Skip to main content
#sanremo #studionews #askanews #ciaousa #altrosanremo

Tag: Sanremo 2023

EQT Infrastructure, Francesco Starace nuovo partner

EQT Infrastructure, Francesco Starace nuovo partnerRoma, 29 mag. (askanews) – Francesco Starace, e’ stato nominato come nuovo partner dell’Advisory Team di Eqt Infrastructure. Nel suo ruolo, agira’ come advisor dedicato alla piattaforma globale di Eqt Infrastructure, lavorando al fianco di oltre 120 professionisti e contribuira’ – grazie alla sua grande esperienza – alle attivita’ di investimento, supportando le portfolio company e le iniziative strategiche. “Siamo onorati di dare il benvenuto a Francesco come Partner di EQT Infrastructure. Francesco è un leader con una comprovata e globale esperienza nella transizione energetica, portando Enel a diventare precursore nella produzione di energia sostenibile. EQT vede un importante potenziale nell’accelerare il proprio percorso verso net-zero, guidando la decarbonizzazione di diversi settori, dall’energia ai servizi pubblici, dai trasporti fino alla logistica. La presenza di Francesco al nostro fianco in questo viaggio, grazie alla sua decennale esperienza, è preziosa sia per EQT che per le nostre portfolio company”, ha dichiarato Lennart Blecher, Partner e Head of Real Assets Advisory Team.

Ferretti, via libera soci a dual listing a Milano

Ferretti, via libera soci a dual listing a MilanoRoma, 29 mag. (askanews) – A seguito dell’approvazione delle relative delibere assembleari del 18 maggio 2023, Ferretti attualmente quotata sulla Borsa di Hong Kong conferma la propria intenzione di procedere con il dual listing delle proprie azioni ordinarie su Euronext Milan, mercato regolamentato organizzato e gestito da Borsa Italiana. A supporto della liquidità del titolo su Euronext Milan, è prevista un’offerta da parte di Ferretti International Holding delle azioni ordinarie esistenti, inclusa la greenshoe. Ai fini della Quotazione, l’Azionista Venditore, che attualmente detiene circa il 63,75% del capitale sociale della Società, ha ottenuto le necessarie autorizzazioni a vendere fino al 28,75% del capitale sociale esistente della Società.

La struttura finale dell’Offerta, insieme agli altri termini e condizioni rilevanti, saranno determinati prima del lancio dell’Offerta. L’Offerta sarà riservata esclusivamente a investitori qualificati negli Stati membri dello Spazio Economico Europeo e del Regno Unito e a investitori istituzionali esteri al di fuori degli Stati Uniti d’America ai sensi della Regulation S dello United States Securities Act del 1933, come successivamente modificato, e, negli Stati Uniti d’America, limitatamente ai “Qualified Institutional Buyers” come definiti e ai sensi della Rule 144A del Securities Act, con esclusione di quei Paesi nei quali l’offerta non è consentita in assenza di autorizzazioni da parte delle autorità competenti, in conformità con le leggi vigenti, o di esenzioni di legge o regolamenti applicabili.

Sebbene l’Asia rimanga strategica, come già comunicato dalla Società, la Quotazione consentirebbe alla Società di ampliare la composizione del proprio azionariato in alcune regioni, quali Europa, Medio Oriente e Americhe, che rappresentano i principali mercati del Gruppo. In particolare, si prevede che la Quotazione possa attrarre un maggior numero di potenziali investitori nella negoziazione delle azioni della Società, ampliando così la composizione dell’azionariato e aumentando il volume degli scambi delle azioni, con l’obiettivo di migliorare la liquidità e il profilo delle azioni della Società nel mercato globale. Compatibilmente con le condizioni di mercato, la Società intende procedere all’Offerta non appena saranno ottenute le relative autorizzazioni. A tal fine, in relazione alla Quotazione, la Società ha depositato un prospetto presso la Consob, che dovrà essere approvato dalla Consob ai sensi delle leggi e dei regolamenti applicabili.

Siav, Massimiliano Botta nuovo direttore generale

Siav, Massimiliano Botta nuovo direttore generaleRoma, 29 mag. (askanews) – Massimiliano Botta ha assunto il ruolo di direttore generale di Siav, societa’ Benefit leader in Italia nel settore dell’Enterprise Content Management, quotata sul mercato Euronext Growth Milan. “Sono molto felice che Massimiliano abbia deciso di unirsi alla nostra squadra e collaborare al nostro progetto. La sua esperienza ed energia saranno molto importanti per le nuove sfide che affronteremo sul mercato italiano ed internazionale. Il suo ingresso rappresenta anche una spinta decisiva per la crescita che abbiamo pianificato e per l’evoluzione del nostro modello di business”, ha dichiarato Nicola Voltan, Amministratore delegato di Siav.

Turchia spaccata, Erdogan vince le elezioni ma non trionfa: “Ora stiamo uniti”

Turchia spaccata, Erdogan vince le elezioni ma non trionfa: “Ora stiamo uniti”Roma, 29 mag. (askanews) – “Ringrazio ogni persona del nostro popolo che ancora una volta ci ha dato la responsabilità di governare il Paese per altri cinque anni. Dovremmo essere uniti e solidali. Lo chiediamo con tutto il cuore. Non siamo gli unici vincitori. La Turchia è il vincitore. La nostra nazione con tutti i suoi segmenti è il vincitore. La nostra democrazia è il vincitore”. Recep Tayyip Erdogan celebra così, davanti al palazzo presidenziale di Ankara, la vittoria al ballottaggio su Kemal Kilicdaroglu, che gli consentirà di proseguire il suo mandato da presidente, il terzo consecutivo. Una vittoria che però non può soddisfare totalmente il leader turco, che avrà ora il compito di compattare i ranghi di un Paese che per larga parte ha scelto di manifestare il suo dissenso.

E il richiamo all’unità che il presidente ha indirizzato al termine di una giornata tesa a un Paese sostanzialmente spaccato, che gli ha parzialmente voltato le spalle, ha proprio questo obiettivo. Le grandi città, Istanbul e Ankara in testa, e le regioni costiere hanno scelto di sostenere il suo avversario, mentre Erdogan ha fatto il pieno di voti nelle aree rurali e centrali del Paese. Di certo, brucia e non poco, soprattutto la sconfitta nella città sul Bosforo, di cui in passato è stato sindaco. Con il 99,85% delle schede scrutinate, Erdogan ha ottenuto il 52,16% dei voti, contro il 47,84% di Kilicdaroglu. Il presidente del Consiglio elettorale supremo del paese Ahmet Yener ha già concesso ufficialmente la vittoria al capo di Stato uscente, riferisce l’agenzia Anadolu. “In una delle elezioni più importanti della nostra storia politica multipartitica, la nostra nazione ha preso la sua decisione a favore del ‘Secolo della Turchia”, ha commentato Erdogan. “Nel primo turno delle elezioni, la nostra nazione aveva già dimostrato la sua preferenza cedendo la maggioranza dei membri della Grande Assemblea nazionale turca all’Alleanza popolare”. Adesso è già tempo di riflettere su come dialogare con l’altra metà del paese, quella che non gli ha consentito di ottenere il “trionfo” sperato. Erdogan ha già promesso di dedicare tutto il suo tempo e le sue energie al lavoro, al servizio di un Paese, che attraverso le urne gli ha lanciato un monito. Così il presidente si è impegnato a guarire le ferite dei terremoti del 6 febbraio, “il disastro del secolo”, a ricostruire le città demolite dal sisma, ad affrontare i problemi causati dall’inflazione, la priorità “più urgente”, ad implementare un sistema che ridurrà i prezzi dei fattori di produzione nell’agricoltura e nel bestiame, ad aumentare il reddito dei produttori e facilitare l’accesso dei consumatori. Sul ritorno volontario dei rifugiati siriani, inoltre, Erdogan si è impegnato per un nuovo progetto di reinsediamento, in collaborazione con il Qatar, che possa assicurare il ritorno di un milione di persone in pochi anni.

L’inflazione alta è certamente uno dei motivi che hanno pesato sul calo dei consensi per Erdogan nelle zone costiere e nelle grandi città. Ad un tasso annuo di quasi il 44%, pesa sulla vita di tutti i cittadini. Il costo del cibo, degli affitti e di altri beni di uso quotidiano è aumentato vertiginosamente, aggravato dal rifiuto di Erdogan di osservare una politica economica ortodossa e di aumentare i tassi di interesse. La lira turca ha toccato minimi storici rispetto al dollaro e la banca centrale ha faticato a soddisfare la crescente domanda di valuta estera. Intanto sono già arrivate le congratulazioni di leader politici e capi di Stato stranieri. Dalla presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al segretario generale dell’Onu Antonio Guterres, dal presidente del Venezuela Nicolas Maduro a quello del Brasile, Inacio Luiz Lula da Silva, fino al segretario generale della Nato Jens Stoltenberg, tutti si sono detti pronti a lavorare con Erdogan e il suo paese per rafforzare la cooperazione e raggiungere la pace globale. Il presidente degli Stati uniti Joe Biden ha detto nella notte italiana d non avere ancora parlato con Erdogan, ma si è congratulato su Twitter. Tra i primi messaggi arrivati, invece, figurano quelli del presidente russo Vladimir Putin, di quello ucraino Volodymyr Zelensky, del primo ministro britannico Rishi Sunak e del presidente francese, Emmanuel Macron.

Imbarcazione ribaltata sul Lago Maggiore, trovato morto anche l’ultimo disperso: 4 vittime

Imbarcazione ribaltata sul Lago Maggiore, trovato morto anche l’ultimo disperso: 4 vittimeRoma, 29 mag. (askanews) – Nel Lago Maggiore i vigili del fuoco hanno recuperato anche il corpo senza vita della quarta persona, l’ultima di quelle segnalate come disperse dopo il ribaltamento dell’imbarcazione su cui viaggiava una comitiva di stranieri. Concluse così le operazioni di ricerca, iniziano quelle per il recupero dell’imbarcazione affondata.

L’imbarcazione si è ribaltata e poi è affondata nel Lago Maggiore, nelle acque antistanti Lisanza, ieri sera, per un violento temporale seguito da una tromba d’aria. Salve altre 19 persone: sarebbero tutti stranieri che avevano noleggiato la barca per una festa. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco con soccorritori acquatici, sommozzatori e un elicottero.

Elezioni comunali, ballottaggi in 41 comuni. Riflettori puntati sui 7 capoluoghi

Elezioni comunali, ballottaggi in 41 comuni. Riflettori puntati sui 7 capoluoghiRoma, 29 mag. (askanews) – Resteranno aperte fino alle 15 le urne per i ballottaggi nei 41 comuni chiamati a rinnovare sindaci e Consigli comunali. I riflettori sono puntati su sette capoluoghi: Vicenza, Massa, Pisa, Siena, Terni, Ancona e Brindisi.

Al primo turno c’è stata la vittoria del centrodestra in quattro città – Sondrio, Treviso, Latina e Imperia – e del centrosinistra in due – Brescia e Teramo. C’è molta Toscana in questa partita che è anche un primo banco di prova per il Pd a guida Elly Schlein, un test per la maggioranza di governo a livello nazionale e, nella regione un tempo “rossa”, una sfida per il centrosinistra che tenterà di riconquistare città un tempo fedelissime alla sinistra (Massa, Pisa e Siena) ma passate al centrodestra già da qualche anno.

A Massa in pista ci sono Francesco Persiani (35,28% al primo turno), sostenuto nella tornata dello scorso 14-15 maggio da Forza Italia e Lega, che ha subito la concorrenza interna del candidato di Fdi Michele Guidi, arrivato terzo, e il chirurgo Enzo Romolo Ricci (30,05%) per il centrosinistra. Pisa, città di un altro ex segretario del Pd, Enrico Letta, è contesa tra Michele Conti, sostenuto dal centrodestra, che ha mancato l’affermazione al primo turno per una manciata di voti (49,96%) e Paolo Martinelli (41,12%), ex presidente delle Acli provinciali, sostenuto da centrosinistra ed anche dai Cinquestelle. Un esperimento politico che al primo turno non ha dato i risultati politici.

A Siena il ballottaggio sarà tra Nicoletta Fabio, sostenuta dal centrodestra (30,51%) e Anna Ferretti, candidata del centrosinistra (28,8%). L’ago della bilancia sarà Fabio Pacciani, sostenuto da sette liste civiche, che ha ottenuto il 22,6% dei voti. A Vicenza la partita è tra Giacomo Possamai (centrosinistra), che ha ottenuto il 46,23% al primo turno e il sindaco uscente Francesco Rucco (centrodestra), che si è fermato al 44,06%. A Terni va in scena un testa a testa tra Orlando Masselli, assessore uscente di Fratelli d’Italia (35,81%) e Stefano Bandecchi, presidente della Ternana, sostenuto da Alternativa Popolare (28,14%) di cui è il presidente nazionale. Esclusi dal ballottaggio la coalizione con il Pd e quella del Movimento 5 stelle.

Ad Ancona si sfidano Ida Simonella (41,28%) del centrosinistra e Daniele Silvetti (45,11%) del centrodestra. A Brindisi, infine, il ballottaggio sarà tra Roberto Fusco (32,73%) del centrosinistra e Giuseppe Marchionna (44,22%) del centrodestra.

Alluvione in Emilia-Romagna, Schillaci: è urgente rimuovere l’acqua stagnante, ci sono rischi sanitari

Alluvione in Emilia-Romagna, Schillaci: è urgente rimuovere l’acqua stagnante, ci sono rischi sanitariRoma, 29 mag. (askanews) – Nelle zone dell’Emilia-Romagna devastate dall’alluvione “la situazione è sotto controllo. Non rinunciate alle vacanze in Romagna. Ma è urgente rimuovere il prima possibile l’acqua stagnante in alcune città. Ricordiamolo: può essere un veicolo di infezione”. Lo dice in una intervista a Il Messaggero il ministro della Salute, Orazio Schillaci.

“Prima si toglie l’acqua a Conselice”, come in tutti i posti, e “meglio è. L’acqua stagnante – ribadisce – può portare infezioni, bisogna evitare ad ogni costo che i cittadini vengano a contatto con quest’acqua. Anche noi monitoriamo la situazione e siamo pronti a intervenire qualora dovesse essere necessario”. Riguardo i vaccini per l’anti tetanica, per il ministro “sono sufficienti” e “non vi è carenza di vaccini. Ma se servissero nuove forniture, siamo pronti ad inviarle. Giuste le vaccinazioni anti tetaniche perché tra le varie possibilità quella del tetano è quella che spaventa maggiormente”.

Il Partito popolare vince le elezioni in Spagna, Vox raddoppia i voti

Il Partito popolare vince le elezioni in Spagna, Vox raddoppia i votiRoma, 29 mag. (askanews) – Il Partito Popolare ha vinto le elezioni municipali tenutesi questa domenica in Spagna, sia in termini di voti ottenuti che di numero di consiglieri, con una differenza di oltre 750mila voti rispetto al PSOE.

Con lo scrutinio praticamente terminato (99,7%), riferiscono i media spagnoli, il PP ha ottenuto il 31,5% dei voti: seguono i socialisti del PSOE del primo ministro Pedro Sßnchez con il 28,11%, la destra di VOX con il 7,18% (raddoppiati i consensi rispetto al 2019). Male Ciudadanos, il grande sconfitto della giornata, che ha preso l’1,35% dall’8,73% del 2019. Il partito di Alberto Núñez Feijóo ha raccolto per la prima volta il maggior numero di voti alle elezioni municipali, circa 2 milioni in più rispetto a quattro anni fa, e soprattutto ha conquistato cinque delle dieci regioni finora governate (direttamente o in coalizione) dal PSOE: la Comunità Valenciana, Aragona, Murcia, Isole Baleari (est), Cantabria. Il PP ha vinto, ma senza maggioranza assoluta, anche a La Rioja e Comunità di Madrid, dove per governare servirà il sostegno di Vox. Al PSOE sono andate Asturias, Estremadura, Navarra e Castilla-La Mancha (senza maggioranza assoluta).

In Spagna “è iniziato un nuovo ciclo politico”, ha detto Núñez Feijóo.

Scoperte reliquie di martiri romani nel Convento dei Capuccini alle Cinque Terre

Scoperte reliquie di martiri romani nel Convento dei Capuccini alle Cinque TerreRoma, 28 mag. (askanews) – Sensazionale scoperta al Convento dei Frati minori francescani Cappuccini di Monterosso al Mare alle Cinque Terre. Nascosti per secoli dentro l’altare maggiore della Chiesa del convento sono stati rinvenuti due reliquiari di martiri romani custoditi in teche risalenti alla fine del millesettecento. Erano stati incastonati nell’altare protetti da due tele dipinte. I reliquiari di incredibile fattura rappresentano una scoperta di grande improtanza devozionale e artistici. Sono stati per la prima volta esposti al pubblico venerdì scorso, nel corso di una solenne celebrazione presieduta dal vescovo di La Spezia, in occasione della celebrazione del quattrocentesimo anniversario della dedicazione a san Francesco della Chiesa dell’antichissimo convento

Erdogan vince e festeggia il terzo mandato: “Governeremo per 5 anni”

Erdogan vince e festeggia il terzo mandato: “Governeremo per 5 anni”Roma, 28 mag. (askanews) – Dopo aver sfiorato la maggioranza assoluta al primo turno, due settimane fa, costretto al suo primo ballottaggio dopo 20 anni al potere e due mandati presidenziali, il presidente turco Recep Tayyip Erdogan ha vinto oggi le elezioni presidenziali battendo, anche se di misura, il rivale Kemal Kilicdaroglu.

Quando lo spoglio è praticamente concluso, ma i dati della Commissione elettorale suprema sono ancora preliminari, Erdogan ha ottenuto poco meno del 52% delle preferenze contro il 48% del rivale e leader dell’opposizione, che ha pagato, probabilmente l’alleanza con uno dei fronti nazionalisti che ha scontentato la parte più progressista e filo-curda della sua coalizione formata da sei partiti e il calo dell’affluenza, intorno all’85% rispetto al quasi 90% del primo turno. Festeggiando con i sostenitori fuori dalla sua residenza di Istanbul, Erdogan ha ringraziato gli elettori parlando di una giornata “di democrazia” e intestandosi il successo alle presidenziali, le più difficili della sua carriera politica, dopo le critiche per la gestione del post-sisma e la crisi economica: “La Turchia è l’unico vincitore oggi”,e “gli 85 milioni di turchi hanno vinto”, ha detto il presidente turco ai sostenitori da un bus aperto dopo l’annuncio della Commissione elettorale suprema.

Con questa “vittoria si sono aperte le porte del ‘secolo della Turchia’”, ha aggiunto Erdogan e “vorrei ringraziare tutti i membri della nostra nazione che ancora una volta ci hanno dato la responsabilità di governare la Turchia per i prossimi 5 anni”. E ha salutato il rivale dicendo in modo ironico: “Ciao ciao Kemal”. Lo sfidante Kilicdaroglu, che ha parlato nella serata ad Ankara, ha denunciato un processo elettorale sbilanciato e non ha ammesso la sconfitta: “Dobbiamo continuare a sostenere la lotta per la democrazia. Abbiamo vissuto il processo elettorale più iniquo degli ultimi anni. Tutte le risorse dello Stato sono state mobilitate – ha denunciato il leader del Chp – In queste elezioni, nonostante tutte le pressioni, è emersa la volontà del popolo di cambiare il governo autoritario. Continueremo a combattere fino a quando la vera democrazia non arriverà nel nostro paese”.

Kilicdaroglu ha pagato la flessione dell’affluenza nelle aree dove sperava di ottenere i migliori risultati anche in quelle filo-curde. Guardando alla distribuzione dei voti, la situazione è simile al primo turno. Kilicdaroglu ha conquistato la maggioranza delle preferenze nella Tracia turca e nelle province lungo la costa mediterranea turca, inclusa la città di Smirne. Sono tutte regioni in cui il suo partito, il Chp, ha tradizionalmente una forte presenza.

Kilicdaroglu ha ottenuto anche la maggioranza di voti nella città più grande della Turchia, Istanbul e nella capitale Ankara, ma la vecchia massima che recita, “chi governa Istanbul governa la Turchia”, sembra non reggere più. Nella quarta e quinta città più grande della Turchia, rispettivamente Bursa e Konya, che sono città più conservatrici, Erdogan è in testa, come nell’Anatolia centrale, feudo del presidente da sempre, dove Erdogan conserva un vantaggio schiacciante. Nelle zone terremotate, con l’eccezione di Diyabakir, dove Kiliçdaroglu è in testa, Erdogan ha mantenuto il sostegno.