Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: Sanremo 2023

Festività, italiani viaggiatori nonostante inflazione e conflitti

Festività, italiani viaggiatori nonostante inflazione e conflittiRoma, 14 dic. (askanews) – Sono incoraggianti i dati che emergono dall’Osservatorio ASTOI Confindustria Viaggi, l’associazione del Tour Operating italiano, relativamente alle scelte degli italiani in occasione delle imminenti festività di fine anno, che coincidono con tempo a disposizione e propensione a spendere sempre più per i viaggi.

Le prenotazioni registrate dagli Associati ASTOI relative alle festività di fine 2023 e inizio 2024 mostrano un incremento medio dei ricavi pari all’11% rispetto alla stagione 2022. Si torna a prenotare le vacanze con anticipo con un deciso incremento dell’Advance Booking rispetto al 2022, anno ancora interessato dalla coda Covid che spingeva i consumatori a rimandare le prenotazioni in prossimità della data di partenza. I viaggi o soggiorni hanno una durata media pari a 8.5 giorni, leggermente più lunga rispetto allo scorso anno. DOVE ANDRANNO GLI ITALIANI DURANTE LE FESTE – Tra i viaggiatori che preferiscono restare in Italia la montagna resta sempre protagonista durante la stagione invernale, tanto che in alcuni casi registra volumi superiori fino al +29% rispetto all’anno scorso. Si evidenzia una propensione alla prenotazione anticipata, caratteristica di questa tipologia di vacanza e crescono anche i flussi provenienti dal mercato straniero. Il cliente che prenota la montagna non si fa scoraggiare dai rincari, forse perché il segmento neve è tradizionalmente alto spendente. La durata media del soggiorno è di 5 notti, con un costo medio di 1.500 euro per persona.

In Europa, Islanda e Norvegia sono le mete predilette. Nel periodo di Natale e Capodanno si registrano per queste mete incrementi superiori al 23% rispetto allo scorso anno. Qui la richiesta verte quasi sempre su viaggi itineranti, che includano più località, con servizi assemblati di diverso tipo (dagli spostamenti ai pernottamenti e visite guidate, fino alle esperienze personalizzate). Nel medio raggio, la preferenza verso Capo Verde e Canarie compensa in parte il calo dei flussi turistici verso il Medio Oriente ed il Nord Africa. Non si può infatti negare che l’evento del 7 ottobre in Israele e gli accadimenti successivi abbiano determinato ricadute sulle prenotazioni, prevalentemente nel mese di ottobre, soprattutto verso l’Egitto classico, il Mar Rosso egiziano, la Giordania e la penisola arabica; tuttavia, l’ondata emotiva sembra essersi attenuata e oggi sono molto diminuite le cancellazioni e ripartite le prenotazioni. In termini percentuali, l’impatto del conflitto in Medio Oriente si è registrato principalmente su Egitto (-13%) e Giordania (-49%); il dato appare più negativo se si considera che il trend, prima dell’attacco verso Israele, vedeva su entrambe le destinazioni una crescita rilevante.

Il lungo raggio premia Oceano Indiano, East Africa, Oriente e Caraibi. Il desiderio di un soggiorno al mare e al caldo porta a prenotare Maldive, Zanzibar, Kenya, Thailandia e Indonesia, insieme a Repubblica Dominicana. Quanti propendono per viaggi di scoperta scelgono Stati Uniti, Thailandia, India, Vietnam, Argentina e Sudafrica; in questo caso la durata media è di 10 giorni, con un range di spesa che varia dai 3.000 euro per soggiorni balneari a oltre 4.000 per i tour. Nel settore crocieristico, le partenze di Natale e Capodanno sono tra le più apprezzate nella programmazione annuale, perché si tratta di un periodo dell’anno speciale, in cui le persone desiderano particolarmente festeggiare a bordo. Tra le destinazioni preferite ci sono i Caraibi e gli Emirati Arabi, molto ambiti per una fuga al caldo nel pieno dell’inverno, ma anche il Mediterraneo riesce sempre ad affascinare grazie al mix di tradizioni, città d’arte e cultura. Nel Mediterraneo, oltre alle destinazioni classiche come Spagna, Francia e Italia, riscuotono grande apprezzamento Turchia, Grecia e Canarie.

Le crociere non sono state impattate dallo scenario geopolitico di incertezza, anche perché le navi sono asset mobili per definizione e perciò possono essere riposizionate a seconda delle circostanze. Secondo i dati diffusi recentemente in occasione dell’Italian Cruise Day, la principale manifestazione crocieristica in Italia, nel 2023 saranno quasi 13 milioni i passeggeri movimentati dalle navi da crociera nei porti italiani: si tratta del record storico negli ultimi 30 anni. COSA CHIEDONO GLI ITALIANI AL TURISMO ORGANIZZATO – I viaggiatori, sempre più digitali e tecnologici, hanno maggior desiderio di conoscere il mondo e di raccontare le proprie emozioni. Chiedono perciò viaggi più ricchi di esperienze, di significato, desiderano vivere il viaggio sentendosi parte integrante dei territori che visitano, stabilire un contatto più profondo con le realtà locali immergendosi nella cultura e nella scoperta di tutte le tipicità di quei luoghi, che si tratti di vacanze in Italia o all’estero. In Italia si nota un cambiamento nelle esigenze degli ospiti: la montagna non è più percepita solo come location per la settimana di sport sulle piste; si assiste alla riscoperta dei luoghi per rigenerarsi, stando all’aria aperta e riappropriandosi della tradizione gastronomica del territorio. Non solo sci (molte le famiglie con bambini), le persone amano anche fare passeggiate sulla neve con le ciaspole, visitare malghe in quota o dedicarsi al proprio benessere in una spa. In Europa chi si affida al Turismo Organizzato nella maggior parte di casi non è alla ricerca del city break o solamente di volo e hotel, ma si aspetta un itinerario con più mete, ben strutturato e con il supporto di guide parlanti italiano che diano valore a visite complete. I connazionali si rivolgono al Turismo Organizzato per trovare garanzie, tutele e assistenza. Il contesto sociopolitico attuale determina talvolta repentini cambi di scenario che, a livello operativo, si traducono in cancellazioni di rotazioni aeree da parte di vettori o in altri disagi e imprevisti da affrontare. Il turista fai da te deve fronteggiare autonomamente improvvisi cambiamenti in assenza di tutele per cause imponderabili. Per contro, chi si affida al Turismo Organizzato trova interlocutori affidabili e multimodali che nelle situazioni di incertezza e preoccupazione, grazie alla professionalità e al know-how acquisito nel tempo, sono in grado di tutelare e offrire assistenza al viaggiatore. Commenta Pier Ezhaya, presidente ASTOI Confindustria Viaggi: “Le prenotazioni per il periodo di altissima stagione vedono una crescita dei ricavi dell’11% sul 2022 e la quasi totalità delle destinazioni coinvolte mostra un trend positivo, sia per vacanze stanziali al mare sia per quelle più itineranti. Per quanto riguarda le mete preferite riscontriamo riconferme per alcune destinazioni classiche come Oceano Indiano, East Africa, Caraibi e Stati Uniti, ma anche Sudest asiatico, Argentina e Sudafrica. Molto bene anche le performance dei tour in Nord Europa e le crociere negli Emirati e nel Mediterraneo. Per il medio raggio, a seguito di quanto sta accadendo in Israele, la domanda si è in parte riconvertita su Canarie e Capo Verde, anche se l’ondata emotiva si sta attenuando e sono riprese le prenotazioni, oltre a essere diminuite le cancellazioni. Tutele, assistenza e qualità dei servizi del Turismo Organizzato assumono una rilevanza sempre più significativa, che i viaggiatori riconoscono e premiano in fase di prenotazione”, conclude.

Nissan insieme alle Acli di Roma al LaborDì

Nissan insieme alle Acli di Roma al LaborDìRoma, 14 dic. (askanews) – Nissan Italia ha partecipato alla seconda edizione del LaborDì, iniziativa di avvicinamento dei giovani al mondo del lavoro organizzata dalle ACLI (Associazioni Cattoliche Lavoratori Italiani) di Roma.

Nissan amplia così il suo impegno in termini di Responsabilità Sociale d’Impresa, nell’ambito di una partnership con le ACLI di Roma avviata a luglio 2023 per promuovere i valori della solidarietà e della sostenibilità. La collaborazione, denominata “Care Sharing, metti in circolo la solidarietà”, prevede diverse iniziative, tra cui la raccolta alimentare per i più bisognosi che ha dato il via al percorso di sostegno umanitario e proseguirà con altre iniziative in futuro, anche con la partecipazione fattiva del personale di Nissan Italia. Nel ricco e articolato programma del LaborDì, Marco Toro, Presidente e Amministratore Delegato di Nissan Italia, ha tenuto un seminario sulla leadership e sulla mobilità del futuro di fronte a una platea di circa 1.000 studenti.

Il seminario è stato incentrato sulla profonda trasformazione che sta vivendo il settore automotive e sulle scelte di Nissan in termini di tecnologie per accompagnare i clienti verso un futuro di mobilità più agile e sostenibile. Marco Toro, Presidente e Amministratore Delegato di Nissan Italia, ha dichiarato: “L’industria automobilistica sta vivendo una vera e propria rivoluzione, che vede l’Europa in prima fila nel passaggio alla mobilità a zero emissioni e tutte le case impegnate ad aggiornare la propria offerta di prodotti, di tecnologie e servizi. In questo contesto di rapido e profondo cambiamento, è nostro dovere aiutare i giovani a orientarsi e a fare le scelte opportune nell’avvicinamento al mondo del lavoro. Il LaborDì è un appuntamento importante in tal senso, un’occasione di confronto fra le aziende e i giovani che sono il futuro del nostro Paese.”

Lidia Borzì, Presidente ACLI di Roma Aps, ha dichiarato: “La giornata di oggi è il frutto di un percorso nato da lontano, dedicato al binomio giovani e lavoro, che ha sempre voluto guardare verso quella tanto agognata alleanza per il lavoro dignitoso, per metterlo in cima a tutte le priorità. Ringraziamo Papa Francesco, che ha dedicato a questa iniziativa non un semplice messaggio ma quasi un vero e proprio manifesto per il lavoro dignitoso. Il Santo Padre ha benedetto e incoraggiato l’iniziativa, il lavoro di rete su cui tanto ci stiamo impegnando e ha colto in pieno il senso di questa giornata, che vuole aprire cantieri di sogni, cantieri di speranza che permettono di abbracciare “la bellezza di un lavoro dignitoso”.” LaborDì: un cantiere per generare lavoro

LaborDì è un’iniziativa dedicata ai giovani che si avvicinano al mondo del lavoro, pensata per fornire loro un quadro della realtà occupazionale nel territorio, orientarli verso le competenze e gli strumenti più apprezzati delle aziende e dare indicazioni su come affrontare e gestire al meglio la ricerca di un nuovo lavoro. Al LaborDì hanno partecipato attivamente oltre 20 aziende nazionali e internazionali, che gestiscono workshop, focus tematici, simulazioni di colloqui; un’occasione per farsi conoscere da giovani in cerca di occupazione ed entrare in contatto con profili potenzialmente interessanti. La seconda edizione di LaborDì è stata organizzata in collaborazione e con il Municipio Roma IX e con il patrocinio della Diocesi di Roma, di Roma Capitale, della Città Metropolitana di Roma Capitale, della Regione Lazio, di Unindustria, di ManagerItalia, della Camera di Commercio di Roma, la collaborazione dell’Associazione nazionale Presidi, l’UDU Sapienza, la Caritas di Roma, le aziende, i sindacati e altre importanti realtà del territorio.

I grissini Vitavigor nel 2023 crescono del 30% con fatturato a 6,5 mln

I grissini Vitavigor nel 2023 crescono del 30% con fatturato a 6,5 mlnMilano, 14 dic. (askanews) – Vitavigor, azienda milanese che da 65 anni produce grissini e sostitutivi del pane, nel 2023 ha registrato un fatturato in crescita del 30%, passato dai 5,2 milioni di euro del 2022 ai 6,5 milioni di euro nel 2023. A volume, il retail ha registrato una crescita del 64%, mentre il canale horeca prosegue la sua ripresa (+17%), avvicinandosi sempre di più ai consumi pre-Covid, e il foodservice mette a segno un +55%. L’estero, che arriva da anni di crescita a doppia cifra, ha proseguito su questa strada con una crescita del 28%, in particolare verso Europa, Canada, Australia e Giappone.

Il progressivo miglioramento tecnologico e la ricerca di soluzioni sempre più efficienti hanno infatti portato l’azienda a produrre 1.500 tonnellate di grissini all’anno, con una segmentazione che vede nel 2023 l’estero pari al 41% del fatturato totale dell’azienda; a seguire la Ggdo (28%), l’horeca (15%) e il foodservice (15%). Nonostante il rincaro delle materie prime, nel 2023 ancora si registra in particolare quello dell’olio extravergine d’oliva (+71% rispetto ad agosto 2022), Vitavigor continua a conquistare fette di mercato consistenti sia nel Belpaese sia all’estero. “Il futuro per Vitavigor è una scommessa decisiva, sia nei mercati internazionali, dove l’obiettivo è consolidare la presenza nei Paesi in cui siamo già attivi e allargarci a nuovi orizzonti, sia in quello nostrano, dove miriamo a costruire una posizione di leadership in nuovi canali distributivi. Il valore della tradizione e la memoria delle origini sono per noi le direttrici su cui orientare la crescita dell’azienda – commenta Federica Bigiogera, responsabile marketing di Vitavigor – Era infatti il 1958 quando Giuseppe Bigiogera, storico fornaio meneghino, decise di perseguire l’ambizioso obiettivo di dare a Milano dei grissini che rispecchiassero l’anima vitale ed energica di una città nel vivo del suo sviluppo industriale. Dalla sua profonda conoscenza del pane ebbe origine ‘El super Grissin de Milan’. Nacque così il marchio Vitavigor, dal latino Vita-ae – vigor-is, (vitalità e forza)”.

Metsola: è un vertice storico, l’allargamento è un win-win per tutti

Metsola: è un vertice storico, l’allargamento è un win-win per tuttiBruxelles, 14 dic. (askanews) – “Quello di oggi è un vertice storico del Consiglio europeo. Abbiamo visto un’unità senza precedenti durante la pandemia e dopo l’invasione russa dell’Ucraina. Per quanto riguarda l’allargamento, è molto chiaro che si tratta di una situazione win-win per tutti. L’Ucraina dovrebbe ricevere il sostegno morale, politico e finanziario che merita e di cui tutti noi abbiamo bisogno per la nostra sicurezza. Lo stesso vale per la Moldova, la Georgia e la Bosnia Erzegovina”. Lo ha detto la presidente del Parlamento europeo Roberta Metsola, arrivando al Consiglio europeo a Bruxelles. Sulla revisione del Quadro finanziario pluriennale, ha aggiunto, “dobbiamo essere realisti, il gap non è grande e penso che possiamo trovare una soluzione. Dobbiamo parlare anche della competitività, di cui non parliamo abbastanza”. Per Metsola serve anche un’intesa sul dossier migranti, perchè “non possiamo andare alle elezioni europee senza un accordo sulle migrazioni”.

Federmeccanica: produzione ferma nel III trimestre, -2% su anno

Federmeccanica: produzione ferma nel III trimestre, -2% su annoRoma, 14 dic. (askanews) – La produzione metalmeccanica nel terzo trimestre diminuisce del 2% su base annua, mentre rimane sostanzialmente invariata in termini congiunturali. E’ quanto emerge dalla 168esima edizione dell’Indagine congiunturale di Federmeccanica sull’Industria Metalmeccanica – Meccatronica italiana.

Nel terzo trimestre dell’anno in corso, nel nostro Paese l’attività produttiva metalmeccanica, sostanzialmente ferma nella dinamica congiunturale, “si conferma in sofferenza rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente trovando riscontro con quanto osservato negli altri principali paesi europei, dove il rallentamento dell’industria è stato superiore alle attese”. Sulla dinamica produttiva, ancorché sulle previsioni, “continua a pesare una situazione di elevata incertezza generata, in particolar modo, dalle crescenti tensioni internazionali ma anche dall’inasprimento delle politiche monetarie”.

Nel periodo luglio-settembre del 2023, nel settore metalmeccanico i livelli di produzione sono rimasti sostanzialmente invariati rispetto ai tre mesi precedenti (+0,1% dopo le flessioni registrate nel primo e secondo trimestre) e sono ancora inferiori del 2,0% nel confronto con lo stesso trimestre del 2022. Complessivamente nel periodo gennaio-settembre 2023, la produzione metalmeccanica è mediamente diminuita dello 0,5% rispetto ai primi nove mesi del 2022. Nell’ambito del settore, che include una vasta gamma di attività produttive molto differenziate tra loro, i risultati tendenziali sono stati contrastanti nei diversi comparti.

Nei primi nove mesi di quest’anno, sono diminuite in particolar modo le attività della Metallurgia (-6,9% rispetto all’analogo periodo dell’anno precedente), le produzioni di Macchine e apparecchi elettrici (-4,3%) e di Prodotti in metallo (-3,4%); in leggera flessione il comparto delle Macchine e apparecchi meccanici (-0,4%). Sono, invece, aumentate le fabbricazioni di Altri mezzi di trasporto (+10,8%) e di Autoveicoli e rimorchi (+8,2%), mentre quella di Computer, radio Tv, strumenti medicali e di precisione, pur in crescita, ha messo a segno un modesto +0,4%. Con riferimento ai 27 paesi dell’Unione europea, nel terzo trimestre, la produzione metalmeccanica ha registrato un calo congiunturale dell’1,9% e la dinamica trimestrale discendente ha caratterizzato l’attività produttiva in Francia, Germania e Spagna.

Il rallentamento della domanda mondiale si ripercuote sulle esportazioni del settore metalmeccanico che indirizza all’estero circa la metà delle proprie produzioni. Nel periodo gennaio-settembre del 2023, le esportazioni metalmeccaniche sono, infatti, cresciute in media del 4,0% e le importazioni dell’1,5% ma, per entrambi i flussi, la dinamica trimestrale continua ad evidenziare un significativo rallentamento rispetto a quanto osservato nel passato. Occorre, inoltre, osservare che gli incrementi dell’interscambio in valore sono stati influenzati da una crescita dei valori medi unitari.

Tajani: Draghi può fare tutto, ma è prematuro indicarlo

Tajani: Draghi può fare tutto, ma è prematuro indicarloRoma, 14 dic. (askanews) – “Credo che non si debba tirare Draghi per la giacca. Draghi è un personaggio di grande spessore, è stato un eccellente presidente della Bce, è stato presidente del Consiglio sostenuto anche dal mio partito. Draghi può fare qualsiasi cosa, ma mi pare prematuro indicarlo e metterlo in contrasto con altri. Conoscendo Draghi, non credo che voglia entrare a gamba tesa in una competizione. Mi sembra più una boutade, idee e indiscrezioni. L’Italia farà le sue scelte e indicherà il proprio commissario”. Lo ha detto il ministro degli Esteri Antonio Tajani, a Bruxelles per la riunione del Ppe in occasione del Consiglio europeo.

L’indicazione di Mario Draghi agli apici delle istituzioni comunitarie al momento “mi sembra più una boutade, indiscrezioni, idee”, ha spiegato Tajani, sottolineando che dopo le Europee “bisognerà trovare i giusti accordi per garantire stabilità e governabilità all’Unione europea così come è stato fatto in passato”. “Sono sicuro che troveremo la giusta soluzione e che l’Italia sarà protagonista e avrà dei rappresentanti di alto livello – ha aggiunto il ministro degli Esteri -. Questo deve rassicurarci e farci sentire tranquilli su quelle che saranno le istituzioni europee nei prossimi cinque anni”.

Il Papa dice che le tecnologie usate per le guerre le rendono ancora più devastanti

Il Papa dice che le tecnologie usate per le guerre le rendono ancora più devastantiCittà del Vaticano, 14 dic. (askanews) – L’uso delle più sofisticate tecnologie e dell’intelligenza artificiale, stanno portando, se usate nell’ambito della produzione bellica, a guerre sempre più devastanti e “fredde” con una percezione meno grave delle tragedie che i confliti producono. A lanciare l’allarme è Papa Francesco nel suo Messaggio in occasione della 57.ma Giornata Mondiale della Pace, che si celebra il 1° gennaio 2024 sul tema “Intelligenza artificiale e pace”.

“In questi giorni, guardando il mondo che ci circonda, non si può sfuggire alle gravi questioni etiche legate al settore degli armamenti. – scrive Francesco nel suo Messaggio – La possibilità di condurre operazioni militari attraverso sistemi di controllo remoto ha portato a una minore percezione della devastazione da essi causata e della responsabilità del loro utilizzo, contribuendo a un approccio ancora più freddo e distaccato all’immensa tragedia della guerra. La ricerca sulle tecnologie emergenti nel settore dei cosiddetti ‘sistemi d’arma autonomi letali, incluso l’utilizzo bellico dell’intelligenza artificiale, è un grave motivo di preoccupazione etica”. Il Papa fa notare poi che “i sistemi d’arma autonomi non potranno mai essere soggetti moralmente responsabili: l’esclusiva capacità umana di giudizio morale e di decisione etica è più di un complesso insieme di algoritmi, e tale capacità non può essere ridotta alla programmazione di una macchina che, per quanto ‘intelligente’, rimane pur sempre una macchina”.

Per questo motivo, resta un “imperativo garantire una supervisione umana adeguata, significativa e coerente dei sistemi d’arma. Non possiamo nemmeno ignorare – scrive ancora PapaFrancesco – la possibilità che armi sofisticate finiscano nelle mani sbagliate, facilitando, ad esempio, attacchi terroristici o interventi volti a destabilizzare istituzioni di governo legittime”. “Il mondo, insomma, – sottolinea subito il Pontefice – non ha proprio bisogno che le nuove tecnologie contribuiscano all’iniquo sviluppo del mercato e del commercio delle armi, promuovendo la follia della guerra. Così facendo, non solo l’intelligenza, ma il cuore stesso dell’uomo, correrà il rischio di diventare sempre più ‘artificiale’”. Da qui la constatazione che “le più avanzate applicazioni tecniche non vanno impiegate per agevolare la risoluzione violenta dei conflitti, ma per pavimentare le vie della pace. In un’ottica più positiva, se l’intelligenza artificiale fosse utilizzata per promuovere lo sviluppo umano integrale, – conclude Francesco nel suo Messaggio – potrebbe introdurre importanti innovazioni nell’agricoltura, nell’istruzione e nella cultura, un miglioramento del livello di vita di intere nazioni e popoli, la crescita della fraternità umana e dell’amicizia sociale”.

I “progressi nello sviluppo di forme di intelligenza artificiale servano, in ultima analisi, la causa della fraternità umana e della pace. Non è responsabilità di pochi, ma dell’intera famiglia umana”. Proprio la pace e la fraternità “infatti, è il frutto di relazioni che riconoscono e accolgono l’altro nella sua inalienabile dignità, e di cooperazione e impegno nella ricerca dello sviluppo integrale di tutte le persone e di tutti i popoli”, ha poi affermato Francesco. “La mia preghiera all’inizio del nuovo anno – scrive quindi Papa Francesco – è che il rapido sviluppo di forme di intelligenza artificiale non accresca le troppe disuguaglianze e ingiustizie già presenti nel mondo, ma contribuisca a porre fine a guerre e conflitti, e ad alleviare molte forme di sofferenza che affliggono la famiglia umana. Possano i fedeli cristiani, i credenti di varie religioni e gli uomini e le donne di buona volontà – ha auspicato Francesco – collaborare in armonia per cogliere le opportunità e affrontare le sfide poste dalla rivoluzione digitale, e consegnare alle generazioni future un mondo più solidale, giusto e pacifico”.

“L’affidamento a processi automatici che categorizzano gli individui, ad esempio attraverso l’uso pervasivo della vigilanza o l’adozione di sistemi di credito sociale, potrebbe avere ripercussioni profonde anche sul tessuto civile, stabilendo improprie graduatorie tra i cittadini. E questi processi artificiali di classificazione potrebbero portare anche a conflitti di potere, non riguardando solo destinatari virtuali, ma persone in carne ed ossa”. “Il rispetto fondamentale per la dignità umana postula di rifiutare che l’unicità della persona venga identificata con un insieme di dati. Non si deve permettere agli algoritmi – sottolinea il Papa – di determinare il modo in cui intendiamo i diritti umani, di mettere da parte i valori essenziali della compassione, della misericordia e del perdono o di eliminare la possibilità che un individuo cambi e si lasci alle spalle il passato”. Ma il Papa non tralascia nemmeno “l’impatto delle nuove tecnologie in ambito lavorativo: mansioni che un tempo erano appannaggio esclusivo della manodopera umana vengono rapidamente assorbite dalle applicazioni industriali dell’intelligenza artificiale. Anche in questo caso, -si legge – c’è il rischio sostanziale di un vantaggio sproporzionato per pochi a scapito dell’impoverimento di molti. Il rispetto della dignità dei lavoratori e l’importanza dell’occupazione per il benessere economico delle persone, delle famiglie e delle società, la sicurezza degli impieghi e l’equità dei salari dovrebbero costituire – conclude Francesco – un’alta priorità per la Comunità internazionale, mentre queste forme di tecnologia penetrano sempre più profondamente nei luoghi di lavoro”.

Rinasce il Centro Strampelli a Rieti con il contributo del Crea

Rinasce il Centro Strampelli a Rieti con il contributo del CreaRoma, 14 dic. (askanews) – “La stazione sperimentale di granicoltura di Rieti è il luogo dove Strampelli, sviluppando e utilizzando da pioniere visionario rivoluzionari strumenti genetici, ottenne varietà di frumento capaci di produrre cibo sostenibile per tutti. Per fronteggiare questa sfida il Crea metterà a disposizione del rinnovato Centro Strampelli idee progettuali e personale in modo tale da onorare questo luogo iconico con risultati scientifici altrettanto importanti, usando le più moderne innovazioni genetiche”. Così il commissario straordinario Crea, Mario Pezzotti ha commentato lo stanziamento dei fondi da parte della Cabina di Coordinamento del Sisma per il recupero dell’immobile di Rieti.

Un ambizioso progetto di rilancio culturale e scientifico di tutto il territorio focalizzato proprio sulla ex Stazione, che ospiterà sia i corsi del Dipartimento di Scienze Agrarie e Forestali dell’Università della Tuscia sia la collezione personale ed i cimeli di questo grande innovatore italiano, custodita fino ad oggi dal Crea. La collezione genetica dei grani di Strampelli racconta tutto il percorso scientifico realizzato a Rieti dal grande maestro. Il CREA ha catalogato tutto il materiale genetico custodito presso la stazione di granicoltura di Rieti, che si compone di 865 pannelli di spighe e circa 4000 ampolle di semi. Una piccola parte della collezione è attualmente esposta al Masaf (151 pannelli e 600 ampolle) ed offre al visitatore un percorso sulle principali tappe del lavoro di Strampelli.

Dopo la catalogazione i materiali genetici sono stati organizzati in ordine cronologico di incrocio e di selezione delle varietà. Centinaia di ampolle di vetro conservano i semi delle centinaia di varietà raccolte da Strampelli da ogni parte del mondo all’inizio del suo lavoro e poi utilizzate nel suo programma di miglioramento genetico, mentre i pannelli di spighe ripercorrono le tappe principali del lavoro di selezione a partire dai primi incroci fino alle cosiddette “varietà della vittoria” (Ardito, Mentana, Damiano e Villa Glori). Le tecniche moderne di analisi molecolare hanno permesso di comprendere la struttura e la funzione dei determinanti genetici coinvolti nell’espressione di questi caratteri. I cambiamenti climatici in atto legati all’innalzamento termico accompagnati da lunghi periodi siccitosi in vaste aree del nostro Paese hanno riacceso l’interesse per lo sviluppo di varietà più adatte a contrastare il nuovo scenario climatico. Per questa specie, infatti, i livelli produttivi sembrano aver raggiunto negli ultimi decenni un plateau per cui diventa sempre più difficile assicurare un miglioramento stabile e duraturo. La definizione di un nuovo modello di pianta in grado di contrastare l’aumento delle temperature ed assicurare una maggiore efficienza di utilizzo dell’acqua e dei nutrienti potrebbe ripartire proprio dai geni di Strampelli, ossia quelli della «prima» rivoluzione verde.

Confcooperative Toscana: la pesca sta sparendo, cambiare norme

Confcooperative Toscana: la pesca sta sparendo, cambiare normeRoma, 14 dic. (askanews) – “Sempre più difficile trovare personale di bordo. Negli ultimi anni c’è stato un enorme calo di pescatori, comandanti, motoristi e marinai. La diminuzione del personale è un grave problema per la pesca professionale: è inutile investire in barche e attrezzature se non riusciamo a trovare nuovi equipaggi”. Lo sottolinea Andrea Bartoli, vicepresidente di Fedagripesca Confcooperative Toscana in una nota in cui si spiega che oggi i pescatori imbarcati sono circa il 16% in meno di dieci anni fa, e i dati in Toscana sono in linea con quelli nazionali.

“Gli equipaggi sono in diminuzione, e solo nella nostra regione si tratta di 500/600 lavoratori in meno. Così è sempre più difficile portare avanti i pescherecci, il trend deve assolutamente essere invertito per poterci garantire un futuro”, spiega. Come salvare uno dei comparti più tradizionali del made in Italy agroalimentare? “Come detto nell’audizione presentata in Senato dall’Alleanza Cooperative Pesca e Acquacoltura bisogna cambiare alcune norme nazionali – conclude Bartoli – rivedendo i confini delle zone di pesca e dando la possibilità di conferire il comando dei pescherecci anche ai cittadini extra-europei”.

Accordo scienziati italiani e spagnoli su etichetta fronte pacco

Accordo scienziati italiani e spagnoli su etichetta fronte paccoRoma, 14 dic. (askanews) – C’è accordo tra gli scienziati italiani e quelli spagnoli sulle informazioni che dovrebbero essere riportate sulle etichette fronte pacco per aiutare i consumatori a fare scelte consapevoli e orientarsi verso stili di vita alimentari più salutari. L’accordo fra i ricercatori dei due Paesi è stato siglato nel corso dell’incontro “Principles for the definition of front-of-pack nutritional labels (FOPNLs). Italian and Spanish researchers workshop” tenutosi all’Università Sapienza di Roma e organizzato dall’Unità di ricerca in Scienza dell’alimentazione del Dipartimento di Medicina sperimentale dell’Università Sapienza e dal Comitato nazionale per la biosicurezza, le biotecnologie e le scienze della vita (CNBBSV) della Presidenza del Consiglio.

I principi per la definizione dell’etichetta fronte-pacco individuati dagli scienziati italiani e spagnoli e racchiusi in un decalogo sono fondati su un approccio di tipo informativo in conformità con le linee guida della Commissione europea. Si tratta di una logica, spiegano, che non è basata sull’imposizione di una regola, ma sulla comprensione della stessa. Fornire informazioni ai consumatori su ciò che costituisce un’alimentazione sana, infatti, può influenzare positivamente le abitudini alimentari. Secondo gli scienziati italiani e spagnoli, i limiti delle etichette fronte-pacco di tipo direttivo sono innanzitutto l’arbitrarietà dell’algoritmo: i sistemi “direttivi” (e in particolare il Nutriscore) spesso valutano il valore nutritivo degli alimenti attraverso algoritmi arbitrari o non ben definiti. Ancora, lo standard di riferimento non reale: i sistemi “direttivi” si basano su una quantità standard di cibo (100g o 100ml) quasi mai corrispondente alle porzioni abitualmente consumate. La limitatezza dell’algoritmo: il risultato finale (colore o lettera) è la combinazione (non nota) di diverse informazioni. E ancora la perdita di informazioni soprattutto per le categorie di consumatori più fragili, la limitatezza dei parametri considerati con prevalenza di quelli ritenuti negativi, il basso potenziale educativo: le indicazioni portano a non consumare un determinato alimento piuttosto che ad acquisire un comportamento alimentare “corretto”.

Nel decalogo figurano anche la diminuzione dell’efficacia nel tempo di messaggi “negativi”, l’effetto “alone” con sovrastima dell’effetto positivo di alimenti etichettati “verdi”. E infine, un approccio semplicistico che basa il ragionamento su alimenti da consumare o da evitare e non è in grado di promuovere modelli alimentari per i quali abbiamo un’evidenza di efficacia nella prevenzione delle malattie cronico-degenerative e la mancanza di evidenze scientifiche sulla reale efficacia: le evidenze attuali mostrano un effetto sul “consumo” di alcuni alimenti, ma non sull’impatto che hanno sulla “salute” dei consumatori.