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Tag: Sanremo 2023

Calcio, doping: Procura Figc chiede 4 anni per Paul Pogba

Calcio, doping: Procura Figc chiede 4 anni per Paul PogbaRoma, 7 dic. (askanews) – La Procura antidoping ha chiesto quattro anni di squalifica per Paul Pogba al centro dell’indagine per l’utilizzo di sostanze proibite che rimandano al testosterone. Pogba era risultato positivo lo scorso 20 agosto, in occasione di Juventus-Udinese gara nella quale era rimasto in panchina. Le successive controanalisi svolte al laboratorio romano dell’Acqua Acetosa, avevano poi confermato la positività al Dhea.

La richiesta di quattro anni corrisponde alla sanzione prevista per doping nel caso non ci sia patteggiamento. Pogba andrà quindi a processo davanti al Tribunale nazionale antidoping. Nel caso di squalifica per quattro anni, la Juventus potrebbe anche decidere di risolvere il contratto per giusta causa. Un contratto oneroso a 8 milioni di euro netti fino al 2026 anche se al momento percepisce il salario minimo stabilito sulla base dell’accordo collettivo.

Lollobrigida ha firmato il decreto che posticipa le norme Ue sulle etichette del vino

Lollobrigida ha firmato il decreto che posticipa le norme Ue sulle etichette del vinoRoma, 7 dic. (askanews) – Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha firmato il decreto che posticipa l’introduzione e l’applicazione della normativa europea sul cambio di etichettatura del vino, permettendo così l’utilizzo e l’esaurimento delle etichette già in magazzino. Ad annunciarlo è in una nota, lo stesso ministro. La firma segue a quanto già annunciato nell’incontro con i componenti della Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni, presieduta da Federico Caner, e alle associazioni di settore.

“Il Masaf – spiega Lollobrigida – infatti, si è attivato sin da subito per arrivare alla data dell’8 dicembre con la soluzione per sostenere e tutelare un comparto fondamentale per l’economia della nostra Nazione. In sede europea, nel prossimo Agrifish, tratterò il tema delle linee guida sulla etichettatura, per risolvere alcune indicazioni che presentano criticità e che ad oggi risulterebbero superabili con il buonsenso”, conclude il ministro.

Il suino Sardo diventa presidio Slow Food

Il suino Sardo diventa presidio Slow FoodRoma, 7 dic. (askanews) – Mantello scuro, taglia piccola, zampe corte e robuste e una criniera di lunghe setole sulla schiena: è il suino Sardo, appena entrato a far parte dei Presìdi Slow Food. Una razza rustica, allevata in tutta la regione, dalle Barbagie alle aree del Gennargentu e del Supramonte, ma anche in Ogliastra, nel Sarrabus-Gerrei, nell’area del Monte Linas e nel Sulcis-Iglesiente, di cui si trovano riferimenti antichissimi, ma che negli ultimi decenni aveva rischiato la scomparsa a causa dell’arrivo sull’isola della peste suina africana.

Dopo un lungo lavoro di eradicazione del virus, dal 15 dicembre del 2022 è caduto l’embargo sulle esportazioni di carni suine dalla Sardegna, una situazione che perdurava da quarant’anni. “Restano solo quattro comuni in zona rossa – ricorda il referente Slow Food del nuovo Presidio, Raimondo Mandis – mentre dal resto della regione è nuovamente possibile movimentare carni e salumi al di fuori dell’isola. Il riconoscimento come Presidio è un segnale, un modo per sottolineare l’importanza di promuovere forme di allevamento locali e pratiche di trasformazione virtuose, per evitare che si commercializzino carni che arrivano da fuori regione e che, in Sardegna, vengono soltanto trasformate, come tuttora in alcuni casi avviene” Il suino Sardo, il cui colore può variare dal nero al fulvo, passando per il grigio e il pezzato, è un grande pascolatore. L’animale, 60 centimetri al garrese e un peso che oscilla tra gli 80 e i 150 chili, si nutre in particolare di ghiande.

I produttori che aderiscono al Presidio Slow Food sono al momento tre, di cui due sono allevatori e uno soltanto trasformatore. Gli allevatori complessivamente interessati al programma di recupero della razza del suino Sardo sono una novantina, il triplo di vent’anni fa.

Lollobrigida firma decreto che posticipa norme Ue etichette vino

Lollobrigida firma decreto che posticipa norme Ue etichette vinoRoma, 7 dic. (askanews) – Il ministro dell’Agricoltura, Francesco Lollobrigida, ha firmato il decreto che posticipa l’introduzione e l’applicazione della normativa europea sul cambio di etichettatura del vino, permettendo così l’utilizzo e l’esaurimento delle etichette già in magazzino. Ad annunciarlo è in una nota, lo stesso ministro. La firma segue a quanto già annunciato nell’incontro con i componenti della Commissione Politiche Agricole della Conferenza delle Regioni, presieduta da Federico Caner, e alle associazioni di settore.

“Il Masaf – spiega Lollobrigida – infatti, si è attivato sin da subito per arrivare alla data dell’8 dicembre con la soluzione per sostenere e tutelare un comparto fondamentale per l’economia della nostra Nazione. In sede europea, nel prossimo Agrifish, tratterò il tema delle linee guida sulla etichettatura, per risolvere alcune indicazioni che presentano criticità e che ad oggi risulterebbero superabili con il buonsenso”, conclude il ministro.

Meloni: in Ue maggioranze da sempre in famiglie politiche diverse

Meloni: in Ue maggioranze da sempre in famiglie politiche diverseRho, 7 dic. (askanews) – Il centrodestra dovrebbe stare in Europa “con il perimetro che già conosciamo in Italia, un perimetro di centrodestra. Dopodiché mi fa un po’ sorridere che si veda come un problema che i partiti di centrodestra siano in famiglie politiche diverse in Europa. È sempre stato così”. Lo ha detto la presidente del Consiglio Giorgia Meloni, al termine della sua visita tra gli stand di ‘Artigiano in fiera’ a Rho.

“Non è che quando c’era la maggioranza giallorossa al governo stessero nella stessa famiglia europea – ha aggiunto la premier – La dinamica delle elezioni europee è molto più complessa: si può far parte di famiglie politiche europee differenti e governare molto bene in Italia e, dico di più, provare a governare insieme con un’Europa diversa dopo le prossime elezioni europee. Il nostro obiettivo – ha proseguito- deve essere far crescere il ruolo dell’Italia in Europa e ragionare di costruire al Parlamento europeo una maggioranza che possa avere una visione compatibile rispetto a quanto abbiamo visto in passato”.

Alla Cop28 le suore UISG portano le voci di chi vive ai margini

Alla Cop28 le suore UISG portano le voci di chi vive ai marginiRoma, 7 dic. (askanews) – Integrare l’azione climatica con un approccio olistico per affrontare la perdita di biodiversità, l’inquinamento ed altre sfide ambientali; integrare la cura per l’ambiente e la cura per le persone, rifiutando una visione antropocentrica che sostiene abitudini di consumo distruttivo; integrare le istanze dei più vulnerabili all’interno dei quadri istituzionali e di leadership, garantendo che le voci di chi è colpito in prima linea dal cambiamento climatico siano al centro del dibattito globale: sono questi i punti fondamentali che l’Unione Internazionale delle Superiore Generali (UISG), l’organizzazione che riunisce 1.903 membri in rappresentanza di oltre 600.000 suore nel mondo, porta a COP28, la Conferenza delle parti delle Nazioni Unite dedicata al clima, in corso a Dubai fino al 12 dicembre.

Le suore sono impegnate in ogni parte del mondo ad affrontare le sfide ambientali con l’azione e l’advocacy, in prima linea in un movimento che vuole modellare le conversazioni globali sulle tematiche di sviluppo attorno ai bisogni delle comunità locali. Nel novembre 2022, con il sostegno del Global Solidarity Fund, la UISG ha lanciato Sorelle per l’ambiente: integrare le voci dai margini, una dichiarazione che esprime la visione delle suore per una conversione ecologica radicata nella fede. Questa dichiarazione ha delineato le priorità che hanno guidato l’advocacy della UISG nel 2023, tra cui il Sister-led dialogue on the environment, diverse tavole rotonde con cui la UISG ha istaurato dialoghi con gli ambasciatori presso la Santa Sede, e le collaborazioni con nuovi partner, per culminare nella prima rappresentanza della UISG in un vertice COP. “La presenza della UISG a COP28 nasce dalla volontà di esplorare come possiamo farci tramite di uno scambio virtuoso di prospettive, idee e opportunità tra comunità locali e forum decisionali – spiega Suor Maamalifar Poreku, coordinatrice della campagna UISG Seminando speranza per il pianeta. – Come ci ricorda Papa Francesco nella Laudato Sì, ‘non ci sono due crisi separate, una ambientale e un’altra sociale, bensì una sola e complessa crisi socio-ambientale’. È per questo che, come UISG, crediamo che per affrontare la crisi climatica sia necessario un approccio centrato sull’essere umano: vogliamo vedere le persone più colpite dai cambiamenti climatici influenzare direttamente le decisioni riguardanti l’allocazione delle risorse e, in particolare, dei finanziamenti. Facendo leva del profondo coinvolgimento delle suore con le comunità vulnerabili, la UISG vuole contribuire a portare le voci più marginalizzate nei forum decisionali. Allo stesso tempo, crediamo che la capillarità della nostra rete possa contribuire anche a garantire che le politiche globali siano attuate a livello locale, favorendo trasparenza e responsabilità”.

Per il prossimo 2024, la UISG focalizzerà il suo operato su tre importanti sfide: mitigare il rischio di replicare paradigmi neocoloniali nelle soluzioni di “energia pulita” e promuovere la trasparenza nelle iniziative cosiddette “green”; limitare l’espansione di nuovi progetti minerari per proteggere l’ambiente e ridurre l’impatto delle attuali industrie estrattive sui mezzi di sussistenza e sulla salute delle persone vulnerabili; promuovere finanziamenti giusti e trasparenti per un’economia rigenerativa e sostenere le comunità e le istituzioni cattoliche in un approccio agli investimenti basato sulla fede. “Per affrontare alla radice le cause profonde di questa crisi epocale, dobbiamo incoraggiare i nostri leader a cercare soluzioni radicali per sfide radicali. Come UISG, ci impegniamo a camminare fianco a fianco con le comunità che vivono ai margini globali, per muoverci insieme verso un futuro sicuro, giusto e pacifico per tutte le persone e per il nostro sacro pianeta” conclude Suor Maamalifar.

Da Regione Lazio incentivi fondo perduto per giovani agricoltori

Da Regione Lazio incentivi fondo perduto per giovani agricoltoriRoma, 7 dic. (askanews) – La Regione Lazio lancia un nuovo bando, offrendo contributi a fondo perduto per ottimizzare i processi produttivi dei frantoi e promuovere la riduzione dell’uso di energia. Il finanziamento prevede incentivi per sei milioni di euro e servirà a coprire il 55% del costo totale dell’investimento, con un aumento fino al 70% per i giovani agricoltori. L’olio extravergine di alta qualità sarà quini prodotto nel segno di una sostenibilità crescente grazie all’innovazione nei frantoi, che adotteranno fonti di energia rinnovabile, incluso il recupero degli scarti di produzione.

Il presidente dell’Uci-Unione Coltivatori Italiani, Mario Serpillo, spiega: “l’obiettivo chiave di questa nuova misura incentivante è promuovere l’ammodernamento dei frantoi esistenti, consentendo l’adozione di macchinari e tecnologie mirate a migliorare le performance ambientali nei processi di estrazione dell’olio extravergine di oliva. Un passo significativo verso la sostenibilità è rappresentato dal riutilizzo degli scarti e dei rifiuti per la produzione di energia, dimostrando l’impegno dell’industria nel perseguire pratiche più ecocompatibili. “Questo bando – aggiunge – dedica un’attenzione particolare ai giovani che desiderano lavorare nel settore agricolo. Nelle opportunità di investimento a fondo perduto, sono previste infatti percentuali più vantaggiose, con un contributo base del 55% dei costi ammissibili. Tuttavia, è importante sottolineare che per gli investimenti realizzati dai giovani agricoltori, ovvero coloro che rientrano nella fascia di età compresa tra i 18 e i 41 anni, questa percentuale viene ulteriormente elevata, raggiungendo un massimo del 70% per progetto, con un limite di 200.000 euro”.

“È fortemente auspicabile – conclude – che questo provvedimento sia inscritto in una strategia più ampia, mirata a stimolare il ritorno dei giovani al mondo dell’agricoltura, a contrastare l’abbandono del territorio, promuovendo la sostenibilità e l’innovazione nel settore”.

Consorzio Prosciutto Toscano Dop, in 2023 produzione +10%

Consorzio Prosciutto Toscano Dop, in 2023 produzione +10%Roma, 7 dic. (askanews) – Una crescita produttiva nel 2023 del 10% (ad oggi) con una previsione di 340mila prosciutti marchiati, nonostante le difficoltà legate ai maggiori costi della materia prima, aumentati in media del 13,5% in un solo anno. Bene anche su fronte dell’export dove Stati Uniti e Canada rappresentano il 15% dell’export, ovvero il principale mercato extra UE; mentre la Germania, rimanendo nel vecchio Continente, si conferma il cliente principale con una netta crescita per quanto riguarda l’affettato.

E’ positivo il bilancio del Consorzio del Prosciutto Toscano Dop, che prevede un ulteriore miglioramento con le festività Natalizie, storicamente vero e proprio periodo di boom delle vendite con ordini già in linea rispetto a quelli del 2022. Il Consorzio, che racchiude 19 aziende toscane produttrici della Dop, conferma la ripresa post Covid, pur rimanendo sotto la soglia record dei 400mila prosciutti marchiati pre-pandemia. Fabio Viani, presidente del Consorzio, spiega però che “nonostante la crescita del prodotto continua a preoccupare l’aumento dei costi riguardanti la materia prima, aggravata dalla recente inflazione che ha coinvolto l’intero Paese. È un problema che coinvolge l’intera filiera: l’allevatore deve far fronte a diversi rincari, dall’alimentazione al welfare dell’animale, fino all’aumento dei costi energetici”.

Inoltre, il Consorzio si è impegnato a mantenere i prezzi stabili. Nonostante il costo dei suini sia cresciuto ad oggi del 13,5% (secondo i dati delle Commissioni Uniche Nazionali), il prezzo finale al consumo non ha subito lo stesso aumento in proporzione, sempre considerando che l’80% del prodotto finisce direttamente al banco gastronomia, quindi a strettissimo contatto con il cliente.

Pnrr, Gualtieri: a Tor Bella Monaca 3 comunità energetiche

Pnrr, Gualtieri: a Tor Bella Monaca 3 comunità energeticheRoma, 7 dic. (askanews) – Tor Bella Monaca diventerà uno dei poli della transizione energetica e della sostenibilità della Capitale. Lo ho spiegato il sindaco di Roma Roberto Gualtieri presenziando in VI Municipio all’apertura dei primi cantieri del Pnrr legati ai Piani urbani integrati. “Con i fondi Pnrr finanziamo la creazione di tre comunità energetiche con uno scambio di integrazione tra Torri e due scuole del territorio, una delle quali rientra tra i primi 15 progetti-pilota, uno per municipio, finanziati da Roma capitale – ha spiegato Gualtieri – Otterremo 554 kw solo dalle Torri”.

Tor Bella Monaca, nella volontà del Campidoglio, “diventerà un polo cittadino per l’innovazione legata alla sostenibilità: la Casa dell’innovazione che sorgerà qui – ha aggiunto Gualtieri – sarà dedicata all’energia e ospiterà iniziative imprenditoriali di giovani e di innovazione su sostenibilità e transizione energetica”.

Pnrr, Gualtieri apre cantieri a Tor Bella Monaca da 125 milioni

Pnrr, Gualtieri apre cantieri a Tor Bella Monaca da 125 milioniRoma, 7 dic. (askanews) – Partono i cantieri del Pnrr di Roma a Tor Bella Monaca, nel VI Municipio, un Piano urbano integrato (Pui) finanziato con 95 milioni: 66,7 milioni di rigenerazione materiale, 26 per la mobilità e per il verde e 2 milioni per servizi immateriali cui si sommano altri 29 milioni del programma Pinqua per 125 milioni di investimenti complessivi sul rilancio di un’area “che speriamo contribuisca a trasformare questo territorio da paradigma del degrado a modello europeo per una comunità che chiede e ha diritto a vivere in un quartiere dignitoso”, ha detto il sindaco di Roma Roberto Gualtieri, presentando l’iniziativa a Tor Bella Monaca.

Con il sindaco, il presidente del Municipio VI Nicola Franco, gli assessori all’Urbanistica Maurizio Veloccia, al Patrimonio Tobia Zevi, alla Scuola e Lavoro Claudia Pratelli e al Sociale Barbara Funari. Presenti alla apertura del cantiere la presidente dell’Assemblea Capitolina Svetlana Celli, il prefetto Lamberto Giannini, il sacerdote di San Basilio Don Coluccia , numerosi consiglieri e rappresentanti della società civile del quartiere. “Questo è un cantiere tra i più importanti del Paese per dimensione dell’intervento e per tipologia dell’investimento. Si parla spesso dei cantieri di piazza Pia e piazza Venezia – ha sottolineato il sindaco – ma qui c’è l’investimento più consistente perché, come dice don Milani, bisogna dare di più a chi ha avuto di meno per fare giustizia”.

L’incontro pubblico ha segnato l’avvio dei cantieri per la realizzazione dei primi tratti dei percorsi ciclabili che collegheranno Tor Bella Monaca all’area di Tor Vergata; opera che rappresenta anche il primo tassello per la messa in sicurezza di via dell’Archeologia, con un investimento complessivo di 26 milioni di euro. Gualtieri e i suoi assessori hanno visitato “Spazio Cantiere” in via Fernando Conti 99, l’ufficio aperto il lunedì, il mercoledì e il venerdì, dalle ore 10 alle ore 16 per garantire agli abitanti del quartiere tutte le informazioni sui progetti e i lavori. Quello di Tor Bella Monaca, ha ricordato il sindaco, “è un complesso nato negli anni Ottanta con grandi ambizioni, ci si era immaginati un grande quartiere di edilizia pubblica con verde, servizi e trasporti, poi la storia dei decenni successivi non è stata all’altezza delle aspettative per l’insufficienza delle politiche publiche”.

“La politica deve chiedere scusa – ha suggerito a Gualtieri il presidente del Municipio, Franco – ma oggi tagliamo un traguardo importante per riportare la bellezza e la legalità a una comunità che non si è mai arresa. Ricordo il bellissimo messaggio del sindaco dopo l’incontro con il ministro Fitto – ha sottolineato Franco ricordando i negoziati del Campidoglio con il Governo Meloni per il salvataggio del progetto dai tagli al Pnrr -. Diceva ‘ce l’abbiamo fatta’. Gli ho risposto in tarda serata: ‘abbiamo vinto insieme’. Interventi così mancavano da tanti anni e infatti su Tor Bella Monaca pesa quasi il 70% del Pil criminale del territorio”. “Quando siamo venuti alle Torri per la prima volta dei ragazzini che giocavano a pallone mi hanno chiesto: ‘siete del Comune? Siete qui per il blitz’? – ha ricordato l’assessore Veloccia -. Questo intervento lo abbiamo pensato per rispondere a loro in modo diverso. I problemi ci saranno, ma confidiamo che soprattutto sui finanziamenti tutti vada come assicurato “. “Fiducia è la parola che caratterizza questo intervento – ha spiegato l’assessore Zevi -. Da circa 10 giorni abbiamo cominciato a incontrare le famiglie che sposteremo per riqualificare e ridimensionare gli appartamenti. Pensavamo di dover arrivare con la polizia locale e invece ci hanno aperto tutti. Sapremo riconsegnargli un quartiere diverso”.

Sono già 112 gli appartamenti del complesso soggetti a interventi di riorganizzazione e riqualificazione presi in carico dall’Ufficio Patrimonio capitolino che sta prevedendo gli alloggi alternativi. Circa 50 appartamenti sono già disponibili per essere affidati agli assegnatari. Gli interventi sociali, ha spiegato l’assessora Funari, “sono in corso di co-programmazione e co-progettazione, perché siamo più adeguati possibile alle esigenze del territorio che è già molto attivo e impegnato”. Il Pui di Tor Bella Monaca, tra i progetti immateriali, prevede “un potenziamento importante del programma ‘scuole aperte’ che ci permetterà di coinvolgere i ragazzi oltre gli orari curricolari – ha sottolineato l’assessora Pratelli -. Poi sperimentiamo, per primi dopo Parigi, il programma ‘territori a disoccupazione zero’ con La Sapienza, che si propone di creare nuovo lavoro in base alle esigenze del territorio, indirizzandovi i disoccupati di lungo corso, i giovani e le donne, per cominciare a rispondere a uno dei problemi più forti del quartiere”.