Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: Sanremo 2023

Meloni non esclude il veto sul Patto di stabilità. Nuovo affondo sul Mes

Meloni non esclude il veto sul Patto di stabilità. Nuovo affondo sul MesRoma, 13 dic. (askanews) – E’ la prima volta che lo dice in maniera così esplicita. E anche se, in premessa, spiega che si “vede qualche spiraglio” in una trattativa che resta comunque “complessa”, Giorgia Meloni in Senato si sbilancia: sul nuovo patto di stabilità – afferma – non si può escludere nessuna delle scelte, compresa quella di porre il veto. Come la pensa lo ha ribadito a più riprese in questi due giorni in cui ha riferito alle Camere in vista del Consiglio europeo di domani e venerdì. Formalmente il punto non è all’ordine del giorno del vertice di Bruxelles – se ne riparla al prossimo Ecofin a ridosso di Natale – ma l’argomento resta convitato di pietra di qualsiasi ragionamento che coinvolga i leader dell’Unione in questa fase.

L’idea della premier è che sia meglio avere una Italia isolata che una Italia danneggiata. E che, dunque, non si possa accettare delle condizioni che si sa già di non poter rispettare. “Credo – sottolinea – si debba fare una valutazione su ciò che è meglio per l’Italia sapendo che se non si trova un accordo, noi torniamo ai precedenti parametri. Io farò tutto quello che posso per far ragionare i miei omologhi. Quello che stiamo proponendo è utile non solo a noi, ma ad una strategia”. Meloni torna sull’argomento dopo il dibattito dei senatori sulle sue comunicazioni. E, proprio come accaduto ieri a Montecitorio, è durante la replica che diventa più diretta e infervorata. E, soprattutto, che lancia frecciate, in alcuni casi bordate, alle opposizioni. Una concitazione tale che ieri ha portato a quello che fonti di governo derubricano a misunderstanding e che invece l’opposizione ritiene un siluro in piena regola contro il suo predecessore, ovvero quel riferimento polemico allo scatto di Draghi sul treno per Kiev con Scholz e Macron e alla politica estera che non è farsi le foto ma portare a casa i risultati. La presidente del Consiglio ne approfitta per spiegare che il suo non era affatto un attacco all’ex presidente della Bce, verso il quale c’è anzi “rispetto”, ma una critica al Pd. “C’è stata un’Italia – dice – che in passato ha ritenuto che tutto il suo ruolo dovesse essere quello di aspettare e vedere quel che facevano Francia e Germania e accodarsi sperando di infilarsi in una foto”.

Non è l’unico attacco che rivolge in maniera esplicita al Partito democratico. La premier accusa i dem di “anteporre gli interessi di partito agli interessi complessivi della nazione”: la prova, a suo dire, è nelle critiche al premier albanese Edi Rama per l’accordo sui migranti con annessa ipotesi di farlo cacciare dal Pse. “Mi pareva che accogliere i migranti fosse compatibile con i valori della sinistra, voi l’avete fatto una vita e non vi hanno cacciato dal Partito socialista”. Ma il vero colpo di teatro è quello riservato al Movimento5stelle. D’altra parte, già ieri – prima del suddetto riferimento a Draghi – il piatto forte della replica a Montecitorio doveva essere l’accusa a Conte di aver dato l’ok alla modifica del Mes “con il favore delle tenebre” e quando l’esecutivo da lui guidato era già in carica per gli affari correnti. Giorgia Meloni mostra ai senatori il fax con la firma dell’allora ministro degli Esteri, Luigi Di Maio. “Capisco il vostro imbarazzo ma questo foglio – incalza la premier – dimostra la poca serietà di un governo che mentre faceva gli scatoloni lasciava questo pacco al governo successivo”.

Efsa segnala focolaio multinazionale Listeria in prodotti ittici

Efsa segnala focolaio multinazionale Listeria in prodotti itticiRoma, 13 dic. (askanews) – I prodotti ittici pronti, soprattutto il salmone affumicato, sono la probabile fonte di un’epidemia di Listeria monocytogenes in corso in più paesi. A lanciare l’allarme sono gli esperti dell’Efsa e del Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie (ECDC) in una valutazione rapida dell’epidemia pubblicata oggi.

Tra il 2022 e il 2023, l’epidemia ha colpito Austria, Belgio, Italia, Germania e Paesi Bassi, con segnalazioni di 17 casi e due decessi. Le infezioni si sono verificate soprattutto negli anziani. Tecniche avanzate di tipizzazione molecolare hanno identificato una variante di Listeria monocytogenes rilevata nella maggior parte dei casi del 2022-2023. L’analisi dei dati suggerisce un collegamento con due stabilimenti in Lituania nello stesso periodo. Si è scoperto che questi stabilimenti hanno introdotto prodotti ittici contaminati nei mercati al dettaglio di Germania e Italia. La produzione è stata interrotta in uno stabilimento lituano, probabilmente riducendo il rischio di infezioni. I dati riguardanti la distribuzione dei prodotti contaminati in Austria, Belgio e Paesi Bassi non sono attualmente disponibili.

Gli esperti dell’EFSA e dell’ECDC spiegano in una nota che sono necessarie ulteriori indagini per identificare l’origine della contaminazione.

Agricoltura, nascono i bio-distretti dell’Emilia Romagna

Agricoltura, nascono i bio-distretti dell’Emilia RomagnaRoma, 13 dic. (askanews) – Nascono i bio-distretti dell’Emilia-Romagna: è infatti operativa la nuova legge regionale, tra le prime in vigore in Italia, per sostenere la cultura del biologico e stabilire un modello di sviluppo sostenibile in aree geografiche ben precise con coltivazioni, allevamenti, filiere commerciali e di trasformazione.

Qui agricoltori, privati cittadini, associazioni, operatori turistici e pubbliche amministrazioni stringono un accordo per la gestione sostenibile delle risorse, puntando su produzioni biologiche che coinvolgono tutti gli anelli delle filiere frutticole, zootecniche o cerealicole, fino alla tavola. La Regione Emilia- Romagna punta su questo modello di gestione e, tra le prime in Italia, ha approvato una legge specifica, la 14 del 2023 e le relative disposizioni applicative recentemente entrate in vigore. “La nuova legge – spiega l’assessore regionale all’Agricoltura, Alessio Mammi – individua e disciplina il distretto del biologico, un’area geografica specifica dove almeno il 20% della superficie agricola viene coltivata utilizzando metodi bio. In questo contesto viene premiato il lavoro di più aziende che si mettono in rete, creando un circolo virtuoso che promuove un intero territorio attraverso la collaborazione e l’adozione di pratiche agricole responsabili”.

I distretti così costituiti potranno poi accedere ai finanziamenti dedicati nazionali. In Emilia-Romagna, secondo l’ultimo rapporto regionale (dati 2022), ci sono 7.330 imprese biologiche attive (+5,85% rispetto all’anno prima). Per costituire un distretto, gli imprenditori agricoli devono essere almeno 30, per 400 ettari di superficie bio, oppure operare su una superficie agricola utilizzabile biologica pari ad almeno il 20% della superficie bio totale del distretto. Il territorio minimo è di cinque comuni contigui in Emilia-Romagna.

Usa, prezzi produzione in novembre stazionari, stime +0,1%

Usa, prezzi produzione in novembre stazionari, stime +0,1%New York, 13 dic. (askanews) – A novembre, i prezzi alla produzione negli Stati Uniti sono rimasti stazionari. Nel mese precedente erano scesi dello 0,4%, rivisto dall’iniziale -0,5%. Gli analisti attendevano un aumento dello 0,1%. I dati sono stati resi noti dal dipartimento del Lavoro.

La componente “core” – quella depurata dalle componenti più volatili rappresentate dai prezzi dei beni alimentari, energetici e dei servizi commerciali – è rimasta anch’essa stazionaria. Il mese precedente aveva rilevato un +0,1%. Gli analisti prevedevano un rialzo dello 0,2%. Rispetto a un anno prima, i prezzi sono aumentati dello 0,9%. Il dato ‘core’ ha registrato un aumento annuale del 2,5%, dopo il +2,9 del mese precedente.

Imola VDR: virtual data room Made in Italy per analisi dei crediti

Imola VDR: virtual data room Made in Italy per analisi dei creditiRoma, 13 dic. (askanews) – Far emergere il doppio del valore dei crediti che fino a oggi sfuggono alle reali valutazioni. Questo l’obiettivo di Imola VDR, un’innovativa piattaforma italiana che analizza, nella sua totalità, i portafogli Performing, Utp-Npl e Single Name, permettendo di rendere più saldo il sistema creditizio. Un vanto italiano che a fine novembre verrà presentato a Madrid all’interno dell’evento Npl Iberia e che sarà poi oggetto di un tour europeo. Si tratta di crediti che vengono amministrati da fondi che li acquistano al 10% del loro valore nominale. Una collezione di decine di migliaia di posizioni creditizie che difficilmente possono essere valutate: “Si tratta, sommandoli, di 340 miliardi di euro -spiega Graziano Meloni, presidente e amministratore delegato di Manteia-Memar, società fintech specializzata in tecnologia avanzata e servizi per banche e asset manager. Crediti il cui reale valore però non è facilmente verificabile. Quando vengono acquistati, infatti, soltanto una piccola percentuale viene realmente analizzata e questo a causa dell’enorme mole di documentazione da consultare. Il che ovviamente offre un’efficacia parziale e spesso incompleta con ricadute economiche di non poco conto”.

La soluzione, però, esiste ed è frutto della capacità italiana di fare innovazione con l’utilizzo delle nuove tecnologie e dell’intelligenza artificiale. “Una virtual data room di nuova generazione -afferma Meloni- sta rivoluzionando il settore ed è già in uso da grandi player finanziari come investitori, compagnie di asset management, real estate e studi di avvocati. La piattaforma, infatti, aiuta a estrarre e ordinare le informazioni estese e complesse, così da renderne più dettagliata l’analisi anche dei crediti che non vengono approfonditi nel modo corretto. L’intero incartamento diventa insomma accessibile e governabile tramite il supporto di dashboard, alert e altri strumenti di gestione, compresi quelli per effettuare la bonifica documentale e informativa. Imola VDR è progettata per gestire, supportare, performare i processi di Due Diligence di crediti multi-originator e multi-asset class. Oltre a essere estremamente intuitiva e personalizzabile integra la gestione automatizzata dei processi del credito con modelli di Intelligenza Artificiale rendendola la soluzione di Virtual Data Room (VDR) più avanzata in assoluto, appositamente creata per coadiuvare qualsiasi operatore del credito a valorizzare il patrimonio informativo, definire la miglior strategia di collection, supportare i gruppi operativi, massimizzare il valore dell’investimento e dotarsi di un Booster per la credit intelligence. Insomma un supporto essenziale che di fatto movimenta il settore e lo rende decisamente più efficace e performante. Un vanto italiano che, a fine novembre, presenteremo a Madrid e che sarà poi oggetto di un tour europeo”. Si dà così vita a una gestione del credito esperto, crediti cioè che sono finalmente oggetto di una profonda analisi e che, come tali, danno vita a diverse tipologie di intervento. Sia rispetto a crediti complessi, sia in via preventiva nel decidere se finanziare o meno una persona fisica o giuridica. Un win-win che coinvolge tutte le parti in causa: l’istituto di credito, il fondo che acquista il portafoglio e i singoli clienti. “Con una maggiore conoscenza delle informazioni a disposizione -dice Meloni- è possibile far emergere il valore potenziale nascosto o latente, senza aumentare i costi di gestione. Ed è possibile soprattutto porre le basi per un mondo in cui la finanza possa essere strumento di valorizzazione delle storie dei singoli e complessivamente di miglioramento economico e produttivo delle nostre comunità”. La funzione del credito esperto dunque finisce con l’incidere nell’economia reale e ovviamente nella produzione di Pil.

“Avere credito -conclude Meloni- è fondamentale per privati, aziende e istituzioni. Rende possibile la realizzazione di progetti e quindi il miglioramento delle proprie attività e, più in generale, della qualità della vita. Ma questo potrà accadere solo dopo avere eliminato i tratti patologici che, non solo nel nostro Paese, ancora persistono e che ne compromettono la sua natura originaria. La strada è appunto quella del credito esperto, grazie al quale si ragiona su come aiutare chi è in difficoltà e capire se è ancora meritorio di fiducia ma si valuta anche, non affidandosi più solo agli algoritmi di un computer, se è opportuno o meno sposare i progetti di privati o di aziende. Un effetto domino che ha come obiettivo quello di far crescere il sistema Italia nel suo complesso”.

Altri 11 mln per filiera kiwi e pere, Lollobrigida firma decreto

Altri 11 mln per filiera kiwi e pere, Lollobrigida firma decretoRoma, 13 dic. (askanews) – Firmato dal ministro dell’Agricoltura Francesco Lollobrigida il decreto che garantirà ulteriori 11 milioni di euro ai produttori di pere e kiwi. Dopo lo stanziamento, lo scorso novembre, di 12 milioni di euro per sostenere due settori che hanno subìto danni economici a causa di eventi climatici e naturali, come siccità, grandine e fitopatie “con questo DM confermiamo la nostra attenzione nei confronti di una filiera nevralgica per l’asset primario della Nazione”, annuncia in una nota lo stesso ministro.

Nello specifico, questo provvedimento prevede un incremento di risorse pari a 8 milioni per il comparto delle pere e a 3 per quello dei kiwi. “In poche settimane, quindi, abbiamo complessivamente stanziato 18 milioni di euro per il primo settore e 5 per il secondo, per un totale di 23 milioni”, riassume Lollobrigida. Potranno accedere al contributo le aziende che hanno registrato un decremento del valore della produzione, nel 2023, superiore al 30% rispetto a quella dello scorso anno. L’aiuto ammonterà fino a 1.100 euro per ettaro per la filiera delle pere e fino a 1.000 euro per ettaro nel caso dei kiwi. Le domande dovranno essere presentate tramite Agea.

“Abbiamo potenziato le risorse per dare una risposta, ulteriore e concreta, a chi vive un momento di difficoltà, per difendere le produzioni di eccellenza e il lavoro dei nostri agricoltori – conclude il ministro – La sfida che abbiamo di fronte, però, non è solo quella di aiutare chi coltiva qualità ma, allo stesso tempo, rafforzare il sistema ortofrutticolo attraverso i fondi del Pnrr e dell’Innovazione”.

Nasce progetto Ferrari E-Lab, in collaborazione con Philip Morris

Nasce progetto Ferrari E-Lab, in collaborazione con Philip MorrisRoma, 13 dic. (askanews) – Ferrari e Philip Morris International (PMI), partner strategici dal 1973, apriranno un nuovo capitolo del loro storico rapporto.

Ferrari E-Lab, in collaborazione con PMI, metterà a sistema le competenze tecnologiche delle due aziende per individuare ed esplorare nuove tecnologie legate all’energia che possano supportare il percorso di decarbonizzazione dei rispettivi stabilimenti produttivi di Maranello e Crespellano, situati a 30 km di distanza l’uno dall’altro nella Regione Emilia-Romagna. La partnership ha l’obiettivo di valutare soluzioni che contribuiscano all’elettrificazione industriale nella generazione, stoccaggio e trasformazione di energia rinnovabile. Il primo studio esplorerà la fattibilità delle tecnologie di stoccaggio dell’energia a lunga durata e dovrebbe essere completato entro il terzo trimestre del 2024.

Benedetto Vigna, Chief Executive Officer di Ferrari, ha commentato: “Nell’anno del 50° anniversario della nostra partnership, Ferrari e PMI condividono il desiderio di fare evolvere la loro collaborazione nel segno della open innovation. Le nostre aziende collaboreranno alla ricerca di nuove soluzioni tecnologiche per sviluppare e ottimizzare l’uso dell’energia nei nostri processi industriali. Possiamo imparare molto dall’unione di team altamente specializzati provenienti da settori diversi”. Jacek Olczak, Chief Executive Officer di PMI, ha commentato: “PMI dà il benvenuto a questo nuovo capitolo della partnership di lunga data con Ferrari, stabilendo una nuova area di collaborazione per le nostre due organizzazioni, legate da una comune passione per l’innovazione”.

Scott Coutts, Senior Vice President Operations di PMI, ha aggiunto: “Siamo ansiosi di collaborare con Ferrari mentre continuiamo a implementare la nostra strategia e il nostro approccio alla decarbonizzazione su tre fronti che includono la riduzione del consumo di combustibili fossili, il passaggio a energie rinnovabili e la compensazione delle emissioni inevitabili. Siamo particolarmente interessati a esplorare il potenziale che l’elettrificazione industriale potrebbe giocare nella nostra strategia”. Ferrari mira a diventare neutrale dal punto di vista delle emissioni di carbonio entro il 2030.

Potenziare la ricerca nelle imprese: al via collaborazione Cdp-Infn

Potenziare la ricerca nelle imprese: al via collaborazione Cdp-InfnMilano, 13 dic. (askanews) – Promuovere lo sviluppo industriale attraverso il potenziamento dell’attività di ricerca all’interno delle aziende italiane, favorendo progetti innovativi a beneficio della comunità scientifica. Questo l’obiettivo del Protocollo d’intesa firmato tra l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e Cassa Depositi e Prestiti (Cdp). La collaborazione, in essere fino a fine 2024, permetterà all’Infn, anche nell’ambito del proprio programma Research for Innovation (R4I), di cogliere le opportunità offerte dal Programma InvestEu, avvalendosi del sostegno di Cdp in forza del suo ruolo di Advisory Partner della Commissione Europea nell’ambito del Polo di Consulenza promosso dall’Unione Europea.

In dettaglio, l’Infn, nell’ambito della sua missione di ricerca scientifica nel campo della fisica fondamentale, in particolare della fisica nucleare, subnucleare e astroparticellare, e di sviluppo delle relative tecnologie, realizza importanti progetti di sviluppo tecnologico in collaborazione con aziende ed è quindi impegnato anche nella diffusione della ricerca nel mondo imprenditoriale e di rafforzamento delle sue stesse competenze, attraverso la formazione della comunità scientifica. L’attività di consulenza di Cdp a favore dell’Istituto riguarda in particolare quattro macro-aree: analisi delle tecnologie e dei processi elaborati dall’Infn che rientrano nel progetto, oltre alla definizione delle priorità dei cosiddetti Proof of Concept (Poc) scientifici più avanzati, per un potenziale sviluppo a livello imprenditoriale secondo analisi di fattibilità; valutazione delle competenze dei gruppi di progetto dei Poc selezionati ed elaborazione di una gap analysis per la loro implementazione rispetto agli standard di riferimento del settore; realizzazione di attività di inquadramento strategico del potenziale di mercato delle ricerche scientifiche dei singoli gruppi attivi sui progetti; promozione e sviluppo di partnership finalizzate alla diffusione in determinate filiere industriali delle tecnologie sviluppate. “La sigla dell’accordo con Cdp rappresenta una tappa fondamentale del percorso che l’Infn ha intrapreso da lungo tempo per promuovere e valorizzare le proprie capacità di innovazione – commenta Mariangela Cestelli Guidi, coordinatrice del Comitato Trasferimento Tecnologico dell’Infn -. Il programma Proof of Concept R4I è una delle azioni strategiche su cui l’Infn, tramite il proprio Comitato Nazionale per il Trasferimento Tecnologico, sta investendo per aggiungere valore a tecnologie di eccellenza dell’Istituto e trovare una via per il loro utilizzo, anche da parte della società e del mondo produttivo. Un ruolo centrale in questo percorso è rappresentato dal rafforzamento delle competenze specialistiche e manageriali dei ricercatori coinvolti nei progetti R4I per diffondere la cultura imprenditoriale e di innovazione. L’Infn, quindi, identifica nella formazione uno strumento strategico per la realizzazione dei propri obiettivi, e Cdp rappresenta in questo ambito il partner ideale. Ci auguriamo che la sottoscrizione di questo accordo rappresenti l’inizio di una lunga e fruttuosa collaborazione”.

“Sostenere l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare nella realizzazione di un programma volto a colmare la distanza tra ricerca e innovazione è per noi un’importante opportunità per rafforzare il ruolo di Cassa Depositi e Prestiti come Istituto Nazionale di Promozione – Simone Aibino, Responsabile Innovazione, Digitalizzazione e Progetti Speciali di Cdp – L’Italia presenta un divario significativo fra l’eccellente qualità della sua ricerca scientifica e l’effettiva trasformazione di questo patrimonio in progettualità innovative di prodotti e servizi competitivi. Con questa collaborazione, facendo leva sul ruolo di Advisory Partner del Programma InvestEu, intendiamo mettere a disposizione dell’Infn le nostre competenze in ambito di innovazione, tech-transfer e venture capital, promuovendo così azioni di sostegno mirate a massimizzare l’impatto dell’Infn e di tutto l’ecosistema di Ricerca e Sviluppo sulla società e l’industria del Paese”.

Lazio, Aurigemma in Giappone incontra vice governatore di Tokyo

Lazio, Aurigemma in Giappone incontra vice governatore di TokyoRoma, 13 dic. (askanews) – “Oggi, assieme a Lazio Innova, ad alcune piccole e medie imprese del settore aerospaziale, alle università La Sapienza e Tor Vergata, abbiamo incontrato il vice governatore di Tokyo, Manabu Miyasaka, al fine di stringere un rapporto di partenariato con le aziende della regione Lazio, in vista dell’evento ‘SusHi Tech Tokyo’, fiera dedicata alle start up e agli ecosistemi delle innovazioni, che si svolgerà il prossimo anno”. Così il presidente del Consiglio regionale del Lazio, Antonello Aurigemma, durante la missione in Giappone, in occasione della festa mondiale dello spazio.

“Le nostre aziende sono delle vere eccellenze su questi settori, come l’innovazione tecnologica, l’aerospazio, e l’amministrazione regionale garantirà sempre il massimo supporto alla crescita delle nostre attività, che sono apprezzate in tutto il mondo per competenza e professionalità”.

Copa Cogeca: per apicoltori Ue direttiva Breakfast è punto svolta

Copa Cogeca: per apicoltori Ue direttiva Breakfast è punto svoltaRoma, 13 dic. (askanews) – Gli apicoltori europei accolgono con favore il voto del Parlamento Europeo in plenaria “come punto di svolta per la tutela del settore” sulla revisione della cosiddetta “direttiva Breakfast”. Il parere votato, spiega in una nota il Copa Cogeca, migliora la proposta della Commissione e fissa i punti cruciali del rapporto della Commissione Envi sul miele, in termini di tracciabilità, qualità e trasparenza verso i consumatori. Gli apicoltori europei sono quindi soddisfatti della volontà del Parlamento europeo di andare ancora oltre la posizione del Consiglio adottata lunedì scorso.

“Si è trattato di un voto atteso da tempo da tutti gli apicoltori europei – spiega il Copa Cogeca – che negli ultimi anni sono stati terribilmente colpiti dall’aumento delle importazioni di miele e dalle frodi. Il Parlamento europeo ha sostenuto la posizione degli apicoltori europei, segnando una pietra miliare significativa per la preservazione dell’apicoltura nell’UE”. Tra le proposte chiave votate, gli apicoltori europei accolgono con favore l’indicazione obbligatoria delle percentuali di ciascuna origine e in ordine decrescente nelle miscele di miele con un margine di tolleranza del 5%. Indicare in etichetta la quota percentuale per tutti i singoli Paesi aumenterà la trasparenza nei confronti dei consumatori contribuendo in modo significativo a contrastare la concorrenza sleale derivante dalla adulterazione dei prodotti a base di miele importati.

L’eliminazione della deroga che esclude gli apicoltori con meno di 150 alveari dall’attuazione obbligatoria del sistema di tracciabilità “è un altro cambiamento positivo”. Questa eliminazione renderà operativa ed efficace l’attuazione del sistema di tracciabilità per fornire ai consumatori informazioni più trasparenti e sostenere l’obiettivo dello 0% di adulterazione nel 2030, promosso dal Copa e dal Gruppo di lavoro Miele della Cogeca. Gli apicoltori europei accolgono con favore anche il sostegno del Parlamento europeo all’idea di un laboratorio di riferimento europeo che aiuterebbe la Commissione europea a migliorare i controlli e rilevare l’adulterazione nel miele attraverso l’aggiornamento dei test sistematici e l’utilizzo dei più recenti metodi analitici per dimostrare l’autenticità e la qualità del miele.