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Tag: Sanremo 2023

Regione Lazio, Rocca: donne e disabilità, cooperare e includere

Regione Lazio, Rocca: donne e disabilità, cooperare e includereRoma, 30 mag. (askanews) – “Ci tenevo a salutare organizzatori e partecipanti del convegno “Donne tra disabilità, lavoro e sport”, tenutosi nella sede della giunta della regione Lazio e organizzato dall’associazione culturale Sinergie e Idee. Non è un caso che proprio oggi ci sia stata questa iniziativa, vista la Giornata mondiale della sclerosi multipla. Nella nostra complessa società è apparentemente difficile coniugare temi come l’essere donna, lavoratrice e sportiva, alle fragilità date da una malattia. Eppure, questo ricco e straordinario parterre dimostra esattamente il contrario: la disabilità non è un limite se, tutti insieme, cooperiamo per una realtà più inclusiva e partecipata. Come Regione ci impegniamo a sostenere non soltanto coloro che vivono sulla loro pelle la malattia, ma anche le famiglie e i caregiver. Insieme possiamo abbattere qualsiasi barriera e dare vita ad una vera e propria rivoluzione culturale”. Lo ha assicurato il presidente della regione Lazio Francesco Rocca.

Mattarella visita la Romagna alluvionata e assicura: non siete soli

Mattarella visita la Romagna alluvionata e assicura: non siete soliFaenza (Ravenna), 30 mag. (askanews) – “Non ho parole, posso soltanto dire ‘grazie’. Grazie per quello che avete fatto, per quello che state facendo e per quello che farete nelle prossime settimane”. Sono decine e decine le mani che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha stretto nella giornata dedicata alla Romagna ferita dall’alluvione di due settimane fa. Un incontro dietro l’altro, con gli agricoltori, con gli studenti, con i cittadini che a ogni tappa, da Modigliana a Forlì, da Cesena a Ravenna, lo hanno applaudito e gli hanno intonato l’inno per eccellenza da queste parti, quel “Romagna mia” che in queste ore risuona come un mantra.

Tante lacrime di gioia per la visita del presidente della Repubblica che ha ricambiato con grande affetto. Consapevole, però, che dietro a questa “pausa” dai lavori sulle strade, negli appartamenti, nelle scuole e nelle aziende, si nasconde una preoccupazione. L’ha espressa senza giri di parole il sindaco di Faenza, Massimo Isola, a conclusione della visita: “In questo momento di dolore ce la stiamo mettendo tutta, ma abbiamo bisogno di risorse, di progetti specifici e immediati”. Il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che da commissario straordinario per il terremoto del 2012 ha dovuto gestire la ricostruzione, è ancora più esplicito: “Sappiamo che quando l’acqua si ritirerà, quando il fango sarà spalato anche nell’ultima parte in cui è ancora presente, non dobbiamo spegnere le luci e i riflettori, perché si rischierebbe di non vedere più il dramma che tutto ciò ha provocato”. Un messaggio che è suonato forte nella sala del Consiglio comunale di Faenza dove il presidente della Repubblica ha concluso la sua visita. “C’è un pericolo da evitare, che è grave, in questi casi sempre incombente: la tentazione di abbandonare, di arrendersi. Questo non fa parte della tradizione della Romagna, ma condizioni come quelle che si sono create potrebbero creare questo rischio che va assolutamente scongiurato e lo si scongiura con tempi veloci di rilancio e ripresa, con la concretezza veloce della ripresa e del riavvio”. Dal governo Meloni sono arrivati segnali concreti già dai primi giorni dell’emergenza. E da Mattarella è arrivata un’altra rassicurazione: “Io sarò accanto al governo. Non dovete avere paura di rimanere soli, non lo sarete”.

Mattarella ha elogiato l’operato dei sindaci che nelle ore più drammatiche, “in una condizione totalmente imprevista”, si sono trovati ad “assumere decisioni coraggiose, alle volte del tutto nuove”. Scelte che si sono rivelate “fondamentali” per infondere coraggio ai “cittadini smarriti” per i danni causati dalle esondazioni dei fiumi. “Questo territorio – ha aggiunto il Capo dello Stato – è fondamentale per la nostra economia e il nostro paese. Nella Romagna c’è una spinta all’attività produttiva, alla vita sociale e al turismo del nostro Paese che è di assoluta priorità. Per questo è interesse nazionale la ripresa di questo territorio”. Lo ha detto ai sindaci e lo ha ripetuto agli imprenditori e agli agricoltori che ha incontrato per strada. “Ecco questi sono alcuni dei nostri prodotti che siamo riusciti a salvare dall’alluvione”, gli hanno detto alcuni rappresentanti delle associazioni agricole mentre donavano chi un cesto di frutta, chi verdure e chi una bottiglia di Sangiovese. “Non potremmo rinunciare alla ricchezza di questi prodotti per il nostro paese” ha detto Mattarella che ha ricevuto regali anche dagli studenti e dai volontari: un disegno, la giacca arancione dei volontari della Pubblica assistenza e un gilet giallo della Protezione civile. Una giornata in cui è risuonata più volte la parole “unità” (delle istituzioni), “coraggio” e “determinazione”. In piazza, a Forlì, arriva l’eco delle parole del ministro alla Protezione civile Musumeci che lamenta l’assenza del governo accanto a Mattarella. Dal Quirinale una risposta secca, per non rovinare una giornata di “speranza”: “Il presidente della Repubblica nelle visite nei territori italiani non impone la presenza di esponenti del governo. Essa, peraltro, è sempre gradita dal presidente Mattarella. È così da sempre, dall’inizio del proprio settennato”.

Mattarella ha visitato la Romagna alluvionata. “Non siete soli”

Mattarella ha visitato la Romagna alluvionata. “Non siete soli”Faenza (Ravenna), 30 mag. (askanews) – “Non ho parole, posso soltanto dire ‘grazie’. Grazie per quello che avete fatto, per quello che state facendo e per quello che farete nelle prossime settimane”. Sono decine e decine le mani che il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha stretto nella giornata dedicata alla Romagna ferita dall’alluvione di due settimane fa. Un incontro dietro l’altro, con gli agricoltori, con gli studenti, con i cittadini che a ogni tappa, da Modigliana a Forlì, da Cesena a Ravenna, lo hanno applaudito e gli hanno intonato l’inno per eccellenza da queste parti, quel “Romagna mia” che in queste ore risuona come un mantra.

Tante lacrime di gioia per la visita del presidente della Repubblica che ha ricambiato con grande affetto. Consapevole, però, che dietro a questa “pausa” dai lavori sulle strade, negli appartamenti, nelle scuole e nelle aziende, si nasconde una preoccupazione. L’ha espressa senza giri di parole il sindaco di Faenza, Massimo Isola, a conclusione della visita: “In questo momento di dolore ce la stiamo mettendo tutta, ma abbiamo bisogno di risorse, di progetti specifici e immediati”. Il governatore dell’Emilia-Romagna, Stefano Bonaccini, che da commissario straordinario per il terremoto del 2012 ha dovuto gestire la ricostruzione, è ancora più esplicito: “Sappiamo che quando l’acqua si ritirerà, quando il fango sarà spalato anche nell’ultima parte in cui è ancora presente, non dobbiamo spegnere le luci e i riflettori, perché si rischierebbe di non vedere più il dramma che tutto ciò ha provocato”.Un messaggio che è suonato forte nella sala del Consiglio comunale di Faenza dove il presidente della Repubblica ha concluso la sua visita. “C’è un pericolo da evitare, che è grave, in questi casi sempre incombente: la tentazione di abbandonare, di arrendersi. Questo non fa parte della tradizione della Romagna, ma condizioni come quelle che si sono create potrebbero creare questo rischio che va assolutamente scongiurato e lo si scongiura con tempi veloci di rilancio e ripresa, con la concretezza veloce della ripresa e del riavvio”. Dal governo Meloni sono arrivati segnali concreti già dai primi giorni dell’emergenza. E da Mattarella è arrivata un’altra rassicurazione: “Io sarò accanto al governo. Non dovete avere paura di rimanere soli, non lo sarete”.

Mattarella ha elogiato l’operato dei sindaci che nelle ore più drammatiche, “in una condizione totalmente imprevista”, si sono trovati ad “assumere decisioni coraggiose, alle volte del tutto nuove”. Scelte che si sono rivelate “fondamentali” per infondere coraggio ai “cittadini smarriti” per i danni causati dalle esondazioni dei fiumi. “Questo territorio – ha aggiunto il Capo dello Stato – è fondamentale per la nostra economia e il nostro paese. Nella Romagna c’è una spinta all’attività produttiva, alla vita sociale e al turismo del nostro Paese che è di assoluta priorità. Per questo è interesse nazionale la ripresa di questo territorio”. Lo ha detto ai sindaci e lo ha ripetuto agli imprenditori e agli agricoltori che ha incontrato per strada. “Ecco questi sono alcuni dei nostri prodotti che siamo riusciti a salvare dall’alluvione”, gli hanno detto alcuni rappresentanti delle associazioni agricole mentre donavano chi un cesto di frutta, chi verdure e chi una bottiglia di Sangiovese. “Non potremmo rinunciare alla ricchezza di questi prodotti per il nostro paese” ha detto Mattarella che ha ricevuto regali anche dagli studenti e dai volontari: un disegno, la giacca arancione dei volontari della Pubblica assistenza e un gilet giallo della Protezione civile.Una giornata in cui è risuonata più volte la parole “unità” (delle istituzioni), “coraggio” e “determinazione”. In piazza, a Forlì, arriva l’eco delle parole del ministro alla Protezione civile Musumeci che lamenta l’assenza del governo accanto a Mattarella. Dal Quirinale una risposta secca, per non rovinare una giornata di “speranza”: “Il presidente della Repubblica nelle visite nei territori italiani non impone la presenza di esponenti del governo. Essa, peraltro, è sempre gradita dal presidente Mattarella. È così da sempre, dall’inizio del proprio settennato”.

 

Landini (Cgil) dopo l’incontro col governo: avanti con la mobilitazione

Landini (Cgil) dopo l’incontro col governo: avanti con la mobilitazioneRoma, 30 mag. (askanews) – “Da un lato consideriamo importante questa convocazione, che c’è stata grazie alla nostra mobilitazione, ma ad oggi non ci sono risultati. Per quello che ci riguarda bisogna proseguire la mobilitazione nel Paese”. Lo ha detto il leader della Cgil, Maurizio Landini, al termine dell’incontro a Palazzo Chigi. “Abbiamo già deciso insieme a tante associazioni che il 24 giugno ci sarà una manifestazione nazionale a Roma sulla sanità e sulla sicurezza sul lavoro, che è un tema centrale – ha aggiunto – decideremo tutto quello che è necessario senza escludere nessuna iniziativa”.

Il 21 giugno a Grinzane Cavour c’è il “Food and wine tourism forum”

Il 21 giugno a Grinzane Cavour c’è il “Food and wine tourism forum”Milano, 30 mag. (askanews) – Mercoledì 21 giugno, il Castello di Grinzane Cavour (Cuneo), ospita il “Food & wine tourism forum” (Fwtf), il principale evento italiano dedicato all’innovazione nel turismo enogastronomico.

Organizzato dall’Ente Turismo Langhe Monferrato Roero, l’iniziativa giunta alla sesta edizione, prevede una serie di incontri con al centro il tema “Prospect”, per riflettere e per indagare insieme con diversi esperti i legami tra turismo innovazione, nuove tecnologie, accelerazione digitale e sviluppo sostenibile. Incontri con una ventina di speaker, che si susseguono in quattro diverse sale, orientati alla strategia e arricchiti da dati di scenario e da case history nazionali e internazionali.

Nato nel 2018 il Fwtf approfondisce i principali temi sui quali gli operatori del settore “food and wine” sono chiamati a confrontarsi.

Meloni a sindacati: risorse scarse, scegliamo insieme priorità

Meloni a sindacati: risorse scarse, scegliamo insieme prioritàMilano, 30 mag. (askanews) – Le risorse non sono sufficienti per tutte gli interventi necessari, quindi bisogna scegliere le priorità. E Giorgia Meloni ai sindacati dice: “Vogliamo provare a fare insieme queste scelte?”. A quanto si apprende, la presidente del Consiglio avrebbe chiuso così l’incontro con i sindacati a palazzo Chigi, primo di una serie di tavoli con le parti sociali sulle riforme che il governo ha in cantiere.

“In chiusura confermo quanto detto in apertura, voglio provare ad andare ancora di più nel profondo, anche l’approccio pregiudiziale non mi stupisce ma non mi preoccupa. Mi interessa entrare nel merito delle cose, che significa il richiamo alla responsabilità. Quando ci si mette al tavolo bisogna scegliere le priorità con le risorse di cui si dispone. Mi interessano tutti i temi che sollevate – ha detto Meloni – e se avessi le risorse avrei già fatto tutto, ma mettendo insieme tutte le richieste si arriva a decine di miliardi. Occorre fare delle scelte che puntano sul moltiplicatore più alto. Le scelte vanno fatte, quindi il punto è: vogliamo provare a fare insieme queste scelte?”. Auspica Meloni: “Mi piacerebbe avere un coinvolgimento che non fosse di pregiudizio, nell’interesse non del singolo ma della Nazione. Se c’è una volontà reale di fare qualcosa si possono trovare le soluzioni giuste. Voglio provare a capire se nel merito vogliamo avere un approccio costruttivo pur nel rispetto delle differenze. Possiamo ragionare sulle grandi strategie assumendoci tutti le responsabilità. La volontà del governo c’è ed è visibile”.

Ferrari, Vasseur: “In Spagna dovremo reagire”

Ferrari, Vasseur: “In Spagna dovremo reagire”Roma, 30 mag. (askanews) – La Ferrari prova a ripartire dalla Spagna dopo il deludente week end di Monaco chiuso con il sesto posto di Leclerc e l’ottavo di Sainz. Barcellona dove, assicura il Team Manager del Cavallino Vasseur, arriveranno degli aggiornamenti. “Stiamo lavorando duramente, porteremo degli aggiornamenti – dice – ma questo non vuol dire cambiare filosofia”, ha detto il team principal nell’incontro online con i giornalisti che anticipa il weekend di gara, una prova dalla quale ci si attende un andamento diverso da quello di domenica scorsa. Su Monte-Carlo, Vasseur è stato chiaro: “Abbiamo commesso degli errori, ma nessun disastro, non è stata una questione di feeling. Quello che è accaduto sarebbe stato frustrante per chiunque, figuriamoci per chi, come Leclerc, correva a casa sua. Ma è in questi casi che dobbiamo tenere la testa alta. La stagione è ancora lunga e non è certo l’unica in calendario. Dobbiamo ripartire a Barcellona sperando di fare un grande fine settimana. Sabato abbiamo commesso un errore che ci è costato caro perché credo che partendo dalla terza posizione la nostra avrebbe potuto essere una gara diversa. Dobbiamo imparare da questa situazione. Non sto cercando di trovare scuse, ma dobbiamo rivedere completamente la situazione”. Sugli aggiornamenti: “Penso ci sia margine di miglioramento in termini di prestazione, d’altra parte sarebbe un errore durante la stagione cambiare del tutto quella che è la base. Spero faremo un passo avanti a Barcellona, ma non sarà la fine dello sviluppo dell’auto in termini di aggiornamenti. Per i piloti è stato difficile trovare il limite, oggi stiamo lavorando per sviluppare l’area delle sospensioni. Gli aggiornamenti della Mercedes? Tutti sono concentrati sul proprio sviluppo e sarebbe un errore fare confronti tra il modo in cui i team approcciano agli aggiornamenti, credo che ognuno stia spingendo”. Pance, fondo e sospensione. Un pacchetto che dovrebbero rendere la guida della SF-23 meno complicata.

Roland Garros, Medvedev eliminato dal n.172 Seyboth Wild

Roland Garros, Medvedev eliminato dal n.172 Seyboth WildRoma, 30 mag. (askanews) – Clamoroso al Roland Garros. Daniil Medvedev, numero 2 al mondo, recente vincitore al torneo di Roma, è stato battuto all’esordio dal brasiliano Thiago Seyboth Wild, n. 172 ATP, proveniente dalle qualificazioni: 7-6, 6-7, 2-6, 6-3, 6-4 il punteggio finale sul Philippe Chatrier in 4 ore e 15 minuti. Seyboth Wild ha giocato una partita da sogno (impressionante il dato di 66 colpi vincenti) contro un Medvedev da incubo, ben lontano dal giocatore ammirato agli Internazionali di Roma. “Ho sempre visto giocare tennisti di questo tipo nella mia carriera, vincere in un campo così è un sogno che diventa realtà” ha ammesso incredulo Seyboth Wild a fine partita, cresciuto ammirando Guga Kuerten che a Parigi ha vinto tre volte.

Barilla e Davines insieme per un progetto di agricultura rigenerativa

Barilla e Davines insieme per un progetto di agricultura rigenerativaMilano, 30 mag. (askanews) – Davines group, realtà impegnata nel settore della cosmetica professionale, e Barilla hanno dato vita a “Bello e Buono”, un progetto triennale dedicato all’agricoltura rigenerativa, con l’obiettivo di sviluppare sistemi e pratiche agricole che favoriscano la “rigenerazione” dei suoli, sia dal punto di vista ambientale che sociale.

L’accordo nasce dal bisogno di curare aree agricole che negli ultimi anni sono state sottoposte a coltivazioni intensive e uso non responsabile di fitofarmaci. A pochi chilometri da Parma, presso le sedi di Barilla e di Davines, sono state predisposti 10.000 metri quadrati di terreno in cui i team di ricerca agronomica delle due aziende hanno avviato la sperimentazione della coltivazione in rotazione di cereali e piante destinate al buon cibo, come il grano tenero, il grano duro e il cece, e alla produzione di essenze utilizzate dall’industria cosmetica, come la melissa, la calendula e la lavanda. Una pratica, quella della rotazione, che consiste nell’alternare anno dopo anno le colture sullo stesso terreno, seguendo uno schema preciso che permetta alle diverse coltivazioni di avvantaggiarsi l’una dell’altra. “L’approccio di Barilla è basato sulla ricerca, lo studio e la misurazione, al fine di porre delle solide basi scientifiche per migliorare l’ambiente in cui viviamo attraverso le nostre filiere ed i nostri prodotti – ha dichiarato Elena Bertè, agronomy Research Manager del gruppo Barilla – Il termine rigenerativo esprime di per sé il concetto di ‘ripristino’ dell’equilibrio della terra e della conservazione della biodiversità; la transizione verso questo sistema di coltivazione è un processo che richiede tempo e in cui il coinvolgimento e la valorizzazione del ruolo dell’agricoltore saranno fondamentali ed imprescindibili”. “Il 60-70% di tutti i suoli europei è definito non in salute o in condizioni di degrado a causa di pratiche agricole non adatte, dell’inquinamento, urbanizzazione e per l’effetto dei cambiamenti climatici – ha ricordato Dario Fornara, research director di Eroc (European regenerative organic center) del gruppo Davines – La perdita significativa di sostanza organica e di biodiversità nei terreni agricoli rispecchia pienamente questo degrado. La soluzione sta nella riscoperta di pratiche agricole che favoriscono (e non impediscono) i processi biogeochimici naturali che avvengono nell’ecosistema suolo. Pratiche agricole biologiche rigenerative hanno questa capacità di favorire l’accumulo di carbonio organico nel suolo, di aumentare la diversità biologica dei terreni e di creare agro-ecosistemi più resilienti ai cambiamenti climatici”. Attraverso il programma “Bello e buono” Barilla e Davines metteranno a confronto tecniche di agricoltura sostenibile con quelle di agricoltura rigenerativa. Il progetto, a livello scientifico, vuole misurare l’impatto di pratiche agricole diverse sull’aumento della sostanza organica del suolo, primo indicatore della sua fertilità, e della biodiversità e vuole valutare l’impatto della coltivazione di colture appartenenti a filiere diverse sull’economia di un’azienda agricola.

Acc, nel 2026 la prima gigafactory in Italia a Termoli

Acc, nel 2026 la prima gigafactory in Italia a TermoliMilano, 30 mag. (askanews) – Dopo la gigafactory inaugurata a Douvrin in Francia, Acc costruirà altri due impianti in Europa a Kaiserslautern in Germania e in Italia a Termoli, che entreranno in funzione nel 2025 e nel 2026.

La Gigafactory italiana situata nella Regione Molise sorgerà su un’area di 74 ettari all’interno dell’ex perimetro dello stabilimento Stellantis Powertrain di Termoli che produce ancora motori a combustione e trasmissioni manuali. La Gigafactory sarà composta da 3 blocchi con una capacità produttiva di 13,4 GWh ciascuno, equivalente a circa 5 milioni di moduli per auto BEV realizzati con 70 milioni di celle agli ioni di litio ad alte prestazioni ogni anno. Ogni blocco di produzione si estenderà per circa 700 metri di lunghezza e circa 110 metri di larghezza, con un processo altamente tecnico per la costruzione di celle e moduli di batterie all’avanguardia.

L’investimento totale per la costruzione dell’impianto ammonta a più di 2 miliardi di euro e coinvolgerà almeno 1.800 dipendenti altamente qualificati entro il 2030. Questo investimento è di importanza strategica: contribuirà a garantire al Paese un ruolo nella nuova filiera europea delle batterie, proteggerà e rafforzerà la rilevanza industriale del Sud Italia e della Valle del Biferno e, infine, sosterrà la transizione verso la mobilità elettrica in Europa.