Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: Sanremo 2023

Violenza sulle donne, arriva il giro di vite del Governo

Violenza sulle donne, arriva il giro di vite del GovernoRoma, 7 giu. (askanews) – ‘Velocizzare le valutazioni preventive sui rischi che corrono le potenziali vittime di femminicidio o di reati di violenza contro le donne o in ambito domestico; rendere più efficaci le azioni di protezione preventiva; rafforzare le misure contro la reiterazione dei reati a danno delle donne e la recidiva; migliorare la tutela complessiva delle vittime di violenza’. Sono questi le principali intenzioni del Governo che ha varato oggi un disegno di legge per il contrasto alla violenza sulle donne e contro la violenza domestica. Il provvedimento – si spiega in una nota – è stato deciso su proposta del ministro per la famiglia, la natalità e le pari opportunità Eugenia Roccella, del ministro dell’interno Matteo Piantedosi e del ministro della giustizia Carlo Nordio.

Il disegno di legge recepisce – si aggiunge – ‘le istanze più urgenti emerse nell’ambito dell’Osservatorio sul fenomeno della violenza nei confronti delle donne e la violenza domestica; le osservazioni contenute nella relazione finale della ‘Commissione parlamentare di inchiesta sul femminicidio nonché su ogni forma di violenza di genere’; gli orientamenti della procura generale della Corte di Cassazione in materia’. Con il disegno di legge varato dal Consiglio dei ministri in merito all aviolenza sulle donne si rafforza l”ammonimento’ da parte del questore, una misura di prevenzione oggi prevista per tutelare le vittime di atti di violenza domestica, cyberbullismo o atti persecutori (stalking). ‘Lo scopo è di garantire una tutela rapida e anticipata rispetto alla definizione dei processi penali. Quando le forze di polizia ricevono una segnalazione, si attivano delle rapide procedure di verifica che possono portare al provvedimento di ammonimento. La persona ‘ammonita’ deve astenersi dal commettere ulteriori atti di molestia o violenza e può subire il ritiro di eventuali armi, anche se possedute legalmente. In caso di reiterazione della condotta, la procedibilità per i reati previsti non è più a querela di parte ma d’ufficio’. Con il ddl approvato oggi, si estendono i casi in cui si può applicare l’ammonimento. Si includono adesso i cosiddetti ‘reati-spia’, che avvengono nel contesto delle relazioni familiari ed affettive (attuali e passate): percosse; lesione personale; violenza sessuale; violenza privata; minaccia grave; atti persecutori; diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti; violazione di domicilio; danneggiamento. Si prevede l’aggravamento di pena quando i reati di violenza domestica o contro le donne sono commessi da un soggetto ammonito, anche se la vittima è diversa da quella che ha effettuato la segnalazione per cui è stato adottato l’ammonimento. Per la richiesta di revoca dei provvedimenti, i soggetti ammoniti dovranno aspettare almeno tre anni e dovranno avere ottenuto valutazioni positive in appositi percorsi di recupero. Inoltre, si amplia la definizione dei reati di ‘violenza domestica’, comprendendo quelli avvenuti in presenza di minorenni. Potenziamento delle misure di prevenzione. Le misure di prevenzione della sorveglianza speciale di pubblica sicurezza e dell’obbligo di soggiorno nel comune di residenza o di dimora abituale, previste dal Codice antimafia, potranno essere applicate anche agli indiziati di reati legati alla violenza contro le donne e alla violenza domestica (tentato omicidio; lesioni personali gravi e gravissime; deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso; violenza sessuale). Queste misure si applicano indipendentemente dalla commissione di un precedente reato.

La sorveglianza speciale di pubblica sicurezza sarà applicata agli indiziati di questi gravi reati con modalità di controllo elettroniche che ne richiedono il consenso. Nel caso in cui tale consenso sia negato, la durata della misura di prevenzione non potrà esser inferiore a due anni e il soggetto dovrà presentarsi periodicamente all’autorità di pubblica sicurezza. Inoltre, sarà obbligatorio per il Tribunale (attualmente si tratta di una facoltà) imporre agli indiziati di questi reati il divieto di avvicinarsi a determinati luoghi, frequentati abitualmente dalle vittime, e l’obbligo di mantenere una determinata distanza, non inferiore a cinquecento metri, da tali luoghi e dalle vittime, prevedendo particolari modalità nel caso in cui la frequentazione di tali luoghi sia necessaria per motivi di lavoro o altre esigenze. Si prevede poi che in attesa dell’emissione della sorveglianza speciale, il Tribunale, se sussistono motivi di particolare gravità, possa disporre d’urgenza, in via temporanea, il divieto d’avvicinamento. Le violazioni saranno punite con la reclusione da 1 a 5 anni e sarà consentito l’arresto anche fuori dei casi di flagranza. Processi più veloci per i reati di violenza contro le donne, anche nella fase cautelare. ‘Si assicura il rapido svolgimento dei processi in materia di violenza contro le donne, ampliando le fattispecie per le quali è assicurata priorità, includendo: costrizione o induzione al matrimonio; deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso; violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa; diffusione illecita di immagini o video sessualmente espliciti; stato di incapacità procurato mediante violenza; lesione personale, in alcune ipotesi aggravate )per esempio quando il fatto è commesso contro i genitori, i figli o i coniugi/partner). Sarà assicurata priorità anche alla richiesta e trattazione delle richieste di misura cautelare personale’.

Si prevede l’obbligo (e non più la mera facoltà), per il Procuratore della Repubblica, di individuare uno o più procuratori aggiunti o uno o più magistrati addetti all’ufficio per la cura degli affari in materia di violenza contro le donne e domestica. Termini per la valutazione delle esigenze cautelari Si inserisce, nel Codice di procedura penale, un nuovo articolo (Misure urgenti di protezione della persona offesa), con la previsione che il pubblico ministero abbia un massimo di 30 giorni dall’iscrizione della persona indagata nell’apposito registro per valutare se richiedere l’applicazione delle misure cautelari. Ulteriori 30 giorni al massimo saranno a disposizione del giudice per la decisione sull’istanza. Anche qualora il pubblico ministero non ravvisi i presupposti per la richiesta delle misure cautelari, dovrà proseguire le indagini preliminari. Con il disegno di legge varato oggi dal Consiglio dei ministri in merito alla violenza sulle donne si prevede l’applicazione delle sanzioni penali previste per la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa anche alla violazione degli ordini di protezione emessi dal giudice in sede civile. La pena prevista è la reclusione da 6 mesi a 3 anni, con l’arresto obbligatorio in flagranza.

Si prevede quindi l’arresto in ‘flagranza differita’ per chi sarà individuato, in modo inequivocabile, quale autore di una condotta (violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa; maltrattamenti in famiglia; atti persecutori), sulla base di documentazione video-fotografica o che derivi da applicazioni informatiche o telematiche (chat, condivisione di una posizione geograficaà). L’arresto deve essere compiuto non oltre il tempo necessario alla sua identificazione e, comunque, entro le quarantotto ore dal fatto. Rafforzamento delle misure cautelari e dell’uso del braccialetto elettronico. Questo uno degli elementi su cui poggia il ddl varato dal Governo in relazione alla violenza contro le donne. ‘Si prevede l’applicazione della misura cautelare in carcere non solo nel caso di trasgressione alle prescrizioni degli arresti domiciliari ma anche nel caso di manomissione dei mezzi elettronici e degli strumenti di controllo disposti con la misura degli arresti domiciliari o con le misure di allontanamento dalla casa familiare o divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Si ampliano al tentato omicidio e alla deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso (qualora commessi in danno dei prossimi congiunti o del convivente), le fattispecie per le quali è consentita l’applicazione della misura dell’allontanamento anche al di fuori dei limiti di pena previsti e si prevede il controllo del rispetto degli obblighi tramite il braccialetto elettronico e la prescrizione di mantenere una determinata distanza, comunque non inferiore a 500 metri, dalla casa familiare o da altri luoghi determinati, abitualmente frequentati dalla persona offesa’. Si prevede la possibilità di stabilire la custodia cautelare in carcere anche nei procedimenti per il delitto di lesioni personali, in alcune ipotesi aggravate, e per la violazione dei provvedimenti di allontanamento dalla casa familiare e del divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa. Informazioni alla persona offesa dal reato e obblighi di comunicazione. Con il ddl sulla violenza contro le donne si estende la previsione dell’immediata comunicazione alle vittime di violenza domestica o contro le donne, di tutte le notizie inerenti alle misure cautelari disposte nei confronti dell’autore del reato, sia esso imputato in stato di custodia cautelare, comprese l’evasione, la scarcerazione o la volontaria sottrazione dell’internato all’esecuzione della misura di sicurezza detentiva. Al fine di potenziare la ‘circolarità informativa’ e la ‘multi-attorialità’ nel delicato campo della violenza domestica o contro le donne, si prevede anche che l’autorità giudiziaria debba effettuare una comunicazione al questore, in caso di estinzione, inefficacia pronunciata per qualsiasi ragione, revoca o sostituzione in melius di misure cautelari coercitive personali, ai fini delle valutazioni di competenza in materia di misure di prevenzione. Quindi si modificano gli obblighi ai quali il condannato deve soggiacere per accedere alla sospensione condizionale della pena. Si integra la previsione per cui, nei casi di condanna per alcuni specifici delitti, la sospensione condizionale della pena è subordinata alla partecipazione a specifici percorsi di recupero, stabilendo che non è sufficiente la mera ‘partecipazione’ ma è necessario anche il superamento dei percorsi con esito favorevole, accertato dal giudice. Si introduce una provvisionale a titolo di ristoro ½anticipato», in favore della vittima o, in caso di morte, degli aventi diritto che, in conseguenza dei delitti di omicidio, violenza sessuale o lesione personale gravissima, e deformazione dell’aspetto della persona mediante lesioni permanenti al viso, commessi dal coniuge, anche separato o divorziato, o da persona che è o è stata legata da relazione affettiva alla persona offesa, vengano a trovarsi in stato di bisogno. Si supera quindi l’attuale limite della necessità dell’acquisizione della sentenza di condanna.

Rifiuti, Gualtieri: termovalorizzatore sarà meno inquinante d’Europa

Rifiuti, Gualtieri: termovalorizzatore sarà meno inquinante d’EuropaRoma, 7 giu. (askanews) – “La relazione tecnica sull’impianto certifica che sull’abbattimento dei filtri noi siamo ben al di sopra degli standard: sarà il termovalorizzatore probabilmente meno inquinante d’Europa”. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri intervenuti alla conferenza ‘Idee per Roma Capitale Europea´ nello Spazio David Sassoli.

“Noi non facciamo il termovalorizzatore perché diciamo che, dato che Roma ha il gap impiantistico, allora viene prima della lotta alle emissioni e della differenziata – ha sostenuto Gualtieri-. Noi facciamo il termovalorizzatore perché è una delle componenti necessarie e non sostituibile per l’abbattimento delle emissioni. Noi dobbiamo aumentare la differenziata al massimo, anche se funziona di più nelle città più piccole, sappiano che esiste la quota indifferenziata. Questa quota si tratta nelle discariche o nei termovalorizzatore. Noi non vogliamo che il termovalorizzatore si mangi la differenziata. L’abbiamo dimensionato sul massimo obiettivo possibile a discariche zero comprese le ceneri del t rmocalorizzatore. A Roma faremo il caso più avanzato d’Europa”. “Se si vuole ridurre le emissioni, meglio la valorizzazione energetica della discarica – ha aggiunto Gualtieri- e meglio la valorizzazione energetica vicina che lontana, perché se io la termovalorizzazione la faccio ad Amsterdam la Co2 è la stessa, e in più ci sono le emissioni del trasporto – ha ironizzato il sindaco -. Queste sono cose elementari, sono state capite da tutti, ed è per questo che l’impianto riscuote un largo consenso. Noi inoltre con la tecnologia di cattura della Co2 che abbiamo voluto andiamo alla neutralità. Anche le ceneri saranno riciclate per fare materiale da costruzione, quindi sarà la circolarità totale del riciclo”, ha concluso.

Rifiuti, Gualtieri: non utile privatizzazione Ama ma serve svolta

Rifiuti, Gualtieri: non utile privatizzazione Ama ma serve svoltaRoma, 7 giu. (askanews) – “Io non penso che la strategia della privatizzazione di Ama sia una strategia realistica e utile. Ma io non penso neanche che lo status quo sia sostenibile. Infatti con la stessa coraggiosa determinazione messa nel piano rifiuti abbiamo deciso di imprimere una svolta di effocientamento e modernizzazione all’azienda che era indispensabile. Grazie alla strategia del management nuovo gli inidonei che erano 255 a inizio marzo sono ora 60 e la riduzione è ancora in corso, con l’accordo sindacale. Abbiamo fatto 380 assunzioni e 180 cessazioni nel 2023 e partiamo con 180 nuove assunzioni”. Lo ha detto il sindaco di Roma Roberta Gualtieri intervenuto alla conferenza ‘Idee per Roma Capitale Europea´ nello Spazio David Sassoli.

Violenza sulle donne, Roccella: abbiamo rafforzato le misure cautelari

Violenza sulle donne, Roccella: abbiamo rafforzato le misure cautelariRoma, 7 giu. (askanews) – “Abbiamo rafforzato le misure cautelari. Come il braccialetto elettronico e la distanza di 500 metri della persona autore del reato dalla vittima”. Lo ha detto la ministra per le pari opportunità e la famiglia, Eugenia Maria Roccella, dopo il Consiglio dei ministri che ha dato il via libera al disegno di legge con le norme per il contrasto alla violenza sulle donne e contro la violenza domestica. “Nonostante una buona legislazione abbiamo un numero femminicidi che non accenna a calare, a novembre abbiamo illuminato i palazzi delle istituzioni con i 104 nomi delle donne uccise”. In riferimento al provvedimento deciso – ha continuato – “avviene in giorni in cui accaduti femminicidi che hanno colpito, commosso e sconvolto l’opinione pubblica, ma il provvedimento era in cantiere già da tempo. Con i ministri Nordio e Piantedosi avevamo ritenuto necessario, nonostante abbiamo una buona legislazione contro la violenza sulle donne, intervenire su alcune smagliature”.
“Abbiamo previsto anche l’arresto in flagranza differita, così come avviene per altre situazioni”.  “Voglio sottolineare l’importanza anche la provvisionale a titolo di ristoro anticipato in favore della vittima. Un aiuto per le persone che sono in stato di bisogno”, ha continuato. “Tutto questo va accompagnato con un cambiamento culturale. Perché Giulia Tramontano nessuna legge avrebbe potuto salvarla. Dobbiamo mettere in campo misure di accompagnamento. Con ministro Valditara abbiamo pensato di fare una campagna diffondendo le nuove norme che portando nelle scuole le persone che hanno subìto le violenze. Solo attraverso le esperienze dirette si può cercare di far giustizia. Attraverso una consapevolezza crescente che dobbiamo alimentare” 

Il Consiglio dei ministri ha varato nuove norme per i concorsi pubblici

Il Consiglio dei ministri ha varato nuove norme per i concorsi pubbliciRoma, 7 giu. (askanews) – Via libera del Consiglio dei ministri alla nuova disciplina dei concorsi, che si inserisce tra gli interventi del Pnrr per la semplificazione e digitalizzazione delle procedure amministrative.

“Con il provvedimento approvato oggi – afferma il ministro Zangrillo – tracciamo la strada per un nuovo modo di selezionare il personale pubblico, imprimendo una decisiva accelerazione ai tempi di conclusione delle procedure e puntando su digitalizzazione e trasparenza. Un intervento che ci permette di affrontare le oltre 170 mila assunzione previste per il 2023 con maggiore forza, fiducia e consapevolezza di aver messo a sistema un meccanismo innovativo e all’avanguardia. La certezza dei tempi è un importante stimolo per i candidati, una garanzia per le amministrazioni”. Lo schema di decreto fissa il limite massimo di 6 mesi per la conclusione della procedura concorsuale. La pubblicazione dei bandi avviene attraverso il portale del reclutamento inPA e sul sito istituzionale dell’ente che bandisce il concorso. Particolare attenzione alla rappresentatività di genere, con l’obiettivo di eliminare qualunque forma di discriminazione. Previste tutele nei confronti delle donne in gravidanza o allattamento.

“Mettiamo a terra importanti passi sulla digitalizzazione dei nostri processi per una pubblica amministrazione attrattiva ed efficiente”, conclude il ministro Zangrillo.

”Il Papa sta bene ed è vigile” (assicura il chirurgo)

”Il Papa sta bene ed è vigile” (assicura il chirurgo)Città del Vaticano, 7 giu. (askanews) – “Il Santo Padre sta bene è vigile ed ha fatto la prima battuta”. Lo ha detto il chirurgo del Policlinico Gemelli di Roma, Sergio Alfieri che, con la sua equipe, ha operato questo pomeriggio Papa Francesco di laparotomia e plastica della parete addominale con protesi. Nel corso della conferenza stampa, Alfieri ha confermato che si è trattato di un “intervento programmato” e “senza complicazione”. La patologia per la quale Papa Francesco è stato operato questo pomeriggio, è una “patologia benigna, non c’è nessuna traccia come quella di due anni fa, non ha altre malattie”. La degenza per questo tipo di interventi è di  cinque, sette giorni. “Papa Francesco è vigile e cosciente e ringrazia per i numerosi messaggi di vicinanza e di preghiera che lo hanno da subito raggiunto”. Lo ha dichiarato il portavoce vaticano, Matteo Bruni al termine dell’operazione al Gemelli di Roma alla quale è stato sottoposto Papa Francesco.

Lega, Salvini nomina Davide Bordoni responsabile partito nel Lazio

Lega, Salvini nomina Davide Bordoni responsabile partito nel LazioRoma, 7 giu. (askanews) – Davide Bordoni, 49 anni e romano, è il nuovo responsabile regionale della Lega nel Lazio. Lo ha deciso il leader Matteo Salvini. Bordoni raccoglie il testimone del senatore e sottosegretario Claudio Durigon, che ha ricoperto il medesimo ruolo di coordinamento territoriale del Partito negli ultimi anni, ed è attualmente chiamato a rispondere ai continui impegni istituzionali e di governo. La nomina di Bordoni è in continuità con l’attività portata avanti sino ad oggi nel Lazio e premia il prezioso lavoro svolto da tutta la squadra della Lega a livello regionale. Un impegno che ha prodotto gli ottimi risultati del partito alle ultime amministrative e che continua, giorno dopo giorno, su tutto il territorio.

Dichiarazione di Matteo Salvini: “Buon lavoro a Davide e grazie a Claudio per l’impegno e i grandi risultati. La Lega è in salute e in crescita da Sud a Nord. Nel Lazio siamo determinati a essere sempre più protagonisti”.

La pandemia, il Tribunale dei Ministri ha archiviato le indagini su Conte e Speranza

La pandemia, il Tribunale dei Ministri ha archiviato le indagini su Conte e SperanzaMilano, 7 giu. (askanews) – Il Tribunale dei Ministri ha archiviato la posizione dell’ex presidente del Consiglio Giuseppe Conte e dell’ex ministro della Salute Roberto Speranza nell’indagine sulla gestione della prima fase dell’emergenza Covid in provincia di Bergamo. I giudici hanno accolto la richiesta della Procura di Brescia. Conte e Speranza erano accusati di omicidio colposo ed epidemia colposa.

Delusione e amarezza da parte dei familiari della vittime riuniti nell’Associazione “Sereniesempreuniti”: “Ancora una volta ci è stato negato di poter conoscere la verità sulla morte dei nostri cari e di migliaia di persone che, come emerso dalle risultanze della coraggiosa indagine della Procura di Bergamo, si sarebbero potute salvare. Questa archiviazione è uno schiaffo in faccia a tutti noi e all’Italia intera che si merita un sistema politico e di giustizia più trasparente. Siamo intransigenti con quanto fatto dalla Procura di Brescia e dal Tribunale dei Ministri: l’archiviazione è un vilipendio alla memoria dei nostri familiari, un bavaglio, l’ennesimo in un’Italia corrosa dall’omertà contro cui ci siamo sempre battuti e continueremo a farlo nelle sedi che ci restano, come quella civile”. “Siamo amareggiati per la decisione che va in senso opposto alle risultanze cui era pervenuta la Procura di Bergamo dopo tre anni di indagini – aggiunge Consuelo Locati, del team legale dei familiari -. Attendiamo di conoscere le motivazioni addotte a fondamento della richiesta”. L’ex presidente del Consiglio e attuale leader del M5s, Giuseppe Conte, è “confortato” dalla decisione del Tribunale dei Ministri di archiviare la sua posizione e quella dell’ex ministro della Salute, Roberto Speranza, nell’indagine sulla gestione della prima fase dell’emergenza Covid in provincia di Bergamo. Lo ha detto a Cinque minuti su Raiuno.

“Non è mai scontato un provvedimento dopo un’inchiesta di tre anni che ha raccolto tantissimo materiale e mi conforta il fatto che il Tribunale dei ministri abbia chiarito che sarebbe stata addirittura irragionevole una decisione diversa in quel momento e in quella situazione, con quella conoscenza molto carente di quelle informazioni. Ricordo che non eravamo più di fronte ai focolai iniziali, ma a un virus che ormai galoppava tant’è che dopo qualche giorno ci fu la decisione di chiudere la Lombardia, l’Emilia-Romagna e altre ragioni in modo molto stringente” ha evidenziato. “È chiaro- ha ribadito il leader pentastellato – che la sentenza mi conforta perché chiaramente abbiamo avuto, e abbiamo ancora adesso, il dolore della nostra comunità nazionale, la perdita di tante vite umane, qualcosa che pesa sulla nostra coscienza collettiva e questi passaggi con estrema chiarezza del Tribunale dei ministri mi confortano e ci confortano sul fatto di avere agito con equilibrio e responsabilità e addirittura massima ragionevolezza”.

Ucraina, Schlein: Ciani? la linea del Pd è chiara e non cambia

Ucraina, Schlein: Ciani? la linea del Pd è chiara e non cambiaRoma, 7 giu. (askanews) – La linea del Pd sull’Ucraina non cambia, lo assicura Elly Schlein durante la presentazione del libro ‘Viva New York’. Quando le viene chiesto di commentare le dichiarazioni di Paolo Ciani, neo-vice-presidente del gruppo democratico alla Camera che ha sollecitato un cambio di posizione sull’invio di armi all’Ucraina, la Schlein ha risposto: “Stavamo facendo ragionamenti molto alti (prima di questa domanda, ndr)… Ho visto che lo stesso Ciani ha chiarito le affermazioni che ha fatto a nome del suo partito, che è Demos, che non è il Pd e con il quale abbiamo condiviso l’esperienza che ha portato alle politiche. La linea del Pd è ben chiara ed è quella”.

Libia, Meloni: preoccupa stagione estiva per arrivi migranti

Libia, Meloni: preoccupa stagione estiva per arrivi migrantiRoma, 7 giu. (askanews) – La presidente del Consiglio Giorgia Meloni, nell’incontro di oggi a Palazzo Chigi, “ha espresso apprezzamento al primo ministro Dabaiba anche per gli sforzi posti in essere dalle autorità libiche nelle operazioni di salvataggio in mare e nel contenimento delle partenze irregolari. Tuttavia, il Presidente del Consiglio ha condiviso con il premier libico le sue preoccupazioni in vista della stagione estiva”. Lo riferisce una nota di Palazzo Chigi.

In questa prospettiva, per Meloni “è fondamentale intensificare gli sforzi in materia di contrasto al traffico di esseri umani. L’Italia rimane determinata a confermare il suo costante impegno a supporto delle autorità libiche, nella gestione dei flussi migratori e nell’assistenza alle comunità locali attraverso i progetti del Fondo Migrazioni”.