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Tag: Sanremo 2023

Al via nuova campagna Slow Food contro i pesticidi in Europa

Al via nuova campagna Slow Food contro i pesticidi in EuropaRoma, 7 giu. (askanews) – Al via la nuova campagna di Slow Food per un’Europa libera dai pesticidi. Il lancio avviene in concomitanza con la Giornata mondiale della sicurezza alimentare. “Diciamo addio ai pesticidi!” sarà una campagna europea online, in collaborazione con altre organizzazioni, per coinvolgere i cittadini, fare pressione sugli attori politici nazionali ed europei. La campagna vuole dare seguito all’Iniziativa dei cittadini europei Salviamo api e agricoltori, sostenuta da 1,1 milioni di firme.

“Nel 2022, la Commissione europea ha pubblicato una nuova proposta di regolamento sull’uso sostenibile dei prodotti fitosanitari (Sur), che mira a ridurre del 50% l’uso dei pesticidi nell’Unione europea entro il 2030, per proteggere la natura, gli impollinatori e le persone – spiega Madeleine Coste, responsabile delle politiche di Slow Food in Europa – Questa proposta ha incontrato una feroce resistenza da parte dell’agroindustria e dei suoi sostenitori, sfidando il consenso scientifico che riconosce la necessità di trasformare il nostro attuale sistema alimentare per garantirne la sicurezza nel lungo periodo”. Slow Food mette a disposizione uno strumento online attraverso il quale i cittadini europei possono facilmente inviare e-mail personalizzate ai membri del Parlamento europeo, per ricordare loro che il futuro delle giovani generazioni e della biodiversità non può essere garantito senza la riduzione dei pesticidi.

“Il regolamento Ue sui prodotti fitosanitari è un passo fondamentale per ottenere una significativa riduzione dell’uso dei pesticidi – aggiunge Coste -. Mentre parliamo, i decisori politici di tutta Europa stanno discutendo questa nuova normativa, e molti di loro cercano di farla deragliare. La decisione finale verrà presa nei prossimi mesi e la voce di tutti noi è fondamentale per contribuire a sostenere una regolamentazione sui pesticidi ambiziosa”. 

Mes, Gramegna: “Negativo che un Paese non ratifichi la riforma”

Mes, Gramegna: “Negativo che un Paese non ratifichi la riforma”Roma, 7 giu. (askanews) – “Il fatto che un paese non ratifichi la riforma del Mes non è negativo solo perché non ci dà il backstop sulle banche, ma anche perché così non riusciamo a completare un impegno che abbiamo preso” collettivamente come governi Ue. Lo ha affermato il direttore del Meccanismo europeo di stabilità, Pierre Gramegna durante un dibattito alla conferenza sull’integrazione finanziaria organizzata da Bce e Commissione europea, con un chiaro riferimento alla mancata ratifica da parte dell’Italia.

“Il Mes potrà fare di più in futuro col nuovo Trattato, soprattutto sulle linee di credito precauzionali – ha detto – se ci fossero shock e dei paesi scegliessero di farvi ricorso prima che si creino problemi”. Più in generale, secondo Gramegna “ci servono banche europee forti. Questo è anche più importante che parlare dell’Unione bancaria. Oggi le banche hanno utili da record e ne sono contento – ha detto – perché aiuterà la salute finanziaria delle nostre banche”.

Alluvione, Meloni: tavolo permanente per coordinare interventi

Alluvione, Meloni: tavolo permanente per coordinare interventiRoma, 7 giu. (askanews) – “Questo è un tavolo operativo che serve per stabilire gli interventi necessari per fronteggiare i danni, per discutere su cosa fare e su come agire al meglio. Sarà un tavolo permanente che, in attesa della definizione della struttura commissariale, sarà coordinato all’interno del governo dal ministro Musumeci”. Lo ha detto, secondo quanto si apprende, la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, aprendo il tavolo a Palazzo Chigi con Regioni, Province e Comuni delle zone alluvionate.

Mattarella a Parigi: l’Europa è un luogo ideale fatto di persone e valori

Mattarella a Parigi: l’Europa è un luogo ideale fatto di persone e valoriParigi, 7 giu. (askanews) – “L’Europa è non soltanto l’ambito nel quale i nostri Paesi esistono, ma è, soprattutto, un luogo ideale, fatto di persone, esperienze, affinità, valori, sogni”. Lo ha detto il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando gli studenti dell’Istituto Leonardo da Vinci a Parigi.

Questi ideali, ha aggiunto il capo dello Stato, “sono all’interno dei vostri zaini, e crescono con voi ogni giorno. È qui, più che in altri luoghi, che si costruisce l’Europa”. “La Francia è legata all’Italia da profondi legami storici e culturali”, ha ribadito poi il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, incontrando gli studenti italiani dell’Istituto Leonardo da Vinci a Parigi.

“La cultura è il miglior biglietto da visita di un Paese. È per definizione un patrimonio da custodire e sviluppare con cura e applicazione – ha aggiunto -. Anche per questo, dopo avervi salutato, mi recherò al Louvre per inaugurare insieme al Presidente Macron una splendida mostra ‘Napoli a Parigi’, progettata proprio per mettere in luce le tante connessioni tra Italia e Francia. Mi auguro che nei prossimi giorni anche voi possiate visitarla per comprendere ancora meglio i profondi legami che uniscono il vostro Paese d’origine e quello che vi ospita”.

Gli 87 anni di Pippo Baudo, Fiorello dà il via ai festeggiamenti

Gli 87 anni di Pippo Baudo, Fiorello dà il via ai festeggiamentiRoma, 7 giu. (askanews) – Comincia con gli auguri di Fiorello e del cast di Viva Rai2 la vigilia dei festeggiamenti per gli 87 anni di Pippo Baudo. “Auguri, ti vogliamo bene e ti aspettiamo sempre. L’anno prossimo se ci dovesse essere un’altra edizione promettimi che verrai alla prima puntata”, gli chiede Fiorello. “Te lo prometto, anzi, te lo garantisco. Sono sicuro che la seconda edizione ci sarà” la risposta del popolare conduttore. “Hai seminato benissimo. Hai tracciato la strada e noi la stiamo seguendo tutti quanti, tutti. Chi fa questo mestiere oggi segue la strada tracciata dal grande Pippo”, replica Fiore. “Sono il maestro”, ride Baudo. “Eh Pippo, ormai ci siamo: Amadeus fa cinque festival di fila, ormai ti raggiunge!”. Baudo replica pronto: “Ma io ne ho fatti tredici! Campa cavallo! Tredici sono tanti!”. Tra i maestri della televisione italiana esordì in Rai negli anni Sessanta e nel 1968 presenta il suo primo Festival di Sanremo, di cui detiene il record di conduzioni. All’Ariston infatti ci è tornato per altre 12 volte durante la sua lunghissima carriera sul piccolo schermo. Sono decine e decine i programmi di successo presentati da Baudo, che lo hanno reso per decenni uno dei conduttori di punta della tv pubblica. Catanese di Sant’Agata di Militello, all’anagrafe Giuseppe Raimondo Vittorio Baudo, si laurea in Giurisprudenza ma, innamorato del mondo dello spettacolo, si sposta presto a Roma per inseguire il sogno del piccolo schermo. Il suo esordio in televisione arriva negli anni Sessanta e nella sua carriera presenta programmi di grande successo, da Canzonissima a Fantastico, da Senza rete a Domenica in, passando per Papaveri e papere e Mille lire al mese. Oltre 150 programmi, 13 edizioni del Festival di Sanremo, diversi film e anche brani musicali scritti pure per altri artisti: “Pippo nazionale”, così come viene chiamato dai suoi colleghi e dal pubblico, ha superato i 60 anni di carriera e ha coinvolto nei suoi show diverse generazioni. Ha portato alla ribalta artisti come Al Bano, Lorella Cuccarini, Heather Parisi, Laura Pausini, Gigi D’Alessio, Michelle Hunziker, Beppe Grillo, Tullio Solenghi, Eros Ramazzotti, Barbara D’Urso, Andrea Bocelli, Giorgia, Irene Grandi, Gianluca Grignani, Anna Tatangelo. Baudo è stato anche vittima di un attentato mafioso che nel 1991 distrusse la sua villa di Acireale, vicino a Catania. Ultimamente in tv Pippo Baudo si vede poco. Nell’estate del 2021 ha condotto La Grande Opera all’Arena di Verona su Rai 3 ed è stato Ballerino per una notte a Ballando con le stelle nella prima puntata di quell’anno. Poche presenze centellinate per non intaccare il ricordo del pubblico, “Techetecheté” il programma che rende omaggio ai grandi della tv, del cinema, della musica, a partire da domani alle 20.35 circa su Rai 1, comincerà la nuova serie con una puntata dedicata allo showman siciliano.

Golf, Pga Tour e Liv saudita: è pace con Trump mediatore

Golf, Pga Tour e Liv saudita: è pace con Trump mediatoreRoma, 7 giu. (askanews) – E’ pace tra Usa e sauditi nel mondo del golf. Dopo due anni di scontri e litigi “un accordo storico”, volto non solo “a porre fine ai contenziosi in atto”, ma anche ad “unificare il gioco del golf, su base globale”. Con “una nuova entità a scopo di lucro di proprietà collettiva per garantire che tutti le parti interessate beneficiano di un modello che offre la massima esaltazione e competizione tra i migliori giocatori al mondo”.

Sotterrano l’ascia di guerra il golf dei tornei tradizionali a 72 buche del Pga Tour e Dp World Tour, con un montepremi negli Usa di 428 milioni di dollari più 145 di bonus, e quello ispirato da Riad e dall’ex presidente Usa Donald Trump, che investe un miliardo di budget (ingaggi esclusi) su gare a squadre, franchigie tipo football americano, concerti ed eventi gastronomici per un pubblico più scatenato del consueto rappresentato da Liv, finanziato dal Public Investment Fund saudita (Pif), forte di un portafoglio da 620 miliardi di dollari e dei legami col principe saudita Mohammed bin Salman. A sancire l’accordo un comunicato congiunto di PGA Tour, il DP World Tour e la LIV Golf. Per il quale “si crea una partnership per un’organizzazione che porterà benefici a tutti” che introduce anche il concetto del golf a squadre.

I sauditi avevano creato degli eventi paralleli ai tradizionali riscuotendo un successo basato su un’aggressiva campagna di ingaggi ai campioni che ha fatto di Phil Mickelson, avversario storico di Tiger Woods, lo sportivo più pagato al mondo nel 2022 con 138 milioni di dollari. Golfisti del Pga Tour ingaggiati da Liv e “scomunicati” dal circuito Usa. Roba che Messi e Ronaldo sono una inezia economica. I due mondi hanno trovato in Donald Trump un mediatore in occasione del Liv Golf Dc di Sterling, in Virginia, su uno dei suoi percorsi, il Trump National Golf Club. “Le parti hanno firmato un accordo”, recita il comunicato congiunto, “che combina le attività e i diritti commerciali di Pif (incluso Liv Golf) con le attività commerciali e i diritti di Pga Tour e Dp World Tour in una nuova entità a scopo di lucro di proprietà collettiva”. Il duo Bin Salman-Trump ha visto così riconosciuta la bontà del progetto e della formula. Meglio alleati che nemici.

Il consiglio di amministrazione della nuova entità commerciale includerà Yasir Al-Rumayyan (Pif) come presidente e Jay Monahan (Pga Tour) come amministratore delegato.

Alluvione, al via a Chigi riunione con Meloni ed enti locali ER

Alluvione, al via a Chigi riunione con Meloni ed enti locali ERRoma, 7 giu. (askanews) – Ha preso il via a Palazzo Chigi la riunione sull’emergenza alluvione in Emilia Romagna, convocata dal sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Alfredo Mantovano, alla presenza della premier, Giorgia Meloni. C’è il governo quasi al completo, tra gli altri sono presenti i ministri Tajani, Salvini, Schillaci, Valditara, Musumeci, Casellati, oltre al presidente della Regione Emilia Romagna, Stefano Bonaccini, al sindaco di Bologna, Matteo Lepore, al presidente delle Province di Ravenna, Michele de Pascale (anche sindaco di Ravenna e presidente dell’Upi), e a quelli di Forlì-Cesena, Rimini e Pesaro-Urbino.

Ucraina, anche la Cina è “seriamente preoccupata” per le conseguenze della distruzione della diga sul Dnipro

Ucraina, anche la Cina è “seriamente preoccupata” per le conseguenze della distruzione della diga sul DniproRoma, 7 giu. (askanews) – La Cina è “seriamente preoccupata” per le distruzioni alla diga ucraina di Nova Kakhovka, ha detto oggi il portavoce del ministero degli Esteri di Pechino. “Siamo seriamente preoccupati per la distruzione della diga di Kakhovka. Siamo profondamente preoccupati per gli impatti umanitari, economici ed ecologici che ne derivano”, ha detto Wang Wenbin in un briefing quotidiano alla stampa.

Wang ha aggiunto che Pechino spera che tutte le parti si impegnino per una soluzione politica alla crisi in Ucraina e lavorino insieme per promuovere un’attenuazione delle tensioni. “Chiediamo a tutte le parti coinvolte nei conflitti di seguire il diritto internazionale umanitario e di fare del loro meglio per proteggere la sicurezza dei civili e delle strutture civili”, ha detto Wang.

Federvini: vini, spiriti e aceti italiani valgono oltre 20 mld

Federvini: vini, spiriti e aceti italiani valgono oltre 20 mldMilano, 7 giu. (askanews) – Vini, Spiriti e Aceti italiani valgono oltre 20 miliardi di euro di fatturato e rappresentano il 21% dell’export complessivo del “food & beverage” nazionale. E’ partita da questo dato l’assemblea generale di Federvini in corso a Roma, a pochi giorni dall’approvazione in Irlanda del provvedimento che introdurrà i cosiddetti “health warning” sulle etichette delle bevande alcoliche. Una norma che preoccupa il comparto per le possibili conseguenze economiche sulle filiere produttive.

“La scelta irlandese mette sullo stesso piano consumo e abuso, senza intervenire sull’educazione ad un approccio responsabile e moderato e quel che è peggio è che si rivelerà sostanzialmente inutile. Sulla questione, l’Italia ha saputo muoversi compatta, istituzioni e imprese, ma dobbiamo ora continuare a fare squadra sul piano internazionale per evitare che il caso irlandese possa indurre altri Paesi a seguire la stessa strada” ha detto la presidente di Federvini, Micaela Pallini, aggiungendo che “alla base della decisione irlandese c’è la mancata comprensione che l’abuso si sradica e si combatte con l’educazione, non con il proibizionismo. L’Irlanda – ha concluso – e più in generale Bruxelles, guardino all’Italia, ai valori della dieta mediterranea e alla sua cultura di consumo consapevole”.

Oxfam: “Obiettivo dell’Europa è negare il diritto di asilo”

Oxfam: “Obiettivo dell’Europa è negare il diritto di asilo”Milano, 7 giu. (askanews) – “Dopo anni di stallo, questa settimana i Ministri degli Interni e della Giustizia dei Paesi Ue hanno la possibilità di cambiare rotta sulle politiche migratorie europee, ma ancora una volta l’orientamento è rafforzare i meccanismi di respingimento dei migranti, esternalizzare le frontiere, minando di fatto il diritto di asilo. Intanto, nonostante le procedure previste dal patto rischino di trasformare l’Italia in una grande prigione per richiedenti asilo, il Governo, con il Decreto Cutro, si è già mosso nella direzione voluta dall’Europa”. È l’allarme lanciato da Oxfam alla vigilia del Consiglio Ue in programma l’8 e 9 giugno, che avrà al centro la definizione di un accordo tra gli Stati membri su due dossier fondamentali per il presente e futuro di decine migliaia di persone in fuga verso l’Europa, a causa di conflitti, fame e crisi climatica: la definizione di nuove politiche comuni di controllo delle frontiere europee, che potrebbero prevedere anche la detenzione di minori negli hotspot Ue, sul modello greco; il raggiungimento di un meccanismo europeo di ricollocamento dei richiedenti asilo, per cui agli Stati è data la possibilità di non accettare migranti ricollocati dai paesi di primo ingresso, pagando una quota per ogni persona non accolta.

“Entrambe sono proposte che non risolveranno in alcun modo le croniche carenze del sistema di asilo europeo – sottolinea Giulia Capitani, policy advisor di Oxfam Italia su migrazione e asilo – Al contrario esprimono chiaramente l’obiettivo di blindare l’Europa. Quanto poi alla proposta in discussione per il controllo delle frontiere, siamo di fronte a nient’altro che all’esatta copia del modello disumano e fallimentare applicato fino ad oggi nelle isole greche, che finirà solo per rinchiudere altri rifugiati, bambini compresi, in centri simili a prigioni, negando il loro fondamentale diritto di asilo nel territorio dell’Unione”. Il Decreto Cutro, recentemente convertito in legge, è del tutto in linea con queste scellerate politiche europee. Oltre a confermare l’applicazione di procedure di frontiera già previste dal Decreto Lamorgese, promuove infatti un modello di “detenzione diffusa”, nel quale un numero potenzialmente altissimo di richiedenti asilo saranno trattenuti al confine o in altri luoghi come hotspot di nuova costruzione o Centri per il Rimpatrio, privati della libertà personale, al solo scopo di vedere esaminata la loro domanda.

“Che i numeri saranno alti è confermato dal fatto che a livello europeo si continua ad escludere un meccanismo di redistribuzione obbligatoria: a nessun Stato membro si richiede di accogliere i migranti arrivati in Italia, che quindi, al di là di quelli che riusciranno a scappare, resteranno qui. – continua Capitani – L’Italia diventerà una grande zona di frontiera, di contenimento, con una sostanziale mancanza di garanzie per le persone in cerca di rifugio”. Si conferma inoltre la volontà politica di esternalizzare il controllo delle frontiere nella gestione dei flussi migratori. “Stiamo assistendo anche al tentativo degli Stati Ue di aumentare le pressioni sui Paesi terzi, ad esempio in nord Africa, a cui affidare il controllo delle frontiere”, aggiunge Capitani. “Un sistema che come nel caso dell’accordo Italia-Libia, non solo non blocca gli arrivi (da gennaio ad oggi sono oltre 51.000), ma perpetua la violazione dei diritti umani fondamentali delle persone, comprese donne e minori, detenute nei lager libici e vittime di torture e soprusi indicibili”. Se i ministri dell’Unione europea troveranno un accordo sui due dossier al centro del vertice, si apriranno quindi i negoziati con il Parlamento europeo.

In questo contesto Oxfam lancia perciò un appello urgente per la creazione di un sistema di asilo europeo in grado di funzionare davvero: stabilendo regole che prevedano un’equa condivisione dell’accoglienza dei richiedenti asilo in tutta Europa tra gli Stati membri e scongiurando il rischio di replicare quanto succede in Grecia, dove l’incapacità di una condivisione di responsabilità tra gli Stati, lascia migliaia di persone in un limbo legale, intrappolate in baraccopoli o in centri simili a prigioni finanziati dall’Ue; smettendo di stringere accordi con Paesi terzi per esternalizzare la responsabilità europee nei confronti delle persone in cerca di sicurezza in Europa; creando meccanismi indipendenti di monitoraggio su ciò che accade alle frontiere europee, con l’obiettivo di contrastare il rischio di violazioni dei diritti umani.