel 2022 gli investimenti in costruzioni (al netto dei costi per il trasferimento di proprietà) ammontavano, a livello nazionale, a 176 miliardi di euro. Rispetto all’anno precedente, si stima un ulteriore e significativo incremento del +15,4% in valori correnti (+12,1% in termini reali). Nel 2022, gli investimenti in abitazioni sono stati pari a 87,4 miliardi di euro, mostrando un aumento del +21,7% in termini nominali (+18,1% in termini reali) rispetto al 2021. Guardando al futuro del nostro Paese, la strada di sviluppo si definisce in modo obbligato in chiave sempre più sostenibile per l’intero settore del costruito: l’Italia dispone di un ingente patrimonio immobiliare, ma anche delle competenze professionali e delle risorse necessarie per la relativa transizione sostenibile. I protocolli energetico-ambientali sono la chiave per rendere tutto questo realtà, garantendo la realizzazione e rigenerazione di edifici e città pienamente sostenibili, ponendo al centro il benessere della persona e in equilibrio con gli ecosistemi naturali.

Nuovo volo Verona-Roma, Zaia: risposta a esigenze del territorio

Nuovo volo Verona-Roma, Zaia: risposta a esigenze del territorioVenezia, 13 giu. (askanews) – “Il nuovo volo Verona-Roma è una risposta concreta alle esigenze del territorio scaligero, che ritrova un collegamento aereo diretto con la Capitale. Un servizio importante per il tessuto economico di Verona, ma anche per tutti coloro che intendono raggiungere Roma con un mezzo che permetta una connessione veloce, abbinata a servizi avanzati per poter lasciare la propria auto nell’area aeroportuale. Ringrazio la compagnia SkyAlps per aver proposto questo nuovo servizio e i partner dell’Aeroporto Catullo di Verona per quest’ulteriore passo avanti nel piano di crescita dello scalo”. Sono le parole del presidente della Regione Veneto, Luca Zaia, dopo l’annuncio di SkyAlps di nuovi collegamenti tra l’aeroporto di Verona e Roma Fiumicino.

Collegamenti operati, come comunicato dalla compagnia, con aerei molto efficienti ‘che permettono la riduzione del 50% di emissioni di CO2’. Le nuove tratta ampliano un’offerta dell’Aeroporto veronese superiore agli 80 collegamenti con destinazioni italiane e straniere.

Strumenti diagnostici sofisticati e nuove terapie contro tumori cutanei

Strumenti diagnostici sofisticati e nuove terapie contro tumori cutaneiRoma, 13 giu. (askanews) – “Le conoscenze che abbiamo oggi permettono una corretta diagnosi e gestione dei tumori della pelle, la cui incidenza purtroppo è in continuo aumento. Dettagli sempre nuovi sulla loro patogenesi e presentazione clinica hanno portato allo sviluppo di nuove terapie e tecniche diagnostiche per garantire ai pazienti una diagnosi precoce e una corretta gestione. Ma la prevenzione rimane sempre l’arma principale. E in questo scenario il dermatologo svolge un ruolo determinante: diventa non solo il medico in grado di saper riconoscere queste patologie, ma anche di prevenirle”. Così Massimiliano Scalvenzi, Direttore della scuola di specializzazione in Dermatologia e Venereologia Università di Napoli Federico II e socio SIDeMaST, Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse, presieduta dal Prof. Giuseppe Argenziano e riunita in Congresso a Napoli alla Mostra D’Oltremare fino al 16 giugno.

Melanoma e “non-melanoma skin cancer”, in primis il carcinoma basocellulare e il carcinoma spinocellulare, sono le patologie sotto la lente della dermatologia oncologica. Una branca della dermatologia che si occupa di prevenzione, diagnosi precoce e trattamento dei tumori della pelle la cui incidenza è costantemente in aumento: il carcinoma basocellulare è diventato il primo tumore in Italia per incidenza, poiché colpisce 150 persone su 100.000 ogni anno, il melanoma fino a 10 persone su 100.000, con un tasso di mortalità di 5-6 persone su 100.000 ogni anno. Ma oggi il panorama di opzioni diagnostiche si è ampliato notevolmente, partendo dal semplice esame clinico all’uso del dermatoscopio, uno strumento essenziale nella pratica clinica dermatologica. Inoltre, le tecniche di diagnosi non invasiva a disposizione dei dermatologi sono diventate sempre più sofisticate e precise, tra queste la microscopia confocale in vivo e la Line-field Confocal Optical Coherence Tomography che permettono di diagnosticare la natura benigna o maligna di una lesione cutanea con un’accuratezza simile a quella di un esame istologico ma senza il trauma dovuto alle tecniche chirurgiche. Il panorama della prevenzione si è poi arricchito di strumenti in grado di avere una visione accurata di tutte le lesioni cutanee dei pazienti per poter monitorare nel tempo il loro andamento e/o l’eventuale sviluppo. Tra questi ricordiamo il total body mapping e il total body tridimensionale, la cosiddetta Tac dei nei. Grazie ai progressi della medicina, nell’armamentario terapeutico dei dermatologi ci sono inoltre nuovi farmaci che permettono la gestione di carcinomi cutanei inoperabili e melanomi in stadi avanzati. Nuove conoscenze sulla patogenesi di questi tumori hanno infatti permesso lo sviluppo di terapie sempre più mirate che hanno superato la chemioterapia tradizionale, offrendo, quindi, eccellenti risultati in termini di efficacia, con ottimi dati anche per quanto riguarda il profilo di sicurezza: “Oggi – prosegue il Prof. Scalvenzi – abbiamo un ampio ventaglio di opzioni terapeutiche, che spaziano dall’immunoterapia fino alle cosiddette “targeted therapies” che permettono una gestione ottimale di tumori cutanei avanzati, anche metastatici, garantendo ai pazienti una buona qualità di vita assieme ad ottimi risultati in termini di prognosi. Sempre nell’ambito della terapia, la gestione multidisciplinare tra dermatologo, oncologo e chirurgo plastico si è dimostrata spesso l’arma vincente, superando il limite delle conoscenze e abilità del singolo specialista e dimostrando la collaborazione come strategia ottimale per poter seguire il paziente nel suo percorso diagnostico-terapeutico. L’esame clinico dermatologico annuale, con follow-up più ravvicinati in caso di bisogno, rimane comunque l’arma vincente al fine di una corretta prevenzione a cui tutti dovrebbero sottoporsi”.

Cosa possiamo fare per ridurre il rischio di tumori cutanei? La dott.ssa Alessia Villani, Ricercatrice della Clinica Dermatologica dell’Università degli Studi di Napoli Federico II e membro della SIDeMaST afferma che se da un lato esiste la predisposizione genetica su cui si può intervenire, dall’altro abbiamo molte abitudini del vivere quotidiano che possono essere corrette, adottando in particolare l’abitudine a far uso della fotoprotezione. L’esposizione solare incontrollata è infatti un fattore di rischio per tutti i tipi di tumori della pelle, e una corretta fotoprotezione è sicuramente alla base di una giusta prevenzione: “Anche in questo ambito – conferma Villani – grazie alle molteplici ricerche in ambito dermatologico e cosmetologico, sono stati sviluppati numerosissimi filtri solari che hanno permesso di realizzare tanti prodotti diversi che offrono ai pazienti una vasta scelta di opzioni. I filtri chimici e fisici rimangono comunque quelli maggiormente utilizzati. Quello che è cambiato, però, è stata l’aggiunta di eventuali fattori protettivi (nicotinammide, vitamine, etc.), la disponibilità di vari livelli di fotoprotezione, nonché l’arricchimento dell’offerta sia con numerose formulazioni e metodi di somministrazione (spray, creme, resistenza all’acqua, etc.) sia con prodotti specifici per tutti i tipi di pelle (foto danneggiata, acneica, rosaceiforme, etc.). Tutto questo ha permesso di arrivare ad avere un solare su misura per ogni paziente. Anche qui, quindi, il ruolo del dermatologo nel corretto inquadramento del solare da utilizzare è diventato prioritario”.

Vino, Moio (Oiv): a viticoltura italiana servono nuove strategie

Vino, Moio (Oiv): a viticoltura italiana servono nuove strategieMilano, 13 giu. (askanews) – “L’attuale viticoltura italiana è destinata a perdere qualità e mercati se non mette a punto nuove strategie per un futuro di una nuova crescita ed affermazione a livello internazionale anche alla luce delle straordinarie ed esclusive potenzialità offerte dal comparto vitivinicolo del nostro bel Paese”. Lo ha detto il presidente dell’Organizzazione Internazionale della Vite e del Vino (Oiv), Luigi Moio, nella sua prolusione all’apertura del 74esimo anno accademico per l’Accademia italiana della vite e del vino (Aivv), questa mattina all’Auditorium di Sant’Apollonia a Firenze.

Secondo Moio “un primo aspetto da considerare è il cambiamento climatico, ma fortunatamente su questo punto abbiamo un vantaggio naturale: i nostri vitigni storici sono quasi tutti tardivi, ossia caratterizzati da un ciclo vegetativo lungo, per cui non soffrono molto per un eventuale aumento della temperatura media annuale. Anzi, alcuni di loro potrebbero addirittura avere dei vantaggi con un miglioramento notevole del potenziale enologico – ha spiegato – e di conseguenza con l’ottenimento di vini maggiormente espressivi dei luoghi di origine. I nostri vini ottenuti dai vitigni italici hanno un vantaggio competitivo enorme”. “Un secondo punto è l’enorme crescita della sensibilità ambientale nella società” ha proseguito il presidente dell’Oiv, aggiungendo che “problematiche come agricoltura verde, ossia un’agricoltura ‘pulita’ e ‘pura’ nei confronti dell’ambiente pedoclimatico, della pianta, degli addetti ai lavori e di conseguenza dei consumatori non sono più rinviabili, con scelte lungo tutta la filiera vitivinicola, dall’uva alla bottiglia”. “Lo stesso discorso vale in cantina dove tematiche come ‘ecowinery’ ed una enologia che è possibile definire ‘leggera’ ossia una sorta di ‘milde-enology’ sono concetti non più procrastinabili” ha evidenziato, sottolineando che “soprattutto in questa fase particolare che ci ha completame’te sconvolti e confusi, è necessario dare ancora più forza all’enoturismo”. “Le cantine sono dei potenziali porti attrattori, bisogna per questo continuare a metterle in rete in modo ordinato e organizzato allo scopo di creare tutte le condizioni per poter fare una buona accoglienza” ha continuato, concludendo “portare gli appassionati sui luoghi di produzione è fondamentale perché il vino non lo si comunica se non si ci si guarda negli occhi”.

Dermatologi medici sentinella per benessere pazienti e contro stigma

Dermatologi medici sentinella per benessere pazienti e contro stigmaNapoli, 13 giu. (askanews) – “La cute è il nostro epitelio di confine: separa gli organi interni dall’ambiente esterno e molto spesso ospita le prime manifestazioni di patologie internistiche. Il dermatologo, dunque, svolge spesso la funzione di sentinella e di regista. Interagisce infatti con l’ematologo quando a partire dal prurito diffuso diagnostica un linfoma, con il gastroenterologo quando il paziente con psoriasi o idrosadenite suppurativa mostra i segni di una patologia infiammatoria cronica intestinale. E ancora, con il reumatologo in caso di artrite reumatoide e anche con lo psichiatra quando il paziente presenta lesioni autoindotte. Il dermatologo è quindi sempre di più un professionista al passo con i tempi, proiettato verso il lavoro di équipe e attento al miglioramento dello stato di salute e benessere globale dei pazienti. Ecco perché l’errata e obsoleta considerazione di medico ‘superficiale’ va ormai sovvertita”.

Con queste parole Serena Lembo, Professore Associato dell’Università degli Studi di Salerno e Presidente, unitamente al team della Dermatologia dell’Università Federico II di Napoli, del 97° Congresso Nazionale SIDeMaST, Società Italiana di Dermatologia e Malattie Sessualmente Trasmesse presieduta dal Prof. Giuseppe Argenziano, apre le porte alla kermesse dei dermatologi italiani inaugurata oggi a Napoli alla Mostra d’Oltremare. Quattro giorni di lavori, fino al 16 giugno, sulle principali tematiche scientifiche della dermatologia e sulle nuove terapie per contrastare le patologie cutanee. Ma anche un’occasione per “inaugurare” una nuova stagione della dermatologia italiana: “L’obiettivo della SIDeMaST – sottolinea il neo presidente Argenziano, Ordinario di Dermatologia dell’Università della Campania L. Vanvitelli di Napoli – è quello di riavvicinare la Società alle esigenze dei dermatologi. Vogliamo una Società Scientifica che sia una casa comune per tutte le anime della dermatologia italiana. Dermatologi accademici, ospedalieri, del territorio e di libera professione devono sentirsi rappresentati da una Società forte che funga non solo da fonte di aggiornamento professionale costante, ma anche da punto di riferimento istituzionale per chi si occupa tutti i giorni della salute della pelle”.

Mission dei dermatologi, sottolinea la Presidente del Congresso Serena Lembo, è anche quella di rinsaldare l’alleanza medico-paziente, sostenendo le persone nel combattere lo stigma sociale che spesso accompagna le malattie della pelle: “Quando si affrontano patologie che, essendo visibili a tutti, provocano una sorta di stigmatizzazione sociale che impatta negativamente sulla qualità di vita delle persone, la relazione medico paziente diventa cruciale. Questo è infatti un passo fondamentale per la riuscita del percorso diagnostico-terapeutico. Oggi i dermatologi – prosegue Lembo – sono molto attenti alla qualità della comunicazione con il paziente, alla disponibilità all’ascolto, all’empatia e all’accoglienza. Anche nel caso di patologie che non compromettono la funzionalità o il benessere fisico ma che alterano la percezione del paziente all’interno di un gruppo (es. la vitiligine o l’alopecia areata), il paziente ha bisogno di sentirsi accolto, compreso e supportato, prima di intraprendere ogni terapia, proprio come accade per pazienti cardiopatici od oncologici”. A dare un supporto alla comunità scientifica ci sono anche terapie sempre più innovative, a partire da quelle contro il melanoma, e non solo: “Nel corso degli ultimi anni – spiega Ketty Peris, Ordinario di Dermatologia dell’Università Cattolica di Roma, Past President SIDeMaST – abbiamo assistito ad un cambiamento epocale nell’approccio terapeutico di molte patologie dermatologiche immuno-mediate come la psoriasi, la dermatite atopica e l’idrosadenite suppurativa. Un analogo ed eccellente progresso è stato ottenuto nel campo dei tumori cutanei sia melanoma che tumori non-melanoma. I farmaci oggi a disposizione sono in grado di offrire un notevole e rapido beneficio clinico in un’elevata percentuale di pazienti e migliorarne la qualità di vita. La sfida di oggi è quella di poter garantire sempre più una medicina personalizzata e quindi basata sulle caratteristiche genetiche e cliniche del singolo individuo”.

Dai buchi neri ai grani antichi: premiate 6 scienziate under 35

Dai buchi neri ai grani antichi: premiate 6 scienziate under 35Roma, 13 giu. (askanews) – Sei scienziate italiane under 35 potranno condurre i loro progetti di ricerca contando su una borsa di studio di 20mila euro grazie al premio L’Oréal-Unesco “Per le Donne e la Scienza”, che viene assegnato sulla base dell’eccellenza riconosciuta ai loro progetti in tutti i campi della scienza e della tecnologia. La premiazione delle vincitrici della 21° edizione italiana del premio – selezionate tra 200 candidate – si è tenuta durante una cerimonia al Museo della Scienza e della Tecnologia di Milano a cui è intervenuta con un videomessaggio Eugenia Maria Roccella Ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità.

La giuria, composta da un panel di illustri professori universitari ed esperti scientifici italiani e presieduta dalla Prof.ssa Lucia Votano, Dirigente di Ricerca affiliata presso l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, dopo un’attenta valutazione ha selezionato le sei ricercatrici più meritevoli per i loro progetti. Due di loro grazie a questa borsa di studio, rientreranno dopo aver dato il loro contributo presso istituti all’estero. Francesca Berti svolgerà il progetto “Design innovativo di stent prodotti mediante manifatture additive per patologie cardiache congenite” presso il Politecnico di Milano, Dipartimento di Chimica, Materiali e Ingegneria Chimica “G. Natta”; Alessandra Biancolillo lavorerà al progetto “Resilientgrain – Sviluppo di metodi analitici avanzati e non distruttivi per la caratterizzazione e la tracciabilità di grani antichi e popolazioni evolutive di grani e dei loro prodotti derivati” presso l’Università degli Studi dell’Aquila; Alice Borghese porterà avanti il progetto “Esplorare i magneti più potenti dell’Universo” all’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF), Osservatorio Astronomico Di Roma (OAR).

Gloria Delfanti condurrà il progetto “Terapia cellulare con cellule T Natural Killer per il trattamento delle metastasi epatiche da carcinoma colonrettale” all’Ospedale San Raffaele, Divisione di Immunologia Trapianti e Malattie Infettive; Martina Fracchia lavorerà al progetto “Ossidi ad alta entropia come elettrocatalizzatori sostenibili e innovativi per la reazione di elettrolisi dell’acqua” presso l’Università degli studi di Pavia, Dipartimento di Chimica in collaborazione l’Università degli Studi di Milano; Arianna Renzini porterà avanti il progetto “Svelando il fondo di onde gravitazionali: un nuovo modo di misurare e caratterizzare la popolazione di fondo di buchi neri binari con LIGO e Virgo” presso l’Università Milano Bicocca. In 25 anni il programma L’Oréal-Unesco “For Women in Science” ha sostenuto oltre 4.100 ricercatrici di oltre 110 paesi, premiando l’eccellenza scientifica e ispirando le generazioni di giovani donne a perseguire la loro carriera.

Pitti Uomo, REGENESI presenta il nuovo progetto Re-spect

Pitti Uomo, REGENESI presenta il nuovo progetto Re-spectMilano, 13 giu. (askanews) – REGENESI, il brand che firma creazioni legate al mondo del design, della moda, dell’arte, in occasione di Pitti Immagine Uomo 104 presenta un nuovo progetto che pone l’accento proprio sulla parola mondo.

Con il sostantivo “mondo” definiamo la totalità della dimensione in cui vivono gli esseri umani e Maria Silvia Pazzi, founder di Regenesi, ha costruito il suo progetto proprio nell’ottica di avere cura del pianeta e di chi lo abita. Cultura in generale e cultura fondata sul rispetto ambientale e impegno sociale sono pilastri e parte integrante di REGENESI che ancora una volta sceglie di sostenere le donne iraniane attraverso una dichiarazione aperta e un atto concreto. Con “Re-spect”, Regenesi presenta per la prima volta una collezione di t-shirt realizzate in collaborazione con l’artista e attivista Gianluca Costantini.

Un vero e proprio manifesto, le t-shirt sono il naturale proseguimento del progetto “Woman Life Freedom” presentato per la prima volta a gennaio 2023 e si pongono l’obiettivo di sensibilizzare uomini e donne in merito al tema delle donne iraniane, attraverso immagini che diventano slogan, denuncia e atto concreto di sostegno. In linea con la filosofia del brand, le t-shirt sono Made in Italy, 100% cotone organico e sono colorate con tinture vegetali.

Proposte nei colori bianco, military, navy e ardesia personalizzate con i disegni di Gianluca Costantini in arte Channeldraw, non hanno genere, ma un’identità precisa e una voce forte. “Quest’anno l’azienda che ho scelto di fondare compie 15 anni e dare vita a “Re-spect” è il mio personale regalo a me stessa e alle donne iraniane. I miei progetti nascono dai materiali di scarto, perchè ridare dignità, ridare nuova vita significa dare nuovo futuro o comunque volerlo costruire. Il mio è un modo inedito di concepire la moda, estetica e sostenibilità si incontrano e diventano cassa di risonanza per raccontare ciò che mi sta a cuore.” Dichiara Maria Silvia Pazzi, founder di REGENESI.

Maria Silvia Pazzi dunque con Re-spect si impegna a destinare parte del ricavato delle vendite per il sostegno di progetti, iniziative e associazioni attraverso una programmazione che a partire da settembre darà voce alle donne iraniane. Ancora una volta REGENESI è portavoce di un messaggio etico dove sostenibilità e impegno sociale sono lettere dello stesso vocabolario.