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Tag: Sanremo 2023

Mes, Conte: Meloni ha mentito, ho chiesto il giurì d’onore per accertare le menzogne

Mes, Conte: Meloni ha mentito, ho chiesto il giurì d’onore per accertare le menzogneRoma, 18 dic. (askanews) – “E’ successo un fatto molto grave, la premier e deputata Giorgia Meloni ha scelto di mentire al Parlamento e a tutti i cittadini: ha sostenuto che il mio governo ha dato l’ok alla riforma del Mes senza un mandato parlamentare, con il favore delle tenebre, quando il governo era dimissionario…. La presidente Meloni ha mentito consapevole di mentire, lei era in quel Parlamento, deputata, quando nel dicembre 2020 c’è stato un dibattito parlamentare e una risoluzione…”. Lo ha detto il presidente del Movimento Cinquestelle Giuseppe Conte in una conferenza stampa in diretta sui suoi canali social.

La premier, ha rilanciato Conte, “disonora la massima istituzione del governo così facendo” e quindi “ho appena consegnato al presidente della Camera una richiesta di istituire un giurì d’onore, per accertare le menzogne denigratorie della premier e deputata Giorgia Meloni”, “in base all’articolo 58 del regolamento della Camera”, “ha offeso e danneggiato me, il M5s, l’Italia, non lo possiamo accettare”. “L’Istituzione del governo non è di Giorgia Meloni o del premier di turno e tutti noi dobbiamo lavorare per conservare il prestigio massimo di questa istituzione”, ha aggiunto Conte rilevando che Meloni “si è resa colpevole di condotte gravi”, capaci di “irridere il Parlamento”. L’obiettivo del giurì d’onore “è ristabilire la verità dei fatti, abbiamo bisogno di chiarezza, non può passare il principio che in Parlamento si può dire di tutto e le menzogne più denigratorie possano passare”, ha aggiunto Conte. Sul Mes, ha spiegato, “è stato fatto tutto alla luce del sole con pieno coinvolgimento del Parlamento e di tutti i cittadini” ha proseguito Conte dato che “come premier mi sono riservato di dare ok alla ratifica solo nella prospettiva di una riforma del Patto di stabilità e cresciita” e rivendicando la “logica a pacchetto”.

Istat, il censimento 2022: le donne sono il 51,2% della popolazione

Istat, il censimento 2022: le donne sono il 51,2% della popolazioneRoma, 18 dic. (askanews) – Le donne, superando gli uomini di 1.367.537 unità, rappresentano il 51,2% della popolazione residente. Il rapporto di mascolinità (che esprime il rapporto percentuale tra le componenti maschile e femminile della popolazione) è pari a 95,5 uomini ogni 100 donne. Lo rileva l’Istat.

Il peso della componente femminile è progressivamente maggiore man mano che cresce l’età, per via della maggior longevità femminile. Se nelle classi di età più giovani (fino alla classe 35-39 anni) si registra una leggera prevalenza della componente maschile, si raggiunge l’equilibrio tra i sessi nella classe 40-44 e, progressivamente, si rileva una presenza sempre maggiore di donne a partire dalla classe 45-49 che esplode tra i grandi anziani: nella classe 80-84 anni le donne sono il 58,0%, fino ad arrivare al 69,9%, al 77,9% e all’83,3%, rispettivamente, nelle classi 90-94, 95-99 e 100 e più. Come nel 2021, tra le Regioni il rapporto di mascolinità più alto si registra in Trentino-Alto Adige (97,7), quello più basso in Liguria (92,9) che è anche la Regione con il più alto indice di vecchiaia.

A livello locale il rapporto di mascolinità può risultare superiore a 100. Tale circostanza si verifica in poco più di un terzo dei Comuni (contro il 23,5% del 2011), perlopiù in piccoli e piccolissimi centri. È il caso, ad esempio, di Salza di Pinerolo che, con appena 67 residenti, ha il rapporto di mascolinità più alto di Italia (191,3).

Barilla: studenti a scuola d’impresa nell’archivio storico

Barilla: studenti a scuola d’impresa nell’archivio storicoMilano, 18 dic. (askanews) – Barilla aderisce al progetto “A scuola d’impresa”, l’iniziativa nata dalla collaborazione con MuseImpresa e l’Università Liuc di Castellanza, nel Varesotto per creare un ponte tra le nuove generazioni e marchi e prodotti storici della produzione industriale italiana. In virtù di questa collaborazione, il gruppo alimentare lancia “Dalla storia al futuro – proposte per il museo virtuale dell’Archivio storico Barilla”, che, a partire dal 2024, porterà gli studenti delle scuole secondarie nel cuore della storia del gruppo, l’archivio presso la sede centrale di Parma.

Gli studenti faranno un percorso di formazione che avrà come obiettivo creare e popolare un vero e proprio museo virtuale sulla storia della comunicazione di Barilla accessibile in digitale sul sito dell’archivio storico. L’iniziativa è rivolta a tutti gli studenti del triennio delle scuole secondarie di II grado e si svilupperà in più fasi: in un primo momento i ragazzi visiteranno il quartier generale di Barilla e saranno coinvolti in attività di studio dei documenti presenti presso l’archivio storico e nella presentazione, attraverso il lavoro a gruppi, di proposte creative. Successivamente progetteranno l’allestimento di un museo virtuale con una selezione dell’ampio materiale presente in archivio. “A scuola d’impresa” è un progetto ideato da Museimpresa, l’associazione italiana archivi e musei d’impresa, che riunisce oltre 130 musei e archivi di grandi, medie e piccole imprese italiane, all’interno del percorso per l’orientamento e dei percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento), con l’obiettivo sia di diffondere una conoscenza di base sulla storia dell’impresa italiana e dei suoi valori, sia di avvicinare i ragazzi ai musei e agli archivi d’impresa del Paese

L’archivio storico Barilla nasce nel 1987 per volontà di Pietro Barilla con il compito di raccogliere, conservare e valorizzare il materiale storico relativo alla lunga vita dell’azienda e dei marchi di proprietà del gruppo alimentare di Parma. Sul sito dell’archivio storico sono stati digitalizzati oltre 35.000 oggetti, foto, video e pubblicità che ripercorrono la storia, l’attività economica, la strategia comunicativa e pubblicitaria dei marchi come Barilla, Mulino Bianco, Pavesi, Pan di Stelle e Voiello.

Giordania, novità e nuove esperienze per scoprire Madaba

Giordania, novità e nuove esperienze per scoprire MadabaRoma, 18 dic. (askanews) – Continuano gli interventi per sviluppare nuovi itinerari e migliorare i servizi turistici in vista della piena ripresa del turismo. Il Jordan Tourism Board lancia una serie di percorsi esperienziali per scoprire la biblica Madaba e annuncia la risistemazione del sito di Petra, liberato dalle attività commerciali abusive. Intanto i dati confermano l’Italia al vertice degli arrivi mondiali in Giordania nel mese di novembre, con un rallentamento delle prenotazioni molto inferiore a quanto preventivato all’inizio del conflitto israelo-palestinese.

Sono stati 6.000 gli arrivi dal nostro Paese nell’ultimo mese, per un totale di 125.000 italiani che hanno visitato la Giordania da gennaio a novembre 2023, stabilendo un nuovo record storico per l’Italia. Madaba, sorta sull’antico sito biblico di Medba o Medaba lungo la Via dei Re, circa 35 km a sud ovest di Amman, è conosciuta per i suoi raffinati mosaici bizantini. Su quello che fu uno degli insediamenti delle dodici tribù di Israele durante l’Esodo, verso l’850 a.C. il re moabita Mesha fece erigere la città per commemorare la sua vittoria sugli Israeliti. Conquistata dai Greci di Alessandro Magno, durante il governo dei Seleucidi passò sotto il dominio degli Ammoniti, poi degli Israeliti, ed infine dei Nabatei, fino all’arrivo dei Romani. Prosperò sotto i Bizantini, che eressero edifici adornati di mosaici dallo stile distintivo e ricercato, che le hanno valso il nome di Città dei mosaici.

Il mosaico più visitato in assoluto è quello della mappa della Terra Santa, un’opera d’arte del VI secolo di inestimabile valore storico e artistico custodita nella Chiesa di San Giorgio. L’edificio fa parte del Parco Archeologico, diviso in due aree che comprendono le chiese bizantine, i resti della strada romana, il Palazzo Bruciato e la Chiesa dei Santi Martiri, che oltre a un impressionante mosaico con scene di caccia conserva colonne e capitelli di epoca romana. I nuovi itinerari permettono di assaporare le tradizioni giordane e vivere esperienze a contatto con le persone del posto. In centro, si passeggia lungo la “Tourism Street”, lungo la quale sorgono negozi di souvenir, laboratori di artigianato, come quello di tappeti Maavah, di proprietà di uno degli ultimi tessitori tradizionali di Madaba, caffetterie e ristoranti, come il Jaw Zaman, ricavato da una casa di inizio Novecento. Cucina tradizionale è anche quella che gli ospiti possono preparare e gustare alla Carob House, che utilizza prodotti a km zero, e alla libreria-caffetteria Kawon, che oltre ai libri rari propone bar, ristorante, laboratori di cucina, incontri culturali e spettacoli di artisti locali in un edificio degli anni Trenta con un delizioso giardino. Oltre al Visitors Centre, ospitato in un edificio storico, il punto di riferimento è Beit Al Beiruti, una casa di fine XIX secolo dove si possono fare esperienze legate al patrimonio culturale e all’artigianato, come realizzare un mosaico, provare a tessere, vestire abiti tradizionali e imparare a cucinare piatti tipici. Laboratori di mosaico si tengono anche al Madaba Institute of Mosaic Art and Restoration (MIMAR), fondato nel 2007 grazie a un progetto internazionale al quale ha partecipato anche il governo italiano.

Il ridotto afflusso turistico di questo periodo ha permesso all’Autorità Regionale per lo Sviluppo e il Turismo di Petra di lanciare, in collaborazione con tutte le autorità governative, una campagna per controllare e rimuovere le violazioni all’interno dell’area archeologica. L’intervento, attuato la scorsa settimana, fa parte dell’impegno a lungo termine a far rispettare la legge sulle antichità pubbliche e preservare l’integrità e l’unicità di Petra, garantendo servizi turistici di qualità e la sicurezza dei visitatori.

Musica, Silvia Manco Xmas Special Trio all’Alexanderplatz Jazz Club

Musica, Silvia Manco Xmas Special Trio all’Alexanderplatz Jazz ClubRoma, 18 dic. (askanews) – L’Alexanderplatz Jazz Club di Roma, presenta, martedì 19 dicembre, Silvia Manco Xmas Special trio. L’irresistibile e suggestivo repertorio internazionale legato al Natale viene declinato in chiave jazz dal trio della pianista e vocalist Silvia Manco. La scelta dei brani è il risultato di un’accurata e ampia ricerca all’interno di diverse tradizioni musicali, non solo quella degli Standard Song americani ma anche quella più esotica del nord-est del Brasile, quella britannica dei Christmas Carols, quella europea di origine folk e quella soulful del soul jazz e del gospel afroamericano.

Nastri d’Argento, “C’è ancora domani” di Cortellesi film dell’anno

Nastri d’Argento, “C’è ancora domani” di Cortellesi film dell’annoRoma, 18 dic. (askanews) – “C’è ancora domani” è il “Film dell’anno” dei Nastri d’Argento: con questa notizia il Direttivo dei giornalisti cinematografici chiude una stagione straordinaria per i film #soloalcinema, festeggiando il valore di un successo e l’exploit sorprendente di Paola Cortellesi che ha conquistato il pubblico e la stampa a tempo di record, con un consenso che continua ad aumentare di giorno in giorno, accendendo inoltre un prezioso dibattito di attualità che va oltre il senso e l’effetto di un film speciale.

“Anticipare questa decisione è il modo migliore per esprimere i nostri auguri al cinema italiano” spiega la presidente Laura Delli Colli a nome del Direttivo Nazionale. Si legge nella motivazione del “Nastro dell’anno”: “L’esordio di Paola Cortellesi dietro la macchina da presa, oltre i titoli che saranno votati a maggio, ha già dimostrato di meritare una particolare sottolineatura di eccellenza con un riconoscimento che premia – oltre il clamoroso risultato degli incassi – l’originalità e il valore di un film che continua a far parlare un Paese. ‘C’è ancora domani’ ha dimostrato fin dal debutto una vera e propria svolta non solo nel rapporto col pubblico, ma anche nella capacità di leggere nella storia di una donna di ieri temi che toccano un nervo scoperto nella società e nella tragica quotidianità di un tempo che per le donne non sembra aver cancellato violenza di genere né discriminazione”. Il Nastro dell’anno, come tradizione, andrà alla regista, anche co-autrice del soggetto e della sceneggiatura e protagonista del film. Con Paola Cortellesi, Nastri d’Argento al cast dei protagonisti – con Valerio Mastandrea, Romana Maggiora Vergano, Emanuela Fanelli, Giorgio Colangeli e Vinicio Marchioni – ai co-sceneggiatori Furio Andreotti e Giulia Calenda, ai produttori Mario Gianani e Lorenzo Gangarossa. E come ogni anno, nella serata dei Nastri d’Argento sarà premiata anche la creatività dell’intera squadra di talento che ha lavorato, nel segno della qualità, per un grande risultato collettivo.

“Sono felice che il Nastro d’Argento per il ‘Film dell’anno’ sia stato assegnato a ‘C’è ancora domani’ – sottolinea Paola Cortellesi – ringrazio la presidente Laura Delli Colli e il Sindacato Nazionale Giornalisti Cinematografici Italiani per questo prestigioso riconoscimento che, oltre a me, celebra tutta la squadra artistica e tecnica e riconosce il valore di ogni singolo contributo. Un Nastro che dedico a tutte le persone che mi hanno dato fiducia sin dal primo giorno e che hanno lavorato al mio fianco con passione e gentilezza”.

Lollobrigida: Dop economy? Investire in qualità obiettivo Governo

Lollobrigida: Dop economy? Investire in qualità obiettivo GovernoRoma, 18 dic. (askanews) – “Cresce la Dop economy e questo è un bene anche per chi acquista prodotti di qualità che devono essere raccontati nella loro specificità anche territoriale, che crea anche turismo. Investire nella qualità è l’obiettivo di questo Governo e di tanti imprenditori italiani che ne capiscono il valore aggiunto”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura e Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, intervenendo a margine della presentazione del XXI Rapporto Isema Qualivita in corso a Roma.

“Il Governo ha investito tante risorse sull’innovazione – ha ricordato Lollobrigida – sia con fondi nazionali sia del Pnrr – raddoppiando le disponibilità del mondo agricolo per le filiere produttive di qualità”. Lollobrigida ha poi confermato che quella del vino “è una filiera che può crescere molto in termini orizzontali. Sono tre le regioni che hanno in particolare in termini assoluti il maggior mercato e sono Veneto, Toscana e Piemonte. Quello che si può fare – ha detto – è mettere anche le altre regioni in condizione di seguire questo esempio e lì c’è un fattore di crescita rilevante”.

Ma la Dop economy italiana non è solo vino, è anche “olio, formaggio: i dati che abbiamo sull’export di prodotti di qualità ci danno grandi soddisfazioni. Ad esempio – ha ricordato il ministro – il formaggio cresce dell’11% in Francia, che non è il territorio più facile da conquistare. Ancora, abbiamo l’olio di oliva dove qualitativamene abbiamo una disponbilità di cultivar eccezionale e entrare in un mercato di alto livello permette di avere una rediività maggiore e una competitivià più elevata in termini di valore”, ha concluso.

Lollobrigiga: con ambasciatori nuove azioni su italian sounding

Lollobrigiga: con ambasciatori nuove azioni su italian soundingRoma, 18 dic. (askanews) – “Oggi alla riunione degli ambasciatori italiani alla Farnesina chiederò di attivare ancora meglio azioni per spiegare ai governi delle altre nazioni che sì, noi difendiamo la denominazione dei prodotti e l’indicazione dell’italianità nel nome delle nostre imprese, ma che loro lo devono fare nel nome dei loro cittadini”. Lo ha detto il ministro dell’Agricoltura e Sovranità alimentare Francesco Lollobrigida, intervenendo a margine della presentazione del XXI Rapporto Isema-Qualivita in corso a Roma.

Il ministro ha sottolineato che i cittadini stranieri devono essere tutelati dall’italian sounding, perché “comprano cose pensando che corrispondano alle produzioni italiane e invece no. I governi devono attivare dei processi normativi che garantiscano la riconoscibilità dei prodotti. Quando c’è trasparenza il prodotto italiano si conquista spazi di mercato e così si spiega anche perché ha un costo maggiore rispetto ai prodotti a italian sounding”, ha concluso Lollobrigida.

Il 22 dicembre su Rai3 il docufilm di Mario Martone su Mimmo Jodice

Il 22 dicembre su Rai3 il docufilm di Mario Martone su Mimmo JodiceRoma, 18 dic. (askanews) – Il 22 dicembre, andrà in onda su Rai 3 in seconda serata, il documentario “Un ritratto in movimento. Omaggio a Mimmo Jodice” di Mario Martone, una produzione Mad Entertainment in collaborazione con Rai Documentari con il sostegno di Caronte, prodotta da Maria Carolina Terzi, Lorenza Stella, Luciano Stella, Carlo Stella, un racconto di uno dei più grandi fotografi dei nostri tempi.

“È un film in cui protagoniste sono le fotografie, un viaggio all’interno delle opere di questo grande artista, di cui ho lasciato parlare le immagini – ha dichiarato Mario Martone- a differenza di una volta, oggi viviamo sommersi da una moltitudine di immagini che ci sovrastano. È importante ragionare sul loro senso, sul loro valore, sul gesto che c’è dietro e sul rapporto con lo sguardo. Osservare un gigante come Mimmo Jodice è importante non solo da un punto di vista estetico, ma anche filosofico. In me ha fatto ritrovare il gusto di respirare un’immagine”. Mimmo Jodice nello sguardo di Mario Martone: un racconto che si dipana attraverso immagini e parole, ricordi e testimonianze del grande fotografo e di artisti, galleriste e intellettuali di diverse generazioni che in vario modo sono entrati in contatto con il suo lavoro: da Francesco Vezzoli, a Antonio Biasiucci, da Marino Niola a StefanoBoeri, da Lucia e Laura Trisorio a Lia Rumma, fino alla moglie Angela Jodice che con lui ha diviso la vita e che per prima ha visto e sostenuto le sue potenzialità di artista.

Seguiamo Mimmo Jodice nel suo studio, dove i ricordi si affollano e si sommano alle straordinarie immagini dell’archivio, sono decenni di lavoro e di ricerca che rivivono nelle sue parole e nei movimenti lenti e precisi delle mani, mentre ci mostra i segreti della camera oscura, ci racconta il suo modo di procedere: le prime fotografie, le sperimentazioni degli anni sessanta e poi settanta, i lavori di carattere politico e sociale, i nudi, la passione per l’architettura e le antichità classiche, il suo perdersi a guardare la natura, il mare, ad aspettare una luce per lasciare affiorare visioni che vanno oltre la realtà. Ed è proprio in questo modo di vedere, in questo sguardo che sente l’assenza e raffigura il tempo che la fotografia di Mimmo Jodice si fa arte. Presentato Fuori Concorso alla 41esimo Torino Film Festival, il documentario è scritto da Mario Martone e Ippolita Di Majo, fotografia di Elio Di Pace, montaggio di Jacopo Quadri con Elio Di Pace, suono di Silvia Moraes e Luigi Petrazzuolo, prodotto da Maria Carolina Terzi, Lorenza Stella, Luciano Stella, Carlo Stella per Mad Entertainment, Rai Documentari, Caronte S.P.A. Al documentario partecipano Mimmo Jodice, Angela Jodice, Antonio Biasiucci, Stefano Boeri, Marino Niola, LiaRumma, Laura Trisorio, Lucia Trisorio, Francesco Vezzoli, Andrea Renzi.

Guerra in Medio Oriente, Tajani: troppi civili morti, la reazione di Israele sia proporzionata

Guerra in Medio Oriente, Tajani: troppi civili morti, la reazione di Israele sia proporzionataRoma, 18 dic. (askanews) – “Noi insistiamo perché anche da parte di Israele ci sia una reazione proporzionata” all’aggressione di Hamas: “Ci sono troppe vittime tra la popolazione civile palestinese” a Gaza, ha detto oggi il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a margine della XVI Conferenza degli Ambasciatori a Roma. “Abbiamo inviato un messaggio di grande attenzione all’esercito e al governo israeliano”, ha aggiunto Tajani, ricordando che, d’altra parte, “Hamas non deve usare i civili come scudi umani”.

“Noi ci siamo astenuti due volte” all’Onu “perché il testo proposto non esprimeva alcuna condanna di Hamas, che è il vero responsabile di questa nuova esplosione di violenza in Medio Oriente”, ha poi spiegato il ministro degli Esteri, aggiungendo: “Noi siamo favorevoli a tutte le iniziative che possono portare aiuto alla popolazione civile di Gaza”. “Ma un documento politico che deve puntare sul cessate il fuoco non può non condannare i veri responsabili di questa situazione”, ha insistito, ricordando che l’Italia cerca sempre di mantenere una “posizione di grande equilibrio, dove siano chiare le responsabilità”. “Non possiamo avere documenti che non siano equilibrati. Per questo ci siamo astenuti. I documenti devono essere chiari”, ha concluso.