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Tag: Sanremo 2023

A Venezia apre Ca’ Select: una porta sul mondo per l’aperitivo veneziano

A Venezia apre Ca’ Select: una porta sul mondo per l’aperitivo venezianoMilano, 24 mag. (askanews) – “Venezia è una porta aperta verso il mondo che può sicuramente dare a Select un impulso particolare”. Le parole del ceo del gruppo Montenegro, Marco Ferrari, raccontano lo spirito con cui il gruppo ha inaugurato a Venezia, all’interno di un ex laboratorio industriale, nel sestiere di Cannaregio, Ca’Select uno spazio che già nel nome racconta il legame di questo aperitivo, a tutti gli effetti rientrante nella categoria dei bitter, con la città lagunare. Perchè l’obiettivo di questo investimento, nelle intenzioni del gruppo, è quello di valorizzare il Select, ingrediente essenziale dello spritz veneziano, e la sua città di origine.

“Ca’ Select ha come obiettivo quello di portare a Venezia il cuore, l’essenza dell’aperitivo Select un legame che dura da più di 100 anni – ci ha detto inaugurando un progetto nato tre anni fa e che ha dovuto superare i burrascosi anni della pandemia per vedere la luce – Nel 1920 i Fratelli Pilla hanno scelto Venezia per creare questo elisir, una scelta non casuale quella di questa città, crocevia tra Occidente e Oriente ma anche centro di scambio delle più preziose erbe e spezie che compongono il nostro aperitivo”. Select nasce infatti nel sestiere di Castello, cuore storico della città di Venezia, dall’esperienza liquoristica della distilleria Fratelli Pilla e sembra debba il suo nome al Vate, Gabriele D’Annunzio, che lo aveva battezzato Selectus poi abbreviato in Select. Dal 1988 poi il marchio è entrato a far parte del gruppo Montenegro entrando, come ha sottolineato Ferrari, “insieme ad Amaro Montenegro e Vecchia Romagna tra i marchi che noi stiamo spingendo, su cui stiamo investendo particolarmente per la crescita internazionale del nostro gruppo”.

A Ca’ Select il rosso del bitter scalda l’ambiente e domina sul legno delle travi a soffitto e il seminato veneziano dei pavimenti, tutti materiali e maestranze a chilometro zero: i suoi 700 metri quadrati sono suddivisi in quattro aree: la zona bar-mixology, l’area eventi, un percorso espositivo analogico e digitale curato da Studio Fludd e l’area produttiva. Sì perchè nel retro di questo spazio dall’estate partirà la macerazione di ginepro e rabarbaro (almeno inizialmente), due delle trenta spezie che si utilizzano per il Select. L’inaugurazione dello spazio è stata anche la “premier” della Select Spritz Week, al debutto a Venezia dal 25 al 28 maggio. Un palinsesto di eventi ed esperienze diffuse che consentirà a turisti e visitatori di scoprire la città lagunare attraverso uno dei suoi simboli, lo spritz veneziano appunto, quello dove il prosecco “spruzzato” con un po’ di acqua gassata o soda (il nome deriva infatti dal tedesco spritzen a ricordare l’abitudine austriaca di allungare i vini, considerati troppo forti del nord est, con dell’acqua) e “sporcato” col rosso del Select.

“Il concetto di Select spritz week nasce l’anno scorso all’interno del gruppo Montenegro con l’obiettivo di promuovere, e raccontare l’autentico spritz veneziano non solo agli italiani ma anche in giro per il mondo – ci ha detto il ceo – oltre che agli eventi di Venezia, infatti, la Spritz week vivrà in giro per il mondo nelle principali città, da Londra, Parigi, New York e con diverse attivazioni anche in quel caso con l’obiettivo di promuovere l’autentico spritz veneziano”. Per la sezione spirits di Montenegro infatti l’estero rappresenta un mercato importante arrivato a superare il 30% sul fatturato nell’ultimo bilancio, chiusosi il 30 aprile scorso. “La nostra è una azienda al 100% italiana che negli ultimi 7 anni ha quasi raddoppiato il fatturato con una forte crescita sia italiana ma anche all’estero – ha rimarcato Ferrari – Solo nel 2014 l’estero valeva il 4%”.

Alluvione, Bonaccini: un commissario da Roma? Sarebbe meglio di no

Alluvione, Bonaccini: un commissario da Roma? Sarebbe meglio di noBologna, 24 mag. (askanews) – L’Emilia-Romagna ha bisogno immediatamente di risorse da dare alle persone, alle famiglie e alle imprese colpite dall’alluvione, altrimenti “non ripartiamo”. Vista l’urgenza “è possibile che in questi tempi e con questo livello di dettaglio queste opere possano essere concordate, progettate, appaltate e realizzate da un commissario a Roma? Non mi interessa il nome e il cognome, sto ponendo un problema specifico”. E’ il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, a interrogare i consiglieri regionali, durante il suo intervento in aula. Nel fare il bilancio sui danni causati dall’alluvione dei giorni scorsi, il governatore si sofferma sul tema che sta occupando il dibattito politico delle ultime ore: il nome del commissario per la ricostruzione che dovrà essere nominato dal governo. “Qualcuno pensa che si possa nominare commissario il presidente dell’Emilia-Romagna solo quando il paese intero è in emergenza come per il gas e c’è bisogno di fare il rigassificatore e, invece, fare diversamente sull’alluvione. Il problema non è Stefano Bonaccini, ma come diamo una risposta che sia la più efficace”.

Bonaccini affronta la questione nel dettaglio, annunciando un incontro a breve con il ministro agli Affari europei per discutere dei fondi, una parte dei quali dovranno essere utilizzati per l’emergenza in Romagna. “Ci vedremo con il ministro Fitto e proveremo a trovare accordi – spiega Bonaccini -. Porterò con me le tabelle 2014-2020 per dimostrare quello può fare l’Emilia-Romagna: la spesa dei fondi europei programmati di 2,5 miliardi per gli anni 2014-2020 è stata impegnata tutta al 98% già alla fine del 2019 ed eravamo partiti un anno dopo perché le dimissioni di Errani”. “So bene cosa vuol dire essere commissario perché lo sono da 9 anni e ne avrei fatto volentieri a meno – ha proseguito -. E sono commissario anche per il rigassificatore perché me l’ha chiesto il governo, lo facciamo a Ravenna per il paese e non per noi. Prima il terremoto e poi la pandemia, ne avremmo fatto volentieri a meno di quello che è caduto. Potremmo far vedere che tra un mese avremo già impegnato un terzo della programmazione dei fondi europei 2021-2027 per circa 3,5 miliardi di euro. Non per fare i primi della classe”.

Quindi il rapporto con l’esecutivo: “Quante volte si è visto in questo paese parti politiche diverse – chiede Bonaccini – che stanno collaborando come stiamo facendo? Non è un messaggio positivo che dall’Italia arriva a tutta la politica, nazionale ed europea, rispetto a scontri che a volte tutti quanti abbiamo avuto e che in momenti così drammatici sarebbe bene tenere toni molto più pacati e civili?”. Per gestire l’emergenza in Romagna “serviranno molte risorse da spendere bene e presto” altrimenti “molti non riapriranno più la loro attività o vedranno andare dissipato il patrimonio di una vita che avevano accumulato con anni di fatica e di lavoro”. Quindi “indipendentemente da chi sarà il commissario, quelle risorse debbono arrivare direttamente nelle casse delle famiglie e delle imprese altrimenti non ce la faranno più”. E poi interventi sulle strade e sulle infrastrutture: “Dobbiamo fare queste cose prima dell’autunno altrimenti un evento ordinario potrebbe rimetterci nei guai per quello che è accaduto”. Da qui la domanda retorica: “E’ possibile che in questi tempi e con questo livello di dettaglio queste opere possano essere concordate, progettata, appaltate e realizzate da un commissario a Roma?”. In aula il governatore porta come esempio il lavoro svolto per la ricostruzione post-sisma 2012 che provocò 12 miliardi di danni: “tutti insieme siamo riusciti a fare una ricostruzione che non ha eguali e precedenti nella storia del paese. Abbiamo ricostruito praticamente tutto, abbiamo restituito”.

“E’ per questo che in genere commissario viene nominato il presidente di Regione, come stanno dicendo i colleghi del centrodestra Zaia, Occhiuto, Toni e Fedriga – ha ricordato Bonaccini -. Non li voglio tirare in ballo per fare polemica politica, non me ne frega. Voglio che a quelle persone che hanno subito questi danni devastanti il prima possibile chi ha la responsabilità di rifondare lo faccia”. E ancora: “Ci dobbiamo occupare delle nostre comunità e non degli equilibri politici sulle nomine. Come avete visto io col governo ho collaborato fin dal primo giorno, perché nella mia cultura vale in generale e vale tanto di più quando siamo nel dramma e nell’emergenza. Abbiamo un solo obiettivo: dare le migliori risposte alla popolazione colpita nel minor tempo possibile. Per questo ho chiesto al governo, al mio partito, di collaborare nell’interesse della Romagna”.

Bruxelles, approvato a unanimità parere Pais su coesione digitale

Bruxelles, approvato a unanimità parere Pais su coesione digitaleRoma, 24 mag. (askanews) – E’ stato approvato all’unanimità dall’Assemblea plenaria del Comitato europeo delle Regioni, senza emendamenti, il parere presentato dal Presidente del Consiglio regionale della Sardegna, Michele Pais, sull’interoperabilità dei sistemi digitali della pubblica amministrazione.

Nella sua relazione il presidente Pais, nella sua qualità di relatore, ha spiegato che si tratta di un’iniziativa volta ad aiutare le amministrazioni pubbliche di tutta Europa, mettendo nelle stesse condizioni tutti i cittadini d’Europa che possono attraverso i sistemi digitali superare condizioni isolamento, come i territori insulari. “L’approvazione all’unanimità del parere – ha detto Pais – è motivo di grande soddisfazione ed orgoglio, perché la Sardegna ha rappresentato e dato voce a tutte le regioni d’Europa da cui siamo stati delegati. Sono convinto che l’avvicinamento delle soluzioni digitali ai cittadini debba iniziare a livello di regioni e progredire dal basso verso l’alto. Deve raggiungere gli angoli più lontani e remoti dell’Europa, comprese le isole e le aree montane, perché nell’Unione europea nessun cittadino e nessuna regione possano essere considerati territori disagiati ed essere lasciati indietro. La coesione digitale può fornire nuove soluzioni all’isolamento fisico di molti territori, soprattutto delle aree remote e di quelle insulari che più di tutte scontano la mancanza di infrastrutture e la maggiorazione dei costi in termini di energia, trasporti, infrastrutture. Può essere uno strumento chiave per affrontare alcune delle sfide più grandi, tra cui lo spopolamento e la fuga dei giovani”. Il Presidente Pais ha sottolineato però che creare un’Europa perfettamente interconnessa digitalmente comporta notevoli costi che, soprattutto per i comuni più piccoli, potrebbero essere insostenibili. Quindi, nel parere approvato, i membri del Comitato europeo delle regioni (CdR) invitano la Commissione europea a utilizzare tutte le risorse disponibili per aiutare città e comuni più piccoli all’adeguamento digitale così da garantire il successo della transizione digitale in ogni angolo d’Europa.

“Attraverso una serie di passaggi inclusi nel parere, abbiamo chiesto alla Commissione europea – ha aggiunto Pais – di garantire che gli enti locali e regionali possano, grazie a un adeguato sostegno economico, finanziare i compiti legati alla interconnessione digitale e quindi portare i loro servizi al livello che deve essere pari in tutta Europa, non solo nelle grandi metropoli. I cittadini si aspettano risultati concreti”.

Alluvione, Bonaccini: commissario da Roma? Sarebbe meglio di no

Alluvione, Bonaccini: commissario da Roma? Sarebbe meglio di noBologna, 24 mag. (askanews) – L’Emilia-Romagna ha bisogno immediatamente di risorse da dare alle persone, alle famiglie e alle imprese colpite dall’alluvione, altrimenti “non ripartiamo”. Vista l’urgenza “è possibile che in questi tempi e con questo livello di dettaglio queste opere possano essere concordate, progettate, appaltate e realizzate da un commissario a Roma? Non mi interessa il nome e il cognome, sto ponendo un problema specifico”. E’ il presidente della Regione, Stefano Bonaccini, a interrogare i consiglieri regionali, durante il suo intervento in aula. Nel fare il bilancio sui danni causati dall’alluvione dei giorni scorsi, il governatore si sofferma sul tema che sta occupando il dibattito politico delle ultime ore: il nome del commissario per la ricostruzione che dovrà essere nominato dal governo. “Qualcuno pensa che si possa nominare commissario il presidente dell’Emilia-Romagna solo quando il paese intero è in emergenza come per il gas e c’è bisogno di fare il rigassificatore e, invece, fare diversamente sull’alluvione. Il problema non è Stefano Bonaccini, ma come diamo una risposta che sia la più efficace”.

Bonaccini affronta la questione nel dettaglio, annunciando un incontro a breve con il ministro agli Affari europei per discutere dei fondi, una parte dei quali dovranno essere utilizzati per l’emergenza in Romagna. “Ci vedremo con il ministro Fitto e proveremo a trovare accordi – spiega Bonaccini -. Porterò con me le tabelle 2014-2020 per dimostrare quello può fare l’Emilia-Romagna: la spesa dei fondi europei programmati di 2,5 miliardi per gli anni 2014-2020 è stata impegnata tutta al 98% già alla fine del 2019 ed eravamo partiti un anno dopo perché le dimissioni di Errani”. “So bene cosa vuol dire essere commissario perché lo sono da 9 anni e ne avrei fatto volentieri a meno – ha proseguito -. E sono commissario anche per il rigassificatore perché me l’ha chiesto il governo, lo facciamo a Ravenna per il paese e non per noi. Prima il terremoto e poi la pandemia, ne avremmo fatto volentieri a meno di quello che è caduto. Potremmo far vedere che tra un mese avremo già impegnato un terzo della programmazione dei fondi europei 2021-2027 per circa 3,5 miliardi di euro. Non per fare i primi della classe”.

Quindi il rapporto con l’esecutivo: “Quante volte si è visto in questo paese parti politiche diverse – chiede Bonaccini – che stanno collaborando come stiamo facendo? Non è un messaggio positivo che dall’Italia arriva a tutta la politica, nazionale ed europea, rispetto a scontri che a volte tutti quanti abbiamo avuto e che in momenti così drammatici sarebbe bene tenere toni molto più pacati e civili?”. Per gestire l’emergenza in Romagna “serviranno molte risorse da spendere bene e presto” altrimenti “molti non riapriranno più la loro attività o vedranno andare dissipato il patrimonio di una vita che avevano accumulato con anni di fatica e di lavoro”. Quindi “indipendentemente da chi sarà il commissario, quelle risorse debbono arrivare direttamente nelle casse delle famiglie e delle imprese altrimenti non ce la faranno più”. E poi interventi sulle strade e sulle infrastrutture: “Dobbiamo fare queste cose prima dell’autunno altrimenti un evento ordinario potrebbe rimetterci nei guai per quello che è accaduto”. Da qui la domanda retorica: “E’ possibile che in questi tempi e con questo livello di dettaglio queste opere possano essere concordate, progettata, appaltate e realizzate da un commissario a Roma?”. In aula il governatore porta come esempio il lavoro svolto per la ricostruzione post-sisma 2012 che provocò 12 miliardi di danni: “tutti insieme siamo riusciti a fare una ricostruzione che non ha eguali e precedenti nella storia del paese. Abbiamo ricostruito praticamente tutto, abbiamo restituito”.

“E’ per questo che in genere commissario viene nominato il presidente di Regione, come stanno dicendo i colleghi del centrodestra Zaia, Occhiuto, Toni e Fedriga – ha ricordato Bonaccini -. Non li voglio tirare in ballo per fare polemica politica, non me ne frega. Voglio che a quelle persone che hanno subito questi danni devastanti il prima possibile chi ha la responsabilità di rifondare lo faccia”. E ancora: “Ci dobbiamo occupare delle nostre comunità e non degli equilibri politici sulle nomine. Come avete visto io col governo ho collaborato fin dal primo giorno, perché nella mia cultura vale in generale e vale tanto di più quando siamo nel dramma e nell’emergenza. Abbiamo un solo obiettivo: dare le migliori risposte alla popolazione colpita nel minor tempo possibile. Per questo ho chiesto al governo, al mio partito, di collaborare nell’interesse della Romagna”.

Torna Cantiere d’Arte di Montepulciano, alla sua 48ma edizione

Torna Cantiere d’Arte di Montepulciano, alla sua 48ma edizioneRoma, 24 mag. (askanews) – Torna anche quest’anno il Cantiere Internazionale d’Arte di Montepulciano, giunto ormai alla sua 48ma edizione, con una proposta sempre più varia e attenta alle tendenze contemporanee: a cominciare da James MacMillan, compositore dell’inno al corteo funebre della Regina Elisabetta che sarà presente in loco insieme ad un cenacolo tra giovani musicisti e grandi artisti di fama in continuità con l’eredità di Hans Werner Henze, fondatore, ormai mezzo secolo fa, di questo storico happening.

Quest’anno per la prima volta Cantiere d’Arte sarà anche a Pienza e al Museo Etrusco di Chiusi a sostegno del progetto di candidatura della Valdichiana Senese a Capitale Italiana della Cultura 2026. La banda del borgo di Montepulciano diventa portatrice di musica contemporanea su commissione per la tradizionale apertura venerdì 14 luglio; il seguente concerto sinfonico con l’Orchestra della Toscana diretta da Roland Böer con gli eccellenti solisti Gabriel Schwabe al violoncello e Hellen Weiss al violino per un impaginato tra grande Ottocento tedesco; e James MacMillan, assurto alle cronache mondiali per il suo inno al corteo funebre della Regina Elisabetta e che sarà presente a Montepulciano: sin dal primo giorno dunque il Cantiere mostra la sua continuità etica, estetica ed artistica col dettato di Henze mescolando tradizione popolare e cultura alta, affermati professionisti e giovani talenti, ma anche dilettanti, repertorio di tradizione e novità assolute e progetti impegnativi come il Light Percussion del Lugano Percussion Ensemble, tutto dedicato a sfatare il cliché sulle capacità espressive delle percussioni.

Una rassegna senza routine, sempre giocata sul rischio culturale, sulla sfida alle convenzioni, ancora più d’impatto considerata la sua collocazione in borghi sempre sotto i 15.000 abitanti, un festival che da quasi 50 anni capovolge le aspettative del pubblico, come nel nuovo allestimento dell’opera giovanile e primo Singspiel di Mozart “Bastien und Bastienne k 50”, che verrà diretto da Tito Ceccherini, stimato interprete con solide collaborazioni con orchestre importanti come BBC Symphony, qui sul podio della Wunderkammer Youth Ensemble. Un Cantiere che offre al suo interno infiniti percorsi diversi in base anche al genius loci degli spazi di spettacolo, a partire dal Bagno Grande di San Casciano dei Bagni, luogo della recente e sensazionale scoperta dei bronzi di epoca etrusca, che ospita sabato 29 luglio Substrata, performance elettroacustica dove la stratificazione della materia porta alla luce i misteri delle culture antiche con il lirismo del flauto di Roberto Pasquini e la manipolazione elettronica di Davide Vannuccini; la duecentesca chiesa di San Leonardo a Montefollonico presenta invece sabato 15 un programma di rare composizioni barocche in trio d’archi e clavicembalo; e ancora, la splendida Riserva Naturale di Pietraporciana sul crinale tra Val d’Orcia e Val di Chiana per le cui grotte, sentieri e faggete l’occhio può spaziare dal Trasimeno all’Amiata, dove si terrà il progetto Peripatetiche all’ascolto, workshop di esplorazione sonora pensato per il dialogo tra suono naturale e suono riprodotto, ma soprattutto incentrato sull’arte sempre più rara dell’ascolto come gesto consapevole di civiltà.

O anche il rinascimentale Tempio di San Biagio a Montepulciano, che ospiterà fra gli altri il concerto dell’affermato basso Riccardo Zanellato in un percorso dedicato all’arte della trascrizione musicale; Santa Maria delle Grazie, il cui prezioso organo secentesco a canne di cipresso accoglierà il virtuoso Adriano Falcioni, Palazzo Ricci tra musica da camera ed elettronic; l’austero Cortile delle Carceri la cui splendida acustica a cielo aperto sarà cornice perfetta di molte nuove commissioni di musica da camera senza dimenticare l’omaggio a Berio e al suo milieu o il virtuoso della chitarra Giulio Tampalini; e poi il primo violoncello della Scala Sandro Laffranchini nel Chiostro della Fortezza di Montepulciano, oppure l’imponente Castello di Sarteano, le cui scabre mura medievali ospiteranno un progetto tra teatro, installazione o tableau vivant contemporaneo dedicato a Shakespeare a cura della Nuova Compagnia degli Arrischianti. Ma come sempre il cuore pulsante rimarrà la Piazza Grande, dove – oltre agli eventi dell’apertura ed al concerto di chiusura con Daniele Giorgi sul podio di fronte ad un organico di ampie proporzioni con l’Orchestra Poliziana, due pianoforti e due cori su musiche di Elgar e Bizet – si avrà anche il debutto della Compagnia Cantiere Danza, guidata da Silvia Azzoni e Oleksandr Ryabko con i Solisti dell’Orchestra Haydn di Bolzano e Trento e la coreografia di Kristina Paulin dedicata alla vita di Mozart, come pure lo spettacolo di danza jazz Agata con Sosta Palmizi.

Il settecentesco Teatro Poliziano, vera anima del Cantiere e dell’attività musicale, didattica e culturale della cittadina per tutto l’anno, ospiterà non solo l’opera giovanile di Mozart ma anche la prima assoluta di Cronache del bambino anatra, drammaturgia di Sonia Antinori traslata in teatro musicale, con la partitura commissionata all’autorevole Antonio Giacometti e la regia affidata all’esperienza di Luca Valentino. Insieme al soprano in carriera Tiziana Tramonti, sono in scena il Coro di voci bianche e i piccoli protagonisti selezionati nel locale Istituto di Musica: una conferma di come la vera sperimentazione passi non solo dalla scelta dei repertori, ma anche dalla coraggiosa intuizione di Henze di far lavorare con stimati professionisti giovani ragazzi. Anche se un giorno forse faranno altre carriere, rimarranno sicuramente per tutta la vita un pubblico attento, consapevole, educato e ricettivo: proprio ciò che oggi manca alla cultura musicale europea e che Montepulciano coltiva invece ogni anno con meticolosa dedizione, creando così l’orizzonte d’attesa più preparato ad accogliere con favore e curiosità i suoni dell’oggi. Importante anche quest’anno lo spazio dedicato alla musica folklorica in dialogo con la scrittura accademica, dal progetto East Side Story che esplora l’Oriente attraverso lo sguardo di compositori classici e contemporanei con Paolo Marzocchi al pianoforte e I Canti dal Mondo nel rinascimentale Chiostro di Sant’Agnese, che spazia dai Folk Songs di Berio ai canti contemporanei dell’iraniano Reza Vali, tra i compositori più stimati nel panorama anglosassone, fino alla prima assoluta di Vincenzo Parisi, Canti di Filatrici.

Riassume così il suo Cantiere 2023 il Direttore Artistico Mauro Montalbetti: “Ogni anno la sfida di ricreare a Montepulciano il sogno di Henze, cioè un vero cenacolo d’arte trasversale non solo alle discipline artistiche ma anche alle competenze dei protagonisti, facendo vivere e lavorare insieme grandi artisti di fama internazionale con studenti e bravi dilettanti, pare sempre più grande di noi: ma alla fine tutto magicamente va al suo posto ed i grandi artisti sono sempre più felici di prendere parte a questa utopia terrena che è prima di tutto un’esperienza umana ed artistica imperdibile e poi, molto ma molto dopo, un’occasione professionale. Ringrazio la generosità ed il coraggio di tutti i protagonisti e soprattutto ringrazio la storia di educazione e crescita collettiva che ho ereditato e che voglio fortissimamente traghettare col mio lavoro verso un futuro sempre più solido, perché credo che mai come oggi le utopie siano l’ossigeno di cui la nostra società ha bisogno per continuare a vivere civilmente. E ringrazio anche tutta la comunità che vive tutto l’anno attorno al Cantiere e che con la sua fedeltà e passione lo protegge, in primis le istituzioni cittadine e regionali, che condividono con noi intenti e ideali”.

L’ottava ed. di CVTà Street Fest 2023 dal 2 al 4 giugno

L’ottava ed. di CVTà Street Fest 2023 dal 2 al 4 giugnoRoma, 24 mag. (askanews) – Ritorna dal 2 al 4 giugno 2023 a Civitacampomarano (CB) Cvtà Street Fest, l’attesissimo festival internazionale di street art che ha fatto rinascere l’antico borgo molisano da appena 300 abitanti. Cvtà Street Fest firma quest’anno la sua ottava edizione che porterà insieme all’arte di strada anche la grande musica, con Leeroy Thornhill, tastierista e dj, membro storico dei leggendari Prodigy, e un ricco programma di eventi tra spettacoli, concerti, installazioni e live performance molte delle quali nate specificatamente per entrare in connessione con i luoghi del paese, come quella di DJ Gruff, ispirata alla sua esperienza a Cvtà.

Quella di quest’anno è dunque un’edizione speciale, che conferma il successo di una visione: che un borgo a rischio di spopolamento possa ripartire grazie al linguaggio dell’arte, e allo sguardo di una donna, Alice Pasquini, ambasciatrice della street art italiana del mondo, che ha ideato Cvtà Street Fest nel 2016, e lo dirige insieme allo staff dell’Associazione Culturale CivitArt anch’esso composto interamente da donne. Su questa scia Cvta’ Street Fest2023 invita tre artiste internazionali Elléna Lourens, Helen Bur, HERA, provenienti da diverse esperienze nell’arte urbana, e diversi paesi del mondo – Sudafrica, Regno Unito, e Germania – e un vero e proprio pioniere dell’arte: l’americano, Dan Witz.

Saranno loro a portare la propria arte, quella di strada – che di solito prende forma nelle periferie, nelle stazioni, e nelle ex fabbriche delle grandi citta’ – sui muri dell’antico borgo sannita, tra le sue strade e le sue piazze, e tra la sua gente. Continuando in quel processo di rigenerazione urbana che con la partecipazione e il coinvolgimento di tutta la comunità, ha trasformato Civitacampomarano in un atelier mondiale di artisti, a cielo aperto e gratuito. Elléna Lourens, giovane artista sudafricana che crea murales leggeri e poetici caratterizzati da poche linee e colori, per creare paradisi di tranquillità in ogni luogo; Helen Bur, in perenne movimento tra il Regno Unito e le strade del mondo, dove realizza le sue opere dal gusto surrealista, in cui spesso il personale diventa globale offrendo una lettura della vita tra le righe. HERA (al secolo Jasmin Siddiqui, 1981), pittrice tedesco-pakistana con radici artistiche nel graffitismo e nell’arte di strada, attiva sin dal 2001 sia da sola che come parte del noto duo HERAKUT con il quale è anche impegnata attivamente a favore di cause umanitarie, collaborando tra gli altri con l’Unicef, il Global Fund, WWF Germania, Viva Con Agua. E infine l’urban artist americano Dan Witz, (Chicago, 1957), interessato ai cambiamenti sociali e alle questioni politiche ed economiche del nostro tempo.

“Abbiamo sempre avuto una presenza femminile a Cvta’ Street Fest; l’anno scorso con Cinta Vidal, e ancora prima con Maria Pia Picozza e MP5, per citarne solo alcune, ma quest’anno per la prima volta al festival abbiamo una maggioranza di artiste donne, per dare un più ampio respiro a una parte della street art che resta ancora minoritaria”, spiega Alice Pasquini. “Come sempre avviene per Cvta’ Street Fest, ho scelto gli artisti per la loro poetica, e per la capacità di relazione con la comunità e con i luoghi; sarà interessante vedere come queste donne provenienti da diverse parti del mondo si inseriranno nel contesto, e che tipo di interpretazione femminile porteranno sui muri di Civitacampomarano”, conclude l’artista e direttrice del festival.

IL PROGRAMMA Tra gli ospiti più attesi di Cvtà 2023 c’è sicuramente Leeroy Thornhill, tastierista e dj, membro storico dei Prodigy, i cui brani dal successo planetario – come “Breathe”, “Smack My Bitch Up” e “Firestarter” – hanno reso leggendaria la band. Continuando la sua carriera da solista, dopo lo scioglimento del gruppo, nella vibrante scena dance britannica, Leeroy Thornhill si destreggia tra i synth e le danze scatenate che da sempre ne sono stati la cifra stilistica della band, fondendo breakbeat, electro, old skool e rave. L’artista sabato 3 giugno nel fossato del Castello Angioino condurrà il pubblico in uno dei suoi set ad alta energia con i quali Thornhill ha girato il mondo intrattenendo un pubblico di “raver” della prima era, da dove tutto è partito, fino alle nuove generazioni. Ma il festival è anche occasione di ritorni e di rincontri come quello con il talento rivoluzionario e inarrestabile di DJ Gruff tra i pionieri della old school Hip-Hop nazionale, apprezzatissimo turntablist, DJ, beatmaker, rapper e produttore. Da molte edizioni ospite di Cvtà Street Fest, Gruff per l’apertura di venerdì 2 giugno presenterà una performance site specific e inedita che coniuga video e musica raccogliendo immagini, ricordi, sensazioni e suoni – come le voci degli abitanti del borgo che l’artista ha registrato e poi campionato – dell’esperienza vissuta in questi anni a Civitacampomarano.

Il ricchissimo palinsesto musicale dei concerti si completa con i dj set di Dj Geen, Dj Kein e Dj Lilith e Mista P.

Come sempre i giorni del Cvtà Street Fest saranno una grande festa che animerà il borgo animandolo di luci, suoni e colori. Gli artisti provenienti da diversi parti del mondo e diverse esperienze, lavoreranno “gomito a gomito” con gli abitanti del paese, nell’ottica del rispetto dello spirito dei luoghi e della loro identità, coinvolgendo la comunità e partecipando alle numerose attività, tra laboratori e tour, realizzate grazie all’impegno dello staff tecnico e artistico dei professionisti del festival, l’Associazione Culturale CivitArt Anche in questa edizione non mancherà il famosissimo Tour dei Muri (in programma tutti i giorni con due appuntamenti alle ore 10.30 e alle ore 18.00), la visita guidata alla scoperta delle opere d’arte sui muri del borgo – ormai oltre 70 – realizzate negli anni da artisti come David de la Mano, Alex Senna Nespoon, Jan Vormann, Add Fuel, Martin Whatson, Biancoshock, Icks, Uno, Gola Hundun solo per citarne alcuni, ognuna delle quali ha una storia da raccontare e custodire.

E ritornano anche gli appuntamenti dedicati alla gastronomia e alle tradizioni locali, con i laboratori dove sarà possibile conoscere le ricette che si tramandano da generazioni, e preparare piatti tipici come i “Cielli” di Civitacampomarano, dolci del paese a base di mosto cotto e i “Cavatelli” molisani. Tra le tradizioni più divertenti e caratteristiche di Civitacampomarano c’è infine la “passatella”, il tipico gioco da osteria che ha le sue origini nella Roma antica (ne parlano Catone e Orazio) e divenne parte della tradizione romanesca nella Roma dei Papi. Lo scopo del gioco è quello di non far bere il vino o altre bevande alcoliche leggere a un partecipante al fine di screditarlo o umiliarlo. A Civitacampomarano è tutt’ora in voga come passatempo per i pomeriggi e le serate al bar.

Headquarted della manifestazione, sarà come sempre Casa Cuoco, la dimora storica in cui visse il celebre illuminista italiano Vincenzo Cuoco, situata a due passi dal Castello Angioino e circondata dalle opere del Cvtà Street Fest. Casa Cuoco, grazie a un accordo tra Airbnb, Anci e Ministero dei Beni Culturali è stata ristrutturata e affidata all’associazione CivitArt, per ospitare nei giorni del festival gli artisti arrivati a Civitacampomarano da tutto il mondo: un altro luogo simbolo di un’iniziativa capace di superare i confini nazionali. Cvtà Street Fest, con la direzione artistica di Alice Pasquini, è organizzato dall’Associazione Culturale CivitArt in collaborazione con la ProLoco “Vincenzo Cuoco” di Civitacampomarano e il comune di Civitacampomarano.

Pnrr, Fitto: raccomandazioni Ue in linea con priorità governo

Pnrr, Fitto: raccomandazioni Ue in linea con priorità governoRoma, 24 mag. (askanews) – “Le raccomandazioni sul Pnrr contenute nell’ambito del pacchetto di primavera del semestre europeo presentate oggi dalla Commissione europea, affrontano sostanzialmente tre temi: l’attuazione del piano con la presentazione della proposta di modifica e dell’integrazione con il capitolo RepowerEU; la necessità di un rafforzamento della governance e della capacità amministrativa soprattutto a livello locale; l’indicazione che la complementarietà e la sinergia tra le politiche di coesione e quelle del Pnrr sia garantita. A beneficio del dibattito politico italiano e delle diverse reazioni, è importante evidenziare che queste posizioni sono in linea con la visione e le priorità del Governo Meloni, e del lavoro che si sta portando avanti sin dal primo giorno del suo insediamento”. Lo afferma in una nota il ministro per gli Affari europei, il Sud, le politiche di coesione e il Pnrr, Raffaele Fitto.

Sanità, Mattia (Pd): nel Lazio molte aree senza medici di base

Sanità, Mattia (Pd): nel Lazio molte aree senza medici di baseRoma, 24 mag. (askanews) – “L’attuale carenza di medici di base nel Lazio, che secondo i dati di oggi del report Gimbe è destinata ad aggravarsi ulteriormente, impone un intervento urgente per coprire la domanda in provincia e nei piccoli centri e sanare l’anomalia che riguarda il vasto territorio di Roma Capitale, dove, secondo l’attuale normativa regionale, i medici individuati possono aprire lo studio in qualsiasi zona, a prescindere dal fabbisogno della popolazione e a differenza di quanto disposto dalla Regione in altri Comuni del Lazio dove invece i bandi per la copertura delle zone carenti di assistenza primaria indicavano vincoli precisi in base alle necessità del territorio”. Così la consigliera regionale PD, Eleonora Mattia, presidente del Comitato Regionale di Controllo Contabile.

“Nel Lazio dei 5mila medici di medicina generale in servizio fino a quattro anni fa ne rimangono attualmente 4.400, il 30% dei quali andrà in pensione nei prossimi tre anni, mentre, a conclusione delle procedure di assegnazione degli incarichi vacanti per il 2022, sono risultati ancora vacanti 440 incarichi e, secondo il Rapporto GIMBE il Lazio nel 2025 sarà la Regione che in Italia sconterà la maggior riduzione di medici di base con 584 unità in meno – prosegue Mattia – In questo scenario la discrezionalità dei medici di base nella scelta su dove aprire il proprio studio sta già lasciando scoperte molte zone di Roma, come segnalatomi da numerosi cittadini, e rischia di compromettere l’accesso alle cure di base per molti pazienti. Emblematico è il caso della zona di Ponte Galeria, dove ci sono due medici di base, con 1500 assistiti a testa, che andranno in pensione il prossimo 30 maggio, lasciando così 3mila pazienti scoperti”. “Per questo con una mozione a mia prima firma ho chiesto al presidente Rocca, che ha anche la delega alla Sanità, di indicare, già a partire dal prossimo bando per la copertura delle zone carenti di assistenza primaria, vincoli di apertura anche nelle zone del territorio di Roma Capitale, dove mancano i medici di medicina generale o pediatri di libera scelta, al fine di garantire a tutti i cittadini non solo il rapporto ottimale previsto di un medico ogni mille abitanti residenti ma anche la vicinanza degli studi medici in modo che siano accessibili anche a persone anziane o con ridotta mobilità o che si spostano con i mezzi pubblici, soprattutto in periferia”, conclude Mattia.

Giro d’Italia: fotofinish a tre, vince Alberto Dainese

Giro d’Italia: fotofinish a tre, vince Alberto DaineseRoma, 24 mag. (askanews) – Incredibile arrivo a Caorle per la 17esima tappa del Giro d’Italia, da Pergine Valsugana a Caorle di 197 km. Arrivano in tre a parimerito, serve il fotofinish per assegnare la vittoria che arride ad Alberto Dainese (Team DSM) in 4h26’08” davanti a Jonathan Milan (Bahrain Victorious) e Michael Matthews (Jayco AlUla). Non cambia la classifica generale con Thomas che precede Almeida di 18″ e Roglic di 29″. “I ragazzi hanno fatto un lavoro eccezionale – ha detto all’arrivo Alberto Dainese – Ero troppo avanti quindi mi sono defilato aspettando che partisse qualcuno. Sono riuscito a rimontare e passare Matthews proprio negli ultimi metri. Devo essere sincero, pensavo di essere secondo. E’ una gioia immensa”. La Maglia Rosa Geraint Thomas, subito dopo l’arrivo, ha dichiarato: “È stato un finale Molto intenso. Per fortuna oggi non ha piovuto molto. Siamo arrivati tutti sani e salvi e siamo pronti per le prossime tre tappe. Indossare la Maglia Rosa nel giorno del mio compleanno sarà sicuramente bello, spero di poterla tenere fino a Roma”. Domani 18esima tappa. Inizia il trittico di tappe di montagna decisive per la classifica della maglia rosa. Si parte da Oderzo e si entra nel territorio bellunese attraverso il Passo della Crosetta (11km al 7%). Seguono il GPM di Pieve d’Alpago e la lunga risalita nella valle del Piave fino a Cibana di Cadore dove inizia l’ascesa della Forcella Cibiana, quai 10 km all’8% di pendenza media ma con la seconda metà che non scende mai sotto il 9%. A Forno di Zoldo inizia l’ultimo tratto in salita che porta al traguardo. È diviso in due: la prima parte è rappresentata dalla salita verso il GPM di Coi con punte anche al 19%, la seconda invece sono i due km finali che iniziano da Pecol e che si aggirano introno al 7% fino all’arrivo.

Vela, a Genova cresce attesa per “Grand Finale” di The Ocean Race

Vela, a Genova cresce attesa per “Grand Finale” di The Ocean RaceGenova, 24 mag. (askanews) – A Genova cresce l’attesa per il “Grand Finale” di The Ocean Race, che dal 24 giugno al 2 luglio trasformerà il capoluogo ligure nella capitale mondiale della vela ma anche in un’ambita meta turistica con un ricchissimo cartellone di eventi collaterali.

Tra un mese verrà inaugurato nel Waterfront di Levante, l’ex Fiera di Genova ridisegnata da Renzo Piano, l’Ocean Live Park dove tra il 24 e il 25 giugno arriveranno le imbarcazioni protagoniste della regata transoceanica più impegnativa al mondo. Tra le attrazioni spiccherà la nave scuola “Palinuro” della Marina Militare italiana che accoglierà a bordo migliaia di visitatori. L’ingresso all’Ocean Live Park sarà gratuito.   Il 27 giugno, poi, lo specchio acqueo di Genova si animerà grazie alla “Regata delle Legends”. Spettacolare sarà la parata dei team accompagnati dalla Marching Band, così come l’uscita in mare. Magia che si ripeterà in occasione delle due regate “Pro-Am” fissate per il 28 e 29 giugno e infine l’1 luglio con l’attesa “In Port Race”, regata per le classi Imoca e VO65 che determinerà i vincitori di questa speciale classifica. La premiazione finale è fissata per le 17 dell’1 luglio sul palco centrale dell’Ocean Live Park.

Un palco che sarà il cuore dell’animazione con numerosi eventi: la BeatBox Battle European Contest, il concerto dei Buio Pesto, dj set, lo spettacolo “Talenti al quadrato”, la premiazione della Regata dei Municipi, lo spettacolo Polene “Gli Occhi del Mare”, lo Street Workout e lo spettacolo teatrale “Un mare senza plastica – L’eco musical”, organizzati da Iren. E ancora la gara di pittura rivolta a tutti gli istituti artistici e la finale del Campionato Mondiale del Pesto con i vincitori delle tappe di Alicante, Cape Town, Itajaì, Newport, Aahrus e L’Aja.   “Sarà – ha spiegato il sindaco di Genova Marco Bucci – un grande successo. Ospitare la tappa finale di The Ocean Race è un’incredibile opportunità di promozione, una straordinaria occasione per portare ovunque il nome della nostra città. Centinaia di migliaia di appassionati in tutto il mondo seguiranno l’arrivo delle imbarcazioni, un evento su cui abbiamo lavorato duramente in questi anni e che ci rende estremamente orgogliosi. Sono certo che otterremo un ritorno prezioso per la città nell’immediato e per il futuro, grazie alla vasta promozione effettuata su scala internazionale”.

“Genova e la Liguria – ha aggiunto il presidente della Regione Liguria Giovanni Toti – sono pronte ad accogliere l’Ocean Race, un evento sportivo di portata mondiale e una delle regate più famose del mondo. Sarà una vera e propria vetrina internazionale che porterà turismo, attenzioni e lavoro su tutto il nostro territorio, che già può contare su un ruolo di leader nella nautica e nella blue economy e che ha un ruolo sempre maggiore nel mondo della vela”. “Sostenibilità, ambiente, coraggio, condivisione, parità e rispetto – ha sottolineato Evelina Christillin, presidente dello Steering Committee di Genova The Grand Finale – sono le parole d’ordine di questa straordinaria manifestazione che siamo orgogliosi di poter ospitare nel nostro mare italiano”.

Due gli eventi istituzionali di altissimo prestigio dedicati alla sostenibilità: la Mission Charter e l’Ocean Summit. Lunedì 26 giugno si terrà al villaggio il “Restore our Ocean and Waters by 2030” organizzato dalla Commissione Europea e dal Comune di Genova, con il supporto dei progetti Life4Medeca e BlueMissionMed. L’evento ospiterà la prima presentazione pubblica dell’Agenda di Transizione Condivisa messa a punto dalla Coalizione dei Sindaci. Martedì 27 giugno, ai Magazzini del Cotone, si terrà poi l’Ocean Summit, ultimo atto del Genova Process che negli ultimi 12 mesi ha riunito i massimi esperti a livello mondiale per la scrittura della prima bozza di Carta dei diritti degli Oceani da presentare all’Onu.  Nell’ambito dell’evento, infine, Confindustria Nautica organizzerà a Genova i propri appuntamenti istituzionali. Si partirà mercoledì 28 giugno a Palazzo Ducale con la XXIX edizione de Il Velista dell’Anno Fiv, che dal 1991 celebra i migliori atleti e i risultati sportivi della stagione velica dell’anno precedente, per poi proseguire con la Convention Satec 2023, tradizionale appuntamento dell’industria nautica che si terrà i prossimi 29 e 30 giugno.